ITMI20120278U1 - Banco da lavoro - Google Patents

Banco da lavoro

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ITMI20120278U1
ITMI20120278U1 ITMI20120278U ITMI20120278U1 IT MI20120278 U1 ITMI20120278 U1 IT MI20120278U1 IT MI20120278 U ITMI20120278 U IT MI20120278U IT MI20120278 U1 ITMI20120278 U1 IT MI20120278U1
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IT
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workpiece table
rotation
workpiece
workbench
axis
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English (en)
Inventor
Nicola Scelsi
Original Assignee
Scelsi Componenti S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B25HAND TOOLS; PORTABLE POWER-DRIVEN TOOLS; MANIPULATORS
    • B25HWORKSHOP EQUIPMENT, e.g. FOR MARKING-OUT WORK; STORAGE MEANS FOR WORKSHOPS
    • B25H1/00Work benches; Portable stands or supports for positioning portable tools or work to be operated on thereby
    • B25H1/14Work benches; Portable stands or supports for positioning portable tools or work to be operated on thereby with provision for adjusting the bench top

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Machine Tool Units (AREA)
  • Workshop Equipment, Work Benches, Supports, Or Storage Means (AREA)

Description

DESCRIZIONE
BANCO DA LAVORO
Il presente trovato ha per oggetto un banco da lavoro del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare, il trovato concerne un banco da lavoro atto ad essere utilizzato per asportazione di truciolo, taglio, assemblaggio o altre lavorazioni su di un pezzo opportunamente vincolato allo stesso banco.
Come noto, i banchi da lavoro attualmente in commercio prevedono una tavola portapezzo su cui viene vincolato il pezzo da lavorare e\o una macchina utensile atta ad eseguire una lavorazione del pezzo; ed una struttura portante atta a consentire una posizione di lavoro comoda disponendo la tavola portapezzo e, quindi, il pezzo da lavorare in posizione sopraelevata rispetto ad un pavimento 0 altra superficie di appoggio.
Inoltre, al fine di consentire l’esecuzione di un elevato numero di lavorazioni senza la necessità di riposizionare l’oggetto, i banchi da lavoro permettono di movimentare la tavola portapezzo rispetto alla struttura portante così da variare la posizione del pezzo rispetto all’operatore.
1 banchi presentano pertanto un carrello atto a traslare verticalmente la tavola portapezzo variando l’altezza da terra del pezzo da lavorare e, frapposti tra carrello e tavolo, due perni atti a permettere alla tavola di ruotare secondo due assi di rotazione, uno perpendicolare ed uno parallelo al piano di appoggio dei banchi da lavoro così da consentire di ruotare il pezzo rispetto all’operatore. La tecnica nota sopra citata presenta alcuni importanti inconvenienti.
Un primo importante inconveniente è rappresentato dalla ridotta maneggevolezza e comodità d’impiego dei banchi da lavoro.
In particolare, nel caso si debbano eseguire rotazioni lungo l’asse parallelo alla tavola portapezzo, l’operatore deve applicare alla tavola portapezzo una forza elevata per movimentare la tavola portapezzo quando su di essa è vincolato il pezzo da lavorare.
Un altro difetto è, pertanto, dato dalla lunghezza delle lavorazioni e, in particolare, dall’elevato tempo richiesto per la disposizione del pezzo.
Infatti, l’operatore, a causa della scarsa manovrabilità della tavola portapezzo, è spesso costretto a rimuovere il pezzo, disporre la tavola portapezzo nella posizione desiderata e, quindi, vincolare nuovamente il pezzo alla tavola.
Un ulteriore difetto è pertanto rappresentato sia dagli elevati costi e tempi di esecuzione delle lavorazioni eseguite con i banchi da lavoro noti.
In questa situazione il compito tecnico alla base del presente trovato è ideare un banco da lavoro in grado di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati. NeN'ambito di detto compito tecnico è un importante scopo ottenere un banco da lavoro caratterizzato da elevata manovrabilità e comodità di utilizzo.
Un altro importante scopo del trovato è progettare un banco da lavoro che consenta di avere sempre un agevole posizionamento della tavola portapezzo. Un ulteriore scopo del trovato è avere un banco che consenta ad un operatore di eseguire lavorazioni rapide, poco costose e in condizioni di sicurezza.
II compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un banco da lavoro come rivendicato nella annessa Rivendicazione 1.
Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle sottorivendicazioni.
Le caratteristiche ed i vantaggi del trovato sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di un’esecuzione preferita del trovato, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra il banco da lavoro secondo il trovato;
la Fig. 2 illustra il banco da lavoro in una seconda configurazione;
le Fig. 3a e 3b evidenziano una vista dall’alto del banco da lavoro evidenziando una porzione in sezione del baco stesso; e
le Fig. 4a e 4b presentano una porzione del banco da lavoro secondo il trovato.
Con riferimento alle Figure citate, il banco da lavoro secondo il trovato è globalmente indicato con il numero 1.
Esso comprende una tavola portapezzo 20 definente una superficie di appoggio 20a su cui è disposto il pezzo da lavorare; un organo di rotazione 30 atto a ruotare la tavola portapezzo 20 lungo un asse di rotazione 30a; ed una struttura portante 40 atta a disporre il banco da lavoro 1 su un opportuno ripiano base 1a quale, ad esempio, un pavimento.
Per vincolare il pezzo da lavorare al tavolo, la tavola portapezzo 20 presenta guide 21, ad esempio a coda di rondine, su cui è possibile vincolare il pezzo con agganci o altri mezzi di ancoraggio, sostanzialmente noti e non mostrati in figura, atti a scorrere lungo le guide 21 ed a vincolare il pezzo alla tavola 20. Le guide 21 presentano direzioni prevalenti di sviluppo sostanzialmente parallele tra loro. In alternativa, le direzioni prevalenti di sviluppo delle guide 21 sono sostanzialmente radiali rispetto al baricentro della tavola portapezzo 20 definendo mezzi di ancoraggio autocentranti, ossia atti a sovrapporre, secondo la normale alla superficie 20a, il centro del pezzo da lavorare al baricentro della tavola portapezzo 20.
La struttura portante 40 è atta a disporre la tavola portapezzo 20 in posizione sopraelevata rispetto al ripiano base 1a e in, particolare, a definire, indipenden temente dalla posizione della tavola portapezzo 20, un vano di accoglimento 40a sottostante la tavola portapezzo 20. Preferibilmente, la struttura 40 definisce un vano di accoglimento 40a caratterizzato sostanzialmente da un accesso libero 40b, ossia da una faccia presentante esclusivamente dei contorni periferici e, quindi, priva di ostacoli intermedi così che l’operatore possa disporsi in maniera ottimale rispetto al pezzo da lavorare.
La struttura portante 40, pertanto, comprende almeno un corpo laterale 41, preferibilmente due, atto a mantenere in posizione sopraelevata la tavola portapezzo 20 ed a delimitare lateralmente il vano di accoglimento 40a; ed uno o più corpi strutturali 42, ad esempio traverse o profilati, connessi e frapposti tra i corpi laterali 41 così da dare stabilità alla struttura portante 40. In particolare i corpi strutturali 42 sono disposti da parte opposta all’accesso libero 40b e, eventualmente, aggiuntivamente disposti in corrispondenza dell’accesso libero 40b ed in prossimità del ripiano base 1 a.
Preferibilmente i corpi laterali 41 presentano un profilo sostanzialmente a L o a squadra e definiscono una sponda verticale 41a, ossia sostanzialmente perpendicolare al ripiano base 1a, ed una sponda orizzontale 41 b.
L’organo di rotazione 30, vincolato in corrispondenza di uno dei corpi strutturali 42, comprende un perno 31 definente l’asse di rotazione 30a ed una manovella 32 che, attraverso un opportuno cinematismo, ad esempio un accoppiamento tra ruote dentate coniche, comanda la rotazione della tavola portapezzo 20 intorno all’asse 30a.
Il perno 31 è frapposto tra la tavola 20 e la struttura portante 40 così che la tavola portapezzo 20 sia atta a ruotare rispetto alla struttura portante 40 definendo un asse di rotazione 30a non perpendicolare alla superficie di appoggio 20a e, in particolare, parallelo alla superficie di appoggio 20a. Preferibilmente, l’asse di rotazione 30a giace sostanzialmente sul piano baricentrico 20b della tavola portapezzo 20, ossia sul piano passante per il baricentro della tavola portapezzo 20 e perpendicolare alla superficie di appoggio 20a.
II banco da lavoro 1 comprende poi un apparato di traslazione 50 vantaggiosamente frapposto tra la tavola portapezzo 20 e l’organo di rotazione 30 ed atto a traslare la tavola portapezzo 20 lungo una direzione di scorrimento 50a sostanzialmente trasversale all’asse di rotazione 20a variando la distanza tra l’asse di rotazione 30a ed il baricentro della tavola portapezzo 20.
L’apparato di traslazione 50 comprende mezzi di traslazione lineare 51, ad esempio una guida o un attuatore lineare, atti a movimentare la tavola portapezzo 20 lungo la direzione di scorrimento 50a; un blocco di appoggio 52, atto a sostenere la tavola portapezzo 20, ed un azionatore 53, ad esempio una manovella, atta ad azionare detti mezzi 51.
II blocco di appoggio 52, presenta un profilo sostanzialmente a L o a squadra definente una porzione verticale 52a, sostanzialmente parallela alla sponda verticale 41 a, ed una porzione di appoggio 52b su cui è sostanzialmente poggiata la tavola portapezzo 20. Preferibilmente, li blocco di appoggio 52 e la struttura portante 40 definiscono sostanzialmente due L o a squadre orientate nello stesso verso, ossia con la porzione verticale 52a e la sponda verticale 41 a poste a distanza minima e sostanzialmente parallele tra loro (Figg. 1 e 2).
I mezzi di traslazione lineare 51 definiscono una direzione di scorrimento 50a sostanzialmente trasversale alla superficie di appoggio 20a, più in particolare, sostanzialmente perpendicolare alla superficie 20a. Più in particolare ancora, la direzione di scorrimento 50a è sostanzialmente parallela alla sponda verticale 41 b e giace sostanzialmente sul piano baricentrico 20b risultando sostanzialmente perpendicolare e complanare all’asse di rotazione 30a.
I mezzi di traslazione 51 comprendono una vite di manovra 51a vincolata al blocco di appoggio 52 tramite, ad esempio, cuscinetti così da ruotare rispetto al blocco 52 intorno alla direzione 50a; ed un carrello 51 b vincolato, preferibilmente solidalmente, alla struttura portante 40 e, in particolare, al perno 31 consentendo la traslazione lungo la direzione 50a.
II banco da lavoro 1 può, infine, presentare un organo supplementare di rotazione 60 frapposto tra tavola portapezzo 20 ed apparato di traslazione 50 così da ruotare la tavola portapezzo 20 lungo un asse supplementare di rotazione 60a sostanzialmente trasversale alla superficie di appoggio 20a.
In particolare, l’asse supplementare di rotazione 60a è sostanzialmente perpendicolare alla superficie di appoggio 20a e, più in particolare, passa sostanzialmente per il baricentro della tavola portapezzo 20.
Preferibilmente, gli assi 60a e 30a sono sostanzialmente complanari e, più preferibilmente, giacciono sul sopra descritto piano baricentrico 20b. Più preferibilmente ancora, gli assi 60a e 30a e la direzione di scorrimento 50a sono sostanzialmente complanari e giacciono sul piano baricentrico 20b.
L’organo supplementare 60 comprende, in maniera analoga all’organo di rotazione 30, un perno supplementare 61 frapposto tra tavola portapezzo 20 e blocco di appoggio 52 ed una manovella supplementare 62 che, attraverso un cinematismo, ad esempio un accoppiamento tra ruote dentate coniche, comanda la rotazione della tavola 20 lungo l’asse supplementare di rotazione 60a. Il banco da lavoro 1 presenta aggiuntivamente un sistema di bloccaggio 70 (Figg. 3a, 3b) atto a vincolare la tavola portapezzo 20 rispetto all’asse di rotazione 30a ed un sistema supplementare di bloccaggio 80 (Figg. 4a, 4b) atto a vincolare la tavola portapezzo 20 rispetto all’asse supplementare di rotazione 60a.
Il sistema di bloccaggio 70 comprende un blocco di impegno 71, preferibilmente un’asta, munito di un perno 71a atto ad impegnarsi con un foro di riferimento 72, ricavato sulla struttura portante 40 e, in particolare, su un corpo strutturale 42, e con un foro di fissaggio 73 ricavato sul carrello 51 b; e mezzi di bloccaggio 74 atti a vincolare il blocco d’impegno 71 nella posizione desiderata.
In particolare, i fori 72 e 73 presentano opportunamente stessa distanza rispetto all’asse di rotazione 30a così da sovrapporsi e, quindi, consentire al blocco di impegno 71 di impegnarsi contemporaneamente nei fori 72 e 73.
Preferibilmente il sistema di bloccaggio 70 prevede una pluralità di fori di fissaggio 73 ricavati lungo una circonferenze di centro sostanzialmente coincidente con l’asse di rotazione 30a. Più preferibilmente i fori di fissaggio 73 sono in numero di sedici ed angolarmente equamente distanziati definendo angoli sostanzialmente pari a 22,5°.
I mezzi di impegno 74 comprendono un perno 74a, atto ad impegnarsi in una sede 71 b ricavata sul blocco 71 , ed un aggancio 74b solidale al corpo strutturale 42 ed atto a permettere al perno 74a di impegnarsii\disimpegnarsi dalla sede 71 b.
Analogamente al sistema 70, il sistema supplementare di bloccaggio 80 comprende un blocco supplementare di impegno 81 munito di un perno supplementare 71 a atto ad impegnarsi con un foro supplementare di fissaggio 82 ricavato sulla tavola portapezzo 20.
Preferibilmente il sistema supplementare 80 prevede una pluralità di fori supplementari di fissaggio 82 ricavati lungo una circonferenze di centro sostanzialmente coincidente con l’asse supplementare di rotazione 40a. Più preferibilmente i fori supplementari di fissaggio 82 sono in numero di ventiquattro ed angolarmente equamente distanziati definendo angoli sostanzialmente pari a 15°
Il funzionamento di un banco da lavoro, sopra descritto in senso strutturale, è il seguente.
Inizialmente, l’operatore, avvalendosi dei mezzi di ancoraggio, vincola il pezzo da lavorare sulla tavola 20 disponendo sostanzialmente il baricentro del pezzo da lavorare sulla perpendicolare alla superficie 20a e passante per il baricentro della tavola portapezzo 20, ossia sull’asse supplementare di rotazione 60a. A questo punto, l’operatore, sfruttando l’apparato di traslazione 50 e, in particolare, i mezzi di traslazione lineare 51 , trasla l’assieme tavola portapezzo 20 e pezzo da lavorare lungo la direzione di scorrimento 50a disponendo il baricentro deN’assieme sostanzialmente sull’asse di rotazione 30a.
In particolare, ultimata tale manovra, gli assi 30a e 60a sono vantaggiosamente reciprocamente incidenti in corrispondenza del baricentro deN’assieme pezzo da lavorare e tavola portapezzo 20.
Adesso, l’operatore dispone in prossimità del pezzo ed esegue le lavorazioni disponendo, per ciascuna di tali operazioni, il pezzo da lavorare nella posizione ottimale attraverso rotazioni intorno agli assi 30a e 60a.
Ad esempio, l’operatore, nel caso in cui desideri ruotare il pezzo intorno all’asse 30a, aziona l’organo di rotazione 30 ruotando la tavola portapezzo 20 fino al sostanziale raggiungimento della posizione desiderata. A questo punto, l’operatore sovrappone il foro di riferimento 72 al foro di fissaggio 73 corrispondente alla posizione desiderata, inserisce il blocco d’impegno 71 nei fori 72 e 73 vincolando la tavola portapezzo 20 rispetto all’asse 30a, e, infine, vincola in tale posizione il blocco 71 inserendo il perno 74a nella sede 71 b.
Al contrario, l’operatore, nel caso in cui desideri ruotare la tavola portapezzo 20 rispetto all’asse supplementare di rotazione 60a, aziona l’organo supplementare 60 disponendo sostanzialmente la tavola portapezzo 20 nella posizione desiderata, Adesso, l’operatore vincola la tavola 20 rispetto all’asse 60a inserendo il blocco supplementare d’impegno 81 nel foro supplementare di fissaggio 82 reciprocamente sovrapposti.
In dettaglio, grazie alla presenza del vano di accoglimento 40a e, più precisamente, dell’accesso libero 40b l’operatore è libero di posizionarsi, anche seduto, in prossimità della tavola portapezzo 20 così da avere le braccia a distanza ottimale dal pezzo in lavorazione.
Il trovato consente importanti vantaggi.
Un primo importante vantaggio è dato dall’estrema manovrabilità del banco da lavoro 1 e, in particolare, dalle ridotte forze necessarie per la movimentazione deN’assieme tavola portapezzo 20 e pezzo da lavorare.
Esso è stato conseguito grazie alla disposizione dell’apparato di traslazione 50 che, essendo frapposto tra tavola portapezzo 20 e organo di rotazione 30, consente di movimentare l’asse di rotazione 30a rispetto al pezzo e, quindi, di far sostanzialmente coincidere l’asse di rotazione 30a con il baricentro deN’assieme tavola portapezzo 20 e pezzo dal lavorare.
Tale coincidenza tra asse di rotazione 30a e baricentro deN’assieme fa sì che tale assieme abbia un momento d’inerzia particolarmente ridotto richiedendo, di conseguenza, l’applicazione di ridotte forze per la movimentare il pezzo e disporlo nella posizione desiderata.
Questa condizione di minima inerzia è stata ulteriormente incrementata grazie al fatto che, disponendo l’asse di rotazione 30a e, in particolare, gli assi 30a e 60a e la direzione 50a sul piano baricentrico 20b, si minimizzino le forze necessarle alla movimentazione dell’assieme pezzo da lavorare e tavola 20.
In dettaglio, il fatto che gli assi 30a e 60a siano reciprocamente incidenti in corrispondenza del baricentro dell’assieme pezzo da lavorare e tavola portapezzo 20 fa sì che i momenti d’inerzia, relativi a tali assi 30a e 60a, siano minimi e che, quindi, tale assieme richieda ridotte forze per essere movimentato.
Un altro vantaggio è dato dalla struttura portante 40 che, definendo un vano di accoglimento 40a sottostante la tavola portapezzo 20, fa sì che l’operatore non abbia intralcio ed abbia le braccia a distanza ottimale dal pezzo e, quindi, sia in grado di lavorare comodamente il pezzo.
Inoltre, la struttura portante 40 ed il blocco di appoggio 52, entrambi ad L o a squadra, ed anche ugualmente orientate definiscono un banco di lavoro 1 poco ingombrante e che, con il blocco di appoggio 52, protegge l’operatore separandolo dai meccanismi di comando\movimentazione del banco da lavoro 1 .
Un non secondario vantaggio è dato dal fatto che, grazie alla particolare forma a squadra della struttura portante 40 e del blocco di appoggio 52 il tavolo da lavoro 1 definisce una zona di lavoro pulita, ossia priva di meccanismi, cinematismi o altri elementi che possono costituire intralcio al lavoro dell’operatore. In particolare, la forma a squadra o ad L del blocco di appoggio 52, come mostrato nelle Figg. 1 e 2, isola la tavola portapezzo 20 e, quindi, il pezzo da lavoro dal resto dei componenti del tavolo da lavoro 1 .
In pratica, le L definite dal blocco di appoggio 52 e dalla struttura portante 40, essendo orientate nello stesso verso permettono, di avere una superficie di appoggio 20a libera e protetta e, quindi, atta ad assicurare un’elevata comodità e praticità e sicurezza di lavoro.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Banco da lavoro (1) comprendente una tavola portapezzo (20) definente una superficie di appoggio (20a); un organo di rotazione (30) atto a ruotare detta tavola portapezzo (20) definendo un asse di rotazione (30a); e caratterizzato dal fatto di comprendere un apparato di traslazione (50) frapposto tra detta tavola portapezzo (20) e detto organo di rotazione (30) ed atto a traslare detta tavola portapezzo (30) lungo una direzione di scorrimento (50a) variando la distanza tra detto asse di rotazione (30a) ed il baricentro di detta tavola portapezzo (20).
  2. 2. Banco da lavoro (1) secondo la rivendicazione 1 , in cui detta direzione di scorrimento (50a) è sostanzialmente perpendicolare a detto asse di rotazione (30a); ed in cui è prevista una struttura portante (40) atta a disporre detta tavola portapezzo (20) in posizione sopra elevata rispetto ad un ripiano base (1a) definendo un vano di accoglimento (40a) sottostante detta tavola portapezzo (20).
  3. 3. Banco da lavoro (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto vano di accoglimento (40a) presenta un accesso libero (40b).
  4. 4. Banco da lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni 2-3, in cui detto apparato di traslazione (50) comprende un blocco di appoggio (52) atto a sostenere detta tavola portapezzo (20) e sostanzialmente controsagomato a detta struttura portante (40).
  5. 5. Banco da lavoro (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto blocco di appoggio (52) e detta struttura portante (40) presentano profili sostanzialmente a L orientati sostanzialmente nello stesso verso.
  6. 6. Banco da lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detta direzione di scorrimento (50a) e detto asse di rotazione (30a) giacciono sostanzialmente su un piano baricentrico (20b) di detta tavola portapezzo (20).
  7. 7. Banco da lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto asse di rotazione (30) è sostanzialmente parallelo a detta superficie di appoggio (20a).
  8. 8. Banco da lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un organo supplementare di rotazione (60) frapposto tra detto apparato di traslazione (50) e detta tavola portapezzo (20) ed atto ruotare detta tavola portapezzo (20) lungo un asse supplementare di rotazione (60a) sostanzialmente trasversale a detta superficie di appoggio (20a).
  9. 9. Banco da lavoro (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto asse supplementare di rotazione (60a) è sostanzialmente perpendicolare a detta superficie di appoggio (20a).
  10. 10.Banco da lavoro (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto asse supplementare di rotazione (60a) passa sostanzialmente per il baricentro di detta tavola portapezzo (20).
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