ITMI20112289A1 - Tagliapiastrelle per grandi formati con spacco comandato a distanza. - Google Patents

Tagliapiastrelle per grandi formati con spacco comandato a distanza. Download PDF

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Luigi Casartelli
Vincenzo Montoli
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Montolit Brevetti
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    • B28WORKING CEMENT, CLAY, OR STONE
    • B28DWORKING STONE OR STONE-LIKE MATERIALS
    • B28D1/00Working stone or stone-like materials, e.g. brick, concrete or glass, not provided for elsewhere; Machines, devices, tools therefor
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Description

TAGLIAPIASTRELLE PER GRANDI FORMATI CON SPACCO COMANDATO A DISTANZA
DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ad una macchina per il taglio delle piastrelle, o tagliapiastrelle, in particolare una tagliapiastrelle manuale per grandi formati.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Come da tempo noto, le tagliapiastrelle manuali occupano un settore assai specialistico, in cui pochi costruttori posseggono le necessarie competenze per realizzare sistemi di taglio perfezionati che vadano a soddisfare le esigenze del mercato.
Le tagliapiastrelle manuali, tradizionalmente in commercio, sono costituite da un basamento, su cui à ̈ prevista un’area di appoggio della piastrella, da cui aggettano due montanti di estremità che sostengono una o due barre di guida per un portautensile. Quest'ultimo à ̈ configurato per poter scorrere liberamente sulle barre e presenta generalmente una porzione di impugnatura e, inferiormente, un utensile di incisione (solitamente comprendente una rotella di materiale molto duro) atto ad incidere la piastrella.
L'incisione avviene mediante l'applicazione di pressione sul portautensile, da parte dell'operatore, che si traduce in una pressione dell'utensile sulla piastrella. Muovendo il portautensile lungo le barre di guida, questa pressione dell’utensile si traduce in una incisione della piastrella secondo una linea cosiddetta “di spacco†, la cui posizione sulla piastrella à ̈ determinata dal posizionamento della piastrella – a scelta dell’operatore – sull’area di appoggio del basamento.
Per favorire la successiva operazione di spacco, ossia di suddivisione della piastrella lungo la linea di incisione, il basamento a volte comprende una coppia di piastre flottanti dalle due parti di una nervatura longitudinale centrale, disposta in posizione ribassata in corrispondenza della linea di incisione. In questo modo, una volta operata l'incisione, à ̈ possibile esercitare una pressione sulla piastrella - con un opportuno dispositivo di spacco - per portarla in battuta sulla nervatura longitudinale e provocare l'apertura dell'incisione. Il dispositivo di spacco, provvisto di un piede di appoggio sulla piastrella, a seconda dei casi à ̈ solidale al basamento o al portautensile, come si vedrà più avanti.
Le tagliapiastrelle manuali, inoltre, si distinguono tradizionalmente in due grandi famiglie in base al numero delle barre che sostengono e guidano il portautensile, che ne influenza le caratteristiche e il funzionamento. Nel seguito della trattazione ci si occuperà della tipologia a due barre.
Tagliapiastrelle a due barre di tecnica nota sono ad esempio descritte nei brevetti EP 592.345 ed EP 1.306.178, entrambi a nome Germans Boada SA, o nella domanda di brevetto italiano MI08A001314 a nome Cantecno Srl, ai quali si fa specifico riferimento come tecnica nota. Tipicamente, il portautensile à ̈ montato basculante, in posizione centrata sull'asse longitudinale della macchina, su un corpo di slitta che poggia e scorre su entrambe le due barre di guida. Il portautensile à ̈ concettualmente molto semplice, perché comporta un'asta di impugnatura montata girevole su di un asse trasversale al movimento di incisione, asse di rotazione che à ̈ solidale al corpo di slitta; alla parte basale dell'impugnatura à ̈ fissata una punta regolabile, che porta l'utensile di incisione.
Nel caso dei due primi documenti citati, l'utensile di incisione à ̈ posizionato tra l'impugnatura e l'asse di rotazione del corpo di slitta (leva di secondo genere) e si presta ad un modo di azionamento “a spingere†: per applicare la necessaria pressione sull'utensile di incisione, l'operatore deve sospingere lontano da sà ̈ l'asta di impugnatura, mentre esercita una pressione verso il basso con forza sufficiente ad incidere la piastrella adagiata sul basamento. Nel terzo documento l'utensile di incisione à ̈ invece posizionato tra l'asse di rotazione del corpo di slitta ed un’appendice dell’asta di impugnatura che si prolunga oltre detto asse di rotazione (leva di primo genere): questa si presta meglio ad un modo di azionamento “a tirare†, che prevede che l’operatore tiri l’impugnatura verso di sà ̈ durante l'incisione.
Il sistema di spacco impiegato nella tecnica nota non risulta del tutto soddisfacente, specie nel caso di macchine per eseguire incisioni lunghe (piastrelle oltre gli 80 cm di lunghezza). Infatti, secondo la tecnica nota, su questo tipo di tagliapiastrelle il sistema di spacco à ̈ previsto o tramite un separato dispositivo a pinza - che però à ̈ montato all'estremità contrapposta a quella dell'operatore e quindi risulta scomodo da azionare - oppure tramite un complicato dispositivo articolato solidale al portautensile (si veda ad esempio EP 592.345). Sia la prima, ma anche la seconda disposizione, non si prestano ad essere adottate in una tagliapiastrelle destinata al taglio di formati di piastrelle di particolare lunghezza, poiché in pratica obbligano l’operatore – al termine dell’operazione di incisione, eseguita dall’estremità prossimale del basamento – a spostarsi all’estremità distale per eseguire o controllare lo spacco, se non altro con una perdita di tempo incompatibile con le normali esigenze di lavoro.
PROBLEMA E SOLUZIONE
Scopo della presente invenzione à ̈ di risolvere gli inconvenienti di tecnica nota sopra indicati. In particolare, si intende fornire una tagliapiastrelle a due barre, destinata al taglio di piastrelle con formato di grande lunghezza, che permetta all'operatore di eseguire agevolmente l'operazione di spacco, specie nel caso sia previsto un portautensile del tipo a spingere.
Detto scopo viene ottenuto mediante una macchina tagliapiastrelle avente le caratteristiche definite dalla rivendicazione 1). Le rivendicazioni subordinate descrivono caratteristiche preferenziali dell’invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risultano comunque meglio evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, data a puro titolo esemplificativo e non limitativo ed illustrata nei disegni allegati, nei quali:
fig. 1 à ̈ una vista in prospettiva di una macchina tagliapiastrelle manuale secondo l’invenzione, in vista di tre quarti dall’alto;
fig. 2 Ã ̈ una vista in prospettiva della macchina tagliapiastrelle della fig. 1 in prospettiva laterale, dal basso;
fig. 3A à ̈ una vista in prospettiva dall'alto, parzialmente interrotta, della porzione di estremità distale della macchina tagliapiastrelle secondo l'invenzione;
fig. 3B à ̈ una vista in prospettiva dal basso, presa dall'estremità distale della macchina secondo l'invenzione;
figg. 4 e 5 sono viste in prospettiva laterale della porzione di estremità distale della macchina secondo l'invenzione; e
figg. 6A e 6B sono viste in alzato laterale, parzialmente in sezione longitudinale e con parti asportate, del dispositivo di spacco illustrato in fig.
4, in condizioni di riposo e di spacco.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA PREFERITA FORMA DI ATTUAZIONE
Una macchina tagliapiastrelle a due barre à ̈ costituita, in modo di per se noto, da un basamento 1, alle cui estremità si ergono supporti a montante 2a, 2b, che sostengono una coppia di barre di guida 3a e 3b.
Il basamento à ̈ costruito in modo tradizionale per questo tipo di macchina, quindi preferibilmente provvisto di un telaio metallico sul quale à ̈ montato un piano fisso di legno 1.
Sulla coppia di barre parallele 3a e 3b à ̈ montato scorrevole un carrello 4 portautensile. Questo comprende, in particolare, una coppia di pattini contrapposti 5a e 5b solidali, scorrevoli lungo le barre 3a e rispettivamente 3b, e tra i quali à ̈ sostenuto un albero di basculamento 6; questo albero 6 à ̈ disposto ortogonale alle barre 3a e 3b e su di esso à ̈ montato girevole un corpo 7 portautensile.
Dal corpo 7 si diparte un'asta 8 di manovra, con una impugnatura 8a, che si prolunga verso l'estremità prossimale (quella di sinistra in fig. 1) del basamento, cioà ̈ la estremità dalla quale interviene l’operatore.
Sul corpo portautensile 7 à ̈ inoltre fissato, dal lato dell’albero di basculamento 6 rivolto verso l’estremità prossimale dell’asta 8, e quindi tra il fulcro di rotazione dell’asta 8 e l’impugnatura 8a, un puntale 9a per un utensile di incisione 9, quale una rotella di metallo duro; il fissaggio à ̈ preferibilmente realizzato in modo registrabile in posizione con mezzi di per sà ̈ noti.
La disposizione di macchina descritta fino a questo momento, per sà ̈ sostanzialmente nota, funziona nel modo seguente: l’operatore afferra la impugnatura 8a e tira liberamente verso di se il carrello 4, fino a portare la punta 9 in corrispondenza della estremità prossimale del basamento.
In questa posizione di inizio lavoro, l’operatore può deporre una piastrella P sul piano di lavoro del basamento 1 e vi appoggia sopra la punta 9. Mantenendo una adeguata pressione verso il basso sull’impugnatura 8a, ovvero sull’asta 8 e dunque anche sulla punta 9, esercita anche una forza “a spingere†, per far scorrere il carrello 4 verso la estremità distale del basamento. Nel procedere in questo modo, si produce la desiderata incisione della piastrella, lungo una linea parallela alle barre 3a e 3b.
A questo punto occorre eseguire lo spacco della piastrella, utilizzando il dispositivo descritto qui di seguito, con riferimento alla vista dal basso della figura 2 ed alle figure 3 a 5.
Il dispositivo di spacco à ̈ del tipo fissato al basamento, comprendente, in modo di per sà ̈ noto, un piede di spacco 12 adatto a venire in contatto superiormente con la piastrella P.
Secondo l'invenzione, il dispositivo di spacco 11 à ̈ configurato in modo originale, comprendendo non solo il piede di spacco 12, ma anche un piolino di contrasto mobile 13 ed un sistema di azionamento 14. Il piede di spacco 12 ed il piolino di contrasto mobile 13 sono posizionati all’estremità distale del basamento, cioà ̈ alla estremità alla quale termina la corsa di lavoro “a spingere†del carrello 4 o comunque l'estremità lontana dall'operatore; il sistema di azionamento 14 prevede organi di manovra 14a in corrispondenza della estremità prossimale del basamento.
Secondo la soluzione innovativa qui proposta, il piede di spacco 12 Ã ̈ destinato a rimanere fermo nell'operazione di spacco, mentre il piolino di contrasto 13 Ã ̈ montato in modo traslabile verticalmente, in modo da salire e scendere verso il piede di spacco e produrre l'azione di pressione desiderata per aprire la linea di incisione della piastrella P. Il piolino di contrasto 13 risale infatti dal basso, entrando in contatto con la superficie della piastrella P e sospingendo quest'ultima contro il piede di spacco 12.
Il piede di spacco 12 à ̈ costituito preferibilmente di materiale plastico o comunque privo di elementi taglienti, che potrebbero rovinare la superficie superiore della piastrella; esso à ̈ preferibilmente conformato con una superficie inferiore a due facce piane 12a e 12b disposte fra loro ad angolo, formanti sostanzialmente un diedro molto aperto, per esempio dell’ordine di 150°, avente concavità rivolta verso il basso.
Il piede di spacco 12 à ̈ montato anch'esso mobile in altezza, sostanzialmente per poterne registrare l'altezza dal basamento e quindi adattare il funzionamento a piastrelle di diversi spessori. A tal fine, il piede 12 à ̈ montato all'estremità di un braccio 15 incernierato oscillante su di un perno di basculamento 17, il quale à ̈ portato da una staffa 18, solidale al telaio del tagliapiastrelle. Per un migliore adattamento, il piede 12 à ̈ a sua volta montato all'estremità del braccio 15 mediante un perno di oscillazione trasversale 16, che ne consente una regolazione angolare. Alla estremità del braccio 15 opposta a quella portante il perno di oscillazione 16, à ̈ associato un mezzo di regolazione di posizione, costituito da un’asta filettata 19 con relativo pomolo 20 di azionamento. La estremità inferiore dell’asta 19 attraversa lo spessore del braccio 15, per prendere appoggio stabilmente su un ripiano fisso 1b del basamento 1. Ruotando il pomolo 20 si ottiene pertanto una regolazione della posizione angolare del braccio 15, la cui inclinazione determina la posizione più o meno sollevata del piede 12 rispetto al piano del basamento 1 e quindi della piastrella P da spaccare.
In contrapposizione al piede 12, al di sotto di esso, à ̈ previsto il piolino di contrasto 13. Esso à ̈ in forma di una spina con testa conica che à ̈ inserita verticalmente nella basetta 1b e nella profondità del basamento 1 e, nello stato di riposo, sporge lievemente dal piano di appoggio della piastrella P (si vedano figg. 4 e 5). Il piolino 13 à ̈ montato traslabile verticalmente in modo da poter risalire, opportunamente azionato, ed agire in pressione contro la piastrella P bloccata dal sovrastante piede di spacco 12.
Infatti, quando si debba eseguire lo spacco della piastrella P, il piolino di contrasto 13 viene sollevato (nella posizione illustrata in fig. 6B), fino a sospingere con forza la piastrella P (non illustrata in fig. 6B) contro il piede di spacco 12. La spinta del piolino 13, esercitata sulla superficie inferiore della piastrella P, con una pressione concentrata in corrispondenza della linea di incisione, prodotta in precedenza dalla punta 9 di utensile sulla sua superficie superiore, in cooperazione con l’appoggio a diedro delle contrapposte superfici di appoggio 12a, 12b del piede 12, à ̈ tale da produrre lo spacco della piastrella P, come si illustrerà meglio anche nel seguito.
Il movimento di salita del piedino di spacco 13 à ̈ controllato dal si stema di azionamento 14. Questo sistema à ̈ connesso ad un’asta di trazione 14a, che corre sotto il basamento 1 e su tutta la lunghezza di questo. Alla estremità prossimale, l’asta di trazione 14a si accoppia a mezzi di manovra dell’asta stessa, mentre all’estremità distale comanda il dispositivo di sollevamento del piedino di spacco 13.
I mezzi di manovra dell’asta di trazione 14a sono per esempio costituiti da una manovella girevole intorno ad un asse di rotazione longitudinale alla macchina, configurata in modo da trasformare il movimento di rotazione in un movimento di traslazione dell'asta 14a. La manovella girevole può essere azionata tramite una coppia di pomelli 14b; la trasformazione del movimento rotatorio in movimento traslatorio dell'asta 14a può essere ottenuto, ad esempio, mediante un accoppiamento di un'asta filettata in una slitta provvista di madrevite in cui si accoppia l'asta filettata.
Il dispositivo di sollevamento, alla estremità distale del basamento à ̈ costituito, nella forma d'esecuzione illustrata, da un insieme di bracci articolati in forma di un classico manovellismo a biella/manovella. Al di sotto del basamento 1 à ̈ innestato un braccino fisso 14h che porta, spostato lievemente verso il basso rispetto al basamento 1, un punto di cerniera di asse X di una manovella 14d. A quest'ultima à ̈ incernierata, all'estremità opposta con asse X2, una biella 14e. La biella 14e à ̈ a sua volta incernierata (cerniera di asse X3) all'asta di comando 14a guidata di moto rettilineo longitudinale, avanti ed indietro, al di sotto del basamento 1.
Il piolino di contrasto 13 poggia, con la sua estremità inferiore, sulla manovella 14d che ne determina, nella sua rotazione parziale intorno alla cerniera X, il movimento verso l'alto o la discesa verso il basso. Preferibilmente à ̈ previsto un elemento elastico 23, in forma di una coppia di molle (si veda fig. 3B), tra la cerniera di asse X3(tra biella 14e ed asta di comando 14a) e la cerniera di asse X (tra braccino fisso 14h e biella 14d), che agevola la chiusura del manovellismo e quindi il ritorno in posizione di riposo (abbassata) del piolino di contrasto 13.
Vantaggiosamente, per lasciare spazio al piolino 13, il braccino 14h e la biella 14e sono formate da due aste contrapposte, disposte ai due lati della manovella 14d (come ben rappresentato in fig. 3B). Con tale configurazione, anche l'asta di comando 14a à ̈ in forma di una forcella.
Nelle figg. 6A e 6B sono raffigurate le due posizioni rispettivamente di riposo, denominata posizione richiusa, e di lavoro, denominata posizione estesa, del dispositivo di sollevamento.
In condizioni di riposo il sistema di bracci articolati appena descritto si trova nella posizione illustrata in fig. 6A: l’asta di trazione 14a si trova nella sua posizione più avanzata, cioà ̈ con l’articolazione di asse X3prossima al piolo 13, con la molla 23 allentata e con il piolo 13 abbassato sotto il piano di appoggio della piastrella. In questo modo non c’à ̈ alcuna interferenza tra il piolo di contrasto 13 e la piastrella P. In condizioni operative (fig. 6B), l'asta 14a viene tirata indietro (ossia verso l'estremità prossimale della macchina), così la biella 14d ruota verso l'alto e le molle 23 vengono poste in tensione.
Infine, in posizione arretrata rispetto al piolino di contrasto 13, in direzione opposta a quella della staffa di supporto 18, à ̈ prevista inoltre una linguetta elastica 1c che, fissata da una parte alla superficie superiore del basamento 1, termina a sbalzo con un'estremità di appoggio più o meno allo stesso livello della testa del piolino 13 (in condizioni di riposo). La linguetta 1c à ̈ inclinata verso l'estremità distale della macchina, così da fungere da scivolo di salita per la piastrella P.
Nel funzionamento, dopo aver adagiato una piastrella P sul basamento 1, l'operatore dispone il portautensile verso l'estremità prossimale della tagliapiastrelle (ossia quella di sinistra in fig. 1) e poi afferra l'impugnatura 8 e, facendo leva verso il basso, la spinge lontano da sà ̈, producendo l'incisione sulla piastrella (fig. 1). Il funzionamento à ̈ dunque “a spingere†.
Una volta terminata l'incisione (fig. 2), il portautensile viene riportato in una posizione che non sia di intralcio e la piastrella P viene sospinta in avanti dall'operatore, in modo da farla scivolare sulla linguetta elastica 1c e portarla parzialmente al di sopra del piolino 13.
A questo punto l’operatore – senza muoversi dalla sua posizione di lavoro iniziale, cioà ̈ la posizione prossimale del basamento – agisce sui pomoli 14b, provocando un'azione di trazione sull’asta 14a, nel senso indicato dalla freccia F. In questo modo, l’estremità distale dell’asta di trazione 14a trascina con se l’articolazione di asse X3, provocando la rotazione del manovellismo 14d e 14e intorno alla cerniera X; per effetto di questo movimento, in particolare, la manovella 14d ruota intorno alla propria cerniera X e sospinge verso l'alto il piolo 13.
Si vede bene in fig. 6B che questo movimento porta la testa conica del piolino di contrasto 13 a muoversi oltre la basetta 1d, andando a premere sulla superficie inferiore della piastrella P con sufficiente energia da produrne lo spacco netto, lungo la linea di incisione precedentemente realizzata.
Dalla stessa fig. 6B si nota che, nella posizione di spacco, la molla 23 à ̈ tesa, cosicché essa provoca automaticamente un richiamo dell’asta di trazione 14a in posizione di riposo, dopo che l’operatore ne rilascia la traslazione agendo sui pomoli 14b.
E’ evidente il vantaggio operativo conseguito dalla tagliapiastrelle secondo l’invenzione, dato che l’operatore può manovrare la macchina rimanendo fermo nella sua posizione di lavoro prossimale, sia per la operazione di incisione della piastrella, che per la successiva operazione di spacco, senza doversi spostare verso la posizione distale – come sarebbe inevitabile nel taglio di piastrelle di grandi formati per raggiungere la posizione in cui opera il piedino di spacco – ciò che comporterebbe un inutile lavoro e spreco di tempo.
S’intende comunque che l’invenzione non deve considerarsi limitata alla particolare disposizione illustrata sopra, che costituisce soltanto una forma di esecuzione esemplificativa di essa, ma che diverse varianti sono possibili, tutte alla portata di un tecnico del ramo, senza per questo uscire dall’ambito di protezione dell’invenzione stessa, come definito dalle rivendicazioni che seguono.
In particolare, il meccanismo di comando del piedino di spacco, che à ̈ atto a trasformare il movimento di trazione orizzontale dell’asta 14a in un movimento verticale del puntale, potrebbe essere realizzato in modo diverso che tramite una serie di bracci articolati. Inoltre, benché nei disegni si sia fatto sempre riferimento a due barre di sezione circolare, à ̈ inteso che con una qualsiasi sezione delle barre non si pregiudica l'insegnamento qui offerto, come pure sarebbe possibile far impiego di un’unica barra, con sezione adeguata.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Tagliapiastrelle manuale, del tipo comprendente un basamento (1) allungato, almeno una barra di guida (3a, 3b) corrente su tutta la lunghezza del basamento e portata da supporti a montante (2a, 2b) alle estremità di questo, sulla quale à ̈ scorrevole un carrello (4) portautensile, comprendente un corpo (7) portautensile a cui à ̈ associata una punta (9) di utensile ed una impugnatura (8), detto basamento essendo inoltre equipaggiato di un dispositivo di spacco, disposto all'estremità distale del basamento (1), provvisto di un piede di spacco (12) e di mezzi di contrasto (13) tra cui à ̈ destinata ad essere compressa una piastrella in una fase di suddivisione caratterizzata da ciò che detto dispositivo di spacco comprende un piede di spacco (12), disposto al di sopra di detto basamento (1), ed un piolino di contrasto (13) ad esso contrapposto, montato mobile in modo sostanzialmente perpendicolare al piano del basamento (1), e da ciò che à ̈ previsto inoltre un sistema di azionamento (14) di detto piolino di contrasto (13) provvisto di mezzi di manovra (14b) in corrispondenza della estremità prossimale del basamento (1).
  2. 2) Tagliapiastrelle come in 1), caratterizzata da ciò che detto piolino di contrasto (13) attraversa il piano di detto basamento (1) ed à ̈ mobile sotto la spinta di aste di comando del sistema di azionamento (14) disposte al di sotto di detto basamento (1).
  3. 3) Tagliapiastrelle come in 2), caratterizzata da ciò che dette aste di comando del sistema di azionamento (14) sono in forma di un manovellismo biella/manovella azionato da un'asta di comando (14a) accoppiata a detti mezzi di manovra (14b).
  4. 4) Tagliapiastrelle come in 3), caratterizzata da ciò che detti mezzi di manovra (14b) sono costituiti da un organo girevole su un asse di rotazione longitudinale al basamento della tagliapiastrelle, configurato in modo da far traslare un corpo di comando di detta asta di comando (14a).
  5. 5) Tagliapiastrelle come in 2), 3) o 4), caratterizzata da ciò che dette aste di comando comprendono una manovella (14d) accoppiata all'estremità inferiore di detto piolino di contrasto (13), la rotazione parziale di detta manovella (14d) sospingendo verso l'alto o accompagnando verso il basso det to piolino di contrasto (13).
  6. 6) Tagliapiastrelle come in 5), caratterizzata da ciò che detta asta di comando (14a) à ̈ in forma di forcella disposta da una parte e dall'altra di detta manovella (14d).
  7. 7) Tagliapiastrelle come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata da ciò che detto piede di spacco (12) à ̈ conformato con una superficie inferiore a due facce piane (12a e 12b) ad angolo, formanti sostanzialmente un diedro molto aperto, avente concavità rivolta verso il basso.
  8. 8) Tagliapiastrelle come in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata da ciò che detto piede di spacco (12) à ̈ montato su una prima estremità di un braccio oscillante (15), a sua volta montato basculante su un perno (17) ad asse fisso in contrasto con mezzi di registrazione (19, 20) della sua posizione inclinata.
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