ITMI20111919A1 - Dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue - Google Patents
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Description
"Dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue"
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue.
Tali tipi di dispositivi sono noti ad esempio da WO2005075006.
I dispositivi noti hanno lo svantaggio di avere una struttura meccanica complessa e/o di necessitare di una relativamente complicata gestione per potere estrarre con sicurezza una sacca di sangue senza possibilità di errore. Tali dispositivi soffrono spesso anche della necessità di una manutenzione relativamente frequente e onerosa. Inoltre, il fermo macchina per la manutenzione o riparazione à ̈ spesso lungo, soprattutto in caso di guasto al sistema meccanico di movimentazione interno, e ciò obbliga a complicate manovre di svuotamento completo del dispositivo, con il rischio di errori e scambi di sacche e di degrado del sangue nelle sacche.
Scopo della presente invenzione à ̈ ovviare agli inconvenienti sopra menzionati, fornendo un dispositivo automatizzato di innovativa struttura. In vista di tale scopo si à ̈ pensato di realizzare, secondo l'invenzione, un dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue comprendente una unità di controllo e una cella refrigerata contenente una pluralità di moduli di magazzino sovrapposti, ciascun modulo comprendendo un disco di immagazzinamento avente su di sé una pluralità di scomparti aperti radialmente e destinati ad accogliere le sacche ed essendo dotato di un proprio motore di rotazione assiale del disco per portare, a comando dell’unità di controllo, un selezionato scomparto con la sua apertura radiale in corrispondenza di una corrispondente zona di carico/scarico delle sacche.
Per rendere più chiara la spiegazione dei principi innovativi della presente invenzione ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota si descriverà di seguito, con l'aiuto dei disegni allegati, una realizzazione esemplificativa applicante tali principi. Nei disegni:
-figura 1 rappresenta una vista in prospettiva schematica di un dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue realizzato secondo l’invenzione;
-figura 2 rappresenta una vista schematica in prospettiva del dispositivo di figura 1 aperto;
-figura 3 rappresenta una vista schematica in prospettiva dall’alto di un modulo di immagazzinamento del dispositivo di figura 1;
-figura 4 rappresenta una vista schematica di una sezione trasversale del dispositivo di figura 1;
-figura 5 rappresenta una vista schematica della circolazione di aria di raffreddamento nell’interno del dispositivo di figura 1;
Con riferimento alle figure, in figura 1 à ̈ mostrato un dispositivo automatizzato, indicato generalmente con 10, realizzato secondo l’invenzione per l’immagazzinamento, conservazione e fornitura automatizzata di sacche di sangue.
Come bene si vede anche in figura 2, il dispositivo 10 comprende internamente una cella frigorifera 11 che à ̈ mantenuta ad adatta temperatura mediante un noto impianto frigorifero 12, qui non ulteriormente mostrato o descritto essendo in sé ben conosciuto e facilmente immaginabile dal tecnico esperto.
La cella 11, chiusa da una porta di accesso di servizio 13, accoglie le sacche 46 da immagazzinare. Nel normale uso operativo del dispositivo, la porta 13 (che può essere vantaggiosamente dotata di una chiusura di sicurezza) non deve venire aperta e il dispositivo riceve o emette le sacche solo attraverso apposite aperture comandate 14.
Come bene si vede anche in figura 2, la cella refrigerata contiene una pluralità di moduli di magazzino 15, fra loro sovrapposti, ciascuno che comprende un disco di immagazzinamento rotante 16. Per chiarezza, uno di questi moduli à ̈ mostrato in condizione parzialmente estratta.
Come si vede bene nelle figure 3 e 4, il disco rotante di un modulo 15 ha su di sé una pluralità di scomparti 17 che sono aperti almeno radialmente (e, vantaggiosamente, anche superiormente) e che sono destinati ad accogliere le sacche da conservare (ad esempio una sacca per ogni scomparto).
Ciascun disco à ̈ dotato di un proprio motore elettrico 18 di rotazione assiale del disco attorno ad un asse centrale 19. Il motore, o il disco, può essere eventualmente dotato di un encoder per un preciso controllo di posizione in retroazione.
Vantaggiosamente, il moto di rotazione à ̈ trasmesso perifericamente al disco mediante una dentatura 20 posta sul bordo circonferenziale del disco e che à ̈ innestata da un corrispondente ingranaggio 21 del motore 18.
Vantaggiosamente, gli scomparti 17 sono individuati da paratie laterali 22 (con fori o aperture distribuite sulla superficie per permettere la circolazione dell’aria, come sarà chiaro nel seguito) e che sono fissate in modo rimuovibile radialmente sul disco per essere spostabili, così da potere realizzare scomparti di dimensioni differenti a seconda delle specifiche necessità di immagazzinamento. In particolare, l’asse centrale del disco può comprendere delle sedi 23 per innestare il bordo più interno della paratia, mentre il bordo più esterno à ̈ fissabile a vite in opportuni fori sul disco 16 e su un contro anello superiore 24. Si realizza così una struttura leggera ma sufficientemente rigida e robusta.
Come bene si vede anche in figura 5, l’asse rotante del disco e il motore di azionamento sono supportati su una piastra 25 che realizza il telaio di fondo di ciascun modulo 15.
Come à ̈ chiaro ad esempio dalla figura 2 (dove il modulo più basso à ̈ mostrato estratto), ciascun modulo 15 à ̈ preferibilmente supportato nella cella in modo estraibile a cassetto mediante guide laterali di scorrimento 26, 27 per poter venire estratto almeno parzialmente dalla cella, così da facilitare ad esempio le operazioni di manutenzione. Inoltre, il modulo può essere sganciabile completamente dalle guide per venire rimosso ed eventualmente sostituito con un modulo nuovo. Ciò à ̈ particolarmente utile nel caso di guasto di un modulo, così da ridurre i tempi di fermo del dispositivo e/o i tempi di apertura della porta di accesso quando l’interno à ̈ refrigerato.
Per la rimozione completa, il motore e gli eventuali sensori aggiuntivi presenti nel modulo sono connessi elettricamente al resto del dispositivo attraverso opportuni noti connettori disinnestabili.
Grazie alla struttura modulare sopra descritta, si può ottenere una buona circolazione forzata di aria di raffreddamento all’interno della cella attraverso i moduli in direzione orizzontale da una parete laterale all’altra, come mostrato dalle frecce in figura 5 dove i moduli intermedi sono stati rimossi per chiarezza, con l’aria che circola nell’impianto di raffreddamento sottostante la cella per essere poi avviata lungo intercapedini forate nelle pareti laterali e attraverso i moduli. Ciò permette di avere in tutto il magazzino una temperatura omogenea delle sacche contenute.
Con la struttura descritta à ̈ anche facilitato il posizionamento di eventuali sensori di rilevazione della presenza delle sacche in ciascun scomparto, ad esempio posti nel o sotto il pavimento dello scomparto stesso, come schematicamente indicato con 43 in figura 4.
Un singolo sensore fisso (vantaggiosamente ottico o di prossimità ) posto in opportuna posizione in ciascun modulo permette di rilevare la presenza delle sacche in ciascuno scomparto semplicemente facendo ruotare il disco di magazzino per portare sequenzialmente tutti gli scomparto del disco in corrispondenza del sensore.
Come à ̈ chiaro anche dalla figura 4, la rotazione dei dischi nei moduli permette di portare a comando l’apertura radiale di un selezionato scomparto in corrispondenza di una corrispondente zona 30 di carico/scarico delle sacche.
Vantaggiosamente, per ciascun modulo la zona di carico/scarico comprende verso l’esterno della cella una apertura 14 dotata di uno sportello 31 comandato elettricamente per permettere o inibire l’accesso allo scomparto che à ̈ stato portato nella zona di carico/scarico mediante la rotazione del disco.
Lo sportello (mostrato in figura 4 in posizione aperta a tratto pieno e in posizione chiusa a tratteggio) à ̈ vantaggiosamente realizzato come un setto mobile semicircolare che segue l’andamento periferico del corrispondente disco rotante e che à ̈ mosso scorrevolmente in direzione circonferenziale al disco di magazzino grazie ad un proprio motore elettrico 32 (ad esempio attraverso una opportuna movimentazione a cinghie, non mostrata in dettaglio essendo ora facilmente immaginabile dal tecnico) fra le due posizioni aperta e chiusa. Con tale soluzione à ̈ possibile adattare l’ampiezza del movimento dello sportello a seconda della dimensione dello scomparto a cui si deve accedere (dimensione ottenuta disponendo opportunamente i setti mobili). In tale modo, si possono anche avere scomparti di dimensioni diverse sullo stesso piatto, impostando opportunamente il sistema elettronico di comando per scoprire una prestabilita estensione circonferenziale del disco a seconda dell’ampiezza del retrostante scomparto 17 portato nella zona di carico/scarico.
Come si vede bene nelle figure e, in particolare, in figura 2, le aperture di accesso agli scomparti sono vantaggiosamente disposte sulla porta della cella refrigerata.
Per la gestione del funzionamento, il dispositivo 10 comprende una unità elettronica di controllo (indicata genericamente con 40 in figura 1) che comprende una interfaccia utente 41 (ad esempio realizzata con un display touch screen) per l’immissione di comandi e la visualizzazione di informazioni.
L’unità di controllo 40 può essere realizzata con un sistema computerizzato in sé noto opportunamente programmato, come facilmente immaginabile dal tecnico esperto sulla base della descrizione qui fatta del dispositivo. Vantaggiosamente, l’unità di controllo comprende una memoria elettronica 45 per l’immagazzinamento di una associazione fra dati di riconoscimento di uno specifico scomparto di uno specifico modulo e dati di riconoscimento di una sacca. In tale modo, ad ogni introduzione di una sacca in uno scomparto l’unità di controllo memorizza in detta memoria l’associazione fra i dati di riconoscimento di tale scomparto e i dati di riconoscimento di tale sacca. I dati di riconoscimento dello scomparto possono comprendere ad esempio dati di posizione angolare dello scomparto sul disco. Tali dati possono essere forniti mediante un sistema di controllo di posizione in sé noto, ad esempio impiegando come motore di rotazione un motore passo/passo o un encoder assoluto o incrementale con un riferimento di zero sul disco. Vantaggiosamente, i dati di riconoscimento di ciascuna sacca sono posti sulla sacca stessa, ad esempio mediante una etichetta identificatrice 47.
Quando una richiesta di una sacca à ̈ inserita nell’unità di controllo per la fornitura di una sacca avente specifici dati di riconoscimento (memorizzati alla introduzione della sacca nel magazzino), l’unità di controllo reperisce nella memoria i dati di riconoscimento dello scomparto associato a tali dati di riconoscimento della sacca e comanda il motore del modulo per portare tale scomparto nella zona di ingresso/uscita, così da permettere il prelievo della sacca definita dai dati di riconoscimento contenuti o associati alla richiesta immessa. Ad esempio, la richiesta può essere immessa mediante l’interfaccia 41, giungere da un sistema remoto di banca dati attraverso una opportuna linea di comunicazione dati, o anche essere immessa mediante lettura di una richiesta stampata o comunque memorizzata su un opportuno supporto.
Vantaggiosamente, il dispositivo 10 comprende un lettore di dati di riconoscimento delle sacche, per acquisire ed inviare tali dati all’unità di controllo all’introduzione di ciascuna sacca. Il lettore di dati può essere uno scanner ottico di codici a barre e i dati di riconoscimento della sacca possono essere contenuti in un codice a barre applicato sulla sacca stessa. In alternativa, altre note tipologie di lettori possono essere impiegate, quali ad esempio lettori di RFID o bande magnetiche anche a seconda della tipologia dei mezzi 47 di ritenzione delle informazioni che si preferisce porre sulle sacche.
Nella vantaggiosa realizzazione mostrata in figura 1, il lettore (indicato con 42) à ̈ posto sull’esterno della macchina (preferibilmente in un vano sullo sportello frontale) in modo che l’operatore, quando carica o scarica una sacca può fare acquisire al sistema il corrispondente codice della sacca semplicemente avvicinando la sacca al lettore.
Il lettore può anche essere impiegato per l’acquisizione da parte del sistema di una richiesta per una sacca, opportunamente codificata dal sistema computerizzato di gestione della banca del sangue in un adatto supporto. In tale modo, un operatore dotato del supporto con tale richiesta deve solamente fare leggere la richiesta al lettore 42 per fare in modo che il dispositivo 10 individui e fornisca all’esterno la giusta sacca. Nel caso di lettori di codice a barre, il supporto con la richiesta potrà essere un semplice foglio con stampato un codice a barre della richiesta. In casi più complessi, il supporto può anche essere una tessera elettronica o magnetica per un corrispondente lettore.
Può anche essere previsto che, dopo l’emissione della sacca, l’operatore debba necessariamente fare leggere al sistema un codice identificativo presente sulla sacca per confermare la correttezza dell’emissione. In caso di errore il dispositivo può poi segnalare il fatto acusticamente e/o visivamente.
Anche per le operazioni di carico di una sacca nel dispositivo può essere preferibilmente imposto che l’operatore debba preventivamente fare leggere al sistema il codice identificativo della sacca, in modo che il sistema di gestione interno al dispositivo possa associare automaticamente la particolare sacca allo scomparto nel quale essa verrà riposta e consentire successivamente il pronto e sicuro recupero della sacca mediante i dati memorizzati, senza necessità di accessi ad altri dati esterni.
Per la lettura delle informazioni sulla sacca à ̈ anche possibile prevedere un lettore di tali informazioni disposto internamente alla macchina, in una adatta posizione per una lettura completamente automatica. Ad esempio il lettore può essere disposto per leggere le informazioni da una sacca in transito nella zona di ingresso/uscita o da una sacca già in uno scomparto e portata in corrispondenza del lettore grazie alla rotazione del disco, come schematicamente mostrato rispettivamente in 48 e 49 in figura 4.
A questo punto à ̈ chiaro come si siano ottenuti gli scopi prefissati. Il dispositivo descritto à ̈ di semplice e modulare struttura. Le operazioni di ingresso e uscita delle sacche sono facili, rapide e senza errori. Inoltre, grazie alla struttura semplice e modulare i guasti sono ridotti e anche in caso di guasto o necessità di manutenzione i tempi di fermo sono minimi. Ad esempio, nel caso di guasto di un modulo à ̈ sufficiente scaricare solo tale modulo e sostituirlo con uno nuovo, per poi procedere alla riparazione fuori linea del modulo guasto.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di una realizzazione applicante i principi innovativi della presente invenzione à ̈ riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perciò essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo automatizzato di immagazzinamento, conservazione e fornitura di sacche di sangue comprendente una unità di controllo (40) e una cella refrigerata (41) contenente una pluralità di moduli di magazzino sovrapposti (15), ciascun modulo (15) comprendendo un disco di immagazzinamento (16) avente su di sé una pluralità di scomparti (17) aperti radialmente e destinati ad accogliere le sacche (46) ed essendo dotato di un proprio motore (18) di rotazione assiale del disco per portare, a comando dell’unità di controllo, un selezionato scomparto (17) con la sua apertura radiale in corrispondenza di una corrispondente zona (30) di carico/scarico delle sacche.
- 2. Dispositivo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che per ciascun modulo (15) la zona di carico/scarico (30) comprende verso l’esterno della cella una apertura dotata di uno sportello (31) comandato elettricamente per permettere o inibire l’accesso allo scomparto portato nella zona di carico/scarico.
- 3. Dispositivo secondo rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo sportello (31) à ̈ motorizzato per scorrere in direzione circonferenziale al corrispondente disco (16) così da scoprire una prestabilita estensione circonferenziale del disco a seconda dell’entità dello scorrimento dello sportello e adattare l’apertura all’ampiezza dello scomparto (17) portato nella zona di carico/scarico.
- 4. Dispositivo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la cella (11) à ̈ dotata di una porta di accesso (13) e ciascun modulo à ̈ supportato nella cella in modo estraibile su guide (26, 27) per poter venire estratto almeno parzialmente dalla cella alla apertura di detta porta di accesso (13).
- 5. Dispositivo secondo rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la cella (11) Ã ̈ dotata di una porta di accesso (13) sulla quale sono disposte le dette aperture dotate di sportello (31).
- 6. Dispositivo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che gli scomparti sono individuati da paratie laterali mobili (22) fissate rimuovibilmente sul disco (16).
- 7. Dispositivo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un sensore (43) di rilevazione della presenza di una sacca in uno scomparto.
- 8. Dispositivo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’unità di controllo (41) comprende una memoria (45) di immagazzinamento di una associazione fra dati di riconoscimento di uno specifico scomparto di uno specifico modulo e dati di riconoscimento di una sacca, ad ogni introduzione di una sacca in uno scomparto l’unità di controllo memorizzando in detta memoria l’associazione fra i dati di riconoscimento di tale scomparto e i dati di riconoscimento di tale sacca, ad una richiesta inserita nell’unità di controllo per la fornitura di una sacca avente specifici dati di riconoscimento, l’unità di controllo reperendo nella memoria i dati di riconoscimento dello scomparto associato a tali dati di riconoscimento della sacca e comandando il motore del modulo per portare tale scomparto nella zona di ingresso/uscita per permettere il prelievo della sacca definita dai dati di riconoscimento contenuti nella richiesta immessa.
- 9. Dispositivo secondo rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto di comprendere un lettore (42, 48, 49) di dati di riconoscimento delle sacche, per acquisire ed inviare tali dati all’unità di controllo (41).
- 10. Dispositivo secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che il lettore di dati à ̈ uno scanner ottico di codici a barre e i dati di riconoscimento della sacca sono contenuti in un codice a barre posto sulla sacca.
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