ITMI20110674A1 - Struttura di barriera stradale - Google Patents

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ITMI20110674A1
ITMI20110674A1 IT000674A ITMI20110674A ITMI20110674A1 IT MI20110674 A1 ITMI20110674 A1 IT MI20110674A1 IT 000674 A IT000674 A IT 000674A IT MI20110674 A ITMI20110674 A IT MI20110674A IT MI20110674 A1 ITMI20110674 A1 IT MI20110674A1
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IT
Italy
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barrier
base
cavities
continuous
road
Prior art date
Application number
IT000674A
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English (en)
Inventor
Pietro Pavesi
Original Assignee
Spazio Zero S R L
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    • E01FADDITIONAL WORK, SUCH AS EQUIPPING ROADS OR THE CONSTRUCTION OF PLATFORMS, HELICOPTER LANDING STAGES, SIGNS, SNOW FENCES, OR THE LIKE
    • E01F15/00Safety arrangements for slowing, redirecting or stopping errant vehicles, e.g. guard posts or bollards; Arrangements for reducing damage to roadside structures due to vehicular impact
    • E01F15/02Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes
    • E01F15/04Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes essentially made of longitudinal beams or rigid strips supported above ground at spaced points
    • E01F15/0476Foundations
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    • E01F15/08Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes essentially made of walls or wall-like elements ; Cable-linked blocks
    • E01F15/081Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes essentially made of walls or wall-like elements ; Cable-linked blocks characterised by the use of a specific material
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  • Architecture (AREA)
  • Civil Engineering (AREA)
  • Structural Engineering (AREA)
  • Road Signs Or Road Markings (AREA)

Description

Descrizione del Brevetto per Invenzione Industriale avente per titolo:
"STRUTTURA DI BARRIERA STRADALE"
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto una struttura di barriera stradale.
Le barriere di sicurezza stradale di tipo noto, sia da bordo laterale che da spartitraffico, sono sostanzialmente di due tipi fondamentali: le barriere a muretto, appoggiate sul terreno o sulla pavimentazione, e le barriere a nastri sorretti da paletti infissi nel terreno o nella pavimentazione.
Le molteplici soluzioni esistenti dei due tipi descritti in queste diverse posizioni, hanno tutte almeno uno dei due inconvenienti in seguito descritti, che ne compromettono il funzionamento.
Le barriere di tipo noto richiedono spazi di funzionamento spesso incompatibili con la dimensione della sezione stradale nelle strade esistenti oppure richiedono, nelle nuove costruzioni, forti aumenti, di spazio inutilizzato dietro il dispositivo.
Inoltre, o in alternativa, le barriere di tipo noto, nel caso impieghino paletti infissi nel terreno, presentano un funzionamento legato alla resistenza del terreno che, essendo sempre variabile lungo lo sviluppo del dispositivo, non ne assicura l'omogeneità di funzionamento.
Le barriere a muretto in cemento armato di tipo noto presentano diversi profili che hanno nella continuità la loro risposta agli urti di utenti deboli e resistono agli urti con la massa e con lo spostamento della protezione.
Le barriere a nastri e paletti infissi nel terreno di tipo noto sono a volte rese continue nella parte inferiore, con diversi tipi di protezioni, per evitare l'urto dei motociclisti sui paletti.
Tuttavia, i suddetti sistemi per funzionare hanno bisogno di uno spazio sul loro retro di dimensioni variabili a seconda della energia di urto e delle caratteristiche del terreno.
Senza questo spazio variabile la barriera non può funzionare.
Compito del presente trovato à ̈ quello di realizzare una struttura di barriera di sicurezza utilizzabile in classi di resistenza energetica variabili nel campo superiore, dalla minima (H1 ) fino alla massima (H4) secondo la classifica delle Norme Europee EN 1317, che consenta l'assorbimento dell'urto con spostamento contenuto in uno spazio predefinito e con omogeneità di comportamento certa, oltre naturalmente al controllo della decelerazione a livelli sopportabili senza danno per i trasportati, nel caso di urto di autoveicoli leggeri e per i motociclisti in caduta libera. Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato à ̈ quello di realizzare una struttura di barriera che, nell'urto di autoveicoli pesanti, permetta il contenimento e la ri-direzione di tali veicoli pesanti, senza difficoltà.
Un altro scopo à ̈ quello di realizzare una struttura che permetta di rendere omogenea la risposta all'urto del dispositivo in qualsiasi punto sia montato, essendo dipendente solo dalla sua massa e dall'attrito con il supporto che può essere reso omogeneo.
Un ulteriore scopo dell'invenzione à ̈ quello di realizzare barriere che non provochino sui motociclisti urti potenzialmente mortali per violenza o per azioni di taglio da parte di elementi sporgenti non protetti.
Un altro scopo à ̈ quello rendere agevole il trasporto degli elementi del dispositivo disassemblati.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di standardizzare i basamenti in modo da ottenere i comportamenti descritti a prescindere dal tipo di supporto.
Un altro scopo à ̈ quello di realizzare un supporto per cartelli segnaletici o pali di illuminazione in modo che detti potenziali ostacoli non costituiscano pericolo per eventuali veicoli fuoriuscenti e contemporaneamente che essi non vengano urtati dalla barriera stessa.
Un ulteriore scopo à ̈ quello di utilizzare per le barriere realizzate con la struttura descritta principalmente elementi di produzione corrente, come nastri a tripla o quadrupla onda, nastri a sagoma semplice aperti o chiusi, paletti e bullonerie varie, con l'aggiunta di pochi pezzi specifici, ma ricavabili da semplici operazioni di formatura con calandre o stampaggi.
La presente struttura, per le sue peculiari caratteristiche realizzative, à ̈ in grado di assicurare le più ampie garanzie di affidabilità e di sicurezza nell'uso.
Questo ed altri scopi, che meglio appariranno evidenziati in seguito, sono raggiunti da una struttura di barriera stradale, caratterizzata dal fatto di comprendere una base ed una barriera continua collegata alla base tramite appendici inserite in cavità praticate nella base stessa.
Le cavità guidano e contengono i movimenti della barriera quando quest'ultima viene urtata, in modo che essi non superino un valore prefissato, presupponendo che la base non si sposti sotto l'urto di veicoli in sviamento, o si sposti solo leggermente in una zona limitata.
Il controllo dei movimenti avviene prevalentemente per attrito tra le parti a contatto senza escludere che, per urti particolarmente violenti, l'azione dell’attrito venga incrementata con irruvidimenti, e/o dispositivi di blocco tali da rallentare il movimento permesso.
Le barriere possono essere di tipo e materiali diversi, quali cemento armato e acciaio, tutte continue o rese tali per la protezione dei motociclisti, e tutte collegate tramite le cavità al basamento in modo che lo spazio massimo occupato dai sistema in condizioni statiche e dinamiche, sia di dimensioni ridotte e prestabilite, tali da renderlo compatibile all'uso sul bordo della strada, sia prospiciente al vuoto ivi presente, o anche prospiciente alla carreggiata stradale contigua, in caso di impiego come protezione dello spartitraffico.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'oggetto del presente trovato risulteranno maggiormente evidenziati attraverso un esame della descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, del trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:
la figura 1 Ã ̈ una vista prospettica di una struttura di barriera, secondo il presente trovato;
la figura 2 Ã ̈ una vista prospettica parzialmente esplosa della struttura della figura precedente;
la figura 3 Ã ̈ una vista in alzato, in sezione trasversale, di un esempio realizzativo della barriera;
la figura 4 Ã ̈ una vista simile alla precedente, che illustra la barriera in fase d'urto;
la figura 5 Ã ̈ una vista in alzato, in sezione trasversale, di un esempio realizzativo della barriera come spartitraffico di tipo doppio;
la figura 6 Ã ̈ una vista simile alla precedente che illustra la barriera in fase d'urto;
la figura 7 Ã ̈ una vista in alzato, in sezione trasversale, di un esempio realizzativo della barriera in forma di nastro metallico associato a paletti;
la figura 8 Ã ̈ una vista in alzato, in sezione trasversale, di un esempio realizzativo della barriera in forma di due nastri metallici associati a paletti, con funzione di spartitraffico;
le figure 9 - 13 sono viste prospettiche che illustrano diverse forme realizzative della base;
la figura 14 Ã ̈ una vista prospettica di un esempio realizzati di base per paletto.
Con particolare riferimento ai simboli numerici delle suddette figure, la struttura di barriera stradale, secondo il trovato, indicata globalmente con il numero di riferimento 1 , comprende una base 2 ed una barriera continua 3, collegata alla base 2 tramite appendici 5 inserite in cavità 4 praticate nella base 2.
Le cavità 4 guidano e contengono i movimenti della barriera 3 quando quest'ultima viene urtata, in modo che essi non superino un valore prefissato, presupponendo che la base 2 non si sposti sotto l'urto di veicoli in svio o si sposti solo leggermente in una zona limitata.
Il controllo dei movimenti avviene prevalentemente per attrito tra le parti a contatto senza escludere che, per urti particolarmente violenti, l'azione dell’attrito venga incrementata con irruvidimenti, e/o dispositivi di blocco tali da rallentare il movimento permesso.
La barriera 3 può essere di tipo o materiali diversi, ad esempio in cemento armato, oppure in acciaio, come esemplificato nelle figura 7 e 8, tutte continue o rese tali per la protezione dei motociclisti, e tutte collegate tramite le cavità 4 al basamento 2, in modo che lo spazio massimo occupato dai sistema in condizioni statiche e dinamiche, sia di dimensioni ridotte e prestabilite, tali da renderlo compatibile all'uso sul bordo della strada, sia prospiciente al vuoto ivi presente, o anche prospiciente alla carreggiata stradale contigua, in caso di impiego come protezione dello spartitraffico, come visibile nelle figure 5-8.
La base 2 Ã ̈ costituita da una struttura monolitica o reticolare in cemento armato, in acciaio o altro materiale, vincolato, al supporto per semplice appoggio e peso proprio o anche con vincoli di altro tipo, completamente o anche parzialmente (a sbalzo) nel punto della strada dove si vuol operare la protezione (bordo stradale, manufatti ivi esistenti, spartitraffico, ecc.).
Nelle cavità 4 à ̈ presente materiale di riempimento e/o appositi dispositivi che rallentino il movimento, per esempio una molla sinusoidale, o altro tipo di materiale deformabile in maniera elasto-plastica o anche dispositivi oleo-viscosi.
Ciascuna cavità 4 così attrezzata individua il fine corsa della barriera 3 e/o ne impedisce il rovesciamento.
Le parti sporgenti verso il basso, costituenti la parte inferiore della barriera di sicurezza continua o resa tale, indicate con il numero di riferimento 5, sono costituite da elementi continui o discontinui di qualsiasi tipo di materiale.
La barriera 3 può essere costituita quindi da un muretto prefabbricato o da una serie di paletti collegati con nastri 6 ad essi connessi (figure 7 ed 8), in modo che il comportamento sia quello descritto.
Il loro inserimento nelle cavità 4 può essere corredato da diversi sistemi di guida e blocco alle fuoriuscite.
Si possono avere, oltre alle attrezzature che rallentano il movimento dopo l'urto, anche bracci interni alla cavità 4 che, piegandosi, formano un ostacolo al ribaltamento.
Si possono anche inserire nella base prefabbricata 2 dei profilati guida che contengono al loro interno perni collegati alla barriera 3 o ad un suo elemento, in modo che essa non fuoriesca durante il movimento dalla cavità 4.
Il sistema di barriere può essere realizzato con materiali diversi.
La parte costituente la barriera 3 vera e propria 3 può essere in cemento armato o in acciaio.
Il basamento 2 à ̈ costituito da cemento armato che può essere prefabbricato o gettato in opera.
Nelle figure 9 - 13 sono illustrati alcuni tipi di basamento sia in cemento armato, come quelli delle figura 9 - 1 1 , sia in elementi di acciaio da pre-assemblate o da assemblare in opera.
L’assemblaggio può avvenire per bullonatura o per saldatura ed à ̈ anche possibile eseguire dei basamenti misti in acciaio e cemento armato.
Sia le basi che le barriere andranno poi rese continue con opportuni collegamenti tali da rendere le giunzioni della stessa resistenza delle parti contigue.
Il sistema funziona in modo che lo spazio massimo che occupi, in condizioni statiche e dinamiche, sia di dimensioni ridotte e prestabilite, tali da renderlo compatibile all'uso sul bordo della strada, prospiciente al vuoto ivi presente.
Il sistema ha comportamento a spazio predeterminato anche se si monta prospiciente alla carreggiata stradale contigua, in caso di impiego come protezione dello spartitraffico.
Tale condizione à ̈ illustrata nelle figure 5 - 8, con doppi filari di barriere che si spostano verso il centro strada ( figure 5 e 6) o con filare singolo (figura 7 e 8), con barriere di diverso materiale, cemento armato o acciaio.
La struttura continua della barriera 3, costituita da materiali diversi, con forme diverse, à ̈ comunque appoggiata sulla base 2 e controllata dalle cavità 4.
La stessa permette, con il cedimento e lo spostamento delle sue parti costituenti, il trattenimento in sicurezza dei veicoli, dei loro occupanti ed anche di eventuali motociclisti in caduta libera.
La base, continua anch'essa, Ã ̈ appoggiata o vincolata al supporto stradale di qualsiasi natura, non si sposta o si sposta localmente e determina il fine corsa della barriera ad esso collegata.
La non mobilità dell'elemento di base 2 si ottiene sia per semplice attrito sul suo piano di appoggio, aiutato da opportune modifiche della sua parte inferiore, sia per collegamento puntuale tramite idonei paletti o altri elementi inseriti come chiodature.
I suddetti elementi sono comunque presenti nei tratti terminali dei sistema, cioà ̈ nelle zone dove il dispositivo inizia e finisce, in modo da evitare un funzionamento anomalo in queste parti.
La barriera nell'uso come spartitraffico può essere realizzata in modo che sia perfettamente simmetrica per l'urto nelle due direzioni di marcia sia nella versione con una sola parte 3 che nella versione costituita da due parti 3 contrapposte.
Il paramento della barriera vera e propria può essere di qualsiasi forma e materiale tali comunque da innescare il rinvio, proteggendo dall'urto le persone coinvolte.
Il sistema à ̈ realizzato in elementi prefabbricati o anche in elementi smontati da assemblare in opera, di qualsiasi materiale, il tutto facilmente trasportabile e montabile in opera, senza particolari predisposizioni dei piani di appoggio, tranne le azioni necessarie per generare il livello di attrito o le masse necessarie al funzionamento e/o le opere di chiodatura al medesimo, in caso di carenze nell'attrito o in caso di lunghezza di montaggio insufficiente a garantire la stabilità in caso di urto.
L'aumento di massa necessario nel caso di uso di elementi metallici può anche essere ottenuto con il riempimento di terreno vegetale da seminare a prato.
Le dimensioni delle diverse parti vengono proporzionate in relazione all'energia sviluppata dal tipo di urto da contenere, ma i principi di funzionamento sono sempre gli stessi.
Anche il tipo di materiale preferito può essere definito dall'energia da contenere senza alterare il concetto inventivo del sistema.
Secondo l'invenzione, la base del supporto 2 può essere trattata in modo da dosare a piacere la quota di attrito sviluppabile con il piano di appoggio, in relazione ai comportamenti di spostamento previsti.
La barriera à ̈ quindi composta di una parte fondamentale di base 3, di forma e materiali variabili, e con la faccia inferiore sagomabile per forma e/o materiali al fine di ottenere l'attrito necessario con il piano di appoggio e/o fissabile al medesimo con elementi verticali ad essa connessi, in caso di necessità di un suo maggior bloccaggio, nel caso di urti ad energia elevatissima.
La base può essere realizzata in acciaio, in cemento armato, con elementi misti ed anche con altri materiali, mantenendo sempre il suo funzionamento.
Detta base contiene le cavità 4 destinate alla guida dello scorrimento, sagomate e/o riempite in modo diverso con materiali o elementi speciali, che servono alla riduzione della velocità di spostamento della barriera 3, i cui elementi di sostegno finiscono dentro le cavità 4, insieme con eventuali sistemi di guida e di blocco e della larghezza e lunghezza necessarie per l'energia d'urto prevista e per il tipo di barriera 3 da controllare.
La barriera vera e propria 3, costituita da muretti in cemento armato o di acciaio sagomato, riempiti o meno di materiale d'appesantimento, o da lame e paletti semplici, scorre sulla base per lo spazio previsto e ri-dirige il veicolo in urto con uno spostamento massimo contenuto nella larghezza individuata dalla base 2.
I supporti su cui poggia il sistema possono essere di natura e consistenza diversa; oltre al materiale del rilevato o della trincea stradale possono essere costituiti da strati di pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso o in misto cementato o in materiale schiumato a bitume.
Possono essere costituiti anche da un cordolo di cemento, armato o meno, o da supporti in terreno ben costipato con trattamento o senza trattamento superficiale antipolvere.
Il sistema barriera così concepito si presta ad essere di uso universale come barriera di sicurezza stradale ed autostradale in posizioni di bordo laterale ed anche di spartitraffico, in questo secondo caso con eventuale trasformazione del basamento, per ottenere il contenimento dello spostamento per urti nelle due direzioni (simmetria), anche in curva oltre che in rettifilo.
La barriera può avere dimensioni in altezza ed in senso trasversale diverse per reggere urti di differente energia.
Il sistema di barriere di sicurezza stradale di cui si parla può essere usato per classi di protezione di minore resistenza (H1) sino a quelle di resistenza massima (H4).
Nella normativa italiana, ciò significa che l'energia d'urto che la barriera nelle sue diverse forme deve essere in grado di contenere va da 128 Kj per ΙΉ2, a 572 o 724 Kj per la categoria H4, in base al tipo di veicolo che la urtano.
Inoltre, poiché la barriera vera e propria, negli urti a forte energia, deve evitare lo scavalcamento da parte di autocarri con baricentro fino a 1 ,60 metri circa, sono possibili soluzioni con l'inserimento nella barriera 3 di dispositivi aggiuntivi che la innalzino ed impediscano il roll over dei veicoli che la urtano.
Tali aggiunte non ne impediscano il funzionamento complessivo descritto e non costituiscano pericolo per i passeggeri dei veicoli che urtano o per i motociclisti.
Le accelerazioni dovute all'urto sul complesso, misurate nel baricentro delle autovetture urtanti nelle loro tre componenti, daranno luogo, visto il meccanismo di spostamenti generato, ad un ASI
ASI = [ ax/12)<2>+ (ay/8)<2>+ (az/10)<2>]<1/2>
- minore o uguale a i per usi a bassa energia;
- minore o uguale a 1 ,9 per gli altri urti
Compatibili con i limiti delle normative esistenti.
Il sistema di barriera secondo la presente invenzione permette di rendere definito lo spazio di funzionamento, anche al variare della natura e consistenza del supporto sottostante la base, in quanto lo sforzo trasmesso al contatto tra suddetta base ed il supporto stesso à ̈ molto contenuto dalla distribuzione degli sforzi generati dall'urto lungo il sistema.
In caso di supporti molto deformabili, o di scarsa consistenza, à ̈ possibile operare sulla massa della base per ottenere inamovibilità o la ridotta mobilità della base anche nel vuoto, oppure à ̈ possibile operare con ancoraggi della base al supporto per ottenere inamovibilità o la ridotta mobilita della base anche nel vuoto.
Con gli elementi prefabbricati che costituiscono la struttura di barriera oggetto della presente invenzione à ̈ possibile realizzare una protezione continua di qualsiasi dimensione, collegando tra loro gli elementi prefabbricati stessi.
Inoltre, à ̈ possibile utilizzare il sistema anche con una lunghezza molto ridotta, tramite ancoraggi delle basi alle due estremità, in modo da aggiungere resistenza alla torsione dovuta alla ridotta massa del montaggio di lunghezza contenuta.
La barriera 3 può essere realizzata di qualunque altezza desiderata per eliminare il problema dello scavalcamento, o "roll over", dei veicoli.
La barriera di altezza aumentata, con i paletti, non costituisce ostacolo per la testa di eventuali eiezioni parziali di trasportati nelle vetture urtanti, in quanto i prolungamenti sono effettuati ad una distanza di sicurezza rispetto al punto raggiungibile nell'urto.
Si à ̈ in pratica constatato che il trovato raggiunge il compito e gli scopi prefissati.
Si à ̈ infatti realizzata una struttura di barriera stradale caratterizzata dal fatto che il suo spostamento sotto l'urto dei veicoli avviene all'interno della base dei sistema stesso ed occupa quindi uno spazio predeterminato che non viene superato in nessuna circostanza per come il sistema à ̈ concepito.
Inoltre, il comportamento della barriera à ̈ dettato dalle caratteristiche fisse ed omogenee con cui la barriera à ̈ collegata alla base e non risente della disomogeneità dei supporti.
La base può inoltre essere montata sul bordo della strada o in altre parti si essa, per esempio sullo spartitraffico, essendo certi che il funzionamento avverrà sempre entro di essa.
La omogeneità ottenibile per le diverse parti a contatto, che influiscono sul movimento, renderà come detto questo funzionamento sempre uguale a se stesso e non soggetto alla variabilità che i supporti veri e propri hanno nei confronti delle resistenze che devono esplicare nel mantenere i veicoli nelle soluzioni tradizionali
Si pensi ai paletti infilati nei terreni di caratteristiche diverse e che cambiano durante l'anno, con le temperature e con il livello di umidità contenuta.
Si pensi alle condizioni di attrito di superfici diverse a contatto di barriere a muretto ricordate.
Il presente sistema, realizzato in un modo definito e sperimentato, non può che riprodurre il comportamento verificato nella prova, purché si garantisca la sostanziale inamovibilità della base 2, per attrito, per ancoraggio o con sistemi misti, ed il conseguente suo comportamento standard rispetto alla barriera 3.
Un altro vantaggio à ̈ costituito dalla possibilità di fabbricare le basi 2 nel modo più adatto al sito da proteggere, come descritto sopra, tutti caratterizzati dalle peculiarità ricordate, ma non esaustivi di altre possibili variazioni che non cambiano il concetto di funzionamento alla base del brevetto.
Un altro vantaggio della presente invenzione à ̈ costituito dal fatto di standardizzare i basamenti 2 in modo da ottenere i comportamenti descritti a prescindere dal tipo di supporto.
I basamenti possono quindi essere realizzati in cemento armato, in profilati di acciaio assemblati per saldatura e/o imbullonatura, da riempire o meno con terreno arido o vegetale oppure con strutture miste, calcestruzzo armato ed acciaio.
Una regolazione degli spostamenti delle barriere, rispetto alla base 2, e la fondamentale non mobilità di quest'ultima possono derivare da ulteriori azioni per ottenere la gradualità dell'attrito radente sviluppabile tra le cavità 4 interne alla base 2, tra la base 2 e il suo supporto, ottenute entrambe trattando le pareti delle cavità 4 e/o la parte inferiore della base 2 del sistema con risalti, fori ed altri accorgimenti quali, ad esempio, l'accoppiamento della lamiera di base con reti di acciaio o altro materiale o l'uso di lamiere stirate o altre soluzioni che cambiano natura e forma della superficie inferiore del dispositivo, per variare la resistenza al movimento delle parti a contatto.
Un altro vantaggio dell'invenzione à ̈ quello di realizzare un supporto per cartelli segnaletici o per pali di illuminazione usando la base 2 in modo che detti potenziali ostacoli non costituiscano pericolo per eventuali veicoli fuoriuscenti e contemporaneamente essi non vengano urtati dalla barriera 3, in quanto essa non arriva ad urtarli.
Un ulteriore vantaggio à ̈ quello di potere utilizzare per le barriere, elementi di produzione corrente, quali nastri a tripla o quadrupla onda, nastri a sagoma semplice, aperti o chiusi, paletti e bullonerie varie, con l'aggiunta di pochi pezzi specifici, ma ricavabili da semplici operazioni di formatura con calandre o stampaggi.
Naturalmente i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze.

Claims (16)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1 . Struttura di barriera stradale caratterizzata dal fatto di comprendere una base ed una barriera continua inserita in cavità praticate nella base stessa; le cavità guidano e contengono i movimenti della barriera quando quest'ultima viene urtata, in modo che essi non superino un valore prefissato.
  2. 2. Struttura di barriera, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che la base non si sposta sotto l'urto di veicoli in svio o si sposta solo leggermente ed in una zona limitata.
  3. 3. Struttura di barriera, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di attrito che agiscono tra la barriera e la base per il controllo del movimento permesso alla barriera.
  4. 4. Struttura di barriera, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzata dal fatto che la barriera può essere realizzata in materiali diversi quali, cemento armato, acciaio, legno, sostanze piastiche e/o una combinazione di tali materiali.
  5. 5. Struttura di barriera, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la barriera à ̈ continua o resa tale per la protezione dei motociclisti e può comprendere un rivestimento in materiali morbidi o a deformazione controllata in modo da attutire ulteriormente gli urti di questo tipo di utenti stradali.
  6. 6. Struttura di barriera, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che la barriera à ̈ collegata tramite le cavità alla base in modo che lo spazio massimo occupato dal sistema in condizioni statiche e dinamiche, sia di dimensioni ridotte e prestabilite, tali da renderlo compatibile all'uso sul bordo della strada, prospiciente al vuoto ivi presente o all'uso come protezione dello spartitraffico tra due carreggiate adiacenti.
  7. 7. Sistema di barriere di sicurezza stradale, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che à ̈ costituito da una base e da una barriera continua, inserita nelle cavità praticate nella base, e che nell'ambito della larghezza del supporto à ̈ contenuto ogni movimento dovuto all'urto della barriera; quindi il sistema non ha bisogno di spazi aggiuntivi per funzionare.
  8. 8. Sistema di barriere di sicurezza stradale, secondo la ri vendicazione 1 , costituito da una base e da una barriera conti nua, inserita nelle cavità praticate nella base, caratterizzato dal fatto che eventuali dispositivi aggiunti all'interno o alla fine delle cavità del basamento o fuoriuscenti da esse, per regolare i movimenti dovuti all'urto, non costituiscono cambiamento del siste ma.
  9. 9. Struttura di barriera, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere svariati tipi di materiale di riempimento deformabili in modo elastico o elasto-plastico nelle suddette cavità, in maniera da rallentare i movimenti dei collegamenti tra barriera e cavità e che tali movimenti possano scorrere, senza fuoriuscire ed in modo controllato.
  10. 10. Struttura di barriera, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere dispositivi oleo-dinamici o basati su altri materiali a reologia differenziata, tixotropici o simili, che rallentino il movimento dei collegamenti tra barriera e cavità in maniera che possano scorrere, senza fuoriuscire ed in modo controllato.
  11. 11. Struttura di barriera, secondo una o più rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un supporto per cartelli segnaletici o per pali di illuminazione usando la base in modo che detti potenziali ostacoli non costituiscano pericolo per eventuali veicoli fuoriuscenti e contemporaneamente essi non vengano urtati dalla barriera in quanto essa non arriva ad urtarli.
  12. 12. Sistema di barriere di sicurezza stradale costituito da una base e da una barriera continua, inserite nelle cavità praticate nella base, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che esso rende definito lo spazio di funzionamento, anche al variare della natura e consistenza del supporto sottostante la base, in quanto lo sforzo trasmesso al contatto tra detta base ed il supporto stesso à ̈ molto contenuto dalla distribuzione degli sforzi generati dall'urto lungo il sistema
  13. 13. Sistema di barriere di sicurezza stradale costituito da una base e da una barriera continua, inserita nelle cavità praticate nella base, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che in caso di supporti molto deformabili o di scarsa consistenza à ̈ possibile operare sulla massa della base per ottenere inamovibilità o la ridotta mobilità della base anche nel vuoto.
  14. 14. Sistema di barriere di sicurezza stradale costituito da una base e da una barriera continua, inserita nelle cavità praticate nella base, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che in caso di supporti molto deformabili o di scarsa consistenza à ̈ possibile operare con ancoraggi della base al supporto per ottenere inamovibilità o la ridotta mobilità della base anche nel vuoto.
  15. 15. Sistema di barriere di sicurezza stradale costituito da una base e da una barriera continua, inserita nelle cavità praticate nella base, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che à ̈ possibile usare il sistema anche con una lunghezza molto ridotta, tramite ancoraggi delle basi alle due estremità, in modo da aggiungere resistenza alla torsione dovuta alla ridotta massa del montaggio di lunghezza contenuta.
  16. 16. Sistema di barriere di sicurezza stradale, costituito da una base e da una barriera continua, inserita nelle cavità praticanella base, secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatche i paramenti laterali delle barriere a paletti e nastri destinaalla protezione dei motociclisti possono essere omessi senza il funzionamento nei confronti dei veicoli cambi. Lo stesso per le protezioni di ammorbidimento delle soluzioni in ce
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