ITMI20110631A1 - Attrezzo adatto a scaricare e allungare la schiena. - Google Patents

Description

Titolo: Attrezzo adatto a scaricare e allungare la schiena.

Campo dell’ invenzione.

La presente invenzione riguarda un attrezzo adatto a scaricare e allungare la schiena, in particolare, ad esempio, dopo una cavalcata, un faticoso esercizio ginnico, un’escursione con un pesante carico sulle spalle, un sollevamento di pesi. L’attrezzo può anche essere usato, col consenso di un medico, da chiunque soffra di patologie alla schiena.

Stato della tecnica.

Sono noti alcuni dispositivi e attrezzi adatti allo scopo enunciato.

Un primo dispositivo è presentato nella domanda di brevetto intemazionale N° PCT/IB 2008/052067: un lettino porta ad un’estremità un telaio comprendente un montante verticale che a sua volta è dotato di mezzi orizzontali per l’appoggio delle gambe di un utilizzatore. Al montante verticale è associata una guida per i mezzi di appoggio e una vite senza fine, associata ai mezzi di appoggio, controllata da un motore e da mezzi di comando. La rotazione della vite senza fine serve a impartire ai mezzi di appoggio la posizione adatta a ciascun utilizzatore.

Un secondo dispositivo noto è quello che al domandante risulta essere messo in ®

commercio dalla ditta Back in Five col marchio FIRMAPEDIC . Esso consta di un cavalletto di conveniente altezza che, visto nella posizione verticale di lavoro, porta superiormente due opposte estensioni laterali munite di sedi concave atte a ricevere, rispettivamente, un polpaccio di un utilizzatore che è disteso a terra, con la testa posata su un cuscino. Una porzione intermedia del cavalletto presenta la forma di un soffietto. Entro quest’ultimo vi è un motore che impartisce a detta sezione movimenti alternati di salita e discesa per sollevare e abbassare il bacino dell’ utilizzatore.

Svantaggi dello stato della tecnica.

Sia il primo che il secondo dispositivo noto, probabilmente efficaci entrambi, sono del tipo motorizzato, comportano perciò un costo elevato e la disponibilità di un adatto ripostiglio nei tempi in cui essi non sono in uso.

Esposizione generale dell’ invenzione.

L’attrezzo inventato comprende almeno un elemento di base adatto a poggiare su un pavimento, almeno una prima e una seconda struttura in un piano verticale, un primo ed un secondo elemento trasversale associati a dette strutture, tutti insieme essendo adatti a che un utilizzatore, steso con la schiena sul pavimento, poggi il poplite delle due gambe sul primo elemento trasversale e spinga la parte superiore delle caviglie contro il secondo elemento trasversale, così che il bacino resta sollevato dal pavimento con il tratto lombare della colonna in assenza di carico e la muscolatura in allungamento.

In particolare, l’attrezzo, visto in posizione di utilizzo, posato su un pavimento, comprende:

almeno un elemento di base orizzontale adatto all’appoggio sul pavimento, almeno una prima struttura lunga da 65 a 75 cm, estesa verso l’alto in un piano verticale e fissata ad una prima estremità dell’elemento di base con un angolo variabile fra 60° e 70° rispetto all’elemento di base,

almeno una seconda struttura di lunghezza utile uguale a circa 30 cm, estesa verso l’alto in detto piano verticale con un angolo variabile fra 90° e 100° e fissata all’ estremità superiore della prima struttura,

- un primo elemento in un piano trasversale (attorno a 90° rispetto a detto piano verticale), adiacente alla confluenza della prima struttura con la seconda struttura adatto all’appoggio del poplite delle due gambe di un utilizzatore,

un secondo elemento in un piano trasversale, aH’estremità della lunghezza utile della seconda struttura, adatto a trattenere la spinta della parte inferiore delle gambe di detto utilizzatore nella regione anteriore delle caviglie.

Per facilitare la manovra che un utilizzatore deve compiere per posizionarsi correttamente nell’attrezzo nella posizione di utilizzo, almeno una terza struttura ausiliaria per l’appoggio al pavimento può essere compresa, estesa verso l’alto con un angolo variabile fra 130° e 140° rispetto all’elemento di base, fissata alla seconda estremità dell’elemento di base, così che un utilizzatore può ribaltare l’attrezzo per posare detta terza struttura sul pavimento, impegnare il poplite delle gambe sul primo elemento orizzontale e le caviglie sul secondo elemento orizzontale per poi nuovamente ribaltare l’attrezzo nella posizione di utilizzo, con l’aiuto delle braccia e delle mani.

I campi delle lunghezze e degli angoli indicati più sopra permettono di costruire attrezzi adatti a taglie diverse di utilizzatori.

In alternativa, l’attrezzo è caratterizzato da ciò che la prima e seconda struttura e gli elementi trasversali sono compresi in due uguali telai o pannelli paralleli, nel seguito definiti entrambi semplicemente - telai -, distanziati e tenuti solidali fra loro da mezzi trasversali, almeno uno di due corrispondenti lati di ciascun telaio fungendo da elemento di base e almeno uno di due altri corrispondenti lati di ciascun telaio fungendo da elemento ausiliare di appoggio al pavimento, il primo e secondo elemento trasversale essendo compresi fra due corrispondenti lati del telaio sensibilmente opposti al suddetto primo lato.

L’ utilizzatore, disteso con la schiena su un pavimento, tiene le gambe sollevate e il poplite delle due gambe posato sul primo elemento trasversale e tiene spinte contro il secondo elemento trasversale le estemità inferiori delle gambe adiacenti alla parte anteriore delle caviglie. La distanza dal pavimento del primo elemento trasversale fa sì che il bacino dell’ utilizzatore risulti sollevato dal pavimento con tratto lombare della colonna in assenza di carico e la muscolatura in allungamento. In una variante dell’attrezzo i due telai sono formati in modo da poter tenere un materassino che definisce un sedile e uno schienale; in tal modo l’attrezzo, convenientemente posizionato sul pavimento, funziona come una sedia o poltrona, come si vedrà in alcuni dei disegni allegati.

Vantaggi dell 'invenzione.

I vantaggi principali dell 'invenzione stanno nel fatto che l’attrezzo è semplice costruttivamente, è di pronto e facile impiego, di basso costo e può diventare un arredo di un ambiente domestico.

Descrizione dettagliata dell’invenzione.

L’invenzione sarà ora descritta più in dettaglio mediante esempi di realizzazione e con riferimento ai disegni allegati in cui la.

- Fig. 1 è una prima vista laterale, la

- Fig. 2 è una seconda vista laterale, la

- Fig. 3 è una vista in prospettiva, la

- Fig. 4 è una terza vista laterale e le

- Figg. 5, 6, 7, 8 e 9 sono viste in prospettiva.

La Fig. 1 mostra l’attrezzo 1 in una sua soluzione essenziale realizzata in tubo quadro di acciaio. In questa figura riesce semplice indicare sia la posizione che assume una gamba 2 quando l’attrezzo è utilizzato che le seguenti parti comprese nell’attrezzo:

- l’elemento di base 3 orizzontale, adatto all’appoggio su un pavimento, - la prima struttura 4 lunga da 65 a 75 cm, estesa verso l’alto in un piano verticale e fissata alla prima estremità 3a dell’elemento di base 3 con un angolo variabile fra 60° e 70° rispetto all’elemento di base,

- la seconda struttura 5 lunga circa 30 cm, estesa verso l’alto in un piano verticale con un angolo variabile fra 90° e 100° e fissata aH’estremità superiore 4a della prima struttura 4,

- la terza struttura 6 per un appoggio ausiliario al pavimento estesa verso l’alto con un angolo variabile fra 130° e 140° rispetto all’elemento di base 3, fissata alla seconda estremità 3a dell’elemento di base,

il primo elemento orizzontale 7 in un piano trasversale, adiacente alla confluenza della prima struttura 4 con la seconda struttura 5, adatto all’appoggio del poplite delle due gambe 2 di un utilizzatore,

il secondo elemento orizzontale 8 in un piano trasversale, all’ estremità 5a della seconda struttura 5, adatto a trattenere la spinta della parte inferiore delle gambe 2 di detto utilizzatore nella regione anteriore delle caviglie.

La Fig. 2 mostra l’attrezzo 1 della Fig. 1 ribaltato per poggiare sul pavimento 9 con la sua terza struttura 6. Le varie parti dell’attrezzo sono identificate con gli stessi numeri che hanno nella Fig. 1. Questa è una posizione d’approccio che facilita ad una persona la manovra per porsi nell’attrezzo in posizione di utilizzo, come meglio si comprenderà dalla Fig. 9.

La Fig. 3 mostra in prospettiva l’attrezzo 1 illustrato lateralmente nelle Figg. 1 e 2 ed anche in questa figura le varie parti dell’attrezzo sono identificate con gli stessi numeri che hanno nella Fig. 1.

La Fig.4 mostra uno dei due paralleli telai 11, 12 di un attrezzo 1A. Con 10 sono indicate le estremità di elementi trasversali che tengono convenientemente distanziati e collegati fra loro i due telai 11 e 12. Con 10C si indica una parete in cui sono nascosti detti elementi trasversali. La parte inferiore di ciascun telaio comprende due opposti piedini 3b per l’appoggio su un pavimento 9. Nella figura sono indicati in linee tratteggiate le strutture 3, 4, 5 e 6 che virtualmente sono incorporate nei due telai 11 el2, come pure mostrano i due elementi trasversali 7 e 8 tenuti fra i due telai, strutture collegate fra loro con i valori angolari e le dimensioni indicate con riferimento alla Fig. 1.

La Fig. 5 mostra in prospettiva l’attrezzo 1A illustrato nella Fig. 4.

La Fig. 6 mostra in prospettiva un attrezzo 1B comprendente due telai 11A e 12A conformati per essere completati e usati anche come poltrona e contemporaneamente per lo scopo descritto, come meglio illustrato nelle Figg. 7 e 8. I due telai sono costruiti nel rispetto degli angoli e delle dimensioni indicati nella Fig. 1. Nella figura, 7 e 8 indicano i due elementi trasversali, 3A indica i lati dei telai che fungono da elemento di base, ciascuno degli elementi 6A indica la terza struttura che funge da appoggio ausiliare e con 10A si indicano due elementi trasversali che collegano e distanziano fra loro i due telai 11A e 12A.

La Fig. 7 mostra l’attrezzo 1B in cui un materassino 13 è steso fra i due elementi trasversali 10A, superiore e inferiore, per definire un sedile 13A e uno schienale 13B e impartire all’attrezzo anche la funzione di poltrona, come si vede nella Fig. 8.

La Fig. 8 mostra parte di una persona 14 seduta sull’attrezzo 1B.

La Fig. 9 mostra l’attrezzo 1B ribaltato per poggiare sul pavimento con l’elemento anteriore 6A e mostra un utilizzatore che ha le gambe 2 non ancora completamente impegnate nell’attrezzo. Egli è sdraiato col bacino e le gambe fra i due telai e, una volta che avrà completato l’impegno delle gambe con i due elementi trasversali 7, 8, ribalterà l’attrezzo, anche con l’aiuto delle braccia e delle mani, nella posizione di utilizzo illustrata nella Fig.l.

Si comprende che la struttura dell’attrezzo può essere costruita in qualsiasi adatto materiale come, ad esempio, in acciaio, lega di alluminio, legno, mentre gli elementi trasversali per l’appoggio delle parti delle gambe potranno essere realizzati in materiali tessili, plastici, in cuoio, in legno o anche in metallo.

Claims (5)

1. Rivendicazioni. 1. Attrezzo (1) adatto a scaricare e allungare la schiena dove, quando l’attrezzo é posato su un pavimento (9) in posizione di utilizzo, un elemento trasversale di appoggio (7) serve ad appoggiare il poplite delle due gambe (2) di un utilizzatore, caratterizzato da ciò che comprende almeno un elemento di base (3) adatto a poggiare sul pavimento (9), almeno una prima (4) e una seconda (5) struttura in un piano verticale, un primo (7) ed un secondo (8) elemento trasversale associati a dette strutture, tutti insieme essendo adatti a che un utilizzatore, steso con la schiena sul pavimento (9), poggi il poplite delle due gambe (2) sul primo elemento trasversale (7) e spinga la parte superiore delle caviglie contro il secondo elemento trasversale (8), così che il bacino resta sollevato dal pavimento con il tratto lombare della colonna in assenza di carico e la muscolatura in allungamento.
2. 2. Attrezzo (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzato da ciò che: - la prima struttura (4) è lunga da 65 a 75 cm in un piano verticale, è estesa verso l’alto e fissata ad una prima estremità (3a) dell’elemento di base (3) con un angolo variabile fra 60° e 70° rispetto all’elemento di base (3), - la seconda struttura (5) ha una lunghezza utile di circa 30 cm in un piano verticale, è estesa verso l’alto con un angolo variabile fra 90° e 100° rispetto alla prima struttura (4) ed è fissata all’ estremità superiore (4a) della prima struttura (4), - il primo elemento trasversale (7) sta in un piano trasversale a detto piano verticale in adiacenza della confluenza della prima struttura (4) con la seconda struttura (5), - il secondo elemento trasversale (8) sta in un piano trasversale a detto piano verticale in adiacenza deH’estremità (5a) della seconda struttura (5).
3. 3. Attrezzo (1A) secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato da ciò che l’elemento di base (3), la prima e seconda struttura (4, 5) e gli elementi trasversali (7, 8) sono compresi in due telai (11, 12) distanziati e tenuti solidali fra loro da mezzi trasversali (10).
4. 4. Attrezzo (1, 1A) secondo le rivendicazioni 1, 2 e 3 caratterizzato da ciò che comprende almeno una terza struttura (6) estesa verso l’alto con un angolo variabile fra 130° e 140° rispetto all’elemento di base (3) e fissata alla seconda estremità (3a) dell’elemento di base (3).
5. 5. Attrezzo (1B) secondo le rivendicazioni 1 - 4 caratterizzato da ciò che i due telai (11B, 12B) comprendono profili che, con l’applicazione di un materassino (13), definiscono un sedile (13A) e uno schienale (13B) che convertono l’attrezzo in una sedia o poltrona.