ITMI20101627A1 - Dispositivo di sicurezza per contenitori di fluido in pressione - Google Patents

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ITMI20101627A1
ITMI20101627A1 IT001627A ITMI20101627A ITMI20101627A1 IT MI20101627 A1 ITMI20101627 A1 IT MI20101627A1 IT 001627 A IT001627 A IT 001627A IT MI20101627 A ITMI20101627 A IT MI20101627A IT MI20101627 A1 ITMI20101627 A1 IT MI20101627A1
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closing
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Vittorio Ferraresi
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Vittorio Ferraresi
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Description

DISPOSITIVO DI SICUREZZA PER CONTENITORI DI FLUIDO IN PRES-SIONE
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di sicurezza per contenitori di fluido in pressione destinati ad impianti chimici, farmaceutici e alimentari, nel settore dell'elettronica e nel trattamento delle acque del tipo precisato nel preambolo della prima rivendicazione.
In particolare il dispositivo à ̈ atto ad evitare infortuni o altri problemi derivanti dalla non corretta procedura di apertura di un contenitore con, al suo interno, un fluido in pressione e dotato di otturatore amovibile ad apertura rapida.
In dettaglio il dispositivo à ̈ applicabile ad un contenitore o apparato di contenimento di fluidi atto ad essere utilizzato in tutti gli impianti che prevedono l'impiego di apparecchi dotati di un otturatore amovibile, in particolare gli impianti industriali per la produzione di smalti, vernici, prodotti chimici, farmaceutici, prodotti alimentari, e destinati alla produzione di acqua potabile, industriale o speciale per l'elettronica.
Come à ̈ noto, attualmente tali contenitori o apparati comprendono un involucro definente un volume interno in cui possono anche essere disposti appositi organi adibiti al trattamento del fluido, come ad esempio il filtraggio.
L’involucro à ̈ associato a condotti atti a permettere al fluido di entrare ed uscire dal suddetto volume interno, e di valvole atte ad interrompere il passaggio di fluido sia in ingresso sia in uscita.
Infine, il suddetto involucro à ̈ costituito da almeno due elementi atti ad accoppiarsi, a mezzo di una chiusura ad apertura rapida, per definire il volume interno, ed inoltre movimentabili tra loro in maniera tale da fornire all’operatore un rapido accesso al suddetto volume interno, per effettuare operazioni di manutenzione.
Durante la manutenzione, l’operatore comanda opportune valvole per interrompere il passaggio di fluido, isolando il contenitore dal resto del sistema.
Pertanto, parte del fluido in pressione si trova all'interno del contenitore ed à ̈ indispensabile scaricare la pressione prima di aprire il contenitore o apparato.
Infatti, una non corretta apertura provocherebbe una violenta fuoriuscita del fluido rimasto all’interno dell’apparato e/o di aria compressa, qualora l'apparato non fosse stato opportunamente spurgato durante la fase di avviamento, ed il fluido e/o l’aria compressa investirebbero l’operatore causandogli danni fisici.
Si aggiunga che esiste la possibilità che l'otturatore - generalmente non vincolato in modo permanente alla vasca del contenitore - possa essere proiettato dal cuscino di aria compressa sopramenzionato sul corpo dell'operatore.
Inoltre, all’interno dell’apparato sono spesso presenti gas tossici che possono provocare danni permanenti alla salute dell’operatore.
Risulta perciò fondamentale avere mezzi di sicurezza che consentano di evitare le suddette condizioni di pericolo.
Per questo motivo tali apparati sono muniti di elementi, come ad esempio organi di sfiato, che consentono di rimuovere il fluido all’interno dell’apparato permettendo di aprirlo in totale sicurezza.
In questi casi l’operatore, una volta che il flusso di fluido à ̈ interrotto, apre la valvola di sfiato permettendo al liquido e/o al gas all’interno dell’apparato, di fuoriuscire e di diminuire la pressione all’interno dell’apparato di contenimento fluidi.
Una volta che la pressione raggiunge valori pari a queiratmosferica, l’operatore apre in sicurezza l’involucro ed effettua le operazioni di manutenzione.
La tecnica nota sopra citata presenta alcuni importanti inconvenienti.
Infatti, nonostante la presenza di sistemi di sicurezza, sono frequenti gli incidenti dovuti alla non corretta esecuzione e al non rispetto delle procedure di apertura. Infatti, con il passare del tempo, l'operatore acquista una crescente sicurezza nei propri mezzi ed una padronanza della macchina che lo portano a sottovalutare i pericoli derivanti da essa.
Pertanto l’operatore, per incuria, mancanza di attenzione o eccessiva sicurezza, non rispetta le norme di sicurezza e quindi apre l'involucro quando la pressione al suo interno à ̈ ancora elevata, con conseguenti pericoli per l’operatore stesso.
Infine, i pericoli sopradescritti sono accentuati dal fatto che l'apparecchio à ̈ a chiusura ed apertura rapida.
In questa situazione il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ ideare un dispositivo di sicurezza per contenitori di fluido in pressione, dotati di chiusura rapida, in grado di ovviare sostanzialmente agli inconvenienti citati.
Nell'ambito di detto compito tecnico à ̈ un importante scopo dell'invenzione ideare un dispositivo che consenta di aprire l’apparato di contenimento fluidi solo quando la pressione al suo interno eguaglierà quella atmosferica.
Un ulteriore scopo dell'invenzione à ̈ quindi di evitare che, a causa di disattenzione o eccessiva confidenza, l’operatore possa non rispettare le norme di sicurezza. Il compito tecnico e gli scopi specificati sono raggiunti da un dispositivo di sicurezza per contenitori di fluido in pressione come rivendicato nell’annessa Rivendicazione 1. Esecuzioni preferite sono evidenziate nelle sottorivendicazioni.
Le caratteristiche ed i vantaggi dell'invenzione sono di seguito chiariti dalla descrizione dettagliata di esecuzioni preferite dell'invenzione, con riferimento agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra una vista in sezione di una porzione del dispositivo secondo l'invenzione;
la Fig. 2 illustra una vista in esploso della porzione di dispositivo della Fig 1 ; la Fig. 3a evidenzia una vista in sezione del dispositivo;
la Fig. 3b presenta una più ampia vista prospettica del dispositivo di Fig 3a; la Fig. 4a à ̈ una vista in sezione di un’ulteriore esecuzione del dispositivo; e la Fig. 4b riporta una vista prospettica del dispositivo di Fig 4a;
Con riferimento alle Figure citate, il dispositivo di sicurezza secondo l'invenzione, per contenitori di fluido in pressione destinati in particolare ad impianti chimici e farmaceutici, Ã ̈ globalmente indicato con il numero 1.
In particolare, il dispositivo di sicurezza 1 à ̈ atto a impedire all’operatore di aprire un contenitore 2 quando, al suo interno, il fluido à ̈ in pressione.
Pertanto il dispositivo consente, in modo univoco, di rispettare quanto stabilito dalla Direttiva 97/23 CE PED appendice I art. 2.3, nella quale si dichiara che l’apertura del contenitore 2 deve essere impedita da un meccanismo che autorizza la manovra di apertura solo quando la pressione residua nel contenitore stesso à ̈ pari a quella atmosferica.
Il dispositivo di sicurezza 1 Ã ̈ atto ad essere preferibilmente utilizzato in impianti di piccole e medie dimensioni adibiti al trattamento di vernici, prodotti chimici, prodotti alimentari, come ad esempio impianti chimici e farmaceutici.
In particolare il dispositivo di sicurezza 1 può essere disposto su contenitori, serbatoi, filtri o su altri elementi similari dotati di un sistema rapido di apertura.
Pertanto, il dispositivo 1 può essere disposto su contenitori 2 anche quando gli stessi sono muniti di appositi organi per il trattamento di un fluido. Ad esempio il contenitore 2 può essere costituito da apparati di filtraggio o simili.
II contenitore 2 comprende un involucro esterno composto di almeno due unità 3 atte ad accoppiarsi in maniera tale da definire un volume interno atto ad accogliere il fluido in pressione.
Inoltre il contenitore 2 ha una preferita direzione di sviluppo 2a. Vantaggiosamente esso presenta una forma cilindrica con almeno una delle due porzioni di forma semisferica. Più precisamente almeno la porzione o coperchio od otturatore superiore ha forma semisferica, o maggiormente appiattita.
Il dispositivo di sicurezza 1 à ̈ atto a sigillare in maniera stagna le unità 3 e a permettere di sfiatare e/o scaricare la pressione del fluido contenuto nel contenitore 2. Per questo motivo, esso comprende un sistema di chiusura 4 atto a realizzare la suddetta chiusura stagna ed un organo di sfiato 5 atto a permettere di far fuoriuscire il fluido dall’apparato 2.
In particolare, il sistema di chiusura 4 definisce una posizione di chiusura in cui unisce a tenuta di fluido le unità 3 ed una posizione di apertura in cui consente all’operatore di movimentare reciprocamente le unità 3.
II sistema di chiusura 4 à ̈ del tipo a chiusura rapida ed in particolare à ̈ privo di bulloni per la chiusura del contenitore 2 e può essere comandato manualmente dall’operatore senza l'utilizzo di particolari strumenti. Pertanto il sistema di chiusura 4 comprende almeno due elementi sigillanti 6 ed almeno un congegno di bloccaggio 7 atto a vincolare tra loro due dei suddetti elementi 6 determinando la chiusura del contenitore 2.
Preferibilmente gli elementi sigillanti 6 sono in numero di due e presentano vantaggiosamente una forma semianulare tale che, una volta uniti tra loro gli elementi 6, essi avvolgano l’intera zona di giunzione tra le unità 3.
Le unità 3 presentano vantaggiosamente nella zona di giunzione due alette 3a atte ad andare in contatto reciproco quando si chiude il contenitore 2 e atte ad essere racchiuse dagli elementi sigillanti 6, come mostrato in Fig 2. Gli elementi 6 presentano, nella zona di contatto con le alette 3a, dei particolari in elastomero o altro materiale similare che consentono di ottenere la tenuta stagna dei due particolari 3 una volta che questi sono in pressione.
Inoltre, gli elementi 6 presentano, in prossimità di ciascun estremo, sporgenze 6a, atte a permettere il vincolamento degli elementi 6 stessi, ad opera del congegno di bloccaggio 7.
Il congegno 7 comprende opportunamente un braccio di manovra 8, atto a connettere e vincolare tra loro due elementi sigillanti 6, ed un perno 9, posto tra sporgenze 6a di un elemento 6 e atto a permettere al braccio di manovra 8 di ruotare rispetto al suddetto elemento 6. Preferibilmente l’asse di rotazione del braccio 8 à ̈ pressoché parallelo alla direzione 2a.
Il braccio di manovra 8 include componenti opportunamente collegati tra loro. Due dei suddetti componenti sono costituiti da un particolare pivotante 8a, vincolato labilmente al perno 9, e da un particolare cilindrico 8b atto a realizzare il vincolamento tra gli elementi sigillanti 6. I suddetti particolari 8a e 8b sono inoltre vincolati tra loro tramite una filettatura atta a permettere un moto reciproco di avvicinamento o allontanamento tra i suddetti particolari.
Il particolare cilindrico 8b presenta vantaggiosamente una porzione troncoconica posta in prossimità dell’elemento pivotante, la quale à ̈ atta ad inserirsi tra le sporgenze 6a di un secondo elemento sigillante 6. Più in dettaglio, grazie alla filettatura, il particolare cilindrico 8b à ̈ atto ad avvicinarsi al particolare pivotante 8a forzando la porzione troncoconica sulle sporgenze 6a del secondo elemento 6 vincolando così due elementi 6.
I due elementi sigillanti 6 possono infine essere muniti di due congegni di bloccaggio 7, posti nelle zone di contatto delle estremità (vedi Fig. 3a e 3b) o di un solo congegno 7, come mostrato nelle Fig. 4a e 4b.
In quest’ultimo caso, gli elementi 6 presentano ad una estremità una placchetta 9a atta a vincolare tra loro gli elementi 6 stessi, permettendo loro una rotazione che consenta di avvicinare o allontanare i suddetti elementi.
L’organo di sfiato 5 à ̈ vantaggiosamente disposto sull’unità 3 superiore e, in particolare sulla sommità della calotta sferica della base superiore del contenitore di contenimento 2, la quale à ̈ vantaggiosamente munita di un foro, atto a permettere la fuoriuscita del fluido.
L’organo di sfiato 5 definisce una posizione di sfiato in cui l’organo di sfiato stesso consente la fuoriuscita del fluido in pressione dal contenitore 2 e una posizione di tenuta in cui l’organo 5 impedisce la fuoriuscita del fluido dal contenitore 2.
Esso, come mostrato in Fig. 1, comprende un condotto cilindrico 10 atto a permettere la fuoriuscita del fluido dal contenitore 2, un blocco di manovra 11 almeno in parte sagomato a manopola, atto a comandare l’apertura o la chiusura dell’organo 5, un corpo di giunzione 12 atto a collegare il condotto 10 al blocco di manovra 11 ed un canale 13 atto a contenere almeno parzialmente i suddetti elementi.
In particolare, il condotto cilindrico 10, il blocco di manovra 11 ed il corpo di giunzione 12 sono vincolati tra loro tramite incastro o altra soluzione tecnica atta a renderli solidali tra loro. In alternativa, il blocco di manovra 11 ed il corpo 12 sono in un unico elemento.
In dettaglio, il condotto 10 presenta una cavità cilindrica interna 10a, cieca e con asse sostanzialmente coincidente con la direzione 2a, ed almeno un’apertura trasversale 10b, sostanzialmente perpendicolare alla cavità 10a, che permette l’ingresso del suddetto fluido nella cavità 10a.
A tal fine, la porzione interna del canale 13 Ã ̈ localmente distanziata dalla superficie esterna del condotto 10, definendo una zona 18 di passaggio del gas.
Il canale 13 à ̈ fissato in corrispondenza del foro presente sull’unità 3 e presenta a sua volta un foro 13a atto a mettere in connessione di passaggio fluido l'interno del contenitore 2 con l’apertura trasversale 10b e, quindi, con la cavità 10a.
Infine, l’organo di sfiato 5 à ̈ vantaggiosamente munito di uno o più o-ring 18b o altri elementi di tenuta, preferibilmente realizzati in elastomeri vari e se necessario in PFTE.
In particolare, l’estremità chiusa del condotto 10 che s’inserisce nel canale 13 presenta, in corrispondenza dele foro 13a un piattello di tenuta 18a realizzati in PFTE^La zona 18 à ̈ poi mantenuta a tenuta dall’o-ring 18b, posto al di sopra dell’apertura trasversale 10b e tra il canale 13 ed il condotto 10, che presenta una porzione espansa sostanzialmente a contatto con il canale 13.
Infine, come mostrato in Fig. 2, il canale 13 presenta una porzione filettata interna 13b atta ad andare in presa con una rispettiva filettatura realizzata esternamente al corpo di giunzione 12, così da movimentare il corpo 12 in direzione sostanzialmente coincidente con la direzione 2a. In dettaglio, tale filettatura permette di bloccare il corpo 12 e, quindi, di realizzare la tenuta stagna grazie ad almeno uno degli elementi di tenuta 18a e 18b, come di seguito meglio descritto.
In alcuni casi, tale filettatura può presentare un particolare profilo così da aumentare detta tenuta ottenuta grazie ad uno o più dei suddetti elementi di tenuta.
In particolare, la filettatura 13b à ̈ del tipo non presente in commercio, così da impedire manomissioni o chiusure tramite tappi con filetto di tipo tradizionale e simili. Ciò al fine di evitare sia manomissioni sia l'eliminazione del dispositivo.
Il condotto 10, il blocco di manovra 11 ed il corpo di giunzione 12 sono vantaggio samente solidali tra loro e, in particolare, sono realizzati in un unico elemento. Tale soluzione permette di comandare, attraverso il blocco di manovra 11 , il movimento del corpo di giunzione 12 e quindi del condotto 10.
In particolare, il blocco di manovra 11 comanda la rotazione del corpo 12 che, grazie alla filettatura 13b, movimenta in direzione sostanzialmente parallela alla direzione 2a il condotto 10.
Il dispositivo 1 comprende poi almeno un meccanismo di giunzione 14 atto a connettere funzionalmente l'organo di sfiato 5 al sistema di chiusura 4.
In particolare il meccanismo 14 à ̈ atto a permettere l’apertura del sistema di chiusura 4 solo dopo quella del’organo 5, ossia solo dopo la fuoriuscita del fluido dal contenitore 2.
Il meccanismo di giunzione 14 comprende preferibilmente un manicotto 15, atto ad essere vincolato esternamente all'organo 5, almeno un mezzo d’incastro 16, posto in corrispondenza di un sistema 4 ed atto ad impedirne un’indesiderata apertura, ed almeno un’appendice 17 atta ad unire i suddetti due elementi.
Il manicotto 15 à ̈ preferibilmente di forma cilindrica con asse pressoché coincidente con quello del condotto ed à ̈ atto a contenere almeno parte dell’organo di sfiato 5 e, più in dettaglio, esso à ̈ atto a contenere almeno parte del canale 13.
Inoltre la sua forma à ̈ vantaggiosamente tale da andare in battuta con il blocco di manovra 11 o, in alternativa, con il corpo di giunzione 12. In particolare, il manicotto 15 à ̈ atto ad andare a battuta con la faccia inferiore del corpo 12, come mostrato in Fig 1, così che, quando l’organo di sfiato 5 à ̈ chiuso, il corpo di giunzione 12 impedisca movimenti dell'involucro 12 sostanzialmente paralleli alla direzione 2a. Il mezzo d’incastro 16 presenta preferibilmente una forma a “c†tale da avvolgere le sporgenze di due elementi 6 quando il sistema 5 à ̈ in posizione di chiusura, come illustrato in Fig. Ab.
Inoltre il mezzo 16, al fine di permettere un unico posizionamento sul contenitore 2, ossia di impedire un suo non corretto posizionamento, può vantaggiosamente presentare una spina 16a, illustrata in Fig. 3a e 3b, atta a disporsi tra le sporgenze 6a di due adiacenti elementi 6 quando il sistema à ̈ in posizione di chiusura 4.
Nel caso sia presente un solo organo di bloccaggio 7, la presenza della placchetta 9a permette di evitare l’errato posizionamento angolare del mezzo 16 in corrispondenza della placchetta stessa.
In alternativa, la suddetta unicità di posizionamento può essere ottenuta realizzando apposite nicchie 6b, realizzate in prossimità delle sporgenze 6a, atte ad accogliere parzialmente il mezzo 16, come mostrato in Fig 4b. In particolare, le nicchie 6b hanno una profondità tale da non danneggiare la capacità del sistema di chiusura 4 di evitare fuoriuscite di gas, ossia da impedire che le alette 3a risultino prive di copertura permettendo un'indesiderata fuoriuscita del fluido.
Infine, possono essere contemporaneamente utilizzate entrambe le soluzioni, ossia il dispositivo 1 può essere munito sia di nicchie 6b sia di spina 16a.
Infine, l'appendice 17 unisce il manicotto 15 al mezzo d’incastro 16 rendendoli solidali tra loro, ossia vincolando reciprocamente i loro movimenti.
Preferibilmente, l’appendice 17, il manicotto 15 ed il mezzo d’incastro 16 possono essere realizzati in un unico componente.
Il meccanismo di giunzione 14 à ̈ opportunamente munito di un numero di mezzi d’incastro 16 e di appendici 17 pari al numero dei congegni di bloccaggio 7.
In particolare, se il sistema di chiusura 4 à ̈ munito di due congegni 7, il meccanismo ha due mezzi d’incastro 16 e due appendici 17.
II funzionamento del dispositivo di sicurezza 1 , sopra descritto in senso strutturale, Ã ̈ il seguente.
Inizialmente, il contenitore 2 viene chiuso, ossia le unità 3 sono poste a contatto e rese solidali tra loro grazie al sistema di chiusura 4.
Più in dettaglio, gli elementi sigillanti 6 del sistema di chiusura 4 sono disposti in corrispondenza delle alette 3a, ossia con le alette 3a collocate al loro interno. A questo punto, utilizzando ciascun braccio di manovra 8, le sporgenze 6a adiacenti vengono avvicinate tra loro, vincolando reciprocamente i due elementi sigillanti 6. Ultimata la chiusura dell’unità 2, si movimenta il mezzo d’incastro 16 il quale à ̈ disposto in corrispondenza del congegno di bloccaggio in maniera tale che racchiuda le sporgenze 6a di due elementi 6 adiacenti. In particolare, il posizionamento del mezzo 16 à ̈ tale che esso sia vantaggiosamente interposto tra l’unità di bloccaggio e gli elementi 6.
Infine, se à ̈ presente la spina 16a, essa à ̈ collocata tra le suddette sporgenze 6a, mentre se gli elementi sigillanti 6 sono muniti di nicchie 6b, il mezzo d’incastro 16 à ̈ collocato all’interno di suddette nicchie.
Tale movimento permette inoltre di collocare il manicotto 15 in corrispondenza dell’organo di sfiato 4 e più precisamente, di posizionare il manicotto 15 in maniera tale che esso abbia al suo interno almeno parte del canale 13.
A questo punto viene chiuso l’organo di sfiato 5: tramite il blocco di manovra 11 e la filettatura 13b viene comandato l’abbassamento del corpo di giunzione 12, il quale sigilla il foro 13a tramite il piattello di tenuta 18a. Abbassando in chiusura il corpo di giunzione 12 s’interviene anche sul manicotto 15 e si abbassa l’appendice 17.
Più in dettaglio, l’abbassamento del corpo 12 provoca un abbassamento del condotto 10 il quale va a chiudere il foro 13a rendendo stagno il contenitore 2, definendo quindi la posizione di tenuta dell’organo di sfiato 5. Tale intento à ̈ garantito dalla vantaggiosa presenza di guarnizioni definite sia dal detto piattello 18a sia dall'ο-ring 18b posto tra il condotto 10 ed il canale 13. Le guarnizioni 18a, 18b sono preferibilmente realizzate in elastomero o in PFTE.
L’abbassamento del corpo 12 comporta l’abbassamento del meccanismo di giunzione 14, comprendente il manicotto 15, l’appendice 17, il mezzo d’incastro 16, con l’eventuale spina 16a.
Sono così bloccati sia i movimenti del meccanismo di giunzione 14 in direzione sostanzialmente parallela alla direzione 2a, sia ogni possibile allontanamento reciproco degli elementi sigillanti 6 in senso trasversale alla direzione 2a.
Ultimate le operazioni descritte, il contenitore 2 Ã ̈ chiuso in sicurezza e pronto ad essere utilizzato.
Quando si apre il contenitore 2, il dispositivo di sicurezza 1 obbliga l’operatore ad effettuare la seguente serie di operazioni: apertura dell’organo di sfiato 5, rimozione del mezzo d’incastro 16 e infine sblocco del sistema di chiusura 4.
In dettaglio, inizialmente l’organo di sfiato 5 à ̈ portato in posizione di sfiato grazie al blocco di manovra 11 : il blocco di manovra 11 à ̈ ruotato e, grazie alla presenza della filettatura 13b, si solleva unitamente al corpo 12 e al condotto 10.
Il sollevamento del condotto 10 determina anche il sollevamento della guarnizione a piattello 18a e la conseguente apertura del foro 13a. Si permette così al fluido del contenitore 2 di fluire verso l’esterno.
In dettaglio, il fluido passa dal foro 13b, entra nel condotto 10 attraverso l’apertura trasversale 10b, percorre la cavità 10a e fuoriesce all’esterno del contenitore 2. Soprattutto, il sollevamento dell’organo di sfiato 5 permette di sollevare il manicotto 15 e quindi il meccanismo di giunzione 14. Tale sollevamento non à ̈ tale da permettere di rimuovere immediatamente il mezzo d’incastro 14 dal suo alloggiamento e, quindi, non consente all’operatore di aprire il contenitore 2 fino a quando 10 svitamento in corrispondenza della filettatura 13b non raggiunge un predeterminato livello.
Si dà pertanto tempo all’organo di sfiato 5 di effettuare un’adeguata perdita di pressione nel contenitore 2, prima di poter aprire lo stesso.
Una volta che la pressione all’interno del contenitore 2 à ̈ sostanzialmente pari a quell’ambiente, cessa il flusso di fluido in uscita dall’organo di sfiato 5 e si può quindi procedere con l’apertura del contenitore 2.
Per prima cosa occorre effettuare la rimozione del meccanismo di giunzione 14. Ruotando opportunamente il blocco di manovra 11 , viene svitato totalmente il corpo di giunzione 12 fino a fine corsa, lungo l'asse 2a, ossia fino al completo disimpegno del corpo 12 dalla filettatura 13b.
Ultimata tale operazione, viene rimosso l’organo di sfiato 5 liberando così il manicotto 15 solidale al meccanismo di giunzione 14.
11 meccanismo 14 viene spostato verso l'alto facendo quindi fuoriuscire il mezzo d’incastro 16 dalla sua sede. Più in dettaglio, il meccanismo di giunzione 14 à ̈ spostato in direzione parallela alla direzione 2a, permettendo al mezzo d’incastro 16 di uscire dalla propria sede e, quindi, la successiva rimozione del sistema di chiusura 7 e l’apertura del contenitore 2.
Ultimata quest’operazione, à ̈ aperto il sistema di chiusura 4. In dettaglio, il braccio di manovra 8 à ̈ ruotato e, quindi, la parte troncoconica à ̈ atta a fuoriuscire dalle sporgenze 6a permettendo al braccio di manovra di ruotare liberando gli elementi sigillanti 6.
Infine sono allontanati gli elementi sigillanti 6 dalle unità 3 ed à ̈ quindi possibile aprire l’appartato di contenimento.
L'invenzione consente importanti vantaggi.
Infatti, il dispositivo 1 impedisce all’operatore di aprire il contenitore 2 senza aver prima abbassato la pressione all’interno del contenitore stesso.
Pertanto, anche in presenza di distrazioni o altri fattori di disturbo, l’operatore, dovendo seguire la procedura di apertura sopra descritta, apre il contenitore 2 in totale sicurezza.
Infatti, la presenza del meccanismo 14 obbliga ad abbassare la pressione nel contenitore 2 tramite il dispositivo 5 e, solo successivamente, consente di rimuovere il sistema di chiusura.
Inoltre, la realizzazione della spina 16a e delle nicchie 6b consente il posizionamento angolare del congegno di bloccaggio esclusivamente nella corretta ubicazione. In particolare, nel caso di un unico congegno di bloccaggio 7 il meccanismo di giunzione 14 può essere sistemato in una sola posizione grazie anche alla presenza della placchetta 9a.
La particolare filettatura 13b ed il fatto di avere un’unica posizione di montaggio consentono poi di evitare manomissione del dispositivo 1 e, quindi, un suo non corretto utilizzo.
Un non secondario vantaggio à ̈ rappresentato dalla possibilità di avviare rimpianto in completa sicurezza grazie alla vantaggiosa presenza del dispositivo 1.
Infatti, l'apparato viene ovviamente sfiatato prima deN'avviamento.
L'invenzione à ̈ suscettibile di varianti rientranti neN'ambito del concetto inventivo. Tutti i dettagli sono sostituibili da elementi equivalenti ed i materiali, le forme e le dimensioni possono essere qualsiasi.

Claims (10)

  1. RIVEN DICAZIONI 1. Dispositivo di sicurezza (1) per contenitori (2) di fluido in pressione aventi ciascuno almeno due unità (3) impegnabili tra loro e definenti un volume interno atto ad accogliere detto fluido in pressione, detto dispositivo comprendendo: - un sistema di chiusura (4) definente una posizione di chiusura in cui dette unità (3) sono unite a tenuta di fluido, ed una posizione di apertura in cui sono reciprocamente movimentabili, ed un organo di sfiato (5) definente una posizione di tenuta e una posizione di sfiato di detto fluido in pressione in detto contenitore (2), - caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un meccanismo di giunzione (14) atto a connettere funzionalmente detto organo di sfiato (5) a detto sistema di chiusura (4), detto meccanismo di giunzione (14) essendo atto a bloccare in detta posizione di chiusura detto sistema di chiusura (4) quando detto organo di sfiato (5) à ̈ in detta posizione di tenuta.
  2. 2. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto sistema di chiusura (4) Ã ̈ del tipo a chiusura rapida.
  3. 3. Dispositivo di sicurezza (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto meccanismo di giunzione (14) comprende un manicotto (15) in corrispondenza di detto organo di sfiato (5), almeno un mezzo di incastro (16) in corrispondenza di detto sistema di chiusura (4) ed almeno un’appendice (17) atto a rendere solidali tra loro detto manicotto (15) e detto mezzo di incastro (16).
  4. 4. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto organo di sfiato (5) comprende un blocco di manovra (11) atto a disporre detto organo di sfiato (5) in detta posizione di tenuta ed a rendere detto manicotto (15) sostanzialmente solidale rispetto a detto contenitore (2) per bloccare detto sistema di chiusura (4) in detta posizione di chiusura.
  5. 5. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui detto blocco di manovra (11) Ã ̈ atto a comandare il passaggio in posizione di sfiato di detto organo di sfiato (5) ed a permettere la movimentazione di detto manicotto (15) rispetto a detto contenitore (2), in modo per permettere a detto sistema di chiusura (4) di passare in detta posizione di apertura.
  6. 6. Dispositivo di sicurezza (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto sistema di chiusura (4) comprende almeno due elementi sigillanti (6), atti a sigillare tra loro due di dette unita (3), ed un braccio di manovra (8) atto a vincolare reciprocamente due di detti elementi (6).
  7. 7. Dispositivo di sicurezza (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto meccanismo di giunzione (14) à ̈ munito di un mezzo di incastro (16) e di un’appendice (17) per ogni braccio di manovra (8) di cui à ̈ munito il sisterna di chiusura (4).
  8. 8. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione 7, in cui almeno due di detti elementi sigillanti (6) prevedono una nicchia (6b) realizzata in corrispondenza di detto braccio di manovra (8) ed atta ad accogliere detto mezzo di incastro (16) quando detto organo di sfiato (5) Ã ̈ in detta posizione di tenuta e detto sisterna di chiusura (4) Ã ̈ in detta posizione di chiusura, in modo atto a consentire il corretto posizionamento angolare di detto sistema di chiusura (4).
  9. 9. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione 7, in cui almeno un detto mezzo di incastro (16) comprende una spina (16a) atta a impedire un posizionamento erroneo di detto mezzo di incastro (16), detta spina (16a) essendo atta ad essere inserita tra detti elementi sigillanti (6) quando detto organo di sfiato (5) Ã ̈ in detta posizione di tenuta e detto sistema di chiusura (4) Ã ̈ in detta posizione di chiusura.
  10. 10. Dispositivo di sicurezza (1) secondo la rivendicazione precedente, in cui due detti elementi sigillanti (6) consecutivi tra loro e reciprocamente impegnati alla rotazione comprendono tra loro una placchetta (9a) di giunzione, ed in cui detta placchetta (9a) Ã ̈ sagomata in modo atto ad impedire l'inserimento di detta spina (16).
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