ITMI20091460A1 - Elemento di protezione per estremità a cappio di funi e cime per l'uso nautico - Google Patents

Elemento di protezione per estremità a cappio di funi e cime per l'uso nautico Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione riguarda un elemento di protezione per estremità a cappio di funi e cime per l’uso nautico.
La presente invenzione si riferisce nel suo aspetto più generale, al settore tecnico della nautica da diporto e, in particolare, ai sistemi di attracco di tali imbarcazioni ad anelli (o a bitte) di banchine portuali mediante cime di ormeggio.
Più in particolare, la presente invenzione si riferisce ad un sistema del tipo suddetto, in cui una cima di ormeggio è assicurata ad un rispettivo anello con interposizione di un dispositivo antistrappo.
Arte nota
Come è ben noto nella nautica da diporto l'attracco di imbarcazioni ad una banchina portuale viene generalmente ottenuto assicurando almeno una cima di ormeggio dell’imbarcazione ad un anello della banchina o ad una bitta.
E’ altresì noto che, a tale scopo e per facilitare l’operazione di ormeggio, una estremità della cima è conformata ad asola ed è impegnata lungo il suo perimetro da un supporto rigido chiamato “redancia”, per contrastare il più validamente possibile eventuali danneggiamenti per usura e per mantenere aperta la stessa asola, così pronta all’uso.
La redancia ha una forma a goccia, o ad anello con cuspide, ed è posta all’interno dell’asola di estremità della cima d’ormeggio per garantirne l’integrità nel tempo contro l’usura dovuta allo sfregamento con altri cavi o con moschettoni, ganci, e simili. Infatti, anche in caso di forze applicate ripetutamente alla cima d’ormeggio, la redancia assicura sempre una buona distribuzione della forza su un tratto relativamente lungo del cappio ad asola della cima stessa.
Oggi come oggi si usano redance in inox, ma anche in nailon rigido, più o meno della forma a goccia della redancia in inox.
Nella figura 1 è mostrata una redancia di tipo noto che ha una sezione a U per accogliere esternamente a mo’ di scanalatura il tratto d’estremità ad asola della cima d’ormeggio.
II collegamento tra una redancia ed un rispettivo anello di ormeggio avviene normalmente mediante un cosiddetto “grillo” o un moschettone.
E’ altrettanto noto che nelle zone di ormeggio soggette a marea, risacca moto ondoso, l’attracco alla banchina prevede, opportunamente, l’impiego di un dispositivo antistrappo tra la cima d’ormeggio ed il rispettivo anello d’ormeggio.
Nella figura 2 è illustrato a titolo di esempio un dispositivo antistrappo a molla interposto tra l’anello d’ormeggio e la redancia di una cima d’ormeggio.
Pur vantaggiosa sotto vari aspetti, questa soluzione è innegabilmente costosa poiché il dispositivo antistrappo ha un costo ed un ingombro non indifferente.
Inoltre l’impiego di questo dispositivo antistrappo richiede anche una coppia di grilli o moschettoni per completare il collegamento tra la redancia e l’anello di ormeggio.
Il problema tecnico che sta alla base della presente invenzione è quello di escogitare un elemento di protezione per estremità a cappio di fumi e cime per uso nautico avente caratteristiche strutturali e funzionali tali da conferire alla cima d’ormeggio una protezione ancora migliorata soprattutto in luoghi soggetti a risacca.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un elemento di protezione aventi caratteristiche strutturali e numero di componenti tali per cui risultino contemporaneamente superati tutti gli inconvenienti citati con riferimento alla tecnica nota.
Sommario dell’invenzione
L’idea di soluzione che sta alla base della presente invenzione è quella di escogitare un elemento di protezione per l’estremità a cappio di funi e cime che sia cedevole e che possa esplicare anche la funzione di un dispositivo antistrappo come una molla d’ormeggio.
Sulla base di tale idea di soluzione il problema tecnico è risolto da un elemento di protezione del tipo precedentemente indicato e caratterizzato dal fatto di essere elasticamente deformabile essendo ottenuto da un materiale elastomerico.
Più in particolare, l’elemento di protezione della presente invenzione ha una forma simile a quella di una redancia di tipo tradizionale, ma è strutturato con un materiale morbido e cedevole capace di ritornare ad assumere la medesima conformazione iniziale qualora venga sollecitato per stiramento.
I materiali adatti a questo genere di applicazione sono stati scelti nel gruppo delle gomme elastomeriche, termoplastiche, vulcanizzabili o stampabili ad iniezione, come ad esempio: Hypalon, Neoprene, Dutral (EPDM), etc., oppure nel gruppo delle sostanze sintetico-plastiche cedevoli, ottenibili per colata e/o stampabili ad iniezione, come ad esempio: Poliuretani termoplastici e/o termoindurenti, etc.
Le caratteristiche ed i vantaggi d elemento di protezione secondo la presente invenzione risulteranno dalla descrizione, fatta qui di seguito di un esempio di realizzazione dato a titolo indicativo e non limitativo dato con riferimento ai disegni allegati.
Breve descrizione dei disegni
la figura 1 mostra una vista prospettica di una redancia realizzata secondo l’arte nota;
la figura 2 mostra una vista prospettica di una redancia collegata ad una banchina d’ormeggio mediante un dispositivo antistrappo a molla d’ormeggio;
la figura 3 mostra una vista prospettica dell’elemento di protezione realizzato secondo la presente invenzione;
la figura 4 mostra una vista dall’altro dell’elemento di protezione di figura 3 associato ad un’asola di estremità di una fune o di una cima d’ormeggio;
la figura 5 mostra una vista dall’altro dell’elemento di protezione di figura 4 sollecitato in trazione nella direzione indicata dalle frecce F;
le figure 6, 7 ed 8 mostrano rispettive viste schematiche dall’altro di esempi di realizzazione alternativi dell’elemento di protezione della presente invenzione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento a tali figure, ed in particolare esempio di figura 3, con 1 è globalmente e schematicamente indicato un elemento di protezione realizzato in accordo con la presente invenzione per estremità a cappio di funi o cime per l'uso nautico.
L’elemento di protezione 1 è conformato sostanzialmente a redancia con una porzione principale o corpo 2 sostanzialmente anulare perimetralmente munito di una scanalatura 6 a C, aperta verso l’esterno del corpo 2 stesso per accogliere circonferenzialmente una estremità 7 a cappio o ad asola di una cima di ormeggio 8.
Nel foro 4 definito dal corpo anulare 2 è inserito un “grillo” o moschettone (visibile in tratteggio in figura 5) di connessione ad un anello di ormeggio.
Il corpo 2 presenta un’appendice 3 di forma triangolare o a cuspide, formata di pezzo, che conferisce all’insieme dell’elemento di protezione 1 una forma essenzialmente a goccia.
L’estremità 7 ad asola della cima 8 è accolta nella scanalatura 6 e l’estremità libera della cima 8 è fatta combaciare e vincolata mediante una impiombatura 9 alla cima 8 stessa in prossimità della punta dell’appendice 3 mantenendo stabile la conformazione a cappio dell’asola 7.
Tra il corpo 2 anulare e l’appendice 3 vi è un secondo foro 5 di forma essenzialmente triangolare.
Vantaggiosamente, secondo l’invenzione, l’elemento di protezione 1 è elasticamente deformabile essendo ottenuto da un materiale elastomerico, vale a dire con un materiale avente proprietà elastiche.
Più in particolare, l’elemento di protezione 1 è strutturato come unità singolarmente manipolabile con un materiale sintetico elastomerico, ad esempio un materiale facente parte del gruppo dei Poliuretani termoplastici e/o termoindurenti.
In alternativa, l’elemento di protezione 1 può essere realizzato mediante una gomma elastomerica ad esempio dei tipi commercialmente noti come: Hypalon, Neoprene, Dutral (EPDM), etc.
Preferibilmente, la capacità di deformazione elastica dell’elemento di protezione 1 viene scelta con una prefissata cedevolezza elastica, sostanzialmente uguale a quella di un dispositivo parastrappi come una molla d’ormeggio.
Nelle figure da 6 ad 8 sono illustrate schematicamente forme alternative di realizzazione dell’elemento di protezione 1 secondo l’invenzione.
In tali forme, il corpo anulare 2 può assumere conformazione differente rispetto al primo esempio di realizzazione della figura 3 e l’appendice 3 può essere o meno presente. Ad esempio il corpo 2 può essere un cerchio come in figura 6 o un rombo a bordi arrotondati come in figura 8. Oppure ancora il corpo 2 può presentare un incavo, come mostrato in figura 8 per alloggiare l’impiombatura 9 del cappio 7.
Ciò che conta è che il corpo anulare 2 sia elasticamente deformabile essendo ottenuto da un materiale elastomerico o da una gomma elastomerica.
Vantaggiosamente, l’elemento di protezione 1, nelle suo varie forme di realizzazione è deformabile sotto sforzo, vale a dire che può modificare la sua conformazione sotto l’azione di una forza F di trazione.
Dando per scontato che l’elemento di protezione 1 sia collegato ad un anello d’ormeggio, eventualmente mediante un grillo o moschettone, come quello rappresentato ad esempio in tratteggio in figura 5, la forza FI di trazione dovuta ad esempio all’allontanamento dell’imbarcazione a cui la cima d’ormeggio 8 è collegata, provoca una forza di reazione F2 uguale e contraria che tende ad allungare l’elemento di protezione 1.
Preferibilmente, la deformazione elastica del materiale che forma l’elemento 1 può essere scelta in modo da conferire una cedevolezza elastica tale da raggiungere la forza di precarica di un dispositivo parastrappi dopo un prefissato cedimento di qualche centimetro.
Il materiale elastomerico con cui è ottenuto l’elemento di protezione 1 consente ad esso di allungarsi fino al punto che il corpo 2 anulare assume una conformazione allungata ad ellisse. Analogamente, anche l’appendice 3 di forma triangolare viene sollecitata ad allungarsi verso il vertice della sua forma a triangolo.
Questa deformazione è solo temporanea.
Svanita l’azione della forza FI, per il continuo movimento dell’imbarcazione sotto l’effetto della risacca, l’elemento di protezione 1 riacquista la propria forma originale, quella ad esempio della figura 4.
La forza indotta nella cima 8 dal moto ondoso cresce gradualmente da zero. In tal modo anche nel caso di moto ondoso particolarmente elevato sono evitate sovra sollecitazioni alla cima 8 e l' Imbarcazione all’ormeggio gode del fatto che non si nota un intervento avvertibile del parastrappi.
Prove sperimentali effettuate presso la richiedente hanno dimostrato come l’elemento di protezione 1 secondo l’invenzione possa sopportare forze di trazione superiori a 2000 kg e ritornare ad assumere la forma originaria, prima della trazione, per centinaia di migliaia di volte.
L’elemento di protezione a redancia realizzato secondo l’invenzione risolve dunque il problema tecnico e consegue numerosi vantaggi il primo dei quali è dato sicuramente dal fatto che essa assolve ad almeno due diverse funzioni, quella della sua originaria natura e quella di molla d’ormeggio. Con la redancia secondo l’invenzione non è infatti più necessario collegare la cime d’ormeggio ad dispositivo antistrappo come una molla d’ormeggio per ammortizzare il tensionamento della cima, risparmiando anche tutti gli accessori preposti al tale collegamento.
Infatti, l’elemento di protezione secondo l’invenzione consente di rinunciare all’uso di uno specifico dispositivo antistrappo e dei relativi mezzi di collegamento in linea tra il dispositivo antistrappo e l’anello d’ormeggio in banchina, da un lato, e la redancia dall’altro.
La redancia 1 secondo l’invenzione ha anche il vantaggio di essere particolarmente economica da realizzare per esempio per stampaggio o per iniezione di materiale elastomerico.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento di protezione (1) per estremità a cappio (7) di funi o cime (8) per l'uso nautico, caratterizzato dal fatto di essere elasticamente deformabile essendo ottenuto da un materiale elastomerico.
  2. 2. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere realizzato mediante una gomma elastomerica.
  3. 3. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un corpo (2) anulare elasticamente deformabile.
  4. 4. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto corpo è perifericamente munito di una scanalatura (6) a C aperta verso l’esterno per accogliere detta estremità (7) a cappio.
  5. 5. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di comprendere ed un’appendice (3) triangolare formata di pezzo con detto corpo (2) anulare.
  6. 6. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto corpo (2) anulare è un cerchio.
  7. 7. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo (2) anulare è romboidale a bordi arrotondati.
  8. 8. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di essere una redancia.
  9. 9. Elemento di protezione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto materiale elastomerico è ricavato dai gruppi di Poliuretani per colate termoplastiche o termoindurenti e gomme elastomeriche vulcanizzabili o stampabili ad iniezione, come ad esempio: Hypaìon, Neoprene, Dutral (EPDM), etc.
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