ITMI20080780A1 - Mezzi di protezione ad assorbimento continuo da applicare ad una barriera stradale o autostradale per proteggere un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa - Google Patents

Mezzi di protezione ad assorbimento continuo da applicare ad una barriera stradale o autostradale per proteggere un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa Download PDF

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ITMI20080780A1
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protection
barrier
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central part
road
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Andrea Demozzi
Massimo Eccel
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K Lab S R L
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    • E01CONSTRUCTION OF ROADS, RAILWAYS, OR BRIDGES
    • E01FADDITIONAL WORK, SUCH AS EQUIPPING ROADS OR THE CONSTRUCTION OF PLATFORMS, HELICOPTER LANDING STAGES, SIGNS, SNOW FENCES, OR THE LIKE
    • E01F15/00Safety arrangements for slowing, redirecting or stopping errant vehicles, e.g. guard posts or bollards; Arrangements for reducing damage to roadside structures due to vehicular impact
    • E01F15/02Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes
    • E01F15/04Continuous barriers extending along roads or between traffic lanes essentially made of longitudinal beams or rigid strips supported above ground at spaced points
    • E01F15/0407Metal rails
    • E01F15/0423Details of rails
    • E01F15/043Details of rails with multiple superimposed members; Rails provided with skirts

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  • Structural Engineering (AREA)
  • Devices Affording Protection Of Roads Or Walls For Sound Insulation (AREA)
  • Road Signs Or Road Markings (AREA)
  • Bridges Or Land Bridges (AREA)
  • Refuge Islands, Traffic Blockers, Or Guard Fence (AREA)

Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
"MEZZI DI PROTEZIONE AD ASSORBIMENTO CONTINUO DA APPLICARE AD UNA BARRIERA STRADALE O AUTOSTRADALE PER PROTEGGERE UN MOTOCICLISTA IN CASO DI URTO CONTRO LA BARRIERA STESSA"
DESCRIZIONE
Formano oggetto della presente invenzione dei mezzi di protezione da applicare ad una barriera stradale o autostradale per proteggere un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa.
Le strade (e le autostrade) presentano spesso dei punti pericolosi per la circolazione dei motociclisti; le barriere installate ai lati della strada (o dell’autostrada) sono un valido strumento per contenere veicoli o mezzi pesanti ma possono contribuire a rendere più gravose le conseguenze di un incidente in cui sia coinvolto un motociclista.
Le barriere stradali (o autostradali) sono formate usualmente da paletti di sostegno fissati al suolo (nonnalmente) in posizione verticale, che portano dei distanziatori (che, a loro volta, portano almeno un nastro) ed almeno un corrente longitudinale, posto ad una distanza dal suolo maggiore di quella cui è posto il nastro, che concorre con il nastro a trattenere il veicolo (automobile, camion, autoarticolato, eccetera) durante un’eventuale traiettoria di svio dalla carreggiata stradale.
Nella maggior parte degli incidenti che coinvolgono una moto, il motociclista si stacca dalla moto e scivola sulla carreggiata: è perciò facile che il motociclista vada ad impattare contro le barriere eventualmente presenti al bordo della strada, riportando gravi ferite. L’aspetto più pericoloso è Γ impatto del motociclista contro i paletti che sostengono i nastri della barriera.
Per attenuare l’impatto del motociclista contro la barriera, si sono installati sulla barriera diversi tipi di protezioni, che prevedono la protezione dei soli paletti di sostegno della barriera e/o l’installazione di un ulteriore corrente longitudinale liscio nella parte inferiore della barriera (nastro, profilato o elemento tubolare) per consentire una protezione continua.
Due sono le tipologie di protezione principalmente usate:
- un elemento protettivo in materiale soffice, che riveste un paletto per rendere meno duro l’impatto del motociclista contro il paletto stesso;
- un nastro liscio, installato nella parte inferiore della barriera per impedire che, in caso d’incidente, un motociclista urti contro il paletto e/o che possa infilarsi sotto il nastro inferiore della barriera.
Esistono inoltre delle protezioni che combinano gli effetti positivi di entrambe le suddette soluzioni installando sulla stessa barriera sia il nastro inferiore liscio sia un elemento soffice (solitamente un distanziatore) posto tra il nastro liscio ed il paletto. In questo modo si evita l’impatto del motociclista contro il paletto e nello stesso tempo se ne attenua l’impatto contro la barriera attraverso la deformazione controllata degli elementi che collegano il nastro liscio al paletto.
Tali mezzi di protezione noti non consentono di proteggere adeguatamente un motociclista in caso di urto, poiché non sono atti a dissipare in maniera continua l’energia dovuta aH’urto e tendono a far rimbalzare il motociclista sulla carreggiata.
Scopo del presente trovato è realizzare mezzi di protezione da applicare ad una barriera stradale o autostradale per proteggere efficacemente un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa; questo scopo è raggiunto mediante mezzi di protezione presentanti gli elementi caratterizzanti indicati nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche vantaggiose del trovato formano oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Il trovato sarà ora descritto con riferimento ad una forma preferita di realizzazione puramente esemplificativa (e quindi non limitativa) illustrata nelle figure allegate, dove:
- la figura 1 mostra schematicamente una vista prospettica di un elemento di protezione realizzato secondo il trovato;
- la figura 2 mostra schematicamente una vista laterale dell’elemento di protezione di figura 1 ;
- la figura 3 mostra schematicamente, esplosi, due elementi di protezione ed i mezzi atti a collegarli tra loro e ad un paletto di sostegno di una barriera;
- la figura 4 mostra schematicamente una vista laterale del complesso di figura 3, assemblato.
Nelle figure allegate gli elementi corrispondenti saranno identificati mediante gli stessi riferimenti numerici.
I mezzi di protezione, realizzati secondo il trovato, da applicare ad una barriera stradale o autostradale per proteggere un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa sono costituiti da elementi di protezione continui, posti sotto il nastro della barriera stradale (o autostradale), che sono atti ad assorbire in modo continuo l’energia dovuta alPurto.
Con la dizione “assorbimento in modo continuo” s’intende che l’energia dovuta ad un urto viene assorbita dagli elementi di protezione lungo tutta la loro lunghezza, anziché in modo puntiforme come avviene nelle protezioni note precedentemente descritte.
Preferibilmente, gli elementi di protezione presentano, in sezione, due parti conformate a “V” e tra loro contrapposte, collegate da una parte centrale sostanzialmente piana e, preferibilmente, ortogonale al piano della strada; i lembi terminali dell’elemento di protezione sono preferibilmente ripiegati in modo da essere sostanzialmente paralleli alla parte centrale dell’elemento stesso.
Due elementi di protezione adiacenti sono preferibilmente collegati tra loro, in corrispondenza di uno dei paletti di sostegno, da un elemento sagomato come la parte centrale di un elemento di protezione ed inserito a pressione nei due elementi di protezione adiacenti e da almeno un’ulteriore piastra fissata al paletto di sostegno ed ai lembi terminali ripiegati degli elementi di protezione.
Senza uscire dall’ambito del trovato, gli elementi di protezione possono essere costituiti da elementi in materiale morbido ed elastico aventi sezione circolare, quadrata o rettangolare.
La figura 1 mostra schematicamente una vista prospettica di una forma preferita di realizzazione di un elemento di protezione 2 realizzato secondo il trovato, che è stato studiato per trattenere sulla carreggiata un motociclista che, per motivi accidentali, scivoli sul piano della strada e per renderne più morbido l’impatto con la barriera stradale stessa, evitando conseguenze dannose per il corpo del motociclista.
Come meglio visibile nella vista laterale di figura 2, l’elemento di protezione 2 presenta, in sezione, due parti (5, 6) conformate a “V” e tra loro contrapposte, collegate da una parte centrale 7 sostanzialmente piana; i lembi terminali 10 dell’ elemento di protezione 2 sono preferibilmente ripiegati in modo da essere sostanzialmente paralleli alla parte centrale 7 e presentano fori (omessi nelle figure 1 e 2 per semplicità di rappresentazione grafica) per accogliere mezzi (costituiti, nell’esempio di realizzazione mostrato in figura 4, dai bulloni di fissaggio 13) atti a fissarvi almeno una piastra 9 (figura 3) che collega tra loro due elementi di protezione 2 adiacenti.
Come mostrato dalla figura 3, quando un elemento di protezione 2 è posto in opera la sua parte centrale 7 è preferibilmente ortogonale al piano della strada.
Vantaggiosamente la parte centrale piana 7 dell’elemento di protezione 2 presenta una nervatura longitudinale d’irrigidimento 7’, costituita una porzione delle parte centrale 7 rientrata e parallela al piano della parte centrale stessa, che impedisce il cedimento della parte centrale 7 ed un suo eventuale imbozzamento verso l’interno quando urtata da un motociclista.
Gli elementi di protezione 2 realizzati secondo il trovato sono installati nella parte inferiore della barriera 1 e sono capaci di assorbire in maniera continua l’energia durante l’impatto del motociclista, poiché sono stati progettati per deformarsi in maniera elasto-plastica durante l’impatto e per mantenere allo stesso tempo la loro forma, che consente di re-direzionare il motociclista evitando la sua filoriuscita dalla carreggiata.
In questo modo il motociclista è accompagnato nella sua traiettoria d’impatto e una gran parte dell’energia cinetica è assorbita dall’elemento di protezione 2.
Infatti, il motociclista, quando urta contro la parte esterna di un elemento di protezione 2, provoca la piegatura dei due elementi (5, 6) conformati a “V”, mantenendo invece piana la parte centrale 7, eventualmente irrigidita dalla nervatura longitudinale 7’
La figura 2 mostra schematicamente una vista laterale dell’elemento di protezione 2 di figura 1; in figura 2 sono visibili le due parti (5, 6) conformate a “V” e tra loro contrapposte, la parte centrale 7 (sostanzialmente piana) che collega le due parti (5, 6) conformate a “V” ed i lembi terminali ripiegati 10 dell’elemento di protezione 2.
In figura 2, la direzione d’impatto del motociclista è stata indicata con la freccia I.
La figura 3 mostra schematicamente, esplosi, due elementi di protezione 2 collegati tra loro da un elemento 8 inserito a pressione nei due elementi di protezione 2 e da almeno una piastra 9, fissata ai lembi terminali ripiegati 10 degli elementi di protezione 2 e ad un paletto di sostegno 4 mediante mezzi di fissaggio costituiti, nell’esempio di realizzazione mostrato in figura 4, da bulloni 13 inseriti in fori realizzati nei lembi terminali ripiegati 10 degli elementi di protezione 2, nelle piastre 9 e nel paletto di sostegno 4.
L’elemento 8 presenta una sagoma analoga a quella della parte centrale 7 di un elemento di protezione 2, ma leggermente maggiorata per essere inserito a pressione nei due elementi di protezione 2 adiacenti.
Il sistema di montaggio illustrato in figura 3, comprendente l’elemento 8 ed almeno una piastra 9, permette di dare continuità agli elementi di protezione 2, di collegarli con i paleti 4 della barriera 1 e d’installare agevolmente una barriera 1 comprendente gli elementi di protezione 2 realizzati secondo il trovato anche su percorsi con molte curve, ossia sui percorsi su cui la loro installazione è maggiormente utile (se non necessaria).
La figura 4 mostra schematicamente una vista laterale del complesso di figura 3 assemblato: in figura 4 sono visibili le due parti (5, 6) conformate a “V” degli elementi di protezione 2, tra loro contrapposte e collegate dalla parte centrale 7, sostanzialmente piana, che presenta la nervatura longitudinale d’irrigidimento 7’; i lembi terminali ripiegati 10 dell’elemento di protezione 2; l’elemento 8, sagomato come la parte centrale 7 di un elemento di protezione 2, che collega due elementi di protezione 2 adiacenti; le piastre 9, fissate ai lembi terminali 10 dell’elemento di protezione 2 mediante i bulloni 13.
Gli elementi di protezione, realizzati secondo il trovato, da installare sulla barriera 1 presentano i seguenti elementi innovativi:
- sono costituiti da elementi modulari realizzati preferibilmente in metallo (ma, senza uscire dall’ambito del trovato, possono essere realizzati in gomma o in altri materiali plastici o compositi) aventi una sezione aperta che permete un assorbimento continuo d’energia durante l’impatto del motociclista con i mezzi di protezione, come verificato sperimentalmente dalla Richiedente;
- il collegamento ad incastro di due elementi di protezione 2 adiacenti mediante l’elemento 8 facilita notevolmente l’installazione della protezione;
- il collegamento degli elementi di protezione 2 ai paleti 4 mediante le piastre 9 imbullonate ai lembi ripiegati 10 ed il collegamento ad incastro di due elementi di protezione 2 adiacenti mediante l’elemento 8 consentono di evitare la presenza di bulloni (o di altri mezzi di connessione) che sono (almeno potenzialmente) pericolosi per il motociclista perché sporgenti dalla superficie della barriera 1 rivolta verso la sede stradale,
- l’adattabilità dei mezzi di protezione nel seguire con continuità tratti curvilinei del bordo stradale, garantita dalla presenza delle piastre di collegamento 9 facilmente piegabili in corrispondenza del collegamento al paletto 4;
- l’adattabilità dei mezzi di protezione a qualunque tipo di barriera 1, dovuta alla semplicità del loro collegamento ai paletti 4 della barriera 1 e alla loro modularità, che consente di realizzare elementi di protezione 2 di diversa lunghezza in base all’ interasse tra i paletti 4 della barriera 1 su cui installare gli elementi di protezione 2;
- la forma della sezione degli elementi di protezione 2 aumenta la loro resistenza a flessione e aumenta perciò la loro resistenza al carico neve: infatti, gli elementi di protezione 2, essendo installati sulla parte inferiore della barriera 1, sono sollecitati a pressione in caso di sgombero neve: tale caratteristica è particolarmente importante per le strade di montagna, dove le precipitazioni nevose sono più frequenti ed è particolarmente sentita l’esigenza di installare mezzi di protezione per i motociclisti, vista la frequenza d’incidenti spesso mortali che si registrano su tali strade;
- l’assorbimento di energia in seguito alla deformazione plastica della parte centrale 7 degli elementi di protezione 2 rende particolarmente morbido l’impatto del motociclista contro i mezzi di protezione, riducendo la possibilità di danni fisici soprattutto nelle parti più esposte a traumi, come il collo, il torace e/o la colonna vertebrale.
Senza uscire dall'ambito del trovato, un tecnico esperto può apportare ai mezzi di protezione per barriera stradale (o autostradale) precedentemente descritti tute le modifiche ed i perfezionamenti suggeriti dalla normale esperienza e/o dalla naturale evoluzione della tecnica.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Mezzi di protezione da applicare ad una barriera stradale o autostradale (1) per proteggere un motociclista in caso di urto contro la barriera stessa e costituiti da elementi di protezione (2) continui posti sotto il nastro inferiore della barriera (1), caratterizzati dal fatto che detti elementi di protezione (2) sono atti ad assorbire in modo continuo l’energia dovuta all’urto.
  2. 2. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che detti elementi di protezione (2) presentano, in sezione, due parti (5, 6) conformate a “V” e tra loro contrapposte, collegate da una parte centrale (7) piana.
  3. 3. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 2, caratterizzati dal fatto che, quando un elemento di protezione (2) è posto in opera, la sua parte centrale (7) è ortogonale al piano della strada.
  4. 4. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 2, caratterizzati dal fatto che i lembi terminali (10) dell’elemento di protezione (2) sono ripiegati in modo da essere paralleli alla parte centrale (7) dell’elemento di protezione stesso.
  5. 5. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 2, caratterizzati dal fatto che la parte centrale piana (7) dell’elemento di protezione (2) presenta una nervatura longitudinale d’irrigidimento (7’) costituita una porzione della zona centrale (7) rientrata e parallela al piano di detta zona centrale (7).
  6. 6. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 2, caratterizzati dal fatto che due elementi di protezione (2) adiacenti sono collegati tra loro da un elemento (8) inserito a pressione nei due elementi di protezione (2) adiacenti, detto elemento (8) essendo sagomato come la parte centrale (7) di un elemento di protezione (2).
  7. 7. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 6, caratterizzati dal fatto che due elementi di protezione (2) adiacenti sono ulteriormente collegati tra loro in corrispondenza di uno dei paletti di sostegno (4) mediante almeno un’ulteriore piastra (9) fissata al paletto di sostegno (4) ed ai lembi terminali ripiegati (10) dei due elementi di protezione (2).
  8. 8. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che detti elementi di protezione (2) sono fissati ai paletti (4) e collegati tra loro mediante mezzi di connessione (8, 9, 13) che non sporgono dalla superfìcie della barriera 1 rivolta verso la sede stradale.
  9. 9. Mezzi di protezione come alla rivendicazione 1, caratterizzati dal fatto che detti elementi di protezione (2) sono costituiti da elementi in materiale morbido ed elasto-plastico aventi sezione circolare, quadrata o rettangolare.
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