ITMI20071780A1 - Metodo per l'identificazione di difetti su manufatti tessili - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

"METODO PER L'IDENTIFICAZIONE DI DIFETTI IN MANUFATTI TESSILI"

La presente invenzione riguarda un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili. Le fasi produttive di manufatti tessili, dal filo fino al prodotto finale, sono numerose ed estremamente diversificate, passando dalla produzione del filo stesso a quella dei filati, alla tessitura, tintura, stampa, finissaggio, taglio e confezione. Nella maggior parte dei casi tali fasi sono eseguite da operatori differenti, solitamente localizzati a grandi distanze tra loro, dei quali specializzati ciascuno in uno specifico settore.

Ogni singola fase operativa, naturalmente e inevitabilmente, comporta la presenza di difetti che rendono necessarie continue rivisitazioni da parte dei vari operatori con conseguenti ingenti perdite in termini di tempo (fattore della massima importanza nel settore della moda) e scarti di lavorazione.

Ciò è particolarmente rilevante nelle fasi finali del processo produttivo, ovvero tessitura, taglio e confezione. La marcatura dei difetti presenti sui manufatti in tessuto rappresenta quindi un problema della massima importanza.

Allo stato attuale il tessitore esegue a fine lavorazione un esame completo di ogni singola pezza individuando i difetti presenti e marcandoli manualmente mediante gessetti o etichette adesive. L'operazione viene condotta facendo passare la pezza su uno schermo illuminato, noto nel campo tecnico con il termine "specola", mentre un operatore specializzato individua i vari difetti e procede alla marcatura. Il confezionista, al ricevimento del tessuto, rivisita le pezze fornite, esclude i tratti non lavorabili e provvede ad una nuova marcatura dei difetti rilevanti al fine delle lavorazioni successive utilizzando gessetti o sistemi meccanici, come l'inserimento di fili indicatori asportabili, noti nel campo tecnico con il termine "punto calabrone". L'esame è assolutamente necessario in quanto occorre sottoporre le pezze alle operazioni di taglio in conformità con il modello corrispondente al progetto iniziale del capo. Il confezionista, quindi, riesamina le pezze tagliate, scarta manualmente i tagli non utilizzabili e procede al confezionamento vero e proprio. Il capo finito viene quindi avviato alla commercializzazione dopo un ulteriore riesame finale volto alla verifica della presenza di capi fallati non commercializzabili o commercializzabili come seconde scelte.

Appare evidente come le operazioni di controllo costituiscano una parte estremamente importante del processo produttivo sia in termini di costo diretto, sia in termini di tempo.

I metodi di identificazione di difetti della tecnica nota sopra descritti presentano tuttavia alcuni inconvenienti. Infatti, i marcatori utilizzati, quali etichette adesive o fili inseriti mediante "punto calabrone", possono distaccarsi o essere facilmente rimossi senza lasciare traccia, causando così la lavorazione di parti del tessuto non idonee e quindi la produzione di capi fallati.

Le marcature effettuate con gessetti richiedono un'ulteriore operazione di pulizia per eliminarne le tracce in modo che non vengano a costituire esse stesse dei difetti sul capo finito. Tale operazione di pulizia non è sempre agevole o completa.

Inoltre la visitazione finale prima di consegnare i capi prodotti al cliente richiede che le marcature siano ancora presenti così da poter escludere i capi che fossero stati erroneamente prodotti pur in presenza di difetti preesistenti. Dato che in molti casi la presenza di difetti non è così evidente ad un esame rapido, se pur condotto da personale esperto, ciò aumenta la possibilità di porre sul mercato capi difettosi .

Inoltre i metodi di identificazione della tecnica nota possono dar luogo ad incertezze e conseguenti contenziosi sull'attribuzione delle responsabilità derivanti da una incorretta segnalazione preventiva del difetto, in quanto la marcatura è asportabile, anche casualmente, in fase di lavorazione.

In questo contesto, compito tecnico della presente invenzione è mettere a disposizione un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili che sia esente dagli inconvenienti sopra citati.

Nell'ambito di tale compito tecnico, scopo della presente invenzione è quello di proporre un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili che prevenga possibili contestazioni sulla mancata segnalazione di difetti dovute a cause non ascrivibili a colui che è addetto alla segnalazione dei difetti, per esempio dovute al trasporto del tessuto.

Ulteriore importante scopo è mettere a disposizione un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili che non comporti esso stesso un difetto nel tessuto.

Ancora scopo della presente invenzione è proporre un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili che prevenga la lavorazione di parti del tessuto non idonee.

Questi scopi ed altri ancora, come emergerà nel seguito della presente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili avente comprendente le fasi espresse nella rivendicazione 1 e/o in una o più delle rivendicazioni da essa dipendenti.

Viene ora illustrata, a titolo esemplificativo ma non limitativo, una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili in accordo con la presente invenzione. Tale descrizione verrà qui di seguito esposta con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e non limitativo, in cui:

- la figura 1 mostra, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse, la variazione dell'assorbimento di radiazioni di una prima sostanza utilizzabile ai fini della presente invenzione;

- la figura 2 mostra, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse, la variazione dell'assorbimento di radiazioni di una seconda sostanza utilizzabile ai fini della presente invenzione;

- la figura 3 mostra, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse, la variazione della sensibilità alle radiazioni di una telecamera digitale utilizzabile ai fini della presente invenzione;

- la figura 4 mostra, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse, la variazione dell'emissione di radiazioni di una sorgente radiante utilizzabile ai fini della presente invenzione.

Il metodo oggetto della presente invenzione comprende le fasi di rilevare difetti in un manufatto tessile e realizzare sul manufatto tessile marcature di identificazione dei difetti rilevati.

Il rilevamento dei difetti può essere attuato facendo passare il tessuto su uno schermo illuminato, ad esempio del tipo noto nel campo tecnico con il termine "specola", mentre un operatore specializzato individua i vari difetti e procede alla marcatura. La marcatura viene eseguita mediante deposizione sul manufatto tessile di una sostanza identificativa sostanzialmente trasparente a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda comprese nel campo del visibile ed opaca a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda fuori dal campo del visibile.

Va sottolineato che con il termine "trasparenza" si intende, nel contesto della presente invenzione, la proprietà della materia di non interagire con radiazioni elettromagnetiche consentendo loro l'attraversamento della materia stessa senza subire significative alterazioni.

Come detto, la sostanza identificativa è sostanzialmente trasparente alle lunghezze d'onda nel campo del visibile, nel senso che la radiazione assorbita a tali lunghezze d'onda, indicativamente comprese fra circa 350nm e circa 700nm, è trascurabile, vale a dire non rilevabile dall'occhio umano.

La sostanza identificativa è invece sostanzialmente opaca a radiazioni elettromagnetiche aventi frequenze diverse da quelle del campo del visibile, vale a dire essa assorbe radiazioni elettromagnetiche aventi frequenze diverse da quelle nel campo del visibile. Questa caratteristica consente di marcare il tessuto senza che tale marcatura sia visibile ad "occhio nudo", quindi senza la necessità di asportare marcature eventualmente ancora presenti sul manufatto di tessuto confezionato.

Più in particolare, l'assorbimento di radiazioni elettromagnetiche ad una lunghezza d'onda fuori del campo del visibile da parte della sostanza identificativa è almeno 2,5 volte maggiore,dell'assorbimento di radiazioni elettromagnetiche a lunghezze d'onda comprese nell'intervallo del visibile. Preferibilmente, la sostanza identificativa è opaca alle sole frequenze nel campo dell'infrarosso, aventi indicativamente lunghezza d'onda comprese tra 770 nm e 1200 nm.

In altre parole, la sostanza identificativa assorbe radiazioni elettromagnetiche, aventi una determinata lunghezza d'onda compresa tra 770 nm e 1200 nm, in misura almeno 2,5 volte maggiore di quanto venga assorbito a qualsiasi altra lunghezza d'onda al di fuori di tale intervallo.

Ciò evita che la marcatura possa essere accidentalmente visibile sul capo confezionato, ad esempio per effetto di radiazioni ultraviolette determinate componenti comunque presenti nella luce solare, così come nella luce emessa da normali sorgenti luminose artificiali, soprattutto del tipo utilizzato particolari in ambienti quali laboratori, discoteche o altro.

L'eventuale assorbimento da parte della sostanza identificativa di tali radiazioni potrebbe dar luogo a fenomeni di riflessione o fluorescenza che renderebbero indesiderabilmente visibile la marcatura sul capo indossato. Al contrario, il fatto che la sostanza sia opaca nel solo campo dell'infrarosso garantisce che tale sostanza non sia mai visibile dall'occhio umano, nemmeno in condizioni di illuminazione particolare.

La marcatura può essere resa maggiormente visibile utilizzando una sostanza identificativa fluorescente o comunque in grado di riemettere le radiazioni elettromagnetiche assorbite, preferibilmente ad una frequenza più bassa delle radiazioni assorbite o comunque nel campo dell'infrarosso, in modo tale da evitare che le radiazioni emesse possano avere frequenze che ricadono nel campo del visibile (come invece potrebbe accadere con sostanze opache a radiazioni ultraviolette).

L'uso di sostanze identificative fluorescenti rispetto a sostanze identificative semplicemente opache consente di utilizzare quantità molto minori di sostanza sul capo tessile così da rendere del tutto trascurabile, anche su superfici chiare, la possibilità che le marcature risultino visibili.

In una forma realizzativa preferita, la sostanza identificativa comprende un composto liquido applicabile sul tessuto mediante un apposito pennarello o altro strumento di scrittura. Tale composto liquido può comprendere la sostanza identif icativa in soluzione.

Nel caso di un tessuto in cotone, ad esempio, la soluzione è una soluzione acquosa, tuttavia essa potrebbe essere una soluzione di alcool o altri solventi ancora.

Per garantire che la sostanza aderisca e venga trattenuta sul tessuto, la sostanza può comprendere gruppi funzionali atti a legare la stessa alle fibre del tessuto.

Alternativamente o in combinazione con quanto sopra detto, ed in funzione del tipo di tessuto sul quale deve essere apposta la marcatura, il composto acquoso può comprendere un additivo legante, quale ad esempio una resina acrilica, per legare la sostanza alle fibre del tessuto.

A titolo esemplificativo, viene qui di seguito riportata la formula chimica A di una sostanza identificativa atta ad essere utilizzata in accordo con la presente invenzione:

Il grafico di figura 1 mostra la variazione dell'assorbimento di radiazioni di tale sostanza, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse. Tale sostanza presenta un picco di assorbimento con radiazioni aventi lunghezza d'onda di 798 nm ed un picco di emissione a lunghezza d'onda di 808 nm.

Un'ulteriore sostanza utilmente impiegabile presenta la formulazione chimica B qui sotto riportata:

Il grafico di figura 2 mostra la variazione

dell'assorbimento di radiazioni di tale sostanza, al variare della lunghezza d'onda riportata sulle ascisse. Tale sostanza presenta un picco di assorbimento con radiazioni aventi lunghezza d'onda di 1035 nm ed un picco di emissione a lunghezza d'onda di 1048 nm.

Ancora una sostanza utilmente impiegabile presenta la seguente formulazione chimica "C":

Tale sostanza presenta un picco di assorbimento con radiazioni aventi lunghezza d'onda di 1043 nm ed un picco di emissione a lunghezza d'onda di 1058 nm.

Il metodo della presente invenzione prevede inoltre di rilevare le marcature sul manufatto tessile con un visore sensibile a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda fuori del campo del visibile, in particolare a quelle lunghezze d'onda alle quali la sostanza identificativa è opaca.

Il visore può ad esempio comprendere un dispositivo di acquisizione d'immagine, quale ad esempio una telecamera o una fotocamera digitale, eventualmente abbinato ad un monitor per la visualizzazione diretta delle marcature rilevate sul manufatto.

È preferibile utilizzare un visore La cui sensibilità al variare della lunghezza d'onda della radiazione presenta un picco, e quindi una maggiore efficienza, alle lunghezze d'onda alle quali la sostanza identif icativa emette radiazioni elettromagnetiche . Durante la fase di rilevamento delle marcature, la forma realizzativa preferita dell'invenzione prevede inoltre di illuminare il tessuto con una sorgente radiante che emette radiazioni comprese nel campo in cui la sostanza identificativa è opaca.

In particolare, la sorgente radiante emette radiazioni elettromagnetiche principalmente con lunghezze d'onda coincidenti con le lunghezze d'onda alle quali la sostanza identificativa presenta un picco di assorbimento. Più in particolare, e preferibile utilizzare una sorgente radiante in grado di emettere, a lunghezze d'onda alle quali la sostanza identificativa risulta opaca, radiazioni elettromagnetiche in quantità maggiore rispetto a quella delle radiazioni eventualmente emesse a lunghezze d'onda per le quali la sostanza identificativa è trasparente. Ciò garantisce che la sostanza identificativa venga eccitata, o comunque adeguatamente illuminata, in modo tale da massimizzare la sua visione, rispetto alla materia circostante, da parte del visore.

A titolo indicativo, una sostanza identificativa del tipo sopra identificato dalla formula "A" può essere meglio individuata illuminando il manufatto con una sorgente radiante avente un picco di emissione per valori di lunghezza d'onda nell'ordine di 800 nm, ed utilizzando una telecamera avente un picco di sensibilità per tali valori. Ciò non esclude la possibilità di utilizzare anche dispositivi di acquisizione di immagine e/o di illuminazione aventi caratteristiche diverse da quelle specificate, purché compatibili con le caratteristiche di assorbimento della sostanza identificativa impiegata. Ad esempio, prove sperimentali con risultati soddisfacenti sono state conseguite utilizzando, per sostanze identificative del tipo espresso dalle formule "A" e "B" una telecamera Guppy F-038B NIR della Allied Vision Technologies - Stadtroda (Germania) le cui caratteristiche di sensibilità sono riportate nel grafico di Fig. 3, in abbinamento ad una sorgente radiante a LED con emissione massima a 940 nm prodotto dalla CCS-Inc di Kyoto (Giappone), la cui intensità relativa di emissione è rappresentata dal grafico di Fig. 4. I grafici di cui sopra rappresentano la variazione della sensibilità (figura 1) o emissione (figura 2) in termini percentuali rispetto ad un valore di picco, in funzione del valori della lunghezza d'onda riportati sulle ascisse .

Utilizzando in combinazione una sostanza identificativa fluorescente nel campo dell'infrarosso, una sorgente radiante in grado di irradiare solo in un ristretto intervallo di lunghezze d'onda corrispondente al massimo assorbimento della sostanza identificativa, o alla sola lunghezza d'onda corrispondente o vicina a detto massimo assorbimento ed un visore sensibile alla sola lunghezza d'onda della radiazione ri-emessa dalla sostanza identificativa, o presentante la sua massima sensibilità in un ristretto intervallo di lunghezze d'onda vicino a o comprendente detta radiazione riemessa,viene vantaggiosamente eliminato qualunque problema dovuto ad eventuali interferenze legate ad assorbimento di radiazione da parte di sostanze coloranti o altre sostanze chimiche, o da parte delle fibre stesse (possibilità che non si può mai del tutto escludere a causa dell ' estrema varietà di sostanze chimiche usate nel processo industriale) risulta del tutto improbabile. Una sostanza identificativa solamente opaca potrebbe invece risultare più facilmente "oscurata" in fase di rilevamento per via delle suddette interferenze.La fase di rilevamento comprende inoltre l'acquisizione attraverso il visore di un'immagine, preferibilmente digitale, rappresentativa dei difetti presenti sul tessuto, per rendere disponibile tale immagine per una mappatura elettronica del tessuto.

Tale mappatura elettronica del tessuto può essere quindi memorizzata in un archivio elettronico per renderla disponibile in successive fasi di lavorazione del tessuto.

In questo modo, vantaggiosamente, l'archivio contenente i dati può essere trasmesso alle altre sedi operative e conservato per i successivi controlli.

La disponibilità di tale mappatura elettronica consente un esame preliminare visivo e particolareggiato a distanza delle condizioni di difettosità del tessuto con conseguente risparmio di tempo e senza la necessità di trasferire fisicamente il materiale qualora risultino presenti condizioni di difettosità non accettabili.

Inoltre, la mappatura elettronica consente di interfacciare le informazioni riguardanti i difetti con un sistema di Progettazione Assistita da Elaboratore (CAD) per un corretto posizionamento, minimizzando gli sfridi, durante la fase di taglio del tessuto.

L'invenzione raggiunge gli scopi proposti.

Infatti, il metodo di mappatura della presente invenzione previene possibili contestazioni sulla mancata segnalazione di difetti dovute a cause non attribuibili al personale addetto alla segnalazione dei difetti, in quanto la marcatura non può essere asportata o rimossa accidentalmente, per esempio durante il trasporto o la manipolazione del tessuto. Inoltre il metodo per l'identificazione di difetti della presente invenzione non apporta esso stesso alcun difetto nel tessuto, in quanto la marcatura è invisibile all'occhio umano.

Infine, la marcatura consente di verificare in qualsiasi momento ed in qualsiasi stadio di lavorazione del tessuto marcato se tessuti considerati non idonei vengono ugualmente utilizzati per il confezionamento.

Inoltre, l'invisibilità della marcatura alle lunghezze d'onda alle quali l'occhio umano è sensibile consente di poter utilizzare ugualmente anche capi recanti tali marcature, laddove il difetto sia stato segnalato per errore o sia comunque accettabile, ad esempio in capi di seconda scelta, senza dover ricorrere a costose e non sempre agevoli operazioni di rimozione della marcatura stessa.

Claims (18)

1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per l'identificazione di difetti in manufatti tessili, comprendente le fasi di: - rilevare difetti in un manufatto tessile; - realizzare su detto manufatto tessile marcature di identificazione dei difetti rilevati; caratterizzato dal fatto che dette marcature vengono realizzate mediante deposizione sul manufatto tessile di una sostanza identificativa sostanzialmente trasparente a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda comprese nel campo del visibile ed opaca a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda fuori dal campo del visibile, e dal fatto di comprendere la fase di rilevare le marcature sul manufatto tessile con un visore sensibile a radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezze d'onda fuori del campo del visibile.
2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 in cui detta sostanza identificativa costituente la marcatura è opaca a radiazioni aventi lunghezze d'onda comprese nell'infrarosso, preferibilmente comprese tra 770 nm e 1200 nm.
3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detta sostanza identificativa riemette le radiazioni elettromagnetiche assorbite; dette radiazioni riemesse avendo lunghezza d'onda compresa nell'infrarosso .
4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, in cui dette radiazioni riemesse presentano frequenza più bassa di quella delle radiazioni assorbite.
5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detta sostanza identificativa è fluorescente.
6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente la fase di illuminare il manufatto tessile con una sorgente radiante emettitrice di radiazioni elettromagnetiche durante il rilevamento delle marcature con detto visore.
7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto visore è sensibile a radiazioni aventi lunghezza d'onda rispetto alle quali detta sostanza identificativa è opaca.
8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detto visore presenta una sensibilità che, al variare della lunghezza d'onda della radiazione rilevata, presenta un picco alle lunghezze d'onda rispetto alle quali detta sostanza identificativa è opaca.
9. 9. Metodo secondo la rivendicazioni 3 e 8, in cui detto visore è sensibile a radiazioni aventi lunghezze d'onda comprese nell'infrarosso, preferibilmente comprese tra 770 nm e 1200 nm.
10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui detta sorgente emette radiazioni aventi lunghezza d'onda rispetto alle quali detta sostanza identificativa è opaca.
11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui detta sorgente radiante emette, a lunghezze d'onda alle quali la sostanza identificativa risulta opaca, radiazioni elettromagnetiche in quantità maggiore rispetto a quella delle radiazioni emesse a lunghezze d'onda per le quali la sostanza identificativa è trasparente .
12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui detta sorgente emette radiazioni prevalentemente di lunghezza d'onda compresa nel campo dell'infrarosso, preferibilmente di lunghezza d'onda compresa tra 770 nm e 1200 nm.
13. 13. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta sostanza identificativa è una composizione liquida e comprende gruppi funzionali atti a legare detta sostanza identificativa alle fibre di detto manufatto tessile.
14. 14. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12, in cui detta sostanza identificativa è un composto liquido comprendente un additivo legante per legare detta sostanza identificativa alle fibre di detto manufatto tessile.
15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detta sostanza identificativa presenta un assorbimento di radiazioni elettromagnetiche ad una lunghezza d'onda fuori del campo del visibile almeno 2,5 volte maggiore dell'assorbimento di radiazioni elettromagnetiche aventi lunghezza d'onda compresa nell'intervallo del visibile.
16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase di rilevazione dei difetti comprende la fase di acquisizione attraverso detto visore di un'immagine rappresentativa dei difetti presenti sul tessuto, per rendere disponibile tale immagine per una mappatura elettronica del tessuto.
17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 16, comprendente inoltre la fase di memorizzazione dell'immagine acquisita, per rendere disponibile detta mappatura elettronica del tessuto in successive fasi di lavorazione dello stesso.
18. 18. Manufatto tessile comprendente almeno una marcatura identificativa di un difetto realizzata in accordo con una o più delle rivendicazioni precedenti.