ITMI20071699A1 - Metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente per l'uso in dispositivi di protezione dell'occhio ed elemento ottico polarizzante cosi' ottenuto - Google Patents

Metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente per l'uso in dispositivi di protezione dell'occhio ed elemento ottico polarizzante cosi' ottenuto Download PDF

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ITMI20071699A1
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plastic material
layer
self
thermosetting plastic
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Matteo Lagasi
Graziano Marusi
Federico Menta
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Intercast Europ S R L
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Titolo: "Metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente per l’uso in dispositivi di protezione dell’ occhio ed elemento ottico polarizzante così ottenuto"
DESCRIZIONE
Sfondo dell’ invenzione
In un suo aspetto generale, la presente invenzione si riferisce alla fabbricazione di un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente per l’uso in dispositivi di protezione dell’occhio e/o in dispositivi atti alla correzione della visione quali ad esempio occhiali, mascherine, visiere e simili.
L’invenzione si riferisce, più in particolare, ad un metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante nonché ad un elemento ottico polarizzante così ottenuto. L’invenzione si riferisce altresì ad un qualsiasi dispositivo di protezione dell’ occhio comprendente il suddetto elemento ottico polarizzante.
L’elemento ottico polarizzante dell’ invenzione può essere un semilavorato in termini di forma e/o proprietà rifrattive dal quale è possibile ottenere per sagomatura ed eventualmente bisellatura un oculare per dispositivi di protezione dell’ occhio, quale ad esempio una lente oftalmica e, cioè, avente determinate proprietà rifrattive atte a correggere la visione, o non oftalmica per occhiali.
In alternativa, l’elemento ottico polarizzante dell’ invenzione può anche essere un prodotto finito in termini di forma e/o proprietà rifrattive, come ad esempio un oculare in forma di lente per occhiali oftalmica o non, visiere, maschere protettive o schermi portatili.
Nel seguito della descrizione e nelle successive rivendicazioni, con i termini di: dispositivo di protezione dell’ occhio e di: oculare, si intendono individuare altrettanti elementi atti rispettivamente a proteggere rocchio ed a consentire la visione così come definiti nella Norma Europea CEN EN 165.
Inoltre, nel seguito della descrizione e nelle successive rivendicazioni, con i termini di: dispositivo atto alla correzione della visione, lenti, lenti per occhiali, lenti oftalmiche, si intendono individuare altrettanti elementi così come definiti nella Norma ISO 13666. Arte correlata
Come noto, nel campo della fabbricazione di elementi ottici di materia plastica per l’uso nei dispositivi di protezione dell’ occhio è sentita l’esigenza di conferire all’ elemento ottico idonee caratteristiche di filtrazione o, più in generale, di modifica delle caratteristiche spettrali della luce trasmessa dall’ elemento stesso in modo tale da proteggere rocchio e da ridurre al tempo stesso gli effetti dell’ abbagliamento consentendo la miglior visione ottimale particolarmente in condizioni di piena luce. In questo ambito, agli elementi ottici di materia plastica sono richieste caratteristiche ottiche il più possibili vicine a quelle del vetro (notoriamente ottime) un materiale che viene oggigiorno perlopiù penalizzato sul mercato dei dispositivi di protezione dell’occhio e/o dei dispositivi atti alla correzione della visione a causa del peso e della sua resistenza all’impatto soddisfacente solo in caso di spessori (e quindi di peso) significativi.
Nella realizzazione di elementi ottici per l’uso in dispositivi di protezione dell’occhio e/o in dispositivi atti alla correzione della visione è noto Γ utilizzo di materie termoplastiche come ad esempio il policarbonato che presenta apprezzabili caratteristiche di leggerezza e di resistenza all’impatto, le quali vengono formate mediante stampaggio a iniezione a dare Γ elemento ottico a temperature solitamente comprese tra 190°C e 230°C.
Metodi per la fabbricazione di elementi ottici polarizzanti sono noti neirindustria. Per esempio il brevetto US 7,002,744 descrive diversi metodi di fabbricazione di lenti polarizzanti usando resine termoindurenti per colata. Tra questi il metodo preferito prevede la completa incorporazione del film polarizzante all’ interno della resina. Tale metodo, soprattutto quando Γ elemento ottico viene ottenuto per colata di resina termoindurente e non per stampaggio a iniezione di polimero termoplastico, offre il vantaggio di ottenere una migliore qualità ottica.
Film polarizzanti adatti allo scopo includono una varietà di differenti strutture e materiali. Tali strutture includono film polarizzanti non supportati o non laminati come film polarizzanti in PVA o in PET, e film polarizzanti supportati mediante laminazione permanente e non rimovibile di materiali plastici trasparenti che hanno prevalentemente funzioni di supporto, come per esempio policarbonato, triacetato di cellulosa, di acetato di cellulosa, acetobutirrato di cellulosa.
Tuttavia usando i processi tradizionali si verificano una serie di inconvenienti.
Per esempio nella fabbricazione di sbozzi polarizzanti per l’ottenimento di lenti oftalmiche per lavorazione e lucidatura ottica della superficie concava si desidera che il film polarizzante sia posizionato il più vicino possibile alla superficie convessa. Questo permette l’ottenimento dopo la suddetta lavorazione ottica di lenti oftalmiche ad uso correttivo con uno spessore minimo di lavorazione inferiore, qualità desiderata per la maggior leggerezza e il miglior aspetto del prodotto finito.
Ne risulta che uno sbozzo polarizzante per l’ottenimento di lenti oftalmiche nel quale il film polarizzante è completamente incorporato nella resina ha una struttura asimmetrica nella quale lo strato di resina termoindurente costituente il lato convesso dello sbozzo ha uno spessore significativamente inferiore allo strato di resina termoindurente costituente il lato concavo dello sbozzo.
Tale asimmetria genera diversi problemi di processo: infatti, in funzione delle proprietà reo logiche della resina come la viscosità e dal flusso di colata all’ interno dello stampo, può essere difficoltoso il completo riempimento della cavità con la generazione di un elemento ottico di qualità adeguata senza avere uno spostamento del film polarizzante dalla posizione desiderata.
Inoltre, soprattutto nel caso in cui si usino resine termoindurenti con reazione di polimerizzazione esotermica, durante la prima fase di polimerizzazione della massa di polimero al picco esotermico si possono raggiungere temperature relativamente elevate, fino a 150-160°C che possono alterare la qualità dimensionale e funzionale del film polarizzante stesso.
Sommario dell’ invenzione
Il problema tecnico alla base della presente invenzione è pertanto quello di mettere a disposizione un metodo che consenta di fabbricare al minor costo possibile un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente per l’uso in dispositivi di protezione dell’ occhio e che risulti privo almeno in parte degli inconvenienti più sopra evidenziati con riferimento alla tecnica nota citata.
In accordo con un suo primo aspetto, la presente invenzione mette pertanto a disposizione un metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante realizzato in materia plastica termoindurente, comprendente le fasi di:
a) predisporre in uno stampo un primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi;
b) formare su almeno una superficie di detto strato autoportante un secondo strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
i) un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, ii) un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, iii) un film polarizzante, ed eventualmente
iv) almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa,
c) sottoporre a reticolazione nello stampo detti primo e secondo strato così da formare un elemento ottico solido monolitico di materia plastica termoindurente comprendente almeno uno strato funzionalizzato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
NeH’ambito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, con il termine di: strato autoportante di materia plastica termoindurente, si intende indicare uno strato solido di materia plastica avente caratteristiche meccaniche tali da poterne consentire la manipolazione senza perdite sostanziali di forma e di consistenza.
Nell’ambito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, con il termine di: strato funzionalizzato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa, si intende indicare uno strato solido di materia plastica incorporante un film polarizzante ed eventualmente anche il suddetto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Nell’ambito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, inoltre, i termini di: reticolazione, e di: polimerizzazione, verranno usato in modo intercambiabile per indicare la formazione di legami chimici tra due o più composti reattivi atti ad aumentare il peso molecolare del prodotto così ottenuto.
Vantaggiosamente, il metodo dell’invenzione consente di fabbricare un elemento ottico polarizzante in grado di modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Grazie a queste caratteristiche e come meglio apparirà nel seguito della descrizione risulta in particolare possibile fabbricare ad un costo relativamente contenuto una lente oftalmica polarizzante per occhiali in materia plastica termoindurente avente sia proprietà ottiche ottimali, sia proprietà di modifica delle caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Impartendo un opportuno spessore al primo strato autoportante di materia plastica termoindurente ed uno spessore più limitato al secondo strato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa è infatti possibile ottenere un semilavorato o sbozzo dal quale è possibile ottenere una lente oftalmica mediante lavorazione meccanica della parte otticamente trasparente più spessa (il primo strato) senza però intaccare il film polarizzante incorporato nel secondo strato e, quindi, ottenendo un elemento ottico avente le desiderate proprietà di correzione della visione.
Nel seguito della descrizione e nelle successive rivendicazioni, con il termine di: otticamente trasparente, si intende indicare la proprietà di uno strato o parte dell’ elemento ottico di non alterare in modo sostanziale lo spettro della luce visibile trasmessa attraverso di esso.
In una ulteriore forma di attuazione del metodo dell’invenzione, è altresì possibile fabbricare un elemento ottico polarizzante realizzato in materia plastica termoindurente mediante le fasi di:
d) predisporre in uno stampo un primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi, un film polarizzante ed eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa;
e) formare su almeno una superficie di detto strato autoportante un secondo strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
iv) un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, v) un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata,
0 sottoporre a reticolazione nello stampo detti primo e secondo strato così da formare un elemento ottico polarizzante solido monolitico di materia plastica termoindurente comprendente almeno uno strato funzionalizzato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita dell’ invenzione, la suddetta fase b) del metodo viene attuata mediante le fasi di:
bl) introdurre nelle cavità di uno stampo costituito da:
-lo strato autoportante ottenuto mediante la fase a)
-una guarnizione in materiale plastico atta a sostenere e mantenere sospeso un film polarizzante
-un film polarizzante di dimensione e forma opportuna per essere sostenuto e sospeso dalla suddetta guarnizione
-uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato,
in modo tale da ottenere due cavità, la prima compresa tra lo strato autoportante ottenuto mediante la fase a) e il film polarizzante e la seconda tra il film polarizzante e un lato lavorato e lucidato otticamente dello sbozzo in vetro,
uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
- un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi,
- un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero,
- eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa,
In una ulteriore forma di realizzazione preferita dell’ invenzione, la suddetta fase d) del metodo viene attuata mediante le fasi di:
di) introdurre nelle cavità di uno stampo costituito da:
-uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato,
-una guarnizione in materiale plastico atta a sostenere e mantenere sospeso un film polarizzante
-un film polarizzante di dimensione e forma opportuna per essere sostenuto e sospeso dalla suddetta guarnizione
-uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato
in modo tale da ottenere due cavità, la prima compresa tra un lato lavorato e lucidato otticamente del primo sbozzo in vetro e il film polarizzante e la seconda tra il film polarizzante e un lato lavorato e lucidato otticamente del secondo sbozzo in vetro, uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
- un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi,- un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero,
d2) sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi; ed eventualmente
d3) veicolare in almeno una porzione dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata così ottenuto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita dell’ invenzione, la suddetta fase d) del metodo viene attuata mediante le fasi di:
d4) introdurre in una cavità di uno stampo costituito da:
-uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato
-una guarnizione in materiale plastico atta a sostenere e mantenere sospeso un film polarizzante
-un film polarizzante di dimensione e forma opportuna per essere sostenuto e sospeso dalla suddetta guarnizione
-uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato in modo tale da ottenere due cavità, la prima compresa tra un lato lavorato e lucidato otticamente del primo sbozzo in vetro e il film polarizzante e la seconda tra il film polarizzante e un lato lucidato otticamente del secondo sbozzo in vetro,
uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
- un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi,
- un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero,
- eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa,
d5) sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi ed eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa in almeno una porzione di esso.
Preferibilmente, la fase a) o la fase d) di predisporre in uno stampo uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata viene attuata mediante stampaggio per colata.
In questo modo, risulta vantaggiosamente possibile conseguire tutti gli effetti tecnici correlati alla tecnica di stampaggio per colata, vale a dire possibilità di utilizzare temperature di stampaggio inferiori, possibilità di ottenere un elemento ottico avente proprietà ottiche ottimali e sostanzialmente privo di fenomeni di birifrangenza.
In una forma di realizzazione preferita, la fase di predisporre nello stampo lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata viene attuata colando nella cavità dello stampo detto materiale in fase liquida polimerizzabile mantenendo detto materiale ad una temperatura compresa tra 5°C e 120°C, più preferibilmente compresa tra 15°C e 110°C e, ancor più preferibilmente, compresa tra 20°C e 30°C nel caso di materie plastiche termoindurenti appartenenti alla classe dei bis(allil) carbonati o compresa tra 55°C e 85°C nel caso di materie plastiche termoindurenti appartenenti alla classe dei poliuretani.
In questo modo, è vantaggiosamente possibile attuare la fase di stampaggio per colata e successiva reticolazione parziale in modo ottimale.
Nell’ ambito della presente descrizione e nelle successive rivendicazioni, tutte le grandezze numeriche indicanti quantità, parametri, percentuali, e così via sono da intendersi precedute in ogni circostanza dal termine “circa” se non diversamente indicato. Inoltre, tutti gli intervalli di grandezze numeriche includono tutte le possibili combinazioni dei valori numerici massimi e minimi e tutti i possibili intervalli intermedi, oltre a quelli indicati specificamente nel seguito.
In una forma di realizzazione preferita, la fase di reticolazione parziale dello strato autoportante di materia plastica termoindurente viene attuata mantenendo detto stampo ad una temperatura compresa tra 25°C e 300°C per un tempo compreso tra 10’ e 20h.
Più preferibilmente, tale fase viene attuata mantenendo detto stampo ad una temperatura compresa tra 50°C e 200°C per un tempo compreso tra 30’ e lOh e, ancor più preferibilmente, ad una temperatura compresa tra 60°C e 150°C per un tempo compreso tra Ih e 3h.
In una forma di realizzazione preferita, il metodo dell’invenzione comprendente ulteriormente la fase di raffreddare lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata predisposto nello stampo prima di attuare le fasi successive.
In questo modo, è vantaggiosamente possibile incrementare le caratteristiche di flessibilità operativa del metodo realizzando un semilavorato intermedio che può essere, se desiderato, immagazzinato per un dato periodo di tempo prima di attuare le fasi successive di fabbricazione.
Nell’ambito di questa forma di reabzzazione preferita, la fase di raffreddamento dello strato autoportante viene attuata così da ridurre la temperatura dello strato ad un valore compreso tra 25°C e 80°C.
Preferibilmente, tale fase di raffreddamento può essere effettuata raffreddando in aria bbera lo stampo includente lo strato autoportante di materia plastica termoindurente oppure estraendo lo strato autoportante di materia plastica termoindurente dallo stampo e lasciando riposare in aria libera lo strato fino al raggiungimento della temperatura desiderata.
Nell’ambito di questa forma di realizzazione preferita, il metodo dell’ invenzione comprende preferibilmente la fase ulteriore di riscaldare lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata e lo stampo ad una temperatura compresa tra 30°C e 110°C prima di attuare la fase di formare il secondo strato del materiale in fase liquida polimerizzabile su almeno una superficie dello strato autoportante.
In tal modo, viene vantaggiosamente conseguita una migliore distribuzione del secondo strato del materiale in fase liquida polimerizzabile su almeno una superficie dello strato autoportante predisposto in precedenza,
Per gli scopi dell’invenzione, il primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata ha preferibilmente uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm in funzione delle caratteristiche che si desidera impartire all’elemento ottico ed allo strato medesimo.
Così, ad esempio, nel caso in cui il primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata sia otticamente trasparente, esso ha preferibilmente uno spessore compreso tra 1 e 30 mm, più preferibilmente compreso tra 2 e 13 mm e, ancor più preferibilmente, compreso tra 5 e 10 mm.
In tal modo, tale strato è relativamente spesso e consente di attuare una eventuale lavorazione meccanica dell’elemento ottico polarizzante senza intaccare il film polarizzante e/o lo strato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce.
Per gli scopi dell’invenzione, anche il secondo strato di materia plastica termoindurente dell’elemento ottico polarizzante ha preferibilmente uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm in funzione delle caratteristiche che si desidera impartire all’elemento ottico ed allo strato medesimo.
Così, ad esempio, nel caso in cui il secondo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata comprenda un film polarizzante e/o sia atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce, esso ha preferibilmente uno spessore compreso tra 0,2 e 3 mm, più preferibilmente compreso tra 0,3 e 2 mm e, ancor più preferibilmente, compreso tra 0,7 e 1,5 mm.
In tal modo, tale strato è relativamente sottile e consente di ottenere la desiderata modifica delle caratteristiche spettrali della luce con un impiego quantitativamente ridotto di composti in grado di conseguire questo effetto ed è permesso Γ ottenimento di prodotti finiti con spessore minimi relativamente bassi.
Inoltre, in caso di resine termoindurenti con reazione di pohmerizzazione fortemente esotermica, riducendo la massa di resina termoindurente in fase di reazione ovvero aumentando il rapporto tra superficie di scambio termico e massa di polimero in fase di reazione, le temperature raggiunte al picco esotermico vengono altresì ridotte in modo tale che le proprietà fisiche e ottiche del film polarizzante non vengano significativamente alterate.
In una forma di realizzazione preferita, lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata include un polimero poliuretanico parzialmente reticolato comprendente gruppi funzionali reattivi -NCO.
Polimeri poliuretanici adatti per gli scopi dell’invenzione sono descritti ad esempio nei brevetti statunitensi n. 5,962,617 e n. 6,127,505 il cui contenuto è qui integralmente incorporato per riferimento.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita, lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata include un polimero di poliol-allilcarbonato parzialmente reticolato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2.
Polimeri di poliol-allil-carbonato adatti per gli scopi dell’invenzione sono ampiamente noti agli esperti del settore e comprendono in particolare il dietilenglicol (bis)allilcarbonato noto commercialmente con il termine di CR39®.
In una forma di realizzazione preferita, anche la fase di predisporre il secondo strato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa dall’ elemento ottico finale viene attuata mediante la tecnica di stampaggio per colata così da conseguire i vantaggi più sopra evidenziati con riferimento alla realizzazione del primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata.
Nell’ambito di questa forma di realizzazione preferita, la suddetta fase b) di formazione del secondo strato viene quindi attuata colando il materiale in fase liquida polimerizzabile in una cavità definita nello stampo tra detta almeno una superficie dello strato autoportante ed una superficie interna dello stampo incorporando un film polarizzante.
Nell’ambito di questa forma di realizzazione preferita, la suddetta fase b) viene attuata colando il materiale in fase liquida polimerizzabile nella cavità dello stampo mantenendo detto materiale ad una temperatura compresa tra 5°C e 120°C, più preferibilmente compresa tra 15°C e 110°C e, ancor più preferibilmente, compresa tra 20°C e 30°C nel caso di materie plastiche termoindurenti appartenenti alla classe dei bis(allil) carbonati o compresa tra 55°C e 85°C nel caso di materie plastiche termoindurenti appartenenti alla classe dei poliuretani.
In una forma di realizzazione preferita, il suddetto almeno un primo prepolimero in fase liquida è scelto nel gruppo comprendente: prepolimeri poliisocianici aventi un contenuto di gruppi funzionali reattivi isocianato -NCO compreso tra 5 e 50% in peso, una funzionalità media compresa tra 2 e 3, una viscosità inferiore a 5.000 mPa.s a 70°C, prepolimeri di poliol-allil-carbonato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2, una funzionalità media compresa tra 1 e 2, una viscosità di 5-60 mPa.s a 25°C.
In una forma di realizzazione preferita, il suddetto almeno un primo monomero in fase liquida è scelto nel gruppo comprendente: monomeri includenti gruppi funzionali reattivi isocianato -NCO, monomeri di allil-carbonato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2.
In una forma di realizzazione preferita, il suddetto componente reattivo comprende: almeno un secondo prepolimero e/o almeno un secondo monomero e/o almeno un agente reticolante e/o almeno un catalizzatore di polimerizzazione del primo prepolimero e/o primo monomero, in fase liquida o in fase solida, includenti gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali rettivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata. Preferibilmente, il suddetto almeno un secondo prepolimero è scelto nel gruppo comprendente prepolimeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e prepolimeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
Preferibilmente, il suddetto almeno un secondo monomero è scelto nel gruppo comprendente: monomeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e monomeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
Preferibilmente, il suddetto almeno un agente reticolante è scelto nel gruppo comprendente: agenti reticolanti includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e agenti reticolanti includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
Preferibilmente, il suddetto almeno un catalizzatore è scelto nel gruppo comprendente: catalizzatori includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e catalizzatori includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
Esempi di gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO sono gruppi -OH di composti poliossidrilici, gruppi -SH di composti tiolici o gruppi -NH2di composti amminici noti agli esperti del settore e descritti, ad esempio nei suddetti brevetti statunitensi n. 5,962,617 e n. 6,127,505, mentre esempi di gruppi funzionali reattivi con i gruppi-CH=CH2sono gruppi 0-0 di idonei composti organici, come ad esempio perossidi e perchetali, anch’essi noti agli esperti del settore.
In una forma di realizzazione preferita dell’ invenzione, le suddette fasi c) o 1) di sottoporre a reticolazione nello stampo il primo ed il secondo strato vengono attuate mantenendo detto stampo ad una temperatura compresa tra 25° e 300°C per un tempo compreso tra 3h e 25 h.
Più preferibilmente, tale fase di reticolazione viene attuata mantenendo lo stampo ad una temperatura compresa tra 50°C e 200°C per un tempo compreso tra 6 e 20h e, ancor più preferibilmente, ad una temperatura compresa tra 60°C e 150°C per un tempo compreso tra 8h e 15h.
In una forma di realizzazione preferita alternativa, il metodo dell’invenzione consente di fabbricare un elemento ottico polarizzante avente proprietà differenziate di modifica delle caratteristiche spettrali della luce trasmessa in entrambe gli strati più sopra descritti.
Così, in una prima variante di attuazione, il metodo dell’invenzione può comprendere ulteriormente una fase g) di veicolare in almeno una porzione di detto strato autoportante di materia plastica termoindurente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa, prima di formare su almeno una superficie dello strato autoportante così ottenuto il secondo strato del materiale in fase liquida polimerizzabile includente il film polarizzante ed eventualmente almeno un composto atto a modificare in modo diverso le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Per gli scopi dell’ invenzione, le suddette fasi d3) o g) di veicolazione di almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa vengono preferibilmente attuate mediante rivestimento a immersione, trasferimento termico in fase liquida, trasferimento termico in fase vapore, rivestimento per spruzzatura di detta almeno una porzione dello strato autoportante di materia plastica termoindurente eseguite con modalità note agli esperti del settore.
In una forma di realizzazione preferita alternativa, la fase di veicolazione di almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa può essere attuata impartendo caratteristiche di modifica della luce di tipo differenziato in zone diverse dello strato autoportante, ad esempio di tipo digradante secondo quanto descritto nella domanda di brevetto Europeo EP 0 992 832 il cui contenuto è qui integralmente incorporato per riferimento.
In una seconda variante di attuazione preferita, è possibile fabbricare un elemento ottico polarizzante avente proprietà differenziate di modifica delle caratteristiche spettrali della luce trasmessa in entrambe gli strati più sopra descritti quando il materiale in fase bquida polimerizzabile impiegato nella fase e) del metodo include ulteriormente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Per gli scopi dell’ invenzione, il suddetto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa è preferibilmente scelto tra composti coloranti atti a filtrare la luce visibile, composti fotocromatici e loro miscele.
Preferibilmente, tali composti coloranti comprendono gruppi cromofori azobenzenici, gruppi cromofori antrachinonici, e loro miscele, mentre i composti fotocromatici sono preferibilmente scelti nel gruppo comprendente spiropirani, spirossazine, fulgidi, e loro miscele.
In una forma di realizzazione preferita il film polarizzante può essere preventivamente sottoposto a trattamenti fisici e/o chimici noti nell’ arte correlata ed atti a favorire l’adesione tra il film stesso e la resina. Una parte dei trattamenti chimici e/o fisici atti a promuovere l’adesione che possono essere applicati a un film polarizzante nella presente invenzione sono ad esempio elencati nei brevetti US 7,002,744 and US 6,585,373.
Film polarizzanti adatti allo scopo includono una varietà di differenti strutture e materiali. Tali strutture includono film polarizzanti non supportati o non laminati come film polarizzanti in PVA o in PET, e film polarizzanti supportati mediante laminazione simmetrica o asimmetrica permanente e non rimovibile di materiali plastici trasparenti che hanno prevalentemente funzioni di supporto o di compatibilizzazione fisica e/o chimica, come per esempio policarbonato, triacetato di cellulosa, diacetato di cellulosa, acetobutirrato di cellulosa.
In accordo con un suo ulteriore aspetto, l’invenzione si riferisce ad un elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente, in particolare ad un elemento ottico polarizzante ottenibile mediante il metodo più sopra descritto, comprendente:
i) un primo strato di materia plastica termoindurente avente caratteristiche di trasmissione della luce prefissate, e
ii) un secondo strato di materia plastica termoindurente formato di pezzo con detto primo strato comprendente un film polarizzante completamente incorporato in esse ed eventualmente funzionalizzato così da avere in almeno una porzione di esso caratteristiche di trasmissione della luce differenziate rispetto a detto primo strato,
in cui Γ elemento ottico presenta caratteristiche di trasmissione della luce con sostanziale assenza di birifrangenza.
Vantaggiosamente, la sostanziale assenza di birifrangenza dell’elemento ottico polarizzante - verificabile mediante il test riportato nelle norme ASTM D4093-95(2005)el - può essere conseguita grazie alle modalità preferite di stampaggio per colata dei vari strati che costituiscono l’elemento ottico stesso.
Come più sopra esposto, nell’elemento ottico polarizzante dell’invenzione i suddetti primo e secondo strato hanno preferibilmente uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm. In una prima forma di realizzazione preferita, l’elemento ottico polarizzante comprende un primo strato più spesso otticamente trasparente ed un secondo strato più sottile che incorpora un film polarizzante ed eventualmente includente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa in almeno una porzione di esso.
Come più sopra esposto, tale elemento ottico polarizzante può essere vantaggiosamente lavorato meccanicamente così da ottenere una lente oftalmica polarizzante colorata o fotocromatica avente al tempo stesso le desiderate caratteristiche di correzione della visione.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita e come più sopra esposto, l’elemento ottico polarizzante dell’invenzione può comprendere un primo ed un secondo strato atti a modificare in modo differenziato le caratteristiche spettrali della luce trasmessa (ad esempio uno colorato e polarizzante e l’altro fotocromatico) includendo ciascuno almeno un composto appropriato allo scopo.
In una forma di realizzazione preferita, l’elemento ottico polarizzante dell’ invenzione può essere in forma di semilavorato per la realizzazione di oculari per occhiali oppure in forma di lente oftalmica per occhiali ottenuta mediante lavorazione meccanica di detto semilavorato.
In una forma di realizzazione preferita, l’elemento ottico polarizzante dell’ invenzione può essere in forma di oculare, come ad esempio una lente per occhiali, una visiera, una maschera protettiva o uno schermo portatile.
Come detto più sopra, con il termine di: oculare, si intendono individuare nell’ ambito dell’ invenzione elementi atti a consentire la visione, come ad esempio una lente per occhiali, una visiera, una maschera protettiva o uno schermo portatile, secondo quanto riportato nella Norma Europea CEN EN 165.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita, l’elemento ottico polarizzante comprende ulteriormente un rivestimento di specchiatura e/o un rivestimento antiriflesso su almeno una superficie di esso, così da poter vantaggiosamente conseguire ulteriori e migliorate proprietà ottiche e/o di filtrazione della luce.
In accordo con un suo ulteriore aspetto, l’invenzione si riferisce altresì ad un dispositivo di protezione dell’occhio comprendente un elemento ottico polarizzante così come più sopra descritto.
In una forma di realizzazione preferita, tale dispositivo di protezione può essere essenzialmente costituito da un paio di occhiali comprendenti una montatura di supporto in cui è montata una coppia di oculari polarizzante in forma di lente.
Le lenti possono essere oftalmiche e, cioè in grado di correggere difetti della vista, oppure prive di qualsiasi capacità correttiva.
In una ulteriore forma di realizzazione preferita, tale dispositivo di protezione comprende un oculare polarizzante in forma di visiera o mascherina monopezzo includente un bordo superiore, un bordo inferiore, nonché una prima ed una seconda porzione a lente formate da parti contrapposte di un solco formato centralmente in detto bordo inferiore.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’ invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una forma di attuazione preferita, ma non esclusiva, di un metodo e di un elemento ottico polarizzante in accordo con la presente invenzione. Breve descrizione delle figure
Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, fomiti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali:
- la figura 1 mostra una vista schematica in sezione di un primo stampo atto alla realizzazione mediante stampaggio per colata di uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata secondo una forma di attuazione dell’ invenzione;
- la figura 2 mostra una vista schematica di un secondo stampo atto alla realizzazione mediante stampaggio per colata di un elemento ottico polarizzante in forma di sbozzo di lente in accordo con una forma di realizzazione preferita dell’invenzione, all’intemo del quale è visibile un film polarizzante di forma e dimensione opportuna e tale da essere mantenuto sospeso e lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata;
- la figura 3 mostra una vista schematica in sezione di un elemento ottico polarizzante in forma di sbozzo di lente in accordo con una forma di realizzazione preferita dell’ invenzione ottenuto dallo stampo di figura 2.
Descrizione dettagliata delle forme di realizzazione preferite
Con riferimento alle figure 1-3, con 1 è complessivamente indicato uno stampo atto alla realizzazione mediante stampaggio per colata di uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata secondo una prima forma di attuazione dell’invenzione.
In modo di per sé noto, lo stampo 1 comprende una parete di fondo 2 ed un coperchio 3 realizzati in un idoneo materiale, ad esempio vetro o metallo, definenti una cavità 5 lateralmente chiusa a tenuta da una guarnizione 4 realizzata in un idoneo materiale, ad esempio polietilene.
In accordo con una prima forma di attuazione preferita del metodo secondo l’invenzione lo stampo 1 consente di formare mediante stampaggio per colata un primo strato autoportante 6 di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata mediante le fasi di:
- introdurre nella cavità 5 dello stampo 1 uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
- un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi,
- un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero,
- sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante 6 di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi.
Preferibilmente, tali fasi vengono attuate secondo quanto più sopra esposto e dettagliato in modo più specifico nel seguente Esempio 1.
In una fase successiva del metodo, lo strato autoportante 6 di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata viene posizionato in un secondo stampo 7 includente - anch’esso in modo di per sé noto - una parete di fondo 8 ed un coperchio 9 realizzati in un idoneo materiale, ad esempio vetro o metallo, definenti una cavità 10 lateralmente chiusa a tenuta da una guarnizione 11 realizzata in un idoneo materiale, ad esempio polietilene.
In fasi successive del metodo, si prevede di attuare le fasi di:
- formare su almeno una superficie dello strato autoportante 6 (quella rivolta verso la cavità 10) un secondo strato 12 di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente:
i) un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, ii) un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, iii) un film polarizzante 13, e
iv) almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa, e di
c) sottoporre a reticolazione nello stampo 7 detti primo e secondo strato 6, 12 così da formare un elemento ottico solido monolitico 14 polarizzante di materia plastica termoindurente comprendente il film polarizzante 13 ed almeno uno strato funzionalizzato (lo strato 12) atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa grazie alla presenza sia del film polarizzante 13, sia del suddetto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
Vantaggiosamente, in questa forma di attuazione, lo strato autoportante 6 si appoggia sulla parete di fondo 8 dello stampo 7 e contribuisce a definire la cavità 10 aH’intemo della quale vengono colati i reagenti destinati a formare lo strato funzionalizzato 12 atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
In questa forma di realizzazione preferita e come meglio illustrato in figura 3, l’elemento ottico monolitico 14 polarizzante è in forma di sbozzo o semilavorato per la realizzazione mediante lavorazione meccanica di una lente oftalmica secondo una superficie di lavoro la cui traccia L è visibile in tale figura.
NeH’esempio 1 più sotto riportato, verrà ora fornito a titolo indicativo e non limitativo un esempio di preparazione di un elemento ottico polarizzante secondo Γ invenzione. In tale Esempio, le varie composizioni verranno definite indicando le parti in peso di ciascun componente ove non diversamente specificato.
ESEMPIO 1
Una resina poliuretanica bicomponente termoindurente costituita da:
Componente A: prepolimero liquido poliuretanico avente un contenuto di gruppi isocianato dell’ 11%, commercialmente disponibile da Simula Ine. con il nome di SIM2020 additivato con assorbitore UV Uvinul® 3049 (BASF) alla concentrazione dello 0,3% in peso, e
Componente B: l-metil-3,5-dietil-2,4- e/o -2,6-diaminobenzene (noto anche come 3,5-dietil-2,4-and/or-2,6-toluendiamina) o DETDA disponibile da Alberarle con il nome commerciale di Ethacure® 100,
viene colata nella cavità 5 dello stampo 1 rappresentato in figura 1 e parzialmente reticolata mediante ciclo termico di 60 minuti a 120°C.
La parte ottica parzialmente reticolata così ottenuta (strato 6) viene quindi estratta dallo stampo 1 e mediante tecniche note di analisi FT-IR si verifica la reticolazione parziale osservando la presenza di gruppi isocianato non reagiti.
La parte ottica parzialmente reticolata così ottenuta (strato 6) viene quindi posizionata nello stampo 7 includente anche il film polarizzante 13 opportunamente posizionato così da definire con le altre parti dello stampo 7 la cavità 10 rappresentata in figura 2. Una resina poliuretanica bicomponente termoindurente costituita da:
Componente A: prepolimero liquido poliuretanico avente un contenuto di gruppi isocianato deH’11%, commercialmente disponibile da Simula Ine. con il nome di SIM2020 additivato con l’assorbitore UV Uvinul® 3049 (BASF - 0,3% in peso), e colorato con i seguenti coloranti Solvent in accordo con la definizione del Color Index: Solvent Green 3 0,001%, Solvent Blue 97 0,0002%, Solvent Orange 60 0,0003%, Solvent Red 520,0004%, e
Componente B: DETDA disponibile da Albemarle con il nome commerciale di Ethacure® 100 viene quindi colata nella cavità 10 dello stampo 7 e polimerizzata mediante ciclo termico di 20 ore a 120°C.
L’elemento ottico 14 polarizzante così ottenuto (figura 3) può essere per esempio utilizzato come sbozzo o semilavorato dal quale si può ottenere per lavorazione e lucidatura ottica una lente oftalmica polarizzante atta alla correzione della visione. Per esempio per lavorazione ottica è possibile generare una lente correttiva con potere negativo come rappresentato in figura 3. Come raffigurato, vantaggiosamente, la generazione della superficie ottica può essere ottenuta sul lato concavo dell’elemento ottico 14 polarizzante senza intaccare lo strato colorato 12.
Naturalmente, al ritrovato sopra descritto un tecnico del ramo potrà apportare modifiche e varianti allo scopo di soddisfare specifiche e contingenti esigenze applicative, varianti e modifiche comunque rientranti nell'ambito di protezione quale definito dalle successive rivendicazioni.

Claims (42)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante realizzato in materia plastica termoindurente, comprendente le fasi di: a) predisporre in uno stampo un primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi; b) formare su almeno una superficie di detto strato autoportante un secondo strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente: i) un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, ii) un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, iii) un film polarizzante, ed eventualmente iv) almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa, c) sottoporre a reticolazione nello stampo detti primo e secondo strato così da formare un elemento ottico polarizzante solido monolitico di materia plastica termoindurente comprendente almeno uno strato funzionalizzato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  2. 2. Metodo per la fabbricazione di un elemento ottico polarizzante realizzato in materia plastica termoindurente comprendente le fasi di: d) predisporre in uno stampo un primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi, un film polarizzante ed eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa; e) formare su almeno una superficie di detto strato autoportante un secondo strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente: iv) un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, v) un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata, 1) sottoporre a reticolazione nello stampo detti primo e secondo strato così da formare un elemento ottico polarizzante solido monolitico di materia plastica termoindurente comprendente almeno uno strato funzionalizzato atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase a) viene attuata mediante le fasi di: al) introdurre in una cavità di uno stampo uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente: - un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi, - un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero, a2) sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detta fase d) viene attuata mediante le fasi di: di) introdurre nelle cavità di uno stampo costituito da: -uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato, -una guarnizione in materiale plastico atta a sostenere e mantenere sospeso un film polarizzante -un film polarizzante di dimensione e forma opportuna per essere sostenuto e sospeso dalla suddetta guarnizione -uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato in modo tale da ottenere due cavità, la prima compresa tra un lato lavorato e lucidato otticamente del primo sbozzo in vetro e il film polarizzante e la seconda tra il film polarizzante e un lato lavorato e lucidato otticamente del secondo sbozzo in vetro, uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente: - un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi,- un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero, d2) sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi; ed eventualmente d3) veicolare in almeno una porzione dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata così ottenuto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detta fase d) viene attuata mediante le fasi di: d4) introdurre in una cavità di uno stampo costituito da: -uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato -una guarnizione in materiale plastico atta a sostenere e mantenere sospeso un film polarizzante -un film polarizzante di dimensione e forma opportuna per essere sostenuto e sospeso dalla suddetta guarnizione -uno sbozzo in vetro lavorato e lucidato otticamente su almeno un lato in modo tale da ottenere due cavità, la prima compresa tra un lato lavorato e lucidato otticamente del primo sbozzo in vetro e il film polarizzante e la seconda tra il film polarizzante e un lato lucidato otticamente del secondo sbozzo in vetro, uno strato di un materiale in fase liquida polimerizzabile includente: - un primo prepolimero e/o un primo monomero includente gruppi funzionali reattivi, - un componente reattivo includente gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali reattivi del primo prepolimero e/o del primo monomero, - eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa, d5) sottoporre a reticolazione parziale lo strato così formato in modo tale da ottenere uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata includente gruppi funzionali reattivi ed eventualmente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa in almeno una porzione di esso.
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3-5, in cui la fase a) o la fase d) di predisporre in uno stampo uno strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata viene attuata mediante stampaggio per colata.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui la fase di predisporre in uno stampo detto strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata viene attuata colando nella cavità dello stampo detto materiale in fase liquida polimerizzabile mantenendo detto materiale ad una temperatura compresa tra 5°C e 120°C.
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 3-5, in cui la fase di reticolazione parziale dello strato formato nella cavità dello stampo viene attuata mantenendo detto stampo ad una temperatura compresa tra 25°C e 300°C per un tempo compreso tra 10’ e 20 h.
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, comprendente ulteriormente la fase di raffreddare lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata predisposto nello stampo.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui la fase di raffreddamento di detto strato autoportante viene attuata così da ridurre la temperatura dello strato ad un valore compreso tra 25°C e 80°C.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 9 o 10, comprendente ulteriormente la fase di riscaldare lo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata e lo stampo ad una temperatura compresa tra 30°C e 110°C prima di attuare la fase di formare un secondo strato di detto materiale in fase liquida polimerizzabile su almeno una superficie dello strato autoportante.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata ha uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm.
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto secondo strato di detto materiale in fase liquida polimerizzabile ha uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm.
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata include un polimero poliuretanico parzialmente reticolato comprendente gruppi funzionali reattivi -NCO.
  15. 15. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata include un polimero di poliolallil-carbonato parzialmente reticolato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui detta fase b) viene attuata colando detto materiale in fase liquida polimerizzabile in una cavità definita nello stampo tra detta almeno una superficie dello strato autoportante ed una superficie interna dello stampo.
  17. 17. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 16, in cui detta fase b) viene attuata colando detto materiale in fase liquida polimerizzabile in una cavità definita nello stampo mantenendo detto materiale ad una temperatura compresa tra 5°C e 120°C.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo prepolimero in fase liquida è scelto nel gruppo comprendente: prepolimeri poliisocianici aventi un contenuto di gruppi funzionali reattivi isocianato -NCO compreso tra 5 e 50% in peso, una funzionalità media compresa tra 2 e 3, una viscosità inferiore a 5.000 mPa.s a 70°C, prepolimeri di poliol-allil-carbonato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2, una funzionalità media compresa tra 1 e 2, una viscosità di 5-60 mPa.s a 25°C.
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo monomero in fase liquida è scelto nel gruppo comprendente: monomeri includenti gruppi funzionali reattivi isocianato -NCO, monomeri di allil-carbonato comprendente gruppi funzionali reattivi -CH=CH2.
  20. 20. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto componente reattivo comprende: almeno un secondo prepolimero e/o almeno un secondo monomero e/o almeno un agente reticolante e/o almeno un catalizzatore di polimerizzazione del primo prepolimero e/o primo monomero, in fase liquida o in fase solida, includenti gruppi funzionali in grado di reagire chimicamente con i gruppi funzionali rettivi del primo prepolimero e/o del primo monomero ed eventualmente con i gruppi funzionali reattivi dello strato autoportante di materia plastica termoindurente parzialmente reticolata.
  21. 21. Metodo secondo la rivendicazione 20, in cui detto almeno un secondo prepolimero è scelto nel gruppo comprendente prepolimeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e prepolimeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
  22. 22. Metodo secondo la rivendicazione 20, in cui detto almeno un secondo monomero è scelto nel gruppo comprendente: monomeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e monomeri includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
  23. 23. Metodo secondo la rivendicazione 20, in cui detto almeno un agente reticolante è scelto nel gruppo comprendente: agenti reticolanti includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e agenti reticolanti includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
  24. 24. Metodo secondo la rivendicazione 20, in cui detto almeno un catalizzatore è scelto nel gruppo comprendente: catalizzatori includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi isocianato -NCO e catalizzatori includenti gruppi funzionali reattivi con i gruppi -CH=CH2.
  25. 25. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui dette fasi c) o f) di sottoporre a reticolazione nello stampo detti primo e secondo strato vengono attuate mantenendo detto stampo ad una temperatura compresa tra 25° e 300°C per un tempo compreso tra 3h e 25 h.
  26. 26. Metodo secondo la rivendicazione 1, comprendente ulteriormente la fase di: g) veicolare in almeno una porzione di detto strato autoportante di materia plastica termoindurente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 4 o 26, in cui dette fasi d3) o g) vengono attuate mediante rivestimento a immersione, trasferimento termico in fase liquida, trasferimento termico in fase vapore, rivestimento per spruzzatura di detta almeno una porzione dello strato autoportante di materia plastica termoindurente.
  28. 28. Metodo secondo la rivendicazione 2, in cui detto materiale in fase liquida polimerizzabile include ulteriormente almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  29. 29. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-28, in cui detto almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa è scelto tra composti coloranti atti a filtrare la luce visibile, composti fotocromatici e loro miscele.
  30. 30. Metodo secondo la rivendicazione 29, in cui detti composti coloranti atti a filtrare la luce visibile comprendono gruppi cromofori azobenzenici, gruppi cromofori antrachinonici, e loro miscele.
  31. 31. Metodo secondo la rivendicazione 29, in cui detti composti fotocromatici sono scelti nel gruppo comprendente spiropirani, spirossazine, fulgidi, e loro miscele.
  32. 32. Elemento ottico polarizzante di materia plastica termoindurente comprendente: i) un primo strato di materia plastica termoindurente avente caratteristiche di trasmissione della luce prefissate, e ii) un secondo strato di materia plastica termoindurente formato di pezzo con detto primo strato comprendente un film polarizzante completamente incorporato in esse ed eventualmente funzionalizzato così da avere in almeno una porzione di esso caratteristiche di trasmissione della luce differenziate rispetto a detto primo strato, in cui l’elemento ottico presenta caratteristiche di trasmissione della luce con sostanziale assenza di birifrangenza.
  33. 33. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32, in cui detti primo e secondo strato hanno uno spessore compreso tra 0,2 e 30 mm.
  34. 34. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32, in cui detto secondo strato include almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa in almeno una porzione di esso.
  35. 35. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32 o 34, in cui detto primo strato include almeno un composto atto a modificare le caratteristiche spettrali della luce trasmessa.
  36. 36. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32, in forma di semilavorato per la realizzazione di oculari per occhiali.
  37. 37. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 36, in forma di lente oftalmica per occhiali ottenuta mediante lavorazione meccanica di detto semilavorato.
  38. 38. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32, in forma di oculare.
  39. 39. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 38, in cui detto oculare è una lente per occhiali.
  40. 40. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 38, in cui detto oculare è una visiera, una maschera protettiva o uno schermo portatile.
  41. 41. Elemento ottico polarizzante secondo la rivendicazione 32, comprendente ulteriormente un rivestimento di specchiatura e/o un rivestimento antiriflesso su almeno una superficie di esso.
  42. 42. Dispositivo di protezione dell’occhio comprendente un elemento ottico polarizzante secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 32-41.
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