ITMI20061249A1 - Banco di prova per bracci di distribuzione di calcestruzzo e metodo di prova del braccio di distribuzione - Google Patents

Banco di prova per bracci di distribuzione di calcestruzzo e metodo di prova del braccio di distribuzione Download PDF

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ITMI20061249A1
ITMI20061249A1 IT001249A ITMI20061249A ITMI20061249A1 IT MI20061249 A1 ITMI20061249 A1 IT MI20061249A1 IT 001249 A IT001249 A IT 001249A IT MI20061249 A ITMI20061249 A IT MI20061249A IT MI20061249 A1 ITMI20061249 A1 IT MI20061249A1
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IT
Italy
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arm
forcing
test
test bench
rail
Prior art date
Application number
IT001249A
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English (en)
Inventor
Davide Cipolla
Mauro Cortellini
Nicola Pirri
Ferruccio Resta
Alessandro Tosi
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Cifa Spa
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Description

"Banco di prova per bracci di distribuzione di calcestruzzo e metodo di prova del braccio di distribuzione"
La presente invenzione si riferisce ad un banco di prova per bracci di distribuzione del calcestruzzo, del tipo impiegato ad esempio nelle autopompe mobili. L’invenzione si riferisce anche ad un metodo per effettuare la prova su un braccio di distribuzione del calcestruzzo.
E noto da tempo nella tecnica realizzare bracci di distribuzione del calcestruzzo articolati, comprendenti una pluralità tronchi collegati tra loro in serie in modo articolato. Il braccio può comprendere ad esempio cinque diversi tronchi e raggiungere una lunghezza complessiva di 30-40 m.
Lungo tutta la sua estensione, il braccio regge una tubazione all’interno della quale scorre il calcestruzzo pompato nell’uso durante la gettata.
Il primo tronco del braccio è vincolato ad una torretta, destinata ad essere fissata al telaio di un veicolo nel caso in cui il braccio di distribuzione sia associato ad una autopompa mobile.
Nel corso della loro vita utile, che tipicamente si può aggirare attorno a 10 anni, il braccio opera per numerosi cicli di distribuzione del calcestruzzo. I vari componenti del braccio vengono sottoposti ad una sequenza ciclica di sforzi meccanici.
Il braccio durante la gettata può essere configurato in svariati modi, con diverse posizioni di spiegamento per potersi adattare alle varie necessità che si possono presentare in cantiere. Ad ogni configurazione di gettata corrisponde un diverso carico meccanico sul braccio.
In caso di difetti di costruzione, per talune configurazioni operative a seguito di un certo numero di cicli di lavoro possono verificarsi cedimenti della struttura del braccio, in particolare a livello delle articolazioni, con conseguenze assai negative sia per quanto concerne la produttività del macchinario, sia per quanto concerne la sicurezza degli operatori.
Scopo generale della presente invenzione è ovviare agli inconvenienti sopra menzionati fornendo un banco di prova per bracci di distribuzione del calcestruzzo che sia in grado di provare il braccio in modo da garantire un suo funzionamento efficace ed affidabile per tutta la durata della vita utile.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è di fornire un metodo rapido ed economico per la prova di un braccio di distribuzione che permetta di garantire un suo funzionamento efficace ed affidabile per tutta la durata della vita utile.
In vista di tale scopo si è pensato di realizzare, secondo l'invenzione, un banco di prova per bracci di distribuzione del calcestruzzo del tipo comprendente una pluralità di tronchi connessi in serie tra loro in modo articolato con un tronco d’estremità del braccio vincolato in modo articolato ad una torretta del braccio, il banco di prova comprendendo una struttura di supporto a cui è fissabile la torretta del braccio durante la prova e mezzi attivi di forzatura adatti ad applicare almeno una forzante trasversale rispetto al braccio in prova per generare un momento flettente prestabilito in almeno una sezione di riferimento del braccio.
Sempre secondo l’invenzione, si è pensato di fornire un metodo per la prova di un braccio di distribuzione del calcestruzzo del tipo comprendente tronchi connessi in serie tra loro in modo articolato con un tronco d’estremità vincolato in modo articolato ad una torretta del braccio, comprendente le fasi di applicare al braccio in modo ciclico almeno una forzante trasversale all’estensione del braccio disteso tale da causare un prestabilito momento flettente in almeno una sezione di riferimento del braccio.
Per rendere più chiara la spiegazione dei principi innovativi della presente invenzione ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota si descriverà di seguito, con l'aiuto dei disegni allegati, una possibile realizzazione esemplificativa applicante tali principi. Nei disegni:
-figura 1 rappresenta una vista laterale di un banco realizzato secondo l’invenzione in fase di forzatura deU’ultima articolazione del braccio di distribuzione,
-figura 2 rappresenta una ulteriore vista laterale del banco di prova della figura precedente, configurato per forzare la penultima articolazione del braccio, -figura 3 rappresenta una altra vista del banco delle figure precedenti, configurato per forzare l’articolazione del braccio tra il primo tronco e la torretta,
-figura 4 rappresenta una vista laterale del banco di prova configurato per applicare più forzanti attive al braccio contemporaneamente,
-figura 5 rappresenta una vista in dettaglio di una articolazione del braccio di distribuzione,
-figura 6 rappresenta una vista in pianta di una realizzazione alternativa di un banco di prova secondo l’invenzione.
Con riferimento alle figure, in figura 1 è mostrato un banco di prova 11 in una fase di prova di un braccio di distribuzione del calcestruzzo 12.
Il braccio 12 comprende cinque tronchi 14-18 collegati in serie in modo articolato tramite articolazioni 20-23. In particolare, l’articolazione 20 collega il primo tronco 14 al secondo tronco 15, l’articolazione 21 collega il secondo tronco 15 al terzo tronco 16 e così via fino all’articolazione 23 che collega il quarto tronco 17 all’ultimo tronco 18.
Il primo tronco 14 è vincolato ad una torretta 13 tramite una articolazione 19.
Il braccio 12, in sé realizzato secondo note tecniche nel campo, regge una tubazione di distribuzione del calcestruzzo lungo tutta la sua estensione (non mostrata in figura) e può essere lungo qualche decina di metri (fino a 30-40 m).
In figura 5 è riportato un ingrandimento dell’ articolazione 22, a titolo di esempio di una articolazione nota impiegata per collegare tronchi adiacenti del braccio.
L’articolazione 22 comprende un incernieramento 38 tra il tronco 16 ed il tronco 17, trasversale all’estensione del braccio. Una biella 36 è vincolata da un lato al tronco 16 e dall’altro lato all’elemento 37, il quale è incernierato al tronco 17 ed al pistone del cilindro attuatore 35 nel modo mostrato in figura. Il cilindro 35 è vincolato tra l’elemento 37 ed il tronco 16 per far ruotare il tronco 17 rispetto al tronco 16 attorno all’ incemieramento 38.
Le varie articolazioni del braccio permettono rotazioni reciproche dei tronchi attorno ad assi orientati nella stessa direzione, secondo note tecniche.
Il banco di prova 11 comprende una struttura di supporto 24, 40 alla quale sono vincolati la torretta 13 del braccio ed anche mezzi attivi di forzatura 25 adatti ad applicare una forzante trasversale al braccio 12. La forzante attiva è applicata in modo da generare lungo il braccio momenti flettenti con asse parallelo all’asse di rotazione proprio delle articolazioni.
I mezzi attivi di forzatura comprendono almeno un attuatore 27 connesso meccanicamente durante la prova tra la struttura di supporto ed il braccio da provare. La struttura di supporto comprende una rotaia rettilinea 24, ad un cui estremo è vincolata la torretta 13, e che si estende parallelamente al braccio 12.
Secondo una realizzazione dell’invenzione, il braccio 12, in fase di prova, è mantenuto in orizzontale.
La rotaia 24, preferibilmente, è ancorata ad un basamento 40, realizzato con una gettata in cemento armato e dimensionato in modo da sopportare gli sforzi che dal braccio si propagano verso la rotaia 24 durante la prova.
L’attuatore 27 è collegato meccanicamente tra una prestabilita sezione del braccio 12 e la struttura di supporto del banco di prova (in particolare la rotaia 24).
L’attuatore 27 può essere realizzato secondo qualsiasi tecnica nota, ad esempio con un cilindro idraulico, o con un attuatore elettromeccanico. Eventualmente, potrebbe anche essere impiegato un motore rotante fissato alla rotaia 24, adatto a tensionare un tirante ancorato al braccio.
Vantaggiosamente, l’attuatore 27 applica al braccio una forzante diretta in verticale verso l’alto. Tale accorgimento, come si vedrà, consente di limitare gli sforzi di trazione in corrispondenza dell’attacco della torretta 13 alla struttura di supporto 24-40 per talune configurazioni di prova quale quella mostrata in figura 1. Ciò permette di limitare il costo legato al dimensionamento della struttura di supporto del banco di prova 11.
Il braccio di distribuzione del calcestruzzo deve avere una vita utile di diversi anni, tipicamente una decina di anni.
Nel corso della sua vita utile, il braccio affronta una sequenza di cicli di lavoro. In ogni ciclo di lavoro, a seconda delle esigenze operative in cantiere, il braccio è dispiegato e configurato in modo differente e subisce, pertanto, sollecitazioni meccaniche differenti, dovute sia al suo proprio peso sia al peso del calcestruzzo che viene pompato nella tubazione di distribuzione.
In un braccio articolato del tipo impiegato nel campo in questione, i punti meccanicamente più critici sono le articolazioni. Ciascuna articolazione può essere sollecitata nell’uso in entrambi i versi, ovvero con momenti flettenti di segno opposto.
Si è pertanto trovato particolarmente vantaggioso effettuare la prova del braccio causando ciclicamente un momento flettente prestabilito in corrispondenza di una sezione di riferimento del braccio prossima alle articolazioni, in modo da far variare ciclicamente la sollecitazione in flessione tra un valore positivo (che tende a far chiudere l’articolazione, nella direzione di piegatura del braccio) ed un valore negativo (che tende a far aprire l’articolazione).
Ad esempio, la sezione di riferimento in corrispondenza della quale si desidera ottenere una sollecitazione ciclica prestabilita può essere la sezione 18a del tronco 18 per l’articolazione 23 in figura 1.
La forza imposta dai mezzi attivi di forzatura 25 è tale da far oscillare il momento flettente nella sezione di riferimento prossimo alla articolazione (o alle articolazioni) tra due valori prestabiliti, vantaggiosamente di segno opposto tra loro. La frequenza di oscillazione della sollecitazione può essere compresa tra 0.01 Hz e 10 Hz, preferibilmente tra 0.05 e 2 Hz, a seconda della configurazione di prova che si desidera mettere in atto.
La prova è effettuata a secco, ovvero in assenza di calcestruzzo nelle tubazioni di distribuzione.
I valori massimi di momento flettente complessivo nei due versi opposti risultante sulle varie articolazioni durante la prova potrebbe essere, indicativamente, compresa tra il 70% ed il 120% del valore massimo che la articolazione può dover sopportare nella pratica nella configurazione di massima sollecitazione meccanica (ovvero quella con braccio disteso in orizzontale).
Nell’esempio della fase di prova rappresentato in figura 1, viene provata l’articolazione 23 posizionando un solo attuatore 27 all’altezza del quinto tronco 18 (in prossimità del suo baricentro) ed un elemento di vincolo 26 (una asta) all’altezza del tronco adiacente precedente nella direzione della torretta 13.
L’attuatore 27 è fissato alla rotaia 24 tramite mezzi di fissaggio registrabili 28 ed al braccio tramite mezzi di fissaggio 29.
Similmente l’asta 26 è fissata alla rotaia 24 ed al tronco 17 con analoghi mezzi di fissaggio 30, 31.
Gli estremi del cilindro 27 e dell’asta 26 sono vincolati a rotaia e braccio tramite incemieramento con asse trasversale all’estensione del braccio. In caso di deformazione del braccio durante la prova, in questo modo, il cilindro 27 e l’asta 26 possono eventualmente variare leggermente la loro inclinazione.
L’attuatore 27 applica una forza F5rivolta verticalmente verso l’alto al tronco 18, tale da generare sulla sezione di riferimento 18a un momento flettente M5rivolto nel verso mostrato in figura, ovvero di senso negativo tendente a far aprire l’articolazione.
Per ottenere il momento complessivo risultante sulla sezione di riferimento, al momento M5generato dalla forzante attiva va sommato il momento flettente sempre presente alla sezione 18a dovuto al peso del braccio in posizione orizzontale.
La forzante attiva applicata dai mezzi attivi di forzatura varia tra un valore massimo ed un valore nullo durante un ciclo di prova.
In assenza della forza F5alla sezione 18a si ha esclusivamente il momento flettente M5Ppositivo (non raffigurato) dovuto al peso proprio del tronco 18, di verso contrario a M5, applicato dalla forzante attiva.
Pertanto, durante la prova il momento con cui è sollecitata l’articolazione 23 varia ciclicamente tra MSPe (M5P-M5). Il valore M5potrebbe essere superiore a M5P, in modo da simulare una sollecitazione inversa che la articolazione può sottostare in determinate condizioni di funzionamento del braccio.
Vantaggiosamente, la prova può prevedere più di 50.000 cicli di forzatura, ad esempio 100.000. In ogni ciclo i mezzi di forzatura attiva applicano la forza prestabilita con andamento sinusoidale.
La frequenza di prova, per la singola articolazione provata come in figura 1 , potrebbe essere pari a 0.5 Hz con un tempo di prova complessivo pari a circa 3 giorni. È da notare che la elevata frequenza di prova possibile è dovuta alla bassa deformazione che subisce il braccio con la configurazione di prova di figura 1, il ché consente di raggiungere una condizione di stabilità in breve tempo a partire dal momento in cui la forzante attiva è applicata.
La presenza del vincolo 26 consente di limitare la propagazione della sollecitazione flessionale sui tronchi a monte della articolazione in fase di prova (nel caso di figura 1, l’articolazione 23). La deformazione complessiva del braccio è particolarmente ridotta e, con essa, è ridotta anche la corsa dell’attuatore 27.
Una volta effettuata la prova sulla articolazione 23 con applicazione di forzante oscillante per 3 giorni di fila, le posizioni dell’attuatore 27 ed del vincolo 26 vengono registrate in modo da ottenere la configurazione mostrata in figura 2, nella quale in banco di prova 11 è configurato per provare la articolazione 22. L’attuatore 27 è applicato in corrispondenza del baricentro del tronco 17 e l’asta di vincolo 26 sul baricentro del terzo tronco 16.
L’attuatore applicherà una forzante rivolta verso l’alto F4per generare un momento flettente M4in corrispondenza della sezione 17a del braccio subito a valle della articolazione 22. La forzante F4ha intensità maggiore della forzante F5. Di fatto, il momento flettente M4pdovuto al peso dei tronchi a valle della sezione 17a è maggiore di M5p, tanto che per generare un momento flettente inverso (0 negativo) sulla articolazione è necessaria una forzante più intensa.
A puro titolo di esempio, per dare un ordine di grandezza, la forzante F5potrebbe essere pari 10 kN, mentre F4potrebbe essere pari a 25 kN, per un braccio a cinque tronchi lungo circa 30-35 metri come quello mostrato in figura.
Anche in questo caso la frequenza del ciclo di applicazione della forza può essere di 0.5 Hz, per 100.000 cicli e 3 giorni di prova.
In modo analogo vengono provate prima l’articolazione 21 e poi la 20, naturalmente con forza di maggiore intensità in modo da compensare il maggiore momento flettente indotto dal peso dei tronchi a valle delle articolazioni in prova.
Come ultima fase della prova è testata l’articolazione 19 tra la torretta 13 ed il primo tronco del braccio 14 (fig. 3).
In questo caso non è necessario applicare il vincolo 26, ma è sufficiente disporre l’attuatore 27 in corrispondenza del baricentro del primo tronco 14, come mostrato in figura 3.
Questo metodo di prova permette di provare separatamente le varie articolazioni, evitando che un cedimento di una di esse comprometta le prove delle rimanenti articolazioni. La durata complessiva della prova è di circa 15 giorni, 3 giorni per ogni articolazione del braccio.
In alternativa, è possibile prevedere diverse configurazioni dei mezzi di forzatura attiva, ad esempio quella mostrata in figura 4.
In tal caso, i mezzi di forzatura comprendono cinque attuatori 127, ciascuno analogo all’attuatore 27 descritto in precedenza.
La struttura di supporto del banco 111 comprende una rotaia 124, analoga alla rotaia 24 del banco di prova 11, ed un basamento in cemento armato 140 a cui è ancorata la rotaia 124.
Le cinque forzanti attive sono scelte in modo da causare momenti flettenti alle sezioni di riferimento subito a valle delle cinque articolazioni 19-23 che alleggeriscono il carico sulle articolazioni dovute al peso del braccio fino a fare invertire i momenti flettenti con intensità prestabilita.
Quando le forzanti sono spente le articolazioni subiscono esclusivamente la sollecitazione dovuta al peso del braccio.
Le deformazioni subite dal braccio 12 in questo caso sono maggiori tanto che la frequenza di prova deve essere opportunamente ridotta (ad esempio fino a 0.1 Hz). Per effettuare 100.000 cicli sono pertanto necessari circa 12 giorni. Tuttavia, non si devono effettuare più allestimenti e registrare la posizione degli attuatori e dei vincoli, come accadeva con il metodo di prova descritto con riferimento alle figure da 1 a 3.
Le cinque forzanti sono applicate contemporaneamente e tutte le cinque articolazioni sono testate in una unica fase di prova.
La frequenza e l’intensità delle forzanti attive applicate dagli attuatori vantaggiosamente è controllata tramite mezzi di controllo elettronici 60, realizzati in sé secondo note tecniche e mostrati schematicamente in figura 2.
I mezzi di controllo possono essere predisposti per memorizzare diversi profili di sollecitazione, a seconda del tipo di prova che si vuole condurre, ed in particolare in funzione del posizionamento delle forzanti attive e del loro numero. Il profilo di applicazione della forzante durante ogni ciclo di prova può essere sagomato in vario modo, a gradino od anche con altri andamenti.
Per ciascuno degli attuatori del banco di prova, il sistema di controllo 60 può ricevere segnali di corsa e di carico rilevati da opportuni sensori dell’attuatore. Con tale sistema di controllo è possibile imporre all’attuatore alternativamente una legge di corsa (o di spostamento) od una legge di carico (o di forza). È possibile impostare leggi di controllo sinusoidali ad ampiezza costante, o leggi generiche nel tempo. Resta bene inteso che con “rotaia rettilinea” (indicata con 24 in precedenza) si intende qui una qualunque struttura rettilinea adatta ad essere ancorata al terreno ed a permettere il fissaggio degli attuatori.
NeH’esempio di figura 6 è mostrata una vista dall’alto di una realizzazione alternativa di un banco di prova 211. In questo caso la rotaia 224 della struttura di supporto del banco è realizzata con piastre ancorate al suolo e disposte in doppia fila parallelamente al braccio 12. Alla rotaia 224 è vincolata una struttura di collegamento 271 alla quale è fissato l’attuatore 227, analogo agli attuatori già descritti in precedenza. La struttura di collegamento 271 comprende guide trasversali al braccio in prova per permettere una registrazione trasversale della posizione dell’attuatore. Una struttura di collegamento analoga 270 è disposta tra il vincolo 226 e la rotaia 224.
A questo punto è evidente come si siano raggiunti gli scopi della presente invenzione. In particolare, si è fornito un banco di prova in grado effettuare prove su bracci di distribuzione del calcestruzzo in modo rapido, semplice ed economico, garantendo la piena affidabilità del braccio da un punto di vista meccanico per tutta la durata della sua vita utile.
Si è inoltre fornito un metodo di prova del braccio rapido ed economico, che permette di garantire elevata affidabilità del braccio per tutta la durata della sua vita utile.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di una realizzazione applicante i principi innovativi della presente invenzione è riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perciò essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Ad esempio, il banco di prova potrebbe anche essere impiegato per provare bracci con un numero inferiori di tronchi. Alternativamente, potrebbero anche essere impiegate due forzanti attive contemporaneamente, anziché una o cinque come descritto in precedenza. Le forzanti sono scelte in modo da produrre un desiderato diagramma di momenti flettenti lungo l’estensione del braccio, in modo da impartire la sollecitazione ciclica prestabilita alle sezioni critiche in prossimità delle articolazioni.
Naturalmente, il braccio di distribuzione da provare potrebbe anche essere realizzato in modo differente da quanto descritto in precedenza _

Claims (31)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Banco di prova per bracci di distribuzione del calcestruzzo del tipo comprendente una pluralità di tronchi (14-18) connessi in serie tra loro in modo articolato con un tronco d’estremità del braccio vincolato in modo articolato ad una torretta (13) del braccio, il banco di prova (11) comprendendo una struttura di supporto (24, 40) a cui è fissabile la torretta del braccio durante la prova e mezzi attivi di forzatura (25) adatti ad applicare almeno una forzante trasversale (F1-F5) rispetto al braccio in prova per generare un momento flettente (MI-M5) prestabilito in almeno una sezione di riferimento (14a-18a) del braccio.
  2. 2. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di forzatura (25) comprendono almeno un attuatore (27) atto ad essere connesso meccanicamente tra detto braccio e detta struttura di supporto durante la prova.
  3. 3. Banco di prova secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta struttura di supporto comprende una rotaia rettilinea (24), detto attuatore (27) durante la prova essendo connesso tra detta rotaia (24) ed il braccio da provare.
  4. 4. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta torretta del braccio (13) durante la prova è fissata ad un estremo di detta rotaia (24).
  5. 5. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta rotaia (24) è disposta orizzontalmente.
  6. 6. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (27) è fissato alla rotaia (24) in modo registrabile.
  7. 7. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la struttura di supporto è atta a sostenere, durante la prova, il braccio con estensione pressoché parallela a detta rotaia (24).
  8. 8. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta rotaia (224) è formata con una pluralità di piastre adiacenti ancorate al suolo.
  9. 9. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detti attuatoli sono vincolati ad una struttura di collegamento (271) ancorata alla rotaia (224), il vincolo tra l’attuatore e la struttura di collegamento (271) avendo posizione registrabile trasversalmente all’estensione del braccio.
  10. 10. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la struttura di supporto è atta a sostenere, durante la prova, il braccio dispiegato rettilineo con estensione pressoché orizzontale.
  11. 11. Banco di prova secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che i mezzi di forzatura (25) sono atti a produrre una forzante (F1-F5) di intensità tale da produrre una inversione del momento flettente nella detta sezione di riferimento (14a-18a) rispetto al momento flettente (MI P-M5P) dovuto al peso del braccio con braccio orizzontale.
  12. 12. Banco di prova secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di forzatura (27) sono atti ad applicare al braccio una forza verticale rivolta verso l’alto.
  13. 13. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di forzatura (27) sono atti ad applicare una forzante ciclica al braccio, con frequenza compresa tra 0.01 e 10 Hz.
  14. 14. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di vincolo (26) tra il braccio e la struttura di supporto (24) adatti a realizzare un vincolo trasversale al braccio in un punto del braccio distante da un punto di applicazione di una forzante attiva.
  15. 15. Banco di prova secondo le rivendicazioni 3 e 14, caratterizzato dal fatto detti mezzi di vincolo comprendono un’asta (26) e mezzi di fissaggio degli estremi opposti dell’asta rispettivamente alla rotaia ed al braccio, la posizione dell’asta essendo registrabile lungo la rotaia (24) ed il braccio.
  16. 16. Banco di prova secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti attuatori (26) comprendono un attuatore idraulico od un attuatore elettromeccanico.
  17. 17. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto attuatore (26) è vincolato rispettivamente al braccio ed alla rotaia tramite incemieramento avente asse trasversale all’estensione della rotaia (24).
  18. 18. Banco di prova secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta struttura di supporto (40) comprende un basamento in cemento armato a cui è ancorata la detta rotaia (24).
  19. 19. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di controllo elettronici atti a comandare i mezzi di forzatura attivi imponendo una legge di spostamento di un punto di applicazione della forzante sul braccio in prova.
  20. 20. Banco di prova secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di controllo elettronici atti a comandare i mezzi di forzatura attivi imponendo una legge di variazione dell’intensità della forzante sul braccio in prova.
  21. 21. Metodo per la prova di un braccio di distribuzione del calcestruzzo del tipo comprendente tronchi (14-18) connessi in serie tra loro in modo articolato con un tronco d’estremità vincolato in modo articolato ad una torretta (13) del braccio, comprendente le fasi di applicare al braccio in modo ciclico almeno una forzante trasversale (F1-F5) all’estensione del braccio tale da causare un momento flettente prestabilito (M1-M5) in almeno una sezione di riferimento del braccio.
  22. 22. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che la forzante ciclica (F1-F5) ha frequenza di applicazione compresa tra 0.01 Hz e 10 Hz.
  23. 23. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto di applicare la forzante (F1-F5) ad un tronco del braccio ed un vincolo trasversale (26) al braccio sul tronco precedente più prossimo alla torretta del braccio.
  24. 24. Metodo secondo la rivendicazione 23, caratterizzato dal fatto che dopo aver applicato la forzante ciclica ed il vincolo trasversale ai capi di una articolazione (19-23) tra due tronchi, il procedimento è ripetuto in sequenza applicando forzante e vincolo ai capi di tutte le altre articolazioni (19-23) del braccio.
  25. 25. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto la forzante (F1-F5) produce nella almeno una sezione di riferimento del braccio (14a-18a) un momento flettente (M1-M5) tale da far assumere al momento flettente complessivo in quella sezione (14a-18a) valori di segno opposto nel corso di un ciclo di prova.
  26. 26. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che detta forzante è applicata al braccio da provare per più di 50.000 cicli, preferibilmente per circa 100.000 cicli.
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che il braccio durante la prova è dispiegato in posizione rettilinea sostanzialmente orizzontale.
  28. 28. Metodo secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che le forzanti attive (F1-F5) sono verticali rivolte verso l’alto.
  29. 29. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che la forzante attiva (F1-F5) è applicata in corrispondenza del baricentro di un tronco (14-18) del braccio.
  30. 30. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che la forzante attiva (F1-F5) oscilla ciclicamente tra un valore massimo ed un valore nullo.
  31. 31. Metodo secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che la forzante attiva è applicata al braccio in modo da generare lungo il braccio momenti flettenti con asse parallelo ad un asse di rotazione proprio delle articolazioni del braccio.
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