ITMI20020488U1 - Suola di calzatura per la marcia e lo sci - Google Patents

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ITMI20020488U1
ITMI20020488U1 IT000488U ITMI20020488U ITMI20020488U1 IT MI20020488 U1 ITMI20020488 U1 IT MI20020488U1 IT 000488 U IT000488 U IT 000488U IT MI20020488 U ITMI20020488 U IT MI20020488U IT MI20020488 U1 ITMI20020488 U1 IT MI20020488U1
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sole
crampons
flat
toe
hard contact
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Description

Descrizione della domanda di brevetto per modello di utilità dal titolo:
SUOLA DI CALZA T' URA PER LA MARCIA E LO SCI
A nome: Salomon S.A.
Con sede in: Meta- -Tessy (Francia)
DESCRIZIONE MI 2002U 0 0 0 4 8 8 La presente inveì pzione si riferisce a una suola di calzatura destinata alla marcia e adattata per consentire la pratica dello sci.
Le suole note di questo tipo equipaggiano soprattutto le calzature da sci escursionistico, le calzature per surf sulla neve e, in minor misura, le calzature da sci tpmo.
Tutte le suddetto calzature essendo destinate a essere collegate, almeno temporaneamente , a un mezzo di scorrimento, ad esempio uno sci o un surf, le dimensioni e le caratteristiche della loro suola sono definite per poter cooperare con i s i: sterni di fissaggio realizzati su detto mezzo di scorrimento, In effetti, al fine di garantire in modo costante un determinato livello di sicurezza e di funsion amento con i sistemi di fissaggio, le estremità della suola sono pressoché tempre realizzate conformemente a norme specificamente definite per la p n: atica dello sci escursionistico, ISO 9528, per il surf, ISO 11634 o per lo sci alpino, ISO 5355.
Tenendo conto creile specificità di ognuna di tali pratiche, dette norme impongono evidé ntemente delle prescrizioni destinate a garantire un determinato livello di sicurezza e/o a conferire ai sistemi di fissaggio condizioni d'attacco definite nella zona di giunzione con la suola. Più esattamente, allorché il funzioii amento della disattivazione dei sistemi di fissaggio dipende, fra l'altro, dalle dim ensioni e dalla concezione di una zona di contatto della
suola, sono le esigenze di sicurezza a essere considerate mentre, allorché il funzionamento è indipendente da ima tale zona di contatto della suola, sono considerate le condizioni di attacco.
Si trovano quindi suole in cui rappiglio e lo sviluppo del piede sono privilegiati, come nelle suole delle calzature da sci escursionistico, nonché suole in cui favorito è lo scorrimento nella zona di contatto con il sistema di fissaggio, o uno dei suoi elementi d'appoggio, come nelle calzature da sci alpino.
A titolo di esempio è possibile citare le suole descritte nei brevetti FR 1 587 912, FR 2 410 447 e CH 549 696: secondo tali documenti, le suole sono previste innanzitutto per la pratica dello sci e, occasionalmente, per la pratica della marcia. A bile scopo, dei rilievi o ramponi sono realizzati al di fuori delle zone di giunzione con il sistema di fissaggio nel brevetto FR 2 410 447 oppure al di fuori delle zone di contatto con un elemento d'appoggio ad attrito ridotto disposto sul mez» di scorrimento nei brevetti CH 549 696 e FR 1 587 912. Peraltro quest'ultima disposizione è, da un lato, conforme alla norma ISO 5355 per lo sci alpino, che autorizza un rilievo destinato ad agevolare la marcia soltanto in una zona inclinata delle estremità anteriore e posteriore della suola e, dal l'altro, consentita nella stessa zona dalla norma ISO 11634 concernente il sui poiché quest'ultima delimita solo, fra l'altro, le superfici di contatto alle estremità.
Dalle suddette di verse realizzazioni di suole destinate alla pratica dello sci risulta chiaramente che costituiscono un cattivo compromesso, poiché permettono solo una pratica occasionale della marcia, ad esempio allorché si tratta di raggiungere la partenza di una risalita meccanica. Inoltre, la nozione di scorrimento /attrito che si impone per la pratica dello sci alpino sconsiglia
dal realizzare ramponi per la marcia sporgenti con contorni pronunciati, del tipo di quelli che si trovano sulle suole delle calzature da sci escursionistico e anche sulle suole delle calzature per alpinismo.
Al contrario, trattandosi di calzature da sci escursionistico, la questione di realizzare una suola con ramponi o rilievi destinati alla marcia si presenta in modo diverso. In effetti, gli attuali sistemi di fissaggio previsti per la pratica dello sci escursid: rùstico sono concepiti per assicurare un funzionamento di disattivazione indipendente dalla presenza di una zona di contatto destinata a favorire lo scorrimento della suola. Per questa ragione, le suole delle calzature da sci escursiomstico note sono realizzate, innanzitutto, per agevolare l'appiglio e lo sviluppo del piede; presentano quindi una superficie di base curva nella direzione corrispondente allo sviluppo del passo, un attacco "tallone/ spinta punta del piede" e ramponi o rilievi specificamente atti alla marcia, sostanzialmente ottenuti in un materiale con consistenza tipo caucciù per fornire un buon aggancio Su terreno e rocce.
Di conseguenza, dette suole per calzature da sci escursionistico sono soddisfacenti allorché utilizzate per la marcia e lo sci escursionistico, sempre che i sistemi di fissaggio al mezzo, da cui sono trattenute sul mezzo di scorrimento, cioè lo sci, funzionano in disattivazione in modo indipendente dalla forma e coricezione di ima zona di contatto con la parte superiore dello sci. Tuttavia, come appare evidente, dette suole non possono, neppure occasionalmente, essere utilizzate con sistemi di fissaggio il cui funzionamento di disattivazione vero e proprio dipende da una tale zona di contatto. Di conseguenza, a causa di questo aspetto limitante dell'uso, che le destina inoltre a una pratica limitata allo sci escursionistico, anch'esse costituiscono, come citato per le suole di calzature da sci alpino, un cattivo compromesso,
Lo scopo della presente invenzione è di proporre ima suola in cui il
compromesso del}' e caratteristiche, che la destinano alla pratica della marcia e alla pratica dello sci, favorisce soprattutto le qualità di appiglio al terreno e il suo impiego con sistemi di fissaggio destinati allo sci escursionistico, pur consentendo il sii o eventuale impiego con sistemi di fissaggio che, per il loro funzionamento in disattivazione, esigono un'idoneità ottimale allo scorrimento trasversale in av; an ti mediante una zona di contatto di dimensioni e concezione tali da rendere possibile la sua cooperazione con un elemento d'appoggio disposto sul lato superiore del mezzo di scorrimento, ad esempio uno sci. A tale scopo, la suola della calzatura per la marcia e lo sci comprende una superficie di bas^ costituita dalle sommità piatte dei ramponi sporgenti, con contorni pronunc: lati, ottenuti da un materiale con consistenza tipo caucciù, e le sue estremità anteriore e posteriore, cioè la punta e il tallone, sono inclinate/ curve r}ella direzione corrispondente allo sviluppo del passo; è caratterizzata dà. fatto che l'estremità anteriore, o punta, comprende dei ramponi il cui mi ateriale tipo caucciù nel quale sono realizzati presenta un modulo di compr; ssone compreso fra 6 e 8 Mpa con un coefficiente d'attrito compreso fra 0.6 e 1, nonché dal fatto che una zona di contatto dura (8), che presenta un mod .ulo ' di compressone compreso fra 8 e 10 Mpa e un coefficiente d'attrito compresi fra 0.2 e 0.4, è arretrata rispetto alla superficie di base, detta zona di o tatto essendo piana in continuo e di forma allungata e trasversale rispetti D alla suola senza che le sue estremità sbocchino sul bordo della stessa, situai to, di fronte a dette estremità, a un livello più basso della
zona di contatto dura.
In tal modo, la zo na di contatto dura, vista nella direzione trasversale rispetto alla suola, apparo arretrata rispetto alla superficie d'appoggio della superficie di base di quest'! 1 tima e sopraelevata rispetto alla zona del bordo della suola situata in corri sp a ndenza delle sue estremità; essa può quindi cooperare con un eventuale eie mento d'appoggio di forma e superficie sostanzialmente corrispondenti, disposto in rilievo sul mezzo di scorrimento e destinato a favorire lo sco >mm e< nto laterale della suola rispetto al mezzo di scorrimento, senza che la sup ^rficie di base della suola, costituita dalle sommità piatte dei ramponi, venga contatto di detto mezzo di scorrimento. E' ovvio che lo spessore "H" del. 'elemento d’appoggio deve essere superiore al valore "h" corrispondente all 'arretratezza della zona di contatto dura rispetto alla superficie di base della suola.
Peraltro esso pratii camente non diminuisce le qualità di aggancio laterale della suola, sostanziali i ente su terreni inclinati, poiché è il bordo abbassato della stessa, quindi co n una durezza inferiore rispetto alla zona di contatto dura, che viene a conta .tto con il terreno. E' evidente che la zona o il bordo della suola è abbassate per essere provvisto di ramponi; è la sommità di questi che viene allora realizza ta a un livello inferiore rispetto alla zona di contatto dura, Per garantire una buona stabilità dell'estremità anteriore, o punta, della suola allorché è portata a poggiare solo sulla sua zona di contatto dura, quest'ultima è realizzata secon do una superficie piana continua compresa fra 740 e 1140 mm<2>definita da una lunghezza "A" compresa fra 50 e 75 mm e da ima larghezza minima "B" di 12 mm; inoltre, la zona di contatto dura inizia a una distanza "C” comp resa fra 20.5 mm e 30.5 mm a partire dalla lamina
delimitante la ptnta della suola, la punta essendo provvista di una forma inclinata/ curva e stendentesi su tale distanza "C".
Sempre per una questione di stabilità, ma anche per un buon aggancio al terreno, la superficie di base della suola è costituita dalle sommità piatte dei ramponi che offrono, sul lato della punta della suola, ima superficie d'appoggio piana discontinua atta ad assicurare un contatto da 900 a 1300 mm<2>con un pi ano "Ρ' su cui poggia la suola; detta superficie piana discontinua si es tende al di qua della forma inclinata/curva e della zona di contatto dura, ciò è sul lato "E" diretto verso il tallone della suola, Secondo un'altra caratteristica, la punta della suola è realizzata entro una larghezza "1" compresa fra 70 e 90 cm nella zona della superficie di base piana discontinua formata dalle sommità piatte dei ramponi.
La suola di calzatura è inoltre caratterizzata dal fatto che la sua superficie di base, formata dalle sommità piatte dei ramponi, presenta, all’estremità posteriore o tallone, ima superficie piana discontinua atta ad assicurare un contatto da 856 a 1256 mm<2>con un piano "F' sul quale pioggia la suola; detta superficie d' appoggio piana discontinua ha una larghezza "Γ" minima di 68 mm e massima di 85 mm e si estende sul lato ”F' diretto verso la punta della suola, a partire di dia forma inclinata/ curva la cui lunghezza "D" è al massimo di 45 mm misurata dalla lamina delimitante l'estremità posteriore della suola. In una versione destinata, più in particolare, agli "juniores", la zona di contatto dura della punta della suola è realizzata con una superficie piana continua compre! a fra 300 e 1000 mm<2>, definita da una lunghezza "A" compresa fra 40 e 65 mm e da una larghezza minima "B" di 8 mm. Peraltro, sempre in questa versione, la zona di contatto dura inizia a una distanza "C" compresa fra 15 e 30.5 mm e le sommità piatte dei ramponi offrono ima superficie piana ^discontinua atta ad assicurare un contatto da 400 a 1300 mm<2>con un pian o "P" su cui poggia la suola; inoltre, la larghezza "1" di tale punta di suola è compresa fra 60 e 80 mm.
Per quanto rigu ard a l'estremità posteriore, o tallone, della suola della suddetta versione "junior<1>la superficie di base formata dalle sommità piatte dei ramponi presenta una superficie piana discontinua che assicura un contatto da 400 a 1256 mm<2>con il piano "Ρ'; detta superficie piana è allora concepita con ima larghezza "1" da 60 a 80 mm.
Secondo diverse forme di esecuzione della suola, le estremità anteriore e posteriore, cioè la punta e il tallone, possono essere ottenute indipendentemen :e una dall'altra ed essere poi riportate e fissate su una struttura del g ;an bl eile di una calzatura; possono anche essere ottenute insieme, costitue 'i)ido quindi ima suola in un unico pezzo destinata a essere riportata e fissata su una struttura del gambale di una calzatura.
In una varianti ; di esecuzione della suola, e tenendo conto che il funzionamento di disattivazione della maggior parte dei sistemi di fissaggio destinati alla pra tica dello sci alpino libera l’estremità anteriore della suola secondo una traic ttoria trasversale approssimativamente concentrica rispetto al tallone, la fom a allungata della zona di contatto dura è ottenuta con un contorno globali™ ; nte curvo in direzione del tallone della suola,
La presente inve hzione sarà peraltro meglio compresa con riferimento alla descrizione che segue e alle tavole schematiche allegate che mostrano un esempio di one, in cui:
la figura 1 illustra, con vista in elevazione, una suola per la marcia con
ramponi, piu m p articolare destinata agli adulti o seniores, comprendente una zona di contatto c ura montata sulla struttura del gambale di una calzatura,
la figura 2 rappresenta la suola di cui alla figura 1, vista dal basso, la figura 3 mostra come la zona di contatto della suola di cui alle figure 1 e 2 coopera con un elemento d"appoggio disposto sulla parte superiore di un mezzo di scornine: nto.
Le figure 1 e 2 m .i^strano una suola per la marcia 3 a ramponi 7, costituita da un’estremità ant ore, o punta 4, e da un'estremità posteriore, o tallone 5. Detta suola 3 è solidale alla struttura 1 del gambale 2 di una calzatura mediante mezzi o procedimenti noti, non illustrati, quali incollaggio, saldatura, cucitura, colleganjn .ento a vite, ecc.
La superficie di base della suola 3 è costituita dalle sommità piatte dei ramponi 7, ott†: nuti in un materiale con consistenza tipo caucciù, relativamente mo: jbido per assicurare una buona aderenza al terreno. Inoltre, i ramponi 7 sono previsti sporgenti con contorni pronunciati allo scopo di fornire un buon Aggancio. Peraltro, al fine di favorire lo sviluppo del passo "attacco tallone/ sjp inta punta del piede", la superficie di base è inclinata e/o curva alle sue estri emità, punta 4 e tallone 5.
Secondo una cari ^.tteristica, i ramponi 7 sono realizzati in un materiale tipo caucciù, la cui dvj: rezza è compresa fra 6 e 8 Mpa con un coefficiente di attrito compreso fra 0.6 1, e una zona di contatto dura 8, che presenta una durezza compresa fra 8 e 10 Mpa e un coefficiente di attrito compreso fra 0.2 e 0.4, è integrata nella su perficie di base della suola 3 costituita dalle sommità piatte dei ramponi 7.
In effetti, la zona di contatto dura 8 è disposta nella punta 4 della suola 3 e realizzata arretrai ta rispetto alla superficie di base di quest'ultima di un valore "h" dell'ordine di mm, vale a dire minimo 0.5 mm e massimo 2 mm; più precisamente, la zona di contatto dura 8 è arretrata rispetto a ima superficie d'appoggio piana discontinua, delimitata nella superficie di base, che viene a contatto con un piano "Ρ' su cui poggia la suola 3. Inoltre, la zone di contatto dura 8 è prevista secondo ima forma allungata, trasversale rispetto alla suola 3, senza sboccarli con le sue due estremità 8' sul bordo 3' della stessa. Detto bordo 3' è realizza .to di fronte a dette estremità 8', a un livello inferiore rispetto alla zona di conti L ito dura 8.
Grazie alle sudde tte disposizioni, secondo quanto visibile alla figura 1, la zona di contatto dura 8 è arretrata rispetto alla superficie d'appoggio della superficie di b a se della suola 3 e sopraelevata rispetto al bordo 3' di quest'ultima, ne Ha zona disposta in corrispondenza delle sue estremità 8'. La zona di con t^tto dura 8 può in tal modo cooperare con un elemento d'appoggio 10, di forma e superficie sostanzialmente corrispondenti, disposto in rilievo su un mezzo di scorrimento 11 come illustrato alla figura 3. Ovviamente, l'ek mento d'appoggio 10 deve presentare uno spessore "H" superiore al valori e "h" dell'arretratezza della zona di contatto dura 8 rispetto alla superficie d' appoggio della superficie di base, in modo che le sommità piatte dei rampolli i 7 non vengano a contatto con il mezzo di scorrimento 1 1. Allo scopo di g drantire ima buona stabilità della punta 4 della suola 3 sull'elemento d'a] apoggio 10, la sua zona di contatto dura 8 presenta ima superfìcie piana continua compresa fra 740 e 1140 mm<2>, definita da una lunghezza "A" co: ripresa fra 50 mm e 75 mm e da una larghezza minima "B" di 12 mm; inoltre, essa inizia a una distanza "C" compresa fra 20.5 mm e 30.5 mm a partire dall a. lamina 12 delimitante la punta 4 della suola 3.
La forma inclinata e/o curva della suola 3 è realizzata su tale distanza "C" a
partire dalla zona di contatto dura 8 di larghezza "B" ed è dall'altro lato "E", diretto verso il tallone 5, che si estende la superficie d'appoggio piana discontinua; detia ultima è peraltro caratterizzata da una larghezza "1" compresa fra 70 c 90 mm.
In modo complementare rispetto alla punta 4 della suola 3, il tallone 5 presenta una su]>erficie d'appoggio piano discontinua atta ad assicurare un
a 1256 mm<2>con un piano ”P" sul quale poggia la suola 3.
Detta superficie d 'appoggio è definita da una larghezza ’T" minima di 68 mm e massima di 85 mm; essa si estende sul lato "F' diretto verso la punta 4 della suola 3, a partire dalla forma inclinata/ curva la cui lunghezza "D" è al
mm, misurata dalla lamina 13 delimitante l'estremità
posteriore della siiiola 3.
Nella forma di esecuzione descritta con riferimento alle figure da 1 a 3, la punta 4 e il tallone 5 della suola 3 sono ottenuti indipendentemente l'una dall'altro, ma possono ovviamente essere realizzati insieme per formare una pezzo.
Secondo un perfedonamento, la forma allungata della zona di contatto dura 8 è ottenuta con un contorno globalmente curvo in direzione del tallone 5 della
£ precedentemente esposto, le misure dimensionali indicate
suola "adulto/ senior", descritta con riferimento alle tavole,
non sono identich|e per la versione "junior", come già precedentemente indicato nella descrizione.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Suola (3) di calzatura per la marcia, la cui superficie di base è costituita dalle sommità piatte dei ramponi (7) sporgenti ottenuti in un materiale con consistenza tipo caucciù, e le cui estremità anteriore e posteriore, cioè la punta (4) e il tallone (5), sono inclinate /curve nella direzione corrispondente allo sviluppo del passo, caratterizzata dal fatto che l'estremità anteriore, o punta (4), comprende dei ramponi (7) il cui materiale tipo caucciù con cui sono realizzati presenta un modulo di compressione compreso fra 6 e 8 Mpa con un coefficiente di atti ito compreso fra 0.6 e 1 nonché dal fatto che una zona di
    ), avente una durezza compresa fra 8 e 10 Mpa con un coefficiente di attrito compreso fra 0.2 e 0.4, è arretrata rispetto alla superficie di base, detta zona di contatto dura (8) essendo piana in continuo e di forma allungata e trasversale rispetto alla suola (3), senza sboccare, con le sue
    bordo (3') della stessa realizzato, di fronte a dette estremità (8'), a un livello inferiore rispetto alla zona di contatto dura (8).
  2. 2. Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la zona di contatto dura (8) presenta una superficie piana continua compresa fra 740 a 1 140 mm<2>, defìni a da una lunghezza (A) compresa fra 50 e 75 mm e da una larghezza minima (B) di 12 mm, nonché dal fatto che la zona di contatto dura (8) inizia a una distanza (C) compresa fra 20.5 mm e 30.5 mm a partire dalla lamina della punta della suola, la punta essendo provvista di una forma inclinata/ curva su tale distanza (C).
  3. Suola secondo le rivendicazione 1 e 2, caratterizzata dal fatto che la superficie di base formata dai ramponi (7) presenta, sul lato della punta (4) della suola (3), un a superficie d'appoggio piana discontinua formata dalle sommità piatte dei ramponi (7) che assicura un contatto da 900 a 1300 mm<2>con un piano (P su cui poggia la suola (3), detta superficie d'appoggio estendentesi al di qua della forma inclinata/ curva e della zona di contatto dura (8), cioè dal lato (E) diretto verso il tallone (5) della suola (3).
  4. 4. Suola secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che l’estremità anteriore, o punta (4), della suola (3) presenta una larghezza (1) compresa fra 82.5 e 92.5 mm nella zona della superficie di base piana discontinua formata dai ramponi (7).
  5. 5. Suola secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che la superficie di base formata dalle sommità piatte dei ramponi (7) presenta, all'estremità posteriore, o tallone (5), della suola (3), una superficie d'appoggio piana discontìnue, formata dalle sommità piatte dei ramponi (7) che assicura un contatto da 85 5 a 1256 mm<2>con un piano (P) sul quale poggia la suola (3), detta superficie d' appoggio essendo delimitata da una larghezza minima di 78 mm e massima di 82 mm ed estendentesi sul lato (F) diretto verso la punta (4) della suola (3), a partire dalla forma inclinata/ curva la cui lunghezza (D) è al massimo di 45 mm a partire dalla lamina (13) delimitante l'estremità posteriore della siiola (3).
  6. 6. Suola secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la zona di contatto dura (8) presenta ima superficie piana continua compresa fra 300 e 1000 mm in ima versione "junior", definita da una lunghezza (A) compresa fra 40 e 65 mm, e da una larghezza minima (B) di 8 mm, nonché dal fatto che la zona di contatto dura (8) inizia a una distanza (C) compresa fra 15 mm e 30.5 mm a partire dalla lamina della punta della suola, la punta essendo provvista di una forma inclinata/ curva su tale distanza (C).
  7. 7. Suola secondo la rivendicazione 6, caraterizzata dal fato che la superficie di basi; formata dai ramponi (7) presenta, sul lato della punta (4) della suola (3), una superficie d'appoggio piana discontinua formata dalle sommità piate dei ramponi (7), che assicura un contatto da 400 a 1300 mm<2>con un piano (ί') su cui poggia la suola (3), detta superficie d'appoggio estendentesi al di qua della forma inclinata/ curva e della zona di contato dura (8), cioè dal lato (E) direto verso il tallone (5) della suola (3).
  8. 8. Suola secondo la rivendicazione 7, caraterizzata dal fato che l'estremità anteriore, o punta (4), della suola (3) presenta una larghezza (1) compresa fra 60 e 80 mm nella zona della superficie di base piana discontinua formata dai ramparli (7).
  9. 9. Suola secondo la rivendicazione 8, caraterizzata dal fatto che la superficie di base formata dalle sommità piate dei ramponi (7) presenta, all’estremità posteriore, o tallone (5), della suola (3), una superficie d'appoggio piana discontinui L formata dalle sommità piatte dei ramponi (7), che assicura un contato da 400 a 1256 mm<2>con un piano (P) sul quale poggia la suola (3), detta superficie d appoggio essendo delimitata da una larghezza minima di 60 mm e massima di 80 mm ed estendentesi sul lato (F) diretto verso la punta (4) della suola (3), a partire dalla forma inclinata/ curva la cui lunghezza (D) è al massimo di 45 mm a partire dalla lamina (13) delimitante l'estremità della suola (3).
  10. 10. Suola secoijido una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caraterizzata dal fato che è ottenuta in un unico pezzo destinato a essere riportato e fissato su una struttura (1) del gambale (2) di una calzatura.
  11. 11. Suola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata
    dal fatto che è ottenuta in due pezzi distinti, un'estremità anteriore, o punta (4), e un'estremità posteriore, o tallone (5), destinate a essere riportate e fissate sulla struttura (1 del gambale (2) di una calzatura.
  12. 12. Suola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzata dall fatto che la forma allungata della zona di contatto dura (8) presenta un contorno curvo in direzione dell’estremità posteriore, o tallone (5), della suola (3).
  13. 13. Suola secbndo una qualsiasi delle rivendicazioni da l a 12, caratterizzata dal fatto che la zone di contatto dura (8) è arretrata rispetto alla superficie d’appoj^gio della punta (4) della suola (3) di un valore (h) compreso fra 0.5 e 2 mm.
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