ITMI20000850A1 - Procedimento per la realizzazione di un materiale termoplastico elastomerico espanso, in particolare per la realizzazione di tappi o di chiu - Google Patents

Procedimento per la realizzazione di un materiale termoplastico elastomerico espanso, in particolare per la realizzazione di tappi o di chiu Download PDF

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Simone Rossi
Valerio Franceschetti
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Valerio Franceschetti Elastome
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione concerne un nuovo materiale termoplastico elastomerico espanso, particolarmente adatto per la realizzazione dì tappi o di chiusure di contenitori, ad esempio per bevande ed alimenti, in sostituzione del sughero naturale . L’invenzione stessa concerne anche il procedimento utilizzato per preparare questo materiale termoplastico, nonché le chiusure realizzate con lo stesso.
Il sughero naturale è stato ed è comunemente utilizzato per la realizzazione di ingenti quantitativi di tappi e, in generale, di chiusure per bottiglie e contenitori tipicamente per liquidi e, particolarmente, per il settore vinicolo, delle bevande alcoliche e dei distillati.
E’ noto che, da diverso tempo, la disponibilità mondiale di sughero è in costante calo a fronte di un fabbisogno sicuramente costante, se non crescente. Inoltre il sughero naturale presenta caratteristiche funzionali estremamente variabili, non sempre ottimali per la conservazione delle bevande alcoliche ed in particolare del vino, causando elevati tassi di scarto conseguenti a fenomeni di alterazione del sapore o di perdita di tenuta.
L’insieme di questi fattori rende la produzione e l’utilizzo di tappi in sughero di anno in anno più costosa, e ha portato gli imbottigliatori a valutare la possibilità d’impiego di materiali alternativi sintetici per la realizzazione dei tappi, superando cosi una tradizionale diffidenza verso tali prodotti.
Tuttavia per garantire un’accoglienza favorevole, non tanto da parte dell’ imbottigliatore quanto del consumatore finale, il tappo sintetico non può non mantenere caratteristiche estetiche e di “feeling” analoghe a quelle del tappo in sughero unitamente, ovviamente, a inderogabili caratteristiche funzionali di tenuta, facilità di stappatura con i tradizionali strumenti (cavaturaccioli), facilità di utilizzo, assenza di contaminazione del prodotto imbottigliato, assenza di odore.
L’utilizzo di tappi sintetici realizzati, ad esempio, in polietilene 0 di tappi metallici a vite dotati di guarnizione interna di tenuta è a tutti nota. Tuttavia il settore dei produttori vinicoli o di distillati è fortemente ostile all’utilizzo di tali chiusure, che rimane limitata a prodotti economici o di bassa qualità.
1 consumatori stessi, di fronte ad una bottiglia di vino o di grappa chiusa con tappo in polietilene o tappo metallico a vite, hanno comunemente la percezione di essere di fronte ad un prodotto di qualità inferiore, indipendentemente dal reale contenuto della bottiglia stessa.
Costituisce lo scopo principale della presente invenzione quello di fornire un procedimento per realizzare un nuovo materiale termoplastico espanso, particolarmente adatto per fabbricare tappi o chiusure di contenitori per bevande ed alimenti in genere, in sostituzione del sughero naturale.
L’invenzione ha inoltre lo scopo di fornire un procedimento di preparazione del detto materiale termoplastico espanso, così da rendere quest’ultimo facilmente adatto sia a processi di stampaggio anche diversi tra loro, sia per la conformazione della macchina di stampaggio utilizzata (rotativa o statica), sia per il tipo di stampo o di disegno del manufatto da realizzare.
Costituisce un ulteriore scopo della presente invenzione quello di fornire un materiale termoplastico espanso, adatto per consentire la realizzazione di tappi aventi caratteristiche estetiche e funzionali, uguali o superiori a quelle di analoghi tappi in sughero naturale.
Questi ed altri scopi sono raggiunti con il procedimento e con il materiale termoplastico delle rivendicazioni indipendenti, rispettivamente 1 e 19.
Ulteriori caratteristiche riguardanti questo materiale, il citato procedimento e i tappi o le chiusure realizzati con esso risultano dalle restanti rivendicazioni.
Il materiale termoplastico secondo l invenzione offre il vantaggio di consentire la realizzazione di chiusure in genere, e in particolare di tappi per bottiglie o damigiane di vino, oppure per bottiglie di distillati e liquori, che presentano caratteristiche estetiche e funzionali uguali o superiori a quelle di analoghi tappi in sughero naturale.
Ulteriori caratteristiche, scopi e vantaggi risulteranno dalla descrizione che segue del materiale plastico e del procedimento della presente invenzione, svolta con riferimento anche agli esempi che verranno illustrati nel seguito.
Nella presente invenzione, in sede di progettazione sono stati considerati i seguenti requisiti che il materiale deve avere e/o deve poter conferire al manufatto finale:
- stampabilità ad iniezione
- possibilità di adeguare il materiale a diversi processi e/o impianti di stampaggio
- idoneità al contatto con alimenti o all’uso medicale delle materie prime impiegate
- finitura superficiale del manufatto simile a quello del sughero naturale
- sufficiente elasticità tale da garantire la tenuta della chiusura - sufficiente resistenza alla lacerazione al fine di garantire una facile stappatura mediante cavaturaccioli
- peso analogo a quello del sughero naturale
- resistenza all’acqua, alle basi, agli acidi e all’alcol
- sufficiente resistenza alla temperatura e all’ozono al fine di garantire un’adeguata durata della chiusura
- sostanziale assenza di assorbimento di ossigeno
- assenza di odore o sapore
In funzione dei requisiti su elencati sono state scelte le materie prime ritenute più idonee a realizzare il materiale del'invenzione.
In particolare sono state prese in considerazione le seguenti materie prime suddivise per categorie:
Elastomeri termoplastici puri (TPE)
- Copolimeri Stirene-Etilene /Butilene-Stirene (SEBS): ad esempio Kraton G® prodotto da Shell oppure Septon® prodotto da Kuraray.
- Copolimeri Stirene-Etilene/Propilene-Stirene (SEPS): ad esempio Kraton G® prodotto da Shell oppure Septon® prodotto da Kuraray.
- Copolimeri Stirene (Etilene-Etilene/Propilene)-Stirene (SEEPS): ad esempio Septon® prodotto da Kuraray.
- Copolimeri Stirene-Butadiene-Stirene (SBS): ad esempio Kraton D® prodotto da Shell oppure Europrene SOL T® prodotto da EniChem.
Plastomeri
- Polipropilene omopolimero (PPomo): ad es. Moplen® prodotto da Montell oppure Daplen® prodotto da Borealis. - Polipropilene copolimero (PPcopo): ad es. Moplen® e Adflex® prodotti da Montell oppure Daplen® prodotto da Borealis.
- Polietilenvinilacetato (ÈVA): ad es. Greenflex® prodotto da Polimeri Europa oppure Escorene UL® prodotto da Polimeri Europa oppure Escorene LD® prodotto da Exxon Chemical. - Polietilene a bassa densità (LDPE): ad es. Riblene® prodotto da Polimeri Europa oppure Escorene LD® prodoto da Exxon Chemical.
Plastificanti
- Olio minerale a base paraffina (grado medicale): ad es. Primol® oppure Marcol® prodoto da Esso oppure Agip OBI® prodoto da Agip Petroli
Cariche minerali
- Carbonato di calcio(CaC03)
Agenti espandenti
- Diammide dell’acido azodicarbonico o Azodicarbonammide (AZDC)sia pura che modificata: ad es. Profor® e Genitron® prodotti da Bayer.
- Espandenti endotermici come miscele di bicarbonato di sodio e di acido citrico: ad es. Hydrocerol® ed Exocerol® prodotti da Clariant.
Altri additivi
- Ammide oleica (oleoamide): ad es. Crodamide® prodota da Croda Universal.
- Ammide erucica (erucamide): ad es. Crodamide® prodotta da Croda Universal.
- Stearato di calcio
Nella realizzazione del materiale oggeto della presente invenzione, un importante parametro da considerare è la durezza misurata secondo la scala Shore A in accordo con le normative ISO 868, UNI 4916, DIN 53505, ASTM D 2240, ecc.
In generale il range di durezza risultato idoneo è compreso fra 60 e 95 Shore A. In particolare è possibile individuare due range specifici in funzione dell’applicazione finale:
a . da 65 a 80 Shore A per tappi di bottiglie di distillati e liquori b. da 80 a 90 Shore A per tappi di bottiglie di vino e per damigiane o botti.
Un secondo aspetto da tenere presente è la correlazione fra l’efficienza di espansione finale dell’espandente e le temperature di processo utilizzate sia per la produzione del materiale termoplastico, sia per la trasformazione di questo nel manufatto finale. Infatti il meccanismo di azione degli espandenti è basato sull’ emissione di gas derivanti dalla decomposizione termica dell’ espandente attivata dalla temperatura.
La temperatura tipica di attivazione del processo di decomposizione varia da espandente ad espandente e, per i prodotti scelti nella realizzazione della presente invenzione, è compresa fra 140°C e 230° C.
Questo range di temperature è anche quello tipico per la produzione della miscela delle materie prime, mediante processo di estrusione.
La sovrapposizione della temperatura di decomposizione dell’ espandente con quella di realizzazione del materiale, rende praticamente inefficace e controproducente l’immissione dell’espandente direttamente nella mescola di partenza, dato che questo attiverebbe la sua decomposizione nel cilindro dell’estrusore e non successivamente durante il processo di stampaggio ad iniezione.
Essendo l’espansione attivata dalla temperatura, ogni volta che l’espandente subisce un processo termico, questo viene in qualche modo “perso” ed il suo effetto tende a diminuire rapidamente ad ogni ciclo termico successivo.
Tutto ciò fornisce una delle due ragioni per cui si è deciso di immettere l’espandente immediatamente prima del processo di stampaggio ad iniezione.
Il secondo motivo è legato alla flessibilità del “sistema materiale”, dato che sono state osservate differenti tecnologie di stampaggio che richiedono diversi dosaggi di espandente per ottenere lo stesso risultato.
Realizzazione del componente elastomerico (primo componente)
Esempi 1A a IP
L’obiettivo è quello di realizzare un composto elastomerico termoplastico che risponda alle caratteristiche desiderate.
Con questi primi esempi si vogliono valutare le possibili soluzioni formulative.
In Tabella 1 sono visibili delle formulazioni tipo, aventi durezza finale compresa fra 80 e 90 Shore A. Le quantità sono indicate in phr (Parthundred rubber).
Esempi 2A a 2P
Analogamente, in Tabella 2 è visibile una seconda serie di formulazioni tipo, aventi durezza finale compresa fra 65 e 80 Shore A. Le quantità sono in phr.
Tabella 2
Il componente elastomerico termoplastico (primo componente) è realizzatabile su due estrusori bivite, uno corotante Maris TM 30 MP dotato di taglio in testa raffreddato ad acqua, oppure uno controrotante Bausano MD2 30/19 dotato di taglio a spaghetto. Su entrambi gli estrusori sono state tenute temperature di lavorazione comprese fra 160 e 210°C.
Esempi 3A a 3P e 4A a 4P
Sulla base dei risultati ottenuti negli esempi precedenti vengono fatte le seguenti scelte formulative, dalle quali conseguono le formulazioni delle Tabelle 3 e 4 che seguono (le parti sono in phr):
a. Parte elastomerica: utilizzo di una miscela con rapporto 50/50 di elastomero HMW/MMW sia di tipo SEBS che SEEPS. Questa scelta consente di ottimizzare la fluidità del prodotto in fase di stampaggio a iniezione.
b . Parte plastomerica:
b.l utilizzo del PP copolimero tipo Adflex X100G prodotto da Montell,
b.2 utilizzo di una miscela con rapporto variabile da 34/66 a 15/85 di PPomo MFI=6 (TIPO Moplen C30G)/EVA
b.3 utilizzo di una miscela con rapporto variabile da 34/66 a 15/85 di PPomo MFI=6 (Tipo Moplen C30G)/PPcopo (tipo Adflex XI 00G).
In sede di definizione finale viene inoltre valutata l’opportunità di utilizzo sia della carica minerale, sia di eventuali agenti scivolanti.
Tabella 3
Tabella 4
Le principali carateristiche dei composti degli esempi 3A a 3P e 4A a 4P sono riporte nelle Tabelle 5 e 6
Tabella 6
Dai dati rilevati si osserva che le differenze conseguenti all’uso di SEBS piuttosto che di SEEPS sono di fatto irrilevanti rispetto alla funzionalità finale, sia per quel che riguarda la durezza, sia quanto a fluidità; pertanto, d’ora in poi, si parlerà unicamente di SEBS/SEEPS come prodotti praticamente intercambiabili ai fini della presente invenzione.
Inoltre gli esempi delle tabelle 3 e 4, pur evidenziando migliori caratteristiche di omogeneità di espansione rispetto agli esempi delle tabelle 1 e 2, con il minor quantitativo di PP omo risultano espansi in maniera più omogenea rispetto a quelli con un maggior quantitativo di PP omo.
L’introduzione in alcuni composti di una carica minerale (CaC03) ha modificato le caratteristiche meccaniche del materiale, portando a una riduzione delle proprietà tensili (carico ed allungamento a rottura).
Ciò ha ovviamente generato una riduzione del costo complessivo del materiale, e per dosaggi di CaC03 fino a 15% non ha evidenziato sostanziali modifiche delle funzionalità finale del manufatto, fatto salvo ovviamente il peso che risulta superiore.
Realizzazione del componente elastomerico ad alto contenuto di espandente (secondo componente)
Esempi 7 A a 7L
L’obiettivo è quello di realizzare un composto con elevata concentrazione di agente espandente, senza che questo venga “perso” durante il processo di preparazione dello stesso.
Per garantire il mantenimento del l’espandente è necessario realizzare il composto a temperature inferiori a quelle di attivazione della decomposizione degli espandenti utilizzati. Questa temperatura è stata fissata in circa 140°C sulla base degli espandenti scelti per i test.
Come carrier sono state scelte due formulazioni basate su componenti che consentano la lavorazione in estrusore bivite a temperature inferiori a 140°C (si veda Tab. 7).
Tali formulazioni si basano su un mix di SBS olio plastificante un polimero poliolefinico a basso punto di fusione; in particolare sono stati utilizzati un copolimero etilenvinilacetato (ÈVA) con contenuto di VA circa 18% e punto di fusione compreso fra 85 e 90°C (formulazioni 7. A, 7.B, 7.C, 7.G, 7.H e 7.1) ed un polietilene bassa densità (LDPE) con melt flow index (MFI) elevato e punto di fusione compreso fra 103 e 108°C (formulazioni 7.D, 7.E, 7.F, 7.J, 7.K e 7.L). Le parti sono percentuali in peso.
Tabella 7
I composti espandenti sono realizzabili su due estrusori bivite, uno corotante Maris TM 30 MP dotato di taglio in testa raffreddato ad acqua, oppure uno controrotante Bausano MD2 30/19 dotato di taglio a spaghetto. Su entrambi gli estrusori è possibile ottenere i composti della Tabella 7 a temperature inferiori a 130°C e senza perdita di espandente apprezzabile. Tuttavia sono state osservate alcune criticità di instabilità produttive nella realizzazione dei composti espandenti con il 40% di Genitron EPA (7.H e 7.K) e con il 40% di Hydrocerol (7.1 e 7.L) che fanno preferire, dal punto di vista produttivo, le formulazioni con il 30% di espandente.
Realizzazione del materiale termoplastico della presente invenzione
Sulla base dei risultati riportati nelle tabelle precedenti, si sono preparate delle formulazioni preferite, sia per il primo componente (esempi 8.A a 8.H, Tabella 8), sia per il secondo componente (esempi 9A a 9H, Tabella 9), adatte per preparare il materiale termoplastico dell’invenzione.
In queste tabelle, le parti sono espresse in phr.
Tabella 8 (primo componente)
Per la realizzazione di tappi di bottiglie o di contenitori in genere per il vino, si è dimostrata particolarmente vantaggiosa una miscela formata dal 97% in peso del primo componente dell’esempio 8G e dal 3% in peso del secondo componente dell’esempio 9G.
Questa miscela risulta in effetti particolarmente idonea per lo stampaggio ad iniezione di tappi di bottiglie di vino, con l’uso di macchine da stampaggio ad iniezione statiche, con temperature comprese tra 180 e 200°C.
Una configurazione ottimale per realizzare lo stesso manufatto, però su una pressa ad iniezione rotativa con temperature che vanno da 190 a 210°C, è la seguente:
Primo componente, es. 8G: 98,0% in peso
Secondo componente, es. 9G: 2,0% in peso
Il componente espandente tipo 9G può essere introdotto nella miscela del materiale dell’invenzione fino ad un massimo del 6,5% in peso. Oltre questo limite si supera il massimo quantitativo di AZDC ammesso dalla vigente normativa intemazionale per l’idoneità del contatto con alimenti.
In ogni caso, sono ugualmente efficaci composizioni con dal 96 al 99% del primo componente e dall’ 1 al 4% del secondo componente.
Per componenti espandenti con quantitativi di AZDC diversi da 200 phr, di volta in volta occorrerà determinare il limite massimo ammesso sulla base del dosaggio di AZDC immesso nel composto espandente. Nel caso di utilizzo di espandenti endotermici (ad es. Hydrocerol prodotto dalla Clariant), essendo questi composti da miscele di acido citrico e bicarbonato di sodio, essi non subiscono particolari limitazioni.

Claims (35)

  1. RIVENDICAZIONI 1 . Procedimento per la realizzazione di un materiale termoplastico elastomerico espanso, in particolare per la realizzazione di tappi o di chiusure per contenitori in sostituzione del sughero naturale, caratterizzato dal fatto di prevedere la preparazione di un primo componente, formato da un composto elastomerico termoplastico, e di un secondo componente, formato da un composto elastomerico termpolastico che contiene almeno un agente di espansione, la miscelazione dei detti primo e secondo componente e lo stampaggio di questa miscela.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto primo componente è formato dalla miscela di uno o più composti elastomerici termoplastici con uno o più plastomeri e con un plastificante.
  3. 3 . Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto secondo componente è formato dalla miscela di un composto elastomerico termoplastico con un plastomero, con un plastificante e con un agente di espansione.
  4. 4 . Procedimento secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la detta miscela è realizzata a temperatura inferiore a quella di attivazione del citato agente di espansione.
  5. 5 . Procedimento secondo le rivendicazioni 3 e 4, caratterizzato dal fatto che il detto plastomero possiede un basso punto di fusione.
  6. 6 . Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il detto plastomero possiede un punto di fusione minore di 140°C.
  7. 7 . Procedimento secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che la detta temperatura è compresa tra 85 e 108°C.
  8. 8 . Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 3 a 7, caratterizzato dal fatto che il detto agente di espansione è scelto tra: Diammide dell’acido azodicarbonico o Azodicarbonammide (AZDC), pura o modificata. - Espandenti endotermici come miscele di bicarbonato di sodio e di acido citrico.
  9. 9 . Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti composti elastomerici termoplastici sono scelti tra: - Copolimeri Stirene-Etilene/Butilene-Stirene (SEBS) - Copolimeri Stirene-Etilene/Propilene-Stirene (SEPS) - Copolimeri Stirene-(Etilene-Etilene/Propilene)-Stirene (SEEPS) - Copolimeri Stirene-Butadiene-Stirene (SBS)
  10. 10 . Procedimento secondo una più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti plastomeri sono scelti nel gruppo formato da: - Polipropilene omopolimero (PPomo) - Polipropilene copolimero (PPcopo) - Polietilenvinilacetato (ÈVA) - Polietilene a bassa densità (LDPE)
  11. 11 . Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni 3 a 10, caratterizzato dal fatto che il detto plastomero è costituito o da un copolimero etilenvinilacetato (ÈVA) con contenuto di VA pari a circa il 18% e con punto di fusione compreso tra 85 e 90°C, oppure da un polietilene bassa densità (LDPE), con punto di fusione compreso tra 103 e 108°C, oppure dalla miscela di entrambi.
  12. 12 . Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto plastificante è un olio minerale a base paraffinica.
  13. 13 . Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che alla miscela del detto primo componente è aggiunta una carica minerale.
  14. Procedimento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la detta carica minerale è costituita da carbonato di calcio.
  15. 15 . Procedimento secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la detta miscela del citato primo componente è preparata a temperatura compresa tra 160 e 210°C.
  16. 16. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo stampaggio ad iniezione della miscela dei detti primo e secondo componente è eseguito a temperatura compresa tra 180 e 210°C.
  17. 17 . Procedimento secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che il detto stampaggio è del tipo ad iniezione statica, eseguito alla temperatura di 180÷200°C.
  18. 18 . Procedimento secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che il detto stampaggio è del tipo ad iniezione rotativa, eseguito alla temperatura di 190÷210°C.
  19. 19 . Materiale termoplastico elastomerico espanso, particolare per la realizzazione di tappi o di chiusure per contenitori in sostituzione del sughero naturale, ottenuto con il procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un primo componente, formato da un composto elastomerico termoplastico, e un secondo componente, costituito da un composto elastomerico termoplastico che contiene almeno un agente di espansione.
  20. 20. Materiale secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il detto primo componente è formato dalla miscela di uno o più composti elastomerici termoplastici, con uno o più plastomeri e con un plastificante.
  21. 21. Materiale secondo la rivendicazione 19, caratterizzato dal fatto che il detto secondo componente è formato dalla miscela di un composto elastomerico termoplastico con un plastomero, con un plastificante e con un agente di espansione.
  22. 22 . Materiale secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il detto plastomero è un plastomero a basso punto di fusione.
  23. 23 . Materiale secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che il detto plastomero possiede un punto di fusione minore di 140°C.
  24. 24 . Materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti composti elastomerici termoplastici sono scelti tra: Copolimeri Stirene-Etilene/Butilene-Stirene (SEBS) Copolimeri Stirene-Etilene/Propilene-Stirene (SEPS) Copolìmeri Stirene-(Etilene-Etilene/Propilene)-Stirene (SEEPS) - Copolimeri Stirene-Butadiene-Stirene (SBS)
  25. 25. Materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti plastomeri sono scelti nel gruppo formato da: - Polipropilene omopolimero (PPomo) - Polipropilene copolimero (PPcopo) - Polietilenvinilacetato (ÈVA) - Polietilene a bassa densità (LDPE)
  26. 2 6 . Materiale secondo la rivendicazione 21 , caratterizzato dal fatto che il detto plastomero è costituito da un copolimero etilenvinilacetato (ÈVA) con contenuto di VA pari a circa il 18% e con punto di fusione compreso tra 85 e 90°C, ed un polietilene bassa densità (LDPE), con punto di fusione compreso tra 103 e 108°C.
  27. 2 7 . Materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il detto plastificante è un olio minerale a base paraffinica.
  28. 28 . Materiale secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che il detto agente di espansione è scelto tra: - Diammide dell’acido azodicarbonico o Azodicarbonammide (AZDC), pura o modificata. - Espandenti endotermici come miscele di bicarbonato di sodio e di acido citrico.
  29. 2 9. Materiale secondo la rivendicazione 20, caratterizzato dal fatto che alla miscela del detto primo componente è aggiunta una carica minerale.
  30. 30 . Materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere: dal 96 al 99% in peso del detto primo componente, costituito da: - un composto elastomerico termoplastico formato da una miscela contenente 50 phr di SEBS o SEEPS HMW e 50 phr di SEBS o SEEPS MMW; - 50 - 60 phr dì un olio plastificante; e - 50 - 500 phr di PPcopo con MFI uguale a 8; e dal 1 al 4% in peso del detto secondo componente, costituito da : - 100 phr di SBS dry HMW; - 100 phr di olio plastificante; - 150 - 300 phr di LDPE con MFI uguale a 65; e - 150 - 300 phr di AZDC modificata, oppure espandente endotermico tipo Hydrocerol.
  31. 31. Materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di presentare una durezza compresa tra 60 e 95 Shore A.
  32. 32. Chiusura per contenitori, caraterizzata dal fato di essere realizzata con il materiale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti in sostituzione del sughero naturale.
  33. 33 . Chiusura secondo la rivendicazione 32, caraterizzata dal fatto di essere costituita da un tappo.
  34. 3 4 . Chiusura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti per l’uso come tappo per botiglie di distillati e liquori, caratterizzata dal fato che il deto materiale possiede una durezza da 65 a 80 Shore A.
  35. 35 . Chiusura secondo una o più delle rivendicazioni precedenti per l’uso come tappo per bottiglie di vino e per damigiane o boti, caraterizzata dal fato che il deto materiale possiede una durezza da 80 a 90 Shore A.
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