ITME20010005A1 - Dispositivo elettromeccanico per il drenaggio automatico di acqua ed impurita' dai serbatoi per carburanti. - Google Patents

Dispositivo elettromeccanico per il drenaggio automatico di acqua ed impurita' dai serbatoi per carburanti. Download PDF

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ITME20010005A1
ITME20010005A1 ITME20010005A ITME20010005A1 IT ME20010005 A1 ITME20010005 A1 IT ME20010005A1 IT ME20010005 A ITME20010005 A IT ME20010005A IT ME20010005 A1 ITME20010005 A1 IT ME20010005A1
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tank
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Antonio Eugenio Italiano
Salvatore Italiano
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Antonio Eugenio Italiano
Salvatore Italiano
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    • B67DDISPENSING, DELIVERING OR TRANSFERRING LIQUIDS, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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Description

DESCRIZIONE
Descrizione dell'invenzione industriale
dal titolo : "Dispositivo elettromeccanico per il drenaggio automatico di acqua ed impurità dai serbatoi per carburanti" ,
- DISPOSITIVI ATTUALI PER IL DRENAGGIO DELL 'ACQUA.
A)- Il sistema più usato nei grossi serbatoi di stoccaggio, è quello di controllare periodicamente il livello d'acqua ed impurità che si accumulano sul fondo. Superato il livello prestabilito, acqua ed impurità vengono scaricati , azionando manualmente una valvola a saracinesca, installata esternamente su un apposito tubo di scarico ( raccordato internamente ad un sifone che pesca sul fondo del pozzetto).
B)- Più recentemente, per i suddetti serbatoi sono stati sperimentati dispositivi meccanici , in grado di drenare automaticamente l'acqua presente sul fondo dei serbatoi . Il loro principio di funzionamento, sfrutta i diversi pesi specifici dei fluidi presenti nei serbatoi In pratica, tali dispositivi sono costituiti da un galleggiante, solidale con un'asta a bilanciere, in grado di aprire o chiudere un'apposita valvola di fondo, secondo le escursioni del bilanciere.
C)~ Per quanto riguarda i serbatoi delle stazioni di rifornimento, e quelli per uso auto, civile o industriale ,la presenza di acqua ed impurità deriva principalmente da fenomeni di condensa ed infiltrazioni esterne, nel mentre anche il prodotto raffinato può contenere acqua e residui, provenienti sia dai serbatoi di stoccaggio che dai serbatoi delle autobotti. In questi casi il sistema di rilevazione della presenza di acqua, è analogo a quello adoperato per i grossi serbatoi di stoccaggio. La differenza nell'estrazione, riguarda solo i serbatoi interrati, laddove essa viene effettuata periodicamente a mezzo pompa meccanica.
- Per i serbatoi delle auto, non è prevista l'estrazione di acqua ed impurità se non in officina. Solo per gli automezzi a gasolio è prevista la segnalazione elettrica di presenza d'acqua nel filtro, mentre per il serbatoio, viene raccomandato di evitare lo sfruttamento totale del carburante di riserva per non pescare le impurità del fondo.
-ANALISI INCONVENIENTI DEI DISPOSITIVI ATTUALI
A)- Il sistema di scarico dell'acqua dai grossi serbatoi di stoccaggio , attuato mediante pilotaggio manuale, presenta i seguenti inconvenienti:
- L'acqua e le impurità vengono scaricate quando il loro livello, a partire dal fondo del pozzetto, ha raggiunto gradualmente il fondo del sovrastante serbatoio. Tuttavia, a causa del lungo stazionamento, dette impurità danno luogo a formazione di fanghi e sedimenti stabili sul fondo e sulle pareti del serbatoio. Sono quindi necessari oneri aggiuntivi per la loro periodica rimozione.
- Inoltre, a causa della ritardata chiusura dell'anzidetta valvola a saracinesca, per ogni operazione di scarico, vengono espulsi assieme all'acqua ingenti quantità di carburante, con elevati oneri per il loro recupero e filtraggio.
B)- Per i suddetti serbatoi, il sistema di drenaggio automatico con galleggiante parrebbe teoricamente più appropriato, ma in pratica presenta i seguenti inconvenienti.
- Preventivamente, occorre installare a monte un apposito filtro, in grado di intercettare le impurità pesanti presenti nell'acqua, le quali potrebbero compromettere il funzionamento del dispositivo.
- Pertanto il dispositivo in questione, può funzionare solo con acque pulite.
- Per tale motivo esso non può essere installato a livello del fondo del pozzetto, bensì a livello del fondo del serbatoio.
- Detto dispositivo, richiede inoltre una esatta taratura, in funzione di diversi parametri quali : pressione differenziale sul fondo del serbatoio, peso specifico dei fluidi stoccati, capacità del serbatoio.
Occorre quindi , di volta in volta , prevedere un modello diverso, per ciascun tipo di serbatoio o diverso carburante stoccato.
In ogni caso, la presenza costante di residui calcarei ed impurità disciolte nell'acqua, determina in poco tempo l'incrostazione e corrosione del delicato meccanismo del bilanciere , oltre a creare ostruzioni in fase di chiusura della valvola di fondo, con perdite di tenuta. Conseguentemente, il dispositivo necessita di continui controlli ed interventi di manutenzione.
- In definitiva, i teorici vantaggi dei suddetti dispositivi meccanici per il drenaggio automatico dell'acqua, vengono in buona parte annullati dagli aumentati oneri di pulizia e bonifica dei serbatoi, proprio a causa del mancato smaltimento delle impurità.
- A queste spese, si aggiungono poi, gli oneri per il continuo controllo e manutenzione del filtro e del delicato sistema di chiusura ed apertura della valvola di fondo.
- Per tati motivi, in molti depositi di stoccaggio, ancora adesso si preferisce pilotare manualmente lo scarico di acqua ed impurità; pur dovendo provvedere poi, al recupero e filtraggio del carburante scaricato.
C) - Gli inconvenienti causati dalla presenza d'acqua ed impurità sul fondo dei serbatoi delle stazioni di rifornimento, o quelli per uso civile ed industriale, sono analoghi a quelli già descritti per i grossi serbatoi di stoccaggio. Cambia solo la modalità di estrazione , specie per i serbatoi interrati, che di solito viene effettuata con pompa azionata manualmente.
-OBIETTIVO DELL 'INNO VAZIONE
- L ' obiettivo più importante che si intende raggiungere col nuovo dispositivo di drenaggio automatico di tipo elettromeccanico, è quello di rendere possibile l'espulsione automatica ed in tempo reale, sia dell ’ acqua che delle impurità in essa sospese . man mano che queste si accumulano , anche in piccole quantità.
sul fondo dei serbatoi oer carburanti e prima che esse si possono sedimentare stabilmente sul fondo o sulle pareti.
- Il dispositivo di rivelazione dell acqua è identico per tutti i tipi di serbatoi Esso si basa sull'utilizzo di elettrodi in lega di platino-iridio , collocati opportunamente in un tubo comunicante col fondo del serbatoio.
L'esempio più rappresentativo di applicazione industriale è quello riportato nello schema del prospetto A e riguarda i grossi serbatoi di stoccaggio per carburanti. Come si può notare, gli elettrodi vengono collocati in un apposito contenitore, raccordato con un tubo comunicante col pozzetto ed in maniera che i livelli di escursione dei liquidi nel pozzetto, risultino uguali a quelli del tubo anzidetto..
L'eventuale presenza d'acqua fra gli elettrodi, fa eccitare un apposito dispositivo elettronico, in grado di pilotare indirettamente, l'apertura di una valvola di scarico a comando pneumatico.
- Come evidenziato meglio nell'allegata Tav.N.l, per motivi di sicurezza e comodità di esercizio, è prevista la netta separazione fra le apparecchiature di rilevazione e di attuazione dello scarico (elettrodi e valvole pneumatiche, collocati in apposito pozzetto di servizio vicino al serbatoio), da quelle di comando, controllo e protezione, (collocate in apposita sala quadri).
In sintesi, l'insieme degli obiettivi che si intende raggiungere coll'introduzione del nuovo dispositivo, sono i seguenti: a)- capacità di espellere automaticamente ed in tempo reale acqua ed impurità sospese, con notevole abbattimento dei periodici oneri di pulizia e bonifica dei serbatoi, b)- possibilità di recupero dell'intera capacità di stoccaggio dei serbatoi c) semplicità, affidabilità e sicurezza del dispositivo,; d) funzionamento del dispositivo, indipendente dai parametri fisici dei serbatoi, dei carburanti e dal valore della pressione differenziale esistente sul fondo .
- Principio e Caratteristiche di funzionamento
- Il principio di funzionamento del nuovo dispositivo elettromeccanico , viene descritto con l'ausilio della allegata Tav.N.1 .
- In essa è rappresentato lo schema generale di una tipica applicazione industriale , dove sono evidenziati: il fondo del pozzetto di un grosso serbatoio di stoccaggio per carburanti, il vicino pozzetto di servizio ed un apposito quadretto per i comandi , protezioni e segnalazioni . Dentro il pozzetto di servizio sono riportati: i tubi Te e Ts , comunicanti col pozzetto del serbatoio; il contenitore portaelettrodi e le valvole pneumatiche V1(N.C.) ; V2-V3 (N.A.) a comando indiretto.
Il dispositivo di rilevazione di acqua ed impurità, avviene per mezzo di un sistema di vasi comunicanti costituiti: dal pozzetto del serbatoio, dal tubo Te (incluso il relativo contenitore portaelettrodi) e dal tubo Ts (nel tratto fino a V1 (N.C.).
Prima di passare a descrivere il funzionamento del dispositivo, occorre premettere che l'acqua presente nei serbatoi di stoccaggio, è quella che si forma per effetto condensa, aggiunta a quella residua presente nel prodotto /affinato e mista ad impurità. Acqua ed impurità pesanti, avendo un peso specifico superiore a quello del carburante, scivolano attraverso quest'ultimo, depositandosi gradualmente sul fondo del serbatoio di stoccaggio. La decantazione di dette impurità sul fondo e sulle pareti del serbatoio , danno luogo nel tempo a formazione di fanghi e sedimentazioni stabili.
Esaminando il sistema di tubi comunicanti Te - Ts ed il contenitore portaelettrodi, risulta evidente: che fino a quando l'acqua che si va depositando sul fondo del pozzetto, non oltrepassa la quota He degli elettrodi principali, fra questi ultimi rimane interposto il solo carburante, che notoriamente è un ottimo isolante. In queste condizioni, il dispositivo D1, resta diseccitato , per cui la valvola V1 resta chiusa ( assetto N.C.).
Quando invece l'acqua supera la quota He , essa si interpone fra gli elettrodi prendendo il posto del carburante. In tali condizioni, si abbassa notevolmente il valore della resistenza d'ingresso del dispositivo elettronico (Ri:< 3 Mohm) , per cui quest'ultimo si eccita e comanda l'apertura di V1.
Inizia così il deflusso dell’acqua attraverso il tubo Ts.
Contemporaneamente al deflusso dell'acqua dal tubo di scarico, inizia il proporzionale abbassamento del livello dell’acqua nel pozzetto. In pochi secondi, l'acqua scende al di sotto del livello He ed il sovrastante carburante interponendosi nuovamente fra gli elettrodi, produce l'innalzamento della resistenza d'ingresso facendo diseccitare il dispositivo , con conseguente chiusura di V1.
N.B.- E’ importante regolare la velocità di chiusura di V1. Infatti, una sua brusca chiusura , causerebbe un’onda di sovrapressione (colpo d'ariete) , che produrrebbe oscillazioni del livello He dell'acqua. Ne conseguirebbero falsi contatti fra gli elettrodi principali e ripetute aperture e chiusure della valvola in questione.
Logicamente, nell'intervallo di tempo necessario per la graduale chiusura di V1, il livello dell’acqua non si mantiene a quota He, ma scende ad una quota inferiore (H2).
- * Pertanto, nella fase di installazione del dispositivo , e' necessario prestabilire anzitutto la quota He degli elettrodi e quindi il minimo battente d'acqua da mantenere sul fondo del pozzetto..
Prendiamo ad esempio, il caso di un serbatoio con le seguenti caratteristiche: capacita media di 30.000 m3 - pozzetto di fondo con capacità di circa 0,5 m3 (80 x 80 x 80 cm.) - tubo di scarico Ts da 1", con lato inferiore dell'imbocco situato a 3 cm. dal fondo- quota minima del livello d’acqua nel pozzetto fissata a 3cm. sopra il lato superiore dell'imbocco (quota H3). Ipotizziamo poi che la portata media del tubo Ts sia di circa 6 l/") - che la chiusura graduale di Evi richieda un tempo medio di 2 secondi . Pertanto, in queste condizioni, attraverso il tubo Ts vengano scaricati circa 12 I. d'acqua, che producono un abbassamento del livello nel pozzetto di circa 2 cm.(quota H2).
In base a questi dati, risulta che la quota He degli elettrodi principali, nel caso in questione, dovrà trovarsi a circa 15 cm. dal fondo del pozzetto. La quota H2, pari a 13 cm., rappresenta il sottostante livello raggiunto dall'acqua dopo la definitiva chiusura di V1 . La quota H3, pari a 10 cm., rappresenta il minimo livello dell'acqua nel pozzetto. Tale ultima quota, corrisponde a quella degli elettrodi di emergenza E3.
Logicamente, la frequenza con cui il dispositivo elettronico D1 entra in funzione, è legata alla velocità di accumulo dell’acqua nel pozzetto. Se tale velocità è uguale o superiore a quella di scarico , il dispositivo resterà eccitato.
Anche la presenza di emulsioni a livello He, è in grado di produrre il ripetuto intervento del dispositivo D1 e la contemporanea apertura di V1 (l'apertura avviene ogni qual volta le particelle d'acqua staccandosi dalla zona di emulsione, fanno risalire l'acqua al livello He).
Sulla scorta di queste brevi note introduttive ed in base alle prove effettuate sui prototipi , è possibile riassumere le caratteristiche innovative ed i vantaggi del nuovo dispositivo :
" II nuovo dispositivo elettromeccanico, nell'applicazione industriale tipica. riguardante i grandi serbatoi di stoccaggio carburanti, è in grado di attuare l'espulsione integrata ed in tempo reale, di acqua ed impurità .. sfruttando la loro diversa resistività specifica e per mezzo della pressione differenziale esistente sul fondo. Ciò avviene, tramite il pilotaggio automatico di un'apposita valvola pneumatica di scarico (VP. la quale: man mano che nuovi strati d'acqua si aggiungono sul fondo del pozzetto, permette la loro espulsione assieme alle impurità sospese ".
- Peraltro, tale sistema di espulsione integrato di acqua ed impurità . previene il formarsi di depositi melmosi ed incrostazioni stabili sul fondo e sulle pareti dei serbatoi . Ne consegue: sia l'abbattimento degli attuali oneri di pulizia, che la possibilità di sfruttamento dell'intera capacità di stoccaggio ".
Carateristiche costruttive del dispositivo
Come sopra accennato , il dispositivo è costituito dai seguenti elementi.
Due elettrodi principali (E1) in lega di platino-iridio, installati ad un livello prefissato He in apposito contenitore, comunicante attraverso il tubo Te col pozzetto del serbatoio.
Rivelatore elettronico d'acqua principale (D1), collegato con i suddetti elettrodi .
- A completamento del dispositivo, sono previsti i seguenti elementi attuativi e di protezione: Triac (Tr) per comando elettrovalvola ; Timer e relativo contattore elettromagnetico di avvio (C); elettrovalvola Evi (N.C.) per pilotare l'apertura della valvola pneumatica V1 ; elettrovalvole Ev2-Ev3 (N.A.) , per pilotare la chiusura delle valvole pneumatiche di emergenza V2-V3 ; N.2 ulteriori dispositivi elettronici di protezione (D2-D3), collegati ai relativi elettrodi (E2-E3) ( capaci di intervenire automaticamente in condizioni di emergenza sulle rispettive valvole V1 o V2-V3).
Le valvole a comando pneumatico V1-V2-V3 ed il contenitore portaelettrodi , dovranno essere collocati in appositi pozzetti di servizio , corrispondenti a ciascun pozzetto del serbatoio ( v. Tav. N.2-3 ).
- I dispositivi elettronici D1-D2-D3 , il timer , il contattore, corredati da comandi, strumenti di controllo ,spie luminose, pulsanti per comando manuale, si prevede siano assemblati su appositi quadretti componibili (uno per pozzetto) . Questi ultimi, dovranno essere installati su di un pannello, da collocarsi in apposito locale od esistente sala quadri.
- Le elettrovalvole pilota , manometri ed i tubi di raccordo per rana compressa, si prevede siano collocati separatamente, dentro appositi scompartì metallici .
Si elencano le caratteristiche tecniche e costruttive di alcuni componenti dell'impianto.
• Tubi di raccordo Te - Ts : D: 1” - per pressioni di esercizio fino a 20 Bar - tipo in acciaio inox con guaina esterna di protezione - muniti dal lato del pozzetto serbatoio, di imbocchi troncoconici per favorire il deflusso dei liquidi.
Pozzetto di servizio (v. Tav. N. 2-3) : Munito di chiusino metallico, ispezionatile, con superfice interna di 0,72 m2 ( 120 x 60 cm.) e fondo del pozzetto situato a pari quota con quello del serbatoio. Struttura in c.a., internamente impermeabilizzata con tappo di fondo - Telai di supporto per le tre valvole.. Il pozzetto e le tubazioni esterne di raccordo, poggiano su un apposito strato drenante stabilizzato e compattato.
- Le valvole pneumatiche dovranno avere le seguenti caratteristiche tipo.
Pressione di esercizio: fino a 20 Bar- Temperatura di esercizio : da -20 a 200°c -Raccordo tubo aria : 1/4 " - Pressione di comando: da 4 a 10 Bar - Parte pneumatica :in ghisa - Corpo valvola, sede fìssa ed Otturatore : ottone stampato - Membrana di comando: Nbr4mm. D: 160 mm.. - Stelo di comando : acciaio inox - Guarnizione su stelo : Premistoppa in Ptfe. - Guarnizione di tenuta : Nbr -Ammortizzatore in alluminio. Involucro esterno protetto da doppio strato di vernice antiruggine- Possibilità di comando manuale di chiusura.
- Le elettrovalvole pilota dovranno avere le seguenti caratteristiche di riferimento..
- Pressione di esercizio: fino a 10 Bar - Temperatura di esercizio : da -20 a 120°c.
- Riarmo manuale - Vn: 24 V c.a.- P: 11 W- Corpo valvola e sede fissa in ottone stampato - Nucleo mobile , nucleo fisso e canotto: acciaio inox - Guarnizione otturatore : Nbr 4 mm - Guarnizione di tenuta : Nbr- Bobina in esecuzione antideflagrante.- .
- Si prevede che il comando delle elettrovalvole avvenga indirettamente , tramite singoli Triac, pilotati dai rispettivi dispositivi D1-D2-D3.
- Gli elettrodi in lega di platino-iridio (v. part. Tav.N.2) - Saranno costruiti appositamente . Gli elettrodi veri e propri a contatto con i fluidi, dovranno avere una lunghezza di 3mm. ed un diametro di 2 mm. con punta arrotondata . La parte interna di ciascun elettrodo è in rame, con terminale esterno a capicorda . Essi, dovranno essere rivestiti con isolante antiaderente tipo ceramica o Teflon. All'interno del contenitore, il rivestimento dovrà estendersi per almeno 2 mm. in forma troncoconica , rastremata e liscia. Gli elettrodi devono risultare contrapposti , sullo stesso asse, con una interdistanza delle punte di almeno 20 mm.. Gli elettrodi e relativo rivestimento isolante, devono essere ancorati su apposito supporto metallico filettato, munito di guarnizione di tenuta. Esternamente, gli elettrodi, dovranno essere provvisti di capicorda sconnéttibili isolati da una guaina termorestringente e protetti esternamente da apposito cappuccio in gomma a tenuta stagna.
- Il contenitore portaelettrodi cilindrico e coassiale al tratto verticale del tubo Te, dovrà essere costruito con le seguenti caratteristiche: diametro interno: 30 mm. , sedi filettate per gli elettrodi, raccordi per tubo da 1", vetrino graduato di controllo ( per l'ispezione dei livelli d'acqua, controllo periodico delle impurità presenti e del regolare funzionamento degli elettrodi).
- I cavetti di collegamento fra elettrodi e quadro, saranno in treccia di rame (3+1 x 2.5 mm2), schermati e provvisti di doppio isolamento guaina di protezione.
- I singoli quadretti, saranno di tipo sconnettibile , con possibilità di assemblaggio in unico pannello.
Le elettrovalvole pilota a tre vie (la terza via serve per lo scarico automatico dell'aria residua nei tubi) , manometri, tubi di raccordo per l'aria compressa, saranno montati separatamente, su appositi telai entro scompartì metallici.
- N.B. - Per garantire il massimo grado di sicurezza viene proposto il collocamento degli scompartì delle elettrovalvole . dentro locale contiguo alla sala quadri . In tal modo si facilita il loro controllo e manutenzione, nel mentre si evita la presenza di elementi circuitali e conduttori a correnti forti in vicinanza dei serbatoi. In alternativa , è possibile , collocare le elettrovalvole in appositi scompartì esterni di tipo stradale, da installare in posizione più baricentrata rispetto ai singoli serbatoi .
CARATTERISTICHE TECNICHE E FUNZIONALI DEL CIRCUITO ELETTRONICO
- Il dispositivo elettronico per la rilevazione di presenza d'acqua , D1-D2-D3, è costituiti da un primo stadio pilota, in grado di eccitarsi con una corrente di polarizzazione di 1 uA (microampere). La corrente di uscita, viene poi amplificata dallo stadio finale, il quale è in grado di alimentare un carico max di circa 100 W.
(*)- Le caratteristiche funzionali del nuovo dispositivo elettronico, sono descritte con l'ausilio dell'allegato schema elettrico (v. Tv.N.4).
- Dall'esame del circuito si può notare che la presenza d'acqua fra gli elettrodi , fa abbassare la resistenza d'ingresso a valori inferiori a 3 Megaohm; ciò consente di - polarizzare sufficientemente la base del transistor T1 (BC212- PNP), il quale passa in conduzione. La resistenza R3, consente la polarizzazione del transistor finale (BDX53-NPN). I valori dei componenti passivi del circuito sono i seguenti : R1:2,2 Megaohm ; R2:57ohm ; R3- R4-R5: 1000 ohm ; R6: potenziometro 10 Kohm ; C1: 100 KpF ; C2: 200microF.
Completano il circuito: N. 1 relè contattore a doppio scambio , per l’avvio del timer (T) ed accensione delle lampade spia Lsr (lampada spia rossa) - Lsv (lampada spia verde), che segnalano lo stato ON-OFF del dispositivo; D- diodo tipo 1N4004. Il circuito elettronico è 'alimentato con tensione stabilizzata di 12 V c.c. . L'elettrovalvola , pilotata dal Triac Tr, è alimentata invece a 24 V- c.a..
N.B. - In base al funzionamento del dispositivo ed ai valori della resistenza d'ingresso, è escluso ogni pericolo derivante da extratensioni di apertura ai capi degli elettrodi..
Infatti, quando gli elettrodi sono immersi nel carburante, la resistenza d’ingresso dello stadio pilota supera largamente i 10 Megaohm ed il dispositivo resta diseccitato. Viceversa, se gli elettrodi risultano immersi in acqua, la resistenza complessiva d'ingresso scende a valori, che pur risultando alti ( circa 3,5 Megaohm), sono sufficenti a permettere l'eccitazione del dispositivo .
- Gli elettrodi in lega di platino-iridio, sono praticamente inossidabili .
- Il tubo di scarico da 1", è previsto per una portata massima di circa 10 /".
- L'installazione del dispositivo, va effettuata in occasione delle periodiche pulizie del serbatoio e richiede una preventiva accurata pulizia del pozzetto.
- Gli elettrodi secondari E2-E3, da collocarsi rispettivamente a quota H2 ed H3, servono a rivelare le condizioni di emergenza, per guasto al dispositivo D1 oppure, perdita di tenuta e guasto di Evi.
- Sono previsti al riguardo, i seguenti:
INTERVENTI D 'EMERGENZA
1) - Mancato intervento del dispositivo principale.
In tal caso l'acqua superato il livello He , raggiunge gli elettrodi collocati al livello superiore H1 . Pertanto interviene il dispositivo elettronico D2 , il quale provvede ad alimentare Evi, che pilota la chiusura di VI.
2) - Mancata chiusura della valvola V1 per guasto o perdita di tenuta.
In questo caso l'acqua nel tubo Te si abbassa al disotto del livello H2. Quando essa ragggiunge i due elettrodi, collocati a quota Hs, ildispositivo D3 si eccita e produce la contemporanea chiusura delle due elettrovalvole Ev2-Ev3 (N.A.)
3) - Prolungata eccitazione dei dispositivi D1-D2.
Può verificarsi in presenza di forti emulsioni a quota superiore ad He, oppure per dispersione o cortocircuito nei cavetti esterni di collegamento agli elettrodi. In tali casi, contemporaneamente all'eccitazione di D1, è prevista quella di un apposito timer (T) ; il quale pretarato su un tempo limite, può intervenire autonomamente sulla elettrovalvola pilota EV1, determinando la chiusura di V1 .
( *) In presenza di forti emulsioni , è consigliabile aspettare che esse si decantino, prima di riavviare il Timer, con l'apposito pulsante P di attivazione posto all'ingresso.
CRITERI E METODI DI INSTALLAZIONE
Per consentire l'installazione del nuovo dispositivo elettronico per il caso in questione, sono necessari i seguenti lavori preparatori.
a)- Lavori di scavo , canalizzazione, posa e raccordo dei tubi Te - Ts (questi ultimi muniti di protezione esterna e posati su fondo drenante e stabilizzato), foratura dei pozzetto, collocazione e sigillatura raccordi troncoconici.
b)- Costruzione di nuovi pozzetti di servizio ispezionabili (uno per ogni pozzetto). c) - Costruzioni di canalizzazioni e posa tubi aria compressa per comando valvole, pozzetti di continuità e giunti tecnici (da affiancare ai cavetti nella stessa canalizzazione).
d) - Predisposizione e montaggio elettrico di piccoli quadretti per ogni singolo pozzetto ( v.all. Fig.3).
e)- Predisposizione e collocazione scomparti per elettrovalvole, e relativi raccordi. f) - Predisposizione di pannello generale per montaggio dei singoli quadretti elettrici, e) Piccoli lavori accessori.
ADATTAMENTI DEL DISPOSITIVO SUI SERBATOI PER CARBURANTI INTERRATI
Come visibile dall’esempio schematizzato nell'allegata Tav. N.5, nei serbatoi interrati , il sistema di rilevazione della presenza d'acqua, si può attuare installando nel serbatoio un apposito tubo di presa verticale, (sfruttando una delle esistenti sedi flangiate predisposte nel passo d'uomo)ancorato sul fondo del serbatoio, ed alla cui estremità pescante, sono opportunamente collocati due elettrodi. Per evitare ricadute dell'acqua, l'estremità interna del tubo è provvista di valvola di non ritorno, mentre l'estremità esterna fa capo ad una pompa. Lungo il tubo di presa è fissato il cavo di collegamento fra gli elettrodi ed un dispositivo elettronico (collocato in apposito quadretto esterno), in grado di pilotare in automatico il funzionamento di apposita pompa elettrica esterna. Il circuito ed il funzionamento del dispositivo elettronico , è uguale a quello già descritto per i serbatoi esterni di stoccaggio carburanti. L'acqua e le impurità vengono temporaneamente raccolte in appositi serbatoi esterni , per poi essere travasate a mezzo autocisterne in discariche autorizzate .
in conclusione, i particolari esecutivi, le dimensioni, i materiali per il suddetto sistema elettromeccanico di espulsione automatica di acqua ed impurità dai serbatoi per carburanti, possono variare, senza con questo uscire dal dominio della presente privativa industriale.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo elettronico ad alta impedenza d'ingresso , minima corrente di eccitazione (1 microampere) ed in grado di rivelare a mezzo elettrodi collocati sul fondo dei serbatoi, la presenza di fluidi con resistenza ohmica fino a 3 Megaohm.
  2. 2. Dispositivo elettronico, con le caratteristiche citate al punto 1, in grado di pilotare l'apertura di apposita valvola di scarico, che consente l'espulsione automatica, anche di piccole quantità d'acqua miste ad impurità , man mano che esse si depositano sul fondo dei pozzetti dei serbatoi di stoccaggio per carburanti.
  3. 3. Sistema di scarico automatico di acqua ed impurità , come citato al punto 2, tramite apposito tubo di scarico, raccordato in by-pass fra gli esistenti pozzetti dei serbatoio di stoccaggio carburante, e tubi di scarico principale a sifone.
  4. 4. Sistema di rivelazione d'acqua nei serbatoi di stoccaggio, a mezzo due tubi comunicanti col pozzetto del serbatoio carburanti e raccordati ad un apposito contenitore portaelettrodi.
  5. 5. Contenitore portaelettrodi , munito di vetrino a tenuta stagna, graduato su 4 livelli ; N. sei elettrodi, in lega di platino-iridio, completi di raccordi terminali con guaina a tenuta stagna. Coperchio del vetrino, incernierato e munito internamente di specchietto per favorire il controllo visivo.
  6. 6. Pozzetti di servizio impermeabilizzati ed ispezionabili in c.a., (per ogni singolo pozzetto del serbatoio), eseguiti su fondo drenante, muniti di chiusino metallico e completi di telai di supporto per N. tre valvole a comando pneumatico, fori per passaggio tubi acqua , tubi aria compressa e cavetto multipolare per elettrodi.
  7. 7. Quadretto di comando , segnalazione e protezione raccordato ad ogni pozzetto. Costituito da N.3 dispositivi elettronici di rilevazione presenza d'acqua, in grado di pilotare a mezzo interruttori Triac apposite elettrovalvole .Quadretto dotato di segnalazioni luminose con led colorati, pulsanti di prova e per comando manuale. Timer per chiusura di emergenza valvola di scarico.
  8. 8. Sistema, analogo per lo scarico automatico dell’acqua ed impurità , anche dal fondo di serbatoi interrati. In tal caso, gli elettrodi sono installati all'estremità di idoneo tubo di pescaggio , ancorato al fondo del serbatoio e munito di valvola di non ritorno. Apposito cavetto elettrico bipolare , viene fissato al tubo e raccorda esternamente gli elettrodi ad un disposi ivo elettronico uguale a quello descritto al punto 1 ) . Il tubo di pescaggio, viene raccordato ad apposita pompa esterna, la quale pilotata dal dispositivo in que stione, consente l'automatica espulsione dell'acqua ed impurità dati fondo del serbatoio, in apposito contenitore esterno.
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