ITMC20090020A1 - Mezzo di seduta anatomico. - Google Patents

Description

“MEZZO DI SEDUTA ANATOMICOâ€

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un mezzo di seduta anatomico in grado di auto modellarsi sotto il peso dell’utente, per poi riassumere automaticamente la sua configurazione iniziale di riposo non appena viene meno il carico esterno di sollecitazione.

Il mezzo di seduta oggetto della presente invenzione à ̈ stato ideato ipotizzando quale suo principale ed immediato settore d’impiego, quello dell’arredamento ed in particolare delle poltrone e dei divani, ma si presta ad essere utilizzato vantaggiosamente in qualsiasi altro campo, come ad esempio quello automobilistico.

Attualmente esistono solo due tipologie di mezzi di seduta anatomici, in grado cioà ̈ di modellarsi di volta in volta, assumendo una conformazione differente a seconda dell’utente che le utilizza.

La prima tipologia consiste nelle poltrone in grado di modificare la loro conformazione condizionando la postura dell’utente, mentre la seconda tipologia consiste nelle poltrone in grado di modificare la loro conformazione solo al fine di offrire un perfetto avvolgimento del corpo dell’utente, qualsiasi postura lui voglia assumere.

La prima tipologia risulta sicuramente la più sofisticata e la più costosa in quanto prevede l’adozione di una serie di meccanismi azionati da un motore elettrico, i quali consentono di modificare il profilo della seduta e/o dello schienale al fine offrire all’utente un corretto appoggio per la sua schiena.

Al contrario la seconda tipologia di poltrona risulta più economica in quanto semplicemente riempita di materiali atti ad ottimizzare il confort della sua seduta e del suo schienale, contendendole di auto modellarsi al corpo dell’utente, garantendo una perfetta aderenza il più estesa possibile al corpo.

La versione più conosciuta di dette poltrone à ̈ la famosa poltrona “pouf†, la più comune delle quali à ̈ riempita con polistirene espanso in perle (palline di polistirolo).

Come tutti sanno, sotto il peso dell’utente dette poltrone “pouf†si auto modellano alle dimensioni del corpo ed alle forme dello stesso.

Questa seconda tipologia di poltrone, a differenza della prima, non à ̈ quindi in grado di imporre all’utente una corretta postura della schiena, proprio grazie alle sue proprietà automodellanti che, se da un lato offrono un ottimo confort, dall’altro lato contribuiscono ad accentuare l’errata postura dell’utente.

Scopo della presente invenzione consiste nell’ideare un mezzo di seduta anatomico, del tipo composto da una seduta e da uno schienale, i quali possano, senza l’ausilio degli attuali dispositivi motorizzati, modificare il loro profilo automaticamente, consentendo all’utente di usufruire di un corretto appoggio per la sua schiena.

Ulteriore scopo della presente invenzione consiste nell’ideare un mezzo di seduta anatomico che, oltre a soddisfare lo scopo sopra detto, vanti dei costi molto più ridotti rispetto alle poltrone appartenenti alla prima tipologia sopra descritta.

Questi ed altri scopi sono stati conseguiti dal mezzo di seduta, secondo il trovato, le cui caratteristiche principali sono puntualizzate nella prima rivendicazione.

Il mezzo di seduta secondo il trovato presenta una seduta ed uno schienale all’interno dei quali si trova almeno una coppia di materassini pieni d’aria, collegati da un condotto che consente lo spostamento d’aria da uno all’altro e viceversa.

Più precisamente in seno ad ogni coppia di materassini à ̈ possibile individuare un materassino alloggiato nella seduta ed un corrispondente materassino alloggiato nello schienale in posizione allineata; ogni coppia di materassini à ̈ dislocata in maniera tale che quando un utente si accomoda sul mezzo di seduta in oggetto, il suo sedere e la sua schiena appoggiano rispettivamente sul materassino contenuto all’interno della seduta e sul corrispondente materassino inserito nello schienale.

Ogni materassino presenta una conformazione appiattita, tale per cui à ̈ possibile individuare una faccia interna ed una faccia esterna, dove la faccia interna à ̈ quella destinata ad interfacciarsi direttamente con il corpo dell’utente.

In una preferita forma realizzativa, al fine di personalizzare al deformazione dei materassini, à ̈ possibile prevedere che ogni materassino presenti, su almeno una delle due superfici, esterna o interna, una o più zone cedevoli elasticamente in maniera differente rispetto al materassino stesso, o perché di diverso materiale oppure dello stesso materiale, ma di differente spessore.

È facile quindi comprendere come a seconda della pressione dell’aria all’interno del materassino, questo assuma una conformazione differente, dovuta al fatto che dette zone si deformano in maniera differente.

In altre parole ogni coppia di materassini viene inserita nel mezzo di seduta e, a seconda dell’aria all’interno di ogni coppia, quest’ultimo assume una configurazione che potremmo definire di riposo, in cui il profilo dello schienale e della seduta presentano il design prescelto dal costruttore.

Non appena l’utente si accomoda sul mezzo di seduta secondo il trovato, il materassino collocato entro la seduta subisce uno schiacciamento sotto il peso del corpo dell’utente e l’aria in esso contenuta fluisce, per effetto della sua compressione, nel materassino ad esso associato, dislocato in corrispondenza della schiena dell’utente.

Entrambi i materassini della coppia sono quindi in grado di assumere una configurazione operativa di volta in volta diversa a seconda del peso e della corporatura dell’utente, ma in ogni caso la progettazione del mezzo di seduta secondo il trovato viene fatta nell’intento di offrire sempre una comoda seduta per l’utente, ed uno schienale in grado di esercitare una sufficiente pressione sulla zona lombare dell’utente tale da indurlo ad assumere una corretta postura.

Come sopra anticipato detto mezzo di seduta può essere una poltrona o un divano o un sedile per veicoli o mezzi di trasporto in genere.

Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione della poltrona secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:

- la figura 1 mostra, con una vista schematica in assonometria, il mezzo di seduta secondo il trovato, consistente nella fattispecie in un divano, corredato di tre coppie di materassini;

- la figura 2 mostra, con una vista in assonometria, una coppia di materassini come quelli inseriti nel divano di figura 1;

- la figura 3 mostra, con una vista laterale schematica, il divano di figura 1 in configurazione di riposo;

- la figura 4 mostra, con una vista laterale schematica, il divano di figura 1 e 3, deformato sotto il peso di un utente su di esso seduto.

- le figura 5 e 6 sono identiche rispettivamente alle figure 3 e 4 con l’unica differenza che il materassino all’interno della seduta non presenta una serie di calotte sferiche ottenute in materiale elasticamente cedevole, mentre il cuscino all’interno dello schienale presenta una unica zona molto ampia la cui cedevolezza elastica supera quella del materassino stesso.

- le figure 5a e 6a mostrano il materassino dello schienale rispettivamente delle figura 5 e 6.

Con particolare riferimento alla figura 1, il mezzo di seduta secondo il trovato à ̈ un divano (D), del tipo composto da una seduta (1) e da uno schienale (2), nonché da quattro piedi (3) di appoggio .

Detto divano (D) alloggia tre coppie (4) di materassini (5 e 6) pieni d’aria ed in seno ad ogni coppia (4) à ̈ possibile distinguere un primo materassino (5) inserito all’interno della seduta (1) in assetto praticamente orizzontale, ed un secondo materassino (6) inserito all’interno dello schienale (2) in assetto praticamente verticale.

Ogni materassino (5 e 6) presenta una conformazione appiattita, pressoché rettangolare, tale per cui à ̈ possibile individuare una faccia interna (5a e 6a), destinata ad interfacciarsi con l’utente seduto sul divano (D), ed una faccia esterna (5b e 6b).

Con particolare riferimento alla figura 2, in una preferita forma realizzativa, ogni materassino (5 e 6) presenta sulla sua faccia interna (5a e 6a) una serie di calotte sferiche (7) ottenute in materiale elasticamente cedevole, che presentano una differente elasticità, o perché di diverso materiale oppure dello stesso materiale, ma di differente spessore.

È facile quindi comprendere come a seconda della pressione dell’aria all’interno del materassino (5 e 6), questo assuma una conformazione differente, dovuta al fatto che dette calotte (7) si deformano in maniera differente.

Con particolare riferimento alla figura 4, à ̈ possibile notare come la diversa elasticità di dette calotte (7) ne determina una differente deformazione.

Proprio a seconda della deformazione che si vuole ottenere nella zona lombare devono essere progettati i singoli materassini (5 e 6).

In una preferita forma realizzativa, al fine di poter personalizzare al massimo la risposta di ogni materassino (5 e 6) dette calotte (7) saranno sia disposte in maniera più o meno regolare e presenteranno diverse dimensioni tra loro e soprattutto differente elasticità.

Sempre con particolare riferimento alla figura 2, à ̈ possibile notare come lo scambio dell’aria tra ogni coppia (4) di materassini (5 e 6) avvenga tramite una coppia di condotti (8 e 9), sui quali sono montate, in senso opposto, valvole unidirezionali (10 e 11) in maniera da determinare un condotto di “mandata†(8) che consente solo il passaggio di aria dal materassino (5) della seduta (1) a quello (6) dello schienale (2), ed uno di “ritorno†(9) per il passaggio dell’aria dal materassino (6) dello schienale (2) a quello (5) della seduta (1).

Si precisa che detta coppia di condotti (8 e 9), può presentare dimensioni differenti, sia per sezione che per lunghezza, in maniera tale da personalizzare sia il tempo di risposta dello schienale (2), quando l’operatore cambia la sua postura al di sopra della seduta (1), sia il tempo di risposta della seduta (1) quando l’operatore cambia posizione con la schiena (2).

È facile infatti comprendere che l’esigenza di due condotti (8 e 9) di differente sezione deriva dal fatto che il peso che l’utente scarica con tutto il suo corpo sulla seduta (1) à ̈ di gran lunga superiore di quello che la sua schiena riesce a scaricare sullo schienale (2).

Inoltre con un opportuno dimensionamento del condotto di ritorno (11) à ̈ possibile condizionare il tempo necessario al divano (D) a riassumere il suo assetto neutro, dopo che l’utente si à ̈ sollevato dallo stesso.

Se si pensa infine all’istallazione della seduta secondo il trovato in seno a mezzi di trasporto, in particolar modo autoveicoli, si sottolinea che tra i suoi vantaggi l’utente può usufruire di una seduta “anti-shock†in grado di diminuire le sollecitazioni dovute alle asperità della strada che sta percorrendo, nonché godere simultaneamente di un massaggio ad intermittenza alla schiena dovuto ai rimbalzi che il suo corpo effettua al di sopra della seduta, che generano il rigonfiamento ad impulsi del materassino dislocato all’interno dello schienale.

In una basilare forma realizzativa dell’invenzione, i materassini (5 e 6) potrebbero non presentare dette zone (Z) aventi una cedevolezza elastica maggiore rispetto a quella del materassino stesso.

Nelle figure 5, 5a, 6 e 6a, Ã ̈ infine mostrata una ulteriore forma realizzativa del mezzo di seduta secondo il trovato, in cui il materassino (6) nello schienale (2) presenta una zona (Z) molto vasta, avente una cedevolezza elastica maggiore rispetto a quello del materassino (6) stesso.

Claims (9)

1. RIVENDICAZIONI 1) Mezzo di seduta del tipo composto da una seduta (1) e da uno schienale (2) alloggiarne almeno una coppia (4) di materassini (5 e 6) pieni d’aria e collegati da almeno un condotto (8, 9) che consente il passaggio di aria dal primo materassaio (5), inserito all’interno della seduta (1), al secondo materassino (6), inserito all’interno dello schienale (2), caratterizzato per il fatto che i materassini (5 e 6) di ogni coppia (4) sono collegati tramite una coppia di condotti (8 e 9), sui quali sono montate rispettive valvole unidirezionali (lO e l l) ad opposta direzione di flusso.
2. 2) Mezzo di seduta, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che, in seno ad ogni coppia (4) di materassini (5 e 6), almeno il materassino (6) nello schienale (2) presenta una o più zone (Z) aventi una cedevolezza elastica maggiore rispetto a quella del materassino (6) stesso.
3. 3) Mezzo di seduta, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che ogni materassino (5 e 6) presenta una o più zone (Z) aventi una cedevolezza elastica maggiore rispetto a quella del materassino stesso (5 e 6).
4. 4) Mezzo di seduta, secondo una delle rivendicazioni 2 o 3, caratterizzato per il fatto ogni materassino (5 e 6) presenta una conformazione appiattita, pressoché rettangolare, e per il fatto che dette zone (Z) sono ricavate su entrambe le facce del materassino, sia quella interna (5a e 6a), destinata ad interfacciarsi con il corpo dell’utente seduto, sia sulla faccia esterna (5b e 6b).
5. 5) Mezzo di seduta, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato per il fatto che detti condotti (8 e 9) presentano differenti dimensioni.
6. 6) Mezzo di seduta, secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato per il fatto che dette zone (Z) presentano differenti dimensioni fra loro.
7. 7) Mezzo di seduta, secondo una delle rivendicazioni da 2 a 5, caratterizzato per il fatto che dette zone (Z) presentano differente elasticità tra loro.
8. 8) Mezzo di seduta, secondo una delle rivendicazioni da 2 a 7, caratterizzato per il fatto che dette zone (Z) sono disposte in maniera irregolare.
9. 9) Mezzo di seduta, secondo una delle rivendicazioni da 2 a 8, caratterizzato per il fatto dette zone (Z) consistono in calotte sferiche (7).