ITMC20070240A1 - Inferriata retrattile di sicurezza per finestre, porte-finestre e simili. - Google Patents

Inferriata retrattile di sicurezza per finestre, porte-finestre e simili. Download PDF

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ITMC20070240A1
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Description

DESCRIZIONE
“INFERRIATA RETRATTILE DI SICUREZZA PER FINESTRE, PORTE-FINESTRE E SIMILI”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un’inferriata retrattile di sicurezza per finestre, porte-finestre e simili.
Come è noto sempre più pressante diventa l’esigenza di tutelare il domicilio dei privati da possibili intrusioni a fini criminali.
In particolare una simile necessità non si manifesta soltanto in relazione a porte ed a portoni d’ingresso, ma anche a finestre o porte-finestre, nell’ambito delle quali l’esigenza di sicurezza non può pregiudicare la funzione tipica di una finestra o di una porta-finestra, che è quella di consentire la visuale verso l’esterno e di lasciar entrare la luce del giorno.
In questa prospettiva già da tempo sono state realizzate inferriate mobili in grado di portarsi alternativamente da un assetto operativo, in occasione del quale occupano l intera “luce” di una finestra o di una porta-finestra, ad un assetto non operativo, in occasione del quale esse liberano del tutto questa stessa “luce”, dando la possibilità all’utente di affacciarsi liberamente (nel caso di una tipica finestra) e di poterla anche attraversare (nel caso di una porta-finestra).
Nell’ ambito di una simile tecnologia si sono recentemente affermate le inferriate retrattili costituite da due strutture grigliate simmetricamente contrapposte, capaci di scorrere alternativamente, e da parti opposte, entro la luce della rispettiva finestra, realizzando in pratica un’apertura ed una chiusura “a sipario”.
Ciascuna di tali strutture grigliata, normalmente costituita da più aste di assetto verticale associate a due o più barre di assetto orizzontale, risulta in effetti capace -allorquando si tratti di liberare la luce della rispettiva finestra -di compattarsi “a pacchetto” contro il rispettivo bordo verticale della finestra e di riallargarsi nuovamente - allorquando si tratti di “chiudere” la luce anzidetta - tanto da coprire metà dell’intera superficie della finestra medesima.
Questa corsa alternativa di una simile tradizionale struttura grigliata è resa possibile per il fatto che le sue anzidette barre ad asse orizzontale sono in grado di scorrere assialmente in direzioni alternative all’intemo di apposite guide insediate nella muratura lateralmente ad una finestra. È evidente, infatti, come tale barre debbano insediarsi del tutto entro le apposite guide affogate nella muratura, nel momento in cui l’intera rispettiva struttura grigliata abbia completato il proprio compattamento “a soffietto” verso l’assetto non operativo e come, viceversa, le stesse barre tendano a fuoriuscire completamente dalle medesime guide, allorquando l’intera struttura grigliata abbia completato il proprio “allargamento” verso l’assetto operativo.
Un esempio di questa preesistente tecnologia è mostrato nella domanda di brevetto n. MC2006A1 13.
Ebbene un’attenta valutazione di un simile stato dell’arte ha permesso di metterne in luce alcuni aspetti perfettibili, relativi in particolare alla macchinosità della posa in opera delle anzidette strutture grigliate simmetricamente contrapposte, così come alle specifiche modalità di azionamento delle stesse.
L’aspetto più critico in relazione alla posa in opera di una tradizionale inferriata retrattile azionabile “a sipario” attiene l’insediamento nella muratura, a sinistra e a destra di una finestra, di quelle anzidette guide rispetto alle quali debbono scorrere alternativamente le barre ad asse orizzontale responsabili del compattamento e dell’ allargamento delle due anzidette strutture grigliate contrapposte.
A ciò si aggiunga, per l’appunto, che le tradizionali inferriate retrattili prevedono talvolta un azionamento manuale, cosa che comporta di certo una qualche difficoltà, soprattutto con riferimento alle persone meno prestanti fisicamente, allorquando si tratti di compattare o di riallargare le due anzidette strutture grigliate mobili.
Scopo della presente invenzione è quello di realizzare un’inferriata retrattile, del tipo costituita da due contrapposte strutture grigliate azionabili “a sipario”, in grado di ovviare ai sopra menzionati inconvenienti della tecnica anteriore.
A tale riguardo è stato previsto, da un lato, che ciascuna di tali strutture grigliate adotti, al fine di eseguire i propri anzidetti scorrimenti alternativi, un sistema di leve articolate che richiede interventi assai limitati sulla muratura attorno alla finestra.
Dall’altro lato si è provveduto ad associare a questo sistema di leve articolate un motorino elettrico, capace di garantire alternativamente - e senza il benché minimo sforzo manuale dell’utente - il compattamento e l’apertura della rispettiva struttura grigliata mobile.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 è la vista, dall’ interno della rispettiva finestra d’installazione, di un esemplare deH’inferriata in questione, nel suo assetto operativo di chiusura;
- la figura 2 mostra, con la medesima vista dal’interno una delle strutture grigliate mobili dell 'inferriata anzidetta, nel suo assetto compatto non operativo:
- la figura 3 è la sezione con il piano A- A di figura 1.
Con particolare riferimento alla figura 1, rinferriata secondo il trovato si avvale di una struttura fissa a cornice (SF) atta ad essere fissata in corrispondenza dei quattro bordi della finestra di destinazione, nell’ ambito del quale si evidenzia la presenza di due montanti laterali (1) e da due traverse inferiore e superiore (2, 3).
Nell’ambito di una simile struttura fissa operano due identiche e contrapposte strutture grigliate scorrevoli (SG1, SG2), in grado di aprirsi e chiudersi “a sipario”.
Nell’ambito di ciascuna di tali strutture grigliate (SG1, SG2) sono comprese tre aste verticali adiacenti (4a, 4b, 4c), di cui la prima (4a) è quella che occupa la posizione più prossima al rispettivo bordo verticale della finestra, la seconda (4b) è quella che occupa una posizione più interna alla precedente e la terza (4c) è quella destinata a disporsi, nel suo assetto operativo, sostanzialmente al centro della finestra medesima.
Una simile tema di aste (4a, 4b, 4c) coopera con una tema di bracci articolati (5a, 5b, 5c) dislocati su tre differenti quote, ciascuno del quali formato da una coppia di leve (50, 51) fulcrate reciprocamente grazie ad un perno intermedio (52).
Grazie a questa struttura articolata, tali bracci (5a, 5b, 5c) sono in grado di assumere alternativamente l’assetto “disteso”, dunque perfettamente orizzontale, mostrato in figura 1, oppure l’assetto di “chiusura a compasso” mostrato in figura 2.
La cooperazione tra le aste verticali (4a, 4b, 4c) ed i rispettivi bracci articolati (5a, 5b, 5c) prevede che le prime mantengano il loro assetto operativo “allargato”, mostrato in figura 1, fintanto che i secondi (5a, 5b, 5c) mantengano il loro assetto “disteso, e prevede altresì che le medesime aste (4a, 4b, 4c) raggiungano il loro assetto “compatto” non operativo, mostrato in figura 2, solo quando i medesimi bracci articolati (5a, 5b, 5c) si portino nel loro assetto di chiusura a compasso.
In tale prospettiva giova precisare che gli scorrimenti alternativi delle aste verticali (4a, 4b, 4c) sono guidati e favoriti grazie alla cooperazione che si stabilisce tra le estremità superiori ed inferiori delle stesse e due opportune guide longitudinali (2a, 3 a) previste sull’ interno delle anzidette traverse (2, 3) fissate ai bordi orizzontali della finestra.
Per maggiore precisione di dettaglio va detto che nell’ambito di ciascuno degli anzidetti bracci articolati (5a, 5b, 5c) è possibile individuare una leva “laterale” (50), che risulta dislocata in prossimità del bordo verticale della finestra, ed una leva “centrale” (51) dislocata verso il centro della finestra medesima.
Prendendo a riferimento il centro della finestra, si può osservare che l estremità esterna (50a) della leva laterale (50) risulta fulcrata per il tramite della vite ad asse orizzontale (53), contro la faccia posteriore del montante (1) della struttura fissa (SF), mentre la sua estremità interna (50b) risulta Morata, per il tramite del perno ad asse orizzontale (52), alla retrostante estremità esterna (5 la) della leva centrale (51).
A sua volta l estremità interna (51b) di questa stessa leva centrale (51) risulta volta Morata, per il tramite della vite ad asse orizzontale (54) contro la faccia posteriore della terza asta verticale (4c) della medesima struttura grigliata (SG1, SG2).
È previsto altresì che la leva centrale (51) di ciascuno dei bracci articolati (5a, 5b, 5c) incorpori in corrispondenza della propria faccia anteriore e con l esclusione della sua anzidetta estremità esterna (5 la), un listello (5 le) dotato del suo stesso spessore e dunque capace di assumere un assetto perfettamente complanare con quello dell’adiacente prima leva (50).
Nel tratto intermedio della leva laterale (50) di ciascun braccio articolato (5a, 5b, 5c) è eseguito un foro entro cui è infilata una vite ad asse orizzontale (55) che attraversa una lunga asola longitudinale (40a), prevista sulla faccia posteriore della prima asta scorrevole (4a), per poi impegnarsi entro un foro eseguito in corrispondenza di un profilato (4 la) infilato esattamente, con possibilità di scorrimento in verticale, entro la medesima prima asta (4a); a tale proposito vedasi in particolare l ingrandimento di figura 3.
Analogamente nel tratto intermedio della seconda leva (51) è eseguito un foro entro cui è infilata una vite ad asse orizzontale (56) che attraversa una lunga asola longitudinale (40b), eseguita in corrispondenza della faccia posteriore della seconda asta (4b), per poi impegnarsi entro un foro eseguito in corrispondenza di un profilato (41b) infilato esattamente, con possibilità di scorrimento in verticale, entro la medesima seconda asta (4b).
La presenza delle asole (40a, 40b) in corrispondenza delle anzidette aste (4a, 4b) serve in effetti a favorire la chiusura a compasso di ciascuno dei bracci articolati (5a, 5b, 5c) secondo quanto mostrato nell’apposita figura 2.
In questa evenienza infatti l' avvicinamento delle aste (4a, 4b, 4c) si produce in contemporanea con lo scorrimento verso l’alto delle anzidette viti (55, 56) entro le rispettive asole (40a, 40b), uno scorrimento che consente alle due leve (50, 51) di ognuno dei bracci articolati (5a, 5b, 5c) di avvicinarsi e di assumere un assetto a “V” capovolta, grazie ad una reciproca rotazione compiuta attorno all’ anzidetto perno intermedio di fulcraggio (52).
Si precisa peraltro che all’ anzidetto scorrimento delle viti (55, 56) entro le asole (40a, 40b) delle aste verticali (4a, 4b) corrisponde un analogo scorrimento verso l’alto degli anzidetti profilati (4 la, 41b) infilati entro le medesime aste (4a, 4b), in quanto solidali, per il tramite delle stesse viti di collegamento (55, 56), con le due leve (50, 51) di ciascun braccio articolato (5a, 5b, 5c).
Il fatto che i tre bracci articolati (5 a, 5b, 5c) siano collegati in uno stesso modo con la prima asta (4a) e con la seconda asta (4b) assicura che gli stessi siano in condizione di operare solidalmente in occasione delle operazioni di chiusura e di riapertura della rispettiva struttura grigliata (SG1, SG2).
Peraltro la citata figura 3 mostra come, nell’ assetto “allargato” operativo delle due strutture grigliate (SG1, SG2), si stabilisca una pur breve distanza (D) tra la faccia anteriore di ciascuno dei tre bracci articolati (5a, 5b, 5c) e la faccia posteriore delle aste verticali (4a, 4b, 4c).
Considerando infatti che le viti (55, 56, 54) che realizzano il collegamento tra i bracci articolati (5a, 5b, 5c) e le anzidette aste verticali (4a, 4b, 4c) sono bloccate nel loro assetto operativo tramite opportuni grani di serraggio (10), è facile comprendere come, in occasione della chiusura a compasso dei medesimi bracci articolati (5a, 5b, 5c), queste stesse viti (55, 56, 54) tendano a compiere una rotazione “sul posto”.
A seguito di tale rotazione si assiste ad un avvicinamento della faccia anteriore dei bracci articolati (5 a, 5b, 5c) nei confronti della faccia posteriore delle aste verticali (4a, 4b, 4c), che serve ad annullare quell’ anzidetta distanza (D) inizialmente stabilita tra le una e le altre, ma soprattutto ad evitare indesiderate eccessive tensioni a carico dei componenti coinvolti.
La stessa figura 3 permette di verificare come tra Γ estremità esterna (50a) della leva laterale (50) di ciascun braccio articolato e la faccia posteriore del montante (1) della struttura fissa (SF) sia adottata una rondella (11), infilata nello stelo della vite di collegamento (53) e destinata a riempire l’anzidetta distanza (D) e dunque ad evitare qualsiasi gioco tra leva (50) e montante (1).
La presenza di questa rondella (11) si giustifica con il fatto che la vite (53) che assicura il reciproco collegamento di questi due ultimi componenti non è soggetta a quella rotazione “sul posto” che si produce invece a carico delle tre viti (54, 55, 56) sopra menzionate in occasione della chiusura e della riapertura delle strutture grigliate (SG1, SG2).
Le figure 1 e 2 permettono anche di verificare le effettive modalità di movimentazione alternativa delle strutture grigliate (SG1, SG2).
Al riguardo si precisa che la leva laterale (50) del braccio articolato intermedio (5b) termina esternamente con un’ala (6) disposta di taglio e ruotata di circa 90°.
Questa ala (6) risulta collegata ad una chiocciola (7) per il tramite di un perno ad asse orizzontale (7a) accoppiato scorrevole entro un’asola (6a) ricavata su di essa.
Tale chiocciola (7) risulta accoppiata elicoidalmente ad una vite senza fine ad asse verticale (8) trascinata in rotazione da un motoriduttore (9); essendo previsto che tutti questi componenti debbano essere preferibilmente insediati entro un’opportuna nicchia (N) scavata nella muratura in corrispondenza del bordo verticale della rispettiva finestra.
In pratica la chiocciola (7) e l’ala (6) sono in grado di funzionare alla stregua di una coppia “biella-manovella” ai fini dell’azionamento alternativo della rispettiva struttura grigliata (SG1. SG2).
La figura 1 permette di verificare come, nell’assetto “allargato” di ciascuna delle strutture grigliate (SG1, SG2), l’anzidetta ala (6) si mantenga rivolta verso l’alto, in quanto la chiocciola (7) ad essa solidale occupa il punto di fine corsa superiore nell’ambito della rispettiva vite senza fine (8).
In questo contesto i tre bracci articolati (5a, 5b, 5c) mantengono dunque il loro assetto “disteso” sostanzialmente orizzontale.
La figura 2 mostra invece come la discesa della medesima chiocciola (7) verso il punto di fine corsa inferiore debba provocare una rotazione verso il basso di circa 45° della piastra (6), cui consegue l’anzidetta chiusura a compasso dei tre bracci articolati (5a, 5b, 5c), tra loro solidali, ed il compattamento delle tre aste (4a, 4b, 4c).
Inutile dire che una successiva risalita della medesima chiocciola (7) verso il punto di fine corsa superiore produce l’effetto di distendere nuovamente i bracci articolati (5a, 5b, 5c) e dunque di riportare l’intera struttura grigliata (SG1, SG2) verso il suo assetto operativo “allargato”.
Con il numero (9a) è indicato il microinterruttore montato in corrispondenza del punto di fine corsa superiore della chiocciola (7), mentre con il numero (9b) è indicato il microinterruttore montato in corrispondenza del punto di fine corsa inferiore.
In tale prospettiva si comprende insomma come l’utente dell’ inferriata secondo il trovato sia nella condizione di determinare la chiusura e la riapertura delle due strutture grigliate (SG1, SG2) senza il benché minimo intervento manuale diretto, ma solamente agendo sui comandi di azionamento dei due anzidetti motoriduttori (9).
Va detto peraltro che la presenza dei due motoriduttori (9) assicura aH’inferriata secondo il trovato anche un’assoluta resistenza rispetto ad eventuali tentativi indebiti, compiuti da un malintenzionato, di condurre le sue anzidette strutture grigliate in assetto compatto non operativo.
Ciò in conseguenza dell 'irreversibilità del moto della coppia “chiocciola-vite senza fine” associata a ciascuno di tali motoriduttori (9).
Nell’ambito di una simile impostazione generale dell’inferriata secondo il trovato occorre fornire qualche precisazione in merito alla struttura ed alle finalità di alcune ulteriori soluzioni di dettaglio.
In primo luogo si tiene a precisare che la presenza degli anzidetti profilati scorrevoli (4 la, 41b) all 'interno delle aste (4a, 4b) si giustifica con l esigenza di “coprire” dall’ interno le due asole (40a, 40b) eseguite sulla faccia posteriore di queste ultime e dunque a prevenire eventuali tentativi di forzare indebitamente l inferriata in questione.
In assenza di una simile “chiusura” dall’ interno, infatti, le due anzidette asole (40a, 40b) potrebbero essere facilmente deformate, magari per il tramite di un piede di porco infilato nella loro sezione, allo scopo di favorire l’estrazione forzata delle anzidette viti di collegamento (55, 56) e dunque la rimozione del collegamento rigido previsto tra i bracci articolati (5a, 5b, 5c) e le medesime aste (4a, 4b).
Sempre al fine di assicurare alla nuova inferriata una maggiore stabilità e resistenza in occasione del suo assetto “allargato” operativo, è previsto che i bracci articolati (5a, 5b, 5c) delle due strutture grigliate cooperanti (SG1, SG2) terminino, in corrispondenza del centro della finestra, con punte in grado di coniugarsi a maschio e femmina.
La figura 3 permette di verificare come i bracci articolati (5a, 5b, 5c) della struttura grigliata di sinistra (SG1) terminino in effetti con una punta consistente in una sorta di lama disposta di taglio (12) in grado di insediarsi esattamente entro una corrispondente sede delimitata dalla punta biforcuta (13) adottata dai bracci articolati (5a, 5b, 5c) della struttura grigliata di destra (SG2).
Per quanto riguarda poi le anzidette viti (53, 54, 55, 56) che, nell’ ambito dell’ inferriata in questione, assicurano il collegamento tra gli elementi verticali (1, 4a, 4b, 4c) ed i bracci articolati (5a, 5b, 5c), va detto che le stesse, oltre ad essere bloccate “in opera” tramite gli anzidetti grani di serraggio (10), prevedono alcuni ulteriori accorgimenti di montaggio.
In questo senso è previsto infatti che ciascuna di tali viti non debba direttamente impegnarsi entro lo specifico foro di destinazione eseguito sul rispettivo elemento verticale (1, 4a, 4b, 4c) quanto piuttosto in un inserto deformabile (14), sostanzialmente cilindrico, insediato nel foro medesimo.
In effetti un simile inserto (14), che reca centralmente un condotto assiale passante (14a), presenta dimensioni tali da potersi insediare esattamente, nel suo assetto non operativo, nello specifico foro di destinazione nell’ambito del rispettivo elemento verticale (1, 4a, 4b, 4c).
Tuttavia non appena ciascuna delle anzidette viti (53, 54, 55, 56) inizi ad impegnarsi entro il condotto assiale (14a) del rispettivo inserto (14), quest’ultimo va soggetto ad una deformazione plastica - ad imitazione di un comune tappo ad espansione - che serve ad aumentarne la sezione traversale e ad impedirgli categoricamente di essere disaccoppiato, con una trazione dall’esterno, dal foro entro cui si trova insediato.
Appare evidente come tale previsione serva a garantire, ancora una volta, che i bracci articolati (5a, 5b, 5c) di ciascuna struttura grigliata (SG1, SG2) non possano essere traumaticamente separati dagli elementi verticali (1, 4a, 4b, 4c) dell’inferriata in parola, neppure in presenza di un energico tentativo di estrazione forzata delle anzidette viti di collegamento (53, 55, 56, 54).
Per aumentare vieppiù l’inattaccabilità delle viti (55, 56, 54) impegnate nelle aste scorrevoli (4a, 4b, 4c) è consigliabile che, a fissaggio eseguito, le relative teste - preferibilmente a brugola - siano recise, onde rendere impossibile la rimozione indebita delle stesse.
Allo stesso scopo è previsto che la testa della vite (53), quella che assicura il collegamento tra la leva laterale (50) di ciascun braccio articolato (5a, 5,b, 5c) ed il montante fisso (1), sia protetta da una bussola antieffrazione (15).
Si ritiene opportuno illustrare infine la specifica soluzione adottata per realizzare l’anzidetta cooperazione delle estremità delle aste verticali scorrevoli (4a, 4b, 4c) con le anzidette traverse (2, 3) fissate ai bordi orizzontali della finestra.
In effetti ciascuna delle due anzidette traverse (2, 3) incorpora sull’intemo una guida rettilinea (2a, 3a), consistente in una sorta di piccolo binario.
Da parte sua ognuna delle aste scorrevoli (4a, 4b, 4c) termina superiormente ed inferiormente con analoghe estremità biforcute, nell’ ambito delle quali sono previste due spondine contrapposte (16) tra le quali è montato a folle un rullino scanalato (17) disposto in maniera tale che il suo asse longitudinale risulti perpendicolare a quello delle anzidette guide rettilinee (2a, 3 a) delle traverse (2, 3).
A tale riguardo giova riferirsi al particolare ingrandito di figura 1 che rappresenta una sezione con un piano verticale, passante per l’asse dell’ anzidetto rullino (17), dell’ estremità inferiore di una delle anzidette aste scorrevoli.
Inutile dire che i rallini (17) adottati alle estremità delle aste verticali (4a, 4b, 4c) sono in grado di appoggiarsi esattamente e di scorrere contro gli anzidetti binari rettilinei (2a, 3a), assicurando dunque corse alternative assolutamente sicure ed equilibrate alle aste medesime (4a, 4b, 4c).

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Inferriata rettrattile di sicurezza per finestre, porte-finestre e simili, del tipo avvalentesi di due strutture grigliate identiche e simmetriche (SG1, SG2) atte ad aprirsi e a chiudersi a sipario, in quanto formate ognuna da tre aste verticali (4a, 4b, 4c) che, grazie alla cooperazione con due o più bracci di lunghezza variabile e di assetto sostanzialmente orizzontale (5a, 5b, 5c) aggettanti dal rispettivo bordo verticale della finestra, si rivelano idonee, in un primo caso, di assumere un assetto allargato operativo che consente loro di occupare airincirca una metà laterale della “luce” della finestra medesima e, in un secondo caso, di assumere un assetto compatto non operativo contro il suddetto bordo verticale di quest’ ultima, caratterizzata per il fatto che ciascuno degli anzidetti bracci (5a, 5b, 5c) adotta una struttura articolata, costituita da una coppia di leve (50, 51) reciprocamente fulcte in corrispondenza di un perno di fulcraggio ad asse orizzontale (52), che gli consente di passare alternativamente da un assetto disteso, al quale consegue l anzidetto assetto allargato operativo delle aste verticali scorrevoli (4a, 4b, 4c), ad un assetto compatto ove le sue due leve (50, 51) si piegano a compasso, al quale consegue l anzidetto assetto compatto non operativo delle medesime aste scorrevoli (4a, 4b, 4c).
  2. 2) Inferriata secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto di prevedere, nell’ ambito di ciascuno degli anzidetti bracci articolati (5a, 5b, 5c), - che l estremità esterna (50a) della leva laterale (50) sia fulcrata, per il tramite della vite ad asse orizzontale (53), contro la faccia posteriore del montante (1) di una struttura fissa a cornice (SF) montata sul perimetro della finestra - che l estremità interna (50b) di questa stessa leva laterale (50) sia fulcrata, per il tramite del perno ad asse orizzontale (52), all’ estremità esterna (5 la) della leva centrale (51) - che l’estremità interna (51b) di questa stessa leva centrale (51) sia fulcrata, per il tramite della vite ad asse orizzontale (54) contro la faccia posteriore della terza asta verticale (4c) della medesima struttura grigliata (SG1, SG2) - che il tratto intermedio della leva laterale (50) rechi un foro entro cui è infilata una vite ad asse orizzontale (55) che attraversa una lunga asola longitudinale (40a), eseguita in corrispondenza della faccia posteriore dell’ anzidetto prima asta scorrevole (4a), per poi impegnarsi entro un foro eseguito in corrispondenza di un profilato (41 a) infilato esattamente, con possibilità di scorrimento in verticale, entro la medesima prima asta (4a) - che il tratto intermedio della leva centrale (51) rechi un foro entro cui è infilata una vite ad asse orizzontale (56) che attraversa una lunga asola longitudinale (40b), eseguita in corrispondenza della faccia posteriore dell’anzidetta seconda asta (4b), per poi impegnarsi entro un foro eseguito in corrispondenza di un profilato (41b) infilato esattamente, con possibilità di scorrimento in verticale, entro la medesima seconda asta (4b).
  3. 3) Inferriata secondo la rivendicazione 2, caratterizzata per il fatto che, nell’ ambito di ciascuno dei bracci articolati (5a, 5b, 5c), Γ estremità esterna (5 la) della leva centrale (51) è fulcrata posteriormente all’ estremità esterna (50b) della leva laterale (50) e per il fatto che la suddetta leva centrale (51) incorpora, in corrispondenza della propria faccia anteriore e con l’esclusione della sua anzidetta estremità esterna (5 la), un listello (5 le) dotato del suo stesso spessore e dunque capace di assumere un assetto perfettamente complanare con quello dell’adiacente prima leva (50).
  4. 4) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che ciascuna delle anzidette viti di collegamento e fulcraggio (54, 55, 56) risulta bloccata nel proprio assetto operativo per il tramite di un grano di serraggio (10) e per il fatto di prevedere che i bracci articolati (5a, 5b, 5c) e le aste verticali (4a, 4b, 4c) siano collegati in maniera che tra di essi si stabilisca, nell’assetto operativo delle rispettive strutture grigliate (SG1, SG2), una distanza lineare (D) corrispondente alla corsa di avvitamento relativo tra le stesse viti anzidette (55, 56, 54) e le rispettive aste verticali (4a, 4b, 4c).
  5. 5) Inferriata secondo la rivendicazione 4, caratterizzata per il fatto che l’analoga distanza (D) che si stabilisce tra la faccia anteriore della leva laterale (50) e la faccia posteriore del rispettivo montante (1) della struttura fissa a cornice (SF) alloggia esattamente una rondella (11) infilata nello stelo della vite di collegamento (53).
  6. 6) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata che l’anzidetta vite di collegamento (53) e l’ anzidetto perno di fulcraggio (52) sono a loro volta bloccati nel loro assetto operativo grazie a rispettivi grani di serraggio (10).
  7. 7) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che gli steli filettati delle anzidette viti di collegamento ad asse orizzontale (53, 55, 56, 54) si impegnano entro il condotto assiale (14a) di rispettivi inserti cilindrici (14), plasticamente deformabili, infilati nei rispettivi fori di destinazione previsti sulla faccia posteriore degli elementi verticali (1, 4a, 4b, 4c) di ciascuna struttura grigliata (SG1. SG2).
  8. 8) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che le teste delle viti (53) che assicurano di collegamento tra le estremità dei bracci articolati (5a, 5b, 5c) ed i montanti (1) della struttura fissa (SF) sono protette, nel loro assetto operativo, da rispettive bussole antieffrazione (15).
  9. 9) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che ciascuna delle anzidette aste verticali (4a, 4b, 4c) termina inferiormente e superiormente con un’analoga estremità biforcuta, neH’ambito della quale sono previste due spondine contrapposte (16) tra le quali è montato a folle un rullino scanalato (17) atto ad interferire trasversalmente ed a scorrere contro rispettivi binari rettilinei (2a, 3a) previsti sul’interno della traversa inferiore (2) e della traversa superiore (3) dell’anzidetta struttura fissa a cornice (SF).
  10. 10) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che i bracci articolati (5 a, 5b, 5c) appartenenti alla prima (SG1) delle due anzidette strutture grigliate mobili terminano con una punta consistente in una sorta di lama (12) disposta di taglio, atta ad insediarsi esattamente - nell’assetto operativo dell’ inferriata medesima -entro una corrispondente sede delimitata dalla punta biforcuta (13) adottata dai corrispondenti bracci articolati (5a, 5b, 5c) della seconda (SG2) delle due strutture grigliate mobili.
  11. 11) Inferriata secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che almeno uno dei bracci articolati (5a, 5b, 5c) di ciascuna struttura grigliata (SG1, SG2) reca un’ala (6) ruotata di circa 90° e disposta di taglio sull’esterno del rispettivo montante (1) della struttura fissa a cornice (SF), atta a generare alternativamente - se soggetta ad opportune forze inverse di direzione verticale - la ritrazione a compasso dei bracci articolati medesimi (5a, 5b, 5c) e il completo allungamento degli stessi, cui conseguono rispettivamente l’assetto compatto non operativo e l’assetto allargato operativo della terna di aste scorrevoli (4a, 4b, 4c).
  12. 12) Inferriata secondo la rivendicazione 11, caratterizzata per il fatto che l’azionamento alternativo di ciascuna delle anzidette ali (6) viene assicurato da una chiocciola (7), a questa solidale, in grado di compiere rotazioni inverse, da un punto di fine corsa superiore ad uno inferiore (e viceversa), lungo una vite senza fine ad asse verticale (8) azionata da un rispettivo motoriduttore (9).
  13. 13) Inferriata secondo la rivendicazione 12, caratterizzata per il fatto che l’anzidetta chiocciola (7) è corredata di un perno debordante ad asse orizzontale (7a) atto a cooperare con un’asola (6a) previste sull’anzidetta ala (6).
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