ITGO20120004A1 - Apparato con elemento roto-traslatorio per il movimento di lastre in banchi e vetrine - Google Patents

Description

Descrizione del brevetto per Invenzione avente per titolo: “Apparato con elemento roto-traslatorio per il movimento di lastre in banchi e vetrine”.

Apparato con elemento roto-traslatorio per il movimento di lastre in banchi e vetrine.

Settore di applicazione

L’apparato in oggetto trova valido impiego nel settore delle vetrine e dei banchi refrigerati, caldi e neutri destinati sia alla vendita di generi alimentari sia di prodotti non alimentari quali gioielli, prodotti elettronici, giocattoli, ecc. ecc.. Stato della tecnica

I banchi e le vetrine per l’esposizione e la vendita di alimenti o di prodotti non alimentari sono sempre dotati di lastre in vetro od in materiale plastico aventi, per varie esigenze, le più diverse dimensioni e lunghezze. La funzione delle lastre è quella di isolare i prodotti contenuti negli stessi dall’ ambiente esterno e/o quella di evitare che i clienti tocchino la merce esposta. Le lastre sono vincolate in vari modi ad un telaio inferiore oppure ad un telaio superiore sorretto da montanti.

Gli apparati con telaio superiore tradizionale a montanti posteriori od anteriori, per quanto validi, risentono di alcuni problemi. Innanzitutto, per supportare le lastre, sono necessari profilati costituenti il telaio portante superiore di sezione notevole e/o combinazioni di più profilati collegati tra di loro onde evitare torsioni e deformazioni dei profilati stessi. Tale telaio superiore, considerato il peso, deve essere sorretto da più montanti. Ad esempio un banco frigo con due lastre e telaio portante superiore tradizionale con apertura verso l’alto deve essere dotato di almeno tre montanti anteriori o posteriori che sorreggano il telaio stesso. Molti telai portanti superiori presenti sul mercato presentano inoltre ingombri eccessivi e meccaniche molto complesse. Ciò ha due conseguenze: un alto costo di produzione ed una minore qualità di esposizione della merce dovuto in particolar modo alla presenza di più montanti.

Inoltre, alle volte, i telai portanti superiori presentano apparati per la movimentazione delle lastre eccessivamente esposti al vano generi alimentari con le conseguenti problematiche igieniche.

Il telaio portante superiore alloggia molle a gas e cerniere per il movimento delle lastre, rimpianto di illuminazione, tendine notte, ecc..

Sono noti apparati che hanno tentato di fornire una soluzione a questo problema. Ad esempio EP 0664 987 descrive un dispositivo avente una parte fissa di supporto sulla quale è imperniata la pinza che supporta la lastra la quale ruota secondo un asse orizzontale. Il sollevamento della lastra è coadiuvato da due accumulatori di potenza i quali agiscono in una direzione approssimativamente ad angolo retto rispetto al piano. Le estremità degli accumulatori consentono la loro rotazione in tutte le direzioni. La direzione in cui agiscono gli accumulatori di potenza può essere parallela all’asse della pinza quando la lastra è in posizione inferiore, mentre è inclinata rispetto a questa quando la lastra è in posizione superiore. Un’estremità di ciascun accumulatore si impegna con la superficie laterale della pinza.

Questo dispositivo impiega però un numero elevato accumulatori di potenza per singola lastra. Per sopportare la loro spinta è perciò indispensabile un sovradimensionamento del profilato portante con i conseguenti elevati costi di acquisto a cui si sommano quelli per la gestione e manutenzione del dispositivo stesso. Inoltre tutti questi accumulatori di potenza o molle a gas, pur essendo in quantità elevata, non sono in grado di consentire la chiusura controllata della lastra poiché il braccio di leva all’ approssimarsi della chiusura è quasi nullo. Sommario dell’invenzione

Scopo dell’invenzione in oggetto è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori un apparato di movimentazione delle lastre di banchi e vetrine più semplice, sicuro ed economico rispetto agli apparati presenti oggi sul mercato e che consenta, quindi, di risolvere i problemi prima evidenziati.

Un altro scopo dell’invenzione in oggetto è quello di realizzare un apparato di movimentazione delle lastre estremamente compatto che possa essere inserito in un telaio di sezione contenuta a favore delle visibilità del prodotto esposto.

Questi ed altri scopi sono raggiunti dall’apparato di movimentazione delle lastre in oggetto, come meglio descritto nella prima rivendicazione.

In sintesi, è utilizzato almeno un apparato di movimentazione per ciascuna lastra in vetro o materiale plastico disposta dal lato cliente. Ciascun apparato di movimentazione è montato su un profilato di appoggio, a sua volta fissato al profilato portante. Ciascun apparato di movimentazione comprende una prima cerniera che sorregge la lastra tramite una pinza formata da due profilati connessi ad una sua prima estremità. Tale prima cerniera è imperniata alla sua seconda estremità su un supporto fissato al profilato di appoggio. Ciascuna prima cerniera è imperniata ad una prima estremità di un elemento di collegamento tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale dell’elemento di collegamento stesso di assumere più posizioni quali teste sferiche e perni sferici, teste ad occhiello e perni sferici, puntali a testa sferica e piattelli sferici od altro.

La seconda estremità di tale elemento di collegamento è imperniata ad un elemento rotante tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale dell’elemento di collegamento stesso di assumere più posizioni. Tale elemento rotante è imperniato al profilato di appoggio.

L’elemento rotante è ulteriormente imperniato ad una prima estremità di una molla a gas tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale della molla a gas stessa di assumere più posizioni. La seconda estremità della molla a gas è imperniata al profilato di appoggio tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale della molla a gas stessa di assumere più posizioni.

Ciascuna molla a gas si muove lungo un asse parallelo alla superficie del profilato di appoggio mentre ciascun elemento rotante ruota lungo un asse ortogonale alla superficie del profilato di appoggio stesso. Anche la prima cerniera sulla quale è vincolata la lastra ruota lungo un asse parallelo alla superficie del profilato di appoggio. La trasmissione del movimento dall’elemento rotante alla prima cerniera avviene grazie al succitato elemento di collegamento che si muove sia con moto rotatorio dovuto all’analogo movimento della prima cerniera sia con moto traslatorio dovuto allo spostamento della prima cerniera rispetto all’elemento rotante.

L’elemento rotante e l’elemento di collegamento agiscono come leve trasformando il movimento rettilineo alternato dello stelo della molla a gas in un movimento rotatorio della prima cerniera e della lastra ad essa fissata. Il movimento avviene con fluidità e senza perdite di energia da parte della molla a gas.

Le molle a gas agiscono in direzione parallela al piano del profilato portante e ciò indipendentemente dal fatto che la lastra sia in posizione inferiore od in posizione superiore.

Per ciascuna lastra sono necessari uno o più apparati di movimentazione a seconda della grandezza della lastra. Gli apparati di movimentazione possono essere posizionati in qualsiasi posizione rispetto all’asse longitudinale della lastra: a sinistra, a destra, al centro od in posizioni intermedie.

Ciascun apparato di movimentazione viene alloggiato e fissato ad un profilato portante avente lunghezza pari a quella del banco o vetrina, sostenuto da montanti laterali anteriori o posteriori. Il profilato portante può essere completato a piacimento con Γ illuminazione che trova comodo alloggio nella sua parte inferiore.

Le molle a gas agiscono lungo il senso di estrusione del profilato portante senza interromperne il profilo con tagli o scansi consentendo di sopportare bene i carichi a flessione. È così possibile utilizzare profilati portanti di sezione contenuta e, di conseguenza, solo due montanti laterali che lasciano libera la visuale dal lato cliente e facilmente accessibile il piano di lavoro dal lato dell’operatore.

Inoltre vi sono ulteriori vantaggi:

- ciascun apparato di movimentazione è fornito già montato e pronto per essere fissato al profilato portante che il cliente sceglierà secondo le sue esigenze, quindi tempi di attesa ridotti;

- non sono più necessarie diverse macchine utensili complesse per montare la l’apparato di movimentazione nel profilato portante ma solo una sega per profilati ed un trapano con il conseguente risparmio di tempo e costi;

- l’apparato di movimentazione , una volta montato nel profilato portante, può anche essere isolato tramite apposite coperture dall’ambiente esterno ed in particolar modo dagli alimenti, garantendo l’aspetto igienico;

- l’apparato di movimentazione , una volta montato nel profilato portante, può essere fissato lateralmente su banchi e vetrine mediante pannellature laterali di sostegno.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’ invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva, dell’apparato di movimentazione in oggetto, illustrato a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:

- la figura 1 mostra una vista laterale di un banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra aperta;

- la figura 2 illustra una seconda vista laterale di un banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra chiusa;

- la figura 3 mostra una vista parziale in pianta inferiore dello stesso banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra chiusa;

- la figura 4 illustra una seconda vista parziale in pianta inferiore dello stesso banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra completamente aperta;

-la figura 5 illustra una vista in assonometria dimetrica dello stesso banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra chiusa;

- la figura 6 illustra una vista in assonometria dimetrica dello stesso banco dotato dell’apparato di movimentazione in oggetto in fase di lastra aperta;

- la figura 7 illustra una vista in assonometria dimetrica dell’apparato di movimentazione in fase di lastra chiusa;

- la figura 8 illustra una seconda in assonometria dimetrica dell’apparato di movimentazione in fase di lastra aperta.

Descrizione dettagliata di un esempio preferito di esecuzione

Più in particolare, nel presente esempio si prevede l’utilizzo di due apparati di movimentazione in oggetto su di un banco dotato di una lastra 1 in vetro disposta dal lato cliente.

II banco è dotato di un profilato portante 2 superiore. Ciascun apparato di movimentazione è montato su un profilato di appoggio 3, a sua volta fissato al profilato portante 2 mediante viti. Il profilato portante 2 è sorretto da due montanti 4 fissati mediante viti a piastre 5, a loro volta fissate mediante viti al profilato portante 2 stesso.

Su ciascun profilato di appoggio 3 è fissato un supporto costituito da un terzo profilato 6. Ciascun terzo profilato 6 è sagomato in profilo ad L. Una parte di ciascun terzo profilato 6 è fissata mediante viti al profilato di appoggio 3, mentre la seconda parte dello stesso terzo profilato 6, ortogonale alla prima, si estende da quest’ultimo verso l’estemo. Su tale seconda parte di ciascun terzo profilato 6 è imperniata un’estremità di una prima cerniera 7 mediante un perno 7.1. Sulla seconda estremità di ciascuna prima cerniera 7 sono vincolati due profilati 8, 9 costituenti la pinza che sorregge la lastra 1.

Su ciascuna prima cerniera 7 è fissato un perno sferico 7.2 sul quale va ad imperniarsi una biella snodata 10 formata da una prima testa sferica 10.1, da un asse filettato 10.2, da due dadi 10.3 e da una seconda testa sferica 10.4. La prima testa sferica 10.1 alloggia il perno sferico 7.2 della prima cerniera 7 formando un primo snodo sferico.

La seconda testa sferica 10.4 alloggia un primo perno sferico 11.1 di un elemento rotante costituito da una seconda cerniera 11 formando un secondo snodo sferico. In dettaglio, tale seconda cerniera 11 è formata da un corpo centrale 11.2 e da due bracci 11.3, 11.4, parzialmente uniti fra loro, che si estendono dal corpo centrale 11.2 verso l’estemo parallelamente alla superfìcie del profilato di appoggio 3. I due bracci 11.3, 11.4 e la porzione che li unisce formano approssimativamente una T. Il corpo centrale 11.2 è imperniato al profilato di appoggio 3 mediante un perno 3.1.

Il succitato primo perno sferico 11.1 della seconda cerniera 11 è avvitato sull’estremità libera del primo braccio 11.3 della seconda cerniera 11. Sull’estremità libera del secondo braccio 11.4 della seconda cerniera 11 è avvitato un secondo perno sferico 11.5.

Su ciascun secondo perno sferico 11.5 è imperniata una testa sferica 12.1 posta all’estremità libera dello stelo 12.2 di una molla a gas 12.

Sul profilato di appoggio 3 è inoltre fissato un perno sferico 3.2. Su quest’ultimo viene agganciata una seconda testa sferica 12.3 fissata all’estremità del cilindro della molla a gas 12.

Operativamente, quando la lastra 1 è in posizione di riposo lo stelo 12.2 della molla a gas 12 è completamente rientrato nel cilindro della molla a gas 12 stessa. Sollevando la lastra 1 si provoca la rotazione di ciascuna prima cerniera 7 rispetto a ciascun terzo profilato 6 sulla quale è imperniata. La rotazione di ciascuna prima cerniera 7 ha come effetto una rotazione della biella snodata 10 rispetto al primo perno sferico 11.1 della seconda cerniera 11 ed una contemporanea traslazione della biella snodata 10 stessa. La roto-traslazione di quest’ ultima causa la rotazione della seconda cerniera 11, imperniata tramite il primo braccio 11.3 alla biella snodata 10. La biella snodata 10 agisce quindi da tramite fra la prima cerniera 7 e la seconda cerniera 11.

La seconda cerniera 11 ruota allora rispetto al perno 3.1 ed essendo imperniata al molla a gas 12 tramite il secondo perno sferico 11.5 posto sul secondo braccio 11.4 fa fuoriuscire lo stelo 12.2.

All’atto della chiusura della lastra 1 i movimenti di ciascuna prima cerniera 7 e della biella snodata 10 ad essa imperniata avvengono in senso inverso. La rotazione in senso contrario della seconda cerniera 11 causa l’arretramento dello stelo 12.2 e la conseguente compressione della molla a gas 12 che pertanto offre una resistenza meccanica al peso della lastra 1. Tale resistenza è tale da poter sostenere la lastra 1 con sicurezza e farla gradatamente chiudere con una leggera spinta manuale.

Riassumendo la molla a gas 12 si muove lungo un asse parallelo alla superficie del profilato portante 2 mentre la seconda cerniera 11 ruota lungo un asse ortogonale alla superficie del profilato portante 2 passante per il perno 3.1. La prima cerniera 7 sulla quale è vincolata la lastra 1 ruota lungo un asse parallelo alla superficie del profilato portante 2 passante per il perno 7.1. La trasmissione del movimento dalla seconda cerniera 11 alla prima cerniera 7 avviene grazie alla biella snodata 10 che si muove sia con moto rotatorio dovuto all’analogo movimento della prima cerniera 7 sia con moto traslatorio dovuto allo spostamento della prima cerniera 7 rispetto al primo braccio 11.3 della seconda cerniera 11.

L’invenzione, così concepita, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo. Inoltre tutti i particolari sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti.

Claims (1)

1. Rivendicazioni 1 - Apparato con elemento roto-traslatorio per il movimento di lastre in banchi e vetrine, vincolato ad un profilato portante (2) sorretto da montanti (4) e comprendente una prima cerniera (7) ad una cui prima estremità sono vincolati due profilati (8, 9) costituenti la pinza che sorregge la lastra (1) disposta dal lato cliente ed una molla a gas (12), caratterizzato dal fatto che detto apparato di movimentazione comprende detta prima cerniera (7), un elemento di collegamento e detta molla a gas (12); ciascun apparato di movimentazione è montato su un profilato di appoggio (3) a sua volta fissato al profilato portante (2); la seconda estremità di detta prima cerniera (7) è imperniata mediante un perno (7.1) ad un supporto fissato al profilato di appoggio (3); ciascuna prima cerniera (7) è imperniata ad una prima estremità del detto elemento di collegamento tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale dell’elemento di collegamento stesso di assumere più posizioni; la seconda estremità di detto elemento di collegamento è imperniata ad un elemento rotante tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale dell’elemento di collegamento stesso di assumere più posizioni; detto elemento rotante è imperniato al detto profilato di appoggio (3) mediante un perno (3.1); detto elemento rotante è ulteriormente imperniato ad una prima estremità di una molla a gas (12) tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale della molla a gas (12) stessa di assumere più posizioni; la seconda estremità della detta molla a gas (12) è imperniata al detto profilato di appoggio (3) tramite uno snodo formato da parti che permettono all’asse longitudinale della molla a gas (12) stessa di assumere più posizioni; ciascuna molla gas (12) agisce lungo un asse parallelo alla superficie del profilato portante (2); detto elemento rotante ruota lungo un asse ortogonale alla superficie del profilato portante (2) passante per detto perno (3.1); detto elemento di collegamento si muove sia con moto rotatorio rispetto all’elemento rotante sia con moto traslatorio; detto elemento di collegamento trasmette il movimento dalla prima cerniera (7) all’elemento rotante. 2 - Apparato, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento di collegamento è costituito da una biella snodata (10). 3 - Apparato, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta biella snodata (10) è formata da una prima testa sferica (10.1), da un asse filettato (10.2), da due dadi (10.3) e da una seconda testa sferica (10.4); detta prima testa sferica (10.1) alloggia un perno sferico (7.2) fissato a detta prima cerniera (7) formando un primo snodo sferico; detta seconda testa sferica (10.4) alloggia un primo perno sferico (11.1) fissato a detto elemento rotante formando un secondo snodo sferico. 4 - Apparato, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto elemento rotante è costituito da una seconda cerniera (11). 5 - Apparato, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta seconda cerniera (11) è formata da un corpo centrale (11.2) e da due bracci (11.3, 11.4), parzialmente uniti fra loro, che si estendono da quest’ultimo verso l’esterno parallelamente alla superficie del profilato di appoggio (3); detti bracci (11.3, 11.4) e la porzione che li unisce formano approssimativamente una T; il corpo centrale (11.2) è imperniato al detto profilato di appoggio (3) mediante detto perno (3.1); detto primo perno sferico (11.1) della seconda cerniera (11) è avvitato sull’estremità libera del primo braccio (11.3) della seconda cerniera (11); detto secondo perno sferico (11.5) della seconda cerniera (11) è avvitato sull’estremità libera del secondo braccio (11.4) della seconda cerniera (11). 6 - Apparato, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’estremità libera dello stelo (12.2) di detta molla a gas (12) è imperniata tramite una prima testa sferica (12.1) al detto secondo perno sferico (11.5) della seconda cerniera (11) e l’estremità del cilindro della molla a gas (12) è imperniata tramite una seconda testa sferica (12.3) ad un perno sferico (3.2) fissato al profilato di appoggio (3). 7 - Apparato, secondo le rivendicazioni precedenti, il tutto come precedentemente descritto ed illustrato negli allegati disegni.