ITFO980031A1 - Scatola da incasso universale per faretti d'illuminazione e relativoattrezzo per la posa in opera. - Google Patents
Scatola da incasso universale per faretti d'illuminazione e relativoattrezzo per la posa in opera. Download PDFInfo
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Description
Descrizione del trovato avente come titolo
"SCATOLA DA INCASSO UNIVERSALE PER FARETTI D’ILLUMI-NAZIONE E RELATIVO ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA"
DESCRIZIONE
Normalmente, i faretti d'illuminazione vengono installati incassando direttamente in controsoffitti o pareti formati quasi sempre da lastre di cartongesso che possono essere forate agevolmente secondo il diametro necessario all'esatto incasso del faretto da installare.
Pertanto, il fissaggio in opera di ogni apparecchio illuminante è ottenuto con il serraggio della lastra di cartongesso tra la cornice esterna del faretto ed i due bracci a molla che da questo si protendono sul retro e tendono a divaricare. Orbene, nonostante la notevole diffusione incontrata negli anni da questo tipo di illuminazione, sempre più apprezzato da arredatori e committenti, ancora oggi gli installatori non dispongono di mezzi adeguati quando occorre incassare i faretti non in una lastra di cartongesso bensì in un soffitto o in una parete di laterizio e cemento. Infatti, in simili circostanze, necessitano accorgimenti di ripiego che consistono, nella migliore delle ipotesi e quando le dimensioni dei faretti lo consentono, nel formare una sorta di scatola da incasso utilizzando manicotti di riduzione per condotti di scarico di fluidi.
Ciò perchè, essendovi in tali manicotti due porzioni di diverso diametro l’inserimento del faretto nella porzione più piccola consente, all'interno di quella più grande, il divaricamento dei bracci a molla che sostengono il faretto.
Quando è possibile reperire manicotti di riduzione aventi il diametro minore compatibile con quello dei faretti, basta tagliarli nella lunghezza necessaria per poi posizionarli, seppure con mezzi di fortuna, in un varco della muratura dove fermarli con malta cementizia o schiuma poliuretanica.
In taluni casi occorre adattare i suddetti manicotti anche nel diametro riportandovi un anello di riduzione in legno o plastica.
E' evidente che un simile modo di operare incide pesantemente sui costi d’installazione dei faretti, costi che, tra l'altro, non sono neppure preventivabili perchè suscettibili di variazioni dipendenti anche dalla possibilità di reperire, in commercio, manicotti di riduzione compatibili con le dimensioni dei faretti.
Occorre inoltre osservare che la gamma dei faretti in commercio è piuttosto ampia, non soltanto per le dimensioni ma anche per il design e per i materiali impiegati. Esistono pertanto anche faretti in vetro o ceramica che, notevolmente più pesanti di quelli in metallo, non consentono l'impiego dei suddetti manicotti di riduzione in quanto, mancando qualsiasi appiglio, la limitata divaricazione consentita ai bracci a molla non è sufficiente per ottenere da questi la presa necessaria.
Lo scopo del presente trovato è quello di ovviare a tutti i problemi esposti offrendo agli installatori di faretti una scatola da incasso che, universale in quanto adattabile facilmente alle dimensioni di ogni faretto, è predisposta anche per il suo mantenimento in opera, per il tempo necessario al fissaggio con poliuretano espanso o malta cementizia, mediante un particolare attrezzo descritto e compreso nella presente privativa industriale.
Va inoltre precisato che la nuova scatola da incasso universale, seppure ideata per risolvere soprattutto i problemi pratici d'installazione dei faretti in soffitti o pareti di laterizio e cemento, risulta estremamente utile anche per le installazioni in lastre di cartongesso in quanto, realizzata con materiale isolante ed ignifugo come le scatole da incasso per le prese di corrente, nonché predisposta per un'adeguata dispersione del calore, costituisce un alloggiamento isolato e sicuro sia per il faretto come per le relative connessioni elettriche.
Ulteriori pregi e caratteristiche saranno di seguito descritti con l’ausilio di quattordici tavole di disegno dove, a solo titolo indicativo e non limitativo, sono rappresentate:
- le FIGG. 1, 2 e 3 che, relative ad una prima versione di scatola da incasso, mostrano una vista laterale del corpo principale A, dell'anello di prolunga B e del coperchio C ;
- le FIGG. 4 e 5 che mostrano, nell'ordine, la vista dall'alto e quella dal basso del corpo principale A;
- le FIGG. 6 e 7 che mostrano, nell'ordine, la vista dall'alto e quella dal basso del coperchio C;
- le FIGG. 8, 9 e 10 che mostrano la sezione verticale XX del corpo principale A, dell'anello di prolunga B e del coperchio C;
- le FIGG. 11, 12 e 13 che, relative ad una seconda versione di scatola da incasso, mostrano una vista laterale del corpo principale D, deH'aneUo di prolunga E e del coperchio F;
- le FIGG. 14 e 15 che mostrano, nell'ordine, la vista dall'alto e quella dal basso del corpo principale D;
- le FIGG. 16, 17 e 18 che mostrano la sezione verticale YY del corpo principale D, deU'anello di prolunga E e del coperchio F;
- le FIGG. 19, 20 e 21 che, relative ad una terza versione di scatola da incasso, mostrano una vista laterale del corpo principale G, dell’anello di prolunga H e del coperchio I;
- le FIGG 22 e 23 che mostrano, nell'ordine, la vista dall'alto e quella dal basso del corpo principale G;
- le FIGG. 24, 25 e 26 che mostrano la sezione verticale WW del corpo principale G, dell'anello di prolunga H e del coperchio I;
- le FIGG. 27 e 28 che mostrano la vista dall'alto e la sezione verticale XX dell'elemento L dell’attrezzo per la posa in opera della scatola da incasso; - le FIGG. 29 e 30 che mostrano una vista laterale e quella dall’alto dell’organo di serraggio della scatola da incasso contro l'elemento L dell' attrezzo;
- la FIG. 31 che mostra, in sezione verticale, il posizionamento in opera di una scatola da incasso mediante l'apposito attrezzo di sostegno;
- le FIGG. 32 e 33 che mostrano la sezione verticale di due installazioni, complete di faretti, ottenute utilizzando due diversi tipi di scatola da incasso già rappresentati, rispettivamente, nella TAV. 4 e nella TAV. 10.
Dai suddetti disegni si evince innanzitutto che la nuova scatola da incasso è composta da un coipo principale, da un coperchio e da eventuali anelli di prolunga da frapporre, all’ occorrenza, ai primi due.
Tuti i componenti della scatola sono realizzabili mediante stampaggio di materiale plastico idoneo, preferibilmente di colore bianco ed eventualmente cromati per ottenere una maggiore riflessione della luce ed un minor assorbimento del calore.
Inoltre, secondo il presente trovato, le scatole da incasso presentano, nel corpo principale e/o nel coperchio, alcune zone a frattura predisposta onde poterle asportare agevolmente laddove necessita un passaggio per le guaine dei cavi elettrici oppure per la dispersione del calore magari, anche in questo caso, con guaine o tubi attraversanti il materiale di fissaggio della scatola (malta cementizia od altro) e giungenti nelle cavità del laterizio od anche all'esterno della struttura muraria.
Il corpo principale, conformato a svasare verso l’alto per essere impilabile nelle fasi di stoccaggio e di trasporto, ha una conicità più accentuata nella parte inferiore ed è aperto alle due basi di cui quella superiore, di diametro maggiore ed affacciantesi aH'intemo della muratura, è destinata all'applicazione del coperchio previa interposizione o meno degli anelli di prolunga, mentre la base inferiore, destinata all 'inserimento del faretto, sporge dalla muratura quale riferimento per la finitura dell'intonaco. Proprio a tale scopo è stato ideato anche un apposito attrezzo (TAVV. 11 e 12) che consente il perfetto posizionamento a sporgere della scatola da incasso ed il suo mantenimento in opera durante le operazioni di fissaggio con malta cementizia, resine espanse od altro.
Il suddetto corpo principale presenta, internamente e ad iniziare dal bordo inferiore, una conformazione ad anelli o a gradini circolari che, concentrici e di diametro crescente verso l'alto, definiscono all' esterno altrettanti piani di taglio tra i quali scegliere quello idoneo all 'inserimento del faretto, mentre all 'interno consentono rappiglio dei bracci a molla direttamente sui ripiani degli anelli e dei gradini oppure in appositi denti di aggancio sporgenti, da ciascuno di questi, a coppie e da due zone diametralmente opposte.
Esaminando in dettaglio la scatola da incasso della prima versione, rappresentata nelle TAVV. 1-2-3-4-12-13, si evince innanzi tutto che il corpo principale A, pressoché tronco-conico nella parte inferiore formata da una successione di anelli di diametro crescente e tra i quali scegliere quello più idoneo all' inserimento del faretto, nella parte superiore, anch'essa a svasare verso l'alto ma in modo meno accentuato e quanto basta all’impilaggio, presenta un allargamento laterale con due porzioni 1 che, diametralmente opposte, consentono una più ampia e più efficace divaricazione ai bracci a molla S del faretto (FIG. 32) tra l'altro offrendo loro l'appiglio in risalti o denti 2 pressoché uguali ed allineati a quelli che, indicati con 4, sporgono dagli anelli concentrici 3 formanti la parte inferiore dell'elemento.
Per facilitare l’asportazione della parte sottostante l'anello scelto per l'inserimento del faretto, il collegamento in successione degli anelli 3 è a frattura predisposta in quanto limitato a brevi tratti d’inspessimento 5 tra l'altro sporgenti preferibilmente al l'esterno per non alterare la perfetta circolarità della sede in cui inserire il faretto. Inoltre il taglio, eseguibile manualmente con un seghetto, risulta ulteriormente facilitato perchè guidato dai gradini rovesci e dalle feritoie che caratterizzano esternamente la parte inferiore dell'elemento A.
Sia i denti 4 aggettantisi dagli anelli 3 come pure i denti 2 predisposti sul fondo delle due porzioni di allargamento 1 dell'elemento A sono conformati a trapezio per potervi agganciare e sganciare i bracci a molla S del faretto con una breve rotazione di questo in un senso o nell'altro. A tale scopo, le due porzioni di allargamento 1 sono sufficientemente ampie per consentire lo sfilamento dei suddetti bracci lateralmente alla fila di denti 2.
Nel corpo principale A sono anche predisposte, in prossimità del bordo superiore, alcune porzioni 6 a frattura predisposta che, come già accennato, consentono all'occorrenza l'apertura per il passaggio dei cavi elettrici o per la dispersione del calore.
Poiché per ottenere nel corpo principale A una imboccatura particolarmente ampia occorre ridurre sensibilmente l’altezza dell'elemento, soprattutto in simili circostanze può risultare opportuno l'impiego di un anello di prolunga B (FIGG. 2 e 9) conformato come la corrispondente porzione superiore del corpo A nel quale andrà inserito fino ai risalti esterni 7 che definiscono il corretto accoppiamento.
Allo stesso modo potranno essere accoppiati in successione anche più anelli B fino all'ottenimento della lunghezza voluta.
Il coperchio C (FIGG. 3-6-7-10), sagomato e conformato per potervi impegnare nell'incavo perimetrale 8 il bordo superiore del corpo A o dell 'eventuale anello di prolunga B, presenta un foro centrale 10 ed una serie di porzioni circolari 9, a frattura predisposta, utilizzabili in alternativa o in aggiunta alle porzioni 6 del corpo principale A.
Dal suddetto foro centrale 10 si protendono, diametralmente opposte, due tacche 11 per il passaggio delle alette dell'organo di serraggio N dell'attrezzo per la posa in opera della scatola (TAVV. 11 e 12).
Una coppia di risalti 12, sporgenti nel lato superiore del coperchio C, definiscono l'assetto di aggancio dell'organo N in tal modo sfilabile, dopo il fissaggio della scatola nella muratura, previa rotazione inversa rispetto a quella eseguita per l'aggancio.
L'attrezzo per la posa in opera, rappresentato nelle TAVV. Il e 12, si avvale anche di un elemento L, realizzabile mediante stampaggio di materie plastiche, avente la porzione piana 13, contro la quale poggiare il bordo inferiore della scatola da incasso, ribassata rispetto ai tre bracci 14 che da detta porzione si protendono per poggiare contro la struttura muraria 0 previa formazione del varco destinato ad accogliere la scatola ed il materiale di fissaggio P della stessa (malta cementizia, resine espanse od altro).
Il dislivello esistente tra la porzione 13 ed i bracci 14 consente il fissaggio a sporgere della scatola quanto basta a formare, a filo della stessa, rintonaco Q contro il quale andrà a poggiare la cornice R del faretto ivi mantenuta dal richiamo dei due bracci a molla S.
Nell’elemento L trovasi, centrato e perpendicolare alla porzione piana 13, un manicotto cilindrico 16 sporgente su entrambi i lati e recante, nella parte opposta alla porzione piana 13, un grano di bloccaggio o galletto 17 con cui fermare l'asta sillabile M munita, nell'estremità superiore, di un organo N preposto al serraggio della scatola contro la porzione piana 13.
Detto organo N, realizzabile anch'esso mediante stampaggio di materie plastiche, è una sorta di cappellotto dal quale si protendono, diamentralmente opposte, una coppia di alette verticali 18 per l'aggancio del coperchio della scatola e dal quale sporge anche un collarino 19 che, limitando l'inserimento dell'organo N nell'apposito foro 10 del coperchio, assicura l'interferenza dei risalti 12 del coperchio con la rotazione delle alette 18 da arrestare nella posizione di aggancio.
Quando la scatola da incasso deve essere inserita in un soffitto, l'asta sillabile M, opportunamente predisposta nell’estremità inferiore, sarà applicata ad un'asta allungabile di tipo noto onde ottenere un insieme da porre in tensione tra il pavimento ed il soffitto contro il quale mantenere in appoggio l'elemento L per il tempo necessario al fissaggio della scatola.
Nel caso di soffitti particolarmente alti, oppure quando la scatola da incasso deve essere inserita in una parete verticale, in alternativa alla suddetta asta allungabile è previsto l'impiego di tre tasselli ad espansione con cui vincolare temporaneamente l’elemento L alla muratura attraverso le apposite asole 15 dei bracci 14.
Esaminando la scatola da incasso della seconda versione, rappresentata nelle TAW. 5-6-7, si evince innanzi tutto che il corpo principale D, a pianta perfettamente circolare, ha una conformazione di massima a svasare verso l'alto che risulta più accentuata nella parte inferiore tra l'altro formata da una successione di gradini che, diritti all 'interno e rovesci aH'estemo ma tutti concentrici e di diametro crescente verso l'alto, consentono di scegliere il piano di taglio da cui ottenere il diametro idoneo all 'inserimento del faretto. Anche la parte superiore del corpo D, seppure tronco-conica all’interno, presenta all'esterno una successione di gradini rovesci che, concentrici e di diametro crescente verso l'alto, guidano gli eventuali tagli con cui ridurre l'ingombro in altezza dell'elemento.
Il profilo interno e quello esterno del suddetto corpo principale D sono conformati e reciprocamente disposti in modo da determinare, sia nella parte superiore come in quella inferiore dell'elemento ed in corrispondenza di ciascun riferimento per gli eventuali tagli di adattamento, zone anulari di spessore ridotto che rendono meno impegnativi i tagli suddetti.
Anche in questa versione, per consentire l'aggancio dei bracci a molla S che sostengono il faretto, da ciascun gradino interno del corpo D sporgono verso l'alto una o più coppie di denti o appigli 20 diametralmente opposti ed allineati a quelli degli altri gradini. Ulteriori coppie di denti o appigli 21, in linea con quelli sottostanti 20, sporgono anche nella parte superiore tronco-conica dell'elemento. Tuttavia, in considerazione del particolare dislivello esistente tra i denti 21 ed essendo previste più coppie di file di tali denti, ciascuna coppia di dette file sarà sfalsata in altezza rispetto alle altre per offrire l'opportunità di eventuali agganci a quote intermedie.
Analogamente alla versione precedente, sia i denti 20 della parte inferiore come pure i denti 21 della parte superiore sono conformati a trapezio per potervi agganciare e sganciare i bracci a molla S con una breve rotazione del faretto in un senso o nell’altro. A tale scopo, l'intervallo tra una fila di denti e l'altra sarà tale da consentire all' occorrenza lo sfilamento dei bracci suddetti. Poiché per ottenere nel corpo principale D una imboccatura particolarmente ampia occorre ridurre sensibilmente l'altezza dell'elemento, soprattutto in simili circostanze può risultare opportuno l'impiego di un anello di prolunga E (FIGG. 12 e 17), di forma tronco-conica, da inserire nel corpo D fino ai risalti esterni 7 che definiscono il corretto accoppiamento. Allo stesso modo potranno essere accoppiati in successione anche più anelli E fino all'ottenimento della lunghezza voluta.
Il coperchio F (FIGG. 13 e 18), destinato a poggiare sul bordo superiore del corpo D o dell’eventuale anello di prolunga E, presenta perimetralmente una conformazione a gradini rovesci per il perfetto accoppiamento al corpo D anche qualora, riducendone l’altezza, venisse automaticamente ridotto anche il diametro del bordo superiore. Tale conformazione a gradini rovesci è interrotta, da opportune rientranze 22, in corrispondenza dei denti 21 del corpo D poiché questi, dopo eventuali tagli per ridurre l'altezza del corpo D, potrebbero intralciare il corretto inserimento del coperchio.
Nella zona centrale 23 del coperchio, rialzata fino al filo del bordo esterno, trovansi gli stessi accorgimenti previsti nel precedente coperchio C per facilitare la formazione di eventuali aperture e per consentire il serraggio della scatola nel già descritto attrezzo di posizionamento in opera.
Esaminando la scatola da incasso della terza versione, rappresentata nelle TAVV. 8-9-10-14, si evince innanzi tutto che il corpo principale G, a pianta perfettamente circolare, ha una conformazione di massima a svasare verso l’alto che risulta più accentuata nella parte inferiore pur essendo interamente formato da una successione di anelli 24, concentrici e di diametro crescente verso l'alto, collegati tra loro con brevi tratti d'inspessimento 25 sporgenti preferibilmente all 'esterno soprattutto per non alterare la perfetta circolarità sia nella sede di volta in volta scelta per l'inserimento del faretto e sia in quella destinata all 'inserimento del coperchio dopo gli eventuali adattamenti in altezza dell'elemento. Infatti, mentre gli anelli della parte inferiore offrono una serie di diametri diversi tra i quali scegliere quello più adatto all 'inserimento del faretto, gli anelli della parte superiore, dove la svasatura è meno accentuata e comunque sufficiente all'impilaggio, facilitano le eventuali riduzioni in altezza deH'elemento.
A differenza delle due versioni già descritte, nella scatola in esame è prevista l installazione di un faretto che, come illustrato nella TAV. 14, è provvisto di bracci a molla T con l'estremità piegata verso il basso o ad uncino.
Pertanto, simili bracci T possono trovare un sicuro appiglio sul ripiano di uno qualsiasi dei numerosi anelli 24 formanti il corpo G.
Una coppia di smussi o scivoli 26, predisposti in due zone diametralmente opposte di ciascun anello 24 ed allineati con gli analoghi smussi degli altri anelli, facilitano all'occorrenza l'estrazione dei suddetti bracci T a tale scopo ruotati in corrispondenza di questi per poter rimuovere il faretto.
Poiché per ottenere nel corpo principale G una imboccatura particolarmente ampia occorre ridurre sensibilmente l'altezza dell'elemento, soprattutto in simili circostanze può risultare opportuno l'impiego di un anello di prolunga H (FIGG. 20 e 25), di forma tronco-conica, da inserire nel corpo G fino ai risalti esterni 7 che definiscono il corretto accoppiamento. Allo stesso modo potranno essere accoppiati in successione anche più anelli H fino all'ottenimento della lunghezza voluta.
Il coperchio I (FIGG. 21 e 26), destinato a poggiare sul bordo superiore del corpo G o dell'eventuale anello di prolunga H, presenta perimetralmente una conformazione a gradini rovesci per il perfetto accoppiamento al corpo G anche qualora, riducendone l'altezza, venisse automaticamente ridotto anche il diametro del bordo superiore.
Nella zona centrale 27 del coperchio, rialzata fino al filo del bordo esterno, trovansi gli stessi accorgimenti già previsti nei coperchi delle precedenti due versioni per facilitare la formazione di eventuali aperture e per consentire il serraggio della scatola nell'attrezzo già descritto.
Ferme restando le caratteristiche di massima illustrate e descritte, non è escluso che la scatola da incasso e l'attrezzo per il posizionamento in opera della stessa possano essere suscettibili di eventuali modifiche o varianti che, comunque comprese nel presente ambito brevettuale, potrebbero risultare necessarie per particolari esigenze di stampaggio od altro.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1) "SCATOLA DA INCASSO UNIVERSALE PER FARETTI D'ILLUMI-NAZIONE E RELATIVO ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA" caratterizzati in via principale dal fatto che la scatola da incasso, realizzata con materiale isolante ed ignifugo come le scatole per le prese di corrente, è adattabile al diametro dei faretti con un taglio orizzontale che ne riduce all' occorrenza la lunghezza nella parte inferiore avendo questa una conformazione di massima a svasare verso l'alto e presentando una successione di anelli o gradini circolari che, concentrici e di diametro crescente verso l’alto, definiscono all'esterno altrettanti piani di taglio tra i quali scegliere quello da eseguire, mentre all'interno offrono rappiglio ai due bracci a molla del faretto sui ripiani degli anelli o dei gradini eventualmente completati ciascuno da una o più coppie di denti innalzantisi da punti diametralmente opposti per consentire l'aggancio ai suddetti bracci a molla. 2) "SCATOLA DA INCASSO", come alla precedente rivendicazione, caratterizzata dall’essere composta da un corpo principale, da un coperchio e da eventuali anelli di prolunga da frapporre all 'occorrenza ai primi due. 3) "SCATOLA DA INCASSO", come alle .precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che nel corpo principale e/o nel coperchio trovansi alcune zone a frattura predisposta la cui asportazione consente in taluni casi il passaggio delle guaine per i cavi elettrici ed in altri la dispersione del calore. 4) "SCATOLA DA INCASSO", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che il corpo principale, aperto alle due basi di cui quella inferiore è destinata all 'inserimento del faretto previo adattamento al diametro di questo, mentre quella superiore è destinata all'applicazione di un coperchio previa eventuale interposizione di uno o più anelli di prolunga, è conformato a svasare verso l'alto anche nella parte superiore per consentire l'impilaggio degli elementi e l’opportuno contenimento degli ingombri nelle fasi di stoccaggio e di trasporto. 5) "SCATOLA DA INCASSO", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che il coperchio, comunque conformato, è predisposto con un foro centrale 10 e due tacche 11 che da questo si protendono diametralmente opposte consentendo l'aggancio di detto coperchio ed il conseguente serraggio della scatola nell’attrezzo che l'attraversa centralmente e la mantiene saldamente in opera durante le operazioni di fissaggio con malta cementizia od altro. 6) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 5), caratterizzata dal fatto che una coppia di risalti 12, sporgenti nel lato superiore del coperchio, definiscono l'assetto di aggancio dell'organo N dell'attrezzo che, utilizzato per il serraggio ed il posizionamento in opera della scatola, è sfilabile, dopo il fissaggio della scatola nella muratura, previa rotazione inversa rispetto a quella eseguita per l’aggancio. 7) "SCATOLA DA INCASSO", come alle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che, secondo la versione rappresentata nelle TAVV. 1-2-3-4-12-13, il corpo principale A, a pianta pressoché circolare nella sua parte inferiore formata da una successione di anelli di diametro crescente e tra i quali scegliere quello più idoneo all'inserimento del faretto, nella parte superiore, anch’essa a svasare verso l'alto, presenta un allargamento laterale con due porzioni 1 che, diametralmente opposte, consentono una più ampia e più efficace divaricazione ai bracci a molla S del faretto (FIG. 32) tra l’altro offrendo loro rappiglio in risalti o denti 2 pressoché uguali ed allineati a quelli che, indicati con 4, sporgono dagli anelli concentrici 3 formanti la parte inferiore dell' elemento . 8) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 7), caratterizzata dal fatto che, per facilitare l'asportazione della parte sottostante l'anello scelto per Γ inserimento del faretto, il collegamento in successione degli anelli 3 è a frattura predisposta in quanto limitato a brevi tratti d'inspessimento 5 alternati a feritoie e sporgenti preferibilmente all 'esterno per non alterare la perfetta circolarità della sede in cui inserire il faretto. 9) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 7), caratterizzata dal fatto che i denti 4 aggettantisi dagli anelli 3 ed i denti 2 predisposti sul fondo delle due porzioni di allargamento 1 dell'elemento A sono tutti conformati a trapezio per potervi agganciare e sganciare i bracci a molla S del faretto con una breve rotazione di questo in un senso o nell'altro. 10) "SCATOLA DA INCASSO", come alle rivendicazioni da 1) a 6), caratterizzata dal fatto che, secondo la versione rappresentata nelle TAVV. 5-6-7, il corpo principale D, a pianta perfettamente circolare, ha una conformazione di massima a svasare verso l’alto che risulta più accentuata nella parte inferiore tra l’altro formata da una successione di gradini che, diritti all' interno e rovesci all'esterno ma tutti concentrici e di diametro crescente verso l'alto, consentono di scegliere il piano di taglio da cui ottenere il diametro idoneo all'inserimento del faretto, mentre la parte superiore dello stesso corpo D, tronco-conica all 'interno, presenta all’esterno una successione di gradini rovesci che, concentrici e di diametro crescente verso l’alto, guidano gli eventuali tagli con cui ridurre l'ingombro in altezza dell'elemento. 11) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 10), caratterizzata dal fatto che il profilo interno e quello esterno del corpo principale D sono conformati e reciprocamente disposti in modo da offrire, sia nella parte superiore come in quella inferiore dell'elemento ed in corrispondenza di ciascun riferimento per i tagli di adattamento, zone anulari di spessore ridotto che rendono meno impegnativi i tagli suddetti. 12) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 10), caratterizzata dal fatto che, per consentire l'aggancio dei bracci a molla S che sostengono il faretto, da ciascun gradino interno del corpo D sporgono verso l'alto una o più coppie di denti o appigli 20, diametralmente opposti, allineati a quelli degli altri gradini e ad ulteriori denti o appigli 21 che a coppie sporgono anche nella parte superiore tronco-conica dell’ elemento. 13) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 12), caratterizzata dal fatto che, in considerazione del particolare dislivello esistente tra i denti 21 sporgenti nella parte tronco-conica superiore del corpo D ed essendo previste più coppie di file di tali denti, ciascuna coppia di dette file sarà sfalsata in altezza rispetto alle altre per offrire l'opportunità di eventuali agganci a quote intermedie. 14) 'SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 12), caratterizzata dal fatto che il coperchio F, rappresentato nelle FIGG. 13 e 18 e destinato a poggiare sul bordo superiore del corpo D o dell'eventuale anello di prolunga E, presenta perimetralmente una conformazione a gradini rovesci per il perfetto accoppiamento al corpo D anche qualora, riducendone l'altezza, venisse automaticamente ridotto anche il diametro del bordo superiore di detto corpo. Inoltre tale conformazione a gradini è interrotta, da opportune rientranze 22, in corrispondenza delle file di denti 21 poiché questi, dopo eventuali tagli per ridurre l'altezza del corpo D, potrebbero intralciare il corretto inserimento del coperchio. 15) "SCATOLA DA INCASSO", come alle rivendicazioni da 1) a 6), caratterizzata dal fatto che, secondo la versione rappresentata nelle TAVV. 8-9-10-14 e destinata all’installazione di faretti aventi i due bracci a molla T con l'estremità piegata verso il basso o ad uncino (FIG. 33), il corpo principale G, a pianta perfettamente circolare, ha una conformazione di massima a svasare verso l'alto che risulta più accentuata nella parte inferiore pur essendo interamente formato da una successione di anelli 24, concentrici e di diametro crescente verso l'alto, collegati tra loro con brevi tratti d'inspessimento 25 sporgenti preferibilmente all’esterno soprattutto per non alterare la perfetta circolarità sia nella sede di volta in volta scelta per l'inserimento del faretto e sia in quella destinata all'inserimento del coperchio dopo gli eventuali adattamenti in altezza dell'elemento. 16) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che avendo i bracci a molla T un efficace e sicuro appiglio sul ripiano di un qualsiasi anello 24 del corpo G, in due zone diametralmente opposte di ciascun anello 24 sono predisposti una coppia di smussi o scivoli 26 che, allineati con gli analoghi smussi o scivoli degli altri anelli, consentono all 'occorrenza la facile estrazione dei suddetti bracci T se ruotati in corrispondenza di questi per la rimozione del faretto. 17) "SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 15), caratterizzata dal fatto che il coperchio I (FIGG. 21 e 26), destinato a poggiare sul bordo superiore del corpo G o dell'eventuale anello di prolunga H, presenta perimetralmente una conformazione a gradini rovesci per il perfetto accoppiamento al corpo G anche qualora, riducendone l'altezza, venisse automaticamente ridotto anche il diametro del bordo superiore. 18) "SCATOLA DA INCASSO UNIVERSALE PER FARETTI D'ILLU-MINAZIONE E RELATIVO ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA", caratterizzati dal fatto che l’attrezzo per la posa in opera della scatola suddetta (TAVV. Il e 12), realizzato in modo da effettuare il serraggio della stessa e mantenerla saldamente posizionata durante il fissaggio con malta cementizia od altro all 'interno del soffitto o di una parete, è composto sostanzialmente da due elementi vincolabili reciprocamente ad agire, da opposte direzioni, uno contro la base inferiore aperta della scatola e l'altro contro il coperchio della stessa. 19) "ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA DELLA SCATOLA DA INCASSO", come alla rivendicazione 18), caratterizzato dal fatto che l’elemento L agisce contro il bordo inferiore della scatola con una porzione piana 13 ribassata rispetto ai tre bracci 14 che da questa si protendono per poggiare contro la struttura muraria O previa formazione del varco destinato ad accogliere la scatola ed il materiale di fissaggio P della stessa (malta cementizia, resine espanse od altro). Il dislivello esistente tra la porzione 13 ed i bracci 14 consente il fissaggio a sporgere della scatola quanto basta a formare, a filo della stessa, rintonaco Q contro il quale andrà a poggiare la cornice R del faretto ivi mantenuta dal richiamo dei due bracci a molla. 20) "ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA DELLA SCATOLA DA INCASSO", come alle rivendicazioni 18) e 19), caratterizzato dal fatto che nell'elemento L trovasi, centrato e perpendicolare alla porzione piana 13, un manicotto cilindrico 16 sporgente su entrambi i lati e recante, nella parte opposta alla porzione piana 13, un grano di bloccaggio o galletto 17 con cui fermare l'asta sfilabile M munita, nell'estremità superiore, di un organo N che, destinato ad agire contro il coperchio della scatola, consiste in una sorta di cappellotto dal quale sporgono una coppia di alette verticali 18 per l'aggancio del suddetto coperchio ed anche un collarino 19 che, limitando rinserimento dell’organo N nell'apposito foro 10 del coperchio, assicura l'interferenza dei risalti 12 del coperchio con la rotazione delle alette 18 da arrestare nella posizione di aggancio. 21) "ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA DELLA SCATOLA DA INCASSO", come alle rivendicazioni 18), 19) e 20), caratterizzato dal fatto che quando la scatola da incasso deve essere inserita in un soffitto, l'asta sillabile M, opportunamente predisposta nell'estremità inferiore, sarà applicata ad un'asta allungabile di tipo noto onde ottenere un insieme da porre in tensione tra il pavimento ed il soffitto contro il quale mantenere in appoggio l'elemento L per il tempo necessario al fissaggio della scatola mentre invece, nel caso di soffitti particolarmente alti, oppure quando la scatola da incasso deve essere inserita in una parete verticale, in alternativa alla suddetta asta allungabile è previsto l’impiego di tre tasselli ad espansione con cui vincolare temporaneamente l'elemento L alla muratura attraverso le apposite asole 15 dei bracci 14. 22) "SCATOLA DA INCASSO UNIVERSALE PER FARETTI D'ILLUMINAZIONE E RELATIVO ATTREZZO PER LA POSA IN OPERA ', come a tutte le precedenti rivendicazioni, sostanzialmente come illustrati e descritti per gli scopi specificati ed indipendentemente da quelle modifiche o varianti che, senza esulare dal presente ambito brevettale, in pratica potrebbero risultare necessarie per particolari esigenze di stampaggio od altro.
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