ITFI20120154A1 - Impianto per la produzione di materiale cellulosico tramite una sospensione acquosa di fibre - Google Patents

Impianto per la produzione di materiale cellulosico tramite una sospensione acquosa di fibre Download PDF

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ITFI20120154A1
ITFI20120154A1 IT000154A ITFI20120154A ITFI20120154A1 IT FI20120154 A1 ITFI20120154 A1 IT FI20120154A1 IT 000154 A IT000154 A IT 000154A IT FI20120154 A ITFI20120154 A IT FI20120154A IT FI20120154 A1 ITFI20120154 A1 IT FI20120154A1
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Cristina Brocchini
Paolo Raffaelli
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Toscotec S P A
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Description

IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI MATERIALE CELLULOSICO
TRAMITE UNA SOSPENSIONE ACQUOSA DI FIBRE
Descrizione
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda la produzione di un velo o foglio di materiale cellulosico, in particolare carta, ad esempio (ma non esclusivamente) carta tissue, o simili, con un sistema ad umido, cioà ̈ partendo da una sospensione acquosa di fibre cellulosiche. Più in particolare l’invenzione riguarda innovazioni relative alla miscelazione delle fibre in sospensione ed alla diluizione dell’impasto per la produzione del foglio cellulosico.
Stato della tecnica
La produzione di carta tramite sistemi tradizionali ad umido prevede la formazione di una sospensione acquosa di fibre cellulosiche, con eventuali ulteriori additivi, quali coloranti, resine umido-resistenti o simili, e l'erogazione di questa sospensione su una tela di formazione. La sospensione comprende una percentuale in peso di materiale solido molto bassa, tipicamente compreso tra 0,1 e 1,2%, in funzione del tipo di carta da produrre. Tramite sistemi di drenaggio, aspirazione, compressione e/o riscaldamento il contenuto di acqua viene gradualmente ridotto fino ad ottenere un velo di fibre cellulosiche tra loro coese, che può essere ulteriormente lavorato, ad esempio avvolto in bobine destinate alle successive lavorazioni per la produzione degli articoli destinati al consumo.
La sospensione di fibre cellulosiche in acqua viene alimentata alla tela di formazione tramite una cosiddetta cassa d’afflusso. Alla cassa d’afflusso viene alimentata una portata molto elevata di sospensione, da cui viene estratta una grande quantità di acqua che, drenata nella zona di formazione del velo, viene riportata in ciclo, per diluire un impasto di fibre cellulosiche contenente una quantità relativamente elevata, dell'ordine del 2,5-4% in peso, di fibre cellulosiche in acqua.
L'intero ciclo di produzione comporta l'utilizzo di un elevato numero di componenti impiantistici, quali vasche di miscelazione e di raccolta, sistemi di diluizione dell'impasto con l'acqua proveniente dalla zona di drenaggio associata alla tela di formazione, macchinari per la modifica della qualità delle fibre e così via.
Nella produzione di materiale cellulosico à ̈ frequente la necessità di passare da un tipo di produzione ad un altro, ad esempio modificando il colore del velo cellulosico in produzione, la natura delle fibre e/o degli additivi chimici, la grammatura della carta, ed altro. Quando dalla produzione di un velo o foglio cellulosico di un certo tipo si passa alla produzione di un velo cellulosico diverso, ad esempio di diverso colore, oppure anche contenente additivi chimici diversi, à ̈ in certi casi necessario svuotare l'intero impianto per evitare la contaminazione reciproca tra la sospensione destinata alla produzione del primo tipo di materiale e la sospensione destinata alla produzione del secondo tipo di materiale. Ciò si verifica in particolare nel caso di cambio colore. In altri casi nel passaggio da una produzione all’altra, ad esempio cambiando natura della fibra, si ha una fase transitoria in cui l’impianto continua a produrre, ma il materiale cellulosico prodotto à ̈ inutilizzabile e deve essere scartato. In entrambi i casi, gli elevati volumi dei vari macchinari e componenti dell’impianto, quali le vasche, tine etc, comportano la dispersione di notevoli quantità di fibre, additivi chimici, acqua ed altro.
Vi à ̈ pertanto la necessità di realizzare impianti più compatti, con un minore numero di componenti e/o con un volume ridotto dei componenti medesimi, cosicché la quantità complessiva di acqua e fibre presente nell'impianto sia minore, riducendo i problemi sopra menzionati.
In EP-A-0969142 à ̈ descritto un impianto configurato per ridurre la quantità di acqua in circolazione, per gli scopi sopra indicati. Secondo quanto descritto in questa pubblicazione, viene in particolare eliminata una vasca di raccolta delle acque prime, cioà ̈ delle acque provenienti dalla zona di formazione del velo cellulosico, estratte dalla sospensione acquosa di fibre cellulosiche dopo che questa à ̈ stata erogata dalla cassa d’afflusso sulla tela di formazione. Questo impianto noto prevede la sostituzione della vasca di raccolta e accumulo delle acque prime, cioà ̈ delle acque provenienti dalla zona di formazione del velo o foglio cellulosico, con un semplice tubo o condotto che alimenta le acque prime ad una pompa centrifuga di ricircolo, comunemente denominata fan pump. Nel tubo vengono miscelati al flusso principale di acque prime uno o più flussi di impasti di fibre cellulosiche a maggiore concentrazione di solido provenienti, ad esempio, da una vasca o tina di preparazione e/o dalla cassa d’afflusso.
Questo impianto ed il relativo metodo di produzione di carta ad umido non risolve in modo efficiente il problema della quantità di fibra in circolo nell'impianto, che rimane sempre molto elevata a causa della presenza di numerosi componenti di accumulo e stazionamento degli impasti acquosi di fibre cellulosiche.
Un altro impianto noto per la produzione di un velo di fibre cellulosiche, ad esempio un velo di carta tissue, à ̈ illustrato in Fig.15. L’impianto à ̈ complessivamente indicato con 200. L’impianto comprende una macchina continua 201. La macchina continua può avere forme diverse a seconda del tipo di carta da produrre. Nell’esempio illustrato la macchina continua 201 comprende una cassa d’afflusso 203, una prima tela di formazione 205, un feltro 206 ed un cilindro Yankee 207. La macchina continua può avere anche una configurazione diversa, ad esempio a doppia tela o a tavola piana, con una o più tele di formazione, una tela di trasporto e uno o più cilindri per asciugare la carta.
Con 210 à ̈ indicata una sezione di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche. La sezione 210 comprende una prima tina di miscelazione 211 con un agitatore ed una seconda tina di alimentazione della macchina 213, anch’essa dotata di un agitatore. Nella tina di miscelazione vengono convogliate sospensioni di fibre lunghe, fibre corte, sfridi, fibre recuperate, eventuali additivi chimici od altro. Nella tina di miscelazione l’agitatore rende omogeneo l’impasto che viene poi estratto dal fondo della tina di miscelazione 211 e sollevato da una pompa 215 per essere alimentato alla tina di macchina 213. Con 219 à ̈ indicata una sezione di diluizione, in cui acque prime provenienti dalla macchina continua sono miscelate all’impasto acquoso di fibre cellulosiche alimentato dalla sezione 210. La sezione di diluizione 219 comprende un deareatore 221 che riduce il contenuto di aria nelle acque prime provenienti dalla zona di formazione del velo nella macchina continua 201. Dal deareatore 221 le acque prime fluiscono in un canale di calma 223 e vengono alimentate ad una vasca di accumulo 225. Da qui tramite una pompa centrifuga 227 (fan pump) viene aspirato un flusso di acqua che viene miscelato, lungo un condotto 229, con l’impasto acquoso di fibre cellulosiche provenienti ad esempio da un cassetto di livello costante 231, a cui tale impasto viene alimentato tramite una pompa 233 dalla tina di macchina 213 e con l’impasto di ricircolo della cassa d’afflusso. Il rapporto tra la portata di acqua dalla vasca di accumulo 225 e di impasto dal cassetto a livello costante 231 viene impostato in modo da ottenere una sospensione di fibre cellulosiche da alimentare alla cassa d’afflusso 203 con la desiderata percentuale di materia solida. Ad esempio, da un flusso di acqua sostanzialmente privo di fibre proveniente dalla vasca 225 e da un impasto acquoso di fibre cellulosiche con un contenuto di materia solida di circa il 2,5-4%, viene ottenuta una sospensione di fibre cellulosiche con un contenuto di solido nell’ordine del 0,1-1,2%. Questa sospensione viene alimentata alla cassa di afflusso 203 attraverso un cosiddetto epuratore 239 collegato alla pompa centrifuga 227 tramite un condotto 241.
Sommario dell’invenzione
Secondo una forma di realizzazione, viene previsto un impianto per la produzione di un velo o foglio cellulosico tramite una sospensione acquosa di fibre cellulosiche, comprendente:
− una macchina continua comprendente almeno una cassa di afflusso ed una tela di formazione;
− una sezione di miscelazione di un impasto acquoso di fibre cellulosiche; − una sezione di diluizione, in cui l’impasto acquoso di fibre cellulosiche, proveniente da detta sezione di miscelazione, viene miscelato con acqua proveniente dalla macchina continua, per formare la sospensione acquosa di fibre cellulosiche;
− un collegamento di flusso dalla sezione di diluizione alla macchina continua. La sezione di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche comprende un miscelatore con un corpo tubolare a sviluppo verticale, in cui si immettono tangenzialmente almeno due condotti di alimentazione di flussi di acqua e fibre e/o acqua e additivi chimici. Nel corpo tubolare i flussi immessi da questi due condotti di alimentazione vengono miscelati tra loro grazie al movimento tangenziale e discendente, senza necessità di agitatori statici o dinamici. Il corpo tubolare à ̈ in collegamento di flusso con una sottostante tina di macchina, cioà ̈ una vasca o contenitore per la raccolta dell’impasto ottenuto dalla miscelazione che avviene nel miscelatore e nel sottostante condotto di collegamento tra miscelatore e tina. La tina di macchina à ̈ vantaggiosamente corredata di almeno un miscelatore meccanico, ad esempio ad asse verticale, oppure ad asse orizzontale ed à ̈ in collegamento di flusso con la sezione di diluizione. L’impianto presenta quindi minori volumi rispetto ad un impianto tradizionale, e quindi nel caso di svuotamento dell’impianto per cambio prodotto oppure nel caso di transitorio tra un tipo di produzione ed un’altra, si hanno minori perdite di fibre, composti chimici e acqua. Infatti, come verrà chiarito in seguito, il volume complessivo del miscelatore e della tina di macchina à ̈ sostanzialmente inferiore rispetto al volume delle due tine o vasche normalmente utilizzate in serie negli impianti tradizionali per la miscelazione dell’impasto. La diversa configurazione consente anche notevoli risparmi energetici, in quanto viene del tutto eliminato uno degli agitatori delle due tine presenti negli impianti tradizionali. La miscelazione che avviene nel miscelatore ed il trasferimento dell’impasto nella successiva tina di macchina non richiedono organi ruotanti, quali agitatori o giranti di pompe.
Secondo vantaggiose forme di realizzazione dell’impianto, fra la tina di macchina e la sezione di diluizione non sono presenti ulteriori tine o vasche intermedie.
Per ottenere un funzionamento più efficiente, il miscelatore può essere vantaggiosamente collegato alla sottostante tina di macchina tramite un condotto di collegamento curvo, preferibilmente presentante una curvatura multipla, cioà ̈ due o più curve in serie.
Secondo vantaggiose forme di realizzazione il miscelatore presenta un volume interno vuoto, ad esempio cilindrico, oppure conico o parzialmente cilindrico e parzialmente conico, delimitato da pareti sostanzialmente lisce, prive di diaframmi, alettature, deflettori, setti deviatori od altri organi statici di miscelazione. La miscelazione dei flussi che vengono immessi nel miscelatore à ̈ ottenuta grazie all’orientamento tangenziale o sostanzialmente tangenziale dei flussi. Per tangenziale si intende un orientamento in cui il flusso à ̈ inclinato, preferibilmente di circa 90° rispetto all’asse del corpo tubolare, ed à ̈ disposto in prossimità della parete perimetrale del corpo tubolare del miscelatore.
Il miscelatore presenta almeno due condotti di alimentazione. I due condotti di alimentazione possono essere usati per immettere un flusso di una sospensione acquosa di fibre ed un flusso contenente agenti o additivi chimici. In alternativa, i due condotti possono essere usati per alimentare due flussi di due diverse sospensioni acquose di fibre, ad esempio contenenti fibre lunghe e fibre corte, rispettivamente. Preferibilmente, in alcune forme di realizzazione, il miscelatore presenta più di due condotti di alimentazione, così da poter alimentare ad esempio due o più sospensioni acquose di fibre cellulosiche di tipo diverso, ed un flusso contenente agenti chimici, quali coloranti, resine umido-resistenti od altro.
In alcune forme di realizzazione, il corpo tubolare del miscelatore comprende una cavità cilindrica a sezione trasversale sostanzialmente circolare ed asse sostanzialmente verticale, in corrispondenza della quale si immettono tangenzialmente detti condotti di immissione di flussi. In vantaggiose forme di realizzazione, la cavità cilindrica à ̈ inferiormente collegata ad una cavità tronco-conica, con una sezione trasversale riducentesi verso il basso e definente inferiormente un’apertura di uscita verso la sottostante tina di macchina. La cavità tronco-conica costituisce prolungamento della cavità cilindrica e raccordo verso un sottostante condotto di collegamento alla tina di macchina trovantesi vantaggiosamente a quota inferiore rispetto al miscelatore.
La sezione di diluizione può comprendere vantaggiosamente un canale di calma per l’acqua proveniente dalla macchina continua. Il canale di calma può essere vantaggiosamente corredato di una lamiera anti-schiuma in una zona iniziale del canale di calma, per trattenere le schiume che si formano sulla superficie libera dell’acqua di ricircolo proveniente dalla macchina continua. Questo impedisce alle schiume di ritornare in circolo.
In vantaggiose forme di realizzazione, la sezione di diluizione comprende almeno un tubo, estendentesi dall’alto verso il basso, con un ingresso, collegato al canale di calma, ed un’uscita, collegata ad una pompa che alimenta la sospensione acquosa di fibre cellulosiche dalla sezione di diluizione verso la cassa di afflusso della macchina continua. Vantaggiosamente, fra l’ingresso e l’uscita si inserisce un condotto di alimentazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche proveniente da detta sezione di miscelazione. In vantaggiose forme di realizzazione à ̈ previsto che si immetta anche un condotto di ricircolo dell’acqua dalla cassa di afflusso.
La cassa di afflusso può essere a semplice strato od a strato multiplo, ad esempio a doppio strato, a seconda del tipo di materiale cellulosico in velo o foglio che l’impianto deve produrre. Quando la cassa di afflusso à ̈ a strato multiplo, sono vantaggiosamente previsti tubi di alimentazione dell’acqua e diluizione della sospensione in numero corrispondente al numero di strati della cassa d’afflusso.
In vantaggiose forme di realizzazione, il tubo à ̈ in collegamento di flusso con il fondo del canale di calma e si estende dal fondo del canale di calma verso il basso.
In alcune forme preferite di realizzazione, l’impianto prevede, nella sezione di diluizione, almeno un deareatore per rimuovere aria dal flusso di acque prime provenienti dalla macchina continua, prima che queste vengano immesse nel canale di calma. Il deareatore può ad esempio comprendere una parete esterna ed una parete interna definenti un volume intermedio tra di esse; detta parete interna essendo pervia e in collegamento di flusso con un ingresso sostanzialmente tangenziale dell’acqua ed uno sfiato dell’aria.
Ulteriori caratteristiche e forme di realizzazione sono descritte qui di seguito e ulteriormente definite nelle rivendicazioni allegate, che formano parte integrale della presente descrizione. La sopra riportata breve descrizione individua caratteristiche delle varie forme di realizzazione della presente invenzione in modo che la seguente descrizione dettagliata possa essere meglio compresa e affinché i contributi alla tecnica possano essere meglio apprezzati. Vi sono, ovviamente, altre caratteristiche dell’invenzione che verranno descritte più avanti e che verranno esposte nelle rivendicazioni allegate. Si deve comprendere che le varie forme di realizzazione dell’invenzione non sono limitate nella loro applicazione ai dettagli costruttivi ed alle disposizioni di componenti descritti nella descrizione seguente o illustrati nei disegni. L’invenzione può essere attuata in altre forme di realizzazione e posta in pratica in vari modi. Inoltre si deve comprendere che la fraseologia e la terminologia qui impiegate sono soltanto ai fini descrittivi e non devono essere considerate limitative.
Gli esperti del ramo pertanto comprenderanno che il concetto su cui si basa l’invenzione può essere utilizzato come base per progettare altre strutture, altri metodi e/o altri sistemi per attuare i vari scopi della presente invenzione. E’ importante, quindi, che le rivendicazioni siano considerate come comprensive di quelle costruzioni equivalenti che non escono dallo spirito e dall’ambito della presente invenzione.
Breve descrizione dei disegni
L'invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica forma di realizzazione dell'impianto secondo l'invenzione. Più in particolare, nel disegno mostrano: la
Fig.1 uno schema a blocchi complessivo di un impianto che realizza la presente invenzione; la
Figg.2 e 3 due viste laterali secondo due punti di osservazione ruotati di 90° l'uno rispetto all'altro di una tina di macchina e del sovrastante miscelatore di fibre in ingresso, la Fig.2 essendo una vista secondo II-II di Fig.3 e la Fig.3 essendo una vista secondo III-III di Fig.2; la
Fig.4 una vista laterale ingrandita del miscelatore delle Figg.2 e 3; la Fig.5 una sezione secondo V-V di Fig.4; la
Fig.6 una vista frontale della sezione di diluizione dell'impasto cellulosico con le acque prime provenienti dalla zona di formazione della carta, secondo la linea VI-VI di Fig.7, in una configurazione per l'alimentazione di una cassa d’afflusso a doppio strato; la
Fig.7 una vista laterale secondo VII-VII di Fig.6; la
Fig.8 una sezione secondo la linea mediana della parte terminale di un tubo di diluizione dell’impasto cellulosico, proveniente dalla sezione di miscelazione dell'impasto acquoso, con le acque prime; la
Fig.9 una vista in pianta secondo IX-IX della Fig.7; le
Figg.10 e 11 due viste laterali di secondo X-X e XI-XI di Fig.12 della sezione di diluizione, in una configurazione per l'alimentazione della sospensione acquosa di fibre cellulosiche ad una cassa d’afflusso a singolo strato; la
Fig.12 una vista in pianta secondo XII-XII delle Fig.10 ed 11; la
Fig.13 una sezione locale secondo XIII-XIII della Fig.12; la
Fig.14 una sezione e vista prospettica di un deareatore della sezione di diluizione; e la
Fig.15, già descritta, uno schema a blocchi di un impianto secondo lo stato della tecnica.
Descrizione dettagliata di una forma di realizzazione
La descrizione dettagliata che segue di forme di realizzazione esemplificative si riferisce ai disegni allegati. Gli stessi numeri di riferimento in disegni differenti identificano gli elementi uguali o simili. Inoltre i disegni non sono necessariamente in scala. La descrizione dettagliata che segue non limita l’invenzione. Piuttosto, l’ambito dell’invenzione à ̈ definito dalle rivendicazioni accluse.
Il riferimento nella descrizione a “una forma di realizzazione†o “la forma di realizzazione†o “alcune forme di realizzazione†significa che una particolare caratteristica, struttura o elemento descritto in relazione ad una forma di realizzazione à ̈ compreso in almeno una forma di realizzazione dell’oggetto descritto. Pertanto la frase “in una forma di realizzazione†o “nella forma di realizzazione†o “in alcune forme di realizzazione†in vari punti lungo la descrizione non si riferisce necessariamente alla stessa o alle stesse forme di realizzazione. Inoltre le particolari caratteristiche, strutture od elementi possono essere combinati in qualunque modo idoneo in una o più forme di realizzazione.
La Fig.1 mostra uno schema a blocchi dell’impianto secondo una forma di realizzazione dell’invenzione. L’impianto à ̈ complessivamente indicato con 1. Con 2 à ̈ indicata la macchina continua, per la produzione di un velo cellulosico, ad esempio un velo di carta tissue. La macchina continua 2 può avere varie configurazioni, in funzione del tipo di foglio o velo cellulosico da produrre. Nella Fig.1 à ̈ mostrata schematicamente una macchina continua 2 per la produzione di un velo di carta tissue, ma si deve comprendere che l’invenzione può essere attuata anche in impianti per la produzione di altri tipi di fogli o veli cellulosici, ivi compreso il cartone. La struttura e la configurazione della macchina continua e dei componenti a valle di essa, in particolare il sistema di essiccazione, saranno realizzate a seconda della natura del prodotto finito.
Nella rappresentazione esemplificativa di Fig.1, la macchina continua 2 comprende una zona di formazione, in cui à ̈ prevista una cassa d’afflusso 3. Tramite la cassa d’afflusso viene alimentata una sospensione acquosa di fibre cellulosiche in una zona di formazione, definita fra una tela di formazione 5 e una tela o feltro di trasporto 7, rinviati attorno a rulli di rinvio opportunamente disposti per definire due percorsi chiusi. La tela di trasporto o feltro 7 à ̈ rinviato attorno ad un tamburo formatore 9. Per effetto della forza centrifuga, la maggior parte dell’acqua della sospensione acquosa alimentata dalla cassa d’afflusso 3 viene espulsa dalla zona di formazione attraverso un canale di raccolta 11, da cui l’acqua viene riportata nel circuito.
Il feltro 7 segue un percorso di alimentazione del velo cellulosico fino ad un organo di essiccazione, ad esempio un cilindro Yankee 13. Il velo viene staccato dal feltro 7 e trasferito alla superficie cilindrica del cilindro Yankee 13 per essere asciugato. Dal cilindro Yankee il velo essiccato viene staccato e fatto avanzare verso ulteriori organi, non mostrati, di avvolgimento.
L’impianto 1 comprende, inoltre, una sezione 15 di miscelazione di uno o più impasti acquosi di tipi di fibre cellulosiche diversi tra loro e con eventuali additivi chimici, quali coloranti, resine umido-resistenti, od altro. In generale nella sezione 15 di miscelazione vengono alimentati almeno due flussi distinti, uno almeno dei quali à ̈ una sospensione di fibre cellulosiche e l’altro può essere una sospensione di fibre diverse quelle del primo flusso, oppure un flusso contenente uno o più agenti chimici. In alcuni casi più sospensioni di fibre diverse vengono miscelate tra loro e con un flusso di acqua contenente uno o più agenti chimici.
La sezione 15 di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche comprende, come elementi principali, un miscelatore ed una tina di macchina o tina di accumulo, di seguito descritti in maggiore dettaglio.
Con 17 à ̈ indicata una sezione di diluizione, in cui l’acqua proveniente dalla zona di formazione del velo cellulosico, nella macchina continua 2 (le cosiddette “acque prime†dell’impianto), viene miscelata con l’impasto proveniente dalla sezione 15 di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche, per ottenere una sospensione acquosa di fibre cellulosiche con il desiderato contenuto di solido, che viene alimentato alla cassa d’afflusso 3.
Nella forma di realizzazione illustrata, la sezione 17 di diluizione comprende un deareatore, un canale di calma ed un tubo di diluizione, che verranno descritti in maggiore dettaglio nel seguito.
Nello schema di Fig. 1, con 19 à ̈ indicata una pompa di alimentazione dell’impasto dalla tina di macchina o di accumulo della sezione 15 di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche alla sezione 17 di diluizione. Con 21 à ̈ indicata la linea di collegamento tra le due sezioni 15 e 17. Dalla sezione 17 di diluizione la sospensione acquosa viene spinta tramite una pompa centrifuga (fan pump) 99 lungo una linea 23 ed attraverso un epuratore 25. Da questo la sospensione viene alimentata alla cassa d’afflusso 3 della macchina continua 2.
Nella forma di realizzazione schematica di Fig.1 l’impianto 1 comprende anche una vasca 27 che raccoglie l’acqua di sfioro dal canale di calma della sezione 17 di diluizione, gli scarti dell’epuratore 25 e l’acqua di sgrondo della tela di trasporto e feltro 7 della macchina continua 2. Tramite una pompa 29 l’acqua contenente fibre ed eventuali impurità viene alimentata ad un chiarificatore (non mostrato).
Le Figg.2 a 5 mostrano in maggiore dettaglio i componenti principali della sezione 15 di miscelazione dell'impasto acquoso.
Con 51 à ̈ indicato un miscelatore in cui vengono convogliati almeno due flussi, almeno uno dei quali contiene fibre cellulosiche e l’altro contiene fibre cellulosiche di tipo diverso oppure uno o più agenti chimici. In alcuni casi al miscelatore 51 vengono convogliati più di due flussi. Nell’esempio illustrato, al miscelatore 51 possono essere convogliati complessivamente quattro flussi di acqua contenenti fibre di diversa lunghezza, provenienti da condotti distinti e/o agenti chimici. Con 52, 53, 55 e 57 sono indicati quattro diversi condotti di alimentazione. Questi condotti possono essere utilizzati ad esempio per alimentare rispettivamente: fibre lunghe, fibre corte, fibre provenienti dagli sfridi di produzione del velo o foglio cellulosico nella macchina continua 2 e/o fibre recuperate dal chiarificatore. Inoltre uno o più condotti possono essere usati per alimentare eventuali sostante chimiche additive, come colo ranti, resine umido-resistenti od altro. Il numero di condotti presenti à ̈ da intendersi esclusivamente a titolo esemplificativo e non limitativo. In altre configurazioni possono essere previsti condotti in numero maggiore o minore rispetto all’esempio qui illustrato.
La struttura del miscelatore 51 à ̈ illustrata in maggiore dettaglio nelle Figg.4 e 5. Come si osserva in queste figure, ed in particolare nella sezione di Fig.5, in questo esempio di realizzazione il miscelatore 51 comprende un corpo tubolare 61 che presenta due porzioni sovrapposte l'una all'altra, indicate con 61A e 61B rispettivamente. La porzione superiore 61A ha uno sviluppo sostanzialmente cilindrico a sezione preferibilmente circolare. La porzione inferiore 61B ha uno sviluppo tronco-conico rastremantesi verso il basso. Nella zona inferiore, il corpo tubolare 61 del miscelatore 51 si unisce ad un condotto di collegamento verso la tina di macchina 65, della sezione 15 di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche. La tina di macchina 65 à ̈ posta ad una quota inferiore rispetto all’uscita del miscelatore 51.
L’interno del corpo tubolare 61 à ̈ vantaggiosamente privo di agitatori dinamici (ad esempio rotativi) e statici (cioà ̈ costituiti da diaframmi, pareti o setti fissi all’interno del volume tubolare).
All'interno della cavità cilindrica definita dalla porzione superiore 61A del corpo tubolare 61 del miscelatore 51 sboccano i raccordi 52A, 53A, 55A e 57A dei condotti 52, 53, 55, 57 di alimentazione delle fibre e/o degli additivi chimici, con un orientamento sostanzialmente tangenziale, come si osserva dalla sezione di Fig.5. In questo modo il flusso di acqua in cui sono sospese le fibre e/o il flusso di acqua contenente gli additivi chimici vengono costretti a seguire un percorso vorticoso all'interno della porzione cilindrica 61A del corpo tubolare 61, mentre cadono verso il basso per gravità. Nella porzione 61B tronco-conica il flusso che si ottiene dalla miscelazione dei flussi parziali provenienti dai condotti 52, 53, 55 e 57 viene raccolto all'uscita 61C del corpo tubolare 61.
Il corpo tubolare 61 à ̈ unito alla sottostante tina di macchina o tina di accumulo 65 tramite un condotto di collegamento 63. Nella tina di macchina 65 à ̈ previsto un agitatore 67 azionato ad esempio da un motore elettrico 69. L'agitatore può presentare un asse di rotazione verticale, oppure orizzontale. Nell’esempio illustrato in figura à ̈ previsto una agitatore ad asse verticale A-A comprendente un rotore schematicamente indicato con 70 in Fig.2.
Il condotto di collegamento 63 presenta un andamento curvilineo. Nell’esempio illustrato il condotto di collegamento comprende una prima curva 63A, una seconda curva 63B ed una terza curva 63C. La prima curva 63A collega un primo tratto 63D sostanzialmente verticale del condotto di collegamento 63 ad un primo tratto 63E sostanzialmente orizzontale. La curva 63B collega il primo tratto 63D sostanzialmente orizzontale ad un secondo tratto 63F sostanzialmente orizzontale, e la curva 63C collega il secondo tratto sostanzialmente orizzontale 63F ad un secondo tratto sostanzialmente verticale 63G del condotto di collegamento 63. In altre forme di realizzazione può essere previsto un numero diverso (maggiore o minore) di curve.
In questo modo il flusso di impasto acquoso di fibre cellulosiche viene convogliato dal fondo del corpo tubolare 61 nella tina di macchina 65 dove l'impasto forma una scorta che viene mantenuta in movimento dall'agitatore 67 per evitare la decantazione delle fibre ed eventualmente per far reagire i prodotti chimici contenuti nell’impasto.
Il miscelatore 51 unitamente al suo condotto di scarico 63 consente la formazione di un impasto omogeneo di diverse fibre cellulosiche ed eventuali additivi chimici unendo e miscelando più flussi provenienti da varie zone di preparazione dell'impasto, senza la necessità di una doppia tina come normalmente previsto negli impianti tradizionali (cfr. Fig.15). Il volume interno del miscelatore 51 à ̈ sostanzialmente inferiore rispetto al volume interno della tina normalmente utilizzata a questo scopo.
La tina di macchina 65, posta sotto al miscelatore 51 ed in collegamento di fluido con esso attraverso il condotto di collegamento 63, può presentare un volume minore rispetto al volume della tina di macchina normalmente utilizzata negli impianti tradizionali. Poiché il miscelatore 51 si trova in posizione sovrastante rispetto alla tina di macchina 65, non à ̈ necessario alcun organo di pompaggio fra il miscelatore 51 e la tina di macchina 65 contrariamente a quanto accade negli impianti tradizionali (Fig.15).
Mantenendo una tina di macchina, benché di dimensioni inferiori, ed eliminando la tina di miscelazione (211 in Fig.15) dell’impianto tradizionale si ottiene una sostanziale riduzione del volume complessivo di impasto presente nell’impianto, mantenendo tuttavia il vantaggio di una attenuazione delle variazioni di consistenza e delle pulsazioni di pressione nella cassa d’afflusso ed il vantaggio di un mantenimento del tempo di ritenzione utile dell’impasto al fine di far reagire i prodotti chimici.
Rispetto alla configurazione tradizionale (Fig.15), con la configurazione della Fig.1 si ottiene una riduzione sia del volume complessivo di impasto e quindi di fibre ed acqua presente nell'impianto, sia della potenza elettrica assorbita dall'impianto.
Per quantificare i vantaggi in termini di riduzione della potenza assorbita e dei volumi in gioco, si consideri ad esempio un impianto da 100 tonnellate al giorno di materiale cellulosico tissue. In un impianto tradizionale l'agitatore presente nella tina di miscelazione può assorbire ad esempio intorno a 15-20 kW di potenza e la pompa di sollevamento dell'impasto dalla tina di miscelazione alla tina di macchina assorbe ad esempio circa 5-7 kW. Entrambi questi azionamenti sono omessi nell'impianto qui descritto con conseguente notevole risparmio energetico.
La tina di miscelazione utilizzata in un impianto tradizionale da 100 tonnellate al giorno di carta tissue prodotta può ad esempio avere un volume variabile da 30 a 60 m<3>. Viceversa, il volume interno del miscelatore 51 può essere dell’ordine di 0,2-0,5 m<3>e quindi molto minore del volume della tradizionale tina di miscelazione. Ne consegue un forte risparmio in termini di volume di impasto presente nell'impianto.
Inoltre, l’assenza nel miscelatore 51 di agitatori sia statici che dinamici consente non solo un risparmio energetico, ma anche una notevole facilità di pulizia e non richiede manutenzione.
Sempre con riferimento ad un impianto da 100 tonnellate al giorno di produzione tissue, la tina di macchina 65 può avere un volume compreso ad esempio tra 6 e 20 m<3>, sostanzialmente inferiore rispetto al volume della tina di macchina di un impianto tradizionale, che a parità di produzione giornaliera può esemplificativamente essere nell’ordine di 30-40 m<3>.
Da questa riduzione del volume della tina di macchina si ottiene un’ulteriore riduzione della quantità di impasto presente nell'impianto. Il minore volume della tina di macchina 65 rispetto agli impianti tradizionali comporta anche una riduzione di circa 20-30% della potenza assorbita dall'agitatore 67 rispetto alla potenza assorbita dall'agitatore nell'equivalente tina di macchina degli impianti tradizionali.
In definitiva, l'impianto qui descritto consente una sostanziale economia in termini di volume di impasto ed in termini di potenza assorbita nella sezione di miscelazione dell'impasto.
Le Figg.6 a 9 mostrano i componenti principali della sezione 17 di diluizione dell’impasto con le acque prime, cioà ̈ dell’impasto proveniente dalla sezione 15 di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche, alimentato dalla pompa 19 lungo la linea 21, e del flusso di ricircolo della cassa d’afflusso con l’acqua proveniente dalla macchina continua 2.
Nella forma di realizzazione delle Figg. 6 a 9 la sezione 17 di diluizione à ̈ configurata per alimentare una cassa d’afflusso 3 a doppio strato. Nelle figure seguenti à ̈ illustrata, e verrà di seguito descritta, una configurazione per l’alimentazione della sospensione acquosa di fibre cellulosiche ad una cassa d’afflusso a singolo strato.
Le acque prime provenienti dalla zona di formazione del velo cellulosico, estratte attraverso la tela di formazione 5, vengono convogliate verso la sezione 17 di diluizione tramite un condotto 83 (cfr. anche Fig.1) che immette l'acqua in un deareatore 85. In alcune forme di realizzazione, il deareatore può essere omesso, benché esso sia particolarmente vantaggioso soprattutto negli impianti più performanti.
Nel deareatore viene ridotta la quantità di aria contenuta nelle acque prime provenienti dalla zona di formazione del velo o foglio cellulosico.
Nella forma di realizzazione illustrata, vedasi in particolare Figg.13 e 14, il deareatore 85 comprende un corpo esterno delimitato da una parete sostanzialmente cilindrica 85A, che circonda una cavità, al cui interno à ̈ posta una parete cilindrica 85B pervia, dotata di aperture asolate 87, solo alcune delle quali sono esemplificativamente illustrate in Fig.14.
L'acqua proveniente dalla zona di formazione del velo cellulosico entra attraverso il condotto 83 nel volume sostanzialmente cilindrico definito dalla parete pervia 85B con un flusso sostanzialmente tangenziale. L'acqua, avendo una maggiore densità, tende per forza centrifuga ad uscire dal volume interno definito dalla parete pervia 85B attraverso le aperture 87 e viene raccolta nel volume anulare formato tra la parete esterna 85A e la parete interna pervia 85B. L'aria trascinata dall’acqua tende a separarsi dall'acqua e ad uscire attraverso un condotto di sfiato 89.
L'acqua che si raccoglie nel volume anulare tra le pareti 85A e 85B fluisce in un canale di calma complessivamente indicato con 91. Questo canale di calma 91 può avere una sezione rettangolare di altezza limitata rispetto alla larghezza. In esso si instaura un flusso lento delle acque prime. Lungo lo sviluppo del canale di calma 91 si ha una ulteriore separazione dell'aria trascinata dall’acqua, prima che l’acqua venga scaricata in due tubi di scarico 93A, 93B disposti in modo sostanzialmente simmetrico e sviluppantisi dal canale di calma 91 verso il basso, per alimentare l’acqua a due pompe centrifughe (fan pump).
I due tubi 93A, 93B presentano ciascuno preferibilmente una porzione verticale di caduta, una curva intermedia ed un tratto sostanzialmente orizzontale, al termine del quale à ̈ posto un rispettivo raccordo 95A, 95B di forma sostanzialmente tronco-conica, o comunque rastremata, per ridurre gradualmente la sezione trasversale di flusso e convogliare il flusso di acqua proveniente dal canale di calma 91 alle rispettive pompe centrifughe 99A, 99B (fan pump) azionate in rotazione dai rispettivi motori 101A e 101B. Le pompe 99A, 99B spingono il flusso attraverso l’epuratore 25 (cfr.Fig.1). Quando, come nell’esempio illustrato nelle Figg. 6 e 7, sono previste due pompe 99A, 99B, sono anche previsti due condotti 23 (23A, 23B) e due epuratori 25 (25A e 25B).
Nella vista in pianta della Fig.9 sono stati omessi i motori, le pompe centrifughe ed i condotti di mandata 23 (23A, 23B), per semplicità di rappresentazione. In generale il flusso di acqua che dal canale di calma 91 viene convogliato verso il basso lungo i tubi 93A e 93B à ̈ per lo più privo di sospensioni solide, in quanto le fibre presenti nella sospensione da cui proviene il flusso di acqua sono state in gran parte trattenute dalla tela di formazione 5 della macchina continua 2.
Prima di essere convogliata alla rispettiva pompa 99A o 99B, l'acqua proveniente dal canale di calma 91 viene addizionata con l'impasto proveniente dalla sezione 15 di miscelazione dell'impasto acquoso di fibre cellulosiche. Questo impasto viene alimentato tramite condotti che sono indicati complessivamente con 21 nello schema di Fig.1 e che nel caso di configurazione a cassa d’afflusso a doppio strato si sdoppia in due condotti 21A, 21B, ciascuno associato al rispettivo tubo 93A, 93B. La Fig.8 mostra una sezione lungo la linea mediana della porzione terminale di uno dei condotti 93A, 93B nella zona di raccordo del rispettivo condotto 21A ovvero 21B di alimentazione dell'impasto cellulosico.
Nella forma di realizzazione illustrata, a ciascun tubo 93A, 93B si collega anche un ulteriore condotto 22A, 22B che alimenta una portata di acqua ricircolata direttamente dalla cassa d’afflusso 3. In Fig.1 questo collegamento à ̈ indicato schematicamente tramite come singolo condotto 22 tra la cassa d’afflusso 3 e la sezione 17 di diluizione.
In altre forme di realizzazione può essere previsto un cosiddetto cassetto di livello costante, come mostrato in Fig.15. Un tale cassetto à ̈ stato omesso in Fig.1, ma potrebbe essere previsto come componente interposto tra la sezione 15 di miscelazione e la sezione 17 di diluizione.
Nella forma di realizzazione illustrata, ciascun condotto 21A, 21B, 22A, 22B si innesta al tubo 93A, 93B senza estendersi al suo interno. La miscelazione tra il flusso di acque prime discendenti lungo il tubo 93A, 93B e l'impasto acquoso di fibre cellulosiche alimentato attraverso il condotto 21A, 21B, 22A, 22B avviene per effetto della differenza di velocità fra i due flussi, senza ausilio di inserti di miscelazione statici, cosicché alla pompa centrifuga 99A, 99B e nel condotto di mandata 23 (23A, 23B) viene immesso un flusso sostanzialmente omogeneo costituente la sospensione acquosa di fibre cellulosiche da alimentare alla cassa d’afflusso. La sospensione può comprendere una miscela di fibre lunghe e corte preparata dal miscelatore 51, con l'eventuale presenza di additivi chimici addizionati lungo il percorso dell'impasto, e preferibilmente nel miscelatore 51, come sopra descritto.
Le Figg.10 a 12 mostrano la sezione di diluizione 17 in una configurazione destinata ad alimentare un impianto con cassa d’afflusso a strato singolo. Numeri uguali indicano parti uguali od equivalenti a quelle già descritte con riferimento alla forma di realizzazione delle Figg.7, 8 e 9. La differenza fra le due configurazioni consiste nel fatto che nel secondo esempio realizzativo la sezione di diluizione 17 prevede un unico tubo 93 discendente che si raccorda al canale di calma 91 per convogliare il flusso di acque prime verso una pompa centrifuga 99 (non mostrata nelle Figg. 10 a 12 per semplicità di rappresentazione) attraverso un raccordo 95. Con 83 à ̈ ancora indicato il condotto che alimenta le acque prime provenienti dalla zona di formazione della carta ad un eventuale deareatore 85 connesso ad uno sfiato 89 per l’evacuazione dell'aria trascinata dalle acque prime provenienti dalla tela di formazione. Il deareatore può essere realizzato come descritto con riferimento alla Fig.14.
La sezione della Fig.13 mostra la forma del canale di calma 91 di cui con H à ̈ indicata l'altezza e con L la larghezza della luce di passaggio dell’acqua. Con 91A à ̈ indicata una lamiera anti-schiuma, che trattiene la schiuma che si forma sul pelo libero dell'acqua scaricata dal deareatore 85, per evitarne l'ingresso nel canale di calma 91, e fare in modo che all'interno del tubo 93 venga alimentata acqua il più possibile priva di bolle di aria e di schiuma.
In questa forma di realizzazione (vedasi in particolare Fig.12) il canale di calma 91 ha un andamento curvilineo in piano, per aumentare il percorso eseguito dalle acque prime fra il deareatore 85 ed il raccordo con il tubo 93 sottostante. Lungo questo percorso l'aria che non si à ̈ separata dall'acqua nel deareatore 85 risale sulla superficie dell’acqua per effetto della differenza di densità aria/acqua.
Le forme di realizzazione qui sopra descritte ed illustrate nei disegni sono state discusse in dettaglio come esempi di attuazione dell’invenzione. Gli esperti del ramo comprenderanno che sono possibili molte modifiche, varianti, aggiunte ed omissioni, senza discostarsi dai principi, dai concetti e dagli insegnamenti della presente invenzione così come definita nelle allegate rivendicazioni. Pertanto l’ambito dell’invenzione deve essere determinato unicamente sulla scorta della più ampia interpretazione delle rivendicazioni allegate, comprendendo in esso tali modifiche, varianti, aggiunte ed omissioni. I termini “comprendere†e suoi derivati non escludono la presenza di ulteriori elementi o fasi oltre a quelli specificamente indicati in una determinata rivendicazione. Il termine “un†o “una†che precede un elemento, mezzo o caratteristica di una rivendicazione non esclude la presenza di una pluralità di tali elementi, mezzi o caratteristiche. Quando una rivendicazione di dispositivo elenca una pluralità di “mezzi†, alcuni o tutti tali “mezzi†possono essere attuati da un unico componente, organo o struttura. L’enunciazione di determinati elementi, caratteristiche o mezzi in rivendicazioni dipendenti distinte non esclude la possibilità di combinare tra loro detti elementi, caratteristiche o mezzi. Quando una rivendicazione di metodo elenca una sequenza di fasi, la sequenza in cui tali fasi sono elencate non à ̈ vincolante, e può essere modificata, se la particolare sequenza non viene indicata come vincolante. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (22)

  1. IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI MATERIALE CELLULOSICO TRAMITE UNA SOSPENSIONE ACQUOSA DI FIBRE Rivendicazioni 1. Un impianto per la produzione di un velo o foglio cellulosico tramite una sospensione acquosa di fibre cellulosiche, comprendente: − una macchina continua comprendente almeno una cassa di afflusso ed una tela di formazione; − una sezione di miscelazione di un impasto acquoso di fibre cellulosiche; − una sezione di diluizione, in cui l’impasto acquoso di fibre cellulosiche, proveniente da detta sezione di miscelazione, viene diluito con acqua proveniente dalla macchina continua, per formare la sospensione acquosa di fibre cellulosiche; − un collegamento di flusso dalla sezione di diluizione alla macchina continua; caratterizzato dal fatto: che la sezione di miscelazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche comprende un miscelatore con un corpo tubolare a sviluppo verticale, in cui si immettono tangenzialmente almeno due condotti di alimentazione di flussi di acqua e fibre e/o acqua e additivi chimici, in detto corpo tubolare i flussi immessi da detti almeno due condotti di alimentazione venendo miscelati tra loro; che detto corpo tubolare à ̈ in collegamento di flusso con una sottostante tina di macchina, corredata di un miscelatore meccanico; e che detta tina di macchina à ̈ in collegamento di flusso con detta sezione di diluizione.
  2. 2. Impianto come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che tra detta tina di macchina e detta sezione di diluizione non sono presenti ulteriori tine intermedie.
  3. 3. Impianto come da rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che il miscelatore à ̈ collegato alla sottostante tina di macchina tramite un condotto di collegamento curvo.
  4. 4. Impianto come da rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che il condotto di collegamento tra il miscelatore e la tina di macchina presenta una curvatura multipla.
  5. 5. Impianto come da rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto condotto di collegamento presenta: un primo tratto verticale in comunicazione di flusso con un’uscita del corpo verticale del miscelatore, un secondo tratto sostanzialmente orizzontale, un terzo tratto sostanzialmente verticale, in collegamento di flusso con un ingresso della tina di macchina; e che fra il primo tratto ed il secondo tratto à ̈ disposta una prima curvatura e fra il secondo tratto ed il terzo tratto à ̈ disposta una seconda curvatura.
  6. 6. Impianto come da rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l’interno di detto miscelatore à ̈ privo di agitatori statici e dinamici.
  7. 7. Impianto come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo tubolare del miscelatore comprende una cavità cilindrica a sezione sostanzialmente circolare ed asse sostanzialmente verticale, in corrispondenza della quale si immettono tangenzialmente detti condotti di immissione di flussi di acqua, fibre e/o prodotti chimici.
  8. 8. Impianto come da rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta cavità cilindrica à ̈ inferiormente collegata ad una cavità tronco-conica, con una sezione trasversale riducentesi verso il basso e definente inferiormente un’apertura di uscita verso la sottostante tina di macchina.
  9. 9. Impianto come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detto corpo tubolare del miscelatore si immettono uno o più condotti di immissione di flussi di acqua e fibre ed eventualmente uno o più condotti per l’immissione di additivi chimici.
  10. 10. Impianto come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sezione di diluizione comprende un canale di calma per l’acqua proveniente dalla macchina continua.
  11. 11. Impianto come da rivendicazione 10, caratterizzato da una lamiera anti-schiuma in una zona iniziale del canale di calma.
  12. 12. Impianto come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto: che detta sezione di diluizione comprende almeno un tubo, estendentesi dall’alto verso il basso, con un ingresso ed un’uscita, detta uscita essendo in collegamento di flusso con una pompa che alimenta la sospensione acquosa di fibre cellulosiche dalla sezione di diluizione verso la cassa di afflusso della macchina continua; e che fra detto ingresso e detta uscita si inserisce un condotto di alimentazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche proveniente da detta sezione di miscelazione.
  13. 13. Impianto come da rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che fra l’ingresso e l’uscita del tubo si innesta un condotto di ricircolo dalla cassa d’afflusso.
  14. 14. Impianto come da rivendicazione 12 o 13, caratterizzato dal fatto che il tubo à ̈ in collegamento di flusso con il fondo del canale di calma e si estende dal fondo del canale di calma verso il basso.
  15. 15. Impianto come da una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la sezione di diluizione comprende un deareatore.
  16. 16. Impianto come da rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detto deareatore comprende una parete esterna ed una parete interna definenti un volume intermedio tra di esse; detta parete interna essendo pervia e in collegamento di flusso con un ingresso sostanzialmente tangenziale dell’acqua ed uno sfiato dell’aria.
  17. 17. Impianto come da rivendicazioni 10 e 15, caratterizzato dal fatto: che detto deareatore ha un’uscita posizionata in corrispondenza di un ingresso di flusso nel canale di calma dell’acqua ed a quota superiore rispetto a detto canale di calma.
  18. 18. Impianto come da rivendicazione 12, 13 o 14, caratterizzato dal fatto che detto tubo comprende una prima porzione a sezione trasversale costante ed una seconda porzione a sezione trasversale variabile e riducentesi nel verso del flusso all’interno del tubo, detta seconda porzione essendo posta a valle della prima porzione rispetto al verso del flusso nel tubo.
  19. 19. Impianto come da rivendicazione 18, caratterizzato dal fatto che detto condotto di alimentazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche sbocca a monte della seconda porzione di detto tubo, rispetto al verso del flusso nel tubo.
  20. 20. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 12 a 19, caratterizzato dal fatto che detto tubo ha una sezione trasversale sostanzialmente circolare.
  21. 21. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 10 a 20, caratterizzato dal fatto che tra il canale di calma e detta pompa non à ̈ prevista una vasca di accumulo.
  22. 22. Impianto come da una o più delle rivendicazioni 10 a 21, caratterizzato dal fatto che detta sezione di diluizione comprende almeno un secondo tubo estendentesi dall’alto verso il basso, con un ingresso ed un’uscita, detta uscita essendo in collegamento di flusso con una seconda pompa che alimenta la sospensione acquosa di fibre cellulosiche dalla sezione di diluizione verso la cassa di afflusso della macchina continua; e che fra detto ingresso e detta uscita del secondo tubo si inserisce un secondo condotto di alimentazione dell’impasto acquoso di fibre cellulosiche proveniente da detta sezione di miscelazione ed il condotto di ricircolo della cassa d’afflusso.
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