ITFI20120034A1 - Caffettiera moka per la preparazione di bevande quali, in particolare, cappuccino - Google Patents

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ITFI20120034A1
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coffee
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IT000034A
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Roberto Maccioni
Rosario Peluso
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Roberto Maccioni
Rosario Peluso
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Description

CAFFETTIERA MOKA PER LA PREPARAZIONE DI BEVANDE QUALI, IN
PARTICOLARE, CAPPUCCINO
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore degli strumenti da cucina, ed in particolare ha per oggetto una caffettiera per uso domestico; in dettaglio la presente invenzione ha per oggetto una caffettiera per la preparazione di bevande quali, in particolare, cappuccino.
La tradizionale caffettiera di uso domestico, del tipo in genere chiamato moka o moca, è composta comunemente da due recipienti assialmente sovrapposti e connessi l’uno all’altro tramite avvitatura. I due recipienti sono rispettivamente un recipiente inferiore (dove con inferiore si intende il recipiente che, durante l’utilizzo della moka, è destinato ad essere appoggiato su un fornello o altra fonte di calore da cucina), comunemente chiamato caldaia, ed un recipiente superiore, o raccoglitore. La caldaia, destinata a contenere l’acqua per la preparazione del caffè, ospita un recipiente intermedio quale un filtro a forma di imbuto. Il filtro presenta una camera superiore a tazza a fondo traforato, posizionata sostanzialmente in corrispondenza dell’imbocco della caldaia e destinata a contenere la polvere di caffè. Una porzione tubolare o cannello del filtro si protende dalla camera superiore entro la caldaia.
Il raccoglitore, fungente da recipiente di raccolta della bevanda, presenta un condotto a camino aperto alle estremità che si estende dal fondo del raccoglitore stesso.
Per preparare la bevanda, quale appunto caffè, la caldaia è riempita di acqua fino al livello prefissato (definito da una valvola di sicurezza) e internamente ad essa è inserito il filtro nella cui camera superiore è contenuta la polvere di caffè. Quando l’acqua nella caldaia si scalda arrivando ad ebollizione si produce vapore che, espandendosi, esercita una pressione sulla superficie dell’acqua, la cui massa viene dapprima spinta verso il basso e poi, attraverso il cannello del filtro, risale attraversando la camera superiore e quindi la polvere di caffè, producendo la bevanda per infusione. Infine, la bevanda ottenuta si deposita nel raccoglitore, passando attraverso il camino.
Una guarnizione collocata tra raccoglitore e caldaia assicura la perfetta tenuta dell’avvitamento, mentre la valvola di sicurezza previene l’aumento eccessivo di pressione internamente alla caldaia.
Considerando la larghissima diffusione delle caffettiere del tipo sopra descritto esse sono state oggetto di ricerche ed evoluzione per aumentarne le potenzialità e le funzioni. In tal senso sono state prodotte caffettiere di tipo moka per la preparazione di bevande derivanti dal caffè, quale il cappuccino.
Come noto il cappuccino è una bevanda composta da caffè caldo e latte montato a schiuma disposto al di sopra del caffè stesso. Comunemente per montare il latte a schiuma si utilizza il vapore, quale, nello specifico, quello prodotto dall’ebollizione dell’acqua nella caldaia. Nei bar o esercizi commerciali in genere per preparare il cappuccino il latte è montato a schiuma a parte in un apposito bricco, attraverso l’inserimento nel bricco stesso di un cannello da cui è spillato il vapore dalla macchina del caffè. Successivamente il latte montato è versato nella tazza, sopra il caffè.
Questa operazione richiede tuttavia l’impiego di macchine da caffè professionali, inoltre risulta complessa e laboriosa. Da qui l’esigenza di realizzare una moka per cappuccino, al fine di consentire all’utilizzatore di realizzare il cappuccino anche in ambito domestico a tempi e costi contenuti.
Le caffettiere moka per la preparazione del cappuccino attualmente in uso prevedono solitamente una configurazione analoga a quella della classica moka, con la differenza che nel raccoglitore viene inizialmente versato il latte. Quest’ultimo è montato a schiuma attraverso il vapore prodotto nella caldaia raccolto ed direzionato tramite un’apposita valvola posta all’estremità superiore del camino. Una volta pronto, il caffè risale il camino e si va a depositare nel raccoglitore, miscelandosi con il latte montato.
Tali caffettiere presentano tuttavia numerosi inconvenienti. In particolare, è lamentato dall’utilizzatore il fatto che la bevanda non risulti sufficientemente cremosa e che la schiuma non sia consistente. L’utilizzatore infatti, a causa della scarsa consistenza della schiuma non percepisce la bevanda come autentico cappuccino ma semmai come un semplice latte macchiato; una caratteristica peculiare del cappuccino è infatti la netta distinzione tra caffè e schiuma di latte.
Lo scopo della presente invenzione è pertanto quello di risolvere le problematiche sopra esposte fornendo una caffettiera di tipo moka per la realizzazione di cappuccino.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti dalla caffettiera moka secondo la presente invenzione, le cui caratteristiche essenziali sono definite dalla prima e seguenti delle rivendicazioni annesse.
Le caratteristiche e i vantaggi della caffettiera secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
la figura 1 è una sezione assiale di una caffettiera secondo l’invenzione con un coperchio in posizione chiusa;
la figura 2 è la caffettiera di figura 1 , sempre rappresentata in sezione assiale, con coperchio in posizione aperta durante la fase di versamento del liquido internamente contenuto;
la figura 3 mostra in prospettiva dall’alto un esploso della caffettiera delle figure precedenti;
le figure da 4a a 4c mostrano un elemento di rimozione della schiuma e il suo funzionamento;
- la figura 5 rappresenta in esploso, la caffettiera in cui è visibile un raccoglitore a doppia camera di cui una camera interna estraibile;
le figure 6a e 6b sono ulteriori forme realizzative del summenzionato raccoglitore;
la figura 7 è una vista in esploso di una prima variante della caffettiera secondo l’invenzione, in cui è mostrato un raccoglitore di tipo estraibile isolato dal restante corpo della caffettiera; e
la figura 8 è una seconda variante della caffettiera secondo l’invenzione.
Con riferimento alle figure da 1 a 3, una caffettiera di tipo moka prevede due recipienti, rispettivamente un recipiente inferiore o caldaia 1 ed un recipiente superiore o raccoglitore 2, sostanzialmente cilindrici o tronco-conici e pertanto definenti ciascuno un proprio asse di sviluppo principale rispettivamente Y e Z.
Ciascuno dei due recipienti presenta una porzione di base di collegamento reciproco, rispettivamente 10 e 20; la superficie interna della porzione 20 e la superficie esterna della porzione 10 sono quindi filettate per consentire la connessione reciproca dei recipienti. Per assemblare la moka i due recipienti inferiore e superiore 1 e 2 sono pertanto assemblati tramite avvitatura delle porzioni di base, così che i rispettivi assi di sviluppo Y e Z risultino allineati a definire un comune asse di sviluppo verticale X della moka.
Secondo quanto di per sé noto, internamente alla caldaia 1 è inserito un recipiente intermedio o un filtro ad imbuto 3 comprendente una camera superiore 30 con fondo perforato 30a che si dispone in corrispondenza della porzione di base 10 della caldaia. Per fissare in posizione il filtro ed impedirne la caduta internamente alla caldaia 1, in corrispondenza del bordo superiore della camera superiore 30 è realizzata una battuta 30’ atta a riscontrare con una rispettiva battuta 10’ (non rappresentata in figura 3) realizzata in corrispondenza della porzione di base 10, in posizione tale che il bordo superiore della camera 30 risulti sostanzialmente allineato al bordo superiore della porzione di base.
Dalla camera 30 si diparte una porzione tubolare o cannello 31 internamente cavo. Quando il filtro è inserito nella caldaia il cannello 31 si dispone lungo l’asse verticale X.
Entrando ora in quanto di per sé oggetto della presente invenzione, il recipiente superiore o raccoglitore 2, comprende, al di sopra della porzione di base, una camera intermedia 21. La camera intermedia 21 è in collegamento idraulico con la caldaia 1 ed in particolare con il filtro 3, attraverso un secondo fondo perforato 210.
Superiormente alla camera intermedia 21 il raccoglitore 2 presenta due camere idraulicamente separate di cui una prima camera 22 ed una seconda camera 23.
Con riferimento per adesso all’esempio realizzativo descritto nelle figure da 1 a 5, le due camere 22, 23 sono separate idraulicamente da un setto 26 che si sviluppa ad anello chiuso a delimitare una porzione di volume interna al raccoglitore, il setto 26 definisce quindi la periferia della prima camera 22 (con anello chiuso si intende nella presente descrizione uno sviluppo sostanzialmente senza discontinuità, in cui il setto si chiude su se stesso senza interferire con una parete periferica esterna del raccoglitore 2). Le due camere risultano pertanto una interna all’altra; in particolare la seconda camera o camera esterna 23 ha forma sostanzialmente toroidale e si sviluppa, attorno all’asse X, lungo la periferia del raccoglitore. Internamente alla camera esterna 23 è quindi contenuta la prima camera o camera interna 22, la quale si sviluppa analogamente attorno all’asse X.
La camera intermedia 21 è in collegamento con la camera esterna 23 attraverso un condotto di erogazione o camino 24 che, nell’esempio descritto, risulta sostanzialmente parallelo all’asse verticale X. Il camino 24 presenta sulla sommità un orifizio 24a per consentire, come sarà descritto in dettaglio più oltre, la fuoriuscita del liquido nella camera esterna 23.
Come mostrato nelle figure, sulla parete laterale delle camere 22, 23 sono realizzati mezzi di erogazione a beccuccio, rispettivamente, 220 e 230. I mezzi di erogazione a beccuccio sono, in tale esempio, materializzati da una porzione della parete laterale avente diversa curvatura. In particolare ciascun beccuccio, secondo quanto di per sé noto, è formato da due superfici curve che si congiungono inferiormente lungo una linea di congiunzione 220a, 230a, ovviamente anch’essa curva, in una configurazione sostanzialmente a V o a coppa. Il grado di curvatura della linea di congiunzione determina il grado di curvatura del beccuccio e ne definisce il profilo, secondo un piano trasversale alla caffettiera su cui giace l’asse X (si veda a tale riguardo le figure 1 , 2). Secondo quanto descritto sopra e come rappresentato nelle figure, nell’esempio realizzativo descritto, il beccuccio esterno 230 presenta un profilo meno incurvato rispetto al beccuccio interno 220 che al contrario presenta un profilo dalla curvatura maggiormente accentuata; tale differenza di curvatura, favorisce, come si capirà meglio in seguito, il versamento sfasato dei liquidi contenuti nelle due camere 22, 23.
Il raccoglitore è chiuso superiormente da un coperchio 4 che è fissato girevolmente al raccoglitore in posizione opposta rispetto al beccuccio. Sempre in corrispondenza della connessione girevole del coperchio aggetta verso l’esterno della moka un manico 5 per la sicura impugnatura della caffettiera.
Dal coperchio 4 si estendono, internamente al raccoglitore, mezzi di mescolamento quali un agitatore 6 composto da uno stelo 60 terminante con un’estremità di mescolazione 61.
Lo stelo 60 si protende perpendicolarmente dal coperchio internamente alla camera interna in modo tale che, quando il coperchio 4 è chiuso, lo stelo risulta disposto lungo l’asse X. L’estremità di miscelazione 61 è, nell’esempio descritto ma non limitativamente, una spirale disposta ad anello attorno all’asse X.
L’estremità dello stelo opposta all’estremità di miscelazione 61 è penetrante nel coperchio e si impegna con mezzi a motore 7 (rappresentati in figura solo schematicamente) che impartiscono allo stelo e conseguentemente all’estremità di mescolamento, un movimento rotatorio attorno all’asse X. In particolare i mezzi a motore sono un motore elettrico alloggiato in un vano 40 ricavato internamente al coperchio 4. In un secondo vano 41 limitrofo al vano di alloggiamento, sono contenuti mezzi di alimentazione elettrica 8 che alimentano il motore dell’agitatore. I mezzi di alimentazione elettrica sono, nell’esempio illustrato ma non limitativamente, batterie di tipo stilo. Il secondo vano 41 è accessibile dall’esterno attraverso un’apertura 41 a realizzata sul coperchio stesso, visibile in figura 3.
Per azionare l’agitatore ed, in genere, comandare le funzionalità della moka, sul coperchio, sono previsti pulsanti 9 (visibili in figura 3) o comandi elettronici quali un display (non mostrati), da cui l’utilizzatore può azionare, ad esempio, i mezzi a motore per movimentare l’agitatore.
Eventuali ulteriori funzioni previste possono essere un sensore di rilevazione della temperatura e del livello del liquido internamente contenuto nelle camere del raccoglitore.
Per facilitare l’apertura del coperchio sono inoltre previsti elementi di presa 42 quali una sporgenza, estendentesi dal coperchio i n corrispondenza deN’incernieramento.
La moka secondo l’invenzione presenta pertanto il seguente funzionamento. Analogamente a quanto attualmente in uso per la preparazione del caffè, la caldaia 1 è riempita di acqua fino al livello prefissato, determinato da una valvola di sicurezza (non mostrata nelle figure), dopodiché viene inserito il filtro 3 ed entro la camera superiore 30, la polvere di caffè. A questo punto il raccoglitore 2 è avvitato sulla caldaia 1 ad assemblare la moka.
Successivamente, internamente alla camera interna 22 è versata una prima bevanda, quale, nel caso si desideri preparare cappuccio, latte. A questo punto viene chiuso il coperchio 4 e la moka è posizionata sul fuoco di un fornello (o un’altra fonte di calore, quale una piastra da cucina ecc.). Sotto l’effetto del calore l’acqua nella caldaia è portata ad ebollizione, fino a che il vapore internamente generato non esercita una pressione sulla superficie dell’acqua che, pertanto, è costretta a risalire dal cannello 31. Attraversando la polvere di caffè, viene preparata la bevanda per infusione. Il caffè si raccoglie quindi nella camera intermedia 21 e risale, attraverso il camino di erogazione 24, internamente alla camera esterna 23. Al contempo, durante la fase di riscaldamento ed ebollizione dell’acqua, il latte si riscalda per conduzione del calore della caldaia attraverso la parete di separazione tra caldaia e raccoglitore.
A seguito della fuoriuscita del caffè, viene attivato il miscelatore 6 che agendo sul latte già caldo lo porta allo stato di schiuma.
A questo punto, si ha internamente al raccoglitore 2, sia il caffè che la schiuma di latte, ma essi risultano idraulicamente separati e non in contatto. Questa separazione consente ad entrambe le bevande di mantenere le loro caratteristiche organolettiche inalterate, ed in particolare alla schiuma di non “smontarsi”, ovvero perdere la sua sofficità tornando allo stato liquido, a causa del contatto con il caffè ad alta temperatura.
Le bevande così preparate possono essere quindi versate in un contenitore desiderato dall’utilizzatore, quale, ad esempio, una tazza: la schiuma di latte, avendo una resistenza allo scorrimento maggiore del caffè liquido, tenderà a scivolare verso l’esterno più lentamente comportando quindi un versamento sfasato dei due liquidi. Il caffè cadrà quindi per primo disponendosi sul fondo della tazza mentre la schiuma cadrà in un secondo momento disponendosi sopra il caffè e non miscelandosi ad esso durante la caduta.
Tale effetto è anche favorito dalla diversa curvatura dei beccucci, nell’esempio realizzativo sopra descritto: essendo il beccuccio interno 220 a curvatura maggiore, la schiuma di latte cadrà nella tazza con una parabola di caduta maggiore, quindi più lentamente; il beccuccio esterno 230 invece ha una curvatura minore, per cui il caffè scenderà più velocemente.
La caduta asincrona permette di preparare un perfetto cappuccio, in cui schiuma di latte e caffè sono sostanzialmente ben separati e la schiuma è corposa e non liquefatta dal contatto con il caffè.
Inoltre il riscaldamento del latte internamente alla camera interna 22 permetterà una più facile trasformazione in schiuma. Per favorire il riscaldamento e quindi la conduzione di calore la superficie di contatto tra raccoglitore e caldaia ma anche tra le due camere 22, 23 potrà essere modificata per migliorare lo scambio termico, ad esempio tramite la presenza di corrugazioni, alette, ecc.
Come subito sopra accennato, a seguito della fuoriuscita del caffè è previsto razionamento del miscelatore 6. Tale azionamento potrà esser comandato manualmente da un utilizzatore o elettricamente tramite la rilevazione di appositi parametri. In quest’ultimo caso sono previsti sensori che rilevano il livello di caffè internamente alla seconda camera 23 per regolare l’accensione del miscelatore solo a fuoriuscita di caffè avvenuta. Nel caso di azionamento manuale invece possono essere previsti segnali visivi o acustici (rispondenti ai sensori sopra citati) che segnalano il momento opportuno dell’attivazione.
Nell’esempio realizzativo sopra descritto la camera interna 22 può anche essere configurata in modo da essere asportabile rispetto alla camera esterna 23; in questo caso il raccoglitore 2 sarà definito daM’assieme di due raccoglitori definenti singolarmente le camere 22, 23 (figura 5). Sul fondo del raccoglitore 2 sarà a tale scopo previsto un alloggiamento 2a per lo stabile inserimento della camera interna 22.
Per permettere la rimozione dell’eventuale schiuma rimasta attaccata alle pareti della prima camera 22 sono previsti mezzi di rimozione della schiuma quali quelli rappresentati nelle figure da 4a a 4c. Tali mezzi di rimozione sono nello specifico un piattello 25 comprendente un fondo 250 sostanzialmente piatto atto a sovrapporsi al fondo (non mostrato) della camera interna 22. Dal fondo 250 si erge, in posizione perimetrale, un gambo 251 anch’esso sostanzialmente piatto atto a disporsi adiacente alla parete laterale della camera 22. Una porzione di presa 252 del gambo 251 sporge inoltre superiormente dalla camera 22 per consentire l’afferraggio del piattello stesso da parte di un utilizzatore.
Qualora ci sia della schiuma di latte rimasta internamente alla camera 22 rutilizzatore potrà quindi afferrare il piattello 25 e sollevarlo per estrarlo dalla camera stessa. Durante la risalita il piattello raschierà contro le pareti della camera favorendo il distacco della schiuma e la sua fuoriuscita dalla camera interna 22. Vantaggiosamente una guarnizione in gomma o altro materiale plastico potrà essere prevista sulla periferia del fondo 250, al fine di incrementare e favorire l’effetto di raschiamento.
Con riferimento adesso alle figure 6a, 6b queste rappresentano differenti forme realizzative del raccoglitore 2. In particolare in queste differenti forme il setto 26 non si sviluppa ad anello chiuso in quanto le estremità terminali del setto si richiudono, sulla parete periferica esterna del raccoglitore 2 (il setto pertanto non si richiude su se stesso ma interferisce in parte con la parete periferica esterna del raccoglitore 2), pertanto le due camere non sono una interna all’altra, essendo almeno una porzione della periferia di ciascuna camera definita dalla parete laterale del raccoglitore 2.
Le camere prevedono quindi mezzi di erogazione comuni ricavati sulla parete laterale del raccoglitore. In questo caso quindi i due beccucci, seppur idraulicamente separati, avranno medesima curvatura. Nel caso della seconda variante di figura 6b il raccoglitore sarà diviso in due camere sostanzialmente uguali rappresentanti ciascuna una metà del raccoglitore stesso, essendo il setto disposto centralmente. In tal caso i mezzi di mescolamento sono previsti in posizione decentrata in modo da interessare solo la camera in cui è contenuto il latte.
Si faccia adesso riferimento alla figura 7 dove è rappresentata una prima variante della moka secondo l’invenzione con raccoglitore estraibile. A tale scopo, il corpo di moka M comprende una base 21’ atta alla connessione reversibile con la caldaia 1’ ed internamente alla quale è prevista una camera intermedia. Dalla base 21’ si erge, all’incirca in direzione perpendicolare, un montante 10 all’estremità superiore del quale è connesso girevolmente un coperchio 4’ della moka. Internamente al montante 10 sono contenuti mezzi di erogazione a camino 24’ quali un tubolare metallico o camino che si diparte dalla camera intermedia e corre internamente al montante, fino ad uscire al di fuori di esso tramite una sporgenza di erogazione, è inoltre previsto un raccoglitore 2’ a due camere che può essere inserito nel corpo di moka tra la base ed il coperchio 4. A tale proposito il raccoglitore prevede una faccia piana per poter riscontrare contro la superficie del montante. Il raccoglitore avrà altezza tale affinché l’estremità di erogazione affacci internamente alla camera esterna dove si andrà a raccogliere il caffè prodotto. Ancora il raccoglitore 2’ prevede un fondo piatto 2a’ atto a disporsi su un corrispettivo fondo 21 a’ della base.
Vantaggiosamente quindi il raccoglitore risulta estraibile e separabile dal corpo della moka, così da poter essere utilizzato quale un bricco, per poter portare la bevanda in tavola, senza dover spostare l’intera moka.
Ancora una ulteriore variante della moka secondo l’invenzione è rappresentata in figura 8. In questo caso il raccoglitore 2” e la caldaia 1” non sono tra loro sovrapposti ma si dispongono uno accanto all’altro in modo che i rispettivi assi Y”, Z” risultino paralleli; pertanto il camino di erogazione si estende dalla camera intermedia 23” alla prima camera del raccoglitore 2” in modo sostanzialmente perpendicolare agli assi Y” e Z”.
Raccoglitore 2” e caldaia 1” sono in tale seconda variante accoppiati ad un basamento 11 presentante due sedi 12 e 13 per l’alloggiamento rispettivamente di caldaia e raccoglitore. In particolare la sede 12 è definita da una resistenza elettrica ad incandescenza 14; la resistenza 14 è alimentata da corrente elettrica tramite un collegamento diretto alla rete elettrica domestica (tale collegamento è schematizzato in figura da un cavo elettrico 16). La sede 13 è invece definita da una protuberanza del basamento entro cui si inserisce il raccoglitore 2”, corrispondentemente sagomato. Il raccoglitore sarà associato alla propria sede in modo reversibile così da poter essere vantaggiosamente estratto all’occorrenza (ad esempio per versare la bevanda).
Dalla sede 13 fuoriesce (secondo l’asse Y”) l’agitatore 6”. Questo è azionato da un motore elettrico 7” contenuto internamente al basamento 11 , al di sotto della sede.
Sia la resistenza 14 che il motore elettrico 7” sono collegati ad una scheda elettronica 15 (rappresentata solo schematicamente) che ne gestisce almeno l’accensione e lo spegnimento in funzione di parametri di controllo (ora di accensione, ora di spegnimento, ecc.) inseriti dall’utilizzatore tramite un’interfaccia non mostrata.
Anche se non mostrati in figura ciascuna camera del raccoglitore prevede i mezzi di erogazione sopra descritti e al raccoglitore stesso è associabile un coperchio.
Ovviamente ciascuna delle due varianti sopra descritte potrà montare un raccoglitore secondo una delle differenti forme realizzative precedentemente trattate.
La caffettiera sopra descritta presenta quindi numerosi vantaggi.
La moka secondo l'invenzione può essere utilizzata per preparare anche semplicemente caffè o latte caldo. Risulta inoltre semplice da utilizzare e compatta, pertanto adatta all’utilizzo domestico, anche da parte di utilizzatori non esperti.
Ancora, le parti a diretto contatto con la sorgente di calore saranno preferibilmente realizzate in metallo, mentre il raccoglitore potrà essere realizzato in materiale plastico o vetro; a tale proposito le pareti laterali delle camere interna ed esterna possono essere trasparenti, completamente o parzialmente, così da consentire all’utilizzatore di vedere le bevande internamente contenute.
I mezzi di alimentazione elettrica potranno essere, oltre che le batterie stilo descritte nell’esempio, anche altri tipi di batteria, quali batterie al litio oppure può essere prevista una connessione diretta alla rete elettrica.
Ancora, l’estremità di miscelazione potrà avere una forma diversa da quella a spirale descritta. Ad esempio l’estremità di miscelazione potrà prevedere un sistema di palette che si estendono radialmente dallo stelo 60.
La presente invenzione è stata fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Caffettiera ad uso domestico comprendente: - una caldaia (1, 1’, 1”) definente un proprio asse di sviluppo verticale (Z, Z’, Z”) atta al contenimento di acqua, - un recipiente intermedio (3, 3’, 3”) disposto in detta caldaia e definente una camera (30) atta a contenere polvere di caffè e comunicante con detta caldaia (1 , 1’, 1”) attraverso un fondo perforato e un condotto pescante nell'acqua, - un raccoglitore (2, 2’, 2”) definente un proprio asse di sviluppo principale (Y, Υ', Y”), detto raccoglitore essendo destinato ad essere posto in comunicazione con detta caldaia (1, 1’, 1”) per trasferire in esso detto caffè prodotto in seguito a riscaldamento dell'acqua, detta caffettiera essendo caratterizzata dal fatto che detto raccoglitore (2, 2’, 2”) comprende due camere (22, 23, 22’, 23’, 22”, 23”) idraulicamente separate, di cui una prima camera (22, 22’, 22”) ed una seconda camera (23, 23’, 23”), contenente ognuna una differente bevanda di cui una essendo detto caffè, ciascuna di dette camere (22, 23, 22’, 23’, 22”, 23”) prevedendo inoltre rispettivi mezzi di erogazione (220, 230, 220’, 230’, 220”, 230”) per il versamento di dette bevande.
  2. 2. La caffettiera secondo la rivendicazione 1, in cui detto raccoglitore (2, 2’, 2”) comprende una camera intermedia (21, 21’, 21”) posta in comunicazione idraulica, attraverso un fondo perforato (210, 210’, 210”), con detta caldaia (1, 1’, 1”) al fine di raccogliere detto caffè, detta seconda camera (23, 23’ , 23”) essendo in comunicazione idraulica con detta camera intermedia (21 , 21’, 21”) tramite un condotto di erogazione (24, 24’, 24”).
  3. 3. La caffettiera secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui detti rispettivi mezzi di erogazione sono beccucci (220, 230, 220’, 230’, 220”, 230”) formati su rispettive pareti laterali di dette prima e seconda camera, in modo che detto beccuccio (220, 220’, 220”) di detta prima camera (22, 22’, 22”) ha un profilo a curvatura maggiore di detto beccuccio (230, 230’, 230”) di detta seconda camera (23, 23’, 23”).
  4. 4. La caffettiera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui internamente a detta prima camera (22, 22’, 22”) operano mezzi di mescolamento (6, 6’, 6”) per agitare detta rispettiva bevanda e causarne la trasformazione in schiuma.
  5. 5. La caffettiera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui internamente a detta prima camera (22, 22’, 22”) sono alloggiati mezzi di rimozione della schiuma (25) quali un piattello (25) comprendente un fondo piatto (250) atto a sovrapporsi al fondo di detta prima camera (22), da detto fondo (250) ergendosi un gambo (251) almeno in parte sporgente superiormente da detta prima camera per consentire l’afferraggio e l’estrazione di detto piattello, detto fondo essendo atto a raschiare durante l’estrazione del piattello, le pareti di detta prima camera (22, 22’, 22”) per favorire il distacco e la fuoriuscita di detta schiuma.
  6. 6. La caffettiera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto raccoglitore (2, 2’, 2”) comprende un setto (26) che si estende internamente a detto raccoglitore stesso per definire dette due camere (22, 23, 22’, 23’, 22”, 23”) idraulicamente separate.
  7. 7. La caffettiera secondo la rivendicazione 6, in cui detto setto (26) si sviluppa sostanzialmente ad anello definendo due camere di cui detta prima camera (22) è interna a detta seconda camera (23) quest’ultima avendo forma sostanzialmente toroidale e sviluppandosi attorno a detto rispettivo asse principale (Y) lungo la periferia di detto raccoglitore (2, 2’, 2”).
  8. 8. La caffettiera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detta caldaia (1 , 1’) e detto raccoglitore (2, 2’) sono connessi reversibilmente in modo sovrapposto cosicché detti rispettivi assi di sviluppo (Y, Z, Y’, Z’) risultino allineati e paralleli a definire un asse di sviluppo verticale (X, X’) di detta caffettiera, detto condotto di erogazione (24, 24’) essendo sostanzialmente parallelo a detto asse di sviluppo verticale (X, X’).
  9. 9. La caffettiera secondo la rivendicazione 8, in cui dette prima (22, 22’) e seconda (23, 23’) camera sono reversibilmente connesse a detta camera intermedia (21 , 21').
  10. 10. La caffettiera secondo le rivendicazioni 8 o 9, in cui detti mezzi di mescolamento comprendono un agitatore (6) aggettante da un coperchio (4) di detto raccoglitore secondo detto asse di sviluppo verticale (X).
  11. 11. La caffettiera secondo la rivendicazione 10, in cui detto agitatore (6) è alimentato da mezzi a motore (7) contenuti internamente a detto coperchio (4), su una superficie esterna di detto coperchio (4) essendo inoltre previsti mezzi di azionamento e comando (9) di detto agitatore (6).
  12. 12. La caffettiera secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detta caldaia (1”) e detto raccoglitore (2”) sono disposti affiancati in modo tale che detti rispettivi assi di sviluppo (Z”, Y”) risultino tra loro paralleli e detto condotto di erogazione (24”) si estende da detta camera intermedia (23”) a detto raccoglitore (2”) in assetto sostanzialmente perpendicolare a detti assi di sviluppo (Z”, Y”) di detta caldaia e detto raccoglitore.
  13. 13. La caffettiera secondo la rivendicazione 12, in cui detto raccoglitore (2”) e detta caldaia (1 ”) sono reversibilmente accoppiati ad un basamento (11 ) comprendente una resistenza elettrica ad incandescenza (14) per il riscaldamento di detta caldaia (1”).
  14. 14. La caffettiera secondo la rivendicazione 13, in cui da detto basamento (11) aggetta un agitatore (6”) operante internamente a detta prima camera, quest’ultimo essendo azionato da un motore elettrico (7”) contenuto internamente a detto basamento (11).
  15. 15. La caffettiera secondo la rivendicazione 14, in cui detta resistenza (14) e detto motore elettrico (7”) sono collegati ad una scheda elettronica (15) che ne gestisce almeno l’accensione e lo spegnimento automatico.
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WO2024062327A1 (en) * 2022-09-20 2024-03-28 Università Degli Studi Di Padova Device for the preparation of coffee and coffee-based beverages

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