ITFI20110064U1 - "gruppo multi-valvola per addolcitori" - Google Patents

"gruppo multi-valvola per addolcitori"

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ITFI20110064U1
ITFI20110064U1 IT000064U ITFI20110064U ITFI20110064U1 IT FI20110064 U1 ITFI20110064 U1 IT FI20110064U1 IT 000064 U IT000064 U IT 000064U IT FI20110064 U ITFI20110064 U IT FI20110064U IT FI20110064 U1 ITFI20110064 U1 IT FI20110064U1
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IT
Italy
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valve
valves
tank
water
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IT000064U
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Luigi Ferrali
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Luigi Ferrali
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    • C02TREATMENT OF WATER, WASTE WATER, SEWAGE, OR SLUDGE
    • C02FTREATMENT OF WATER, WASTE WATER, SEWAGE, OR SLUDGE
    • C02F1/00Treatment of water, waste water, or sewage
    • C02F1/42Treatment of water, waste water, or sewage by ion-exchange
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01JCHEMICAL OR PHYSICAL PROCESSES, e.g. CATALYSIS OR COLLOID CHEMISTRY; THEIR RELEVANT APPARATUS
    • B01J49/00Regeneration or reactivation of ion-exchangers; Apparatus therefor
    • B01J49/75Regeneration or reactivation of ion-exchangers; Apparatus therefor of water softeners
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01JCHEMICAL OR PHYSICAL PROCESSES, e.g. CATALYSIS OR COLLOID CHEMISTRY; THEIR RELEVANT APPARATUS
    • B01J49/00Regeneration or reactivation of ion-exchangers; Apparatus therefor
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Description

“Gruppo multi-valvola per addolcitori”
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente innovazione riguarda il settore dei dispostivi di trattamento acque, ed in particolare ha per oggetto un gruppo multi-valvola da fissare sul serbatoio di un impianto di addolcimento dell’acqua.
Stato della tecnica
Come è noto, un addolcitore prevede un serbatoio contenente delle resine che trattengono per legame, il calcio ed il magnesio presenti nell'acqua.
Nel tipico funzionamento di un addolcitore, l'acqua provenente dalla rete idrica ed in ingresso alle utenze, viene deviata all'interno del serbatoio con le resine. Nel normale funzionamento, l’acqua entra da un’entrata superiore, scende verso il fondo del serbatoio attraversando le resine e rientra in un condotto centrale che fa risalire l’acqua fino all’esterno del serbatoio.
L'acqua che risale dal condotto centrale é, a questo punto, priva di calcare, e pertanto viene inviata alle utenze.
Questo processo si ripete fino a che le resine non sono "sature"; a questo punto la centralina elettronica, che controlla tutte le operazioni dell'addolcitore, fa partire la "rigenerazione" delle resine che avviene in automatico utilizzando la soluzione salina che si trova all'interno di un contenitore associato al serbatoio (che può essere separato o in un corpo unico insieme al serbatoio). L'addolcitore svolge tutte le sue funzioni in modo del tutto autonomo e non necessita di manutenzione alcuna se non la periodica aggiunta di un sacco di sale nel contenitore.
Per consentire la fase di rigenerazione delle resine, è necessario che all’addolcitore siano associate una serie di tubazioni, derivazioni e valvole che consentano le varie fasi operative che si possono riassumere perlopiù nelle seguenti: 1) fase di servizio, in cui l’addolcitore depura l’acqua destinata alle utenze/servizi, 2) fase di aspirazione della salamoia, 3) lavaggio lento delle resine, 4) lavaggio veloce delle resine, 5) riempimento del contenitore della salamoia.
Attualmente, l’impianto idraulico a corredo dell’addolcitore (tubazioni, raccordi, valvole ecc.), viene fissato sull’esterno del serbatoio. Tale fase di montaggio dell’impianto idraulico risulta particolarmente lunga e delicata e risulta incidere in modo significativo nei costi si messa in opera di un addolcitore.
Scopo e sommario dell’innovazione
Scopo della presente innovazione è quelli risolvere le problematiche di installazione degli addolcitori, in particolare mettendo a punto un gruppo multivalvola da fissare in testa al serbatoio della resina che faccia le veci sostanzialmente di tutte o della maggior parte dei componenti idraulici a corredo dell’addolcitore, facilitando di fatto la messa in opera dell’addolcitore.
Questo ed altri scopi, che saranno più chiari in seguito, sono raggiunti con un gruppo multi-valvola da fissare sul serbatoio di un impianto di addolcimento dell’acqua secondo quanto riportato nella rivendicazione 1 presentata più avanti.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una sua forma di esecuzione preferita ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle allegate tavole di disegni, in cui
la figura 1 rappresenta una vista assonometrica di un gruppo multi-valvola per addolcitori secondo la presente innovazione;
la figura 2 rappresenta una vista verticale, sezionata secondo il piano verticale B-B di figura 3, di un addolcitore con gruppo multi-valvola secondo la presente invenzione;
la figura 3 rappresenta una vista laterale di una porzione dell'addolcitore di figura 2;
la figura 4 rappresenta una vista frontale di uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti;
le figure 5, 6 e 7 rappresentano rispettivamente uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti, una vista frontale in sezione secondo il piano B-B di una porzione di addolcitore come alle figure precedenti, con evidenziato il gruppo multi-valvola secondo l'innovazione e una vista in pianta, sezionata secondo il piano A-A di figura 2, del gruppo multi-valvola, tutte e tre le viste essendo relative alla fase di servizio dell'addolcitore;
le figure 8, 9 e 10 rappresentano rispettivamente uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti, una vista frontale in sezione secondo il piano C-C di figura 2, di una porzione di addolcitore come alle figure precedenti, con evidenziato il gruppo multi-valvola secondo l'innovazione e una vista in pianta, sezionata secondo il piano A-A, del gruppo multi-valvola, tutte e tre le viste essendo relative alla fase di aspirazione della salamoia;
le figure 11, 12 e 13 rappresentano rispettivamente uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti, una vista frontale in sezione secondo il piano C-C di una porzione di addolcitore come alle figure precedenti, con evidenziato il gruppo multi-valvola secondo l'innovazione e una vista in pianta, sezionata secondo il piano A-A, del gruppo multi-valvola, tutte e tre le viste essendo relative alla fase di lavaggio lento dell'addolcitore;
le figure 14, 15 e 16 rappresentano rispettivamente uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti, una vista frontale in sezione secondo il piano B-B di una porzione di addolcitore come alle figure precedenti, con evidenziato il gruppo multi-valvola secondo l'innovazione e una vista in pianta, sezionata secondo il piano A-A, del gruppo multi-valvola, tutte e tre le viste essendo relative alla fase di lavaggio veloce dell'addolcitore;
le figure 17, 18 e 19 rappresentano rispettivamente uno schema di impianto dell'addolcitore delle figure precedenti, una vista frontale in sezione secondo una combinazione dei piani B-B e C-C, di una porzione di addolcitore come alle figure precedenti, con evidenziato il gruppo multi-valvola secondo l'innovazione e una vista in pianta, sezionata secondo il piano A-A, del gruppo multi-valvola, tutte e tre le viste essendo relative alla fase di riempimento del contenitore di salamoia dell'addolcitore;
la figura 20 rappresenta un particolare del gruppo delle figure precedenti relativo alla zona di ingresso dell’acqua nel serbatoio.
Descrizione dettagliata di una forma realizzativa dell'invenzione
Con riferimento alle figure precedentemente citate, un gruppo multivalvola secondo la presente innovazione viene complessivamente indicato con 10, mentre l'addolcitore che comprende tale gruppo viene complessivamente indicato con il numero 100. Il serbatoio dell'addolcitore viene indicato con 11 ed il contenitore della salamoia viene indicato con 12. Il serbatoio contiene della resina scambiatrice attraverso la quale viene fatta passare l’acqua al fine di eliminare il calcare.
Il gruppo multi-valvola 10 è formato principalmente da un corpo monoblocco 13, ovvero realizzato in pezzo unico preferibilmente di materia plastica (ma può essere realizzato anche in metallo) su cui sono definiti tutta una serie di tratti di condotte per il passaggio dell'acqua, della salamoia ecc. Il monoblocco è strutturalmente aperto verso l'esterno per una sua parte, la quale è però funzionalmente chiusa da un coperchio 14 (si veda la figura 1).
Tale corpo monoblocco 13 presenta una bocca 15 di connessione al serbatoio 11, in forma di estremità circolare filettata, a mo' di nipplo, ed avvitata su una rispettiva apertura 16 definita in cima al serbatoio stesso.
Come detto, all'interno del corpo monoblocco 13 sono definiti tratti di condotte nei quali scorre l’acqua dell’impianto di addolcimento, intervallati da valvole le cui aperture/chiusure definiscono le direzioni scorrimento dell’acqua nelle varie parti dell’addolcitore, come meglio spiegato più avanti.
Secondo l’innovazione, le valvole sono di tipo aperto/chiuso, ciascuna con un otturatore atto a chiudere una rispettiva luce di passaggio del flusso d’acqua/salamoia, con ciascun otturatore che risulta separato ed indipendente dagli otturatori delle altre valvole, e con ciascuna luce che risulta definita nel corpo monoblocco.
In particolare, nel corpo monoblocco 13 sono definiti rispettivamente un primo tratto 16, di ingresso dell’acqua grezza, un secondo tratto 17 di invio dell’acqua trattata ai servizi S, un terzo tratto 18, comprendente una prima connessione operativa al serbatoio 11 (da riempire di resina scambiatrice), che si concretizza in un primo passaggio 19 diretto sulla parte superiore del serbatoio 11 e terminante con un primo filtro 20 di filtraggio dell’acqua (o salamoia) passante dal tale primo passaggio 19 al serbatoio o viceversa.
Nel corpo monoblocco 13 è quindi definito anche un quarto tratto 21, comprendente una seconda connessione operativa al serbatoio, che comprende un tubo verticale 22 (la disposizione verticale è riferita al disegno e alla disposizione tipica di questo tipo di serbatoi) disposto lungo l’asse del serbatoio e che termina con un secondo filtro 23 aperto sull’interno del serbatoio, consentendo di filtrare l’acqua/salamoia passante dal serbatoio al tubo 22 o viceversa. Il secondo filtro 23 è ad una quota più bassa rispetto al primo filtro 20, a ridosso del fondo del serbatoio. La zona di connessione del gruppo 10 al serbatoio 11, ovvero la zona in cui è definito il primo passaggio 19, è tale per cui il quarto tratto 21 è parzialmente contenuto all’interno del terzo tratto 18 (in pratica il tubo 22 è disposto entro il primo passaggio 19, essendo quest'ultimo definito come un'intercapedine tra il tubo 22 e le pareti del nipplo 15 di collegamento del corpo monoblocco al serbatoio).
In pratica il tubo 22 è preferibilmente coassiale al primo passaggio 19 (ovvero al nipplo 15) e al primo filtro 20. Tra il tubo e il filtro 20 vi è un’intercapedine anulare (in pratica una corona) nella quale passa l’acqua/salamoia. Opportunamente (si veda in particolare la figura 20), siccome l’acqua proveniente dal terzo tratto 18 entra nella corona sostanzialmente per un settore angolare limitato e non per tutto l’angolo giro, per evitare che l’acqua esca solamente su un lato del filtro 20 e quindi transiti solamente per una parte del serbatoio, realizzando così dei percorsi di attraversamento della resina preferenziali e pertanto non sfruttando completamente tutta la resina, alla base della corona/intercapedine anulare definita tra tubo 22 e filtro 20 è posizionato un fondo chiuso 20A.
Tale fondo chiuso, in pratica una “tazza anulare”, costringe l’acqua a spostarsi anche sul lato dell’intercapedine opposto rispetto a quello nel quale l’acqua è riversata direttamente dal terzo tratto 18, costringendola ad uscire dal filtro 20 anche in tale zona, con il risultato che l’acqua esce dal filtro sostanzialmente per 360°, e la resina viene così investita in modo sostanzialmente omogeneo.
Sono presenti mezzi 24 di connessione del quarto tratto 21 con il contenitore di salamoia 12, associati a rispettivi mezzi valvolari di apertura/chiusura 25 per consentire il passaggio dell’acqua o della salamoia verso e da il contenitore 12, meglio descritti più avanti.
Nel corpo monoblocco 13 è definito anche un quinto tratto 26, di scarico dell’acqua di lavaggio della resina nelle acque bianche B.
Il gruppo multi-valvola 10 comprende inoltre cinque valvole di tipo aperto/chiuso e più precisamente una prima valvola 27 interposta tra il primo tratto 16 e il terzo tratto 18, una seconda valvola 28 interposta tra il secondo tratto 17 e il quarto tratto 21, una terza valvola 29 disposta tra il primo tratto 16 e il quarto tratto 21, una quarta valvola 30 disposta tra il terzo tratto 18 e il quinto tratto 26, una quinta valvola 31 interposta tra il quarto tratto 21 e il quinto tratto 26.
Secondo l'innovazione (si vedano le figure 7, 13, 16, 19), ciascuna di dette valvole 27, 28, 29, 30 e 31 presenta un rispettivo otturatore 32 (le valvole sono sostanzialmente uguali e pertanto la loro descrizione sarà fatta con dei numeri di riferimento comuni, perlopiù indicati in figura 7) scorrevole lungo una data direzione a chiudere od aprire una rispettiva luce 33 definita anch'essa come parte del corpo monoblocco 13 (ovvero definita da porzioni di tale corpo monoblocco). In particolare, in questa forma realizzativa, ciascun otturatore 32 è costituito da un pistone traslabile trasversalmente all’interno di un rispettivo tratto per andare in chiusura, con una propria estremità, di una rispettiva luce 33 realizzata sulla parte opposta del rispettivo tratto rispetto all’entrata del pistone nello stesso tratto. Ovviamente la luce 33 ed il pistone 32 sono opportunamente sagomati e dotati di tenute idrauliche per garantire un'ottimale tenuta.
Preferibilmente, in questo esempio, il pistone 32 è del tipo idraulico a doppio effetto ed una sua parte è pertanto alloggiata dentro una camera di movimentazione 34 definita da una campana 36 idraulico a doppio effetto fuoriuscente verso l’esterno del corpo monoblocco 13 o del coperchio 14.
In altre forme realizzative tali otturatori possono essere di tipo differente e le valvole, invece che di tipo idraulico (preferibilmente di tipo oleodinamico) possono essere ad esempio delle elettrovalvole, ovvero gli otturatori sono movimentati mediante induzione magnetica. Ancora, tali otturatori possono essere movimentati anche con altri dispositivi meccanici.
Si noti che, secondo l'invenzione, ciascun otturatore risulta separato ed indipendente dagli otturatori delle altre valvole (ciascun otturatore chiude una sola luce), diversamente da quanto succede in addolcitori di tipo noto che utiliz zano valvole a “cassetto”, ovvero con un otturatore che, muovendosi apre e chiude differenti luci per il passaggio dei flussi d'acqua/salamoia. Opportunamente, in questa forma realizzativa, la prima, la seconda, la terza, la quarta e la quinta valvola sono ad attuazione singola, indipendente l’una dall’altra. In questo esempio non è raffigurato l'impianto idraulico di alimentazione delle valvole, essendo di immediata comprensione per un tecnico del settore.
Vantaggiosamente, nelle forme realizzative preferite, il gruppo multivalvola prevede che le direzioni di movimentazione di apertura/chiusura degli otturatori 32 della prima, della terza e della seconda valvola 27, 29, 28 siano incidenti un primo lato del corpo monoblocco 13, mentre le direzioni di movimentazione di apertura/chiusura degli otturatori 32 della quarta e della quinta valvola 30, 31 risultano incidenti un secondo lato del corpo monoblocco. Ciò consente di ottimizzare gli spazi interni del corpo monoblocco 13 per la realizzazione dei tratti di scorrimento dell'acqua/salamoia, nonché gli spazi esterni allo stesso corpo monoblocco, a tutto vantaggio della fase di realizzazione del corpo monoblocco, della compattezza del gruppo multi-valvola e della facilità di installazione.
Secondo una forma realizzativa particolarmente preferita, le direzioni di movimentazione di apertura/chiusura degli otturatori della prima, della seconda e della terza valvola sono parallele e complanari tra loro.
Il canale 16A di entrata al corpo monoblocco è realizzato su un lato del corpo stesso con una direzione di sviluppo sostanzialmente parallela alla direzione di scorrimento degli otturatori delle valvole prima, seconda e terza. Analogamente, il canale di uscita ai servizi 17A è realizzato sul lato opposto del corpo monoblocco 13 rispetto a quello del canale di entrata 16A, anch'esso con una direzione di sviluppo sostanzialmente parallela alla direzione di scorrimento degli otturatori delle suddette valvole (canale di entrata e di uscita 16A, 17A si sviluppano nel medesimo verso).
Si noti che, per una vantaggiosa distribuzione degli spazi interni al monoblocco 13, le valvole prima, seconda e terza, 27. 28, 29, sono allineate sul rispettivo lato del corpo monoblocco 13 secondo l'ordine prima valvola - terza valvola - seconda valvola, a partire dal fianco del corpo monoblocco in cui è definito il canale 16A di entrata al corpo monoblocco stesso, verso rispettivamente il canale di uscita 17A.
Opportunamente, le direzioni di movimentazione di apertura e chiusura degli otturatori della quarta e della quinta valvola sono parallele e complanari tra loro e più in particolare sono allineate sul medesimo lato, con la quinta valvola 31 che risulta maggiormente vicina al canale di entrata 16A e la quarta valvola 30 che risulta maggiormente vicina al canale di uscita 17A. Si noti come, opportunamente, in questo esempio, le direzioni di movimentazione di apertura e chiusura degli otturatori 32 della quarta e della quinta valvola 30, 31 giacciono su un piano sostanzialmente trasversale, preferibilmente ortogonale, al piano di giacitura delle direzioni di movimentazione degli otturatori 32 delle altre valvole 27, 28 e 29.
In questo esempio, le campane 36 relative alle camere 34 di movimentazione di dette quarta e quinta valvola 30, 31, sono fissate sul coperchio 14.
I mezzi di connessione 24 del quarto tratto 21 con il contenitore di salamoia 12 sono disposti in un primo sotto-tratto 21A compreso tra la terza valvola 29 e l’incrocio con un secondo sottotratto 21B che porta alla seconda connessione operativa al serbatoio, ovvero al tubo 22.
Più in particolare, il primo sotto-tratto 21A comprende una parte costituita da un variatore di sezione tipo tubo venturi 24A (si vedano le figure 9, 12 e 18) atto a creare una depressione su una condotta 12A di connessione al detto contenitore di salamoia 12 in modo da poterne aspirare il contenuto. In tale condotta 12A è presente una sesta valvola 35 tra il tubo venturi 24A e la condotta 12A; tale sesta valvola 35 è di tipo differente rispetto alle valvole dalla prima alla quinta sopra descritte e risulta esterna al corpo monoblocco 13.
Una centralina elettronica 36 di gestione dell'addolcitore è fissata sul coperchio 14.
Il funzionamento del gruppo multi-valvola è il seguente. Le fasi descritte sono quelle tipiche di un addolcitore, ovvero 1) fase di servizio, in cui l’addolcitore depura l’acqua destinata alle utenze, 2) fase di aspirazione della salamoia, 3) lavaggio lento delle resine, 4) lavaggio veloce delle resine, 5) riempimento del contenitore della salamoia.
Sulle tavole dalla seconda alla sesta allegata alla presente descrizione sono rappresentate rispettivamente le fasi 1-2-3-4-5 sopra richiamate. In ciascuna tavola è visibile anche lo schema dell’impianto del addolcitore, in cui in tratteggio è indicata l’acqua prima del passaggio all’interno del serbatoio 11, mentre in segno “tratto-punto” è indicata l’acqua transitata per il serbatoio. Nelle varie figure sono presenti delle frecce che indicano il verso di scorrimento dell’acqua/salamoia nei vari tratti del gruppo multi-valvola e nel serbatoio.
Fase di servizio. La prima e la seconda valvola 27 e 28 sono aperte, mentre tutte le altre valvole 29, 30, 31 e 35 sono chiuse. L'acqua entra dal canale di entrata 16A del primo tratto 16, passa per la prima valvola 27, percorre il terzo tratto 18 ed entra nel passaggio 19, attraversa il primo filtro 20 ed entra nella parte superiore del serbatoio 11. L'acqua così scende verso il fondo del serbatoio 12 attraversando la resina scambiatrice ivi contenuta, dove avviene la cessione del calcio. Quindi rientra nel tubo 22 dal secondo filtro 23 e rientra nel corpo monoblocco 13 nel quarto tratto 21; quindi attraversa la seconda valvola 28 e va ai servizi S uscendo dal canale di uscita 17A del secondo tratto 17.
Fase di aspirazione. La terza, la quarta e la sesta valvola 29, 30, 35 sono aperte, mentre tutte le altre valvole 27, 28, 31 sono chiuse. L'acqua entra dal canale di entrata 16A del primo tratto 16, passa attraverso la terza valvola 29 ed entra nel sotto-tratto 21A del quarto tratto 21, passando per il tubo venturi 24A e richiamando così salamoia dal contenitore 12. La soluzione acquasalamoia scorre per il quarto tratto 21 entrando quindi nel tubo 22 e dal secondo filtro 23 entro il serbatoio 11 con la resina. Da qui rientra nel corpo monoblocco 13 attraverso il primo filtro 20 ed il passaggio 19 del terzo tratto 18, passando quindi attraverso la quarta valvola 30 e procedendo verso lo scarico alle acque bianche, transitando per il quinto tratto 26.
Fase di lavaggio lento. La terza e la quarta valvola 29, 30 sono aperte, mentre tutte le altre valvole 27, 28, 31, 35 sono chiuse. Nella fase precedente il serbatoio si è riempito di salamoia. Ora inizia la fase di lavaggio della resina. L'acqua entra dal canale di entrata 16A del primo tratto 16, passa attraverso la terza valvola 29 ed entra nel sotto-tratto 21A del quarto tratto 21, passando per il tubo venturi 24A senza richiamare salamoia, in quanto la sesta valvola 35 è chiusa. L'acqua scorre per il quarto tratto 21 entrando quindi nel tubo 22 e dal secondo filtro 23 passa nel serbatoio 11, lavando la resina. Da qui rientra nel corpo monoblocco 13 attraverso il primo filtro 20 ed il passaggio 19 del terzo tratto 18, passando quindi attraverso la quarta valvola 30 e procedendo verso lo scarico alle acque bianche, transitando per il quinto tratto 26.
Fase di lavaggio veloce. A differenza del lavaggio lento, nella fase di lavaggio veloce, la prima e la quinta valvola 27, 31 sono aperte, mentre tutte le altre valvole 28, 29, 30, 35 sono chiuse. In pratica l'acqua di lavaggio, invece che passare per la terza valvola dentro il quarto tratto 21 dentro il serbatoio, fa il giro contrario, ovvero attraversa la prima valvola 27 passa per il terzo tratto 18 ed entra nel serbatoio attraverso il passaggio 19 ed il primo filtro, mentre esce dal serbatoio attraverso il tubo 22, passando quindi nel quarto tratto 21 ed uscendo allo scarico delle acqua bianche attraverso la quinta valvola 31 ed il quinto tratto 26.
Fase di riempimento. In questa forma realizzativa, la fase di riempimento è uguale alla fase di servizio, con in più anche la valvola 35 aperta in modo che l’acqua grezza possa andare nel contenitore 12. Alternativamente è possibile tenere aperte la terza e la sesta valvola 29 e 35, e chiuse tutte le altre valvole 27, 28, 30, 31: pertanto l'acqua passa per il primo tratto 16, passa attraverso la terza valvola 35 e, attraverso il raccordo con il tubo venturi 24A entra nella conduttura 12A di connessione al contenitore 12 della salamoia (nel quale è appena stato caricato il sale in forma solida), attraversando la sesta valvola 35 e giungendo al contenitore, creando così la salamoia.
Il gruppo multi-valvola così realizzato risulta particolarmente facile da montare sul serbatoio, in quanto è sufficiente disporre il nipplo 15 sulla bocca 15 del serbatoio ed avvitare il gruppo, senza più la necessità di fissare tubazioni, condotte, raccordi e valvole a serbatoio, con l’evidente vantaggio in termini di tempi di messa in opera e rischi di commettere errori di installazione. Inoltre, la particolar struttura e disposizione delle valvole consente di ottenere un addolcitore complessivamente più compatto. Ancora, il fatto che le valvole siano dotate di otturatoti sostanzialmente indipendenti consente di realizzare in controllo dei flussi in modo particolarmente preciso ed eventualmente ri-programmabile a seconda di specifiche esigenze.
Non ultimo, anche l’efficienza di scambio della resina con l’acqua risulta migliorata.
E’ inteso che quanto illustrato rappresenta solo possibili forme di attuazione non limitative dell’invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza uscire dall’ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni allegate ha unicamente lo scopo di facilitarne la lettura alla luce della descrizione che precede e degli allegati disegni e non ne limita in alcun modo l’ambito di protezione.

Claims (13)

  1. “Gruppo multi-valvola per addolcitori” RIVENDICAZIONI 1) Gruppo multi-valvola (10) per addolcitori (100) del tipo con serbatoio (11) con resina scambiatrice e contenitore di salamoia (12), comprendente una pluralità di tratti di scorrimento dell’acqua/salamoia definiti all’interno di un corpo monoblocco (13), rispettivamente un primo tratto (16), di ingresso dell’acqua grezza, un secondo tratto (17) di invio dell’acqua trattata ai servizi, un terzo tratto (18), comprendente una prima connessione operativa (19) al serbatoio (11), un quarto tratto (21), comprendente una seconda connessione operativa (22) al serbatoio (11), un quinto tratto (26) di scarico dell’acqua di lavaggio della resina, essendo presenti mezzi (24) di connessione di detto quarto tratto (21) con il contenitore di salamoia (12) associati a rispettivi mezzi valvolari (25) di apertura/chiusura, detto gruppo multi-valvola (10) comprendendo una zona di connessione al serbatoio in cui detto quarto tratto (21) è parzialmente contenuto all’interno di detto terzo tratto (18), detto gruppo multi-valvola (10) comprendendo inoltre almeno cinque valvole di tipo aperto/chiuso, ciascuna con un otturatore (32) atto a chiudere una rispettiva luce (33) di passaggio del flusso dell’acqua/salamoia, ciascun otturatore (32) essendo separato ed indipendente dagli otturatori (32) delle altre valvole, ciascuna luce (33) essendo definita in detto corpo monoblocco (13), essendo presenti rispettivamente una prima valvola (27) interposta tra detto primo tratto (16) e detto terzo tratto (18), una seconda valvola (28) interposta tra detto secondo tratto (17) e detto quarto tratto (21), una terza valvola (29) disposta tra detto primo tratto (16) e detto quarto tratto (21), una quarta valvola (30) disposta tra detto terzo tratto (18) e detto quinto tratto (26), una quinta valvola (31) interposta tra detto quarto tratto (21) e detto quinto tratto (26).
  2. 2) Gruppo multi-valvola secondo la rivendicazione 1, in cui le direzioni di movimentazione di apertura/chiusura degli otturatori (32) della prima, della seconda e della terza valvola (27, 28, 29) sono incidenti un primo lato di detto corpo monoblocco (13), mentre le direzioni di movimentazione di apertu ra/chiusura degli otturatori (32) della quarta e della quinta valvola (30, 31) sono incidenti un secondo lato di detto corpo monoblocco (13).
  3. 3) Gruppo multi-valvola secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui le direzioni di movimentazione di apertura chiusura degli otturatori (32) della prima, della seconda e della terza valvola (27, 28, 29) sono parallele e complanari tra loro.
  4. 4) Gruppo multi-valvola secondo la rivendicazione 1, 2 o 3, in cui le direzioni di movimentazione di apertura chiusura degli otturatori (32) della quarta e della quinta valvola (30, 31) sono parallele e complanari tra loro.
  5. 5) Gruppo multi-valvola secondo le rivendicazioni 3 e 4, in cui le direzioni di movimentazione di apertura chiusura degli otturatori (32) della quarta e della quinta valvola (30, 31) giacciono su un piano sostanzialmente trasversale, preferibilmente ortogonale, al piano di giacitura delle direzioni di movimentazione degli otturatori (32) delle altre valvole (27, 28, 29).
  6. 6) Gruppo multi-valvola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti otturatori (32) sono pistoni idraulici a doppio effetto una cui estremità è traslabile trasversalmente all’interno di un rispettivo tratto per andare in chiusura di una rispettiva luce (33) realizzata sulla parte opposta di detto tratto rispetto all’entrata del pistone nel tratto.
  7. 7) Gruppo multi-valvola secondo la rivendicazione 6, in cui ciascuna detta valvola presenta una camera (34) di movimentazione del pistone a doppio effetto definita da una campana (36) fuoriuscente verso l’esterno di detto corpo monoblocco (13).
  8. 8) Gruppo multi-valvola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui un lato di detto corpo monoblocco (13) risulta chiuso da un coperchio (14) di accesso ad uno o più di detti tratti definiti su detto corpo monoblocco (13).
  9. 9) Gruppo multi-valvola secondo le rivendicazioni 7 e 8, in cui su detto coperchio (14) sono fissate le campane (36) relative alle camere di movimentazione (34) di dette quarta e quinta valvola.
  10. 10) Gruppo multi-valvola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi (249 di connessione di detto quarto tratto (21) con il contenitore di salamoia (12) sono disposti in un primo sotto-tratto (21A) compreso tra detta terza valvola (29) e l’incrocio con un sottotratto (21B) che porta a detto seconda connessione operativa al serbatoio.
  11. 11) Gruppo multi-valvola secondo la rivendicazione 10, in cui detto primo sotto-tratto (21A) comprende una parte costituita da un variatore di sezione tipo tubo venturi (24A) atto a creare una depressione su una condotta (12A) di connessione a detto contenitore di salamoia (12) in modo da poterne aspirare il contenuto, essendo presente una sesta valvola (35) tra detto tubo venturi (24A) e detta condotta (12A).
  12. 12) Gruppo multi-valvola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui dette prima, seconda, terza, quarta e quinta valvola (27, 28, 29, 30, 31) sono ad attuazione singola, indipendente l’una dall’altra.
  13. 13) Gruppo multi-valvola secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un tubo (22) di connessione tra la zona di fondo di detto serbatoio (11) e il quarto tratto (21) disposto all’interno, preferibilmente in modo coassiale, della zona di connessione di detto terzo tratto (18) al serbatoio (11), essendo presente un primo filtro (20) tra detto zona di connessione del terzo tratto e il serbatoio atto a circondare detto tubo (22) realizzando una intercapedine anulare tra tubo (22) e filtro (20) nella quale scorre l’acqua, essendo presente un fondo di chiusura (20A) di detta intercapedine filtro/intercapedine atto a omogeneizzare l’acqua in uscita dal filtro sostanzialmente su tutto lo sviluppo circolare del filtro (20) stesso.
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