ITFI20110019A1 - "dispositivo per la produzione di cartone ondulato e metodo di recupero delle condense" - Google Patents

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ITFI20110019A1
ITFI20110019A1 IT000019A ITFI20110019A ITFI20110019A1 IT FI20110019 A1 ITFI20110019 A1 IT FI20110019A1 IT 000019 A IT000019 A IT 000019A IT FI20110019 A ITFI20110019 A IT FI20110019A IT FI20110019 A1 ITFI20110019 A1 IT FI20110019A1
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pressure
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IT000019A
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Mauro Adami
Lorenzo Vannucchi
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Fosber Spa
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Description

“DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI CARTONE ONDULATO E METODO DI RECUPERO DELLE CONDENSEâ€
DESCRIZIONE
Campo Tecnico
La presente invenzione riguarda perfezionamenti agli impianti, alle macchine ed ai dispositivi per la produzione di cartone ondulato. Più in particolare la presente invenzione riguarda perfezionamenti ai dispositivi per l’accoppiamento di fogli di carta liscia e ondulata per formare un cartone ondulato, comunemente detti “double facer†.
Base dell’Invenzione
Il cartone ondulato à ̈ costituito normalmente da una pluralità di fogli di carta tra loro incollati, due almeno dei quali sono lisci e uno almeno dei quali à ̈ ondulato. Il foglio di carta ondulata à ̈ disposto fra due fogli di carta liscia e l’unione fra i fogli à ̈ ottenuta per incollaggio. La struttura più semplice del cartone ondulato può prevedere tre fogli come sopra descritti, ma à ̈ anche possibile formare cartone ondulato con più onde, cioà ̈ costituito da un maggiore numero di fogli di carta ondulata accoppiati a fogli di carta liscia. In generale il cartone ondulato presenta due fogli di carta liscia esterni, detti normalmente copertine, fra i quali si dispongono uno o più fogli di carta ondulata con l’interposizione di un foglio di carta liscia tra due fogli di carta ondulata consecutivi.
La produzione di cartone ondulato avviene come segue. In una macchina cosiddetta ondulatrice vengono alimentati due fogli di carta liscia. Uno di questi viene ondulato passando attraverso una gola di ondulazione formata fra due rulli ondulatori. Sulle creste formate dai rulli ondulatori viene applicato un collante e al foglio di carta ondulata così ottenuto viene accoppiato per pressione e riscaldamento un foglio di carta liscia. All’uscita della macchina ondulatrice si ottiene così un semilavorato costituito da due fogli di carta, uno liscio e uno ondulato, tra loro accoppiati per incollaggio. Una macchina ondulatrice di questo tipo à ̈ descritta ad esempio in EP-A-1362691.
Uno o più fogli compositi costituiti da un foglio di carta liscia e un foglio di carta ondulata accoppiati in una macchina ondulatrice vengono alimentati, insieme ad un ulteriore foglio di carta liscia, ad un dispositivo cosiddetto "double facer", che provvede a incollare tra loro i semilavorati.
Un esempio di double facer à ̈ descritto in US 2004/0261950. Questi dispositivi comprendono in sostanza un percorso di avanzamento del cartone ondulato, sviluppantesi lungo una serie di piastre riscaldate disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per il cartone ondulato. Al di sopra delle piastre riscaldate sono disposti mezzi di pressione per premere i fogli di carta formanti il cartone ondulato contro la superficie di scorrimento definita dalle piastre riscaldate. Fra i mezzi di pressione ed i fogli di carta può essere interposto un organo flessibile di trascinamento. In alcuni dispositivi noti à ̈ previsto, viceversa, di premere direttamente sul cartone ondulato con gli organi di pressione senza interposizione di un organo flessibile.
Il dispositivo comprende un numero di piastre relativamente elevato disposte in sequenza lungo la direzione macchina, cioà ̈ lungo la direzione di avanzamento dei fogli formanti il cartone ondulato. A monte delle piastre riscaldate sono disposti gruppi incollatori che applicano il collante sulle creste dei fogli di carta ondulata alimentati al dispositivo di accoppiamento.
L’incollaggio avviene per effetto combinato del riscaldamento dei fogli di carta sovrapposti e della pressione esercitata su di essi dagli organi di pressione contro le sottostanti piastre riscaldate. Poiché alcuni dei fogli di carta alimentati al dispositivo sono ondulati, la pressione esercitata dagli organi di pressione non può essere elevata, in quanto altrimenti le onde dei fogli di carta ondulata verrebbero schiacciate con danneggiamento irrimediabile del prodotto finito. Per ottenere l’incollaggio à ̈ quindi necessario applicare una pressione limitata e mantenerla per un tempo relativamente lungo. Da qui la necessità di disporre un numero elevato di piastre l’una di seguito all’altra lungo il percorso di alimentazione dei fogli i carta formanti il cartone ondulato, affinché il tempo di mantenimento della temperatura e della pressione sia sufficiente ad effettuare la presa del collante e la sua essiccazione. Il tempo di applicazione della pressione e della temperatura à ̈ dato dalla lunghezza della superficie di scorrimento definita dalle piastre riscaldate divisa per la velocità di avanzamento dei fogli di carta.
Il riscaldamento delle piastre riscaldate avviene normalmente tramite di vapore in pressione e preferibilmente surriscaldato proveniente da un generatore di vapore, ad esempio una caldaia. Il vapore riscalda le piastre e queste cedono calore ai fogli di carta che avanzano lungo la superficie di scorrimento definita dalle piastre riscaldate, fra detta superficie di scorrimento e gli organi di pressione. In conseguenza della cessione di calore ai fogli di carta, il vapore condensa e l’acqua risultante dalla condensazione deve essere estratta dalle piastre riscaldate e alimentata nuovamente in circuito chiuso al generatore di vapore.
Normalmente le piastre riscaldate sono divise in diversi gruppi, in ciascuno dei quali il vapore viene alimentato ad una pressione che à ̈ diversa da gruppo a gruppo per ottenere temperature diverse nei diversi gruppi di piastre riscaldate. Questo consente di modulare il profilo di temperatura lungo il percorso di alimentazione del cartone ondulato. Il profilo di temperatura può variare in funzione del tipo di materiale da produrre, in particolare ad esempio in funzione del numero dei fogli di carta accoppiati, della grammatura dei fogli di carta, della quantità di collante applicato, e/o altri parametri.
Il collante à ̈ normalmente a base acquosa. Quando il collante ha ancora un sufficiente contenuto di acqua esso deve penetrare all’interno delle fibre cellulosiche di cui sono formati i fogli di carta da incollare. Una volta che il collante à ̈ penetrato nelle fibre cellulosiche l’acqua deve essere rimossa per portare il collante ad essiccazione. Se il collante viene riscaldato troppo rapidamente, cioà ̈ se la temperatura nelle piastre riscaldate più a monte lungo il percorso di alimentazione del cartone à ̈ troppo elevata, l’acqua evapora prima che il collante sia penetrato sufficientemente all’interno delle fibre cellulosiche.
Per questo motivo, normalmente si riscalda la carta a temperature inferiori nel primo tratto del percorso di alimentazione lungo la superficie formata dalle piastre riscaldate, per effettuare un condizionamento della carta, cioà ̈ un riscaldamento delle fibre cellulosiche prima di raggiungere una temperatura sufficiente alla essiccazione del collante. Nelle sezioni successive del percorso la temperatura aumenta per essiccare completamente il collante che ha avuto tempo sufficiente a penetrare tra le fibre cellulosiche.
Minore à ̈ la quantità di collante applicato e minore à ̈ il peso per unità di superficie dei fogli da incollare, minore sarà la temperatura di incollaggio. In generale, per poter adattare le condizioni di funzionamento del dispositivo alle varie esigenze che si manifestano in funzione del tipo di materiale da produrre, à ̈ noto alimentare a gruppi diversi e successivi di piastre riscaldate vapore a pressioni variabili. Normalmente la pressione del vapore à ̈ tanto più alta quando più alta à ̈ la temperatura che si vuole ottenere in una determinata sezione del percorso. La pressione del vapore generato dal generatore di vapore à ̈ normalmente dell’ordine di 15-20 bar. A partire da questo valore massimo di pressione, tramite opportune valvole di regolazione, si generano flussi di vapore a pressioni più basse per alimentare i vari gruppi di piastre riscaldate.
In Fig.1 à ̈ schematicamente rappresentato un dispositivo cosiddetto "double facer", realizzato secondo la tecnica nota. Il dispositivo à ̈ genericamente indicato con 1. Con 3 sono indicate le singole piastre riscaldate che definiscono una superficie di scorrimento per il cartone ondulato in fase di formazione, che viene ottenuto tramite l’incollaggio di nastri di materiale semilavorato. Nell’esempio illustrato vengono alimentati al dispositivo 1 tre nastri di materiale semilavorato indicati con N1, N2 ed N3. Ad esempio il materiale nastriforme N3 può essere formato da un foglio di carta liscia, mentre i nastri N1 ed N2 sono formati da accoppiati costituiti da un foglio di carta liscia ed un foglio di carta ondulata, accoppiati in rispettive macchine ondulatrici, o cosiddette "single facer", disposte a monte del dispositivo 1 e non mostrate.
Lungo il percorso definito dalle piastre riscaldate 3 sono disposti organi di pressione 5 che premono i nastri N1, N2 ed N3 l’uno contro l’altro e contro la superficie di scorrimento formata dalle piastre riscaldate 3. Nell’esempio di realizzazione illustrato fra gli organi di pressione 5 ed i nastri N1, N2, N3 si estende un organo trasportatore flessibile 7 che trascina il cartone ondulato in fase di formazione per farlo scorrere contro la superficie di scorrimento formata dalle piastre riscaldate 3. In altre forme di realizzazione l’organo flessibile continuo 7 può essere omesso e il trascinamento dei nastri N1, N2 ed N3 à ̈ affidato a sistemi di trascinamento a rulli od altro.
In modo di per sé noto le piastre riscaldate 3 sono divise in vari gruppi. In Fig.1 à ̈ mostrata solo una porzione del dispositivo 1, il quale può presentare un numero anche molto elevato di piastre riscaldate 3 disposte l’una di seguito all’altra lungo la direzione F di alimentazione del cartone. Nella porzione di dispositivo 1 illustrata in Fig.1 sono visibili due gruppi di piastre riscaldate indicati con 9A e 9B. Nell’esempio illustrato il primo gruppo 9A comprende quattro piastre riscaldate 3, mentre il secondo gruppo 9B comprende sei piastre riscaldate 3. Si deve comprendere che il numero di gruppi e il numero di piastre riscaldate 3 per gruppo può variare a seconda delle configurazioni del dispositivo 1.
Tradizionalmente negli impianti noti il vapore proveniente da una caldaia o altro generatore non mostrato in Fig.1 viene alimentato lungo una linea di alimentazione di vapore 11. Dalla linea di alimentazione di vapore 11 il vapore viene alimentato ai singoli gruppi 9A, 9B ….. di piastre riscaldate 3 tramite rispettive valvole regolatrici di pressione. In Fig.1 sono mostrate due valvole regolatrici di pressione 13A e 13B che alimentano il vapore proveniente dalla linea di alimentazione di vapore 11 ai gruppi 9A e 9B di piastre riscaldate 3. Con 15A e 15B sono indicati due condotti convogliatori che dalle valvole regolatrici 13A e 13B trasportano il vapore a rispettivi collettori di vapore 17A e 17B associati ai gruppi 9A e 9B di piastre riscaldate 3.
Tramite le valvole regolatrici di pressione 13A e 13B può essere impostata la pressione del vapore alimentato ai due collettori 17A e 17B, così da avere - se necessario - nei due gruppi 9A e 9B di piastre riscaldate 3 pressioni di vapore diverse tra un gruppo e l'altro. Dai collettori 17A e 17B il vapore viene alimentato tramite condotti 19A, 19B alle singole piastre riscaldate 3 dei gruppi 9A e 9B.
Ciascuna piastra à ̈ collegata tramite condotti 22A, 22B ad un collettore di condensa indicato con 21A per il gruppo 9A e con 21B per il gruppo 9B. Secondo la tecnica nota, ciascun collettore di condensa 21A, 21B di ciascun gruppo 9A, 9B …… in cui sono divise le piastre riscaldate 3 à ̈ collegato ad un rispettivo serbatoio di raccolta della condensa indicato con 23A per il gruppo 9A e con 23B per il gruppo 9B. Lungo il condotto di collegamento fra ciascun collettore 21A, 21B di condensa e il rispettivo serbatoio 23A, 23B di raccolta della condensa à ̈ disposta una valvola di intercettazione per lo scarico della condensa, indicata con 25A per il gruppo 9A e con 25B per il gruppo 9B. I serbatoi di raccolta di condensa 23A, 23B sono collegati attraverso rispettivi condotti 27A, 27B con una linea di recupero di condensa, indicata con 29. Da questa linea 29 di recupero della condensa quest’ultima viene rimandata al generatore di vapore.
Su ciascun condotto 27A, 27B à ̈ disposta una valvola di intercettazione indicata con 31A per il gruppo 9A e con 31B per il gruppo 9B di piastre riscaldate 3. Ciascun serbatoio di accumulo della condensa 23A, 23B à ̈ collegato, tramite una linea di alimentazione vapore 33A per il gruppo 9A e 33B per il gruppo 9B, alla linea di alimentazione di vapore 11. Su questa linea à ̈ disposta una valvola di intercettazione indicata con 35A per il gruppo 9A e con 35B per il gruppo 9B di piastre riscaldate 3.
La condensa che si forma in ciascun gruppo di piastre 9A, 9B ……. à ̈ raccolta nel rispettivo collettore di raccolta delle condense 21A, 21B e si scarica nel rispettivo serbatoio di accumulo della condensa 23A, 23B, passando attraverso la valvola 25A, 25B normalmente aperta. La valvola 31A, 31B di ciascun serbatoio di accumulo della condensa 23A, 23B à ̈ normalmente chiusa. E’ anche chiusa la valvola 35A, 35B che collega ciascun serbatoio di accumulo 23A, 23B della condensa alla linea di alimentazione di vapore 11. Quando all’interno di un serbatoio di accumulo della condensa 23A, 23B viene raggiunto un livello massimo di condensa, che può essere rilevato ad esempio da un galleggiante, da una coppia di sensori di livello o in qualunque altro modo idoneo, la rispettiva valvola di scarico della condensa 25A o 25B viene chiusa, la valvola 31A o 31B viene aperta e la valvola 35A o 35B viene anch’essa aperta per alimentare vapore in pressione proveniente dalla linea di alimentazione del vapore 11 all’interno del serbatoio di accumulo della condensa 23A, 23B. Questo vapore spinge la condensa lungo il condotto 27A nella linea di recupero 29. In questo modo si ottiene un sistema di pompaggio autonomo per ciascun gruppo 9A, 9B …… di piastre riscaldate 3, che consente di recuperare la condensa raccolta via via che questa si forma.
Il sistema di riscaldamento e recupero della condensa sin qui descritto, che caratterizza gli impianti e i dispositivi noti, Ã ̈ particolarmente complesso.
Sommario dell’invenzione
Secondo un aspetto scopo dell’invenzione à ̈ la realizzazione di un dispositivo del tipo sopra descritto che consenta di ottenere un efficiente raccolta della condensa con un sistema più semplice ed economico.
Vantaggiosamente, in una forma di realizzazione l'invenzione prevede un dispositivo (cosiddetto double facer) per la produzione di cartone ondulato, comprendente: un percorso di avanzamento di cartone ondulato; lungo il percorso di avanzamento, una serie di piastre riscaldate disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per detto cartone ondulato, detta serie di piastre riscaldate essendo suddivise in una pluralità di gruppi di piastre riscaldate; organi di pressione per premere detto cartone ondulato contro la superficie di scorrimento; un circuito di vapore di riscaldamento, per riscaldare le piastre riscaldate. Caratteristicamente, il circuito comprende: una linea di alimentazione di vapore in pressione da un generatore di vapore. Inoltre, per ciascun gruppo di piastre riscaldate, viene prevista una valvola regolatrice di pressione tra detta linea di alimentazione di vapore e le piastre riscaldate del rispettivo gruppo di piastre riscaldate, per alimentare a dette piastre riscaldate vapore ad una pressione regolata. Per ciascun gruppo di piastre riscaldate, à ̈ prevista una valvola di scarico della condensa, che collega le piastre riscaldate del rispettivo gruppo ad una linea comune di raccolta della condensa. La condensa si accumula in un serbatoio di accumulo della condensa proveniente dai gruppi di piastre riscaldate. Il serbatoio di accumulo à ̈ a sua volta vantaggiosamente connesso ad una linea di recupero della condensa verso il generatore di vapore. Il serbatoio di accumulo della condensa può essere formato dalla stessa linea comune di raccolta della condensa. Ad esempio questa linea comune di raccolta della condensa può essere costituita da un tubo di diametro sufficiente a formare un volume interno di accumulo della condensa. Il tubo può vantaggiosamente essere posto inclinato affinché la condensa si accumuli ad un estremo del tubo, oppure può essere formato da più porzioni inclinate verso zone di convergenza ed accumulo di condensa. In alcune forme di realizzazione il serbatoio di accumulo può essere realizzato semplicemente con una porzione di tubo discendente dal tubo che forma la linea comune di raccolta della condensa, ad esempio uno spezzone di tubo collegato a 90° rispetto al corpo principale di un tubo comune che raccoglie la condensa dai vari gruppi di piastre riscaldate. In altre forme di realizzazione il serbatoio di accumulo può essere costituito da un componente separato dalla linea comune di raccolta della condensa e in collegamento di flusso con essa.
Con un dispositivo secondo l'invenzione viene eliminata una parte sostanziale di condotti, valvole e sistemi di controllo normalmente richiesti in un impianto di questo tipo, riducendo gli ingombri, il costo di realizzazione ed il costo di gestione, nonché gli interventi di manutenzione.
Infatti, à ̈ sufficiente un singolo serbatoio di accumulo della condensa per l'intero dispositivo, anziché un serbatoio per ciascun gruppo di piastre riscaldate. Già questo comporta un notevole risparmio ed una notevole semplificazione, poiché questi serbatoi, essendo in pressione, sono soggetti a particolari normative di sicurezza e richiedono periodici interventi di verifica. L'utilizzo di un solo serbatoio riduce i costi e semplifica le operazioni di verifica sistematica. In alcune forme di realizzazione, come sopra indicato, il serbatoio di accumulo della condensa potrebbe essere costituto da un semplice tubo di adeguato diametro, che per normativa non à ̈ soggetto a verifiche periodiche. Ciò comporterebbe ulteriori semplificazioni e riduzione dei costi di produzione e di conduzione del dispositivo.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione del dispositivo secondo l'invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni dipendenti, che formano parte integrante della presente descrizione.
Il massimo vantaggio si ha utilizzando un singolo serbatoio di accumulo della condensa per tutte le piastre riscaldate. Peraltro, si deve comprendere che l'invenzione può essere attuata anche utilizzando più serbatoi di accumulo della condensa, uno almeno dei quali à ̈ collegato ad almeno due gruppi di piastre riscaldate. In questo caso si ottiene una minore semplificazione, ma viene comunque conseguito un vantaggio rispetto agli impianti ed ai dispositivi noti.
In alcune forme di realizzazione per ciascun gruppo di piastre riscaldate viene previsto un collettore di vapore in collegamento tra la rispettiva valvola regolatrice di pressione e le piastre riscaldate del rispettivo gruppo. Inoltre, viene previsto un collettore di condensa in collegamento tra le piastre riscaldate del rispettivo gruppo e la valvola di scarico della condensa.
In una forma di realizzazione perfezionata dell'invenzione per almeno un gruppo di piastre riscaldate e preferibilmente per ciascun gruppo di piastre riscaldate viene previsto, viceversa, un collettore comune di vapore e di condensa, in collegamento tra la linea di alimentazione di vapore e le piastre riscaldate del rispettivo gruppo di piastre riscaldate e tra le piastre riscaldate e la linea comune di raccolta della condensa, tra ciascun collettore di vapore e di condensa e detta linea comune di raccolta della condensa essendo disposta la rispettiva valvola di scarico della condensa. Questo consente di ottenere una ulteriore semplificazione e riduzione dei costi del dispositivo.
L'utilizzo di un collettore comune di vapore e di condensa può essere utilizzato anche in un dispositivo tradizionale, in cui ciascun gruppo di piastre riscaldate presenta un serbatoio di raccolta della condensa. In questo caso si perdono i vantaggi dell'utilizzo di una linea di raccolta comune della condensa e di un serbatoio unico di accumulo della condensa, ma si mantiene il vantaggio della semplificazione dell'impianto di distribuzione del vapore e raccolta della condensa di un singolo gruppo di piastre riscaldate.
Pertanto, secondo un aspetto l'invenzione riguarda anche un dispositivo per la produzione di cartone ondulato, comprendente: un percorso di avanzamento di cartone ondulato; lungo il percorso di avanzamento, una serie di piastre riscaldate disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per detto cartone ondulato; organi di pressione per premere detto cartone ondulato contro detta superficie di scorrimento; un circuito di vapore di riscaldamento, per riscaldare dette piastre riscaldate; in cui detto circuito comprende: una linea di alimentazione di vapore in pressione; per almeno un gruppo di piastre riscaldate, un collettore di vapore e di condensa, in collegamento tra la linea di alimentazione di vapore e le piastre riscaldate del rispettivo gruppo di piastre riscaldate e tra le piastre riscaldate e un sistema di raccolta e scarico della condensa. In alcune forme di realizzazione, il dispositivo comprende più gruppi di piastre riscaldate e più collettori, uno per ciascun gruppo di piastre. Una valvola di scarico per ogni collettore scarica la condensa verso un sistema di raccolta.
In alcune forme di realizzazione il collettore di vapore e di condensa comprende un volume tubolare collegato a ciascuna piastra riscaldata del rispettivo gruppo di piastre riscaldate tramite un rispettivo collegamento di mandata del vapore e tramite un rispettivo collegamento di raccolta della condensa. I collegamenti di raccolta della condensa possono vantaggiosamente formare ciascuno un sifone tra la rispettiva piastra riscaldata e il rispettivo collettore di vapore e di condensa.
In alcune vantaggiose forme di realizzazione dell'invenzione il dispositivo comprende un sistema di controllo dell’apertura e chiusura delle valvole di scarico della condensa, che comanda l’apertura e la chiusura selettiva di dette valvole di scarico della condensa, per scaricare selettivamente la condensa da ciascuno di detti gruppi di piastre riscaldate verso detta linea comune di raccolta della condensa. Vantaggiosamente, secondo alcune forme di realizzazione il sistema di controllo à ̈ realizzato per aprire le valvole di scarico della condensa in maniera sequenziale. Vantaggiosamente, secondo alcune forme di realizzazione l'apertura delle valvole di scarico della condensa avviene in maniera sequenziale partendo dalla valvola di scarico della condensa del gruppo di piastre riscaldate a pressione minima sino alla valvola di scarico della condensa del gruppo di piastre riscaldate a pressione massima. Questa à ̈ la sequenza preferita poiché passando dallo scarico della condensa di un gruppo di piastre riscaldate allo scarico della condensa del gruppo successivo non à ̈ necessario scaricare la pressione di vapore che si à ̈ accumulata nella linea comune di raccolta della condensa e nel serbatoio di accumulo della condensa. Infatti, ogni gruppo di piastre della sequenza adottata ha una pressione di vapore superiore rispetto a quello che ha scaricato nella fase precedente. La pressione dal serbatoio di accumulo della condensa e dalla linea comune di raccolta della condensa deve essere scaricata in questo modo solo al termine di un ciclo completo di scarico della condensa da tutti i gruppi di piastre riscaldate.
In altre forme di realizzazione meno vantaggiose si possono usare sequenze diverse, ad esempio del tutto casuali, oppure ordinate secondo la successione in cui i gruppi di piastre sono fisicamente disposti lungo il percorso di alimentazione del cartone, ad esempio partendo dal gruppo più a valle per finire con quello più a monte. In tal caso può avvenire che l'andamento della pressione sia crescente dal primo gruppo (cioà ̈ quello più a valle) all'ultimo gruppo (cioà ̈ quello più a monte) della sequenza. Tuttavia ciò non si verifica necessariamente e dipende dal profilo di pressione e quindi di temperatura che à ̈ stato scelto.
In altre forme di realizzazione la sequenza può non essere fissa e dipendere dalla quantità di condensa che si accumula in ciascun collettore.
In generale, quando la sequenza di scarico della condensa non segue l'andamento della pressione nei vari gruppi di piastre riscaldate si può prevedere di scaricare la pressione dalla linea comune di raccolta della condensa e dal serbatoio di accumulo della condensa se la pressione à ̈ superiore a quella vigente nel successivo gruppo di piastre riscaldate da cui deve essere scaricata la condensa. Lo scarico può avvenire tramite un condotto di scarico, ad esempio in atmosfera. In altre forme di realizzazione lo scarico può avvenire verso un gruppo di piastre riscaldate tramite l'apertura della rispettiva valvola di scarico della condensa, ad esempio verso il gruppo di piastre scaldate dove vige la pressione minima.
Per scaricare la condensa dal serbatoio di accumulo e rimandarla verso il generatore di vapore, secondo alcune forme di realizzazione dell'invenzione il serbatoio di accumulo della condensa à ̈ collegato alla linea di alimentazione di vapore in pressione attraverso una valvola di immissione di vapore in pressione in detto serbatoio di accumulo della condensa per espellere la condensa da detto serbatoio di accumulo della condensa.
Secondo alcune forme di realizzazione, fra il serbatoio di accumulo della condensa e la linea di recupero della condensa dal serbatoio di accumulo della condensa verso il generatore di vapore à ̈ disposta una valvola di non ritorno.
In alcune forme di realizzazione della pressione, al serbatoio di accumulo della condensa à ̈ associato un dispositivo rilevatore di livello, collegato ad un sistema di controllo dello scarico della condensa da detto serbatoio di accumulo. Vantaggiosamente, in alcune forme di realizzazione il sistema di controllo rileva la quantità di condensa scaricata da ciascun gruppo di piastre riscaldate e modifica i tempi di apertura delle valvole di scarico della condensa dei vari gruppi di piastre riscaldate in funzione della quantità di condensa accumulata nell’unità di tempo.
Lo scarico della condensa dal serbatoio di accumulo può avvenire immettendo nel serbatoio vapore direttamente dalla linea di alimentazione del vapore. In altre forme di realizzazione si può prevedere di scaricare la condensa dal serbatoio di accumulo verso il generatore di vapore utilizzando il vapore a pressione ridotta in uno dei gruppi di piastre riscaldate. A tale scopo, in alcune forme di realizzazione può essere previsto un trasduttore di pressione sulla linea di recupero della condensa. Un sistema di controllo comanda l’apertura di una delle valvole di scarico della condensa di un gruppo di piastre riscaldate al cui interno vige una pressione superiore alla pressione nella linea di recupero della condensa per scaricare condensa da detto serbatoio di accumulo della condensa verso detta linea di recupero. Ad esempio può essere previsto di scaricare la condensa dal serbatoio di accumulo aprendo la valvola di scarico della condensa dal gruppo di piastre in cui vige la pressione di vapore più bassa. In questo caso ciò che avviene à ̈ quanto segue: dopo aver scaricato la condensa dai collettori dei gruppi di piastre a pressione via via crescente dal minimo verso il massimo, la valvola di scarico della condensa dal collettore associato al gruppo di piastre a pressione più alta viene mantenuta aperta sino a che la condensa si à ̈ scaricata del tutto e viene lasciata aperta per far fluire vapore in pressione dalle piastre riscaldate nella linea comune di raccolta della condensa e da qui nel serbatoio di accumulo. Questo vapore proveniente dalle piastre riscaldate spinge la condensa dal serbatoio di accumulo verso la linea di recupero al generatore di vapore. In questo modo si evita la necessità di una separata linea di alimentazione di vapore in pressione al serbatoio di accumulo della condensa e di una specifica valvola di intercettazione su tale linea.
Secondo un diverso aspetto l'invenzione riguarda un metodo per il recupero di condensa in un dispositivo per la produzione di cartone ondulato comprendente: un percorso di avanzamento di cartone ondulato; lungo detto percorso di avanzamento, una serie di piastre riscaldate disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per detto cartone ondulato, detta serie di piastre riscaldate essendo suddivise in una pluralità di gruppi di piastre riscaldate; organi di pressione per premere detto cartone ondulato contro detta superficie di scorrimento; un circuito di vapore di riscaldamento, per riscaldare dette piastre riscaldate. Secondo alcune forme di realizzazione, la condensa di ciascuno dei gruppi di piastre riscaldate viene selettivamente scaricata tramite una linea comune di raccolta della condensa in un serbatoio di accumulo della condensa e la condensa viene espulsa da detto serbatoio di accumulo della condensa verso una linea di recupero della condensa tramite immissione in detto serbatoio di accumulo della condensa ad una pressione superiore alla pressione in detta linea di recupero della condensa.
Secondo alcune forme di realizzazione il metodo secondo l'invenzione comprende le fasi di:
− scaricare selettivamente la condensa accumulata in rispettivi collettori associati a detti gruppi di piastre riscaldate e raccogliere detta condensa in detto serbatoio di accumulo della condensa;
− rilevare il livello di condensa in detto serbatoio di accumulo della condensa;
− in funzione del livello rilevato, espellere condensa da detto serbatoio di accumulo della condensa verso detta linea di recupero di condensa. Il metodo può vantaggiosamente comprendere la fase di scaricare sequenzialmente condensa da alcuni almeno di detti gruppi di piastre riscaldate partendo dal gruppo di piastre riscaldate al cui interno à ̈ presente vapore alla pressione più bassa, fino al gruppo di piastre riscaldate al cui interno à ̈ presente vapore alla pressione più alta.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche e forme di realizzazione del metodo secondo l'invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni dipendenti, che formano parte integrante della presente descrizione.
Breve Descrizione dei Disegni
La presente invenzione verrà meglio compresa seguendo la descrizione e l’unito disegno, il quale mostra pratiche forme di realizzazione non limitative dell’invenzione. Più in particolare, nel disegno mostrano; la
Fig.1, già descritta, un dispositivo o impianto secondo la tecnica nota; la Fig.2 un dispositivo secondo l’invenzione in una possibile forma di realizzazione; la
Fig.3 uno schema circuitale semplificato di un dispositivo secondo l’invenzione; la
Fig.4 una configurazione perfezionata del sistema di distribuzione del vapore e raccolta della condensa in un gruppo di piastre riscaldate; e la
Fig.5 una sezione secondo punto-punto di Fig.4.
Descrizione Dettagliata di Forme di Realizzazione dell’Invenzione
La Fig.2 mostra schematicamente una porzione di un dispositivo 101 secondo l’invenzione. Il dispositivo 101 riceve in ingresso una pluralità di nastri di materiale semilavorato ancora indicati con N1, N2 ed N3, che possono essere costituiti da fogli di carta liscia e carta ondulata come descritto con riferimento alla Fig.1.
Il dispositivo 101 comprende una pluralità di piastre riscaldate 103 disposte in sequenza lungo la direzione di avanzamento del cartone ondulato formato dai nastri N1, N2 ed N3 secondo la freccia F.
Nell’esempio illustrato, in modo di per sé noto e come già descritto con riferimento alla Fig.1, lungo la superficie di scorrimento formata dalle piastre riscaldate 103 sono disposti organi di pressione 105 che premono i nastri di carta N1, N2 e N3 gli uni contro gli altri e contro la superficie di scorrimento definita dalle piastre riscaldate 103. Nell’esempio illustrato, tra gli organi di pressione 103 e i nastri N1, N2 ed N3 di carta à ̈ disposto un organo flessibile continuo 107 che trascina il cartone in fase di formazione.
Nella Fig.2 à ̈ mostrata soltanto una porzione del dispositivo, essendo inteso che questo può prolungarsi oltre la porzione mostrata in questa figura, presentando un numero anche molto elevato di piastre riscaldate 103 disposte in sequenza secondo la direzione F di avanzamento del cartone. Più in particolare nella porzione di dispositivo 101 mostrata in Fig.2 sono visibili solo due gruppi di piastre riscaldate 103, indicati con 109A e 109B rispettivamente. Il primo gruppo 109A comprende in questo esempio di realizzazione quattro piastre riscaldate 103, mentre il secondo gruppo 109B contiene sei piastre riscaldate 103. Si deve comprendere che il numero di gruppi e il numero di piastre per gruppo può variare da dispositivo a dispositivo senza che ciò sia rilevante ai fini della descrizione della presente invenzione.
Con 111 à ̈ indicata la linea di alimentazione di vapore proveniente da una caldaia non mostrata in questa figura. Il dispositivo comprende una pluralità di valvole regolatrici di pressione pari al numero di gruppi 109A, 109B ……… in cui sono suddivise le piastre riscaldate 103. Nella porzione del dispositivo 101 visibile in Fig.2 sono presenti due valvole regolatrici di pressione indicate con 113A per il gruppo 109A di piastre riscaldate 103 e con 113B per il gruppo 109B di piastre riscaldate 103. Le valvole regolatrici di pressione 113A e 113B sono unite tramite un condotto 115A e 115B rispettivamente ad un primo collettore di vapore 117A e ad un secondo collettore di vapore 117B rispettivamente per il primo gruppo 109A di piastre riscaldate 103 e per il secondo gruppo 109B di piastre riscaldate 103.
Dai rispettivi collettori di vapore 117A e 117B si sviluppano collegamenti di mandata 119A, 119B per alimentare il vapore alle piastre riscaldate 103 di ciascuno dei gruppi 109A, 109B. Vantaggiosamente, ciascun collettore di vapore 117A, 117B à ̈ collegato individualmente con ciascuna piastra riscaldata 103 del rispettivo gruppo 109A, 109B. In questo modo il vapore viene distribuito alla pressione impostata tramite la valvola regolatrice di pressione 113A o 113B in tutte le piastre riscaldate 103 dell’uno o dell’altro dei gruppi 109A e 109B.
Ciascun gruppo 109A, 109B di piastre riscaldate 103 comprende, inoltre, un collettore di condensa 121A, 121B. Tutte le piastre riscaldate 103A del gruppo 109A sono collegate tramite rispettivi condotti 122A al collettore di condensa 121A, mentre tutte le piastre riscaldate 103 del gruppo 109B sono collegate al collettore di condensa 121B tramite condotti 122B. In questo modo la condensa che si forma nelle piastre 103 del gruppo 109A si raccoglie nel collettore di condensa 121A, mentre la condensa che si forma nelle piastre riscaldate 103 del gruppo 109B si raccoglie nel collettore di condensa 121B.
Ciascun collettore di condensa 121A, 121B dei vari gruppi 109A, 109B …… à ̈ in collegamento con una linea comune di raccolta della condensa, indicata con 130. Nell’esempio illustrato i collettori di condensa 121A e 121B sono collegati alla linea comune di raccolta della condensa 130 tramite rispettivi condotti 132A, 132B. Su ciascun condotto 132A, 132B à ̈ disposta una rispettiva valvola di intercettazione, indicata con 134A per il collettore di condensa 121A e con 134B per il collettore di condensa 121B. Nel seguito queste valvole di intercettazione vengono indicate come valvole di scarico della condensa, essendo inteso che esse possono essere realizzate come semplici valvole di intercettazione.
Tramite un controllo di seguito descritto delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B ……., la condensa formata nelle piastre di ciascun gruppo 109A, 109B …… può essere raccolta nella linea comune di raccolta della condensa 130 che scarica la condensa di tutti i gruppi 109A, 109B …….. di piastre riscaldate 103 in un serbatoio di accumulo della condensa 136. Il serbatoio di raccolta della condensa 136 può presentare un rilevatore di livello, ad esempio un galleggiante, una coppia di sensori di livello o qualunque altro dispositivo idoneo a rilevare la quantità di condensa raccolta nel serbatoio di accumulo della condensa 136. Schematicamente il dispositivo di rilevamento del livello di condensa à ̈ indicato con 138. Inoltre, il serbatoio di accumulo della condensa 136 presenta un’uscita 137 collegata ad una linea di recupero di condensa 140 che riporta la condensa al generatore di vapore (non mostrato in Fig.2). Fra l’uscita 137 del serbatoio di accumulo della condensa 136 e la linea di recupero della condensa 140 à ̈ disposta una valvola di intercettazione 142.
Il serbatoio di accumulo della condensa 136 à ̈ inoltre collegato tramite un condotto 144 alla linea di alimentazione di vapore 111. Vantaggiosamente, sul condotto 144 può essere disposta una valvola di intercettazione 146 che provvede ad aprire e chiudere selettivamente il condotto 144.
Il dispositivo sin qui descritto funziona in modo tradizionale per quanto concerne l’incollaggio dei nastri N1, N2 ed N3 e per quanto riguarda l’alimentazione del vapore nei singoli gruppi 109A, 109B di piastre riscaldate 103. Come già descritto con riferimento alla Fig.1, le valvole di regolazione della pressione 113A, 113B associate ai vari gruppi 109A, 109B …….. di piastre riscaldate 103 consentono di mantenere la pressione di vapore all’interno di queste piastre al valore corrispondente alla temperatura che si desidera ottenere nelle varie sezioni del percorso di alimentazione del cartone in fase di formazione.
Ciò che distingue sostanzialmente il dispositivo della Fig.2 rispetto ai dispositivi della tecnica nota, ad esempio illustrato in Fig.1 e sopra descritto, sono la gestione ed il recupero della condensa dalle varie piastre riscaldate 103.
Infatti, contrariamente a quanto accade negli impianti noti, nel dispositivo 101 non sono previsti singoli serbatoi di accumulo di condensa per ciascun gruppo di piastre e quindi non viene previsto un sistema di pompaggio tramite immissione di vapore in pressione nei singoli serbatoi di accumulo. Viceversa, à ̈ previsto un unico serbatoio di accumulo 136 che riceve in ingresso la condensa dai vari gruppi 109A, 109B ……… di piastre riscaldate 103. La condensa à ̈ quindi alimentata a pressioni variabili a seconda del valore che la pressione del vapore assume all’interno dei vari gruppi 109A, 109B ……….
Per raccogliere correttamente la condensa dai vari gruppi 109A, 109B …….. di piastre riscaldate 103 che operano a pressioni diverse, le valvole di scarico della condensa 134A, 134B …….. che collegano ciascun gruppo 109A, 109B di piastre riscaldate 103 alla linea comune di raccolta della condensa 130 vengono aperte in modo selettivo.
Secondo una forma di realizzazione un opportuno sistema di controllo con una unità di controllo schematicamente indicata con 150 gestisce l’apertura e la chiusura delle singole valvole di scarico della condensa 134A, 134B ………. nel modo seguente.
La prima valvola di scarico della condensa che viene aperta à ̈ quella corrispondente al gruppo 109A, 109B ………. di piastre riscaldate 103 in cui vige la pressione più bassa. Supponendo per esempio che la pressione di vapore nelle piastre riscaldate 103 del gruppo 109A sia pari a 4 Bar mentre la pressione di vapore nelle piastre riscaldate 103 del gruppo 109B sia pari ad 8 Bar, l’unità di controllo 150 manterrà in una prima fase la valvola di scarico della condensa 134B chiusa e aprirà la valvola di scarico della condensa 134A. In questo modo, supponendo che in questa fase all’interno del serbatoio di accumulo della condensa 136 viga una pressione pari o inferiore a 4 Bar, cioà ̈ alla pressione all’interno delle piastre riscaldate 103 del gruppo 109A, la condensa raccolta dal collettore 121A si scarica attraverso il condotto 132A e la valvola di scarico della condensa 134A nella linea comune di raccolta della condensa 130 e da qui nel serbatoio di accumulo della condensa 136. Scaricata in tutto o in parte la condensa dal collettore 121A, l’unità di controllo 150 chiude la valvola di scarico della condensa 134A ed apre la valvola di scarico della condensa 134B per effettuare lo scarico della condensa raccolta dalle piastre riscaldate 103 del gruppo 109B. Scaricata in tutto o in parte la condensa dal collettore 121B, la valvola di scarico della condensa 134B viene chiusa e viene eventualmente aperta la valvola di scarico della condensa del successivo gruppo 109 di piastre riscaldate 103 che si trova alla pressione immediatamente superiore. Il procedimento viene ripetuto tante volte quanto sono i gruppi 109A, 109B ………. in cui sono divise le piastre riscaldate 103 del dispositivo 101.
Preferibilmente, durante ciascuna fase di apertura selettiva delle valvole di scarico della pressione 134A, 134B ……… viene effettuato lo scarico completo della condensa raccolta nel rispettivo collettore 121A, 121B. Peraltro, questo non à ̈ necessario. Si può anche prevedere che soltanto una parte della condensa venga scaricata.
Lo scarico della condensa può avvenire temporizzando le fasi di apertura delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B.
In altre forme di realizzazione si può prevedere di controllare la variazione del livello della condensa nel serbatoio di accumulo della condensa 136. In questo caso l’unità di controllo 150 può essere collegata al dispositivo 138 di rilevamento del livello della condensa nel serbatoio di accumulo della condensa 136 e operare come segue. Una volta che una delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B à ̈ stata aperta, la condensa che viene scaricata nella linea comune di raccolta della condensa 130, scaricandosi nel serbatoio di accumulo della condensa 136, provocherà un graduale aumento del livello rilevato dal dispositivo di rilevamento 138. Quando la condensa à ̈ stata completamente scaricata dal rispettivo gruppo 109A, 109B …………, il livello della condensa nel serbatoio di accumulo della condensa 136 rimane costante, oppure varia in modo impercettibile a causa del fatto che comunque la formazione di condensa à ̈ un fenomeno continuo e quindi anche durante la fase di scarico si ha condensazione di vapore. Peraltro la velocità con cui la condensa si forma à ̈ trascurabile rispetto alla velocità di scarico della condensa dal collettore della condensa.
La sostanziale costanza del livello della condensa nel serbatoio di accumulo della condensa 136 viene interpretata dall’unità di controllo 150 come segnale di avvenuto scarico completo della condensa dal gruppo 109A, 109B …….. che in quella determinata fase si trova in condizioni di valvola di scarico 134A, 134B ……. aperta. La valvola di scarico in questione verrà quindi chiusa e il controllo passerà ad aprire la valvola di scarico successiva.
Quando il livello all’interno del serbatoio di accumulo della condensa 136 raggiunge un valore massimo ammissibile, sempre rilevabile ad esempio attraverso il dispositivo 138 di rilevamento del livello, l’unità di controllo 150 può avviare un ciclo di pompaggio della condensa dal serbatoio di accumulo della condensa 136 verso la linea di recupero della condensa 140. Questo avviene come segue.
Mentre durante la fase di scarico della condensa dai vari collettori 121A, 121B …… alla linea comune di raccolta della condensa 130 la valvola di intercettazione 142 sull’uscita 137 del serbatoio di accumulo della condensa 136 à ̈ chiusa, per eseguire la fase di pompaggio della condensa dal serbatoio di accumulo della condensa 136 alla linea di recupero della condensa 140 la valvola di intercettazione 142 viene aperta mentre le valvole di scarico della condensa 134A, 134B …… vengono chiuse. Viene anche aperta la valvola 146 sulla linea vapore 144. Questo fa sì che il vapore alla pressione della linea di alimentazione di vapore 111, ad esempio 15 bar, viene alimentato nel serbatoio di accumulo della condensa 136 pompando attraverso l’uscita 137 la condensa verso la linea di recupero 140. Raggiunto il livello minimo di condensa nel serbatoio di accumulo della condensa 136 la valvola vapore 146 viene chiusa e subito dopo contestualmente viene anche chiusa la valvola di intercettazione 142.
A questo punto nel serbatoio di accumulo della condensa 136 si ha una pressione pari alla pressione di vapore della linea di alimentazione di vapore 111. Questa pressione può essere scaricata attraverso un condotto di scarico 152 oppure tramite l’apertura della valvola di scarico della condensa 134A, 134B …… del gruppo 109A, 109B …… di piastre riscaldate 103 in cui vige la pressione più alta. Nel primo caso si avrà una dispersione verso l’ambiente di una piccola quantità di vapore. Nel secondo caso si avrà un leggero aumento temporaneo della pressione di vapore all’interno del gruppo di piastre riscaldate 103 in cui si esegue lo scarico del vapore.
Terminata questa operazione di scarico della pressione dal serbatoio di accumulo della condensa 136 il dispositivo può effettuare un nuovo ciclo di recupero delle condense dai vari collettori 121A, 121B …… con il procedimento di apertura selettiva delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B …… sopra descritto.
Il ciclo di apertura selettiva delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B può essere ripetuto in modo automatico e sequenziale con tempi opportuni. In altre forme di realizzazione si può anche prevedere un rilevamento del livello di condensa accumulata nei vari collettori di condensa 121A, 121B …… e quindi procedere all’apertura selettiva delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B …… in funzione del livello della condensa accumulata.
Si deve comprendere che mentre nella forma di realizzazione più semplice lo scarico della condensa avviene sequenzialmente partendo dal gruppo 109A, 109B ….. in cui vige la pressione più bassa sino al gruppo 109A, 109B ….. in cui vige la pressione più altra scaricando sequenzialmente tutti i collettori 121A, 121B …… di condensa (eventualmente controllando il tempo di apertura delle valvole di scarico della condensa 134A, 134B …… attraverso il rilevamento della variazione di livello nel serbatoio di accumulo della condensa 136), in altre forme di realizzazione più efficienti ma di più complessa gestione si può prevedere di aprire con un’opportuna sequenza in base alla pressione vigente in ciascun gruppo di piastre riscaldate 3 soltanto le valvole di scarico della condensa 134A, 134B …… in cui si ha un accumulo eccessivo di condensa nel rispettivo collettore di condensa 121A, 121B …….
Qualunque sia il criterio adottato e il metodo di controllo gestito attraverso l’unità di controllo 150, in ogni caso nella linea comune di raccolta della condensa 130 si scaricherà la condensa proveniente da gruppi 109A, 109B …… di piastre riscaldate 103 in cui vigono pressioni di vapore diverse, lo scarico venendo gestito in modo tale da aprire selettivamente e sequenzialmente le valvole di scarico della pressione 134A, 134B attraverso cui à ̈ richiesto lo scarico passando da gruppi di piastre riscaldate 103 a pressione minore verso gruppi di piastre riscaldate 103 a pressione maggiore.
La Fig.3 mostra schematicamente gli elementi essenziali del circuito vapore e del circuito condensa di un dispositivo 101 secondo l’invenzione, in cui sono rappresentati quattro gruppi di piastre riscaldate. Numeri uguali indicano parti uguali o corrispondenti a quelle illustrate in Fig.2.
Nello schema di Fig.3 à ̈ anche sommariamente indicato il generatore di vapore 160 collegato alla linea di distribuzione di vapore 111 ed alla linea di recupero della condensa 140. Nello schema di Fig.3 sono indicati quattro gruppi 109A, 109B, 109C e 109D di piastre riscaldate 103. I vari gruppi di piastre riscaldate 103 sono rappresentati separati l’uno dall’altro esclusivamente per maggiore chiarezza di rappresentazione ma si deve comprendere che in realtà le piastre 103 dei vari gruppi 109A, 109B, 109C, 109D formano una superficie di scorrimento continua come mostrato nella Fig.2. Nell'esempio schematico di Fig.3 gruppo 109A comprende nell’esempio illustrato tre piastre riscaldate 103, mentre i gruppi 109B, 109C e 109D comprendono ciascuno quattro piastre riscaldate 103.
Al serbatoio di accumulo della condensa 136 può essere associato un condotto di sfiato dei gas incondensabili. Questo condotto di sfiato può coincidere con il condotto 152 di scarico del vapore al termine delle operazioni di pompaggio della condensa dal serbatoio di accumulo della condensa 136 verso la linea di recupero 140. Nell’esempio illustrato sulla linea 152 sono previste due valvole 162 e 164 per lo scarico degli incondensabili e per lo scarico del vapore al termine dell’operazione di pompaggio della condensa dal serbatoio di accumulo della condensa 136 alla linea di recupero della condensa 140.
Nell’esempio di realizzazione di Fig.2 e nello schema di Fig.3 a ciascun gruppo 109A, 109B, 109C, 109D … di piastre riscaldate 103 sono associati un collettore di vapore per la distribuzione del vapore proveniente dalla linea 111 alle varie piastre 103 ed un collettore di condensa per la raccolta della condensa dalle varie piastre 103. Secondo una forma di realizzazione perfezionata dell’invenzione, un’ulteriore semplificazione del dispositivo può essere ottenuta prevedendo un singolo collettore per ciascun gruppo di piastre 109A, 109B, 109C, 109D, …… che serve sia alla distribuzione del vapore, sia alla raccolta della condensa. Lo schema di un tale collettore di vapore e di condensa à ̈ rappresentato nelle Figg.4 e 5 limitatamente ad un gruppo di quattro piastre riscaldate. Numeri uguali indicano parti uguali o corrispondenti a quelle descritte con riferimento alla Fig.2. In particolare con 115 à ̈ indicata la linea di alimentazione del vapore e con 103 le piastre riscaldate, di cui con 103A sono indicati i vani cavi all’interno dei quali circola il vapore e si forma la condensa. Con 130 à ̈ indicata la linea comune di raccolta della condensa, con 132 à ̈ indicato il condotto lungo cui à ̈ disposta la valvola di scarico della condensa 134 dal gruppo di piastre riscaldate 103.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle Figg.4 e 5 viene previsto un singolo collettore complessivamente indicato con 201, vantaggiosamente realizzato sotto forma di corpo tubolare, ad esempio formato da una o più sezioni o porzioni tra loro collegate, ad esempio con collegamenti a flangia. Nell’esempio illustrato il corpo tubolare del collettore 201 à ̈ costituito da cinque sezioni collegate tramite rispettive flangie. Si deve peraltro comprendere che il corpo tubolare del collettore 201 può essere formato anche in modo diverso, con un diverso numero di sezione o eventualmente con un’unica sezione.
Il condotto 115 di alimentazione del vapore à ̈ collegato al collettore 201 ad esempio in corrispondenza della flangia 115F. Il collettore 201 à ̈, inoltre, corredato di una pluralità di condotti 122 in collegamento con la parte più alta del collettore 201, attraverso i quali il vapore in pressione proveniente dal condotto 115 viene immesso nelle singole piastre 103. Nell’esempio illustrato sono previste quattro piastre 103 e quattro condotti 122, uno per ciascuna piastra.
Vantaggiosamente ciascun condotto 112 termina con una porzione 119X sporgente all’interno di un vano 103A della rispettiva piastra riscaldata 103, così da evitare che attraverso il condotto 119 fluisca condensa verso l’interno del collettore 201.
Nella parte inferiore del collettore 201 sboccano condotti 122 con cui la condensa che si forma nei vani 103A di ciascuna piastra riscaldata 103 viene fatta defluire per gravità all’interno del collettore 201. Quest’ultimo, come schematicamente indicato in Fig.4, à ̈ posizionato ad una quota inferiore rispetto al fondo delle piastre riscaldate 103.
In questo modo con un unico collettore 201 Ã ̈ possibile sia distribuire il vapore che si raccoglie nella parte alta del corpo tubolare del collettore 201, sia raccogliere la condensa dalle varie piastre 103 nella parte bassa del collettore stesso.
Per evitare il flusso di vapore attraverso i condotti 122 verso l’interno delle piastre 103, preferibilmente ciascun condotto 122 forma una sorta di sifone, con una curva 122X (Fig.5) in cui si accumula la condensa che chiude il condotto 122 al flusso del vapore anche nel caso in cui il collettore 201 sia stato svuotato tramite l’apertura della valvola di scarico della condensa 134.
Realizzando i vari gruppi 109A, 109B, 109C e 109D …. di piastre riscaldate 103 come illustrato nelle Figg.4 e 5 si ottiene un’ulteriore semplificazione impiantistica del dispositivo, riducendo il numero di collettori e di tubi e quindi abbattendo i costi di costruzione e di manutenzione o riparazione ed anche gli ingombri complessivi dei componenti del dispositivo 101.
E' inteso che il disegno non mostra che una esemplificazione data solo quale dimostrazione pratica dell'invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto alla base dell'invenzione. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (25)

  1. “DISPOSITIVO PER LA PRODUZIONE DI CARTONE ONDULATO E METODO DI RECUPERO DELLE CONDENSE†Rivendicazioni 1. Un dispositivo per la produzione di cartone ondulato, comprendente: un percorso di avanzamento di cartone ondulato (N1, N2, N3); lungo detto percorso di avanzamento, una serie di piastre riscaldate (103) disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per detto cartone ondulato, detta serie di piastre riscaldate essendo suddivise in una pluralità di gruppi (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103); organi di pressione (105) per premere detto cartone ondulato (N1, N2, N3) contro detta superficie di scorrimento; un circuito di vapore di riscaldamento, per riscaldare dette piastre riscaldate (103); in cui detto circuito comprende: - una linea di alimentazione (111) di vapore in pressione; - per ciascun gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103), una valvola regolatrice di pressione (113A, 113B) tra detta linea di alimentazione (111) di vapore in pressione e le piastre riscaldate (1039 del rispettivo gruppo (109A-109D) di piastre riscaldate, per alimentare a dette piastre riscaldate vapore ad una pressione regolata; - per ciascun gruppo di piastre riscaldate (103), una valvola di scarico della condensa (134A, 134B, 134C, 134D), che collega le piastre riscaldate (103) del rispettivo gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) ad una linea comune di raccolta della condensa (130).
  2. 2. Dispositivo come da rivendicazione 1, comprendente una linea di recupero della condensa (140) da cui la condensa raccolta tramite detta linea comune di raccolta della condensa (130) viene recuperata verso un generatore di vapore (160).
  3. 3. Dispositivo come da rivendicazione 1, in cui detta linea comune di raccolta della condensa (130) comprende un serbatoio di accumulo della condensa (136) proveniente da detta pluralità di gruppi di piastre riscaldate.
  4. 4. Dispositivo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, comprendente, per ciascun gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103), un collettore di vapore (117A, 117B, 117C, 117D) in collegamento tra la rispettiva valvola regolatrice di pressione (113A, 113B, 113, C, 113D) e le piastre riscaldate (103) del rispettivo gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate.
  5. 5. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente, per ciascuno gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103), un collettore di condensa (121A, 121B, 121C, 121D) in collegamento tra le piastre riscaldate (103) del rispettivo gruppo e la valvola di scarico della condensa (134A, 134B, 134C, 134D).
  6. 6. Dispositivo come da rivendicazione 1 o 2 o 3, comprendente, per ciascun gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103), un collettore (201) di vapore e di condensa, in collegamento tra la linea di alimentazione di vapore (111) e le piastre riscaldate (103) del rispettivo gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate e tra dette piastre riscaldate e detta linea comune di raccolta della condensa (130), tra ciascun collettore (201) di vapore e di condensa e detta linea comune di raccolta della condensa (130) essendo disposta la rispettiva valvola di scarico della condensa (134A, 134B, 134C, 134D).
  7. 7. Dispositivo come da rivendicazione 6, in cui detto collettore (201) di vapore e di condensa comprende un volume tubolare collegato a ciascuna piastra riscaldata (103) del rispettivo gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate tramite un rispettivo collegamento di mandata (119) del vapore e tramite un rispettivo collegamento di raccolta (122) della condensa.
  8. 8. Dispositivo come da rivendicazione 7, in cui detti collegamenti di raccolta (122) della condensa formano ciascuno un sifone (122X) tra la rispettiva piastra riscaldata (103) e il rispettivo collettore (201) di vapore e di condensa.
  9. 9. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sistema di controllo (150) dell’apertura e chiusura delle valvole di scarico della condensa (134A-134D), che comanda l’apertura e la chiusura selettiva di dette valvole di scarico della condensa (134A-134D), per scaricare selettivamente la condensa da ciascuno di detti gruppi (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103) verso detta linea comune di raccolta della condensa (130).
  10. 10. Dispositivo come da rivendicazione 9, in cui detto sistema di controllo (150) Ã ̈ realizzato per aprire dette valvole di scarico della condensa (134A-134D) in maniera sequenziale.
  11. 11. Dispositivo come da rivendicazione 10, in cui detto sistema di controllo (150) Ã ̈ realizzato per aprire dette valvole di scarico della condensa (134A-134D) in maniera sequenziale partendo dalla valvola di scarico della condensa (134A-134D) del gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103) a pressione minima sino alla valvola di scarico della condensa del gruppo di piastre riscaldate a pressione massima.
  12. 12. Dispositivo come almeno da rivendicazione 2, in cui detto serbatoio di accumulo della condensa (136) o detta linea comune di raccolta della condensa (130) Ã ̈ collegato alla linea di alimentazione di vapore (111) in pressione attraverso una valvola (146) di immissione di vapore in pressione per espellere la condensa verso detta linea di recupero della condensa (140).
  13. 13. Dispositivo come almeno da rivendicazione 2, in cui fra detto serbatoio di accumulo della condensa (136) o detta linea comune di raccolta della condensa e detta linea di recupero della condensa (140) Ã ̈ disposta una valvola di non ritorno (142).
  14. 14. Dispositivo come da una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui a detto serbatoio di accumulo della condensa (136) à ̈ associato un rilevatore di livello (138), collegato ad un sistema di controllo (150) dello scarico della condensa da detto serbatoio di accumulo (136).
  15. 15. Dispositivo come da rivendicazione 14, in cui detto sistema di controllo (150) rileva la quantità di condensa scaricata da ciascun gruppo (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103) e modifica i tempi di apertura delle valvole di scarico della condensa (134A-134D) dei vari gruppi (109A, 109B, 109C, 109D ) di piastre riscaldate (103) in funzione della quantità di condensa accumulata nell’unità di tempo.
  16. 16. Dispositivo come almeno da rivendicazione 2, comprendente un trasduttore di pressione sulla linea di recupero della condensa (140), ed in cui un sistema di controllo (150) comanda l’apertura di una delle valvole di scarico della condensa (134A-134D) di un gruppo di piastre riscaldate (103) al cui interno vige una pressione superiore alla pressione in detta linea di recupero della condensa (140) per scaricare condensa da detto serbatoio di accumulo della condensa (136) verso detta linea di recupero (140).
  17. 17. Dispositivo come almeno da rivendicazione 5, in cui a ciascun collet tore di condensa (121A-121D) Ã ̈ associato un rilevatore di livello della condensa, e che la rispettiva valvola di scarico della condensa (134A-134D) viene aperta in funzione del livello di condensa rilevato dal corrispondente rilevatore di livello di condensa.
  18. 18. Dispositivo come almeno da rivendicazione 6, in cui a ciascun collettore (201) di vapore e di condensa à ̈ associato un rilevatore di livello della condensa, e in cui la rispettiva valvola di scarico della condensa (134) viene aperta in funzione del livello di condensa rilevato dal corrispondente rilevatore di livello di condensa.
  19. 19. Un metodo per il recupero di condensa in un dispositivo per la produzione di cartone ondulato comprendente: un percorso di avanzamento di cartone ondulato (N1, N2, N3); lungo detto percorso di avanzamento, una serie di piastre riscaldate (103) disposte in sequenza e definenti una superficie di scorrimento per detto cartone ondulato, detta serie di piastre riscaldate (103) essendo suddivise in una pluralità di gruppi (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate (103); organi di pressione (105) per premere detto cartone ondulato contro detta superficie di scorrimento; un circuito di vapore di riscaldamento, per riscaldare dette piastre riscaldate (103); in cui − la condensa di ciascuno di detti gruppi (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate viene selettivamente scaricata in una linea comune di raccolta della condensa (130); − ed in cui la condensa scaricata in detta linea comune di raccolta della condensa (130) viene alimentata verso una linea di recupero della condensa (140).
  20. 20. Metodo come da rivendicazione 19, comprendente le fasi di: • scaricare selettivamente la condensa accumulata in rispettivi collettori (121A-121D; 201) associati a detti gruppi (109A-109D) di piastre riscaldate e convogliare detta condensa in un serbatoio di accumulo della condensa (136) tramite detta linea comune di raccolta della condensa (130); • rilevare il livello di condensa in detto serbatoio di accumulo della condensa (136); • in funzione del livello rilevato, espellere condensa da detto serbatoio di accumulo della condensa (136) verso detta linea di recupero di condensa (140).
  21. 21. Metodo come da rivendicazione 19 o 20, comprendente le fasi di scaricare sequenzialmente condensa da alcuni almeno di detti gruppi (109A, 109B, 109C, 109D) di piastre riscaldate partendo dal gruppo di piastre riscaldate al cui interno à ̈ presente vapore alla pressione più bassa, fino al gruppo di piastre riscaldate al cui interno à ̈ presente vapore alla pressione più alta.
  22. 22. Metodo come da rivendicazione 21, in cui le fasi di scarico sequenziale della condensa avvengono ad intervalli temporali determinati da un sistema di controllo.
  23. 23. Metodo come da rivendicazione 21 o 22, comprendente le fasi di effettuare cicli di scarico sequenziale di condensa da detti gruppi di piastre riscaldate, in ciascun ciclo venendo scaricata la condensa da ciascuno di detti gruppi di piastre riscaldate (109A, 109B, 109C, 109D).
  24. 24. Metodo come da rivendicazione 19 o 20, comprendente le fasi di: rilevare il livello di condensa in un collettore (121; 201) associato a ciascun gruppo di piastre riscaldate (109A, 109B, 109C, 109D); attivare lo scarico della condensa da detti gruppi di piastre riscaldate in funzione del livello di condensa rilevato in detti collettori di condensa.
  25. 25. Metodo come da una o più delle rivendicazioni 20 a 24, in cui detta condensa viene alimentata verso detta linea di recupero (140) tramite immissione di vapore ad una pressione superiore alla pressione in detta linea comune di raccolta della condensa (130).
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