ITFI20090069A1 - "quadro elettrico industriale con protezione contro gli archi interni" - Google Patents

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ITFI20090069A1
ITFI20090069A1 IT000069A ITFI20090069A ITFI20090069A1 IT FI20090069 A1 ITFI20090069 A1 IT FI20090069A1 IT 000069 A IT000069 A IT 000069A IT FI20090069 A ITFI20090069 A IT FI20090069A IT FI20090069 A1 ITFI20090069 A1 IT FI20090069A1
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IT
Italy
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chamber
chambers
electrical
casing
busbar system
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IT000069A
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English (en)
Inventor
Beatrice Irani
Simone Irani
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Icet Ind S P A
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    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02BBOARDS, SUBSTATIONS OR SWITCHING ARRANGEMENTS FOR THE SUPPLY OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02B13/00Arrangement of switchgear in which switches are enclosed in, or structurally associated with, a casing, e.g. cubicle
    • H02B13/02Arrangement of switchgear in which switches are enclosed in, or structurally associated with, a casing, e.g. cubicle with metal casing
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    • HELECTRICITY
    • H02GENERATION; CONVERSION OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
    • H02BBOARDS, SUBSTATIONS OR SWITCHING ARRANGEMENTS FOR THE SUPPLY OR DISTRIBUTION OF ELECTRIC POWER
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Description

“QUADRO ELETTRICO INDUSTRIALE CON PROTEZIONE CONTRO GLI ARCHI INTERNIâ€
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda il campo delle installazioni per la connessione di impianti industriali ad una rete elettrica e più in particolare ha per oggetto un quadro elettrico industriale con protezione contro gli archi interni.
Stato della tecnica
Come à ̈ noto, le utenze elettriche sono generalmente separate dalla rete elettrica (o da generatori elettrici) mediante dei quadri elettrici di distribuzione che consentono di isolare le utenze se necessario, allo scopo di proteggere le utenze a valle o di compiere manutenzioni su queste.
A livello industriale, i quadri di distribuzione lavorano con potenze elettriche elevate. Essi sono composti generalmente da una carcassa esterna formata da elementi in lamiera di opportuno spessore e forma, all’interno della quale sono definite delle camere di alloggiamento per la componentistica elettrica quale, tipicamente, delle barre di rame opportunamente isolate (ad esempio barre note con il nome di “omnibus†) che portano la corrente dalla rete all’interno della carcassa (dette anche barre principali), un interruttore elettricamente connesso alle barre e almeno una unità di uscita elettricamente connessa all’interruttore, atta a portare corrente alle utenze.
Per differenti motivazioni, può capitare che all’interno delle camere della carcassa, in corrispondenza delle barre o dell’interruttore, si formino archi elettrici accidentali (definiti “archi interni†). Vista la potenza elettrica in gioco, tali archi possono raggiungere temperature altissime, anche superiori a 7000 °C, in brevissimo tempo, provocando un incendio esplosivo che, viste le dimensioni relativamente ridotte delle camere della carcassa, porta a sovrapressioni interne che possono sfondare le pareti della camera e della stessa carcassa, con estremo pericolo per chiunque si trovi nei pressi del quadro.
Oltre al problema della sicurezza, à ̈ da segnalare il fatto che il danneggiamento del quadro interrompe di fatto l’alimentazione elettrica all’impianto industriale, con inevitabile fermo della produzione. Per ovviare a tale problema, vengono utilizzati due quadri elettrici distinti, uno di fronte all’altro ad una distanza sufficiente per evitare che l’eventuale esplosione di uno dei due possa danneggiare l’altro. Entrambi i quadri hanno le barre principali connesse elettricamente alla rete elettrica, ma solamente uno dei due à ̈ connesso tramite l’unità di uscita alle utenze. Nel caso di danneggiamento di uno dei due quadri, à ̈ necessario scollegare le utenze dal quadro danneggiato e collegarle al quadro di riserva.
Tale trasferimento di carico à ̈ molto difficile da effettuare in virtù della presenza all’interno dei quadri di sistemi elettrici ausiliari separati che devono essere opportunamente commutati. Tale operazione, oltre ad essere difficile , risulta anche particolarmente lunga.
Il sistema del doppio quadro comporta inoltre un raddoppio degli spazi occupati, con gli eventuali problemi di layout dell’impianto industriale che da questo possono derivare. Inoltre, la messa in funzione del quadro elettrico di riserva può prevedere connessioni elettriche tra il quadro elettrico danneggiato e quello di riserva effettuate tramite cablaggio “volante†ovvero libero in aria tra i due quadri, con le ovvie problematiche di sicurezza ed ingombro che da queste derivano.
Scopo e sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di mettere a punto un quadro elettrico industriale, che sia in grado di ridurre i tempi di ripristino dell’alimentazione elettrica ad una o più utenze elettriche nel caso di guasti al quadro stesso, in particolare ma non esclusivamente dovuti ad archi interni.
Nell’ambito dello scopo ora esposto, altro importante scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un quadro elettrico industriale che presenti dimensioni di ingombro contenute.
Non ultimo scopo à ̈ quello di mettere a punto un quadro elettrico industriale che sia sicuro per gli operatori nel caso di esplosioni dovute ad archi interni e che confini l’arco nella camera in cui esso si à ̈ sviluppato, mantenendo efficienti le altre camere del quadro elettrico .
Questi ed altri scopi, che saranno più chiari in seguito, sono raggiunti con un quadro elettrico industriale con protezione contro gli archi interni, che comprende - un primo sistema di sbarre principali atto a ricevere la corrente elettrica nel quadro da una linea esterna, tale primo sistema di sbarre principali à ̈ alloggiato in una prima camera;
- un’unità di uscita elettrica da connettere alle utenze;
- un interruttore elettrico atto a connettere elettricamente detto primo sistema di sbarre principali a detta unità di uscita elettrica.
La peculiarità dell’invenzione risiede nel fatto di comprendere, all’interno di una rispettiva seconda camera, un secondo sistema di sbarre principali, di riserva nel caso di guasti, atto a ricevere la corrente elettrica nel quadro da una linea esterna, essendo presenti mezzi (18) per la commutazione dell’alimentazione di detta unità di uscita elettrica (16) tra il primo e secondo sistema di sbarre principali (15A, 15B). Ciascuna della prima e seconda camera (12E, 12F) per i sistemi di sbarre principali (15A, 15B) delimita un ambiente a tenuta di gas e completamente separato dal resto della struttura del quadro in modo che nel caso di incendio all’interno di una camera (12E, 12F), gli effetti dell’incendio non si propaghino ad altre parti del quadro. Ciascuna di tali camere à ̈ dotata di mezzi di evacuazione verso l’esterno del quadro elettrico per prodotti derivati dall’incendio occorso nella stessa camera; detti mezzi di evacuazione associati ad una camera sono separati ed indipendenti dai mezzi di evacuazione di un’altra camera in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere o parti del quadro.
In pratica, nella stessa carcassa sono presenti una coppia di sistemi di sbarre ed uno o più interruttori, in cui ciascun elemento della coppia sostituisce l’altro nel caso di un suo guasto (i guasti possono riguardare i sistemi sbarre o i gli interruttori).
Perché ciò possa avvenire, secondo l’invenzione à ̈ necessario che ciascuna di dette camere per i sistemi di sbarre principali e per gli interruttori elettrici, delimiti un ambiente a tenuta di gas e completamente separato dal resto della struttura del quadro in modo che nel caso di incendio all’interno di una camera, gli effetti dell’incendio non si propaghino ad altre parti del quadro. Ciascuna camera à ̈ dotata di mezzi di evacuazione verso l’esterno della carcassa per prodotti derivati dall’incendio occorso nella stessa camera (quali fumi, detriti e particelle derivate dalla combustione nella camera); tali mezzi di evacuazione associati ad una camera sono separati ed indipendenti dai mezzi di evacuazione di un’altra camera in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere, per evitare di danneggiare il sistema di sbarre e l’interruttore di riserva.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione sarà meglio compresa seguendo la descrizione e le unite tavole di disegni, nelle quali:
la figura 1 rappresenta una vista assonometrica anteriore di 3⁄4 da destra di una colonna di quadro elettrico secondo l’invenzione, con un fianco privo di copertura per consentire la visione interna;
la figura 2 rappresenta una vista assonometrica anteriore di 3⁄4 da sinistra della colonna di quadro elettrico di figura 1, con la parte frontale ed un fianco privo di copertura per consentire la visione interna;
la figura 3 rappresenta una vista dall’alto della colonna mostrata nelle figure precedenti;
la figura 4 rappresenta una vista laterale, sezionata secondo la linea III-III di figura 3, della colonna delle figure precedenti, mostrata con le parti interne semplificate per questioni di chiarezza.
Descrizione dettagliata di una forma realizzativa dell'invenzione
Con riferimento alle figure precedentemente citate, un quadro elettrico secondo l’invenzione viene indicato complessivamente con 10. In particolare, in questa forma realizzativa, il quadro à ̈ costituito da un’unica colonna che serve un dato gruppo di utenze. Va a sé che l’invenzione riguarda anche quadri elettici con più colonne affiancate tra loro all’interno di una carcassa esterna comune per distinti gruppi di utenze, o più colonne affiancate tra loro che servono medesimi gruppi di utenze, od anche quadri elettrici con strutture differenti da quelli a colonna.
In particolare, il quadro/colonna 10 comprende una carcassa esterna 11, in lamiera, di forma parallelepileda rettangolare, all’interno della quale sono realizzate delle camere, rispettivamente una prima camera 12E, una seconda camera 12F, una terza camera 12C, una quarta camera 12D, una quinta camera 12A, e una sesta camera 12B di alloggiamento della componentistica elettrica del quadro.
Sulla faccia frontale della carcassa 11 sono presenti quattro sportelli, rispettivamente 13A, 13B, 13C e 13D, allineati verticalmente, ognuno di accesso ad una rispettiva camera 12A, 12B, 12C e 12D.
Delle suddette camere, sulla parte superiore della colonna à ̈ presente la quinta camera 12A, richiusa sull’esterno dal rispettivo sportello 13A. In tale quinta camera 12A à ̈ disposto un primo interruttore elettrico 14A elettricamente connesso con un primo sistema di sbarre principali 15A atto a portare la corrente elettrica nel quadro, meglio descritto più avanti.
Inferiormente alla quinta camera 12A à ̈ presente la sesta camera 12B richiusa sull’esterno dal rispettivo sportello 13B. In tale sesta camera 12B à ̈ disposto un secondo interruttore elettrico 14B elettricamente connesso con un secondo sistema di sbarre principali 15B atto a portare la corrente elettrica nel quadro, anch’esso meglio descritto più avanti.
Inferiormente alla sesta camera 12B à ̈ presente una terza camera 12C, definita “ausiliaria†, richiusa sull’esterno da un rispettivo sportello 13C. In tale terza camera 12C sono disposti mezzi di commutazione 18, descritti più avanti.
Ancora, inferiormente alla terza camera 12C, sostanzialmente in corrispondenza della parte inferiore della colonna 11, à ̈ presente una quarta camera 12D richiusa sull’esterno da un rispettivo sportello 13D. In tale quarta camera 12D sono disposti i cablaggi e i componenti che definiscono l’unità di uscita elettrica 16 del quadro (schematizzata in tratteggio in figura 4), a cui sono collegate l’utenza o le utenze. Tale quarta camera 12D si sviluppa anche verso l’alto e dietro le altre camere 12A, 12B e 12C, fino a raggiungere il cielo della colonna 11.
Il primo sistema di sbarre principali 15A à ̈ alloggiato nella prima camera 12E disposta posteriormente a ridosso della quinta camera 12A, sostanzialmente delimitata superiormente dal cielo della colonna 11. In particolare, il primo sistema di sbarre principali 15A si compone di tre o più sbarre di rame, ad esempio del tipo omnibus, che si sviluppano orizzontalmente in corrispondenza del cielo della colonna 11. A tali tre barre sono collegati rispettivi cavi o barre 17A di collegamento con il primo interruttore 14A.
Analogamente, il secondo sistema di sbarre principali 15B à ̈ alloggiato nella seconda camera 12F disposta posteriormente alla sesta e terza camera 12B e 12C, a ridosso di entrambe. Anche in questo caso il secondo sistema di sbarre principali 15B si compone di tre o più sbarre di rame omnibus, che si sviluppano orizzontalmente in corrispondenza di una parte centrale della colonna 11. A tali tre barre sono collegati rispettivi cavi (o barre) 17B di collegamento con il secondo interruttore 14B.
Il primo ed il secondo sistema di sbarre principali 15A e 15B sono sostanzialmente indipendenti ed elettricamente separati tra loro. Analogamente anche il primo e secondo interruttore 14A e 14B sono sostanzialmente indipendenti ed elettricamente separati tra loro.
Come detto, nella terza camera 12C sono presenti mezzi 18 atti a commutare la connessione dell’unità 16 di uscita elettrica tra il primo e secondo interruttore elettrico 14a e 14b. Tali mezzi sono schematizzati in tratteggio in figura 4, e possono essere di vario tipo, dal manuale, al preferito tipo elettromeccanico associato a comandi disponibili all’esterno della cabina.
Ciascuna camera sopra citata (camere 12A, 12B, 12C, 12D, 12E e 12F) delimita un ambiente a tenuta di gas e completamente separato dal resto della struttura del quadro in modo che nel caso di incendio all’interno di una tale camera, gli effetti dell’incendio non si propaghino ad altre parti del quadro.
La separazione delle camere dal resto della struttura à ̈, come ovvio, a meno dei passaggi dei cavi elettrici per la connessione dei vari componenti, passaggi che sono progettati per garantire la voluta tenuta e resistenza.
Si noti come, da un punto di vista pratico, la possibilità di guasti importanti dovuti ad archi interni à ̈ più probabile all’interno delle camere relative ai sistemi di sbarre principali.
Tutte queste camere 12 (ad eccezione della terza camera ausiliaria 12C) presentano mezzi di evacuazione verso l’esterno della carcassa 11 per prodotti derivati dall’incendio occorso nella stessa camera 12. Preferibilmente, tali mezzi di evacuazione si concretizzano in canalizzazioni di sfogo che collegano ciascuna camera 12 con l’esterno della carcassa 11. Tali canalizzazioni sono separate ed indipendenti le une dalle altre e separate da altri ambienti della carcassa, in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere od ambienti.
In particolare la quinta camera 12A presenta una quinta canalizzazione 19A che dalla porzione superiore della camera sbocca direttamente su un una parte di sfogo 21A definita su di un camino 21 previsto sulla parte anteriore del tetto della carcassa 11. Il percorso nella canalizzazione à ̈ schematizzato nelle figure da una indicata freccia con A.
La sesta camera 12B presenta su un fianco una griglia 22 che sfocia su una rispettiva sesta canalizzazione 19B definita su una porzione laterale della carcassa 11 a sua volta terminante su una porzione 21B del camino 21. Il percorso nella canalizzazione à ̈ schematizzato nelle figure da una freccia indicata con B.
Come detto, la terza camera 12C non presenta in questa forma realizzativa una relativa (“terza†) canalizzazione di sfogo. Va da sé però che in altre forme realizzative una tale canalizzazione per la terza camera ausiliaria 12C può essere presente.
Come detto, la quarta camera 12D, relativa all’unità di uscita elettrica 16, si sviluppa dalla porzione inferiore della carcassa fino al cielo di questa, in una posizione longitudinale intermedia della carcassa 11. Tale quarta camera 12D presenta una quarta canalizzazione 19D che sbocca direttamente su un una parte di sfogo 23D definita su di un camino 23 previsto sulla parte posteriore del tetto della carcassa 11. Il percorso nella canalizzazione à ̈ schematizzato nelle figure da una freccia indicata con D.
La prima camera 12E per il primo sistema di sbarre 15A presenta una prima canalizzazione 19E che dalla porzione superiore della camera sbocca direttamente su una parte di sfogo 24E definita su di un camino 24 previsto sulla parte centrale del tetto della carcassa 11.
La seconda camera 12F per il secondo sistema principale di sbarre 15B presenta due seconde canalizzazioni 19F che si sviluppano dai fianchi contrapposti della camera stessa verso il cielo della carcassa, sfociando su parti di sfogo 23F definite sul camino 23, ai fianchi della parte di sfogo 23D della quarta canalizzazione 19D.
Le camere e le canalizzazioni sono realizzate prevalentemente in lamiera e dimensionate in modo che eventuali incendi esplosivi stimati sulla base della potenza elettrica associata ai vari componenti elettrici siano tali da non creare lacerazioni o rotture alle camere stesse. Il quadro si presenta come resistente agli archi interni all’interno delle camere di alloggiamento della componentistica elettrica, in pratica un quadro con protezione agli “archi interni-interni†.
Si noti come camere e canalizzazioni sono definite all’interno della sagoma principale parallelepipeda esterna della carcassa 11.
I camini 21, 23 e 24 presentano delle coperture H fissate sui bordi dei camini stessi tali da isolare le canalizzazioni dall’esterno. La forza di fissaggio di tali coperture ai camini à ̈ dimensionata per cedere al raggiungimento di una data pressione interna alle canalizzazioni, operando pertanto come valvole di sovrapressione.
Il secondo sistema di sbarre principali 15B e il relativo secondo interruttore 14B agiscono come sistema ed interruttore di riserva nel caso di guasti al primo sistema di sbarre o al relativo primo interruttore, ad esempio dovuti ad incendi nella prima o nella quinta camera.
In pratica, il primo sistema di sbarre principali 15A à ̈ alimentato dalla sorgente esterna di energia elettrica (rete o generatore) e porta energia elettrica all’interno del quadro fino all’unità di uscita elettrica 16. Tra queste à ̈ elettricamente interposto il primo interruttore 14A. Il secondo sistema di sbarre principali à ̈ anch’esso preferibilmente alimentato elettricamente dalla sorgente esterna e connesso al secondo interruttore 15B; anche quest’ultimo può essere connesso all’unità di uscita elettrica 16.
Nel caso di guasti al primo sistema di sbarre o al relativo primo interruttore, agendo sui mezzi di commutazione 18, à ̈ possibile sconnettere il primo interruttore 15A dall’unità di uscita elettrica 16 e connettere quest’ultima con il secondo interruttore 15B, ripristinando di fatto l’alimentazione all’utenza (o utenze) in tempi rapidi ed in modo estremamente semplice.
Si noti come sia possibile utilizzare solamente un unico interruttore elettrico 14A disposto nella quinta camera 12A e, nel caso di guasti al primo sistema di sbarre 15A, sconnetterlo dall’unità di uscita elettrica 16 ed estrarlo dalla quinta camera 12A per ridisporlo nella sesta camera 12B, connettendolo così al secondo sistema di sbarre principali 15B e operando la commutazione tramite i mezzi 18 per ri-connetterlo all’unità di uscita elettrica 16. alternativamente, invece che spostare l’interruttore dalla quinta alla sesta camera, à ̈ possibile introdurre nella sesta camera un nuovo interruttore e connetterlo al secondo sistema di sbarre principali e all’unità di uscita elettrica 16.
Questi interventi sono possibili grazie al fatto che i guasti e i loro effetti rimangono contenuti all’interno delle camere in cui sono avvenuti, permettendo così di ripristinare agevolmente il quadro.
Va da sé che sono possibili anche altri tipi di connessioni per ripristinare eventuali guasti al sistema di sbarre principali o al relativo interruttore, ad esempio collegando il primo sistema di sbarre al secondo interruttore (nel caso di guasto del primo interruttore) o, viceversa, collegando il secondo sistema di sbarre al primo interruttore nel caso di guasto del primo sistema di sbarre.
Oltre alla velocità di ripristino del quadro, à ̈ da notare la compattezza dello stesso, il quale risulta tutto contenuto (componenti principali e componenti di riserva) all’interno di un’unica carcassa, contenendo di fatto le dimensioni totali del quadro, a tutto vantaggio del layout dell’impianto e della sicurezza degli operatori a bordo quadro.
Si noti come la particolare distribuzione delle camere permetta di ottenere una particolare ottimizzazione delle dimensioni complessive.
E’ inteso che quanto illustrato rappresenta solo possibili forme di attuazione non limitative dell’invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza uscire dall’ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni allegate ha unicamente lo scopo di facilitarne la lettura alla luce della descrizione che precede e degli allegati disegni e non ne limita in alcun modo l’ambito di protezione.

Claims (9)

  1. “QUADRO ELETTRICO INDUSTRIALE CON PROTEZIONE CONTRO GLI ARCHI INTERNI†RIVENDICAZIONI 1) Quadro elettrico industriale con protezione contro gli archi interni, comprendente - un primo sistema di sbarre principali (15A) atto a ricevere la corrente elettrica nel quadro da una linea esterna, detto primo sistema di sbarre principali (15A) essendo alloggiato in una prima camera (12E), - un’unità di uscita elettrica (16) da connettere alle utenze, - un interruttore elettrico (14A) atto a connettere elettricamente detto primo sistema di sbarre principali (15A) a detta unità di uscita elettrica (16), caratterizzato dal fatto di comprendere, all’interno di una rispettiva seconda camera (12F), un secondo sistema di sbarre principali (15B), di riserva nel caso di guasti, atto a ricevere la corrente elettrica nel quadro da una linea esterna, essendo presenti mezzi (18) per la commutazione dell’alimentazione di detta unità di uscita elettrica (16) tra detti primo e secondo sistema di sbarre principali (15A, 15B), ciascuna di dette prima e seconda camera (12E, 12F) per detti sistemi di sbarre principali (15A, 15B) delimitando un ambiente a tenuta di gas e completamente separato dal resto della struttura del quadro in modo che nel caso di incendio all’interno di una detta camera (12E, 12F), gli effetti dell’incendio non si propaghino ad altre parti del quadro, ciascuna detta camera (12E, 12F) essendo dotata di mezzi di evacuazione (19A, 19B, 19D, 19E, 19F) verso l’esterno del quadro elettrico per prodotti derivati dall’incendio occorso nella stessa camera (12E, 12F), detti mezzi di evacuazione associati ad una camera essendo separati ed indipendenti dai mezzi di evacuazione di un’altra camera in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere o parti del quadro.
  2. 2) Quadro elettrico industriale secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una ulteriore camera (12A, 12B, 12C, 12D) delimitante un ambiente a tenuta di gas e completamente separato dal resto della struttura del quadro in modo che nel caso di incendio all’interno di detta almeno una ulteriore camera (12A, 12B, 12C, 12D), gli effetti dell’incendio non si propaghino ad altre parti del quadro, in detta almeno una ulteriore camera (12A, 12B, 12C, 12D) essendo alloggiabile della componentistica elettrica scelta alternativamente tra un detto interruttore elettrico (14A, 14B), detti mezzi di commutazione (18) e detta unità di uscita elettrica (16).
  3. 3) Quadro elettrico industriale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che a detta almeno una ulteriore camera (12A, 12B, 12D) sono associati detti mezzi di evacuazione (19A, 19B, 19D, 19E, 19F) verso l’esterno del quadro elettrico per prodotti derivati dall’incendio occorso nella stessa ulteriore camera (12A, 12B, 12D), detti mezzi di evacuazione (19A, 19B, 19D, 19E, 19F) di una camera (12A, 12B, 12D, 12E, 12F) essendo separati ed indipendenti dai mezzi di evacuazione di un’altra camera in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere o parti del quadro.
  4. 4) Quadro elettrico industriale secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di evacuazione (19A, 19B, 19D, 19E, 19F) per dette prima e seconda camera (12E, 12F) e per detta almeno una ulteriore camera (12A, 12B, 12D) comprendono canalizzazioni di sfogo che collegano rispettive camere (12E, 12F, 12A, 12B) con l’esterno della carcassa (11) che contiene le stesse dette camere (12E, 12F, 12A, 12B), dette canalizzazioni essendo separate ed indipendenti le une dalle altre e separate da altri ambienti della carcassa, in modo che i prodotti in evacuazione non possano propagarsi ad altre camere od ambienti.
  5. 5) Quadro elettrico industriale secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere sei dette camere (12A, 12B, 12C, 12D, 12E, 12F), quattro camere (12C, 12D, 12E, 12F ) rispettivamente per detto primo sistema di sbarre principali (15A), per detto secondo sistema di sbarre principali (15B), per detti mezzi di commutazione (18), e per detta unità di uscita elettrica (16), una (12A) di dette sei camere essendo atta ad alloggiare un interruttore elettrico (14A) connettibile a detto primo sistema di sbarre principali (15A), un’altra (12B) di dette sei camere essendo atta ad alloggiare un interruttore elettrico (14B) connettibile a detto secondo sistema di sbarre principali (15B), detti mezzi di commutazione (18) essendo atti a commutare la connessione di detta unità di uscita elettrica (16) tra interruttori elettrici (14A, 14B) disponibili in dette camere (12A, 12B).
  6. 6) Quadro elettrico industriale secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che dette camere (12E, 12F, 12A, 12B, 12D) e dette canalizzazioni (19A, 19B, 19D, 19E, 19F) sono definite all’interno della sagoma principale esterna della carcassa (11) e realizzate prevalentemente in lamiera metallica e dimensionate in modo che eventuali incendi esplosivi stimati sulla base della potenza elettrica associata ai vari componenti elettrici siano tali da non creare lacerazioni o rotture alle camere stesse.
  7. 7) Quadro elettrico industriale secondo una delle rivendicazioni 4, 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detta carcassa (11) presenta una struttura secondo una o più colonne atte a servire una o più utenze ciascuna.
  8. 8) Quadro elettrico industriale secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detta colonna prevede sulla parte superiore della colonna stessa una quinta camera (12A) richiusa sull’esterno in corrispondenza di una faccia frontale della colonna da un rispettivo sportello (13A), in detta quinta camera (12A) essendo disposto un primo interruttore elettrico (14A), inferiormente a detta quinta camera (12A) essendo presente una sesta camera (12B) richiusa sull’esterno da un rispettivo sportello (13B), in detta sesta camera (12B) essendo disponibile un secondo interruttore elettrico (14B) o il primo interruttore prelevato dalla quinta camera, detto primo sistema di sbarre principali (15A) essendo alloggiato in una rispettiva prima camera (12E) disposta posteriormente a ridosso di detta quinta camera (12A), sostanzialmente delimitata superiormente dal cielo della colonna (11), detto secondo sistema di sbarre principali (15B) essendo alloggiato in una rispettiva seconda camera (12F) disposta posteriormente e a ridosso della sesta camera (12B).
  9. 9) Quadro elettrico industriale secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che a detta quinta camera (12A) à ̈ associata una (19A) di dette canalizzazioni (19A, 19B, 19E, 19F) che dalla porzione superiore di detta quinta camera (12A) sbocca direttamente su un una parte di sfogo (21A) definita su di un camino (21) previsto sulla parte anteriore del tetto della carcassa (11), detta quinta camera (12B) presentando su un fianco una griglia (22) che sfocia su una rispettiva (19B) di dette canalizzazioni definita su una porzione laterale della carcassa (11) a sua volta terminante su una porzione (21B) di detto camino (21), a detta prima camera (12E) di alloggiamento di detto primo sistema di sbarre principali (15A) essendo associata una canalizzazione (19E) che dalla porzione superiore della camera sbocca direttamente su una parte di sfogo (24E) definita su di un ulteriore camino (24) previsto sulla parte centrale del tetto della carcassa (11), la camera (12F) per il secondo sistema principa10) Quadro elettrico industriale secondo una delle rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto che la camera (12D) per alloggiare l’unità di uscita elettrica (16) si sviluppa dalla porzione inferiore della carcassa (11) fino al cielo di questa, in una posizione longitudinale intermedia della carcassa stessa (11), detta camera (12D) presentando una (19D) di dette canalizzazione che sbocca direttamente su un una parte di sfogo (23D) definita su uno (23) di detti camini. 11) Quadro elettrico industriale secondo una delle rivendicazioni 8, 9 o 10, caratterizzato dal fatto che detta terza camera ausiliaria (12C) à ̈ disposta direttamente inferiormente a detta seconda camera (12B) ed à ̈ apribile tramite uno sportello (13C) presente sulla medesima faccia in cui sono presenti gli sportelli (13A, 13B) di detta quinta e sesta camera (12A, 12B). 12) Quadro elettrico industriale secondo una o più delle rivendicazioni dalla 8 alla 11, caratterizzato dal fatto che detti camini (21, 23, 24) presentano delle coperture (H) fissate in modo da isolare le canalizzazioni dall’esterno, la forza di fissaggio di dette coperture (H) ai camini essendo dimensionata per cedere al raggiungimento di una data pressione interna alle canalizzazioni.
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