ITFI20090020A1 - Apparato per il contenimento e l'apertura di contenitori di prodotti sfusi - Google Patents

Apparato per il contenimento e l'apertura di contenitori di prodotti sfusi Download PDF

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ITFI20090020A1
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IT000020A
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Inventor
Antonino Labate
Giuseppe Longobardi
Giuseppe Tropiano
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Frilli Impianti S R L
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    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65BMACHINES, APPARATUS OR DEVICES FOR, OR METHODS OF, PACKAGING ARTICLES OR MATERIALS; UNPACKING
    • B65B69/00Unpacking of articles or materials, not otherwise provided for
    • B65B69/0008Opening and emptying bags
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B65B69/0075Emptying systems for flexible intermediate bulk containers [FIBC]
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Description

“APPARATO PER IL CONTENIMENTO E L’APERTURA DI CONTENITORI DI PRODOTTI SFUSI”
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione si riferisce al campo dell’imballaggio, lo stoccaggio e lo scarico di prodotti sfusi di tipo alimentare e non, sia solidi che liquidi, e più in particolare riguarda un apparato per il contenimento e l’apertura di contenitori di prodotti sfusi. Formano oggetto della presente invenzione anche un sistema di contenimento e scarico di prodotti sfusi nonché un metodo di contenimento e scarico di prodotti sfusi.
Stato della tecnica
In molti settori dell’industria, ed in particolare nell’industria alimentare, vi è la necessità di movimentare semilavorati in forma sfusa quali liquidi, polveri, granuli ecc. Per far questo spesso si stocca il materiale sfuso all’interno di contenitori flosci o sacchi che a loro volta vengono imballati entro fusti metallici o di legno o in scatole di cartone od ancora avvolti in pellicole trasparenti. L’imballaggio ha il solo scopo di proteggere il sacco da urti e lacerazioni accidentali. I sacchi vengono quindi movimentati in pallets. L’imballaggio dei sacchi è a perdere.
Tale modalità di contenimento di semilavorati sfusi presenta però non poche problematiche, in particolar modo legate all’apertura dei sacchi. Si pensi ad esempio al fatto che per economie di produzione, maggiore è la capacità dei sacchi minori sono le spese connesse alle fasi della sua processazione (riempimento, chiusura, movimentazione, apertura). E’ infatti sicuramente più conveniente gestire un sacco di capacità ad esempio di 200 Kg piuttosto che gestire quattro sacchi di 50 kg l’uno (vi è in sostanza una quadruplicazione delle operazioni). Vi è però un limite alla capacità dei sacchi, legato in particolar modo alla fase della sua apertura. Il contenuto dei sacchi deve essere generalmente scaricato per gravità in vasche o tramogge. La fase di scarico può avvenire sopraelevando il sacco sopra la vasca tramite un paranco ed aprendolo in corrispondenza di una sua apertura. Nel caso in cui il sacco sia ad esempio di iuta, l’apertura sarà chiusa da dei lacci, mentre nel caso in cui il sacco risulti in materiale plastico, questo potrà venire aperto ad esempio con un taglierino. In entrambi i casi è necessario che l’operatore si presenti sotto il sacco e si adoperi per l’apertura. Tale situazione risulta però estremamente rischiosa per l’operatore, che rischia di essere travolto dal materiale in uscita dal sacco.
Per tale motivo, ad oggi sono utilizzati per lo più sacchi di capacità limitata a circa 50 kg, che permette fasi di scarico senza il posizionamento dell’operatore nella traiettoria di scarico. Come detto, però, tale limitazione porta inevitabilmente ad un allungamento delle operazioni di scarico. Inoltre, viste le dimensioni più compatte dei sacchi, questi vengono manipolati manualmente dagli operatori (l’utilizzo di attrezzature di movimentazione per sacchi così piccoli comporterebbe una inutile perdita di tempo) con problematiche di affaticamento e di rischio di inalazione o contatto con la pelle delle sostanze contenute.
Inoltre, per tutta una serie di prodotti semilavorati è importante che questi vengano adeguatamente protetti durante la movimentazione prima dello scarico. Un tipico caso è ad esempio quello delle vinacce, ovvero l’insieme delle parti solide dell’acino d’uva, che servono come base dei processi di distilleria. Le vinacce devono essere mantenute isolate nelle fasi che vanno dal torchio (dove le vinacce vengono prodotte) ai contenitori per la distilleria e vengono stoccate e trasportate in sacchi di plastica sigillati, questo per evitare contaminazioni che ne pregiudicherebbero la qualità. Per tale motivo è necessario limitare al massimo la possibilità di rotture dei sacchi di movimentazione.
Scopo e sommario dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di risolvere le problematiche sopra evidenziate e connesse alla movimentazione e allo scarico di materiale sfuso, in particolare mettendo a punto un apparato ed un sistema di contenimento che presenti capacità di carico elevata, ad esempio compresa tra 100 kg e i 300 Kg e che possa essere movimentato con mezzi di sollevamento e movimentazione di tipo tradizionale senza rischio per gli operatori.
Altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a punto un apparato di contenimento che sia strutturalmente semplice e facile da utilizzare.
Non ultimo scopo della presente invenzione è quello di mettere a punto un apparato di contenimento nonché un metodo per il contenimento e lo scarico di prodotti sfusi che possano essere automatizzati.
Questi ed altri scopi, che saranno più chiari in seguito, sono raggiunti con un apparato per il contenimento e l’apertura di contenitori di prodotti sfusi, quali ad esempio sacchi flosci, che comprende un involucro esterno di contenimento per un corrispondente contenitore/sacco di prodotti sfusi, primi mezzi per l’apertura dell’involucro esterno e secondi mezzi atti ad aprire il contenitore di prodotti sfusi alloggiabile all’interno di tale involucro.
Vantaggiosamente, i secondi mezzi di apertura possono comprendere un dispositivo di lacerazione del contenitore/sacco interno atto a definire su questo una apertura in sostanziale corrispondenza dell’apertura definita dai primi mezzi sull’involucro.
Tale dispositivo di lacerazione può essere di tipologia differente ma, secondo una struttura particolarmente vantaggiosa, esso comprende un cursore, dotato di mezzi di taglio del sacco interno, traslabile per realizzare l’apertura dello stesso sacco interno. Nella forma realizzativa preferita, il cursore scorre sull’involucro esterno. Preferibilmente, i mezzi di taglio comprendono almeno una lama, od altro elemento dotato di tagliente, vincolata al cursore. La lama risulta essere un mezzo di taglio particolarmente adatto per l’invenzione, in quanto si è verificato che essa ben si adatta ad un uso con differenti tipologie di sacchi contenenti prodotto sfuso. Va da sé che altre tipologie di mezzi sono comunque possibili, come ad esempio laser od altri mezzi termici di fusione localizzata od ancora a getti ad alta pressione.
Opportunamente, la lama presenta su detto cursore due assetti, un primo assetto a cui non corrisponde una azione di taglio ed un secondo assetto a cui corrisponde l’azione di taglio. In questo modo non vi è il rischio di lacerare per sbaglio il sacco interno. In particolare, preferibilmente, il cursore presenta una nicchia, aperta verso l’interno dello spazio occupabile dal contenitore interno, nella quale è disposta scorrevolmente la lama per assumere i suddetti due assetti: il primo assetto corrisponde ad una posizione della lama interna alla nicchia, mentre il secondo assetto corrisponde ad una posizione della lama con il tagliente esterno alla nicchia. Per consentire di forare adeguatamente i sacco interno, sono presenti mezzi di movimentazione rapida della lama dal primo assetto al secondo assetto, che comprendono ad esempio mezzi elastici compressi quando la lama è nel primo assetto.
Nella forma realizzativa preferita, i primi mezzi per l’apertura dell’involucro esterno comprendono un meccanismo di apertura/chiusura reversibile del tipo da associare a lembi contrapposti definenti l’apertura sui quali sono presenti complementari parti di aggancio vincolabili o svincolabili per l’azione di un carrello vincolato a scorrere su detti lembi agganciati, quale ad esempio una cerniera lampo.
Secondo una forma realizzativa estremamente vantaggiosa, i secondi mezzi di apertura del contenitore/sacco di prodotti sfusi alloggiabile nell’involucro esterno sono realizzati sul carrello del meccanismo tipo cerniera lampo (o simile). In questo modo all’apertura dell’involucro esterno corrisponde la lacerazione del sacco interno.
Con riferimento a quest’ultima forma realizzativa preferita, opportunamente il cursore su cui sono definiti detti mezzi di taglio del contenitore interno è integrale al carrello della cerniera lampo (o meccanismo simile) dell’apertura sull’involucro esterno, cosa che consente una apertura di questo con contemporanea lacerazione del sacco interno e conseguente scarico del materiale sfuso contenuto.
Vantaggiosamente, i primi mezzi per l’apertura di detto involucro esterno possono comprendere mezzi automatici di azionamento che consentono di automatizzare in pratica tutta la fase di scarico del materiale sfuso.
L’invenzione comprende anche un sistema di contenimento per prodotti sfusi, che si caratterizza per il fatto di comprendere un contenitore interno di tipo floscio e/o sigillabile ermeticamente atto a contenere prodotti sfusi ed un apparato, come sopra definito, di contenimento per tale contenitore interno.
Opportunamente, l’invenzione comprende anche un metodo per il contenimento e lo scarico di prodotti sfusi, comprendente a) una fase di contenimento dei prodotti all’interno di un primo contenitore floscio a sua volta contenuto in un involucro esterno, e b) una fase di apertura automatica di una porzione dell’involucro esterno da rivolgere verso il basso ed una sostanzialmente contemporanea fase di lacerazione del contenitore interno floscio in sostanziale corrispondenza all’apertura definita su tale involucro esterno, con conseguente caduta per gravità del materiale sfuso.
Ulteriori vantaggiose caratteristiche dell’invenzione sono indicate nelle allegate rivendicazioni e verranno descritte in maggiore dettaglio nel seguito con riferimento ad un esempio di realizzazione non limitativo dell'invenzione stessa.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione sarà meglio compresa seguendo la descrizione e le unite tavole di disegni, nelle quali:
la figura 1 rappresenta una vista frontale schematica, in sezione, di un apparato di contenimento per contenitori di materiali sfusi secondo l’invenzione, mostrato prima dell’apertura;
la figura 2 rappresenta la medesima vista di figura 1 con parte dell’apparato in fase di apertura;
la figura 3 rappresenta un ingrandimento della figura 1 relativo ai mezzi di apertura; la figura 4 rappresenta un ingrandimento della figura 2 relativo ai mezzi di apertura; la figura 5 rappresenta una vista dall’alto, schematica, dei mezzi di apertura dell’involucro esterno e del contenitore interno dell’apparato mostrato nelle figure precedenti;
la figura 6 rappresenta una vista laterale dei mezzi di apertura dell’involucro esterno e del contenitore interno dell’apparato mostrato nelle figure precedenti.
Descrizione dettagliata di una forma realizzativa dell'invenzione
Con riferimento alle figure precedentemente citate, un sistema di contenimento per materiale sfuso viene complessivamente indicato con il numero 10 e si compone di un apparato 11 per il contenimento e l’apertura di un contenitore di prodotti sfusi, quale ad esempio della vinaccia, indicato a sua volta con 12 e formato, in questo esempio da un sacco in materia plastica (ad esempio per uso alimentare) di tipo floscio, sigillato.
L’apparato di contenimento 11 comprende un involucro esterno 13 che circonda il contenitore 12 di prodotti sfusi, nonché primi mezzi 14 per l’apertura dell’involucro esterno 13 e secondi mezzi 15 atti ad aprire il contenitore 12, entrambi descritti di seguito.
Vantaggiosamente, i primi mezzi 14 per l’apertura dell’involucro esterno 13 comprendono un meccanismo di apertura/chiusura reversibile. Tale meccanismo è del tipo da associare a lembi contrapposti 16 definenti l’apertura sui quali sono presenti complementari serie di parti di aggancio 17 vincolabili o svincolabili per l’azione di un carrello 18 vincolato a scorrere sui lembi agganciati 16. Tale meccanismo è ad esempio del tipo a cerniera lampo con denti di aggancio, ma alternativamente può essere utilizzata una cerniera lampo con parti di aggancio ad esempio di tipo continuo. Per garantire la necessaria resistenza all’apertura trasversale di tale cerniera lampo, sono presenti ponticelli trasversali 19 di collegamento dei lembi, meglio descritti più avanti.
Con particolare riferimento alle figure 3 e 4, in questa forma realizzativa, i suddetti secondi mezzi 15 atti ad aprire il sacco (il contenitore interno) 12 sono preferibilmente realizzati sul carrello 18. Tali secondi mezzi 15 sono opportunamente realizzati da un dispositivo di lacerazione del contenitore interno 12 che definisce sullo stesso contenitore interno, quando azionato, una apertura in sostanziale corrispondenza dell’apertura definita dai lembi contrapposti 16 della cerniera lampo dell’involucro esterno 13.
Tale dispositivo di lacerazione prevede, nella sua forma realizzativa preferita, un cursore 20 che, in questo esempio, è integrale al carrello 18, formando di fatto un unico elemento traslante sui lembi 16, con il cursore 20 disposto prevalentemente all’interno dell’involucro esterno. Il cursore 20 è dotato di mezzi di taglio 21 del contenitore interno 12, ed è traslabile per realizzare l’apertura sullo stesso contenitore interno.
Entrando maggiormente nel dettaglio dell’esempio qui descritto, il cursore 20 presenta, nella direzione di avanzamento per l’apertura del contenitore interno 12, un profilo crescente verso lo spazio interno dell’involucro esterno 13 in modo sostanzialmente continuo, in particolare con un andamento concavo e successivamente convesso. Sulla porzione posteriore 20A del cursore 20 sono disposti i mezzi di taglio 21.
Il cursore 20 presenta una nicchia 22, cilindrica, aperta verso l’interno dello spazio occupabile dal contenitore interno 12, che si sviluppa ortogonalmente alla direzione di traslazione del cursore stesso. In tale nicchia 22 è disposta scorrevolmente una lama 23 che forma i suddetti mezzi di taglio 21. La lama 23 si sviluppa da una base 24 controsagomata alla nicchia 22.
In particolare, la nicchia 22 presenta lungo il suo sviluppo due contrapposte corsie di guida 25 per rispettive appendici 24A fuoriuscenti lateralmente dalla base 24. Inoltre, La nicchia 22 presenta posteriormente una fessura 24B che si sviluppa nella direzione di scorrimento della base 24.
La lama 23 può scorrere nella nicchia 22 per assumere due assetti, un primo assetto a cui non corrisponde una azione di taglio del sacco interno 12, ed un secondo assetto a cui corrisponde l’azione di taglio del sacco. In particolare il primo assetto corrisponde ad una posizione della lama completamente interna alla nicchia 22 mentre il secondo assetto corrisponde ad una posizione della lama con il proprio tagliente esterno alla nicchia 22 per tagliare il sacco interno 12.
Alla lama 23 sono associati mezzi 26 di movimentazione rapida dal primo assetto al secondo assetto, che hanno lo scopo di imporre alla lama in uscita dalla nicchia una forza tale da forare il sacco interno 12. Tali mezzi di movimentazione rapida 26 si concretizzano ad esempio in mezzi elastici 27, quali ad esempio una molla elicoidale, che agiscono nella direzione di fuoriuscita della lama dalla nicchia. Tali mezzi elastici 27 sono interposti tra la base 24 della lama 23 e il fondo della nicchia 22 e risultano sostanzialmente compressi quando la lama 23 è nel primo assetto.
Sono presenti mezzi 28 di bloccaggio reversibile della lama 23 nel primo assetto, che si concretizzano ad esempio in un dispositivo di aggancio reversibile della base 24 della lama 23 alla parete interna 13A dell’involucro esterno 13. Preferibilmente tale dispositivo di aggancio comprende a) una prima staffa 29 fuoriuscente dalla fessura 24B definita sulla nicchia 22 e direzionata verso la parete 13A di aggancio all’involucro esterno 13, b) una seconda staffa composta da un primo tratto 30A che fuoriesce dal cursore 20 verso la parete di aggancio 13A e da un secondo tratto 30B incernierato all’estremità del primo tratto 30A per ruotare verso la stessa parete di aggancio 13A, c) un corpo 31 di vincolo per attrito dell’estremità libera del secondo tratto 30B all’estremità della prima staffa 29, quale, ad esempio una boccola in gomma il cui interno alloggia con interferenza tale estremità, e d) un elemento di aggancio 32 fuoriuscente dalla parete di aggancio 13A dell’involucro esterno 13 che presenta una estremità terminale sagomata ad uncino, o con forma equivalente, atta ad abbracciare scorrevolmente il secondo tratto 30B e a svincolarsi da quest’ultimo quando viene ruotato verso la parete di aggancio 13B. In pratica la fase di svincolo del dispositivo di aggancio alla parete interna 13B dell’involucro esterno 13 è attuata per un’azione di trazione dovuta all’allontanamento del cursore-carrello 20-18 dalla stessa parete interna 13B.
Per consentire la manutenzione e/o la messa in opera del dispositivo di lacerazione, sull’involucro esterno 13, in prossimità della zona di vincolo del suddetto dispositivo di aggancio alla parete interna 13B, è presente uno sportello richiudibile 33 (segnato in tratteggio in figura 1 e in figura 3) che consente l’accesso all’interno.
Come accennato in precedenza, per garantire la necessaria resistenza all’apertura trasversale della tale cerniera lampo che apre l’involucro esterno, sono presenti ponticelli trasversali 19 di collegamento dei lembi 16. Tali ponticelli, in questa forma realizzativa, sono costituiti da un corpo a U incernierato ad una estremità 19A in prossimità di un lembo 16 ed inserito in modo estraibile con l’opposta estremità 19B in prossimità del lembo contrapposto. Il carrello 18 presenta una porzione frontale 18A sagomata in modo inclinato, atta ad urtare i ponticelli con conseguente loro sollevamento in corrispondenza dell’estremità vincolata per inserimento, ovvero realizzando l’interruzione del collegamento trasversale tra i lembi. Tale sollevamento consente al carrello di oltrepassare i ponticelli.
Vantaggiosamente, i primi mezzi per l’apertura dell’involucro esterno comprendono mezzi automatici di azionamento 34 che, in questa forma realizzativa, prevedono una motorizzazione 35 (quale ad esempio un piccolo motore elettrico) dotata di puleggia sui cui è avvolto un cavo 36 collegato in estremità al carrello 18; tale cavo 36 funge da tirante per il carrello. Alla motorizzazione sono associati mezzi di controllo a distanza, ad esempio di tipo via cavo o a radiofrequenze o a raggi infrarossi, che consentono di azionare la motorizzazione senza sostare nei pressi dell’apparato. Va da sé che la motorizzazione può essere disposta anche direttamente sul carrello, con il tirante collegato ad una staffa fissa al sacco aduna estremità dell’apertura. Con riferimento a quest’ultimo esempio, al posto del tirante può essere utilizzato anche un sistema pignone-cremagliera, con la cremagliera disposta lungo un lembo dell’apertura.
Il funzionamento dell’apparato di contenimento e apertura e, più in generale, il metodo per il contenimento e lo scarico di prodotti sfusi secondo l’invenzione ora descritta è il seguente.
Il prodotto sfuso, quale ad esempio della vinaccia, risulta contenuto in un sacco 12, floscio ed ermetico, sigillato. Tale sacco 12 presenta una capacità ad esempio di 300 kg. Il sacco 12 viene inserito in un apparato di contenimento 11, all’interno di un involucro esterno 13, quale ad esempio un sacco di iuta, più rigido rispetto al sacco interno 12. L’inserimento avviene attraverso l’apertura richiudibile tramite la cerniera lampo sopra descritta. Da un punto di vista operativo, è eventualmente possibile riempire con il materiale sfuso il sacco interno 12 solamente dopo averlo inserito nell’involucro esterno 13. Tutto il sistema di contenimento viene spostato nella zona di scarico, con l’involucro esterno fissato ad esempio ad un paranco con la parte relativa alla cerniera lampo rivolta verso il basso.
Quindi viene richiusa la cerniera lampo e, attraverso lo sportello 33, viene “armato” il dispositivo di lacerazione del sacco interno integrale al carrello della cerniera lampo. In particolare viene inserita la boccola in gomma 31 della seconda staffa 30A-30B in estremità alla prima staffa 29 e viene agganciata l’estremità terminale ad uncino dell’elemento di aggancio 32 della parete interna 13A al secondo tratto 30B della seconda staffa. La molla elicoidale 27 risulta compressa dalla base della lama 23, che rimane tutta alloggiata nella nicchia del cursore 20. Viene richiuso lo sportello 33.
Viene quindi comandato alla motorizzazione elettrica di avvolgere il tirante 36 che porta in movimento il carrello-cursore 18-20. A tale azione corrisponde l’inizio dell’apertura della cerniera lampo e la trazione sul secondo tratto 30B della seconda staffa che tiene in posizione la lama 23 nella nicchia 22. Tale secondo tratto 30B ruota, liberando in pratica la boccola in gomma 31 dalla prima staffa 29 e consentendo così la liberazione della lama, che, spinta dalla molla, fuoriesce in modo impulsivo dalla nicchia, forando il sacco interno 12. Nella nicchia 22, in corrispondenza delle corsie 25 e fessura 24B, sono presenti sottosquadri fine-corsa per la base 24 portante la lama 23, che ne impediscono l’estrazione accidentale durante l’uso.
La rotazione del secondo tratto 30B della seconda staffa di bloccaggio della lama consente inoltre lo svincolo dell’elemento di aggancio 32 e pertanto la possibilità di avanzare per il carrello-cursore 28-20. Tale avanzamento con la lama 23 esterna alla nicchia 22 ed inserita nel sacco interno 12 consente di tagliare il sacco creando un’apertura dalla quale fuoriesce per gravità il materiale sfuso. Grazie alla contemporanea apertura dell’involucro esterno 13 in pratica sotto l’apertura creata dalla lama, il materiale sfuso viene scaricato verso il basso.
Si noti come la forma del cursore 20 sia particolarmente conveniente per facilitare l’avanzamento del cursore sotto il sacco. Questo infatti preme il cursore verso la cerniera lampo e per facilitarne l’avanzamento è stato sagomato in modo crescente, in pratica a forma di cuneo. Inoltre, la lama è stata posizionata sulla porzione posteriore del cursore 20 in modo tale che la parte anteriore di questo, soggetta al peso del sacco interno, possa controbilanciare il momento flettente che si genera sulla lama al suo avanzare.
Con l’invenzione si è realizzato un sistema di contenimento e scarico di materiale sfuso che risulta automatizzato nella fase di scarico ed è convenientemente utilizzabile con sacchi di materiale sfuso di capacità compresa tra 100 kg e 300 kg. In pratica tale sistema non necessita di intervento umano, limitato a comandare a distanza l’avvio delle varie fasi di lavoro.
L’apparato di contenimento e scarico di materiale sfuso è composto in pratica da un sacco esterno (involucro di protezione) con la sua apertura automatica e da un dispositivo di taglio solidale con il sistema di apertura del sacco esterno.
A pieno carico il sacco esterno di protezione può essere sollevato con attrezzature di movimentazione convenzionali e non richiede l’impiego di imballaggi secondari o pallet. E’ sufficiente un paranco a catena con traslazione elettrica per il sollevamento leggero fra 100 kg e 500 kg. Il sacco esterno di protezione è riutilizzabile e offre il non trascurabile vantaggio di un ingombro ed un peso ridotti a contenitore vuoto.
L’apparato secondo l’invenzione è facile da usare; il suo utilizzo è un giusto compromesso fra la possibilità di essere impiegato da una larga maggioranza di utilizzatori (data la semplicità dell’attrezzatura per il sollevamento del contenitore di cui la maggior parte delle aziende e equipaggiata) e quella di trasportare un quantitativo maggiore di prodotto rispetto a sacchi più piccoli e numerosi. Ne deriva una diminuzione del numero di sacchi e, conseguentemente, anche del numero dei mezzi di trasporto necessari per la distribuzione del prodotto, con evidente beneficio ambientale.
La sua semplicità strutturale permette di realizzare economie nelle varie fasi produttive e di semplificare drasticamente le operazioni di montaggio, apertura e scarico.
Un ulteriore elemento innovativo è dato dalla possibilità di utilizzare un sacco esterno ermetico, che non permette la fuoriuscita dei prodotti solido-granulari in esso contenuti, anche in caso di foratura del sacco interno.
La presente invenzione ha lo scopo di adeguare la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro alle particolari esigenze delle operazioni di apertura e scarico di merci da contenitori di media grandezza, cioè fino a 300 kg, in relazione ai rischi derivanti da agenti chimici, fisici e biologici ed a presenza di condizioni particolari di rischio, in particolare relativamente alle fasi di scarico del materiale, eliminando di fatto il rischio per gli operatori di essere travolti dalla discesa del materiale.
La presente invenzione presenta le caratteristiche di struttura e funzione necessarie a svolgere ogni compito correlato alle esigenze di un tipo di filiera come quello della distillazione.
Infine, l’apparato di contenimento secondo l’invenzione è molto compatto e richiede interventi minimi di manutenzione.
E’ inteso che quanto illustrato rappresenta solo possibili forme di attuazione non limitative dell’invenzione, la quale può variare nelle forme e disposizioni senza uscire dall’ambito del concetto alla base dell’invenzione. L’eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni allegate ha unicamente lo scopo di facilitarne la lettura alla luce della descrizione che precede e degli allegati disegni e non ne limita in alcun modo l’ambito di protezione.

Claims (20)

  1. “APPARATO PER IL CONTENIMENTO E L’APERTURA DI CONTENITORI DI PRODOTTI SFUSI” RIVENDICAZIONI 1) Apparato per il contenimento e l’apertura di contenitori di prodotti sfusi, comprendente un involucro esterno (13) di contenimento per un corrispondente contenitore (12) di prodotti sfusi, primi mezzi (14) per l’apertura di detto involucro esterno (13) e secondi mezzi (15) atti ad aprire il contenitore (12) di prodotti sfusi alloggiabile all’interno di detto involucro (13).
  2. 2) Apparato secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di apertura (15) comprendono un dispositivo di lacerazione di detto contenitore interno (12) atto a definire sullo stesso contenitore interno (12)una apertura in sostanziale corrispondenza dell’apertura definita da detti primi mezzi (14) su detto involucro (13).
  3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di lacerazione comprende un cursore (20), dotato di mezzi di taglio (21) del contenitore interno (12), traslabile per realizzare l’apertura di detto contenitore interno (12).
  4. 4) Apparato secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto cursore (20) presenta, nella direzione di avanzamento per l’apertura di detto contenitore interno (12), un profilo crescente verso lo spazio interno di detto involucro esterno (13) in modo sostanzialmente continuo, sulla porzione posteriore (20A) di detto cursore (20) essendo disposti detti mezzi di taglio (21).
  5. 5) Apparato secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di taglio (20) comprendono almeno una lama (23), od altro elemento dotato di tagliente, vincolata a detto cursore (20).
  6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detta almeno una lama (21) presenta su detto cursore (20) due assetti, un primo assetto a cui non corrisponde una azione di taglio ed un secondo assetto a cui corrisponde l’azione di taglio.
  7. 7) Apparato secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto cursore (20) presenta una nicchia (22), aperta verso l’interno dello spazio occupabile dal contenitore interno (12), nella quale è disposta scorrevolmente detta almeno una lama (23) per assumere detti due assetti, detto primo assetto corrispondendo ad una posizione di detta lama (23) prevalentemente interna a detta nicchia (22), detto secondo assetto corrispondendo ad una posizione di detta lama (23) prevalentemente esterna a detta nicchia (22), essendo presenti mezzi di movimentazione rapida (26) di detta lama (23) da detto primo assetto a detto secondo assetto.
  8. 8) Apparato secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di movimentazione rapida (26) comprendono mezzi elastici (27) disposti tra la base (24) di detta lama (23) ed il fondo di detta nicchia (22) agenti nella direzione di fuoriuscita della lama (23) da detta nicchia (22), detti mezzi elastici (27) essendo sostanzialmente compressi quando detta lama (23) è in detto primo assetto, essendo presenti di bloccaggio reversibile (28) di detta lama (23) in detto primo assetto.
  9. 9) Apparato secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio reversibile (28) di detta lama (23) in detto primo assetto comprendono un dispositivo di aggancio reversibile della base (24) di detta lama (23) alla parete interna (13A) di detto involucro esterno (13), la fase di sgancio di detto dispositivo di aggancio essendo attuata per un’azione di trazione dovuta all’allontanamento di detto cursore (20) dalla parete interna (13A) di detto involucro esterno (13) a cui la base (24) della lama (23) è agganciata, preferibilmente detto dispositivo di aggancio reversibile comprendendo - una prima staffa (29) fuoriuscente da una fessura (24b) definita su detta nicchia (22) in direzione di fuoriuscita della lama (23) dalla nicchia stessa, detta prima staffa (29) essendo direzionata verso la parete (13A) di aggancio a detto involucro esterno (13) - una seconda staffa (30A, 30B) fuoriuscente da detto cursore (20) e formata da un primo tratto (30A) orientato verso detta parete di aggancio (13A) all’involucro esterno (13) ed un secondo tratto (13B) incernierato all’estremità di detto primo tratto (30A) per ruotare verso detta parete di aggancio (13A), - un corpo (31) di vincolo per attrito di un’estremità di detto secondo tratto (30B) a detta prima staffa (29), - un elemento di aggancio (32) fuoriuscente da detta parete di aggancio (13A) di detto involucro esterno (13) presentante una estremità terminale sagomata ad uncino, o con forma equivalente, atta ad abbracciare scorrevolmente detto secondo tratto (30A) e a svincolarsi da quest’ultimo quando ruotato verso detta parete di aggancio (13A).
  10. 10) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni dalla 2 alla 9, caratterizzato dal fatto che detto involucro esterno (13) comprende un accesso (33) al proprio interno, richiudibile, per consentire la manutenzione e/o la messa in opera di detto dispositivo di lacerazione.
  11. 11) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni dalla 3 alla 10, caratterizzato dal fatto che detto involucro esterno (13) comprende mezzi di scorrimento (17) per detto cursore (20).
  12. 12) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi (14) per l’apertura di detto involucro esterno (13) comprendono un meccanismo di apertura/chiusura reversibile del tipo da associare a lembi contrapposti (16) definenti l’apertura sui quali sono presenti complementari parti di aggancio (17) vincolabili o svincolabili per l’azione di un carrello (18) vincolato a scorrere su dette lembi agganciati (16).
  13. 13) Apparato secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi (15) di apertura del contenitore (12) di prodotti sfusi alloggiabile in detto involucro esterno (13) sono realizzati su detto carrello (18).
  14. 14) Apparato secondo la rivendicazione 13 ed una o più delle rivendicazioni dalla 3 alla 12, caratterizzato dal fatto che detto cursore (20) su cui sono definiti detti mezzi di taglio (21) del contenitore interno (12) è integrale al carrello (18) realizzante l’accoppiamento o il disingaggio dei lembi contrapposti (16) definenti l’apertura su detto involucro esterno (13).
  15. 15) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni dalla 12 alla 14, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di apertura/chiusura reversibile dell’apertura su detto involucro esterno comprende ponticelli trasversali (19) di collegamento dei lembi contrapposti (16) definenti detta apertura, detto carrello (18) nella sua corsa di apertura essendo atto ad urtare detti ponticelli (19) provocando l’interruzione del collegamento trasversale dei lembi (16) con conseguente avanzamento del carrello (18) oltre gli stessi.
  16. 16) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi (14) per l’apertura di detto involucro esterno (13) comprendono mezzi automatici di azionamento (34).
  17. 17) Apparato secondo le rivendicazioni 12 e 16, caratterizzato dal fatto che detto meccanismo di apertura/chiusura reversibile di detto involucro esterno comprende detti mezzi automatici di azionamento (34) che prevedono una motorizzazione (35) atta a consentire il movimento automatico di detto carrello, detta motorizzazione essendo preferibilmente atta a movimentare un tirante (36) di movimentazione di detto carrello (18).
  18. 18) Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto contenitore interno (12) è di tipo floscio e/o sigillabile ermeticamente.
  19. 19) Sistema di contenimento per prodotti sfusi, caratterizzato dal fatto di comprendere un contenitore interno (12) di tipo floscio e/o sigillabile ermeticamente atto a contenere prodotti sfusi ed un apparato di contenimento e apertura (11) per detto contenitore interno (12) come ad una o più delle rivendicazioni precedenti.
  20. 20) Metodo per il contenimento e lo scarico di prodotti sfusi, comprendente - una fase di contenimento dei prodotti all’interno di un primo contenitore floscio (12) a sua volta contenuto in un involucro esterno (13), - una fase di apertura automatica di una porzione dell’involucro esterno (13) da rivolgere verso il basso ed una sostanzialmente contemporanea fase di lacerazione di detto contenitore interno floscio (12) in sostanziale corrispondenza all’apertura definita su detto involucro esterno (13), con conseguente caduta per gravità del materiale sfuso.
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