ITBZ20100016A1 - Sistema di protezione avvolgibile e removibile per bicicletta - Google Patents

Sistema di protezione avvolgibile e removibile per bicicletta Download PDF

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ITBZ20100016A1
ITBZ20100016A1 IT000016A ITBZ20100016A ITBZ20100016A1 IT BZ20100016 A1 ITBZ20100016 A1 IT BZ20100016A1 IT 000016 A IT000016 A IT 000016A IT BZ20100016 A ITBZ20100016 A IT BZ20100016A IT BZ20100016 A1 ITBZ20100016 A1 IT BZ20100016A1
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Luca Martorano
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Luca Martorano
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Description

Descrizione:
Introduzione:
Descrizione annessa alla domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo: "Sistema di protezione avvolgibile e removibile per bicicletta".
Campo tecnico dell'invenzione:
L'invenzione si colloca nel campo dell'accessorio per bicicletta, in particolare di sistemi protettivi removibili come ad esempio i parafanghi.
Stato della Tecnica:
Nello scenario ciclistico attuale, esistono quattro tipi di protezione per evitare che acqua e detriti vengano proiettati dalle ruote sulla bicicletta e sul conducente:
1. Parafanghi permanenti, solitamente usati su bici di uso non agonistico e urbano;
2. Parafanghi removibili, solitamente usati su bici di uso non agonistico ma per le quali semplicità e leggerezza rappresentano un requisito importante;
3. Protezioni sulla persona (abbigliamento) solitamente preferite per uso agonistico.
4. Parafanghi specifici per biciclette da discesa di uso agonistico.
Il mercato spinge sempre più utenti che usano protezioni della categoria 2 ad emulare gli equipaggiamenti più sofisticati ed essenziali degli utenti della categoria 3, invogliandoli pertanto a rinunciare a dei parafanghi spesso superflui durante le escursioni.
Numerosi parafanghi removibili presenti sul mercato sono perciò costituiti da un sistema di fissaggio rapido che permette, in condizioni di necessità, di aggiungere rapidamente tale equipaggiamento. Tuttavia essi sono costituiti oltre che dal fissaggio rapido, anche da protezioni plastiche rigide e ingombranti e spesso non trasportabili durante l'escursione se non già montate a bordo: l'utente si trova così a dover scegliere al momento della partenza se equipaggiarsi dall'inizio o rinunciarvi.
Per ovviare a questo alcuni prodotti sul mercato prevedono una piegabilità dell'accessorio mediante scorrimento di elementi concentrici o lineari a numerosi sfili, che consentono di ridurne l'ingombro e dunque di essere trasportati separatamente durante l'escursione, e se necessario, di essere installati. Essi hanno il pregio di essere compatti, ma spesso sono costruttivamente complessi e quindi costosi o pesanti e in qualche caso lenti da montare. Vi sono anche alcuni esperimenti in cui è prevista una componente avvolgibile che permetta di essere installata e poi svolta in condizioni di necessità.
Documenti citati:
US5562296 10/1996 S. Warren Hall; Jaquelyn L. O. Hall . B62D 25/16
Tratta di una protezione per bicicletta avvolgibile e riponibile in una custodia montata sotto alla sella della bicicletta; il principio di avvolgimento adottato è simile a quello sotto riportato, ma il modo di montaggio alla bicicletta e soprattutto il sistema di fissaggio della lamina avvolgibile sono diversi. Questi costringono la lamina ad essere sovradimensionata rispetto all'uso e impongono uno stoccaggio sul mezzo. L'accessorio rimane pertanto permanentemente dislocato sulla bicicletta.
US5121935 06/1992 Francis X. Mathieu . B62D 25/16
Tratta di una protezione per bicicletta avvolgibile e collegata mediante fissaggio alla vite che serra il reggisella; il principio di avvolgimento adottato è simile a quello sotto riportato, ma anche in questo caso il sistema di fissaggio della lamina avvolgibile è diverso. Inoltre l'accessorio non è removibile in poco tempo e senza utensili. US2956795 08/1960 E. E. Foster
Tratta dell'invenzione della molla elastica a comportamento spiroidale; tale principio meccanico può essere adottato alla base dell'invenzione di seguito esposta.
US5762349 06/1998 Robert M. Gancarz . B62D 25/16
Tratta di una protezione per bicicletta costituita da un foglio pieghevole e fissabile sotto alla sella. Pur essendo un'invenzione molto diversa, questa pubblicazione è stata scelta perché esprime un principio di inarcamento delle sezioni del foglio, per conferire rigidità alla struttura laminare utilizzata.
U 56659483 12/2003 Simon Blythe . B62D 25/16
Tratta di un parafango per bicicletta, parzialmente pieghevole lungo un arco di cerchio e condivide con l'invenzione di seguito riportata l'obiettivo di riduzione degli ingombri.
EP0349646A101/1990 Ostrowiecki Morris . B62J 15/00, B62J 1/28
Tratta di una protezione per bicicletta, impacchettabile lungo un asse di sviluppo lineare;
GB2393166A 03/2004 Tony Hsu . B62J 15/00
Tratta di un parafango per bicicletta, pieghevole e impilabile lungo più archi concentrici e condivide con l'invenzione di seguito riportata la sua totale rimozione dalla bici e la riduzione degli ingombri dell'accessorio. Esposizione:
La presente invenzione è costituita da due principali parti meccaniche in collegamento: La prima (1) è costituita da un elemento che permette il collegamento tra la bicicletta e la lamina protettiva. La seconda (2) è la lamina protettiva stessa, che in fase di utilizzo può essere estesa fino ad assicurare una barriera protettiva sovrastante la ruota. Queste due parti messe in relazione permettono all'oggetto di avere due posizioni di utilizzo, di seguito definite condizione di trasporto [X] e condizione di esercizio [Y]:
Nella condizione di trasporto [X] la lamina (2) è arrotolata su sé stessa e non inserita all'interno del profilo di collegamento (1) come rappresentato in Fig 1. In questa condizione l'oggetto è compatto e facilmente trasportabile in tasca, in borsa, nello zaino o in un portaoggetti di cui è munita la bicicletta. Nella condizione di esercizio [Y] la lamina è estesa e inserita all'interno del profilo di collegamento che le conferisce totale rigidità. Vedere Fig. 3.
Le operazioni che permettono di passare dalla posizione [X] alla posizione [Y] sono manuali (vedere Fig 2). Le operazioni che permettono al contrario di passare dalla posizione [Y] a quella [X] dipendono dal materiale scelto per quella medesima geometria:
Adottando una lamina di acciaio armonico opportunamente rivestita, l'arrotolamento della lamina è agevolato da un ritorno spontaneo del pezzo, che comportandosi come una molla, può scattare da uno stato di equilibrio garantito dalla bombatura lungo tutta la lunghezza -che ne permette la stabilità in assetto esteso-, ad uno stato di equilibrio costituito dal suo completo raccoglimento in una geometria spiroidale. Tale azionamento è manuale e per avviarlo sarà sufficiente che l'utente pieghi la lamina con decisione snervando la bombatura longitudinale.
Adottando una lamina di polimero flessibile, l'arrotolamento del materiale sarà accompagnata manualmente. In ogni caso, ciò che conferisce stabilità definitiva alla lamina (2) nella posizione estesa [X], è l'inserimento a spinta di una sua estremità nel profilo (1). La sua sezione infatti è definita in modo tale da trasmettere tensione all'estremità della lamina che vi si accoppia.
Per inserire la lamina (2) nella sede del pezzo (1) (come indicato dalle frecce delle Fig. 6 e 7), è necessario comprimere manualmente la sezione immediatamente prossima al profilo di alloggiamento, e dunque deformarla premendo le pareti esterne longitudinali verso il centro della bombatura: il risultato della compressione locale dei due bordi della lamina genera una flessione della sezione che si ripercuote lungo tutta sua lunghezza. Nella zona di accoppiamento, essa subisce così una deformazione elastica, che la inarca maggiormente rispetto alla sua geometria di equilibrio. In Fig. 5 viene rappresentata la lamina in posizione estesa ed in totale equilibrio. In Fig. 6 sono invece schematizzate anche la zona di accoppiamento del profilo (1) e della lamina (2); quest'ultima è rappresentata proprio mentre sta per essere inserita nel profilo (come indica la freccia). Se si confrontano tra loro le due sezioni del pezzo (2) di Fig. 6, si nota come quella all'estremità di sinistra, pronta per essere inserita nel profilo di collegamento (1), abbia raggio minore, altezza complessiva maggiore e larghezza della sezione minore rispetto a quella all'estremità destra. La sezione di sinistra è sollecitata più del suo stato di equilibrio.
In questa circostanza la deformazione sarà massima in corrispondenza della zona di accoppiamento, e gradualmente diminuirà verso l'estremità libera opposta; ma contribuirà a garantire una nervatura dei pezzo in grado di mantenerlo in posizione estesa anche durante la condizione di esercizio [Y].
Le pareti laterali del profilo di alloggiamento (1) permettono di mantenere costante questa condizione di flessione per tutto il tempo di inserimento: in questo modo è garantito il bloccaggio isostatico tra i due elementi, e si previene che la lamina (2) si riavvolga su sé stessa inaspettatamente a causa delle sollecitazioni dinamiche prodotte dalle oscillazioni durante il moto. Lo scaricamento di materiale dal bordo inferiore del profilo di inserimento sul pezzo (1), evidente nella sezione di Fig. 15, serve a togliere materiale proprio dove più facilmente esso avrebbe potuto collidere con la bombatura della lamina (2), che una volta snervata si sarebbe avvolta.
Le Fig. 6 e 7 mettono in evidenza come una variazione di forma della lamina non comprometta la flessione delle sezioni e dunque il comportamento del pezzo.
Le Fig. 8, 9 e 10 rappresentano una possibile applicazione del principio sopra esposto, ad un parafango posteriore, che ripara da acqua e detriti sollevati dalla ruota posteriore. Il profilo di collegamento (la) altro non è che una declinazione del generico profilo (1) fin'ora descritto, specificamente predisposta al fissaggio posteriore. In questo caso esso ha un corpo cilindrico cavo flessibile come una molletta, che gli permette di essere inserito lungo il tubo verticale della bicicletta (4), oppure lungo il tubo reggisella della medesima. La lamina (2a) altro non è che la declinazione posteriore della lamina (2) finora descritta. Attorno al profilo (la) viene assicurato un anello elastico di fissaggio (3a). La Fig. 11 mostra un esempio di applicazione alla bicicletta. Le Fig. 12, 13 e 14 rappresentano II parafango posteriore quando è completamente chiuso. L'anello elastico (3a) serve ad avvolgere la lamina (2a) e a mantenerla coesa al profilo (la).
Le Fig. 15, 16 e 17 rappresentano il sistema di protezione posteriore quando è esteso. Le scanalature lungo l'interno del corpo cilindrico del profilo (la) conferiscono maggiore elasticità al cilindro, che si deve adattare a più diametri di tubo. La sezione a forma di "C" a un'estremità verticale del cilindro agevola il fissaggio dell'anello elastico (3a) (vedere Fig. 16). La Fig. 18 rappresenta un altro modo di utilizzare l'oggetto durante un'escursione: esso può rimanere montato sulla bicicletta, e per ingombrare meno, mantenere la lamina arrotolata ma pur sempre inserita nel profilo (la). Nelle Fig. 8, 12, 13 e 14 l'oggetto viene rappresentato chiuso e compatto, perché sia grazie alla coesione garantita dall'elasticità della lamina (2a) avvolta attorno al profilo (la), sia grazie all'anello elastico (3a), i corpi di ciascun componente vengono mantenuti insieme a formare un unico oggetto tascabile adatto ad assolvere la condizione di trasposto [X].
Le Fig. 19 e 20, rappresentano un'altra declinazione del medesimo principio nelle solite due condizioni [X] e [Y] : La sua funzione occorre a proteggere il ciclista e il mezzo stesso dal sollevamento di acqua e detriti prodotto dalla ruota anteriore. La funzione di collegamento in questo caso è svolta dal profilo di collegamento (lb) che è predisposto per essere montato sotto al tubo obliquo della bicicletta (3) (come in Fig. 21). Esso è strutturato per accogliere due lamine avvolgibili tra loro identiche (2b) alle sue estremità laterali. Centralmente, fissato mediante anello elastico (3b), il profilo (lb) si accoppia al tubo obliquo della bicicletta. Anche in questo caso il profilo di collegamento (lb) presenta delle alette flessibili con sezione terminale a forma di "C" che permettono il fissaggio dell'elastico (11); mentre centralmente le scanalature longitudinali contribuiscono a rendere più flessibile il profilo (lb) permettendogli di adattarsi a varie sezioni e di avvolgere con aderenza il tubo obliquo della bicicletta (4). Anche in questo caso in condizioni di trasporto [X] l'anello elastico (3b) viene utilizzato per mantenere compatti i componenti (lb) e (2b) una volta rimossi dalla bicicletta e ripiegati (vedere Fig. 19).
Con gli stessi criteri si può realizzare la variante di Fig. 22 e 23, che si colloca anteriormente sotto all'attacco manubrio della bicicletta (4) (Fig. 24): in questo caso il profilo di collegamento anteriore (le) funge da supporto per la lamina protettiva (2c). Il pezzo (le) viene assicurato ai tubi della bicicletta in corrispondenza degli anelli distanziali dello sterzo, dove la sezione è costante. In condizione [Y] l'anello elastico (3c) contribuisce a mantenere solido il contatto con la bicicletta (4) e al contempo in condizione [X] garantisce la reciproca compattezza dei due pezzi (le) e (2c).
Allo stesso modo può essere realizzata una protezione per la ruota anteriore che si blocchi sotto al cannotto dello sterzo, e che disponga sia di una lamina che si sviluppa anteriormente, sia di una obliqua disposta posteriormente (Fig. 25, 26 e 27). Il profilo di collegamento (ld) alloggia due lamine avvolgibili di tipo (2d). Quest'ultimo sistema è adatto esclusivamente a biciclette che prevedono sufficiente spazio tra la testa della forcella e la ruota anteriore, ed è alternativo alle precedenti due declinazioni.
Effetti vantaggiosi offerti dall'invenzione:
Il trovato garantisce all'utente finale:
ingombri ridottissimi da chiuso (pochi cm cubi)
pesi ridottissimi da aperto e chiuso (attorno ai 40grammi)
elevata velocità di montaggio e smontaggio (fino a 20 secondi)
totale removibilità senza intaccare funzionalità ed estetica originali della bicicletta
efficacia paragonabile a parafanghi permanenti.
Breve descrizione delle figure:
Fig. 1. Profilo di collegamento (1) e lamina (2) arrotolata.
Fig. 2. Svolgimento della lamina (2) e suo inserimento nel profilo di collegamento (1).
Fig. 3. Lamina (2) distesa e inserita nel profilo (1).
Fig. 4. Bicicletta generica (4) a cui si sommano profilo (1) e lamina (2) montati assieme.
Fig. 5. Pianta della lamina (2) in posizione distesa e sue sezioni alle estremità.
Fig. 6. Pianta della lamina (2), suo inserimento nel profilo (1) e sezioni principali.
Fig. 7. Pianta della lamina (2) con forma alternativa, suo inserimento nel profilo (1) e sezioni principali.
Fig. 8, 9, 10 Sequenza di montaggio della declinazione del trovato per uso posteriore (componenti (4), (8), (10)). Fig. 11. Bicicletta generica (4) con montato il trovato per uso posteriore.
Fig. 12, 13, 14. Vista laterale e sezione, vista frontale e vista superiore e sezione del trovato per uso posteriore in condizione di trasporto [X].
Fig. 15, 16, 17. Sezione laterale, vista superiore e sezione, vista frontale del trovato per uso posteriore in condizione di esercizio [Y].
Fig. 18. Vista laterale del trovato ad uso posteriore per un impiego ibrido tra le condizioni [X] e [Y] .
Fig. 19, 20, 21. Protezione centrale per ruota anteriore di tipo uno, in condizione di trasporto [X], in condizione di esercizio [Y] e montato su una generica bicicletta (4).
Fig. 22, 23, 24. Protezione per ruota anteriore di tipo due, in condizione di trasporto [X], in condizione di esercizio [Y] e montato su una generica bicicletta (4).
Fig. 25, 26, 27. Protezione per ruota anteriore di tipo tre, in condizione di trasporto [X], in condizione di esercizio [Y] e montato su una generica bicicletta (4).
Breve descrizione delle componenti:
1 profilo di collegamento generico, utile a collegare la lamina (2) alla bicicletta (4).
2 lamina protettiva avvolgibile ed estendibile generica, utile alla protezione del conducente e della bicicletta (4).
3 anello elastico di fissaggio generico
4 bicicletta generica
la profilo di collegamento posteriore, utile a collegare la lamina (2a) alla bicicletta (4).
lb profilo di collegamento centrale, utile a collegare due lamine (2b) alla bicicletta (4).
le profilo di collegamento anteriore, utile a collegare la lamina (2c) alla bicicletta (4).
ld profilo di collegamento anteriore per forcella, utile a collegare due lamine (2d) sotto alla forcella anteriore della bicicletta (4).
2a lamina protettiva avvolgibile ed estendibile posteriore.
2b lamina protettiva avvolgibile ed estendibile centrale.
2c lamina protettiva avvolgibile ed estendibile anteriore.
2d lamina protettiva avvolgibile ed estendibile anteriore per forcella.
3a anello elastico di fissaggio posteriore.
3b anello elastico di fissaggio centrale.
3c anello elastico di fissaggio anteriore.
3d anello elastico di fissaggio anteriore per forcella.

Claims (7)

  1. Rivendicazioni: 1 Premessa: Lo stato della tecnica nota comprende delle protezioni per bicicletta ripiegabili nei modi più svariati. Uno di questi modi contempla dei sistemi avvolgibili costituiti da una serie di componenti meccanici adibiti alla connessione alla bicicletta, e da una lamina avvolgibile in forma spiroidale. Questa moltitudine di componenti permettono di avere complessivamente un accessorio che prevede due posizioni di uso: la prima avvolta e compatta, la seconda distesa e adibita alla protezione. Costruzione: Il trovato qui descritto è costituito essenzialmente da: 1) Un elemento di seguito definito profilo di collegamento, che permette la connessione tra la bicicletta (4) e la lamina avvolgibile. Tale profilo è costituito da un unico corpo, che prevede una zona adibita all'inserimento e al bloccaggio della lamina, e una zona adibita al suo fissaggio alla bicicletta. Esso corrisponde all'elemento generico (1) o a seconda delle specifiche declinazioni delle figure, agli elementi (la), (lb), (le), o (ld); e da 2) un elemento definito lamina avvolgibile, corrispondente all'elemento (2), o a seconda delle declinazioni nelle diverse figure, agli elementi (2a), (2b), (2c) o (2d). Tale lamina permette due posizioni, raccolta ed estesa. Le sue due diverse configurazioni geometriche caratterizzano due situazioni d'uso specifiche, definite condizione di trasporto [X] e condizione di esercizio [Y]: Nella condizione di trasporto [X] la lamina è avvolta attorno al profilo di collegamento in una geometria spiroidale molto compatta e perciò facilmente trasportabile in tasca, in borsa, nello zaino o in un portaoggetti di cui è munita la bicicletta; Nella condizione di esercizio [Y] la lamina si presenta estesa ed inserita nel profilo di collegamento; Essa è costituita da uno sviluppo prevalentemente lineare e da una sezione bombata, e vi corrisponde la funzione di protezione del ciclista e della bicicletta dal sollevamento di acqua e detriti durante l'escursione. Parte caratterizzante: A differenza che nelle altre pubblicazioni, il trovato qui presentato si distingue per il modo in cui vengono risolte le due condizioni di uso [X] e [Y] : infatti il trovato è caratterizzato dal fatto che la lamina avvolgibile si inserisce all'interno di un singolo componente di collegamento in modo originale: questo componente è caratterizzato da un profilo a sezione costante che accoglie un'estremità della lamina all'interno della sua sede lineare angusta. La particolare conformazione della zona di accoppiamento, che stringe dai lati verso il centro la sezione della lamina comprimendola e inarcandola, fa sì che alla lamina sia impressa una flessione che si distribuisce progressivamente lungo tutta la sua lunghezza e che la irrigidisce al punto da prevenirne il riavvolgimento improvviso o indesiderato durante l'uso. Questa peculiarità, diversa dalle altre soluzioni pubblicate, permette all'accessorio una conformazione e una prestazione (in termini di peso, dimensioni e velocità di montaggio) senza confronto.
  2. 2 Sulla base dell'enunciato della riv. 1, il trovato è caratterizzato dal fatto che la sezione della lamina avvolgibile, abbia sempre una conformazione piatta quando è avvolta; e abbia sempre una sezione curva definita da una porzione di circonferenza quando è distesa [Y]. Questa sezione caratterizza la lamina in qualsiasi punto della sua lunghezza prima di essere alloggiata nel profilo di collegamento, o alla sua estremità libera dopo essere stata inserita nel profilo.
  3. 3. Sulla base dell'enunciato della riv. 1, il trovato dispone di un accoppiamento tra il profilo di collegamento e la lamina avvolgibile, caratterizzato dal fatto che la sezione del profilo che alloggia una estremità della lamina estesa, la costringa a flettere ed inarcarsi maggiormente rispetto alla propria condizione di equilibrio statico, conferendole così ulteriore stabilità in assetto esteso e conferendo solidità al suo accoppiamento col profilo di collegamento nell'espletamento della funzione di protezione (situazione di esercizio [Y]). Un bordo tagliato ad ellisse lungo la pancia inferiore del profilo, che corrisponde alla zona di massima bombatura della sezione della lamina, previene il contatto con essa, e dunque uno snervamento della lamina che ne comporterebbe un indesiderato riavvolgimento. Variando la forma della lamina o dell'estremità del profilo, il comportamento delle sezioni non cambia.
  4. 4. L'invenzione è costituita da un profilo di collegamento, caratterizzato dal fatto che nella condizione di trasporto [X], esso possa essere completamente rimosso in pochi istanti dalla bicicletta, e la lasci priva di qualsiasi componente relativo; Quest'operazione non richiede alcun utensile e può essere svolta in circa 5 secondi.
  5. 5. Sulla base dell'enunciato della riv. 4, la rapida e completa rimozione del profilo di collegamento, dipende dalla conformazione dello stesso: infatti la parte del profilo adibita all'accoppiamento ai tubi della bici, è caratterizzata da una particolare forma cilindrica cava (più o meno completa e più o meno alta a seconda delle specifiche applicazioni ( la-ld }} a spessore variabile e dalla superficie interna scanalata nella direzione dell'asse del tubo a cui si accoppia. In questo modo la geometria permette un'ampia elasticità in grado di adattarsi a diversi diametri e forme di tubo della bicicletta a cui si vincola, e di aderirgli avvolgendolo con forza convergente come una molletta. Così premendo la zona aperta del cilindro contro il tubo, il profilo di collegamento si incastra, mentre esercitando una trazione nel verso di uscita, il profilo può essere rimosso.
  6. 6. Il trovato è caratterizzato dal fatto che il profilo di collegamento costituisca il supporto d'incastro per la lamina avvolgibile sia in fase di estensione (condizione di esercizio [Y]), sia quando è avvolta (condizione di trasporto [X]). Anche in quest'ultima condizione l'oggetto si presenta pertanto come un corpo unico e solidale, il cui incastro principale è costituito dall'attrito tra le spire della lamina e il cilindro di ancoraggio alla bicicletta presente sul profilo di collegamento.
  7. 7. Sulla base dell'enunciato delle riv. 5 e 6, si dispone che vi sia un anello elastico, che a seconda delle specifiche declinazioni viene contrassegnato da (3a), (3b), (3c) o (3d). Esso contribuisce ad assicurare solidamente l'accoppiamento tra il profilo di collegamento e il telaio della bicicletta nella condizione di esercizio [Y], e contribuisce a rendere solido l'accoppiamento tra il profilo di collegamento e la lamina avvolgibile quando è arrotolata a spirale nella condizione di trasporto [X]. Relativamente alla riv. 7, si dispone che almeno un lembo terminale della porzione cilindrica di alloggiamento del tubo sul profilo di collegamento, abbia una sezione a "C" che permetta di fermare Yanello elastico al profilo di collegamento stesso. 9. Sulla base dell'enunciato della riv. 1, il trovato è caratterizzato dal fatto che il profilo di collegamento preveda l'inserimento di un'estremità della lamina avvolgibile anche quando questa si presenta avvolta su sé stessa. In questo modo l'oggetto viene utilizzato in una condizione ibrida tra quella di trasporto [X] e quella di esercizio [Y]; così la lamina pur essendo già montata alla bicicletta, non ingombra lo spazio attorno alla ruota. 10. Il trovato è caratterizzato dal fatto che il profilo di collegamento in alcune applicazioni possa alloggiare due lamine avvolgibili separate e appaiate, oppure tra loro allineate.
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