ITBS20120025U1 - Distributore automatico di acqua alcalina - Google Patents

Distributore automatico di acqua alcalina

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ITBS20120025U1
ITBS20120025U1 ITBS20120025U ITBS20120025U1 IT BS20120025 U1 ITBS20120025 U1 IT BS20120025U1 IT BS20120025 U ITBS20120025 U IT BS20120025U IT BS20120025 U1 ITBS20120025 U1 IT BS20120025U1
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IT
Italy
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alkaline water
flow
water
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Stefano Zattara
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Fcz Ambient Technology S R L
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  • Feeding, Discharge, Calcimining, Fusing, And Gas-Generation Devices (AREA)

Description

DESCRIZIONE
Il presente trovato riguarda un distributore automatico di acqua alcalina.
È risaputo come svariate patologie da cui è affetto l'uomo, ad esempio malattie gastroenteriche, cutanee, nervose, osteoarticolari oppure endocrine, siano correlate ad abnormi livelli di acidità nell'organismo. I valori di acidità o di basicità corporei devono essere mantenuti all'interno di intervalli di valore estremamente ristretti (ad esempio il valore pH del sangue deve essere mantenuto tra 7,35 e 7,45), in quanto giocano un ruolo determinante per il benessere e per il corretto svolgimento delle funzioni metaboliche. La creazione di un clima acido è favorita da numerosi fattori della vita moderna, quali l'alimentazione, lo stress e l'intossicazione ambientale. L'organismo, da parte sua, è predisposto per opporsi ad un tale squilibrio acido tamponandolo tramite l'utilizzo di sali minerali alcalini; se il regime alimentare non contiene tuttavia una quantità sufficiente di tali sali, si verifica inevitabilmente un accumulo acido nelle cellule corporee.
Di conseguenza, l'assunzione regolare di acqua alcalina permetterebbe di evitare con maggiore accuratezza l'instaurarsi di accumuli cellulari acidi, ed è inoltre stato dimostrato come un ambiente leggermente basico sia maggiormente idoneo a distruggere gli agenti patogeni, che al contrario prosperano in un clima sbilanciato in direzione acida.
Siccome i trattamenti volti all'ottenimento dell'acqua alcalina ne modificano in una certa misura il sapore e le proprietà organolettiche, non a tutti i soggetti è gradito il gusto risultante dell'acqua trattata.
Inoltre, le apparecchiature che consentono di effettuare la trasformazione dell'acqua municipale sono spesso costose, per cui risultano poco o per nulla accessibili ad una pluralità di soggetti che invece potrebbero trarre giovamento dalla somministrazione di tale acqua.
Il presente trovato si colloca all'interno di tale panorama, proponendosi di fornire un distributore automatico idoneo a generare acqua alcalina, e progettato per rendere tollerabile il sapore di questa ad un aumentato numero di utenti.
Tale obiettivo è raggiunto mediante un distributore secondo la rivendicazione 1. Le rivendicazioni da questa dipendenti mostrano varianti di realizzazione preferite.
L'oggetto del presente trovato verrà ora descritto nel dettaglio, con l'ausilio delle tavole allegate, in cui:
la figura 1 mostra una vista frontale di un distributore oggetto del presente trovato, in accordo ad una possibile forma di realizzazione;
la figura 2 illustra uno schema a blocchi dei componenti interni del distributore di figura 1, in accordo ad una possibile forma di realizzazione;
la figura 3 rappresenta una schematizzazione di possibili mezzi di alcalinizzazione implementabili nel suddetto dispositivo.
Con riferimento alle tavole suddette, con il numero di riferimento 1 si è contraddistinto, nella sua totalità, un distributore di acqua alcalina.
Tale distributore 1 comprende un involucro 2 che delimita un vano interno 4, nel quale sono almeno parzialmente accolti i componenti descritti a seguire. Ad esempio, come in particolare mostrato in figura 1, l'involucro 2 comprende un'apertura frontale (occultata) per l'accesso al vano interno 4, tale apertura essendo preferibilmente accessibile tramite un portello mobile 34, incernierato lateralmente, che completa frontalmente l'involucro.
In accordo a diverse forme di realizzazione, nell'involucro 4 possono essere ricavate diverse sedi per collocare in modo indipendente un monitor touch screen 32 per la gestione del distributore 1, mezzi di riscossione 30 per il riconoscimento di un credito (ad esempio in contanti, monete, tramite bancomat, carte di credito, buoni d'acquisto, gettoni, carte prepagate, tramite cellulare, tablet o simili), e/o una o più baie di prelievo 36 , 38 del liquido erogato. Preferibilmente, tali sedi sono disposte in corrispondenza del portello mobile 34.
II dispositivo 1 comprende inoltre un circuito idraulico di processo 6 almeno parzialmente (preferibilmente totalmente) accolto nel vano interno 4; il circuito idraulico 6 comprende una zona di ingresso 8 per un flusso di acqua potabile, almeno una zona di erogazione 10, 12 di un flusso di acqua alcalina e mezzi di alcalinizzazione 14', 14", disposti tra la zona di ingresso 8 e la zona di erogazione 10, 12 per generare un flusso di acqua alcalina dal flusso di acqua potabile.
Pertanto i mezzi di alcalinizzazione, preferibilmente a funzionamento elettrolitico, sono delegati a ricevere l'acqua potabile (ad esempio dalla rete municipale), e a originare da un lato il flusso di acqua alcalina, dall'altro un flusso di acqua acida.
In particolare, per le varianti che prevedono almeno un alcalinizzatore elettrolitico (sebbene, in accordo ad un'ulteriore variante, tale scissione sia ottenibile anche tramite un sistema a sfere ( b i o- ) ceramiche ) , l'acqua potabile viene convogliata dalla zona di ingresso 8 ad una camera di ionizzazione 40 di tale alcalinizzatore tramite una linea di alimentazione idrica 48. In tale camera 40 sono vantaggiosamente inseriti almeno un primo elettrodo 42 carico negativamente ed almeno un secondo elettrodo 44 carico positivamente: il primo elettrodo 42 esercita un'attrazione coulombiana verso i minerali carichi positivamente (ad esempio contenenti calcio, magnesio, sodio, potassio) generando la frazione alcalina, mentre il secondo elettrodo 44 attira i minerali negativi (ad esempio cloro, zolfo, fosforo) originando la frazione acida, per cui l'apposizione di una differenza di potenziale all'acqua potabile provoca una ripartizione dei minerali originariamente presenti verso gli elettrodi di carica opposta. Ad esempio, possono essere impiegati elettrodi in titanio rivestiti in platino; in accordo ad una variante ulteriore, gli elettrodi 42, 44 possono essere accolti in una o più celle, preferibilmente organizzate in moduli.
Di conseguenza, se il suddetto procedimento di separazione venisse eseguito su acqua deionizzata (o addirittura bi-ionizzata) , tale scissione non si potrebbe verificare.
1 flussi dell'acqua alcalina e dell'acqua acida vengono successivamente fatti fuoriuscire dalla camera di ionizzazione 40, e gestiti in maniera indipendente. In particolare, il flusso di acqua acida viene preferibilmente convogliato al di fuori dell'involucro 2 tramite un sistema di scarico 22, mentre il flusso di acqua alcalina viene condotto (tramite la conduttura 46', 46") verso la zona di erogazione 10, 12.
In alternativa, il flusso di acqua acida può essere accumulato in un serbatoio di raccolta, oppure convogliato anch'esso verso la zona di erogazione 10, 12.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, il convogliamento attraverso il sistema di scarico 22 avviene senza transitare dalla zona di erogazione 10, 12, vale a dire con un percorso indipendente da quello del flusso di acqua alcalina.
Preferibilmente, è prevista una coppia di alcalinizzatori elettrolitici disposti reciprocamente in parallelo.
In accordo alle forme di realizzazione mostrate nelle figure, sono previste una prima 10 ed una seconda 12 zona di erogazione, una delle quali è in particolare delegata al riempimento di bottiglie/borracce 60 l'altra di bicchieri/tazze 62. Tali zone di erogazione possono essere accolte ciascuna in una propria baia di prelievo 36, 38.
Opzionalmente, a valle e/oppure a monte dei mezzi di alcalinizzazione 14', 14", il dispositivo 1 può prevedere mezzi di refrigerazione 58 del flusso di acqua alcalina/acida e/o del flusso di acqua potabile rispettivamente. Ad esempio, tali mezzi di refrigerazione (comprendenti un circuito frigorifero secondo una variante) possono essere previsti per fornire il flusso di acqua alcalina (ed opzionalmente anche di acqua acida) ad una temperatura desiderata. In accordo ad una variante vantaggiosa, il dispositivo può inoltre comprendere mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 comandabili, ad esempio da un utente, in modo da consentire/impedire/regolare l'erogazione del flusso di acqua alcalina. Ad esempio, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 comprendono una CPU, un computer e/o una centralina di controllo collegati all'involucro 2.
Di conseguenza, in accordo a questa forma di realizzazione, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 sono adibiti a governare il funzionamento del dispositivo 1.
Ad esempio, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 comprendono almeno un monitor touch screen 32, preferibilmente con un'intuitiva interfaccia utente. Preferibilmente, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 sono comandabili in remoto.
In particolare, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 possono comprendere mezzi di comunicazione remota (ad esempio un modulo GSM, un collegamento ad una rete informatica o ad una rete internet) in modo da inviare segnali di allarme o di funzionamento dal dispositivo 1.
Perciò, in caso di malfunzionamenti, i mezzi di comunicazione remota sono adatti ad inviare segnali di allarme, ad esempio alla centralina di un centro assistenza; secondo una variante ulteriore, anche nel caso di corretto funzionamento, i mezzi di gestione e controllo possono inviare segnali di status, ad esempio periodici, tramite i mezzi di comunicazione remota.
In accordo ad una forma di realizzazione ulteriore, i mezzi di comunicazione remota sono adatti a ricevere segnali remoti, in modo da consentire una gestione del distributore 1. Ad esempio, in accordo a questa variante, alcune regolazioni o impostazioni possono essere effettuate da un tecnico oppure da un medico che si trova ad una certa distanza dal distributore 1, e che quindi non può interagire con il distributore localmente .
Opzionalmente, i mezzi di gestione e controllo possono comprendere uno o entrambi tra mezzi di riconoscimento di un utente, ad esempio per fornire la quantità e la tipologia di acqua per quel determinato utente, e/o mezzi di temporizzazione per un rilascio temporizzato (ad orari o ad intervalli precisi) della bevanda.
In accordo a diverse forme di realizzazione, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 sono adatti a regolare, in maniera indipendente, la velocità di flusso dell'acqua potabile e/o dell'acqua alcalina, la velocità di trasformazione dell'acqua potabile ad acqua alcalina, il pH dell'acqua alcalina (o acida) erogata e/oppure la temperatura di erogazione dell'acqua alcalina /aci da.
In accordo alla prima delle suddette varianti, il dispositivo 1 comprende almeno una pompa 50 per spostare l'acqua potabile entrante nel circuito idraulico di processo 6. In accordo a tale variante, i mezzi di gestione e controllo possono essere operativamente collegati a tale pompa 50 per impostare una determinata portata di liquido da, oppure verso, i mezzi di al cal ini z z a z i one 14' , 14", a seconda che questi ultimi siano disposti a monte oppure a valle della pompa.
Preferibilmente, la pompa è disposta a monte dei mezzi di alcalinizzazione 14', 14", ed in particolare tra la zona di ingresso 8 e tali mezzi.
Opzionalmente, a monte dei mezzi di alcalinizzazione 14' , 14" può essere previsto ulteriormente un addolcitore 52 per il flusso di acqua potabile. Ad esempio, tale addolcitore può essere posizionato a valle della pompa 50, e può ad esempio provocare una filtrazione meccanica dell'acqua potabile entrante nel circuito 6, oppure un' almeno parziale rimozione della durezza di tale liquido.
In merito alla velocità di flusso dell'acqua alcalina, una prima variante può prevedere che la sua regolazione avvenga agendo sulla portata dell'acqua potabile in ingresso in quanto, riducendo ad esempio la velocità della pompa 50 nella maniera suddetta, si limita la quantità di acqua alcalina entrante (o uscente) dai mezzi di alcalinizzazione 14', 14".
In accordo ad una forma di realizzazione ulteriore, a valle dei mezzi di alcalinizzazione 14', 14" possono essere previsti mezzi di intercettazione 54', 54" (ad esempio almeno un'elettrovalvola) in modo da strozzare in quella posizione la sezione di transito dell'acqua alcal ina. Vantaggiosamente, i mezzi di intercettazione 54', 54" sono comandabili dai mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32.
Perciò, quando i mezzi di intercettazione 54', 54" riducono la portata dell'acqua alcalina, a monte dei mezzi di alcalinizzazione può crearsi un accumulo di acqua alcalina, che potrebbe ad esempio essere gestito tramite un apposito vaso di accumulo (non illustrato). In accordo ad una forma di realizzazione ulteriore, la velocità di trasformazione dell'acqua potabile ad acqua alcal ina e/o il pH dell'acqua alcalina erogata sono controllabili, agendo tramite i mezzi di gestione e controllo, selezionando la differenza di potenziale tra gli elettrodi 42, 44 e/o l'intensità di corrente con cui tali elettrodi sono alimentati oppure, in accordo ad una variante ulteriore, aggiustando il tempo di residenza dell'acqua potabile nella camera di ionizzazione 40.
A tal proposito, una forma di realizzazione del dispositivo 1 potrebbe prevedere l'impiego di almeno un misuratore di pH 56', 56"; tale misuratore è vantaggiosamente disposto a valle dei mezzi di alcalinizzazione, ed è idoneo a rilevare il valore di pH del flusso di acqua alcalina e, tramite i mezzi di gestione e controllo, ad agire in maniera indipendente sulla pompa 50, sui mezzi di intercettazione 54', 54" e/o sulle summenzionate variabili di funzionamento degli elettrodi 42, 44 per ottenere un valore desiderato .
In accordo ad una forma di realizzazione ulteriore, il valore pH è impostabile tramite i mezzi di gestione e controllo a livelli prestabiliti e distinti; siccome ciascun livello corrisponde ad un determinato range di valori pH, questa variante prevede che il pH non debba essere misurato e aggiustato in maniera conseguente ma che, una volta selezionato il livello prestabilito, i mezzi di gestione e controllo eroghino acqua alcalina (oppure acida) in un ristretto intervallo di pH a seconda della selezione.
Da ultimo, l'ottenimento di una temperatura desiderata dell'acqua alcalina può verificarsi, in accordo ad una prima variante, tramite un collegamento funzionale tra i mezzi di gestione e controllo ed i mezzi di refrigerazione 58. Una variante ulteriore può prevedere che, tramite i mezzi di gestione e controllo, si controlli la velocità di flusso, quindi il tempo di permanenza dell'acqua alcalina oppure dell'acqua potabile in una zona refrigerata dei mezzi di refrigerazione 58. Ad esempio, ciò può essere effettuato attraverso un controllo della pompa 50 oppure dei mezzi di intercettazione 54', 54".
Secondo una forma di realizzazione preferita, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 comprendono mezzi di riscossione 30 idonei a permettere l'erogazione del flusso di acqua alcalina subordinatamente al riconoscimento di un credito.
In altre parole, tale variante rende conto della possibilità che il dispositivo 1 venga collocato in uno spazio pubblico (palestre, ospedali, sale di aspetto, stazioni dei mezzi pubblici, uffici, ecc.), sicché l'erogazione dell'acqua alcalina avvenga solamente a seguito del versamento di una somma pecuniaria oppure di un valore equivalente.
Il dispositivo 1 comprende ulteriormente mezzi di aromatizzazione 16 per introdurre almeno una sostanza aromatizzante nell'acqua alcalina erogata.
Di conseguenza, l'acqua alcalina fornita all'utente viene alterata nel gusto, ad esempio in accordo alla scelta dell'utente medesimo, in modo che l'abitudine "sana" di bere tale tipologia di acqua sia ulteriormente gradevole per chi, per piacere oppure necessità, decide di farne consumo.
In accordo ad una forma di realizzazione, i mezzi di aromatizzazione 16 comprendono un circuito di aromatizzazione accolto nel vano interno 4, dove tale cir cuito è vantaggiosamente separato dal circuito idraulico di processo 6.
Perciò questa forma di realizzazione prevede che il circuito di aromatizzazione non comunichi direttamente con il circuito idraulico di processo 6, ma che sia un circuito indipendente.
Ad esempio, una variante può prevedere che il circuito di aromatizzazione ed il circuito idraulico di processo 6 siano idonei ad erogare separatamente la sostanza aromatizzante e l'acqua alcalina in un contenitore di raccolta 60, 62 comune.
Perciò, una forma realizzativa prevede che un ugello alcalino ed un ugello aromatizzante siano affiancati nell'ameno una baia di prelievo 36, 38, in modo che i rispettivi prodotti vadano a riempire il contenitore di raccolta 60, 62, e che la miscelazione tra la sostanza aromatizzante e l'acqua basica avvenga direttamente nel contenitore .
Secondo una variante, il dispositivo 1 comprende un caricatore di bicchieri 64, ad esempio in plastica, in modo che ciascuna erogazione avvenga in un diverso contenitore pulito. Preferibilmente, tale caricatore di bicchieri 64 è comandabile dai mezzi di gestione e controllo .
Una forma di realizzazione ulteriore prevede che, a monte della zona di erogazione 10, 12 rispetto alla direzione di flusso dell'acqua potabile o alcalina, il circuito di aromatizzazione 18 sia in collegamento fluidico con il circuito idraulico di processo 6.
In tal modo, il circuito di aromatizzazione 18 si immette nel circuito idraulico di processo 6 prima della fuoriuscita dell'acqua alcalina dalla zona di erogazione .
Nella forma di realizzazione mostrata, il circuito di aromatizzazione 18 si introduce nel circuito idraulico di processo 6 a valle dei mezzi di alcalinizzaz ione 14', 14". Preferibilmente, tale circuito 18 si immette a valle dei mezzi di refrigerazione 58.
Ancora più preferibilmente, il circuito di aromatizzazione 18 ed il circuito idraulico di processo 6 convergono in un collettore di miscelazione 20 al quale sono collegate la prima 10 e la separata seconda 12 zona di erogazione.
In accordo ad una forma di realizzazione preferita, i mezzi di aromatizzazione 16 comprendono una pluralità di vani 24<1>, 24<11>, 24<111>per il contenimento separato di sostanze aromatizzanti; ciascuno di tali vani 24<1>, 24<11>, 24<111>è comandabile indipendentemente, in particolare tramite i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32, per promuovere l'erogazione della rispettiva sostanza aromatizzante. Ad esempio, le sostanze aromatizzanti sono in forma di cartuccia o di ricarica.
In accordo ad una forma di realizzazione ulteriore, i vani 24<1>, 24<11>, 24<111>possono contenere i prodotti vitaminici, integratori alimentari/minerali o simili. Di conseguenza, laddove previsti, i mezzi di gestione e controllo 28, 30, 32 sono adibiti anche alla regolazione della quantità e/o della varietà della sostanza aromatizzante introdotta nella bevanda.
Infatti, tali mezzi possono comandare un rilascio controllato di una sola sostanza aromatizzante da un determinato vano 24<1>, 24<11>, 24<111>, oppure provocare un'erogazione da una pluralità di vani in modo che le relative sostanze si combinino nell'acqua basica erogata, ad esempio in una certa proporzione.
Una prima forma di realizzazione (non illustrata) può prevedere che ciascun vano 24<1>, 24<11>, 24<111>sia provvisto di un proprio componente di intercettazione per consentire/impedire il rilascio della sostanza aromatizzante dal rispettivo vano. Vantaggiosamente, ogni componente di intercettazione è comandato dai mezzi di gestione e controllo.
In una forma di realizzazione ulteriore, i mezzi di aromatizzazione 16 comprendono un dosatore a più vie 26 comune alle uscite di ciascuno di detti vani 24<1>, 24<11>, 24<111>. In tal modo, all'interno del dosatore può avvenire una pre-dissoluzione o una diluizione della sostanza aromatizzante con l'acqua potabile, in quanto tali sostanze venqono solitamente fornite in una forma concentrata .
Preferibilmente, un unico componente di intercettazione 66 può essere disposto a valle di tale dosatore 26 per co nsent ire/ imped ire il rilascio della sostanza aromatizzante o della pluralità di esse.
Ancora più preferibilmente, il componente di intercettazione 66 è funzionalmente colleqato ai mezzi di qestione e controllo.
Innovativamente, il dispositivo oqqetto del presente trovato è idoneo a rendere anche qradevole un'abitudine estremamente sana, che è quella di assumere periodicamente acqua alcalina.
Vantaqqiosamente , il dispositivo oqqetto del presente trovato rimuove parzialmente la durezza dell'acqua, ed opzionalmente il materiale qrossolano presente nel flusso di acqua entrante, rendendola più qradevole al qusto e riducendo la possibilità che si formino depositi a valle del punto in cui i sali (e/o il suddetto materiale) venqono allontanati. In tal modo i componenti descritti sono idonei a funzionare meqlio e più a lunqo.
Vantaqqiosamente , il dispositivo oqqetto del presente trovato permette di regolare un pH desiderato dell'acqua alcalina, ad esempio secondo disposizioni dell'utente o di un medico.
Vantaggiosamente, il dispositivo oggetto del presente trovato è idoneo a trasformare i sali minerali presenti nell'acqua in una forma meglio assimilabile, in quanto i cluster di molecole vengono suddivisi in raggruppamenti dimensionalmente inferiori. Di conseguenza è migliorata anche la capacità idratante dell'acqua.
Vantaggiosamente, il dispositivo oggetto del presente trovato rende l'acqua potabile un potente antiossidante contro i radicali liberi, e fa in modo di neutralizzare ulteriormente gli accumuli acidi presenti nell'organismo.
Vantaggiosamente, il dispositivo oggetto del presente trovato permette di minimizzare l'usura dei suoi componenti, soprattutto in virtù dell'allestimento razionale ed economico di questi.
Vantaggiosamente, il dispositivo oggetto del presente trovato funziona in maniera sostanzialmente autonoma, ed è idoneo a segnalare situazioni di pericolo, di status o di allarme anche a distanza. Inoltre, anche le operazioni di manutenzione o di regolazione possono essere eseguite automaticamente oppure da una postazione remota senz a un intervento locale di un operatore .
Alle forme di realizzazione del distributore suddetto, un tecnico del ramo, al fine di soddisfare esigenze specifiche, potrebbe apportare varianti o sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti.
Ad esempio, una forma di realizzazione potrebbe prevedere che, in alternativa ad un flusso di acqua potabile in ingresso, possa essere prevista un'alimentazione di acqua non potabile; in accordo a tale variante, si potrebbe ad esempio prevedere un'unità di distillazione dell'acqua non potabile ed una successiva unità di mineralizzazione dell'acqua distillata, in modo che quest'ultima venga sottoposta all'alcalinizzazione per poi essere resa disponibile all'utente .
Anche tali varianti sono contenute nell'ambito di tutela come definito dalle seguenti rivendicazioni. Inoltre, ciascuna variante descritta come appartenente ad una possibile forma di realizzazione è realizzabile indipendentemente dalle altre varianti descritte.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Distributore automatico (1) di acqua alcalina comprendente: - un involucro (2) che delimita un vano interno (4); un circuito idraulico di processo (6) almeno parzialmente accolto nel vano interno (4) e che comprende: i) una zona di ingresso (8) per un flusso di acqua potabile; ii) almeno una zona di erogazione (10, 12) di un flusso di acqua alcalina; iii) mezzi di alcalinizzazione (14', 14"), disposti tra detta zona di ingresso (8) e detta zona di erogazione (10, 12) per generare un flusso di acqua alcalina dal flusso di acqua potabile; e - mezzi di aromatizzazione (16) per introdurre almeno una sostanza aromatizzante nell'acqua alcalina erogata.
  2. 2. Distributore secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di aromatizzazione (16) comprendono un circuito di aromatizzazione accolto nel vano interno (4), detto circuito essendo separato dal circuito idraulico di processo (6).
  3. 3. Distributore secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di aromatizzazione comprendono almeno un circuito di aromatizzazione (18) che, a monte della zona di eroqazione (10, 12) rispetto alla direzione di flusso dell'acqua potabile o alcalina, è in colleqamento fluidico con il circuito idraulico di processo (6).
  4. 4. Distributore secondo la rivendicazione 3, in cui il circuito di aromatizzazione (18) ed il circuito idraulico di processo (6) converqono in un collettore di miscelazione (20) al quale sono colleqate una prima (10) ed una separata seconda (12) zona di eroqazione, ad esempio una deleqata al riempimento di bottiqlie/borracce (60), l'altra di bicchieri/tazze (62).
  5. 5. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di alcalinizzazione (14', 14") sono a funzionamento elettrolitico .
  6. 6. Distributore secondo la rivendicazione 5, comprendente una coppia di alcalinizzatori elettrolitici disposti in parallelo.
  7. 7. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di alcalinizzazione (14', 14") qenerano ulteriormente un flusso di acqua acida dal flusso di acqua potabile, che viene convoqliato al di fuori dell'involucro (2) tramite un sistema di scarico (22) .
  8. 8. Distributore secondo la rivendicazione 7, in cui detto convogliamento avviene senza transitare dalla zona di erogazione (10, 12) .
  9. 9. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di refrigerazione (58) del flusso di acqua alcalina disposti a valle dei mezzi di alcalinizzazione (14', 14") .
  10. 10. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di refrigerazione del flusso di acqua potabile disposti a monte dei mezzi di alcalinizzazione (14', 14") .
  11. 11. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di aromatizzazione (16) comprendono una pluralità di vani ( 24<1>, 24<11>, 2 4<111>) per il contenimento separato di sostanze aromatizzanti, ad esempio in forma di cartuccia o ricarica, ciascuno di detti vani ( 24<1>, 24<11>, 2 4<111>) essendo comandabile indipendentemente per promuovere l'erogazione della rispettiva sostanza aromatizzante .
  12. 12. Distributore secondo la rivendicazione 11, in cui i mezzi di aromatizzazione (16) comprendono un dosatore a più vie (26) comune alle uscite di ciascuno di detti vani (24<1>, 24<11>, 24<111>) , un componente di intercettazione (66) essendo disposto a valle di detto dosatore (26) per consentire/impedire il rilascio della sostanza aromatizzante o della pluralità di esse.
  13. 13. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di gestione e controllo (28, 30, 32) per la regolazione indipendente della velocità di flusso dell'acqua potabile e/o dell'acqua alcalina, della velocità di trasformazione dell'acqua potabile ad acqua alcalina, del pH dell'acqua alcalina erogata, della temperatura di erogazione dell'acqua alcalina, della quantità e/oppure della varietà della sostanza aromatizzante introdotta .
  14. 14. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di gestione e controllo (28, 30, 32) comandabili da un utente in modo da consent ire/impedire/regolare l'erogazione del flusso di acqua alcalina.
  15. 15. Distributore secondo la rivendicazione 14, in cui i mezzi di gestione e controllo (28, 30, 32) comprendono mezzi di riscossione (30) idonei a permettere l'erogazione del flusso di acqua alcalina subordinatamente al riconoscimento di un credito, ad esempio in contanti, monete, tramite bancomat, carte di credito, buoni d'acquisto, gettoni, carte prepagate, cellulare, tablet o simili.
  16. 16. Distributore secondo la rivendicazione 14 o 15, in cui i mezzi di gestione e controllo (28, 30, 32) comprendono almeno un monitor touch screen (32).
  17. 17. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di gestione e controllo (28, 30, 32) sono comandabili da locazione remota.
  18. 18. Distributore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di gestione e controllo comprendono uno o più tra mezzi di riconoscimento di un utente, mezzi di temporizzazione e/o mezzi di comunicazione remota per inviare segnali di allarme o di funzionamento.
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