ITBS20120011A1 - Dado per ancorare con mezzi a vite dei componenti ad un elemento profilato e metodo di montaggio - Google Patents
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Description
D E S C R I Z I O N E
“DADO PER ANCORARE CON MEZZI A VITE DEI COMPONENTI
AD UN ELEMENTO PROFILATO E METODO DI MONTAGGIOâ€
Campo di applicazione dell’Invenzione
La presente invenzione riguarda un dado per ancorare in forma rimovibile mediante mezzi a vite un qualsiasi componente o dispositivo ad una scanalatura di un elemento profilato -di seguito denominato semplicemente profilo- nonché un metodo di applicazione del dado al profilo.
Stato della tecnica
Dalla tecnica già sono noti elementi profilati, ovvero profili estrusi, aventi lungo almeno un loro lato una scanalatura longitudinale alla quale poter ancorare un componente o dispositivo mediante almeno un dado di ancoraggio e un bullone di bloccaggio che si avvitano uno all’altro, vale a dire con un sistema di fissaggio reversibile per consentire rimozione e/o riposizionamento secondo necessità di ogni componente o dispositivo ancorato al profilo.
Un profilo conosciuto, largamente diffuso ed utilizzato presenta un corpo con almeno una scanalatura longitudinale, sostanzialmente di sezione a U, avente una parte interna o di fondo e un’apertura rivolta verso l’esterno del profilo. La parte interna della scanalatura può avere una qualsiasi sagoma e larghezza, mentre l’apertura esterna à ̈ delimitata da due bordi paralleli e ha comunque una larghezza minore di quella della parte interna.
In particolare, poi, i bordi paralleli che delimitano l’apertura esterna possono essere dotati ognuno di un dente di aggancio rivolto verso il fondo della scanalatura. Ad esempio, nel suddetto noto profilo la larghezza dell’apertura longitudinale può essere di circa 6 mm e la distanza tra i denti di aggancio lungo i bordi di detta apertura à ̈ di circa di 7,2 mm.
Il fissaggio di un qualsiasi componente o dispositivo al profilo quale sopra descritto si realizza con l’uso di almeno un dado di ancoraggio inserito nella scanalatura del profilo e di almeno un bullone di bloccaggio che si impegna da una parte al dado di ancoraggio e dall’altra al componente o dispositivo da ancorare al profilo.
Secondo un modo conosciuto di realizzazione ed assemblaggio, il dado di ancoraggio à ̈ dotato centralmente di un foro filettato e frontalmente, da lati opposti di detto foro, di gole parallele destinate a coniugarsi con i denti di aggancio lungo i bordi dell’apertura della scanalatura longitudinale del profilo.
Il dado di ancoraggio così configurato viene inserito nella scanalatura del profilo da un’estremità di quest’ultimo e fatto scorrere in essa fino a raggiungere la posizione desiderata. Il bullone di bloccaggio, che può essere avvitato preventivamente o successivamente nel foro filettato del dado, à ̈ poi stretto fino a bloccare il componente o dispositivo da ancorare, grazie anche all’accoppiamento, ove previsto, delle gole del dado con i denti di aggancio ai lati dell’apertura del profilo. Tuttavia, questa modalità di assemblaggio ha l’inconveniente dovuto al fatto che se si deve aggiungere qualche altro componente tra quelli già fissati al profilo occorre smontare taluno di questi per inserire lungo la scanalatura un nuovo dado di ancoraggio cui fissare il componente aggiuntivo.
Secondo un altro modo di realizzazione ed assemblaggio conosciuto, il dado di ancoraggio à ̈ ancora dotato di un foro filettato e di due gole parallele da lati opposti di detto foro. Indipendentemente da quella che può essere la sua lunghezza, in questo caso il dado à ̈ però dimensionato in larghezza per poter essere inserito, di costa, nella scanalatura attraverso l’apertura esterna del profilo ed essere poi ribaltato entro la scanalatura e disposto parallelamente al fondo di quest’ultima per avvitarvi il rispettivo bullone di bloccaggio attraverso l’apertura esterna.
Questa soluzione tecnica ha comunque un inconveniente dovuto al fatto che per poterlo inserire di costa nella scanalatura attraverso l’apertura esterna, la larghezza del dado di ancoraggio dev’essere limitata, considerato anche che la profondità della scanalatura à ̈ relativa e può impedire od ostacolare poi il ribaltamento in piano del dado all’interno della scanalatura. Inoltre, stante la larghezza limitata del dado di ancoraggio e per non indebolire la resistenza meccanica anche il foro filettato praticatovi deve essere di diametro ridotto, il che implica pure l’adozione di un bullone più piccolo, comunque diverso da quello usualmente adottato.
Secondo un ulteriore modo di realizzazione ed assemblaggio conosciuto, il dado di ancoraggio ha una forma sostanzialmente a guisa di parallelogramma ed à ̈ dotato di un gambo filettato fungente da bullone di ancoraggio.
In particolare il dado di ancoraggio ha allora una larghezza tale da poter passare attraverso l’apertura esterna del profilo con un movimento di inserimento perpendicolare al fondo della scanalatura e da poter poi essere ruotato di 90° entro la parte interna della scanalatura fino a portare due estremi opposti del dado, che possono essere dotati di gole parallele, ad impegnare con i denti ai lati dell’apertura esterna mentre il gambo filettato si estende attraverso tale apertura per potervi vincolare il componente da ancorare al profilo.
Anche questa soluzione, ancorché pratica, non à ̈ però esente da un inconveniente derivante il fatto che dado e gambo filettato devono essere realizzati integralmente, in quanto un foro filettato ricavato nel dado per potervi avvitare un bullone potrebbe indebolire impropriamente la resistenza meccanica del dado a causa della sua limitata larghezza.
Obiettivo dell’Invenzione
Obiettivo principale della presente invenzione à ̈ di proporre un dado per un ancoraggio di componenti o dispositivi ad una scanalatura di un profilo di per sé noto, in grado di eliminare appieno gli inconvenienti della tecnica nota, di elevata resistenza meccanica anche se dotato di un foro filettato di diametro notevole compatibilmente con la larghezza dell’apertura esterna della scanalatura del profilo, nonché di impiego universale e di semplice e facile applicazione al profilo anche in presenza di, e fra, componenti già presenti sul profilo.
Tale scopo à ̈ raggiunto con un dado secondo la rivendicazione 1 ed una sua modalità di applicazione al profilo secondo la rivendicazione 6.
Sostanzialmente, il dado ha un corpo sagomato dotato di un foro filettato centrale che si estende da una superficie frontale ad una superficie di base di detto corpo e una coppia di gole di aggancio risultanti da parti opposte del foro filettato e destinate a impegnarsi con i denti di aggancio propri del profilo cui il dado va applicato.
In particolare, poi, il corpo del dado ha delle parti arrotondate di lato e alla sua base in modo da poter essere inserito attraverso l’apertura esterna di una scanalatura del profilo con movimenti combinati di inclinazione/oscillazione e poi di rotazione attorno all’asse del foro filettato per un suo assetto in posizione d’uso e di impegno con i denti di aggancio in detta scanalatura.
Quando poi il dado à ̈ inserito e assestato nella scanalatura del profilo al suo foro filettato vi si può avvitare un bullone di bloccaggio che consente di fissare stabilmente un qualsiasi componente o dispositivo allo stesso profilo.
Breve Descrizione dei Disegni
Ulteriori dettagli dell’invenzione risulteranno evidenti dal seguito della descrizione fatta con riferimento agli allegati disegni indicativi e non limitativi nei quali:
le Figure 1 e 2 mostrano schematicamente il dado di ancoraggio secondo l’invenzione ripreso da parti opposte;
le Figure 3, 4, 5 mostrano, rispettivamente, una vista di lato, una vista da sopra e una vista da sotto del dado;
la Figura 6 mostra una sezione trasversale del dado;
le Figure 7, 8, 9 e 10 mostrano, in sequenza, i passi di inserimento del dado di ancoraggio nella scanalatura di un profilo con quest’ultimo in vista prospettica e con una spaccatura in corrispondenza al dado; e le Figure 11, 12, 13 e 14 mostra in passi di inserimento di un dado nella scanalatura di un profilo con quest’ultimo visto in sezione trasversale.
Descrizione Dettagliata dell’Invenzione
In detti disegni à ̈ indicativamente mostrata parte di un profilo estruso 10 avente, lungo almeno un suo lato, almeno una scanalatura longitudinale 11 destinata ad accogliere almeno un dado di ancoraggio 20 secondo l’invenzione per un ancoraggio al detto profilo, a mezzo di almeno un bullone di bloccaggio 30, di un qualsiasi componente o dispositivo 40, quest’ultimo rappresentato schematicamente in Figura 10.
In particolare, la scanalatura longitudinale 11 del profilo 10 ha una parte interna 12 che à ̈ aperta verso l’esterno attraverso un’apertura longitudinale 13. Mentre la parte interna 12 della scanalatura 11 può avere una sagoma, una larghezza e una profondità varie, comunque prestabilite, l’apertura esterna 13 ha una larghezza minore della larghezza di detta parte interna 12 ed à ̈ delimitata da due bordi paralleli 14, ognuno dei quali dotato di preferenza di un dente di aggancio 15, sostanzialmente a V, rivolto verso il fondo della parte interna della scanalatura.
Per esempio, e come per un elemento profilato di larga diffusione, l’apertura esterna della scanalatura del profilo ha una larghezza tra i bordi di circa 6 mm e la distanza tra le cuspidi della coppia di denti di aggancio à ̈ di circa 7, 2 mm.
Il dado di ancoraggio 20 presenta un corpo sostanzialmente parallelepipedo, ma con talune sue parti sagomate (Figure 1-6). Più precisamente, esso ha una superficie di base 21, una superficie frontale 22, due primi lati opposti 23 e due secondi lati opposti 24, ed à ̈ dotato centralmente di un foro filettato 25 che si estende dalla superficie frontale 22 alla superficie di base 21 secondo un asse X.
Inoltre, sulla sua superficie frontale 22 il dado di ancoraggio 20 presenta due gole parallele 26 di forma corrispondente a quella dei denti di aggancio 15 lungo i bordi dell’apertura esterna della scanalatura 11 del profilo 10. Come mostrato in particolare nelle Figure 1 e 3, le gole di aggancio 26 sono ricavate da lati opposti del foro centrale 25 e corrono parallelamente ai due primi lati opposti 23 del corpo del dado 20.
In particolare, il corpo del dado ha in direzione dell’asse X del foro filettato 25 uno spessore S (Figura 6) compatibile con la larghezza dell’apertura 13 della scanalatura 11 del profilo 10. Così, ad esempio, laddove l’apertura esterna 13 della scanalatura 11 del profilo 10 ha una larghezza di circa 6 mm, lo spessore S del corpo del dado può essere dell’ordine da 4,5 a 5,0 mm. Indicativamente, poi, per il suo utilizzo con un profilo 10 come da esempio sopra descritto, il dado può avere una lunghezza di circa 8 -9 mm sulla direzione dei due primi lati opposti 23, ovvero delle gole di aggancio 26, e una lunghezza di circa 10 – 11 mm sulla direzione dei due secondi lati opposti 24.
Secondo l’invenzione poi, il corpo del dado di ancoraggio 20 presenta in ognuno di due angoli diagonalmente opposti una zona arrotondata 27 con un raggio di circa 4,5 -5,5 mm. Essenzialmente, ogni zona arrotondata si estende tra, e raccorda, un primo lato 23 con secondo lato 24 contigui del corpo, mentre gli altri due angoli diametralmente opposti possono essere retti o solo leggermente raccordati (Figure 4 e 5).
Inoltre, il corpo del dado 20 à ̈ dotato di arrotondamenti laterali 28 almeno in una zona della superficie di base 21 adiacente ad ognuno dei due secondi lati opposti 24 di detto corpo (Figure 1, 2, 3 e 6), gli arrotondamenti avendo ad esempio un raggio di circa 2,5 – 3,0 mm.
Il bullone di bloccaggio 30 Ã ̈ previsto per avvitarsi nel foro centrale 25 del dado 20, tale foro e corrispondentemente il bullone potendo essere di preferenza M5.
Grazie alle sue peculiari caratteristiche, il dado di ancoraggio 20 à ̈ inseribile agevolmente in qualsiasi parte della scanalatura 11 del profilo 10 con movimenti combinati di oscillazione prima e di rotazione attorno all’asse X, vantaggiosamente anche in presenza di, e fra, componenti già fissati allo profilo 10.
Più precisamente, il dado 20 à ̈ dapprima introdotto attraverso l’apertura 13 della scanalatura 11, disposto di costa su uno dei secondi lati 24 e con le gole di aggancio 26 orientate verso il fondo di detta scanalatura come mostrato nelle Figure 7 e 11. Il dado si dispone poi inclinato e può essere fatto oscillare nella parte interna 12 della scanalatura 11 sfruttandone gli arrotondamenti laterali 28 come mostrato nelle Figure 8 e 12, fino a disporlo interamente al di sotto dei denti di aggancio 15 lungo i bordi 14 dell’apertura 13, parallelamente al fondo della scanalatura 11 e con la sua superficie frontale 22 rivolta verso tale apertura 13. In tale posizione le gole di aggancio 26 del dado 20 sono orientate trasversalmente all’apertura 13 e quindi ai denti di aggancio 15 lungo i bordi 14 dell’apertura 13 della scanalatura 11 come mostrato nelle Figure 9 e 13. Per un corretto assetto finale d’uso, il dado va quindi ruotato di 90° attorno all’asse X per disporlo con le relative gole di aggancio 26 allineate e in corrispondenza ai denti di aggancio 15 della scanalatura 11 del profilo 10 come mostrato nelle Figure 10 e 14.
Tale rotazione può essere ottenuta con l’avvio del susseguente avvitamento del bullone di bloccaggio 30 nel foro filettato 25 del dado e limitata dall’appoggio dei primi lati 23 del dado contro il fianchi della parte interna della scanalatura. Con l’avvitamento del bullone 30 nel foro filettato del dado, questo viene tirato e bloccato contro i denti di aggancio per un sicuro e peraltro reversibile e modificabile fissaggio del componente desiderato al profilo.
Claims (7)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Dado per ancorare in forma rimovibile mediante mezzi a vite un qualsiasi componente o dispositivo ad una scanalatura longitudinale (11) di un elemento profilato (10), il dado essendo formato da un corpo (20) avente una superficie di base (21), una superficie frontale (22), due primi lati opposti (23) e due secondi lati opposti (24), avendo centralmente un foro filettato (25) che si estende dalla superficie frontale (22) alla superficie di base (21) secondo un asse (X), ed essendo caratterizzato da fatto che detto corpo (20) Ã ̈ dotato di una zona arrotondata (27) di raccordo tra ogni primo lato (23) e ogni secondo lato (24) contigui in corrispondenza a due angoli diagonalmente opposti, e di arrotondamenti laterali (28) almeno in una zona della superficie di base (21) adiacente a, e di raccordo con, ognuno dei due secondi lati opposti (24).
- 2. Dado secondo la rivendicazione 1, caratterizzato in ciò che, laddove la scanalatura longitudinale (11) del profilo (10) ha una parte interna (12) aperta verso l’esterno attraverso un’apertura longitudinale (13) di larghezza minore della parte interna (12) e delimitata da due bordi paralleli (14), ognuno dei quali dotato di un dente di aggancio (15) rivolto verso il fondo della scanalatura, il corpo del dado ha uno spessore (S) sulla direttrice dell’asse (X) del foro filettato (25) minore della larghezza di detta apertura, e la sua superficie frontale (22) presenta due gole di aggancio (26) da lati opposti del foro filettato (25), parallele ai primi due lati opposti (23) di detto corpo, destinate a impegnarsi con detti denti di aggancio.
- 3. Dado secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato in ciò che, laddove la scanalatura longitudinale (11) del profilo ha un’apertura esterna (13) con una larghezza di circa 6 mm, il corpo del dado ha uno spessore (S) di circa 4,5 a 5,0 mm.
- 4. Dado secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato in ciò che il corpo del dado può avere una lunghezza di circa 8 -9 mm nella direzione dei due primi lati opposti (23) ovvero delle gole di aggancio (26), e una lunghezza di circa 10–11 mm nella direzione dei due secondi lati opposti (24).
- 5. Dado secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato in ciò che la zona arrotondata (27) di raccordo tra ogni primo lato (23) e ogni secondo lato (24) contigui in parti diagonalmente opposte del corpo del dato ha un raggio di circa 4,5 - 5,5 mm, e che gli arrotondamenti laterali (28) tra la superficie di base (21) e i due secondi lati opposti (24) hanno un raggio di circa 2,5 -3,0 mm.
- 6. Metodo di applicazione di un dado conforme alle rivendicazioni precedenti ad un profilo (10) dotato di almeno una scanalatura longitudinale (11) avente una parte interna (12) aperta verso l’esterno attraverso un’apertura longitudinale (13) di larghezza minore della parte interna (12) e delimitata da due bordi paralleli (14), ognuno dei quali dotato di un dente di aggancio (15) rivolto verso il fondo della scanalatura, secondo il quale il dado dapprima à ̈ introdotto attraverso l’apertura (13) della scanalatura (11), disposto di costa su uno dei secondi lati (24) e con le gole di aggancio (26) orientate verso il fondo di detta scanalatura; poi, à ̈ inclinato e ribaltato nella parte interna (12) della scanalatura (11) sfruttandone gli arrotondamenti laterali (28) fino a disporlo interamente al di sotto dei bordi (14) dell’apertura apertura (13), parallelamente al fondo della scanalatura (11) e con la sua superficie frontale (22) rivolta verso detta apertura (13), le gole di aggancio (26) su detta superficie frontale essendo allora orientate trasversalmente all’apertura (13) e ai denti di aggancio (15) lungo detti bordi (14), di seguito, à ̈ ruotato di 90° attorno all’asse (X ) del foro filettato (25) per disporlo con le relative gole di aggancio (26) allineate e in corrispondenza ai denti di aggancio 15; infine, si avvita il bullone (30) al foro filettato (25) per serrare il dado contro i denti di aggancio (15) lungo i bordi dell’apertura (13) della scanalatura (11) per il fissaggio di un qualsiasi componente o dispositivo al profilo.
- 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui della rotazione del dado nella parte interna della gola del profilo può essere determinata dall’avvitamento del bullone di bloccaggio (30) nel foro filettato (25) del dado e limitata dall’appoggio dei primi lati (23) del dado contro il fianchi della parte interna della scanalatura.
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