ITBS20080234A1 - Sistema di collegamento anti-svitamento fra la testa di erogazione ed il contenitore di un dispositivo di erogazione di un liquido, ad esempio a grilletto - Google Patents

Sistema di collegamento anti-svitamento fra la testa di erogazione ed il contenitore di un dispositivo di erogazione di un liquido, ad esempio a grilletto Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Forma oggetto della presente invenzione un sistema di collegamento anti-svitamento fra la testa di erogazione ed il contenitore di un dispositivo di erogazione di un liquido, ad esempio a grilletto.
Solitamente, la testa di erogazione, nella quale sono alloggiati i mezzi che consentono l’aspirazione del liquido e l’erogazione all’esterno, quando azionati dal grilletto, à ̈ collegata al collo del contenitore tramite un avvitamento.
Tale sistema di collegamento à ̈ molto semplice nella realizzazione ed il più diffuso nel settore.
Tuttavia, soprattutto durante le operazioni di trasporto, il dispositivo di erogazione à ̈ soggetto a ripetute vibrazioni e talvolta a urti occasionali; tali fattori esterni operano sull’avvitamento nel senso di provocarne il rilascio.
Tale fatto à ̈ particolarmente indesiderato, a causa della conseguente perdita del liquido contenuto nel dispositivo.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un sistema di collegamento fra la testa di erogazione ed il contenitore di un dispositivo di erogazione, ad esempio a grilletto, che superi gli inconvenienti di cui si à ̈ detto con riferimento all’arte nota e soddisfi le suddette esigenze.
Tale scopo à ̈ realizzato da un sistema di collegamento secondo la rivendicazione 1. Le rivendicazioni da questa dipendenti descrivono varianti di realizzazione.
In termini generali, secondo la presente invenzione, un sistema di collegamento fra una testa di erogazione di un liquido ed un contenitore del liquido, comprende:
- una zona di base di un telaio della testa e un collo del contenitore;
- una flangia avvitata fermamente al collo del contenitore, per la quale lo svitamento avviene applicando una coppia di svitamento, in cui la flangia comprende un becco anulare che impegna la zona di base del telaio vincolandola assialmente a questo;
- in cui la libera rotazione del telaio à ̈ impedita da una coppia resistente alla rotazione sviluppata dal contatto della zona di base del telaio; e
- in cui la zona di base del telaio à ̈ realizzata in modo tale che la coppia resistente alla rotazione à ̈ inferiore alla coppia di svitamento, per consentire la rotazione accidentale della testa senza svitare la flangia.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi del sistema di collegamento secondo la presente invenzione saranno evidenti dalla descrizione di seguito riportata, data a titolo esemplificativo e non limitativo, in accordo con le figure allegate,in cui:
- la figura 1 rappresenta una vista in sezione del dispositivo di erogazione, che incorpora il sistema di collegamento secondo una variante di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 2 illustra una vista a parti separate di una testa di erogazione e di una flangia di chiusura del dispositivo della figura 1;
- la figura 3 illustra una vista in sezione di un telaio della testa di erogazione della figura 2;
- la figura 4 rappresenta una vista in sezione di un corpo intermedio della testa di erogazione della figura 2; e
- la figura 5 mostra il dispositivo di erogazione della figura 1 a parti assemblate.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 si à ̈ complessivamente indicato un dispositivo di erogazione di un liquido.
Il dispositivo 1 comprende un contenitore 2 per il contenimento del liquido da erogare, comprendente un collo 4 che definisce una bocca per l’accesso all’interno del contenitore. Il collo 4 presenta un asse di contenitore X.
In particolare, la bocca del collo 4 à ̈ delimitata da una corona di appoggio 6, ad esempio giacente su un piano perpendicolare all’asse di contenitore X.
Il dispositivo 1 comprende una testa di erogazione 10 associabile al contenitore 2, ed in particolare al collo 4 di questo.
La testa di erogazione 10 comprende un telaio 12 portante al quale sono variamente collegati i componenti della testa.
Il telaio 12 comprende un corpo di telaio 14, allungato lungo l’asse di contenitore X, fra una zona di base 15a prossima alla bocca del contenitore e una opposta zona di sommità 15b, distanziate lungo l’asse di contenitore X.
In particolare, il telaio 12, nella zona di base, à ̈ agganciato al contenitore tramite un sistema di collegamento comprendente almeno un piede sporgente 16, aggettante dal corpo di telaio 14 lungo l’asse di contenitore X.
Nella forma di realizzazione rappresentata, à ̈ prevista una pluralità di piedi 16, disposti anularmente, angolarmente spaziati fra loro.
Il piede 16 presenta all’estremità opposta al corpo di telaio 14 dal quale aggetta, un risvolto anulare 18, sporgente radialmente esternamente, così da realizzare un andamento a gancio.
In altre parole, il risvolto anulare 18 à ̈ costituito da un risalto radiale verso l’esterno all’estremità libera del piede.
Il risvolto anulare 18 si assottiglia progressivamente verso il fondo, ossia distalmente dal corpo di telaio, in modo da offrire una superficie di contatto limitata con gli altri componenti del dispositivo.
In particolare, il risvolto 18 à ̈ delimitato sul fondo da una coppia di superfici di appoggio 20a, 20b convergenti verso il fondo, ciascuna troncoconica, in modo da realizzare uno spessore che si assottiglia verso l’estremità.
Secondo una forma preferita di realizzazione, la superficie di appoggio 20b, che à ̈ rivolta verso l’interno, forma con la direzione dell’asse di contenitore X un angolo α generalmente compreso fra 50° e 30°, preferibilmente pari a 40°.
Fra il risvolto 18 e il corpo di telaio 14 si realizza un’intercapedine 22.
Il sistema di collegamento fra la testa di erogazione 10 ed il contenitore 2 comprende inoltre un corpo intermedio 30 comprendente una base anulare 32 di appoggio, ad anello.
Il corpo intermedio 30 presenta inoltre, al di sopra della base anulare 32, una sede anulare 34, adatta ad accogliere la zona di base 15a del telaio, ed in particolare il risvolto 18 dei piedi 16.
Preferibilmente, la sede anulare 34 à ̈ contro-sagomata rispetto all’estremità del telaio, ossia sagomata seguendo l’andamento delle due superfici di appoggio 20a, 20b del risvolto 18.
Preferibilmente, l’angolo di apertura delle superfici della sede anulare 34 à ̈ maggiore dell’angolo formato fra le superfici di appoggio 20a, 20b del risvolto 18, ossia la sede si presenta più aperta che non l’estremità del risvolto 18.
Ad esempio, in una forma di realizzazione preferita, le superfici della sede anulare formano con la direzione dell’asse di contenitore X angoli β, γ compresi fra 50° e 30°, preferibilmente pari a 45°.
Preferibilmente, il corpo intermedio 30 comprende una parete di delimitazione esterna 36 anulare, sporgente assialmente dalla base anulare 32, alla quale si affaccia la superficie di appoggio 20a del risvolto anulare 18.
Preferibilmente, inoltre, il corpo intermedio 30 comprende una parete di impegno 38 anulare, radialmente spaziata internamente dalla parete di delimitazione esterna 36, e preferibilmente con maggiore estensione assiale.
Alla parete di impegno 38 si affaccia l’altra superficie di appoggio 20b del risvolto anulare 18.
La parete di impegno 38, di preferenza, si presenta divergente allontanandosi dalla base anulare 32.
Preferibilmente, inoltre, in prossimità dell’estremità libera, distale dalla base anulare 32, la parete di impegno 38 comprende una sporgenza anulare 40 esterna.
La sede anulare 34 Ã ̈ disposta fra la parete di delimitazione esterna 36 e la parete di impegno 38.
Secondo una forma preferita di realizzazione, inoltre, il corpo intermedio 30 comprende una parete di delimitazione interna 42, sporgente assialmente dalla base anulare 32, radialmente interna alla parete di impegno 38, disposta attorno all’apertura passante della base 32 ad anello.
Preferibilmente, inoltre, in prossimità dell’estremità libera, distale dalla base anulare 32, la parete di delimitazione interna 42 comprende una sporgenza anulare 44 interna.
Il sistema di collegamento comprende inoltre una flangia di chiusura 50 adatta ad avvitarsi al collo 4 del contenitore 2.
La flangia 50 comprende una parete laterale 52 anulare, provvista internamente della filettatura e, di preferenza, all’esterno, di una superficie zigrinata per la presa.
La flangia 50 comprende inoltre un becco anulare 54, sporgente radialmente internamente dalla parete laterale 52.
Il becco 54 à ̈ flessibile per interferenza con la base del telaio 12; in particolare, il becco 54 à ̈ flessibile nel senso di essere adatto ad espandersi radialmente verso l’esterno.
Ad esempio, la flangia 50 presenta una fessura 56, disposta radialmente esternamente al becco 54, tutt’intorno a questo, in modo che ne risulti strutturalmente indebolito.
Preferibilmente, inoltre, il becco 54 presenta uno smusso di invito 58, per invitare la zona di base 15a del telaio 12 all’inserimento.
Il sistema di collegamento comprende inoltre un appoggio di tenuta 60 a corona, piatto.
L’appoggio di tenuta à ̈ poggiato sulla corona della bocca del contenitore 2 e su di questo poggia il corpo intermedio 30 con la propria base anulare 32.
La testa di erogazione 10 Ã ̈ inserita sul corpo intermedio 30.
In particolare, la zona di base 15a à ̈ poggiata sul collo 4, ad esempio tramite il corpo intermedio 30.
In particolare, i piedi 16 del telaio 12 poggiano all’interno della sede anulare 34, in modo che il risvolto 18 sia accolto in detta sede anulare.
La parete di impegno 38 penetra all’interno del telaio, in modo che la sporgenza anulare 40 sia a contatto con la superficie interna del piede 16 del telaio 12, realizzando un aggancio.
La flangia 50 à ̈ avvitata al collo 4 del contenitore 2 ed il becco 54 si trova disposto nell’intercapedine 22 fra il risvolto 18 ed il corpo di telaio 14.
Il becco 54 ha una estensione radiale verso l’interno tale da superare radialmente la parete di delimitazione esterna 36, in modo da impegnare con una sua porzione il risvolto 18 per vincolarlo assialmente.
In altre parole, il becco 54 spinge il risvolto 18 nella sede anulare 34 e mantiene il corpo intermedio 30 e l’appoggio di tenuta 60 sul collo 4 del contenitore 2.
La testa di erogazione 10 comprende inoltre mezzi di azionamento per l’erogazione del liquido all’esterno. Ad esempio, detti mezzi di azionamento comprendono un grilletto 70, collegato al telaio 12, per ruotare.
La testa di erogazione 10 comprende inoltre mezzi per l’aspirazione del liquido dal contenitore e per l’erogazione all’esterno.
Ad esempio, detti mezzi di aspirazione ed erogazione comprendono un pompante 78 formato da una membrana deformabile 80, supportata nel telaio 12, e da uno stelo 82, scorrevole all’interno del telaio 12, trascinato dalla membrana 80 in deformazione.
La membrana 80 Ã ̈ impegnabile con il grilletto 70 per essere deformata.
La membrana 80 delimita una camera di pressione 90, in collegamento con un condotto di erogazione 100 che sbocca all’esterno.
Preferibilmente, inoltre, la testa di erogazione 10 comprende un ugello 200, disposto all’estremità del condotto di erogazione 100, ruotabile per aprire e chiudere detto condotto.
Preferibilmente, inoltre, la testa di erogazione 10 comprende mezzi valvolari per la regolazione dell’aspirazione e dell’erogazione del liquido.
Inoltre, di preferenza, la testa di erogazione 10 comprende una copertura 110, supportata dal telaio 12, all’interno della quale sono contenuti i mezzi di aspirazione ed erogazione ed i mezzi valvolari.
Il telaio 12, benché fermamente collegato al contenitore tramite avvitamento della flangia 50, à ̈ in contatto con componenti la cui rotazione à ̈ bloccata, soltanto su limitate porzioni superficiali.
In particolare, i risvolti 18 dei piedi 16 sono in contatto con il becco 54 della flangia 50 soltanto per la parte di questo sporgente radialmente internamente dalla parete di delimitazione esterna 36.
Inoltre, il risvolto 18 Ã ̈ a contatto con il fondo della sede anulare 34 solo per la una limitata superficie derivante da esigui smussi e dalla deformazione dei materiali, in quanto le superfici inclinate della sede anulare 34 hanno angoli di inclinazione diversi rispetto alle superfici di appoggio 20a, 20b del risvolto.
Inoltre, il contatto fra la parete di impegno 38 ed il telaio à ̈ limitato alla sporgenza 40.
Di conseguenza, fenomeni vibratori o urti accidentali che dovessero operare sulla testa di erogazione, provocano una rotazione della testa rispetto al contenitore; tale rotazione non si trasmette tuttavia alla flangia, che rimane ben avvitata al collo del contenitore.
Innovativamente, il sistema di collegamento secondo la presente invenzione à ̈ particolarmente affidabile, in quanto evita o limita fortemente lo svitamento accidentale della flangia.
Vantaggiosamente, inoltre, il sistema di collegamento à ̈ rilasciabile, per consentire il rabbocco del contenitore o la sua sostituzione.
E’ chiaro che un tecnico del ramo, al fine di soddisfare esigenze contingenti, potrebbe apportare modifiche al dispositivo di erogazione o al sistema di collegamento sopra descritto.
Ad esempio, il grilletto di azionamento, in una variante di realizzazione, à ̈ traslabile per azionare l’erogazione del liquido.
Anche tali varianti sono contenute nell’ambito di tutela come definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di collegamento fra una testa di erogazione (10) di un liquido ed un contenitore (2) del liquido, comprendente: - una zona di base (15a) di un telaio (12) della testa (10) e un collo (4) del contenitore (2); - una flangia (50) avvitata fermamente al collo del contenitore, per la quale lo svitamento avviene applicando una coppia di svitamento, in cui la flangia comprende un becco anulare (54) che impegna la zona di base (15a) del telaio vincolandola assialmente a questo; - in cui la libera rotazione del telaio à ̈ impedita da una coppia resistente alla rotazione sviluppata dal contatto della zona di base del telaio; e - in cui la zona di base (15a) del telaio à ̈ realizzata in modo tale che la coppia resistente alla rotazione à ̈ inferiore alla coppia di svitamento, per consentire la rotazione accidentale della testa senza svitare la flangia.
  2. 2. Sistema secondo la rivendicazione 1, in cui la zona di base à ̈ sagomata in modo tale che la coppia resistente alla rotazione à ̈ inferiore alla coppia di svitamento.
  3. 3. Sistema secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la zona di base (15a) comprende una pluralità di piedi (16) spaziati angolarmente.
  4. 4. Sistema secondo la rivendicazione 3, in cui il piede comprendo un risvolto (18) sporgente radialmente esternamente, a contatto con il becco (54) della flangia (50).
  5. 5. Sistema secondo la rivendicazione 4, in cui il risvolto (18) presenta all’estremità una coppia di superfici di appoggio (20a,20b) convergenti per l’appoggio, in modo da assottigliare il risvolto e ridurre la superficie di contatto.
  6. 6. Sistema secondo la rivendicazione 5, in cui le superfici di appoggio formano con la direzione dell’asse di contenitore (X) un angolo (α) compreso fra 50° e 30°, preferibilmente pari a 40°.
  7. 7. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un corpo intermedio (30) disposto fra la zona di base (15a) del telaio (12) ed il collo (4) del contenitore (2), avente una sede anulare (34) che accoglie la zona di base (15a).
  8. 8. Sistema secondo la rivendicazione 7, in cui la sede anulare (34) presenta fianchi inclinati divergenti, per accogliere la zona di base (15a).
  9. 9. Sistema secondo la rivendicazione 6 e 8, in cui la sede anulare (34) à ̈ più aperta dell’estremità del piede (16), per ridurre la superficie di contatto.
  10. 10. Sistema secondo la rivendicazione 9, in cui i fianchi della sede anulare formano con la direzione dell’asse di contenitore (X) un angolo (β,γ) compreso fra 50° e 30°, preferibilmente pari a 45°.
  11. 11. Sistema secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 8 a 10, in cui il becco anulare (54) della flangia (50) spinge il corpo intermedio (30) verso il collo (4) e la zona di base (15a) nella sede anulare (34) di detto corpo intermedio (30).
  12. 12. Sistema secondo la rivendicazione 11, in cui il corpo intermedio (30) comprende una parete di delimitazione esterna (36), disposta radialmente esternamente alla zona di base (15a), e sulla quale opera il becco anulare (54), e detto becco anulare (54) presenta estensione radiale verso l’interno tale da superare la parete di delimitazione esterna (36) per impegnare anche la zona di base (15a).
  13. 13. Dispositivo di erogazione (1) di un liquido, ad esempio a grilletto, comprendente: - una testa di erogazione (10) del liquido; - un contenitore (2) del liquido; - un sistema di collegamento fra la testa di erogazione ed il contenitore realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, in cui la testa di erogazione (10) comprende mezzi di aspirazione ed erogazione del liquido, azionabili manualmente tramite un grilletto (60).
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