ITBO980012A1 - Dispositivo dosatore ed erogatore di prodotti fluidi o pastosi di tipo manuale a siringa. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo: “Dispositivo dosatore ed erogatore di prodotti fluidi o pastosi di tipo manuale a siringa”

La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo dosatore ed erogatore di prodotti fluidi o pastosi di tipo manuale a siringa.

L’invenzione si propone lo scopo di fornire un dispositivo del tipo suddetto che risulti di semplice ed economica fabbricazione e che sia di semplice e rapido impiego. L’invenzione ha anche lo scopo di fornire un dispositivo avente un numero ridotto di componenti realizzati con una piccola quantità di materiale, in modo da ridurre il costo complessivo del dispositivo.

Un altro scopo dell’invenzione è quello di fornire un dispositivo cosiddetto “usa e getta”, in cui la quantità di materiale da smaltire sia molto piccola, con il risultato di ridurre limpatto ambientale. Uno scopo non secondario della presente invenzione è quello' di fornire un dispositivo del tipo sopra indicato che comprenda anche alcuni elementi riutilizzabili.

Un ulteriore scopo dell’ invenzione è quello di fornire un dispositivo la cui carica o ricarica di prodotto fluido o pastoso possa avvenire semplicemente, e che risulti immediatamente disponibile all’uso senza che siano necessarie manovre di travaso di fluido da un contenitore all’altro o da un contenitore al dispositivo.

Al fine di raggiungere gli scopi sopra indicati, linvenzione ha per oggetto un dispositivo del tipo sopra indicato, avente le caratteristiche indicate nella rivendicazione 1 che segue.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi risulteranno dalla descrizione dettagliata che segue di alcune forme di attuazione dell’invenzione, con riferimento alle figure annesse, date a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:

la figura 1 è una vista prospettica in esploso di una prima forma di attuazione dell ’invenzione,

la figura 2 è una vista prospettica di una seconda forma di attuazione dell’invenzione, illustrante due possibili varianti di realizzazione,

la figura 3 è una vista dall’alto di una ulteriore variante della forma di attuazione della figura 2,

la figura 4 è una sezione longitudinale di una terza forma di attuazione dell’invenzione,

la figura 5 è una sezione longitudinale di una quarta forma di attuazione dell’ invenzione,

la figura 6 illustra in sezione longitudinale una variante di un dettaglio costruttivo dell’invenzione,

la figura 7 è una vista schematica laterale di una quinta forma di attuazione,

la figura 8 illustra schematicamente una coppia di possibili contenitori di fluido utilizzabili in connessione con la presente invenzione,

le figure 9 a 11 sono viste schematiche laterali di varianti della forma di attuazione della figura 7,

la figura 12 è una sezione longitudinale di un’altra variante della forma di attuazione della figura 2,

la figura 13 illustra in sezione longitudinale una sesta forma di attuazione dell’ invenzione,

la figura 14 è una vista laterale di una variante della forma di attuazione della figura 7,

la figura 15 mostra schematicamente una settima forma di attuazione, la figura 16 illustra schematicamente una caratteristica opzionale applicabile alla presente invenzione per consentire la scomparsa di un ago usato aH’intemo del corpo della siringa,

la figura 17 mostra schematicamente un’ulteriore forma di attuazione dell 'invenzione,

la figura 18 mostra un esempio applicativo specifico della presente invenzione, nella forma di un erogatore di pasta dentifricia integrato in uno spazzolino da denti, e

la figura 19 illustra una variante di un corpo di sostegno di ago e cartuccia della presente invenzione.

Con riferimento ora alla figura 1, un dispositivo dosatore ed erogatore di tipo manuale a siringa genericamente indicato con il numero di riferimento 10 comprende un ago 11 montato su una struttura di supporto 12 preferibilmente, anche se non esclusivamente, di materiale plastico. La struttura di supporto comprende una traversina anteriore 17 dalla quale si dipartono due correnti 18 che sostengono una guida d’imbocco tubolare 19 provvista esternamente di due ali 20. Una porzione maggiore dell’ago 11 si estende oltre la struttura di supporto 12 e termina ad una sua estremità con una punta 13a, normalmente protetta da un copriago 14 fissabile a scatto, a innesto o a pressione sulla struttura di supporto 12. Preferibilmente, in prossimità dell’ imboccatura del copriago 14 è ricavata una protezione 15 piuttosto ampia per proteggere le dita di un utilizzatore durante la manovra di copertura dell’ago 11.

L’altra estremità 13b dell’ago, ugualmente a punta, sporge da un cannotto cilindrico 16 fissato alla struttura di supporto 12, in corrispondenza della mezzeria della traversina anteriore 17. Il cannotto cilindrico 16 corre parallelo ai correnti 18 e termina con un disco di pressione 21 sostanzialmente concentrico alla guida d’imbocco tubolare 19. In una forma preferita dell’invenzione, dal disco di pressione 21 sporge un piolino a fungo 22, la cui funzione risulterà più chiara nel seguito.

Una cartuccia, o carpulla 23 contenente il fluido da iniettare o erogare, ha una forma sostanzialmente cilindrica, tappata all’estremità posteriore 23a. Il diametro esterno della cartuccia 23 è sostanzialmente corrispondente al diametro interno della guida d’imbocco 19. Un pistone 24 cilindrico, preferibilmente di gomma, è montato scorrevole a tenuta nella porzione anteriore della cartuccia 23.

Nell’uso del dispositivo 10, la cartuccia 23 viene inserita nella guida d’imbocco 19 e premuta contro il disco di pressione 21 impugnando il dispositivo 10 nel modo tradizionalmente impiegato con le siringhe di tipo noto, e cioè afferrando con indice e medio le ali 20 della struttura di supporto 12, e premendo il fondo 23a della cartuccia 23 con il pollice. La pressione della cartuccia 23 sul disco di pressione 21 provoca la penetrazione della punta 13b dell’ago nel pistone 24 e la sua conseguente foratura. Proseguendo nella manovra, il fluido contenuto nella cartuccia 23 è libero di fuoriuscirne attraverso la punta 13a dell’ago 11, preventivamente liberata del copriago 14.

Come si può facilmente constatare, la struttura del dispositivo 10 è molto più leggera di una siringa tradizionale e impiega un numero minore di elementi componenti. Inoltre, la struttura 10 è priva del cilindro plastico delle siringhe tradizionali, con l’evidente risparmio di materiale, dal momento che la cartuccia stessa trattiene il fluido e funge allo stesso tempo da stantuffo. E’ perciò evidente che il dispositivo 10 ha un costo inferiore delle siringhe tradizionali, e inoltre comporta una notevole riduzione del materiale da smaltire anche nel caso in cui venga utilizzata una sola volta.

Il piolino a fungo 22, qualora sia presente, è atto ad impegnarsi in una corrispondente cavità realizzata sul pistone 24, che lo avvolge elasticamente, in modo tale che il dispositivo 10 possa essere impiegato anche per aspirare fluido tramite l’ago 11, mediante l’arretramento della cartuccia 23. In questo caso, nella parte posteriore della cartuccia 23 può essere vantaggiosamente ricavato un cordone anulare ingrossato atto a favorire l’estrazione della cartuccia 23 dalla struttura di supporto 12 e la conseguente aspirazione di fluido mediante l’ago 11.

Nella figura 2 è illustrata una seconda forma di attuazione dell’invenzione, atta ad essere utilizzata con una cartuccia 23 del tutto simile a quella sopra descritta con riferimento alla figura 1. In particolare, un dispositivo 10a comprende un corpo 25 costituito da un mantello tubolare 25a provvisto di un’apertura longitudinale 26. In corrispondenza dell’estremità posteriore del corpo 25 sono ricavate due ali 20a, mentre l’estremità anteriore è chiusa da una parete trasversale 28 su cui è ricavato un intaglio di alloggiamento 27. L’apertura longitudinale 26 presenta due allargamenti trasversali 26a, 26b rispettivamente disposti in prossimità delle ali 20a e della parete 28.

Nel corpo 25 possono essere alloggiati organi di erogazione di diverso tipo, due dei quali sono illustrati a titolo di esempio nella figura 2 e sono indicati rispettivamente con i numeri di riferimento 29a, 29b. Un primo tipo di organo di erogazione 29a, di tipo più semplice, comprende un elemento tubolare 30 entro il quale è montato un ago Il e che è provvisto, sulla sua estremità posteriore, di un disco di pressione 21 ed, eventualmente, di un piolino a fungo 22 del tutto analoghi a quelli descritti con riferimento alla figura 1. In prossimità dell’estremità anteriore dell’elemento tubolare 30 sono ricavati due riscontri 31 fra loro distanziati di una misura sostanzialmente corrispondente allo spessore della parete 28 del corpo 25. Grazie a tale configurazione, l’organo di erogazione 29a può essere inserito nel corpo 25 per ottenere un dispositivo di erogazione funzionalmente simile a quello illustrato nella figura 1 e precedentemente descritto.

Un altro tipo di organo di erogazione, indicato con il numero 29b nella figura 2, comprende un elemento allungato 32 entro il quale è alloggiata una porzione dell’ago 11 e sul quale è ricavata una serie di intagli laterali 33 separati da setti 34 ed atti ad essere selettivamente inseriti nell’intaglio di alloggiamento 27 ricavato sulla parete anteriore 28 del corpo 25. Naturalmente, la forma dell’elemento allungato 32 è data a puro titolo di esempio e può naturalmente variare, assumendo ad esempio una configurazione simile a quella del corpo tubolare 30 del dispositivo di erogazione 29a, sul quale può essere ricavata una pluralità di riscontri 31 funzionalmente analoghi ai setti 34.

L’organo di erogazione 29b conferisce al dispositivo IOa una caratteristica ulteriore rispetto a quanto visto finora, e cioè la possibilità di predeterminare quantità di fluido da erogare semplicemente in base alla posizione di inserimento dell’organo di erogazione 29b sul corpo 25, e in particolare nell’intaglio di alloggiamento 27. Infatti, a seconda della posizione dell’organo di erogazione 29b sul corpo 25, il pistone di gomma 24 di una cartuccia 23 inserita nel corpo 25 comincerà ad essere premuto in corrispondenza di posizioni più o meno estratte della cartuccia 23 stessa, con la conseguenza che varierà la quantità di fluido fuoriuscente dall’ago 11 prima che il bordo anteriore 23b della cartuccia arrivi a battuta contro la parete 28 del corpo 25.

Naturalmente, sull’elemento allungato 32 e/o sulla cartuccia 23 possono essere riportati segni di riferimento, ad esempio indicazioni serigrafate, atti a fornire un indicazione all’utilizzatore della quantità di fluido disponibile per l’erogazione, a seconda della posizione assunta dall’elemento allungato 23 sul corpo 25. Il dispositivo illustrato, con riferimento ad entrambi gli organi di erogazione 29a e 29b esemplificati nella figura 2, consente di smaltire il solo organo di erogazione, mentre il corpo 25 può essere riutilizzato un numero di volte illimitato. Risulta quindi molto bassa la quantità di materiale da smaltire, con evidenti benefici sia in termini economici, sia di protezione dell’ambiente. E’ anche importante notare come l’operazione di distacco dell’organo di erogazione 29a, 29b possa essere effettuata senza toccarlo, dal momento che, una volta estratta la cartuccia 23 esaurita, è sufficiente impugnare il corpo 25 e sfilare da esso l’organo di erogazione semplicemente battendolo o premendolo contro una superficie rigida, ad esempio contro il bordo di un bidone di raccolta dei rifiuti, per sfilarlo dall’intaglio di alloggiamento 27. Vengono pertanto ridotti i rischi per l' utilizzatore, in particolare il rischio di pungersi con l’ago 11 non più sterile.

Una variante di organo di erogazione è illustrata nella figura 12, in cui elementi corrispondenti a quelli della figura 2 sono stati indicati con gli stessi numeri di riferimento. In questo caso, il corpo 25 può alloggiare un organo di erogazione 29c composto da un elemento tubolare 30a, provvisto ad esempio di riscontri 31 o risalti in modo analogo a quanto visto con riferimento alla figura 2, allintero del quale è mobile assialmente uno stelo 30b che porta Pago 11 ed è provvisto, alla sua estremità posteriore, del disco di pressione 21. Nella posizione precedente l’uso, Porgano di erogazione 29c mantiene protetto Pago 11 che rimane alPintemo dell’elemento tubolare 30a. Quando viene inserita la cartuccia 23, un primo tratto del suo spostamento assiale provoca, grazie alla spinta del pistone 24, lo spostamento assiale dello stelo 30b e la conseguente fuoriuscita dell’ago 11. Tale spostamento assiale si arresta quando la porzione posteriore dell’elemento tubolare 30a va a battuta contro il disco di pressione 21, dalla parte opposta al pistone 24 il quale viene pertanto forato dalla punta posteriore dell’ago 11 per consentire l’erogazione del prodotto contenuto nella cartuccia 23. La serie di riscontri 31 permette di impostare preventivamente la quantità di fluido erogabile, in modo del tutto analogo a quanto visto sopra con riferimento all’organo di erogazione 29b. A fine operazione, l’elemento tubolare 30a con funzione di cappuccio può essere bloccato irreversibilmente.

Tutti i dispositivi sopra illustrati, impieganti un organo di erogazione separabile dal corpo 25, possono essere dotati di un sistema per facilitare il distacco dell’organo di separazione dal corpo al termine dell’erogazione. Nella forma più semplice, tale sistema comprende una linguetta flessibile ricavata sul corpo 25, dalla parte opposta all’intaglio longitudinale 26, premendo la quale si favorisce la fuoriuscita dell’organo di erogazione e quindi dell’ago 11.

Nella figura 3 è illustrata una variante 10b del dispositivo erogatore sopra descritto. Un corpo tubolare 25b, posteriormente dotato di ali 20b, presenta una sfinestratura superiore 35 entro la quale può essere inserito un organo di erogazione 29d avente un corpo cilindrico 36 esternamente filettato, attraverso il quale è fissato passante l’ago 11. La parete anteriore 28a del dispositivo erogatore 10b presenta un intaglio di alloggiamento 27a che presenta una filettatura sul fondo 27b a profilo semicircolare. Attorno al corpo 25b, in corrispondenza della parete 28a, è montato girevole un anello aperto di fermo 37 che può essere ruotato per chiudere la parte superiore dell’intaglio di alloggiamento 27a quando l’organo di erogazione 29d è inserito nell’intaglio 27a, bloccandolo.

Tale configurazione del dispositivo di erogazione 10b consente una regolazione fine della quantità di fluido erogabile, tramite la semplice rotazione in avvitamento del corpo filettato 36 nell’intaglio di alloggiamento 27a. D’altra parte, la manovra di smaltimento dell’organo di erogazione 29d è altrettanto semplice, rapida e sicura di quella sopra descritta in riferimento agli organi di erogazione 29a e 29b della figura 2 e 29c della figura 12: infatti, è sufficiente ruotare l’anello aperto di fermo 37 per liberare l’organo 36 dall’intaglio 27a. Anche in questo caso, sull’organo di erogazione 29d, sul corpo 25b e/o sulla cartuccia 23 potranno essere praticati segni di riferimento per indicare le quantità di fluido erogabili corrispondentemente ad una determinata rotazione del corpo filettato 36.

Gli esempi sopra riportati di organi di erogazione 29a, 29b e 29d possono naturalmente essere dotati di copriago simile a quello illustrato e descritto con riferimento alla figura 1, o comunque di qualsiasi altro tipo noto. Nella figura 4, invece, è illustrato un sistema di copriago a sblocco automatico. Un ago 11 è alloggiato parzialmente all’interno di un elemento tubolare 38 e ad esso fissato in prossimità della sua punta posteriore 13b. L’elemento tubolare 38, provvisto del già menzionato disco di pressione 21, è fissato anteriormente alla parete trasversale anteriore 39 di chiusura di un corpo tubolare d’imbocco 25c. Sull’ago 11 è montata scorrevole una cannuccia 40 che in una posizione estratta copre la porzione di ago 11 che fuoriesce dal corpo 25c, compresa la punta anteriore 13a, mentre in una posizione retratta è alloggiata all’interno dell’elemento tubolare 38. L’estremità anteriore della cannuccia 40 è fissata ad una staffa 41 provvista di un anello di ritenuta 42 che avvolge esternamente il corpo 25c con possibilità di scorrimento assiale su di esso. Un risalto anulare 43 ricavato sul mantello esterno del corpo 25c impedisce lo sfilamento della staffa 41 e quindi della cannuccia 40. Sulla parte superiore della staffa sporge un’appendice 44 manovrabile manualmente.

Sulla parte superiore del corpo 25c è praticato un intaglio longitudinale 45 per consentire lo scorrimento della staffa 41, manovrata attraverso l’appendice 44. Nella posizione di copertura dell’ago, illustrata nella figura 4, la staffa 41 è bloccata in posizione da un dente di blocco 46 posto all’estremità anteriore di una lamina flessibile 47 agganciata all’elemento tubolare 38 in prossimità del disco di pressione 21 e provvista, in tale posizione, di un dente a rampa 48.

Quando una cartuccia 23 viene inserita nel corpo 25c, il suo bordo anteriore 23b interagisce con il dente a rampa 48 provocando l’abbassamento della lamina flessibile 47 e il conseguente disimpegno del dente di blocco 48 dalla staffa 41. E’ quindi possibile arretrare la staffa 41 agendo sull’appendice 44 e scoprire così l’estremità anteriore 13a dell’ago 11 solo quando una cartuccia 23 è inserita e il dispositivo di erogazione è pronto all’uso. Un volta terminato l’uso ed estratta la cartuccia 23, la staffa 41 può essere ricondotta nella posizione di blocco illustrata nella figura 4 agendo tramite l’appendice 44 per coprire l’ago 11.

Naturalmente, il dispositivo di erogazione 10c illustrato nella figura 4 può essere modificato in modo tale che il gruppo di elementi costituito dall’ago 11, dall’elemento tubolare 38, dalla staffa 41 e dalla cannuccia 40 sia estraibile ed asportabile dal corpo 25c secondo i principi descritti ed illustrati sopra con riferimento alla figura 2.

Nella figura 5 è illustrata un’ulteriore variante dell’ invenzione che riguarda un dispositivo di erogazione lOd provvisto di un meccanismo di copertura automatica dell’ago 11 al termine dell’operazione di erogazione. In particolare, il dispositivo lOd comprende un corpo tubolare di imbocco 25d di una cartuccia (non illustrata) del tutto analogo al corpo 25 della figura 2. Al di sotto di tale corpo 25d, in posizione diametralmente opposta rispetto all’intaglio 26, è fissato un cannotto 49 all’interno del quale è montato scorrevole un pistone 50 sul quale preme un elemento elastico 51, in particolare una molla elicoidale, compressa contro un fondo 52 del cannotto 49. Una porzione superiore del pistone 50 è conformata a lamella flessibile 53 con un dente a rampa d’estremità 54 che sporge all’interno del corpo 25d in prossimità della parete di fondo 56 attraverso una cavità 55 ad essa adiacente. Dal pistone 50 si estende un sopporto a forchetta 57 sul quale si inserisce restremità anteriore di una cannuccia copriago 58 dotata di una coppia di riscontri 59a, 59b. La cannuccia copriago 58 è montata scorrevole all’interno di un elemento tubolare 60 inserito, in modo analogo a quanto descritto più sopra, in un intaglio di alloggiamento 61 ricavato sulla parete anteriore 56 del corpo 25d. Sull’elemento tubolare 60 è praticato un intaglio longitudinale che, nella parte anteriore presenta un setto di arresto o altro elemento atto a trattenere, bloccandolo, un dente di sicurezza 64 posto all’estremità di una lamella flessibile 65 ricavata sulla cannuccia 58.

Nell’utilizzazione del dispositivo di erogazione lOd, quando una cartuccia - inserita nel corpo 25d - ne raggiunge la parete anteriore 56, provoca la fuoriuscita del dente a rampa 54 dall’apertura 55 e il conseguente sblocco del pistone 50 che, sotto l’azione della molla 51, trascina in avanti la cannuccia 58 che copre completamente l’ago 11. 11 dente di sicurezza 64 interferendo con il setto 63, impedisce ogni successivo tentativo di scoprire l’ago 11 che può quindi essere rimosso in tutta sicurezza, assieme all’elemento tubolare 60, dal corpo 25d attraverso l’intaglio di alloggiamento 61.

Negli esempi descritti ed illustrati precedentemente, la punta posteriore 13b dell’ago 11 sporge dall’elemento tubolare di supporto centrale. Una alternativa, che consente di riparare la punta posteriore 13b dell’ago 11, riducendo i rischi per un utilizzatore di pungersi, è illustrata nella figura 6. In un generico sopporto centrale tubolare 66 è alloggiato un ago 11 la cui punta posteriore 13b, atta a forare un generico pistone di gomma 67, è protetta da un cappello 68 dotato di denti di aggancio interni 69 atti a trattenere una corona anulare deformabile 70 ricavata sul pistone di gomma 67.

Nella figura 19 è illustrata una variante del corpo di sostegno degli aghi e di guida della cartuccia 23 sopra descritto. In particolare, il corpo 125 è diviso in due porzioni 125a, 125b, reciprocamente articolate attorno ad un asse trasversale 126 posto in prossimità della zona di introduzione della cartuccia 23. Due anelli di impugnatura 127, 128 sono fissati alle due porzioni 125a, 125b, le quali si prolungano posteriormente all’asse trasversale 126 in due rispettive code 129a, 129b. Sul corpo 125 è preferibilmente montato un’appendice di sicurezza 130 comandata da un cursore 131, atta a scoprire selettivamente un ago dei tipi precedentemente descritti ed illustrati, ad esempio nella figura 5, inseribile nell’intaglio 27. Naturalmente, l’appendice di sicurezza 130 è del tutto opzionale e, quando presente, può essere del tipo a comando manuale o automatico, come precedentemente descritto.

Nell’impiego del corpo 125, è possibile afferrare un ago con facilità agendo sugli anelli di impugnatura 127, 128 per allargare le porzioni 125a, 125b nella zona dell’intaglio 27. Richiudendo le porzioni 125a, 125b dopo che l’ago è stato piazzato nell’intaglio 27, le code 129a, 129b sono riportate nella configurazione illustrata nella figura 19, definendo così un’imboccatura sostanzialmente circolare per l’inserimento della cartuccia 23. A cartuccia inserita, ogni apertura delle porzioni 125a, 125b è impedita dall’interferenza delle code 129a, 129b con la parete esterna della cartuccia 23 stessa.

Una ulteriore variante 10e dell’invenzione è illustrata nella figura 7 e comprende un corpo allungato centrale 71, la cui sezione può essere circolare o, più vantaggiosamente, a croce, entro il quale è alloggiato un ago 1 la, e al quale è posteriormente connesso un pistone 72 deformabile, preferibilmente di gomma. In questo caso, non è necessario che l’ago I la presenti una punta posteriore. Completa il dispositivo lOe una struttura di appoggio 73 per le dita dell’utilizzatore. Sul dispositivo lOe viene inserita, con funzione di stantuffo, una cartuccia 74 di tipo semplice a bicchiere cilindrico. La cartuccia 74 può essere ricavata, come mostrato nella figura 8, a partire da una fiala 75a, 75b, avente ad esempio un’incisione di avviamento di rottura indicata dalla linea tratteggiata 76a, 76b, disposta anularmente sulla porzione cilindrica al di sotto del collo 77a, 77b.

La figura 9 illustra una variante del dispositivo della figura 7, in cui sul corpo allungato centrale 71 è disposto, oltre al pistone 72, un ulteriore disco di centraggio 78 della cartuccia 74. Nella figura 10 è illustrata una variante del dispositivo di erogazione in cui, al posto di un ago, è presente un dispensatore 79, possibilmente ma non necessariamente snodato in 80, ad esempio per la dispensazione di prodotti alimentari, creme, paste dentifricie e simili. Vantaggiosamente, lo snodo 80 può essere realizzato in forma di valvola di chiusura per impedire fuoriuscita di prodotto nel caso di utilizzazione parziale dello stesso, in previsione di una ulteriore utilizzazione. Una tale valvola di chiusura può essere comunque realizzata in qualunque altro modo che risulterà evidente ad un tecnico del settore dalla presente descrizione e dai disegni annessi.

Come alternativa, o come accessorio di ricambio, è possibile dotare il dispositivo di erogazione di una spatola di dispensazione 81, come illustrato nella figura 11. Un esempio specifico di applicazione in forma di spazzolino 109 è inoltre illustrato nella figura 18 che mostra un dispositivo di erogazione il cui corpo centrale allungato 71a, dotato ad un’estremità del pistone 72, si prolunga dal lato opposto con un’appendice 71b alla cui estremità sono fissate setole 110. Il corpo centrale 71 a è avvolto, totalmente o parzialmente, da una struttura di copertura 111 avente funzione di impugnatura per lo spazzolino. La cartuccia 74 contenente il prodotto da erogare è montata scorrevole sul pistone 72 e comunica con un condotto assiale 112 praticato nel corpo centrale 71a e nell’appendice 71b che sfocia alla base delle setole 110. Premendo il fondo 113 della cartuccia 74, è possibile forzare il prodotto in essa contenuto per fame fuoriuscire la quantità desiderata in corrispondenza delle setole 110. Come variante, se la cavità interna 11 la della struttura di copertura 111 ha una forma sostanzialmente cilindrica, è possibile realizzare su di essa una filettatura che si impegni su una corrispondente filettatura praticata sul mantello esterno della cartuccia 74 . In tal modo, l’erogazione di prodotto verso le setole 110 è ottenuta avvitando la cartuccia 74 nella cavità 1 Ila del numero di giri desiderato; quest’ultima variante è particolarmente vantaggiosa per evitare fuoriuscite involontarie di prodotto nel caso di urti accidentali. Naturalmente, l’esempio specifico di attuazione sopra illustrato trova particolare ma non esclusivo impiego nel settore degli spazzolini da denti, in particolare da viaggio, come anche nel settore delle spazzole per calzature o abbigliamento, per autovetture, per l’igiene personale, solo per fare alcuni esempi applicativi.

Le cartucce 74, oltre che essere ricavate per rottura delle fiale 75a, 75b, possono essere anche predisposte come contenitori cilindrici, coperti da un tappo o da una pellicola, possibilmente, ma non esclusivamente, apribili a strappo. Particolarmente vantaggioso è il fatto che le cartucce 74, essendo di forme semplice e liscia, possono essere facilmente realizzate con materiali diversi dal vetro, quali carta e simili, specialmente nel caso di impiego con prodotti alimentari.

Nella figura 13 è illustrato un dispositivo di erogazione in cui l’unica parte che viene scartata al termine dell’erogazione è l’ago 11. Tale dispositivo comprende un corpo d’imbocco 82, atto ad accogliere una cartuccia del tipo illustrato nella figura 1, al quale è fissato integrale uno stelo centrale forato 83 che termina con un disco di pressione 21 e può accogliere un ago 11. In una zona anteriore, lo stelo centrale 83 presenta una cava longitudinale 84 entro la quale può penetrare una porzione di una camma 85 articolata al corpo 82. Nella posizione illustrata in figura, la camma 85 blocca l’ago 11 per consentire l’erogazione di un prodotto contenuto in una cartuccia (non illustrata). Al termine dell’erogazione, una rotazione della camma 85 nel senso della freccia A consente l’estrazione (possibilmente per gravità) dell’ago 11 e la sua conseguente eliminazione. Naturalmente, al posto della camma 85 può essere previsto un qualsiasi altro dispositivo di ritenuta, ad esempio a pulsante, a molla e pistoncino, e così via.

La figura 14 illustra una variante della soluzione precedentemente illustrata in termini più generali nella figura 7. In questo caso, la struttura di appoggio 73 per le dita dell’operatore comprende una coppia di lamine contrapposte 86 incernierate plasticamente nelle zone 88 e terminanti in due alette 20 dotate rispettivamente di denti di aggancio 87a, 87b. Al termine dell’erogazione del prodotto contenuto nella cartuccia o fiala 74, le lamine 86 vengono ruotate di 180° verso l’ago 1 la secondo la direzione delle frecce B, finché i due denti di aggancio 87a, 87b non si agganciano reciprocamente, in modo tale che le lamine stesse e le alette 20 costituiscano un protezione per l’ago I la prevenendo punture accidentali. Poiché la bocca 74a della cartuccia 74 ha un diametro maggiore della distanza fra le due lamine 86 nella zona di cerniera plastica 88, il raggiungimento del fine corsa da parte della cartuccia 74 al termine dell’erogazione favorisce la rotazione delle lamine 86 nel senso delle frecce B.

Nella figura 15 è illustrata schematicamente un’ulteriore forma di attuazione della presente invenzione, particolarmente — ma non esclusivamente — adatta per il confezionamento di siringhe sterili in blister e simili, in cui, per chiarezza di illustrazione, si è tralasciato di mostrare il copriago. In tale soluzione, un ago Ila è fissato ad un corpo premente 90 internamente forato dotato di una struttura di supporto 89 per le dita dell’operatore. L’ago Ila e il foro interno 91 sono distanziati radialmente rispetto all’asse di simmetria del corpo premente 90, il quale, nella sua parte posteriore 90b, è dotato di un organo di tenuta 92, in particolare, ma non esclusivamente, un anello ad esempio del tipo O-ring. La parte posteriore 90b e l’organo di tenuta 92 vengono inseriti, in fase di produzione, in un pistone flessibile 93 mobile in una cartuccia 94 contenente un prodotto da erogare o iniettare. In dettaglio, il pistone 93 presenta una cavità 95 che ricopia in negativo la porzione posteriore 90b del corpo 90. Un foro 96 di comunicazione con l’interno della cartuccia 94 è praticato sul fondo della cavità 95 in posizione diametralmente opposta al foro passante 91.

Prima dell’impiego, il dispositivo di erogazione o siringa della figura 15 è assemblato in modo tale che il prodotto contenuto nella cartuccia 94 non possa fuoriuscire dall’ago Ila perché il foro 94 nel pistone 93 risulta tappato dal fondo 90b del corpo 90. Per utilizzare il prodotto ed erogarlo od iniettarlo tramite l’ago 1 la è quindi sufficiente impartire al corpo 90 una rotazione attomo ad un asse longitudinale, ad esempio di 180°, fino a che i fori 96 e 91 non risultano coassiali.

Nella figura 17 è illustrato schematicamente un esempio alternativo di ago 11b montato in sede di produzione su un pistone 97 scorrevole entro una cartuccia 98. In particolare, l’ago llb è inserito in un organo rotante 99 alloggiato all’interno del pistone 97, provvisto di un foro 100 che, quando l’ago l lb è nella posizione illustrata a tratto continuo nella figura 17, risulta tappato dall’organo rotante 99. Quando invece l’ago llb viene portato in posizione operativa, illustrata a tratto discontinuo nella figura, allineato alla direzione di scorrimento del pistone 97 nella cartuccia 98, il prodotto in essa contenuto è libero di defluire attraverso il foro 100, l’organo rotante 99 e l’ago llb in seguito ad una pressione esercitata sul fondo 98b della cartuccia stessa.

Nella figura 16 è illustrata una possibile configurazione di montaggio di un ago 1 la in un corpo tubolare 101 comprendente una cavità assiale interna 102 che si restringe a cono nella porzione terminale più prossima all’ago 1 la. L’ago I la, a sua volta, presenta alla base un ingrossamento conico 103 che è forzato nella conicità della cavità assiale 102 e rimane in posizione durante l’impiego dell’ago grazie alle forze di attrito fra le pareti. Al termine dell’impiego dell’ago 11a, è possibile semplicemente esercitare una forza sulla punta dell’ago superiore agli attriti fra i coni per far rientrare l’ago I la nella cavità 102 salvaguardando l’operatore da punture accidentali. In particolare, l’arretramento dell’ago 1 la è ottenibile battendo, ad esempio, la punta dell’ago su una superficie dura, quale un tavolo, un ripiano, ecc. La soluzione ora descritta è impiegabile vantaggiosamente nella maggior parte dei dispositivi di erogazione illustrati e descritti precedentemente come forme di attuazione della presente invenzione.

Il dispositivo erogatore secondo la presente invenzione può dunque essere utilizzato sia nel settore medicale, per iniezione di sostanze farmaceutiche, oltre che in tutti i settori in cui sia necessario o utile o vantaggioso erogare creme, paste, oli, e altri prodotti fluidi o pastosi.

Naturalmente, fermo restando il principio del trovato, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno ampiamente variare rispetto a quanto descritto ed illustrato, senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.

Claims (21)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo dosatore ed erogatore di prodotti fluidi o pastosi di tipo manuale a siringa, caratterizzato dal fatto che comprende un corpo principale provvisto di mezzi di presa e di mezzi di guida, un elemento di ugello essendo ricavato nel corpo principale, un corpo di cartuccia essendo guidabile nei mezzi di guida secondo un percorso rettilineo, il dispositivo comprendendo inoltre un elemento di pistone almeno parzialmente elastico atto ad esercitare una tenuta sulle pareti interne del corpo a cartuccia, il corpo principale comprendendo inoltre un organo di stantuffo provvisto di un’apertura passante sfociante nell’elemento di ugello, l’organo di stantuffo provocando lo scorrimento dell’elemento di pistone all’interno del corpo a cartuccia in seguito ad uno spostamento relativo del corpo principale rispetto al corpo a cartuccia per estrame un prodotto fluido o pastoso ed inviarlo all’elemento di ugello.
2. 2. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’elemento di pistone elastico è fissato ad un’estremità dell’organo di stantuffo.
3. 3. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’elemento di pistone è montato sul corpo a cartuccia.
4. 4. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che sul corpo principale è montato un ago comprendente una punta posteriore atta a forare l’elemento di pistone all’atto dell’inserimento del corpo a cartuccia sul corpo principale.
5. 5. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l’ago è montato sull’organo di stantuffo, in prossimità della punta posteriore dell’ago detto organo di stantuffo comprendendo un piatto di pressione atto a premere l’elemento di pistone per provocarne lo scorrimento all’intemo del corpo a cartuccia.
6. 6. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il piatto di pressione comprende mezzi di aggancio per bloccare l’elemento di pistone sull’estremità dell’organo di stantuffo.
7. 7. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 5 0 6, caratterizzato dal fatto che l’organo di stantuffo comprende una porzione anteriore fissata al corpo principale ed una porzione posteriore assialmente scorrevole rispetto alla porzione anteriore e mobile da una posizione in cui l’ago è alloggiato all’intemo della porzione anteriore ad una posizione in cui l’ago è almeno parzialmente estratto in seguito alla spinta esercitata sul piatto di pressione dall’elemento di postone in una primo tratto della corsa dello spostamento relativo del corpo principale rispetto al corpo a cartuccia.
8. 8. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l’organo di stantuffo è montato in modo smontabile rispetto al corpo principale.
9. 9. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l’organo di stantuffo comprende mezzi di regolazione e riferimento per regolare selettivamente la posizione dell’organo di stantuffo rispetto al corpo principale.
10. 10. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione e riferimento consentono una regolazione discreta della quantità di prodotto estraibile dal corpo a cartuccia ed erogabile in una corsa completa dello spostamento relativo del corpo principale rispetto a detto corpo a cartuccia.
11. 11. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che i mezzi di regolazione e riferimento consentono una regolazione continua della quantità di prodotto estraibile dal corpo a cartuccia ed erogabile in una corsa completa dello spostamento relativo del corpo principale rispetto a detto corpo a cartuccia.
12. 12. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che in prossimità dell’ugello sono fissate setole per l’impiego del dispositivo come spazzola 0 spazzolino.
13. 13. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un ago montato selettivamente rimovibile sull’organo di stantuffo per costituirne l’ugello di uscita del prodotto fluido o pastoso e almeno parte dell’ apertura passante sfociante in detto ugello.
14. 14. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che l’ago comprende un’estremità posteriore conformata a cono montata ad incastro in una corrispondente cavità ricavata nell’organo di stantuffo, una pressione assiale sulla punta dell’ago in direzione dell’organo di stantuffo provocando lo sblocco dell’ago e il suo arretramento all’interno dell’organo di stantuffo.
15. 15. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che comprende un elemento di copertura dell’ago.
16. 16. Dispositivo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che l’elemento di copertura dell’ago è montato mobile assialmente sul corpo principale.
17. 17. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che l’elemento di copertura dell’ago è mobile da una posizione bloccata di copertura ad una posizione sbloccata in cui la punta anteriore dell’ago è scoperta, linserimento del corpo a cartuccia nel corpo principale provocando automaticamente lo sblocco dell’elemento di copertura dell’ago.
18. 18. Dispositivo secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che l’elemento di copertura dell’ago è mobile da una posizione sbloccata in cui la punta anteriore dell’ago è scoperta ad una posizione bloccata di copertura della medesima, il raggiungimento del fine corsa dello spostamento del corpo a cartuccia rispetto al corpo principale provocando automaticamente lo sblocco dell’elemento di copertura dell’ago.
19. 19. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un ago montato selettivamente movibile rispetto al pistone almeno parzialmente elastico, l’ago essendo mobile da una posizione di chiusura in cui è impedito il passaggio di prodotto dal corpo a cartuccia all’estremità dell’ago, ad una posizione di apertura in cui è possibile l’erogazione del prodotto contenuto nel corpo a cartuccia.
20. 20. Dispositivo dosatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il corpo principale comprende una coppia di elementi a lamina atti a sostenere le dita di un operatore all’atto dell’impiego del dispositivo dosatore a siringa, e ripiegabili al termine dell’impiego in una posizione di copertura di un ago montato sul corpo principale.
21. 21. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo principale comprende due porzioni mutuamente articolate attorno ad un asse trasversale rispetto al verso di introduzione del corpo a cartuccia.