ITBO940243A1 - Composto chimico a base di pvc. - Google Patents

Abstract

Un composto chimico a base di PVC costituito da una mescola che comprende PVC e additivi atti a migliorarne le caratteristiche chimico - fisiche, quali ad esempio additivi plastificati e lubrificanti, in cui tali additivi sono costituiti con oli lubrificanti esausti.

Description

DESCRIZIONE

annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:

COMPOSTO CHIMICO A BASE DI PVC.

Il presente trovato concerne un composto chimico a base di PVC, in particolare per la realizzazione di semilavorati o prodotti finiti di uso commerciale e comune, quali per esempio suole per calzature, tomaie, stivali, supporti, elementi tecnici stampati, guarnizioni, tubi, cavi elettrici e quant'altro la tecnologia consenta di realizzare ed il mercato richieda.

Come è noto il PVC a differenza di altre materie plastiche, non può essere lavorato da solo perchè brucia liberando acido cloridrico che è un gas tossico ed estremamente corrosivo. Per evitare questo il PVC deve essere additivato di composti diversi in modo da consentire di poter lavorare il prodotto senza incorrere nel suddetto problema. Fra i composti additivi i più importanti, o meglio quelli che tradirionalmente vengono maggiormente u— tìlizzati sono : gli stabilizzanti, i lubrificanti, i plastificanti, gli antiurto e le cariche.

Gli additivi stabilizzanti sono composti che servono a contrastare la degradazione del polimero stesso. Gli additivi lubrificanti sono composti che servono ad evitare gli attriti ed i frizionamenti fra le catene polimeriche quando scorrono le une sulle altre (caso dei lubrificanti interni) e fra il polimero e le parti meccaniche in movimento, nelle macchine che lavorano il prodotto (caso dei lubrificanti esterni). Gli additivi plastificanti sono generalmente dei composti costituiti da prodotti liquidi che vengono aggiunti alla massa in fase di preparazione per rendere il prodotto più plastico o flessibile e renderlo cioè meno rigido di come altrimenti risulterebbe. Gli additivi antiurto sono dei composti che servono a migliorare la resistenza all'urto dei PVC che presentano formulazione rigida. Le cariche sono degli additivi che vengono aggiunti per ottenere un determinato aspetto visivo al prodotto finito.

Sono altresì utilizzati numerosi altri composti additivanti, come è ben noto nell'industria chimica, quali ad esempio gli aiuto processo, i costabilizzanti, i chelanti, gli opacizzanti, i rinforzanti ecc. Abbiamo quindi visto che tutti questi tipi di composti additivi, siano essi primari o secondari come importanza dal punto di vista chimico-fisico della mescola, risultano tutti indispensabili per ottenere un prodotto finito a base di PVC che sia ben lavorabile senza presentare particolari inconvenienti.

Lo scopo del presente trovato è quello di rendere disponibile un composto chimico a base di PVC che presenti tutte le caratteristiche fisiche dei composti tradiziona— li a base di PVC, e che presenti, nel contempo, un costo nettamente inferiore.

Questo ed altri scopi ancora, vengono tutti raggiunti da1 composto chimico a base di PVC in oggetto, le cui ca— ratteristiche principali sono indicate nelle rivendicazioni che seguono.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi del composto chimico in oggetto appariranno maggiormente evidenti dalla descrizione che segue di alcuni esempi di composizioni di mescole a base di PVC additivato.

Il concetto inventivo del presente trovato, comune a tutti gli esempi che seguono, é quello di utilizzare oli lubrificanti esausti in luogo di altri additivi quali, per esempio, i plastificanti e/o i lubrificanti. A tale proposito risulta opportuno, in tale sede, specificare quali siano le proprietà degli oli lubrificanti, al fine di individuare e comprendere meglio quelle che saranno le caratteristiche del composto in oggetto.

Come è noto affinchè una sostanza possa svolgere un'azione lubrificante, deve necessariamente possedere determinati requisiti chimici e fisici. Per quanto concerne i requisiti chimici il lubrificante deve presentare una buona resistenza all'aria, all'umidità ed agli agenti chimici con i quali può venire in contatto durante il suo impiego. Per quanto concerne i requisiti fisici, il più importante è senza dubbio la viscosità che costituisce anche il parametro principale per la classificazione tecnica dei lubrificanti stessi. Questi ultimi, infatti, dovranno possedere un grado di viscosità sufficiente a mantenere separate le superfici in movimento sotto i carichi di esercizio. La viscosità, come è noto, dipende dalla temperatura e precisamente diminuisce con l'aumentare di questa. La variazione in funzione della temperatura, o "indice di viscosità", è quindi un'altro dato di notevole interesse tecnico, giacché indica in quale campo di temperatura il prodotto manifesta ancora le sue proprietà lubrificanti ed è quindi un limite delle sue caratteristiche. Questo per quanto concerne generalmente i lubrificanti organici. Per quanto si attiene invece ai lubrificanti sintetici, quali ad esempio i lubrificanti siliconici, essi presentano una viscosità che risulta meno influenzata dalla temperatura e quindi risultano lubrificanti a viscosità più costante dei precedenti. In relazione a questi tipi di proprietà chimìco-f isiche sopra descritte, stanno gli impieghi dei lubrificanti. Per fare qualche esempio si useranno oli che conservano le loro caratteristiche, in particolare modo la viscosità, alle basse temperature per le macchine frigorifere, mentre nei motori termici saranno utilizzati oli che conservano le loro caratteristiche alle alte temperature. Altri oli più particolari, ad esempio quelli che presentano proprietà dielettriche verranno usati per lubrificare le macchine elettriche, mentre quegli oli che sono buoni conduttori serviranno per lubrificare macchine o parti di esse in cui deve avvenire una buona conduzione elettrica.

A questo punto è importante precisare che si hanno due tipi di oli lubrificanti: gli oli minerali, ottenuti dalla distillazione del petrolio e gli oli lubrificanti sintetici ottenuti, cioè, per sintesi chimica.

Gli oli minerali lubrificanti si ottengono per distillazione frazionata del petrolio ed i prodotti che si ottengono presentano elevata resistenza alle alte temperature. La loro sensibilità alla teperatura può essere variata a seconda dei trattamenti a cui vengono sottoposti e la gamma delle qualità si può aumentare migliorando o accentuando uno o più caratteri mediante l’aggiunta di additivi. Ad esempio per ritardare il fenomeno della ossidazione e ritardare l'invecchiamento del lubrificante si usano asdditivi antiossidanti.

Gli oli lubrificanti sintetici,, quali ad esempio i siliconi, tra cui si annoverano gli oli al silicone, grassi al silicone, emulsioni al silicone ecc. Questi lubrificanti variano in una gamma di viscosità molto vasta, possiedono coefficienti viscosità/temperatura molto bassi e mantengono il loro potere lubrificante pressoché inalterato in un vasto intervallo di temperatura, in modo che la maggior parte di essi può essere utilizzata in diverse condizioni di esercizio indifferentemente a temperature elevate o molto basse. Si hanno inoltre i fluidi siliconici per ammortizzatori e dielettrici per vari usi. Fra gli altri lubrificanti sintetici citiamo fra i più importanti: il glicolpolietilenico, i glicoli polialchilenici, gli eteri polifenilici, tutti composti che possono essere utilizzati da soli oppure mescolati con silicone.

Partendo, dunque, dall'idea di soluzione di ottenere una mescola con composizione a base di PVC in cui vengono utilizzati oli lubrificanti esausti in luogo di altri additivi quali, per esempio, i plastificanti e/o i lubrificanti, qui nel seguito verranno illustrati degli esempi di composizioni di mescole tipiche in accordo con l'idea di soluzione medesima. Per meglio comprendere la diffe— renza con le precedenti mescole, si sono incolonnati i valori delle percentuali dei composti, sia nella formula tradizionale, sia in quella nuova che sfrutta l'idea di soluzione oggetto della presente invenzione.

Primo esempio, composizione tipica per la realizzazione di suole per calzature:

Come si può osservare, in questo caso l'olio esausto sostituisce il plastificante.

Secondo esempio, composizione tipica per la realizzazione di tomaie:

Come si può osservare, in questo caso l'olio esausto sostituisce il plastificante.

Terzo esempio, composizione tipica per la realizzazione di elementi rigidi per edilizia:

In questo terzo caso l'olio esausto sostituisce l'additivo lubrificante tradizionale.

Si noti che possono venire vantaggiosamente impiegati oli lubrificanti esausti prelevati dal normale circuito del mercato. L'olio esausto viene additivato al PVC con la tecnica di preparazione del dryblend, granulato e testato sia in estrusione, sia in stampaggio.

Il nuovo composto, rispetto ai composti ottenuti con plastificanti e lubrificanti poveri tradizionali, presenta un minor odore, una minore fumosità, minore migrazione che viene accompagnata da un aspetto superficiale, tattile e visivo praticamente identico e/o comunque estremamente simile al composto tradizionale.

Si noti che l'utilizzo di questo composto consente un notevole risparmio sotto il profilo economico, essendo l’olio esausto, a tutti gli effetti, una nuova materia prima per il PVC, che presenta un costo estremamente contenuto e modesto rispetto ai normali plastificanti e lubrificanti oggi utilizzati come additivi per il PVC.

Inoltre la salvaguardia dell'ambiente, oggi molto sentita come esigenza ed obbiettivo a cui siamo tutti molto sensibilizzati per il suo raggiungimento, è non solo garantita ma estremamente migliorata. Infatti l'utilizzo di questi oli esausti come nuova materia prima perii PVC, sottrae prodotto altamente inquinante e difficilmente smaltibile dal mercato. Questo abbassa in maniera determinante le probabilità, non tanto remote, che questi prodotti -gli oli esausti- siano scaricati abusivamente i.n fiumi e laghi.

Il trovato raggiunge pertanto gli scopi prefissi, ed i suoi vantaggi sono stati ben sottolineati.

Ovviamente il composto chimico in oggetto è suscettibile di numerose varianti dal punto di vista delle composizioni e delle quantità degli additivi da aggiungere alla mescola a base di PVC compresi, naturalmente, gli oli esausti che in tal caso essi stessi costituiscono un additivo. Inoltre innumerevoli potranno essere le destinazioni di impiego del composto in oggetto oltre ai tre esempi sopra indicati.

Claims (1)

1. RI V E N D I C A Z I O N I 1. Composto chimico a base di PVC, del tipo costituito da una mescola comprendente PVC e additivi atti a migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche, caratterizzato dal fatto di comprendere, fra detti additivi, oli lubrificanti esausti. E. Composto chimico secondo la rivendicazione 1, del tipo in cui detta mescola comprende additivi plastificanti, caratterizzato dal fatto che detti oli lubrificanti esausti sostituiscono detti additivi plastificanti. 3. Composto chimico secondo la rivendicazione i, del tipo in cui detta mescola comprende additivi lubrificanti, caratterizzato dal fatto che detti oli lubrificanti esausti sostituiscono detti additivi lubrificanti. 4. Composto chimico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti oli lubrificanti esausti sono costituiti da oli minerali. 5. Composto chimico secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti oli lubrificanti esausti sono costituiti da oli lubrificanti sintetici. 6. Composto chimico a base di PVC, del tipo costituito da una mescola comprendente PVC e additivi atti a migliorarne le caratteristiche chimico-fisiche, caratterizzato dal fatto che in sostituzione totale e/o parziale degli additivi lubrificanti e/o plastificanti detti additivi comprendono oli esausti. 7. Composto chimico secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.