ITBO20130233A1 - Macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice. - Google Patents
Macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice.Info
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Description
DESCRIZIONE
“MACCHINA EQUILIBRATRICE DI UNA RUOTA DI UN VEICOLO E METODO PER SPOSTARE UN GUSCIO PROTETTIVO DI UNA MACCHINA EQUILIBRATRICE†.
La presente invenzione ha per oggetto una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e un metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice.
Il trovato riguarda il settore delle attrezzature per gommisti e in particolare quello delle macchine equilibratrici.
Una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo ha un telaio da cui sporge un mandrino motorizzato, sul quale à ̈ possibile bloccare il cerchione della ruota, in modo che la ruota possa essere messa in rotazione, per eseguire i rilevamenti necessari alle operazioni di equilibratura (in pratica, la ruota viene messa in rotazione per consentire una rilevazione di una condizione di squilibrio della ruota).
La macchina equilibratrice à ̈ dotata di un guscio protettivo, avente la funzione di proteggere l’utilizzatore durante la rotazione della ruota, impedendogli di toccare inavvertitamente la ruota o il mandrino.
Tale guscio protettivo à ̈ mobile tra una prima posizione operativa, in cui circonda il mandrino e la ruota per esercitare la funzione di protezione, e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota sul mandrino.
Tipicamente, l’utilizzatore si posiziona su una faccia anteriore della macchina equilibratrice, il mandrino sporge da una faccia laterale e il guscio protettivo, che nella prima posizione operativa sovrasta e abbraccia la ruota, viene spostato verso una faccia posteriore della macchina, per essere disposto nella seconda posizione operativa.
Per quanto riguarda il cinematismo di connessione del guscio protettivo al telaio, che permette lo spostamento del guscio protettivo stesso tra dette posizioni operative, sono note diverse soluzioni tecniche, descritte per esempio nei seguenti documenti brevettuali: EP2060895B1, EP936398B1, EP1126262B1, EP1378738B1 ed EP2113762A2.
In alcuni casi, come in EP2113762A2, il guscio à ̈ formato da una pluralità di parti incernierate tra loro.
In altri casi, come in EP2060895B1, il guscio à ̈ scorrevolmente accoppiato a un cursore montato su un braccio imperniato al telaio.
Tuttavia, tali soluzioni presentano alcuni inconvenienti.
Innanzi tutto, esse non consentono un controllo sicuro ed efficace del movimento del guscio protettivo.
Inoltre, tali macchine hanno un problema di ingombro, perché il guscio protettivo, quando à ̈ nella seconda posizione operativa (di apertura), sborda dalla faccia posteriore della macchina; per cui à ̈ necessario posizionare la macchina mantenendo una certa distanza tra la faccia posteriore della stessa e una parete dell’officina.
Scopo del presente trovato à ̈ rendere disponibile una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e un metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, à ̈ scopo del presente trovato mettere a disposizione una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e un metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice che consentano di ridurre l’ingombro della macchina.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ proporre una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e un metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice che permettano uno spostamento particolarmente semplice e sicuro del guscio di copertura. Detti scopi sono pienamente raggiunti dalla macchina e dal metodo oggetto del presente trovato, che si caratterizzano per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.
In particolare, Ã ̈ oggetto del trovato una macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo, in cui la ruota comprende un cerchione (o cerchio) accoppiato a uno pneumatico.
La macchina equilibratrice comprende un telaio, il quale ha preferibilmente almeno una parete verticale, ovvero sostanzialmente perpendicolare alla superficie di appoggio della macchina stessa.
La macchina comprende anche un mandrino prospiciente a sbalzo dal telaio (in particolare, da detta parete verticale del telaio) e configurato per supportare in rotazione la ruota ivi bloccata.
Inoltre, la macchina equilibratrice comprende un guscio protettivo per la ruota e per il mandrino.
Il guscio protettivo à ̈ operativamente connesso al telaio per essere mobile tra una prima posizione operativa, in cui circonda il mandrino (ovvero la ruota) per impedire ad una persona l’accesso al mandrino o alla ruota ivi accoppiata, e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota sul mandrino.
Si osservi che ci si riserva di tutelare anche il guscio protettivo, unitamente a un sistema cinematico di connessione e movimentazione del guscio protettivo rispetto al telaio, indipendentemente dal resto della macchina (telaio, mandrino e tutte le altre parti della macchina che non hanno relazione funzionale con il guscio protettivo).
Tale sistema cinematico di connessione e movimentazione del guscio protettivo rispetto al telaio comprende un braccio, avente una prima estremità imperniata a detta parete verticale del telaio, per ruotare attorno a un asse parallelo all’asse del mandrino, e una seconda estremità connessa al guscio protettivo.
Inoltre, il sistema cinematico di connessione e movimentazione del guscio protettivo rispetto al telaio comprende un dispositivo di connessione cinematica collegato al guscio protettivo e al telaio per correlare la rotazione del braccio rispetto al telaio alla rotazione del guscio protettivo rispetto al braccio, in modo che una rotazione del braccio comporti una corrispondente rotazione del guscio protettivo rispetto a detto asse longitudinale.
Secondo l’invenzione, il guscio protettivo à ̈ imperniato alla seconda estremità del braccio per ruotare rispetto ad essa attorno a un asse longitudinale intersecante detta seconda estremità del braccio (nel punto in cui il guscio protettivo à ̈ imperniato al braccio) e parallelo del mandrino. Preferibilmente, il dispositivo di connessione cinematica comprende una biella avente una prima estremità mobilmente connessa al telaio e una seconda estremità collegata al guscio protettivo.
Preferibilmente, la prima estremità della biella à ̈ imperniata al telaio per ruotare attorno a un asse longitudinale posto a una distanza prestabilita dall’asse di rotazione del braccio.
In particolare, il dispositivo di connessione cinematica à ̈ configurato per assicurare che ad una rotazione del braccio corrisponda sempre una corrispondente rotazione del guscio protettivo, in questo senso, la rotazione del braccio rispetto al telaio à ̈ vincolata alla rotazione del guscio protettivo rispetto al braccio.
Invece, la rotazione del guscio protettivo rispetto al braccio non à ̈ necessariamente vincolata alla rotazione del braccio rispetto al telaio, in particolare, può esserlo o meno, a seconda della forme realizzativa del dispositivo di connessione cinematica.
Secondo una prima forma realizzativa del dispositivo di connessione cinematica, una rotazione del guscio protettivo rispetto al braccio comporta necessariamente una corrispondente rotazione del braccio rispetto al telaio, durante l’intero angolo di spostamento del braccio (tra due posizioni angolari estreme di stop per il braccio, definite da elementi di stop interagenti col braccio).
Secondo una variante realizzativa del dispositivo di connessione, à ̈ possibile che il guscio di copertura ruoti rispetto al braccio senza che il braccio ruoti rispetto al telaio, cioà ̈ mentre il braccio à ̈ fermo.
In particolare, in detta seconda forma realizzativa, la rotazione del braccio rispetto al telaio tra i due punti di stop comporta la rotazione del guscio rispetto al braccio di un primo angolo prestabilito; inoltre, il dispositivo di connessione cinematica à ̈ configurato per consentire una rotazione ulteriore del guscio protettivo, di un secondo angolo prestabilito, mentre il braccio resta fermo nella posizione di stop prossimale rispetto al mandrino.
Per quanto riguarda la prima forma realizzativa del dispositivo di connessione cinematica, si osservi ulteriormente quanto segue.
La biella à ̈ preferibilmente imperniata al guscio protettivo; in particolare, preferibilmente, il dispositivo di connessione cinematica comprende una manovella avente una prima estremità imperniata alla seconda estremità della biella e una seconda estremità fissata al guscio protettivo (per essere solidale al guscio protettivo).
Pertanto, in questa configurazione, il braccio, la biella, la manovella e il telaio definiscono un quadrilatero articolato, in cui il telaio costituisce un lato fisso del quadrilatero e il guscio protettivo costituisce il lato opposto a detto lato fisso del quadrilatero.
In alternativa a tale soluzione definente un quadrilatero articolato, à ̈ previsto che la biella abbia la prima estremità vincolata a roto-traslare lungo un percorso prestabilito definito dal telaio (per esempio mediante una camma).
Tale soluzione (per esempio comprendente una camma in cui à ̈ vincolata a scorrere una delle estremità della biella) à ̈ compatibile sia con la prima che con la seconda forma realizzativa. Nel caso della prima forma realizzativa, la seconda estremità della biella à ̈ fissata al guscio protettivo; nel caso della seconda forma realizzativa, la seconda estremità della biella à ̈ imperniata al guscio protettivo (o comunque à ̈ mobilmente accoppiata ad esso).
Per quanto riguarda la prima forma realizzativa del dispositivo di connessione cinematica, si osservi ulteriormente quanto segue.
È previsto che la biella abbia una delle sue estremità (per esempio la prima estremità ) vincolata a scorrere in una camma, per consentire un conseguente movimento di roto traslazione del guscio protettivo.
Quando detta estremità della biella à ̈ in una delle estremità della camma, che definiscono elementi di stop per il movimento della estremità della biella, la biella può ruotare attorno a detta estremità , senza traslare.
In tal modo, à ̈ previsto che, durante la rotazione del braccio, il dispositivo di connessione cinematica si comporti come un quadrilatero articolato, detta estremità della biella ruotando attorno a detta estremità della camma; quando il braccio à ̈ in una posizione di fine corsa prossimale al mandrino, una ulteriore rotazione del guscio protettivo comporta uno spostamento di detta estremità della biella lungo la camma, mentre il braccio resta fermo.
Secondo un aspetto dell’invenzione, durante detta ulteriore rotazione, un sensore connesso al guscio protettivo esegue una scansione del profilo della ruota.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, à ̈ previsto che detto sensore sia montato su un elemento di sostegno mobilmente connesso al guscio protettivo.
Inoltre, à ̈ previsto che l’elemento di sostegno del sensore sia cinematicamente connesso al braccio, in modo che, durante detta ulteriore rotazione del guscio protettivo, che à ̈ una rotazione relativa rispetto al braccio, l’elemento di sostegno del sensore si sposti secondo un percorso prestabilito (per esempio per rotazione, traslazione o roto traslazione), per effetto di tale rotazione relativa tra guscio protettivo e braccio.
Ciò ha il vantaggio di ottimizzare la traiettoria del sensore (durante la rotazione del guscio protettivo a braccio fermo), per assicurare una scansione corretta delle ruote di tutte le tipologie e dimensioni.
Si osservi che, preferibilmente, lo spostamento del guscio protettivo nel verso di chiusura (dalla seconda alla prima posizione operativa) viene operata manualmente dall’utilizzatore (anche se, in alternativa, à ̈ previsto che tale movimento sia effettuato da un attuatore in modo automatico). Preferibilmente, il movimento di apertura del guscio protettivo (dalla prima alla seconda posizione operativa) avviene con l’ausilio di mezzi elastici, interposti tra il guscio protettivo e il telaio.
Tali mezzi elastici agiscono in contrasto alla forza utilizzata durante lo spostamento del guscio protettivo nel verso di chiusura.
Inoltre, preferibilmente, l’elemento di copertura à ̈ configurato per abilitare l’attuatore del mandrino, quando à ̈ nella prima posizione operativa, e disabilitare l’attuatore del mandrino, quando si trova in una posizione diversa dalla prima posizione operativa.
Ciò costituisce un sistema di sicurezza per l’utilizzatore, per evitare che egli entri accidentalmente in contatto con il mandrino o con la ruota ivi accoppiata mentre il mandrino à ̈ in rotazione.
In questa luce, preferibilmente, la macchina equilibratrice (ovvero il dispositivo di connessione cinematica) comprende un interruttore elettrico configurato per aprire e chiudere un circuito elettrico connesso ad una motorizzazione del mandrino; detto interruttore elettrico à ̈ operativamente accoppiato al braccio (o a un elemento solidale al braccio) per chiudersi solo quando il braccio à ̈ nella posizione angolare corrispondente alla prima posizione operativa del guscio protettivo (primo punto estremo del braccio).
Inoltre, nel caso in cui sia presente detto elemento elastico, preposto a consentire uno spostamento automatico del guscio protettivo dalla prima alla seconda posizione operativa (quindi in apertura), preferibilmente, la macchina equilibratrice (ovvero il dispositivo di connessione cinematica) comprende anche un elemento di blocco e sblocco, preposto ad evitare una apertura accidentale del guscio protettivo; in pratica, l’elemento di blocco e sblocco à ̈ configurato per bloccare il guscio protettivo nella prima posizione operativa, vincendo la forza di detto elemento elastico, e preferibilmente à ̈ sbloccabile solo quando il mandrino à ̈ fermo (ovvero la motorizzazione del mandrino à ̈ disattivata).
Dunque, il presente trovato, oltre a mettere a disposizione un guscio di protezione dotato del relativo dispositivo di connessione cinematica una macchina equilibratrice e una macchina equilibratrice comprendente detto guscio di protezione, mette a disposizione anche un metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice.
In particolare, il metodo consente di spostare il guscio protettivo tra la prima posizione operativa, in cui abbraccia una ruota accoppiata ad un mandrino della macchina per impedire ad una persona l’accesso al mandrino o alla ruota ivi accoppiata, e la seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota sul mandrino.
Tale metodo comprende una rotazione di un braccio avente una prima estremità imperniata a un telaio della macchina e una seconda estremità connessa al guscio protettivo. Il braccio si muove di un angolo prestabilito tra due punti estremi (definiti da corrispondenti elementi di stop).
Secondo l’invenzione, il metodo comprende una rotazione del guscio protettivo attorno a un asse longitudinale di rotazione intersecante la seconda estremità del braccio (in un punto il cui il guscio protettivo à ̈ imperniato al braccio).
Detta rotazione del guscio protettivo rispetto al braccio à ̈ cinematicamente accoppiata alla rotazione del braccio, per cui una rotazione del braccio comporta una corrispondente rotazione del guscio protettivo rispetto a detto asse longitudinale, secondo quanto descritto sopra (si rimanda anche alla distinzione descritta sopra tra una prima e una seconda variante realizzativa del dispositivo di connessione cinematica).
Operativamente, il funzionamento della macchina equilibratrice à ̈ il seguente.
L’utilizzatore monta la ruota sul mandrino mentre il guscio protettivo à ̈ nella seconda posizione operativa.
Quando la ruota à ̈ correttamente accoppiata al mandrino, l’utilizzatore sposta (per esempio manualmente agendo su una maniglia solidale al guscio protettivo) il guscio protettivo dalla seconda alla prima posizione operativa.
A questo punto il guscio protettivo resta bloccato nella prima posizione operativa e l’utilizzatore può mettere in funzione il mandrino, ponendo così in rotazione la ruota.
Al termine della operazione di equilibratura, l’attuatore del mandrino viene disalimentato automaticamente da un circuito di controllo del mandrino. A questo punto l’utilizzatore sblocca il guscio protettivo e questo torna nella seconda posizione operativa spontaneamente, o grazie a un movimento dell’utilizzatore.
In alternativa, il guscio protettivo viene sbloccato automaticamente da un circuito di controllo.
Secondo un aspetto della presente invenzione, lo spostamento del guscio protettivo dalla seconda alla prima posizione operativa, nel verso di chiusura, avviene mediante due fasi: una prima fase in cui il guscio ruota attorno alla seconda estremità del braccio, mentre il braccio ruota attorno a un perno connesso al telaio, e una seconda fase in cui il guscio ruota attorno alla seconda estremità del braccio, mentre il braccio resta fermo. Preferibilmente, durante detta seconda fase, un sensore accoppiato al guscio protettivo effettua una scansione del profilo della ruota.
Preferibilmente, durante detta seconda fase il sensore si sposta solidalmente a un proprio elemento di supporto (preferibilmente con un movimento cinematicamente legato al movimento relativo del guscio protettivo rispetto al braccio).
Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui:
- le figure da 1 a 3 illustrano una macchina equilibratrice per ruote di veicoli, secondo la presente invenzione, in cui la copertura della ruota à ̈ in tre diverse configurazioni, le figure sono tutte in viste laterali con alcune parti asportate per meglio evidenziare alcuni particolari;
- le figura 4 e 5 illustrano la macchina di cui alle figure precedenti in cui la copertura di protezione o guscio à ̈ in due corrispondenti diverse posizioni operative, le figure sono entrambe in vista laterale opposta a quella delle figure da 1 a 3, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre; - la figura 6 illustra la macchina di cui alle figure precedenti in una vista in pianta dall'alto con alcune parti asportate, ed in una prima configurazione operativa della copertura;
- la figura 7 illustra un dettaglio della macchina riferita alla figura 6 in una seconda configurazione operativa.
Conformemente ai disegni allegati, con particolare riferimento alle figure da 1 a 5, la macchina in oggetto, indicata globalmente con 100, Ã ̈ utilizzata per l'equilibratura di ruote 1 per veicoli.
In particolare per ruote 1 per veicoli si intendono ruote 1 dotate di uno pneumatico 1a accoppiato ad un cerchione 1b.
La macchina equilibratrice 100 comprende un telaio 2 avente almeno una parete 3 verticale.
In particolare il telaio 2 comprende un corpo colonna 2a a forma scatolare formata da più pareti verticali per il supporto e/o il contenimento dei componenti funzionali della macchina 100.
La macchina 100 comprende anche un mandrino 4 prospiciente, a sbalzo, dalla parete 3 verticale e configurato per supportare in rotazione la ruota 1 ivi bloccata.
Si noti che il mandrino 4 sporge perpendicolarmente dalla parete 3 e presenta un asse longitudinale X4.
La macchina 100 comprende un guscio 5 protettivo, mobile tra una prima posizione operativa, in cui circonda il mandrino 4 per impedire ad una persona l’accesso al mandrino 4 o alla ruota 1 ivi accoppiata (figure 3, 5 e 6), e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota 1 sul mandrino 4 (figure 1 e 4).
Si noti che il guscio protettivo 5 comprende una lastra arcuata a perimetro quadrangolare dotata di un telaio portante su almeno due suoi lati.
Inoltre, la macchina 100 comprende un braccio 6 (rigido) avente una prima estremità 6a imperniata alla parete 3 verticale, per ruotare attorno a un asse X6 parallelo all’asse X4 del mandrino 4, e una seconda estremità 6b connessa al guscio 5 protettivo.
Secondo l'invenzione, il guscio protettivo 5 à ̈ imperniato alla seconda estremità 6b del braccio 6 per ruotare attorno a un asse X6b longitudinale intersecante la seconda estremità 6b del braccio 6 e parallelo all’asse X4 del mandrino 4.
Ancora secondo l'invenzione, la macchina 100 comprende un dispositivo 7, 8 di connessione cinematica collegato al guscio 5 protettivo e al telaio 2 per vincolare la rotazione del braccio 6 rispetto al telaio 2 alla rotazione del guscio 5 protettivo rispetto al braccio 6, per cui una rotazione del braccio 6 comporta una corrispondente rotazione del guscio 5 protettivo rispetto al citato asse longitudinale X6b (vedi figure da 1 a 3).
La struttura cinematica di supporto del guscio protettivo permette di ottenere una combinazione di rotazioni (o roto-traslazioni) relative l'una all'altra tra il braccio e il telaio e tra il braccio e il guscio stesso.
Ciò permette l'ottenimento del posizionamento del guscio, nella seconda posizione operativa, con un angolo di apertura ridotto rispetto a quanto si raggiungerebbe con la reale apertura angolare del braccio (cioà ̈ le reali angolazioni tra braccio e guscio) e così da rimanere all'interno dell'ingombro del corpo a colonna.
Preferibilmente, il dispositivo di connessione cinematica comprende una biella 7 avente una prima estremità 7a mobilmente connessa al telaio 2 e una seconda estremità 7b collegata al guscio 5 protettivo.
Questa biella 7 (una sorta di secondo braccio) permette di definire/controllare l'effettiva corsa angolare del braccio 6 tra le due posizioni operative ed ottenere il controllo e definizione della rotazione relativa del guscio 5.
In questa luce, il dispositivo di connessione cinematica comprende una manovella 8 avente una prima estremità imperniata alla seconda estremità 7b della biella 7 e una seconda estremità 8a fissata al guscio 5 protettivo. Si osservi che la prima estremità 7a della biella 7 à ̈ imperniata al telaio 2 per ruotare attorno a un asse longitudinale X7 posto a una distanza D prestabilita dall’asse X6 di rotazione del braccio 6: per cui il braccio 6, la biella 7, il guscio protettivo 5 (cioà ̈ il suo lato prossimo alla parete verticale provvisto della manovella 8), e il telaio 2 definiscono un quadrilatero articolato.
Si osservi che nel quadrilatero articolato ora definito il telaio 2 costituisce un lato fisso del quadrilatero (la cui estensione à ̈ data dalla distanza D tra i punti di rotazione X6 e X7) e la manovella 8 disposta sul guscio protettivo 5 costituisce il lato opposto al citato lato fisso del quadrilatero.
In questa luce, il braccio 6 e la biella 7 sono connessi in una configurazione incrociata, per cui sono disposte su piani paralleli ad una distanza prefissata, per evitare una interferenza tra braccio 6 e biella 7. In alternativa, la biella 7 ha la prima estremità 7a vincolata a roto-traslare lungo un percorso P prestabilito definito dal telaio 2 e dalla seconda estremità 7b fissata al guscio protettivo 5 (vedi in linea discontinua nelle figure 4 e 5).
In questo caso, la prima estremità 7a della biella 7 à ̈ vincolata, con un rullino 14, all'interno di un'asola 15 opportunamente sagomata a definire il percorso P.
L'asola 15 à ̈ definita in modo che la prima estremità 7a della biella 7 possa operare uno spostamento attorno ad X6 mantenendo comunque i suoi punti estremi a distanze predeterminate dallo stesso punto X6.
In alternativa, l’estremità 7b della biella à ̈ fissata al guscio protettivo 5 in corrispondenza della seconda estremità 6b del braccio 6 (ad esempio ruotando attorno ad essa).
Preferibilmente, la macchina 100 comprende almeno un elemento di stop 9 connesso al telaio 2 per definire un fine corsa meccanico configurato per limitare la rotazione del braccio 6 tra un primo punto estremo, a cui corrisponde la prima posizione operativa del guscio protettivo 5 e un secondo punto estremo, a cui corrisponde la seconda posizione operativa del guscio protettivo 5.
In questa luce, l'elemento di stop comprende almeno un piolo 9 sporgente a sbalzo dalla parete verticale 3 del telaio 2 verso l’interno della macchina 100, ovvero in verso opposto rispetto alla estremità del mandrino 4 preposta ad essere accoppiata alla ruota (si osservi che, per quanto riguarda il mandrino, detta estremità preposta all’accoppiamento con la ruota à ̈ disposta all’esterno del telaio della macchina, che ha forma scatolare; il mandrino ha anche una parte opposta posizionata all’interno della macchina, ovvero all’interno del volume definito internamente dal telaio).
A sua volta, la macchina 100 comprende un perno 10 solidale al braccio 6, rotante attorno all’asse X6 di rotazione del braccio 6 ed avente una porzione prospiciente verso l’interno della macchina 100 e configurata per interagire con l'almeno un piolo 9 nel primo e secondo punto estremo. A livello esemplificativo della soluzione ora proposta, sulla macchina 100 sono disposti due pioli 9 e 9a sporgenti ed interagenti con una piastra 16 calettata al perno 10 (la piastra definisce quindi la porzione del braccio 10 interagente con i pioli).
A livello esemplificativo, il braccio 10 Ã ̈ definito da un albero tubolare sporgente all'interno del corpo colonna 2a e vincolato ad una paratia interna 2b su cui sono fissati anche i pioli 9 e 9a.
La piastra 16 à ̈ provvista di due diverse superfici 16a e 16b, ognuna delle quali interagisce, cioà ̈ entra in battuta, con un corrispondente piolo 9, 9a in corrispondenza del primo o secondo punto estremo (vedi figure 1 e 3). La macchina 100 comprende anche un interruttore elettrico 11, cioà ̈ un microinterruttore, collegato al telaio 2 e mobilmente accoppiato ad una camma 12 solidale al braccio 6 di rotazione.
L'interruttore 11 (fissato alla citata paratia interna 2b) à ̈ configurato per aprire e chiudere un circuito elettrico connesso ad una motorizzazione 13 del mandrino 4 (la motorizzazione à ̈ illustrata con un blocco in figura 1): in questo modo l’interruttore 11 à ̈ configurato per abilitare il funzionamento del motore 13 solo quando il braccio 6 à ̈ nella posizione angolare, o primo punto estremo, corrispondente alla prima posizione operativa del guscio protettivo 5 (guscio abbassato; per guscio abbassato, qui e nel seguito, si intende abbassato attorno al mandrino ovvero attorno alla ruota 1, se la ruota à ̈ accoppiata al mandrino).
Si osservi che, in una soluzione a titolo di esempio non limitativo, l'interruttore 11 à ̈ disposto contraffacciato ed a contatto ad / con un’ulteriore superficie 16c della sopra citata piastra rotante 16 (vedi figure da 1 a 3).
La superficie 16c à ̈ sagomata in modo da definire un profilo a camma configurato per mantenere l'interruttore 11 in una posizione di chiusura del circuito elettrico durante tutta la rotazione del guscio 5 dalla seconda posizione operativa (guscio 5 sollevato) e fino al raggiungimento della prima posizione operativa (guscio 5 abbassato attorno alla ruota 1).
In questo punto la superficie 16c presenta una rientranza del suo profilo per permettere l'apertura del circuito elettrico tramite attivazione dell'interruttore 11 che viene liberato dalla suddetta rientranza della superficie 16c (vedi figura 3).
La macchina 100 comprende anche un elemento elastico 14 avente una prima estremità collegata al telaio 2 ed una seconda estremità collegata al braccio 6 in un punto posto ad una distanza dall’asse X6 di rotazione del braccio 6.
Inoltre, la macchina comprende un elemento 15 di blocco e sblocco, connesso al telaio 2 ed atto a interagire con il braccio 6 per bloccarlo nella posizione angolare corrispondente alla prima posizione operativa del guscio protettivo 5 (guscio 5 abbassato attorno alla ruota 1), vincendo la forza dell'elemento elastico 14, e per sbloccarlo, consentendo al braccio 6 di ruotare liberamente sotto l’azione dell’elemento elastico 14, per portare così il guscio protettivo 5 nella seconda posizione operativa (guscio 5 sollevato).
In questa luce, l'elemento elastico 14 Ã ̈ configurato per mantenere il guscio protettivo 5 nella seconda posizione operativa, in assenza di altre forze applicate al guscio protettivo 5: in altre parole, per la sicurezza operativa, in assenza di comandi operativi sulla macchina 100, il guscio 5 viene sempre portato nella seconda posizione operativa sollevata per evitare attivazioni non desiderate della macchina 100.
A livello di esempio costruttivo il citato elemento elastico 14 à ̈ composto da un cilindro provvisto di una molla (non illustrata) agente sullo stelo 14a del cilindro per mantenere lo stesso in una posizione avanzata (cioà ̈ fuoriuscente dal fondello 14b).
Il fondello 14b à ̈ imperniato, alla propria estremità libera, alla piastra rotante 16, in 16x, provvista di un apposito lobo 16d disposto ad una predeterminata distanza del punto X6 di rotazione del perno 10 a cui la piastra 16 à ̈ calettata.
Lo stelo 14a à ̈ provvisto di un rullo 14c vincolato girevolmente folle alla estremità libera dello stelo 14a.
Il rullo 14c durante la rotazione della piastra 16 (a seguito della rotazione del guscio 5) Ã ̈ a contatto continuo con una ulteriore superficie di guida 16e della piastra 16 sagomata in modo da terminare in due pareti di riscontro interne definenti i punti estremi della prima e seconda posizione operativa (vedi figure 1 e 3).
Il gruppo cilindro 14 così strutturato à ̈ configurato per riportare il guscio 5 sempre nella seconda posizione operativa (guscio 5 sollevato): ciò attraverso la molla interna in trazione che determina la spinta sulla parete di riscontro (con il rullo 14c) definente il punto estremo di arrivo nella prima posizione operativo (guscio 5 abbassato) così da generare una spinta in rotazione inversa (grazie anche, ad un certo punto della rotazione, all'inerzia del guscio 5) per riportare il guscio 5 nella posizione sollevata. In questa luce, l'elemento elemento di blocco e sblocco 15 atto a mantenere il guscio 5 nella prima posizione operativa (abbassata) comprende un elettromagnete.
In particolare (vedi figure 6 e 7), l'elettromagnete 15 Ã ̈ associato (in questa soluzione) alla paratia interna 2b del corpo colonna 2a.
L'elettromagnete 15 à ̈ disposto in una posizione atta ad intercettare un'asta 17 associata, ad una sua prima estremità , al perno 10 di rotazione del braccio 6.
L'asta 17 à ̈ provvista, all'altra estremità , di una testa 18 con proprietà magnetiche destinata al contatto in battuta con l'elettromagnete 15. Preferibilmente la testa 18 à ̈ snodabile rispetto all’asta 17 in modo tale da permettere il corretto accoppiamento delle rispettive facce quando la testa 18 e l’asta 17 sono a battuta.
L'elettromagnete 15 Ã ̈ collegato con il circuito elettrico della macchina 100 per attivarsi e bloccare la testa 18 nella posizione corrispondente alla prima posizione operativa (guscio 5 abbassato) ed evitare quindi il ritorno dello stesso guscio 5 nella seconda posizione operativa (la posizione di bloccaggio della testa 18 Ã ̈ illustrata per esempio in figura 6).
In alternativa, l'elemento 15 di blocco e sblocco comprende un gruppo 20 agente direttamente sulla piastra 16 (vedi figure da 1 a 3).
Il gruppo 20 comprende una ginocchiera 21 provvista di due leve 21a e 21b articolate tra loro in punto 22 ed ivi vincolate elasticamente in posizioni angolari prefissate.
La prima leva 21a à ̈ provvista all'estremità libera di un rullo 24 di contatto con un profilo 23 della piastra 16.
La seconda leva 21b à ̈ collegata ad una elettrocalamita 25 (ovvero un elettromagnete) disposta sulla paratia 2b della macchina 100 e collegata al circuito elettrico di funzionamento della macchina stessa 100.
Il profilo 23 della piastra 16 Ã ̈ provvisto di un ingrossamento 23a in corrispondenza del suo percorso corrispondente al raggiungimento della prima posizione operativa del guscio 5 (guscio 5 abbassato).
Il rullo 24 della prima leva 21a à ̈ configurato per oltrepassare l'ingrossamento 23a e qui bloccare la piastra 16 nella prima posizione operativa e contrastare l'elemento elastico 14.
La posizione di bloccaggio della prima leva 21a à ̈ mantenuta grazie ad una molla 26 di contrasto tarata opportunamente e presente sull'elettrocalamita 25.
La molla 26 agisce sulla seconda leva 21b per rendere stazionaria la posizione della prima leva 21a in posizione di bloccaggio della piastra 16. L'elettrocalamita 25 Ã ̈ configurata per disattivare il contrasto della molla 26, quando richiesto dal circuito elettrico della macchina 100, in modo da permettere una rotazione combinata delle leve 21a e 21b e permettere al rullo 24 di allontanarsi dall'ingrossamento 23a e rendere nuovamente libera la rotazione del guscio 5 verso la seconda posizione operativa.
La macchina 100 può comprendere anche un sensore 27 configurato per rilevare un profilo della ruota 1 accoppiata al mandrino 4.
In questa luce, il sensore 27 (di tipo ad esempio ottico) Ã ̈ connesso al guscio protettivo 5.
Si osservi che il sensore 27 à ̈ disposto su un telaio 27a a squadra sporgente verticalmente dalla porzione di telaio del guscio 5 più lontana dalla parete verticale 3.
In questo modo la rotazione del guscio 5 permette al sensore 27 di determinare le informazioni dimensionali della ruota; in particolare, consente al sensore di spostarsi, lungo un percorso prestabilito (lungo un piano verticale) dall’esterno della ruota fino a un punto affacciato al cerchione o preferibilmente un punto posto nell'intorno del mandrino 4, per determinare il profilo della ruota 1 accoppiata al mandrino 4 stesso.
La presente invenzione mette a disposizione anche un metodo per spostare un guscio protettivo 5 di una macchina equilibratrice 100.
Il metodo comprende uno spostamento del guscio 5 tra una prima posizione operativa, in cui circonda la ruota 1 accoppiata al mandrino 4 della macchina 100 per impedire ad una persona l’accesso al mandrino 4 o alla ruota 1 ivi accoppiata, e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota 1 sul mandrino 4.
Il metodo comprende una rotazione di un braccio 6 avente una prima estremità 6a imperniata a un telaio 2 della macchina 100 e una seconda estremità 6b connessa al guscio protettivo 5.
Secondo l'invenzione, il metodo comprende una rotazione del guscio protettivo 5 attorno a un asse longitudinale X6b di rotazione intersecante la seconda estremità 6b del braccio 6.
Ancora secondo l'invenzione, la rotazione del guscio protettivo 5 rispetto al braccio 6 Ã ̈ cinematicamente accoppiata alla rotazione del braccio 6, per cui una rotazione del braccio 6 comporta una corrispondente rotazione del guscio protettivo 5 rispetto all'asse longitudinale X6b e viceversa.
Un macchina equilibratrice così strutturata raggiunge quindi gli scopi prefissati grazie alla presenza di un sistema cinematico semplificato che comporta una serie di vantaggi:
- il guscio presenta un posizionamento sempre all'interno dell'ingombro macchina;
- il sistema cinematico à ̈ composto da un gruppo di manovra semplice e di pochi elementi garantendo bassi costi di realizzazione della macchina nel suo complesso e ridotti spazi occupati sulla macchina;
- la movimentazione del guscio à ̈ più ergonomica delle soluzioni note;
- la macchina à ̈ adattabile a qualsiasi tipo di ruota da controllare;
- elevata sicurezza della macchina in uso attraverso sistemi di controllo semplici ed efficaci, ma di basso costo globale ed accorpati in uno spazio estremamente ridotto.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Macchina equilibratrice di una ruota (1) di un veicolo comprendente: - un telaio (2) avente almeno una parete (3) verticale; - un mandrino (4) prospiciente, a sbalzo, da detta parete (3) verticale e configurato per supportare in rotazione la ruota (1) ivi bloccata; - un guscio (5) protettivo, mobile tra una prima posizione operativa, in cui circonda il mandrino (4) per impedire ad una persona l’accesso al mandrino (4) o alla ruota (1) ivi accoppiata, e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota (1) sul mandrino (4); - un braccio (6) avente una prima estremità (6a) imperniata a detta parete (3) verticale, per ruotare attorno a un asse (X6) parallelo all’asse (X4) del mandrino (4), e una seconda estremità (6b) connessa al guscio (5) protettivo, caratterizzato dal fatto che il guscio protettivo (5) à ̈ imperniato alla seconda estremità (6b) del braccio (6) per ruotare attorno a un asse (X6b) longitudinale intersecante detta seconda estremità (6b) del braccio (6) e parallelo all’asse (X4) del mandrino (4), e dal fatto che comprende un dispositivo (7, 8) di connessione cinematica collegato al guscio (5) protettivo e al telaio (2) per correlare la rotazione del braccio (6) rispetto al telaio (2) alla rotazione del guscio (5) protettivo rispetto al braccio (6), in modo che una rotazione del braccio (6) comporti una corrispondente rotazione del guscio (5) protettivo rispetto a detto asse longitudinale (X6b).
- 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di connessione cinematica comprende una biella (7) avente una prima estremità (7a) mobilmente connessa al telaio (2) e una seconda estremità (7b) collegata al guscio (5) protettivo.
- 3. Macchina secondo la rivendicazione 2, in cui il dispositivo di connessione cinematica comprende una manovella (8) avente una prima estremità imperniata alla seconda estremità (7b) della biella (7) e una seconda estremità (8a) fissata al guscio (5) protettivo, la prima estremità (7a) della biella (7) essendo imperniata al telaio (2) per ruotare attorno a un asse longitudinale (X7) posto a una distanza (D) prestabilita dall’asse (X6) di rotazione del braccio (6), per cui il braccio (6), la biella (7), la manovella (8) e il telaio (2) definiscono un quadrilatero articolato, in cui il telaio (2) costituisce un lato fisso del quadrilatero e il guscio protettivo (5) costituisce il lato opposto a detto lato fisso del quadrilatero.
- 4. Macchina secondo la rivendicazione 3, in cui il braccio (6) e la biella (7) sono connessi in una configurazione incrociata, per cui sono disposte su piani paralleli ad una distanza prefissata, per evitare una interferenza tra braccio (6) e biella (7).
- 5. Macchina secondo la rivendicazione 2, in cui la biella (7) ha la prima estremità (7a) vincolata a roto-traslare lungo un percorso (P) prestabilito definito dal telaio (2) e la seconda estremità (7b) collegata al guscio protettivo (5).
- 6. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un elemento di stop (9) connesso al telaio (2) per definire un fine corsa meccanico configurato per limitare la rotazione del braccio (6) tra un primo punto estremo, a cui corrisponde la prima posizione operativa del guscio protettivo (5) e un secondo punto estremo, a cui corrisponde la seconda posizione operativa del guscio protettivo (5).
- 7. Macchina secondo la rivendicazione 6, in cui detto elemento di stop comprende almeno un piolo (9) sporgente a sbalzo da detta parete verticale (3) del telaio (2) in verso opposto rispetto ad una estremità del mandrino (4) preposta all’accoppiamento con la ruota, e in cui la macchina (100) comprende un perno (10) solidale al braccio (6), rotante attorno all’asse (X6) di rotazione del braccio (6) e avente una porzione prospiciente verso l’interno della macchina (100) e configurata per interagire con detto almeno un piolo (9) in detti primo e secondo punto estremo.
- 8. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un interruttore elettrico (11) collegato al telaio (2) e mobilmente accoppiato ad una camma (12) solidale al braccio (6) di rotazione, detto interruttore (11) essendo configurato per aprire e chiudere un circuito elettrico connesso ad una motorizzazione (13) del mandrino (4), in modo che l’interruttore (11) sia configurato per abilitare il funzionamento del motore (13) solo quando il braccio (6) à ̈ nella posizione angolare, o primo punto estremo, corrispondente alla prima posizione operativa del guscio protettivo (5).
- 9. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un elemento elastico (14) avente una prima estremità collegata al telaio (2) e una seconda estremità collegata al braccio (6) in un punto posto ad una distanza dall’asse (X6) di rotazione del braccio (6).
- 10. Macchina secondo la rivendicazione 9, comprendente un elemento (15, 20) di blocco e sblocco, connesso al telaio (2) e atto a interagire con il braccio (6) per bloccarlo nella posizione angolare corrispondente alla prima posizione operativa del guscio protettivo (5), vincendo la forza di detto elemento elastico (14), e per sbloccarlo, consentendo al braccio (6) di ruotare liberamente sotto l’azione dell’elemento elastico (14), per portare così il guscio protettivo (5) nella seconda posizione operativa, detto elemento elastico (14) essendo configurato per mantenere il guscio protettivo (5) nella seconda posizione operativa, in assenza di altre forze applicate al guscio protettivo (5).
- 11. Macchina secondo la rivendicazione 10, in cui detto elemento di blocco e sblocco (15) comprende un elettromagnete.
- 12. Macchina secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sensore (27) configurato per rilevare un profilo della ruota (1) accoppiata al mandrino (4), in cui detto sensore (27) Ã ̈ connesso al guscio protettivo (5).
- 13. Metodo per spostare un guscio protettivo (5) di una macchina equilibratrice (100) tra una prima posizione operativa, in cui abbraccia una ruota (1) accoppiata ad un mandrino (4) della macchina (100) per impedire ad una persona l’accesso al mandrino (4) o alla ruota (1) ivi accoppiata, e una seconda posizione operativa, in cui à ̈ spostato per non interferire con un montaggio e smontaggio della ruota (1) sul mandrino (4), comprendente una rotazione di un braccio (6) avente una prima estremità (6a) imperniata a un telaio (2) della macchina (100) e una seconda estremità (6b) connessa al guscio protettivo (5), caratterizzato dal fatto che comprende una rotazione del guscio protettivo (5) attorno a un asse longitudinale (X6b) di rotazione intersecante la seconda estremità (6b) del braccio (6) in un punto il cui il guscio protettivo (5) à ̈ imperniato al braccio, in cui detta rotazione del guscio protettivo (5) rispetto al braccio (6) à ̈ cinematicamente accoppiata alla rotazione del braccio (6), per cui una rotazione del braccio (6) comporta una corrispondente rotazione del guscio protettivo (5) rispetto a detto asse longitudinale (X6b).
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|---|---|---|---|
| IT000233A ITBO20130233A1 (it) | 2013-05-20 | 2013-05-20 | Macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice. |
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|---|---|
| ITBO20130233A1 true ITBO20130233A1 (it) | 2014-11-21 |
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ID=48793356
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| IT000233A ITBO20130233A1 (it) | 2013-05-20 | 2013-05-20 | Macchina equilibratrice di una ruota di un veicolo e metodo per spostare un guscio protettivo di una macchina equilibratrice. |
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|---|---|
| IT (1) | ITBO20130233A1 (it) |
Cited By (1)
| Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
|---|---|---|---|---|
| EP4589275A1 (en) * | 2024-01-18 | 2025-07-23 | Vehicle Service Group Italy S.R.L. | Wheel balancing apparatus |
Citations (1)
| Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
|---|---|---|---|---|
| EP0767364A1 (fr) * | 1995-10-04 | 1997-04-09 | Muller Bem | Equilibreuse de roue de véhicule |
-
2013
- 2013-05-20 IT IT000233A patent/ITBO20130233A1/it unknown
Patent Citations (1)
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|---|---|---|---|---|
| EP0767364A1 (fr) * | 1995-10-04 | 1997-04-09 | Muller Bem | Equilibreuse de roue de véhicule |
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