ITBO20120565A1 - Apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica - Google Patents

Apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica Download PDF

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ITBO20120565A1
ITBO20120565A1 IT000565A ITBO20120565A ITBO20120565A1 IT BO20120565 A1 ITBO20120565 A1 IT BO20120565A1 IT 000565 A IT000565 A IT 000565A IT BO20120565 A ITBO20120565 A IT BO20120565A IT BO20120565 A1 ITBO20120565 A1 IT BO20120565A1
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Ezio Amadori
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Description

APPARATO PER L'ESECUZIONE DI PROVE DI RESISTENZA MECCANICA.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica. Come è noto, è prassi comune sottoporre a sollecitazioni di varia tipologia campioni di materiale e prodotti, allo scopo di verificarne il comportamento e la resistenza, e per misurare la forza necessaria per provocarne la rottura.
Tra le varie prove alle quali è possibile quindi sottoporre una provetta o un altro elemento, sono diffuse le prove di trazione (e le analoghe prove di compressione), che consistono appunto nell 'esercitare una forza unidirezionale sul materiale da testare, in modo tale da allungarlo (o corrispondentemente accorciarlo) , solitamente fino a determinarne la rottura, potendo così tracciare un grafico deformazione-sforzo del materiale e ricavare alcuni parametri utili, come il carico unitario a rottura, l'allungamento percentuale a rottura e il coefficiente percentuale di strizione.
Le modalità di prova sopra illustrate, oltre che su provette di forma unificata, per determinare le proprietà di materiali di vario tipo, vengono inoltre adottate da costruttori e enti certif icatori, per valutare, in fase di progettazione e prototipazione, o per controlli di qualità a campione, la resistenza meccanica dei propri prodotti, per esempio per testare la capacità di sopportare i carichi in corrispondenza di saldature o di altri accoppiamenti critici.
Secondo modalità note, prove di trazione del tipo sopra indicato possono quindi essere eseguite ricorrendo ad appositi apparati, comprendenti un'incastellatura fissa, provvista di una prima morsa alla quale assicurare una prima estremità della provetta o del campione da analizzare, e supportante un cursore mobile, secondo la direzione di applicazione della forza (tipicamente verticale) , dotato a sua volta di una seconda morsa, per afferrare la seconda estremità della provetta o del campione.
In questo modo, imponendo lo spostamento del cursore, è possibile eseguire la desiderata prova, e tracciare il diagramma summenzionato, misurando i valori di deformazione e sforzo mediante rispettivamente un estensimetro e una cella di carico, trasportata dal cursore mobile.
Peraltro, va osservato che l'estensione del campo di misura dell'apparato di prova è determinata proprio dalla cella di carico su di esso installata, in quanto il comportamento ottimale della cella (ovvero un errore di lettura inferiore ad una percentuale minima considerata accettabile, tipicamente pari all'1% o anche allo 0,5%) è garantito solo per valori del carico compresi tra una frazione predefinita del carico nominale fornito dal costruttore (solitamente il 10%), e il carico nominale stesso.
Perciò, qualora si renda necessario eseguire test di trazione, e valutare quindi la resistenza meccanica di prodotti specifici, all'interno di un range molto ampio di valori di sollecitazione (da poche decine/centinaia di chili fino a qualche tonnellata) , aziende e laboratori di prova sono costretti a dotarsi di due o anche più macchine, in quanto mediante una sola di esse, e quindi mediante la medesima cella di carico, non è possibile eseguire misurazioni egualmente precise e accurate a fronte di sollecitazioni di entità sensibilmente differenti.
Tali inconvenienti sono solo parzialmente risolti da soluzioni realizzative che prevedono il ricorso ad apparati nei quali la cella di carico può essere smontata dal cursore, e sostituita con un altra, destinata ad operare in un altro campo di misura .
Anche tale soluzione non è però esente da problematiche: la necessità di sostituire preventivamente la cella di carico, al variare dell'entità della resistenza meccanica da misurare, impone evidentemente una laboriosa attività preliminare, per eseguire le disagevoli fasi di smontaggio e montaggio delle celle.
Inoltre, a seguito della sostituzione di una prima cella con una seconda, presentante carico nominale inferiore, è necessario prestare massima attenzione al corretto utilizzo dell'apparato e in particolare degli organi preposti alla movimentazione e allo sviluppo della forza necessaria all'esecuzione della prova, in quanto la seconda cella potrebbe risultare seriamente danneggiata se sottoposta ai carichi che può sopportare la prima.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica in grado di operare in un ampio campo di misura .
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un apparato che garantisca letture precise e accurate a fronte di valori di sollecitazioni ricompresi in un range molto ampio.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un apparato che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento, senza il rischio di danneggiamenti per la strumentazione preposta alla misura .
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un apparato che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un apparato di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica, provvisto di un'incastellatura fissa, comprendente primi mezzi di afferraggio di una prima porzione di un elemento da testare, del tipo di una provetta, di un campione di prodotto, e simili, e secondi mezzi di afferraggio di una seconda porzione dell'elemento da testare, detti secondi mezzi essendo traslabili lungo una direzione di prova, intercettata da detti primi mezzi di afferraggio, per sottoporre l'elemento da testare ad una prova di resistenza meccanica, a seguito della traslazione di detti secondi mezzi lungo detta direzione di prova, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di afferraggio comprendono una unità di supporto mobile in direzione sostanzialmente trasversale a detta direzione di prova tra almeno due predefinite posizioni operative, in ciascuna di dette predefinite posizioni operative una rispettiva cella di carico, supportata da detta unità e associata ad una rispettiva morsa di afferraggio della seconda porzione dell'elemento da testare, essendo sostanzialmente allineata a detti primi mezzi lungo detta direzione di prova, per l'atterraggio dell'elemento da testare e il suo impiego per l'esecuzione della prova di resistenza meccanica. Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'apparato secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra l'apparato secondo il trovato, in vista prospettica dall'alto;
la figura 2 illustra l'apparato secondo il trovato, in alzato frontale;
la figura 3 illustra un particolare dell'apparato secondo il trovato, che mostra l'unità di supporto, in vista prospettica dall'alto;
la figura 4 illustra il particolare di figura 3, in vista prospettica dal basso;
la figura 5 illustra il particolare di figura 3, vista dall'alto e privato di un componente di copertura;
la figura 6 illustra il particolare di figura 5, in alzato frontale;
la figura 7 è una sezione di figura 6, eseguita lungo l'asse VII-VII.
Con particolare riferimento alle figure citate, è indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica, provvisto di un'incastellatura fissa 2, la quale comprende primi mezzi di afferraggio di un elemento da testare, del tipo di una provetta, di un campione di prodotto, e simili, e secondi mezzi di afferraggio di una seconda porzione dell'elemento da testare.
Va innanzitutto osservato come la scelta dell'elemento da testare sia estremamente ampia e possa essere liberamente condotta, senza fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato, in funzione delle specifiche esigenze applicative .
Tale elemento da testare può infatti innanzitutto essere una provetta (eventualmente prelevata da un prodotto) , di dimensioni e forma prefissate (e unificate) , realizzata in uno specifico materiale del quale si desidera conoscere il comportamento se sottoposto a sollecitazione.
Inoltre, l'elemento da testare può essere un prodotto industriale, anche di varie forme e dimensioni, scelto a campione per esempio all'interno di un lotto di produzione o ottenuto durante una fase preliminare di sperimentazione/prototipazione, ai fini di controllo qualità o per accertarsi della rispondenza ai requisiti di proqetto.
Nell'impiego preferito ma non esclusivo dell'apparato 1, citato a scopo meramente esemplificativo, i test sono volti a determinare la qualità di saldature eseguite su prodotti di varie dimensioni e conformazioni, per rilevare i massimi valori di sollecitazione che tali saldature sono in grado di sopportare prima della rottura .
Si ribadisce comunque che non si esclude la possibilità di ricorrere all'apparato 1 per compiere prove di resistenza meccanica su altre tipologie di elementi da testare, in funzione delle specifiche esigenze, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato .
In ogni caso, proprio per poter sottoporre l'elemento da testare ad una prova di resistenza meccanica, i secondi mezzi sono traslabili lungo una direzione di prova A, intercettata dai primi mezzi di atterraggio e tipicamente, ma non esclusivamente, verticale, come indicato nelle figure 1 e 2: in questo modo infatti, secondo modalità sostanzialmente note, a seguito della traslazione dei secondi mezzi lungo tale direzione di prova A, e mantenendo fissati i primi mezzi di atterraggio, l'elemento da testare risulta sottoposto ad una sollecitazione di trazione (qualora la traslazione dei secondi mezzi sia tale da allontanarli dai primi mezzi) o di compressione (qualora la traslazione sia diretta in verso apposto, per l'avvicinamento reciproco) .
Secondo l'applicazione preferita, alla quale si farà talora riferimento nel prosieguo della presente trattazione, i secondi mezzi di atterraggio sono forzati ad allontanarsi dai primi mezzi, per sottoporre l'elemento da testare ad una prova di trazione (per esempio secondo quanto stabilito dalle norme unificate a livello nazionale e internazionale), ma come si è visto è possibile ricorrere all'apparato 1 anche per prove di compressione, o anche altre, compatibilmente con le possibilità dell'apparato 1 stesso.
Secondo il trovato, i secondi mezzi di atterraggio comprendono una unità di supporto 3, mobile in direzione sostanzialmente trasversale (perpendicolare per esempio, ma non solo) alla direzione di prova A tra almeno due predefinite posizioni operative: in ciascuna di tali predefinite posizioni operative, una rispettiva cella di carico 4, che è supportata dall'unità 3 e che è associata ad un rispettiva morsa di afferraggio della seconda porzione dell'elemento da testare, è sostanzialmente allineata ai primi mezzi lungo la direzione di prova A, per poter essere impiegata per l'esecuzione della prova di resistenza meccanica.
Appare quindi sin da ora evidente come mediante l'adozione di una unità di supporto 3 mobile, sia possibile utilizzare almeno due differenti celle di carico 4, presentanti differenti carichi nominali e quindi differenti campi di impiego, per l'esecuzione delle prove di resistenza (e più specificatamente per rilevare lo sforzo a cui è sottoposto l'elemento da testare, mentre un estensimetro ne può rilevare la deformazione, al fine di costruire un diagramma sforzo/deformazione e comunque ottenere il valore di massima sollecitazione sopportabile) .
Utilmente, proprio per favorire l'allineamento di una a scelta delle celle di carico 4 con i primi mezzi di afferraggio, l'apparato 1 secondo il trovato comprende anche un dispositivo di comando 5 (del quale si fornirà nelle prossime pagine una possibile forma di realizzazione, non limitativa dell'applicazione del trovato), che può essere selettivamente azionato da un operatore, per determinare il passaggio dell'unità 3 da una posizione operativa ad un'altra, e viceversa.
Inoltre, l'apparato 1 secondo il trovato può positivamente comprendere almeno un sensore di rilevamento 6 (un sensore di posizione, un sensore di prossimità, o simili) della specifica predefinita posizione assunta dall'unità 3, in modo tale da poter autonomamente identificare (senza una comunicazione o un input in tal senso da parte dell'operatore) rispettivamente quale cella di carico 4 è allineata ai primi mezzi di afferraggio lungo la direzione di prova A.
Il sensore di rilevamento 6 è associato ad un gruppo di controllo e gestione di un motore preposto alla movimentazione dei secondi mezzi di afferraggio: in questo modo, poiché il sensore di rilevamento 6 rende autonomamente (e automaticamente) disponibile al gruppo di controllo e gestione l'informazione relativa a quale cella di carico 4 è allineata ai primi mezzi di afferraggio lungo la direzione di prova A, il gruppo stesso può comandare l'erogazione controllata di potenza da parte del motore proprio in funzione di tale informazione (predisponendo adeguate impostazioni in una centralina o in software di cui esso può essere dotato) . Ciò consente quindi di scongiurare il pericolo di un'eccessiva sollecitazione (e di un danneggiamento) per i componenti coinvolti (e la cella 4 soprattutto) , come potrebbe viceversa accadere mantenendo i medesimi parametri di funzionamento per due differenti celle di carico 4 (per esempio a seguito di una distrazione dell'operatore chiamato a riprogrammare manualmente tali parametri) .
Secondo la soluzione realizzativa preferita, proposta nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, l'incastellatura 2 comprende un basamento fisso 7a, che sostiene i primi mezzi di afferraggio, i quali secondo modalità note possono essere scelti del tipo di una pinza, di una coppia di ganasce contrapposte, e simili, e possono essere assicurati al basamento 7a in corrispondenza di una rispettiva sede 8, disposta lungo la direzione di prova A.
Dal basamento 7a si sviluppano verticalmente una coppia di montanti laterali 7b reciprocamente paralleli (e paralleli alla direzione di prova A), tra i quali è interposto in modo scorrevole un traverso 9; più precisamente, il traverso 9 può per esempio scorrere lungo colonne di guida realizzate in corrispondenza dei montanti laterali 7b grazie a due cavità cilindriche passanti 10, realizzate sui fianchi del traverso 9, nelle quali possono appunto essere inserite le colonne di guida .
Secondo quindi la soluzione realizzativa preferita, l'unità di supporto 3 è costituita da un cassetto 11, che può traslare lungo il traverso 9 (perpendicolarmente quindi alla direzione di prova A) tra due predefinite posizioni operative e che è corrispondentemente provvisto di due celle di carico 4.
Più particolarmente, con ulteriore riferimento alla soluzione realizzativa preferita ma non esclusiva, il traverso 9 presenta (sostanzialmente in un suo tratto mediano) un'asola sagomata passante 12: il cassetto 11 può quindi traslare nell'asola 12 e supportare le celle di carico 4 con una sua porzione terminale Ila, che sporge inferiormente dal traverso 9.
Si precisa come non si esclude la possibilità (comunque rientrante nell'ambito di protezione qui rivendicato) di realizzare apparati 1 secondo il trovato, in cui la porzione terminale Ila del cassetto 11 supporta tre o più celle di carico 4 (con differenti carichi nominali), per estendere a piacere il campo di misura dell'apparato 1 stesso. In ogni caso, in tale forma di realizzazione, opportunamente il dispositivo di comando 5 può comprendere una manopola 13, fissata ad un segmento terminale di uno stelo 14 associato in modo girevole al traverso 9: per esempio lo stelo 14 può essere girevolmente inserito in due boccole 15, dotate di rispettive cuscinetti 16, fissate alla sommità del traverso 9 stesso (ed essere inoltre ricoperto da un carter di protezione 17, destinato ad impedire l'accesso diretto, oltre che allo stelo 14, al cassetto 11 e all'asola 12, proteggendoli nel contempo da polvere e altre impurità) .
Per comandare lo spostamento del cassetto 11, lo stelo 14 è provvisto di una ruota dentata 18, calettata su di esso e ingranante con una cremagliera 19, a sua volta vincolata in modo stabile al cassetto 11 da parte opposta rispetto alle celle di carico 4 (superiormente quindi): il cassetto 11 può così traslare a seguito di una rotazione impressa da un utilizzatore alla manopola 13 (per portarsi in una a scelta delle due -o più- posizioni predefinite, in cui una rispettiva cella di carico 4 è allineata ai primi mezzi di afferraggio lungo la direzione di prova A) .
Nella soluzione preferita, illustrata nelle figure allegate a scopo meramente esemplificativo e non limitativo, i secondi mezzi di afferraggio comprendono un otturatore 20, supportato dal traverso 9 e elasticamente mobile secondo una direzione ortogonale a quella di traslazione del cassetto 11 (e alla direzione di prova A).
In questo modo, in ciascuna predefinita posizione operativa, un primo tratto terminale 20a dell'otturatore 20 (a conformazione sostanzialmente assialsimmetrica) può essere elasticamente mantenuto in interferenza rispetto alla traslazione del cassetto 11 (impedendone così movimenti accidentali), per esempio alloggiando in rispettivi smanchi 21 (uno per ogni predefinita posizione operativa, e quindi per ogni cella di carico 4), realizzati lungo il cassetto 11 stesso. Di conseguenza, per movimentare il cassetto 11, prima di ruotare la manopola 13 l'operatore deve esercitare una trazione sull'otturatore 20, afferrandone l'impugnatura 20b, opposta al primo tratto terminale 20a, per disimpegnare quest'ultimo dallo smanco 21 e consentire la traslazione .
Giova osservare come la reazione elastica agente sull'otturatore 20, e sviluppata per esempio da una molla coassialmente avvolta attorno ad esso, determini automaticamente (al cessare della forza di trazione sviluppata dall'operatore) il reinserimento del primo tratto terminale 20a in un rispettivo smanco 21, non appena, a seguito della traslazione del cassetto 11, una corrispondente cella di carico 4 si porta nella predefinita posizione, in cui essa è allineata con i primi mezzi di afferraggio lungo la direzione di prova A. L'automatico reinserimento del primo tratto terminale 20a può così positivamente costituire, per l'operatore, il segnale del raggiungimento della predefinita posizione voluta, scongiurando il pericolo che questi tenti di utilizzare l'apparato 1 quando i primi mezzi di afferraggio e i secondi mezzi di afferraggio non sono perfettamente allineati (con evidenti e pericolose conseguenze) .
In una differente soluzione realizzativa, che non esaurisce le possibili configurazioni dell'apparato 1 secondo il trovato rientranti nell'ambito di protezione qui rivendicato, l'incastellatura 2 comprende una base fissa di sostegno per i primi mezzi di afferraggio (scelti anche di tipo noto, e per esempio del tipo di quelli indicati per la soluzione realizzativa preferita) . Da tale base fissa può quindi svilupparsi posteriormente e verticalmente un unico montante centrale (sostanzialmente disposto lungo la direzione di prova A), lungo il quale può traslare un cursore che sostiene girevolmente l'unità di supporto 3, la quale è costituita, in tale soluzione realizzativa, da una giostra, presentante conformazione scelta a piacere.
La giostra può così supportare, lungo la sua periferia, almeno due celle di carico 4, rispettivamente allineatili ai primi mezzi di afferraggio a seguito di una sua rotazione attorno al cursore, in modo tale da raggiungere una corrispondente predefinita posizione operativa.
Più particolarmente, a scopo meramente illustrativo e non limitativo si cita la possibilità che tale giostra presenti conformazione sostanzialmente trilobata, a definire così tre lobi radialmente equidistribuiti, sulle cui estremità libere è così possibile collocare una rispettiva cella di carico 4.
Di nuovo, va ribadito che sono ricomprese nell'ambito di protezione qui rivendicato soluzioni realizzative che prevedono il ricorso a giostre dotate di un numero a piacere di celle, in funzione delle specifiche esigenze.
Il funzionamento dell'apparato secondo il trovato è il seguente.
L'apparato 1 secondo il trovato può essere efficacemente utilizzato per eseguire prove di resistenza meccanica di trazione o compressione, imponendo, secondo leggi di moto controllate dal gruppo di controllo e gestione del motore, uno spostamento ai secondi mezzi di afferraggio che serrano saldamente una seconda porzione dell'elemento da testare mentre una prima porzione (solitamente, opposta alla seconda porzione) , è mantenuta immobile dai primi mezzi di afferraggio. La scelta di dotare l'unità di supporto 3, compresa nei secondi mezzi di afferraggio, di possibilità di movimento fra due o più predefinite posizioni operative, trasversalmente alla direzione di prova A (perpendicolarmente o secondo un angolo a piacere), consente corrispondentemente di allineare rispettive celle di carico 4 (scelte per esempio con differenti carichi nominali) ai primi mezzi di afferraggio, e quindi di impiegare differenti celle di carico 4 per l'esecuzione della prova, ampliando sensibilmente il campo di misura e il range di valori di sollecitazioni ai quali testare le provette o i campioni di prodotto, garantendo nel contempo letture precise e accurate, semplicemente utilizzando la cella di carico 4 più appropriata.
Come osservato nelle precedenti pagine, ciascuna cella di carico 4 è in grado di garantire misure ottimali (con errori contenuti entro l'l% o lo 0,5% del valore reale), in un range compreso fra il 10% del proprio carico nominale (comunicato dal costruttore) e il carico nominale stesso, mentre, per esempio, scendendo al di sotto della soglia inferiore sopra riportata (per esempio utilizzando la cella 4 per carichi pari al 5% del carico nominale, o anche inferiori), inevitabilmente le misure diventano sempre più imprecise.
Appare quindi evidente come mediante l'apparato 1 secondo il trovato, e la possibilità da esso conferita di utilizzare due o più celle di carico 4 (con rispettivi e differenti carichi nominali, opportunamente scelti), sia possibile ampliare sensibilmente il range all'interno del quale le misure vengono condotte con la massima precisione possibile, in quanto a fronte di valori sensibilmente differenti dello specifico carico al quale condurre la prova, è possibile utilizzare la cella 4 più adatta, per la quale cioè lo specifico carico rientra nel suo campo ottimale di misura, come sopra individuato.
Si osserva inoltre come, allo scopo di variare la cella di carico 4 utilizzata, sia sufficiente agire sul dispositivo di comando 5, e quindi, nella soluzione realizzativa preferita, all'operatore è semplicemente demandato il compito di ruotare la manopola 13, per provocare la traslazione del cassetto 11 nell'asola 12 e quindi lo spostamento delle celle di carico 4 (due, in tale forma di realizzazione) .
L'ampliamento del range è quindi ottenuto senza richiedere complesse e laboriose attività preliminari di messa a punto, montaggio o smontaggio (come accade in taluni apparati di tipo noto) , ma semplicemente ruotando la manopola 13 o comunque agendo sul dispositivo di comando 5. Risulta inoltre assicurata nel contempo un'elevata affidabilità di funzionamento, senza il rischio di danneggiamenti per la strumentazione preposta alla misura, in quanto adeguate impostazioni nella centralina o in un software del gruppo di controllo e gestione, erogano la potenza in modo controllato, sulla base dell'informazione relativa alla specifica cella di carico 4 in uso, resa disponibile dal sensore di rilevamento 6 associato al gruppo.
Infine, è opportuno osservare come nella soluzione realizzativa preferita i primi mezzi di afferraggio, la direzione di prova A e la specifica cella di carico 4 chiamata ad operare (in quanto allineata lungo la direzione di prova A stessa) vengono tutti a trovarsi lungo la linea di mezzeria longitudinale dell'incastellatura 2.
Ciò consente di collocare tra i montanti laterali 7b anche elementi da testare presentanti ingombro trasversale considerevole, garantendo comunque la possibilità di un afferraggio stabile e quindi un esecuzione delle prove di resistenza in condizioni ottimali .
Si è in pratica constatato come l'apparato secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, il ricorso a una unità di supporto mobile secondo una direzione sostanzialmente trasversale alla direzione di prova tra almeno due predefinite posizioni operative, per allineare ai primi mezzi di afferraggio una rispettiva cella di carico lungo la direzione di prova, consente di eseguire prove di resistenza meccanica all'interno di un ampio campo di misura.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1.Apparato per l'esecuzione di prove di resistenza meccanica, provvisto di un'incastellatura fissa (2), comprendente primi mezzi di afferraggio di una prima porzione di un elemento da testare, del tipo di una provetta, di un campione di prodotto, e simili, e secondi mezzi di afferraggio di una seconda porzione dell'elemento da testare, detti secondi mezzi essendo traslabili lungo una direzione di prova (A), intercettata da detti primi mezzi di afferraggio, per sottoporre l'elemento da testare ad una prova di resistenza meccanica, a seguito della traslazione di detti secondi mezzi lungo detta direzione di prova (A), caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di afferraggio comprendono una unità di supporto (3) mobile in direzione sostanzialmente trasversale a detta direzione di prova (A) tra almeno due predefinite posizioni operative, in ciascuna di dette predefinite posizioni operative una rispettiva cella di carico (4), supportata da detta unità (3) e associata ad una rispettiva morsa di afferraggio della seconda porzione dell'elemento da testare, essendo sostanzialmente allineata a detti primi mezzi lungo detta direzione di prova (A), per 1'atterraggio dell'elemento da testare e il suo impiego per l'esecuzione della prova di resistenza meccanica. 2.Apparato, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di comando (5), selettivamente azionabile da un operatore per il passaggio di detta unità (3) da una di dette posizioni operative ad un'altra di dette posizioni operative, e viceversa. 3.Apparato, secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un sensore di rilevamento (6) della specifica predefinita posizione assunta da detta unità (3) e l'identificazione della rispettiva detta cella di carico (4) allineata a detti primi mezzi di afferraggio lungo detta direzione di prova (A), detto sensore di rilevamento (6) essendo associato ad un gruppo di controllo e gestione di un motore preposto alla movimentazione di detti secondi mezzi di afferraggio, per l'erogazione controllata di potenza, in funzione della specifica cella di carico (4) allineata a detti primi mezzi di afferraggio lungo detta direzione di prova (A). 4.Apparato, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta incastellatura (2) comprende un basamento fisso (7a), di sostegno per detti primi mezzi di afferraggio, del tipo di una pinza, di una coppia di ganasce contrapposte, e simili, da detto basamento (7a) sviluppandosi verticalmente una coppia di montanti laterali (7b) reciprocamente paralleli, tra detti montanti laterali (7b) essendo scorrevolmente interposto un traverso (9), detta unità di supporto (3) essendo costituita da un cassetto (11) traslabile lungo detto traverso (9), perpendicolarmente a detta direzione di prova (A), tra due di dette predefinite posizioni operative e provvisto corrispondentemente di due di dette celle di carico (4). 5.Apparato, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto traverso (9) presenta un'asola sagomata passante (12), detto cassetto (11) essendo traslabile in detta asola (12) e sporgendo inferiormente da detto traverso (9) con una sua porzione terminale (Ila), supportante dette celle di carico (4). 6.Apparato, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di comando (5) comprende una manopola (13), fissata ad un segmento terminale di uno stelo (14) girevolmente associato a detto traverso (9) e provvisto di una ruota dentata (18), ingranante con una cremagliera (19), stabilmente vincolata a detto cassetto (11) da parte opposta rispetto a dette celle di carico (4), detto cassetto (11) essendo traslabile a seguito di una rotazione impressa da un utilizzatore a detta manopola (13) . 7.Apparato, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di afferraggio comprendono un otturatore (20), supportato da detto traverso (9) e elasticamente mobile secondo una direzione ortogonale a quella di traslazione di detto cassetto (11), in ciascuna di dette predefinite posizione operative un primo tratto terminale (20a) di detto otturatore (20) essendo elasticamente mantenuto in interferenza rispetto alla traslazione di detto cassetto (11). 8.Apparato, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che in ciascuna di dette predefinite posizioni operative, detto primo tratto terminale (20a) di detto otturatore (20) è elasticamente mantenuto alloggiato in un rispettivo smanco (21), realizzato lungo detto cassetto (11), per l'interferenza alla traslazione di detto cassetto (11). 9.Apparato, secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 3 e in alternativa alla 4, caratterizzato dal fatto che detta incastellatura (2) comprende una base fissa di sostegno per detti primi mezzi di afferraggio, da detta base fissa sviluppandosi posteriormente e verticalmente un montante centrale, detta unità di supporto (3) essendo sostanzialmente costituita da una giostra girevolmente sostenuta da un cursore traslabile lungo detto montante centrale e supportante perifericamente almeno due di dette celle di carico (4), rispettivamente allineatili a detti primi mezzi di afferraggio a seguito di una rotazione di detta giostra attorno a detto cursore fino al raggiungimento di una corrispondente predefinita posizione operativa. 10.Apparato, secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detta giostra presenta conformazione sostanzialmente trilobata, per la definizione di tre lobi radialmente equidistribuiti, in corrispondenza dell'estremità libera di ciascuno di detti lobi essendo collocata una rispettiva cella di carico (4).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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JPH02203240A (ja) * 1989-01-31 1990-08-13 Shimadzu Corp 材料試験機
JPH0610282Y2 (ja) * 1986-05-15 1994-03-16 株式会社島津製作所 材料試験機

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