ITBO20120187A1 - Procedimento e macchina per lo svuotamento di contenitori di varia forma e dimensione, pieni di prodotti liquidi o cremosi, ad uso alimentare o per altri usi e per il recupero di detti contenitori e dei prodotti in questi confezionati, senza sostanzi - Google Patents

Procedimento e macchina per lo svuotamento di contenitori di varia forma e dimensione, pieni di prodotti liquidi o cremosi, ad uso alimentare o per altri usi e per il recupero di detti contenitori e dei prodotti in questi confezionati, senza sostanzi Download PDF

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ITBO20120187A1
ITBO20120187A1 IT000187A ITBO20120187A ITBO20120187A1 IT BO20120187 A1 ITBO20120187 A1 IT BO20120187A1 IT 000187 A IT000187 A IT 000187A IT BO20120187 A ITBO20120187 A IT BO20120187A IT BO20120187 A1 ITBO20120187 A1 IT BO20120187A1
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Description

DESCRIZIONE dell’ invenzione industriale dal titolo:
“Procedimento e macchina per lo svuotamento di contenitori di varia forma e dimensione, pieni di prodotti liquidi o cremosi, ad uso alimentare o per altri usi e per il recupero di detti contenitori e dei prodotti in questi confezionati, senza sostanziale formazione di inquinanti”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato tratta un procedimento ed una relativa macchina che sono stati ideati e progettati in particolare per le industrie alimentari che producono e/o confezionano in scatole di Tetrapak<®>od in bottiglie di materia plastica, delle bevande di qualsiasi tipo, tra le quali latte o suoi derivati, quali ad esempio panna, yogurt da bere e che hanno la necessità di riciclare con costi contenuti quelle confezioni che vengono scartate dal ciclo di produzione per eventuali difetti di qualità o che vengono ritirate dal commercio per superamento della data di scadenza. Nella risoluzione del problema tecnico prima detto, si è tenuto conto che la macchina doveva operare sui contenitori pieni in modo delicato, per non inquinare il prodotto alimentare recuperato con tracce di particelle degli stessi contenitori di carta e/o di materia plastica, o degli inchiostri usati per la personalizzazione dei contenitori medesimi, in modo che lo stesso prodotto recuperato potesse essere destinato con sicurezza ad un nuovo ciclo di confezionamento, previo idoneo trattamento, oppure alla alimentazione animale o ad altri impieghi, ad esempio alla produzione di biogas. La macchina è stata ideata anche per poter essere facilmente adeguata al trattamento di contenitori di diversa forma e dimensione e rientranti in un range prestabilito di tipologie. La macchina può operare ad esempio su contenitori in accoppiato di cartone e plastica o tutti in plastica, ad esempio in PE normale od HD od in PET. Volendo, la macchina può essere adattata anche per il riciclo di lattine piene, in alluminio od in banda stagnata. I contenitori svuotati del loro contenuto, schiacciati e con un ingombro limitato, possono essere inviati alle industrie di riciclaggio.
La macchina secondo il trovato può essere adottata anche per il recupero di prodotti non alimentari, ad esempio di prodotti cosmetici o per altri impieghi.
Come stato dell'arte nota, prossima al ritrovato, si cita la pubblicazione della domanda di brevetto spagnolo ES 2 324 089 dal titolo "Procedimento para il reciclado de aceite domestico y vehiculo". Questo documento descrive un apparato per il riciclaggio di olio per la cucina, usato o scaduto e recuperato ad esempio dai ristoranti, dalle mense e dai mercati, montato su un mezzo di trasporto e che comprende: una piattaforma elevatrice per maneggiare le casse con le bottiglie di plastica con l'olio; una tramoggia per immettervi alla rinfusa le bottiglie con l'olio provenienti dalle singole casse; una unità di macinatura che provvede a triturare le bottiglie piene d'olio; una unità di filtrazione che raccoglie le bottiglie macinate e l'olio all'uscita dalla detta unità di triturazione; dei mezzi per recuperare l'olio dalla detta unità di filtrazione e convogliarlo in un contenitore di stoccaggio e dei mezzi per recuperare dalla stessa unità di filtrazione la plastica macinata e per convogliarla ad una pressa ed a mezzi di stoccaggio. L'olio recuperato può essere vantaggiosamente usato per produrre del biodiesel.
Questa soluzione non è adatta per gli scopi di cui trattasi, in quanto con la macinatura od anche con la sola perforazione del contenitore pieno, inevitabilmente si formerebbero delle particelle inquinanti di difficile separazione dal prodotto liquido o cremoso recuperato, impedendo il riutilizzo di quest'ultimo per l'alimentazione animale o per gli altri detti impieghi.
Il trovato intende ovviare a questi e ad altri limiti della tecnica nota, con la soluzione enunciata nell'annessa rivendicazione 1 e nelle successive rivendicazioni dipendenti, basata sulla seguente idea di soluzione. I contenitori vengono alimentati con un flusso predeterminato e regolabile ad una unità che li schiaccia in continuo ed in modo delicato e di una entità prestabilita, affinché per effetto della riduzione di volume alla quale sono sottoposti, gli stessi contenitori scoppino e si aprano lasciando uscire una prima quantità del prodotto liquido o cremoso che è in essi confezionato. Questa prima unità è di preferenza costituita da una calandra con rulli paralleli e controrotanti, aventi una superficie dentata che realizza delle pressioni localizzate e progressive sui contenitori, utili per schiacciarli dell'entità necessaria per aprirli e che nel contempo li obbliga ad avanzare. I contenitori rotti che escono dalla detta prima calandra di apertura, giungono ad una successiva calandra di spremitura, formata anch'essa da rulli controrotanti, dotati di una superficie con dentature meno pronunciate e con un passo più corto di quelle della detta prima calandra e questi rulli sono tra loro più ravvicinati di quelli della stessa prima calandra, in modo da eseguire una sostanziale azione di spremitura per la completa fuoriuscita del prodotto, particolarmente adatta se il prodotto da recuperare è di tipo cremoso, ma senza troppo stressare o danneggiare il contenitore, per evitare ogni formazione di particelle inquinanti. Il composto formato dai contenitori spremuti e dal prodotto liquido o cremoso da questi estratto, giunge infine ad una unità di filtraggio e di separazione, dove lo stesso prodotto liquido o cremoso viene separato dalla parte solida dei contenitori e viene inviato verso mezzi propri di recupero, mentre i contenitori privi del prodotto e spremuti, vengono inviati verso mezzi propri di recupero e di allontanamento. Le dette calandre di "apertura" e di "spremitura" dei contenitori sono di preferenza poste in cascata, una sull'altra ed è previsto che la velocità periferica dei rulli della calandra inferiore, sia maggiore di quella dei rulli della calandra superiore, in modo da evitare intasamenti di prodotto tra dette due calandre.
Maggiori caratteristiche del trovato ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d'esempio, non limitativo, nelle figure delle due tavole allegate di disegno, in cui:
- la fig. 1 illustra uno schema di principio della macchina, vista lateralmente;
- la fig. 2 illustra in pianta dall'alto e con parti in sezione uno dei rulli registrabili di ogni calandra di schiacciatura o di apertura dei contenitori pieni;
- la fig. 3 illustra in prospettiva la parte centrale e di maggiore importanza della macchina, quella che porta le due calandre con le coppie dei rulli di schiacciatura e di spremitura.
Nella figura 1, con 1 è indicata una tramoggia nella quale dei qualsiasi adatti mezzi schematicamente indicati dalla freccia 2 immettono alla rinfusa i contenitori pieni di prodotto e sufficientemente puliti e la stessa tramoggia 1 è dotata superiormente di un coperchio 101 che da parte di adatti mezzi schematicamente indicati dalla freccia 3, può a comando essere aperto o chiuso. Nell'ipotesi di figura 1, la tramoggia 1 è predisposta per essere caricata in modo intermittente ma resta inteso che, occorrendo, la stessa potrà essere predisposta per essere caricata in modo continuo e per risultare nel contempo sufficientemente chiusa verso l'esterno, per evitare fuoriuscite di prodotto. Sotto alla tramoggia 1 è collegata a tenuta la bocca di carico 104 del corpo di un trasportatore a coclea 4 che di preferenza è lievemente inclinato verso il basso con la propria bocca di scarico 204 e che è azionato da un gruppo motoriduttore 5 con encoder e con motore a velocità variabile e regolabile in funzione delle caratteristiche dei contenitori da riciclare (vedi oltre), in modo che dalla bocca di scarico 204 di tale trasportatore 4 esca un flusso di contenitori prestabilito e non superiore a valori prefissati. Le caratteristiche dimensionali del trasportatore 4 sono correlate ai contenitori di maggior dimensione che la macchina può trattare ed il corpo dello stesso trasportatore 4 è preferibilmente liscio e l'elica della coclea è anch'essa liscia in modo che i contenitori non vengano lacerati da questo componente, ma vengano da questo trasportati nel modo più delicato possibile, per evitare la formazione di particelle inquinanti del materiale che compone i contenitori pieni da riciclare e che forma le stampe o le etichette di personalizzazione. Sotto alla bocca di scarico 204 del trasportatore di alimentazione 4 è collegata a tenuta la parte intermedia di una unità 6 che provvede, in due fasi successive, alfapertura ed alla spremitura dei contenitori e che nella vista prospettica di figura 3 è illustrata aperta sopra e sotto e priva di una parete laterale. L'unità 6 è dotata di un corpo scatolare 106 a fonna di parallelepipedo, a pianta rettangolare, orientato con la maggior dimensione ad esempio perpendicolarmente all'asse longitudinale del trasportatore di alimentazione 4, in modo che l'ingombro in pianta e quello laterale della macchina risultino sufficientemente limitati per una agevole collocazione negli ambienti di lavoro. Nella parte superiore del contenitore 106 sono disposti perimetralmente degli scivoli inclinati 7 che guidano i contenitori provenienti dal trasportatore 4, nello spazio con sezione a V che intercorre tra una coppia di rulli 8, 8' di calandratura, disposti orizzontalmente ed ortogonali al detto trasportatore 4, sostenuti girevoli per le estremità dalle pareti opposte del corpo scatolare 106 (vedi oltre) e che sono portati in controrotazione come dalle frecce F, F', da rispettivi motoriduttori 9, 9' con encoder e con motori elettrici a velocità regolabile (vedi oltre). I rulli 8, 8' sono realizzati in metallo adatto per l'uso al quale sono destinati, sono dotati per tutta la loro lunghezza di denti 108, 108' tra loro opportunamente equidistanziati, aventi ad esempio una sezione quadrata o rettangolare, con la maggior dimensione perpendicolare alla superficie del rullo ed opportunamente arrotondati nei bordi liberi e nella zona di saldatura ai rulli, per eseguire un'azione delicaia sui contenitori da schiacciare e per poter essere facilmente puliti nella fase di lavaggio (vedi oltre). Le caratteristiche costruttive dei rulli 8, 8' e dei relativi denti 108, 108' e la velocità di rotazione di questi stessi rulli, che può essere variata in funzione delle caratteristiche dimensionali e di forma dei contenitori da trattare (vedi oltre), sono facilmente desumibili per via sperimentale e pertanto non vengono qui indicati. I motori dei motoriduttori 9, 9' vengono azionati con collegamento in albero elettrico, in modo che i denti 108 del rullo 8 ruotino alla stessa velocità periferica dei denti 108' del rullo 8' e che gli stessi non abbiano mai a toccarsi reciprocamente. Di preferenza è previsto che i denti 108 cooperino con le zone in recesso esistenti tra i denti 108' del rullo 8', sostanzialmente come i denti di una ruota dentata, ma senza mai toccarsi reciprocamente. I ndli 8, 8' sono posti tra loro ad una distanza correlata alle dimensioni dei contenitori da trattare, in modo da schiacciarli delicatamente e di una entità sufficiente a farli scoppiare od aprire ed in modo da trascinarli verso il basso.
I contenitori rotti che escono dalla prima coppia di rulli di apertura 8, 8', cadono nello spazio anch'esso profilato a V che intercorre tra una seconda coppia di rulli di calandratura 10, 10' aventi circa lo stesso diametro dei rulli superiori, posti parallelamente tra loro ed agli stessi rulli superiori e dotati anch'essi da una dentatura longitudinale 110, 110' ricavata di preferenza per lavorazione alle macchine utensili, in quanto gli stessi denti 110, 110' sono caratterizzati da una dimensione inferiore a quella dei denti superiori, da un passo molto più ravvicinato di quello degli stessi denti 108, 108' e quindi dall'essere in numero molto superiore a quello dei medesimi denti 108, 108'. Anche i rulli inferiori 10, 10' sono sostenuti girevolmente dal corpo scatolare 106, sono azionati da rispettivi motoriduttori con encoder 11, 11', coi motori collegati tra loro in albero elettrico in modo che anche i rulli 10, 10' ruotino l'uno contro l'altro nel senso indicato dalle frecce F, F', con una velocità di preferenza opportunamente superiore a quella dei rulli superiori, per evitare intasamenti di prodotto tra le due coppie di rulli 8, 8' e 10, 10'. La fase tra i rulli inferiori è anche in questo caso tale per cui i denti 110 risultino contrapposti ai recessi esistenti tra i denti 110' ed è previsto che la distanza tra gli stessi rulli 10, 10' possa essere regolata in funzione delle caratteristiche dimensionali e di forma dei contenitori da trattare, in modo che i rulli di calandratura 10, 10' abbiano ad effettuare una efficace azione di spremitura del contenitore, per svuotarlo del prodotto, anche se di tipo denso o cremoso, senza però stressarlo e senza per questo creare particelle inquinanti ed in modo da trascinare gli stessi contenitori verso il basso. Nelle figure 1 e 3, con 12 sono indicati degli scivoli fissi alle pareti del corpo scatolare 106, per guidare tutto il materiale che esce dai rulli superiori 8, 8’ tra lo spazio operativo dei rulli inferiori 10 10
Per poter effettuare la detta regolazione di distanza tra i rulli di apertura e di strizzatura dei contenitori, è previsto che i rulli 8 e 10 siano montati staticamente sul corpo scatolare 106 e che i rulli opposti 8' e 10' siano invece montati sullo stesso corpo 106 con possibilità di spostamento parallelo rispetto ai rispettivi rulli statici, ad esempio con la soluzione che viene ora descritta con riferimento alle figure 2 e 3 per il rullo superiore 8', ma che è uguale anche per il rullo inferiore 10' e che per questo non viene ripetuta (vedi oltre). Il rullo 8' è dotato alle estremità di alberi assiali 13, 13' che attraversano delle asole orizzontali 14, 14' delle pareti opposte del corpo scatolare 106, rispetto alle quali le estremità del rullo 8' sono poste a breve distanza, ma senza sostanziale interferenza. Gli stessi alberi 13 13' attraversano girevolmente delle slitte piatte 15, 15' che chiudono a tenuta la superficie esterna delle asole 14, 14' e che scorrono su coppie di guide lineari e parallele 16, 16' fisse sulla faccia esterna delle pareti opposte del corpo 106, essendo sulle stesse slitte fissate delle scatole con cuscinetti 17, 17' che sostengono girevoli gli alberi 13, 13' del rullo, uno dei quali è più lungo dell'altro per attraversare la corrispondente scatola 17' e per il calettamento al motoriduttore 9 che è flangiato sulla stessa slitta 15' per mezzo di una staffa di supporto 18. Sulle estremità delle slitte 15, 15' che sono rivolte verso l'esterno del corpo 106, sono fissati dei tiranti orizzontali 19, 19' ai quali sono ancorate delle viti 20, 20' anch'esse orizzontali, che cooperano con delle scatole di trasmissione di moto tra assi ortogonali, 21, 21', ad esempio del tipo a madrevite-ruote elicoidali, fisse su una traversa 22 che mediante supporti 122 viene fissata sul corpo scatolare 106, con disposizione parallela al rullo 8' da regolare, essendo dette scatole di trasmissione 21, 2Γ azionate da un comune motore 23 con relative trasmissioni contrapposte di moto, fisso alla trave 22. E' evidente come a seguito della rotazione in un senso o nell'altro del motore 23, le viti 20, 20' vengano spostate assialmente in un senso o nell'altro, per allontanare od avvicinare il rullo 8' dal corrispondente rullo statico 8. E' prevista la possibilità di quantificare e di trasmettere dei segnali elettrici relativi alla posizione del rullo mobile rispetto a quello statico, con la seguente soluzione ora illustrata con riferimento alla figura 2. Alle estremità distali delle viti 20, 20' sono fissate in estensione assiale delle viti 24, 24' sulle quali è fissata una traversina 25 parallela alla trave 22 ed a questa collegata attraverso un encoder lineare 26. Alla stessa traversina 25 è fissata un'appendice 27 la cui posizione nello spazio è letta da sensori 28, 28' sostenuti da un supporto 29 fisso alla trave 22, per segnalare le condizioni di massimo allontanamento o di massimo avvicinamento del rullo mobile 8' dal rullo statico 8.
Dalla figura 3 si rileva come, sotto quelle inferiori delle guide 16, 16' siano fissate, sulle pareti esterne del corpo 106, delle grondaie 30, 30' per raccogliere i piccoli trafilamenti di liquido che inevitabilmente attraversano le asole 14, 14' e per scaricarli per gravità, grazie ad una loro opportuna inclinazione longitudinale, dalla loro bocca di scarico 130, 130' alla quale sono collegati dei condotti di drenaggio, non illustrati. Sempre dalla figura 3 si rileva che sulle pareti esterne del corpo 106 che sostengono le estremità girevoli delle coppie di rulli di apertura e di spremitura, sono previsti dei collettori 31, 3Γ ai quali sono attestati degli ugelli di spruzzatura 32, 32' posti aH'intemo dello stesso corpo 106, preferibilmente in posizione sufficientemente riparata al di sotto degli scivoli 7 e 12 ed attraverso i quali può essere immesso aH'intemo dell'unità 6 del liquido utile ad esempio per fluidificare il prodotto da recuperare dai contenitori e/o per lavare la stessa unità alla fine di ogni ciclo di lavoro, per predisporla ad operare in successione su contenitori con prodotti diversi, essendo tale liquido alimentato ai collettori 31, 3Γ attraverso appositi condotti indicati in parte con 33 nella figura 3.
Le estremità inferiori e superiori del corpo 106 dell'unità 6 sono dotate di flange 206, 206' affinché tale corpo possa essere fissato in modo rapido ed amovibile, oltre che alla bocca di scarico 204 del trasportatore superiore di alimentazione 4, anche alla bocca d'ingresso 134 di un trasportatore inferiore a coclea 34, azionato da un motoriduttore con encoder 35, che è opportunamente inclinato verso l'alto con la propria bocca di scarico 234, in modo che il liquido in esso scaricato tenda a rimanere in basso e ad uscire attraverso un tratto forato 36 del corpo di tale trasportatore, sotto al quale è prevista una tramoggia 37 con una bocca di scarico 137 dalla quale esce il prodotto liquido o cremoso prima contenuto nei contenitori vuoti e spremuti che vengono presi delicatamente dall'azione della coclea 334 del trasportatore 34, vengono sollevati ed infine scaricati dalla sua bocca di scarico 234 sotto alla quale potranno essere disposti dei qualsiasi adatti mezzi per predisporre gli stessi contenitori al riciclo, previa eventuale macinatura e/o compattazione con qualsiasi mezzi noti. Anche il trasportatore 34 sarà tale da trattare delicatamente i contenitori spremuti, per evitare la formazione di particelle inquinanti che assieme ai piccoli residui di liquido potrebbero scendere e mischiarsi al liquido che esce dalla bocca 137.
Dalla figura 1 si rileva che la macchina è dotata di un quadro di comando 38 al quale sono collegati, come indicato dalla doppia freccia 40, tutti i componenti elettrici, elettromeccanici ed elettronici della macchina, coi vari encoder ed i vari sensori di sicurezza e di controllo ed è prevista la possibilità di dialogare con tale quadro attraverso una unità di programmazione e controllo 138 utile per fornire allo stesso quadro 38 tutte le informazione previste e relative al prodotto da riciclare e dal canto suo, il quadro 38 sarà dotato di un software che sulla base delle informazioni fomite, provvederà a comandare la regolazione automatica della distanza tra i rulli dentati di prima schiacciatura 8, 8' e tra quelli di seconda spremitura 10, 10', la regolazione della velocità di rotazione dei motori di tali rulli e la regolazione della velocità di rotazione delle coclee dei trasportatori 4 e 34, per far si che tutta la macchina si adegui nel modo migliore e stabilito con le prove sperimentali, alle esigenze del prodotto da trattare. Appositi mezzi di sicurezza saranno previsti per controllare l'assorbimento dei vari motori e per invertirne temporaneamente il senso di rotazione o per arrestarli qualora l'assorbimento stesso superi dei valori prefissati.
Per migliorare la pulizia dei contenitori spremuti e sollevati dalla coclea del trasportatore finale 34, può essere previsto che la tramoggia 37 sia collegata con la bocca 137 o con una bocca supplementare, a dei mezzi di aspirazione non illustrati, ad esempio del tipo a ciclone o d'altro tipo adatto ad effettuare la separazione tra aria e liquido. Resta inteso che la descrizione si è riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell'invenzione, come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell'ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per lo svuotamento di contenitori di varia forma e dimensione, pieni di prodotti liquidi o cremosi, ad uso alimentare o per altri usi e per il recupero di detti contenitori e dei prodotti in questi confezionati, senza sostanziale formazione di inquinanti, caratterizzato dalla successione di almeno le seguenti fasi operative: - Schiacciamento parziale ed in ciclo continuo dei contenitori pieni, in modo da aprirli e da favorirne una prima fuoriuscita del prodotto, senza eccessiva stressatura degli stessi contenitori, per evitare la formazione di particelle inquinanti; - Spremitura controllata ed in ciclo continuo dei contenitori aperti e provenienti dalla detta prima fase di schiacciamento, in modo da assicurare il completo svuotamento degli stessi contenitori, sempre evitando di stressarli per impedire la formazione di particelle inquinanti; - Filtraggio e separazione dei contenitori spremuti, dal prodotto liquido o cremoso proveniente da detta prima fase di schiacciatura e da detta seconda fase di spremitura, per convogliare gli uni e gli altri separatamente verso rispettivi mezzi di raccolta e di riciclo.
  2. 2. Macchina per l'attuazione del procedimento di cui alla rivendicazione I), caratterizzata dal comprendere una unità operativa principale (6) con un corpo scatolare (106) nel quale operano almeno una coppia di calandre a rulli dentati (8, 8', 10, 10’) e tra loro sostanzialmente sovrapposte, delle quali la calandra superiore ha una luce operativa tra i propri rulli (8, 8') sufficiente a realizzare la detta prima fase di schiacciamento parziale ed in ciclo continuo dei contenitori pieni, per aprirli e per favorirne una prima fuoriuscita del prodotto, senza eccessiva stressatura degli stessi contenitori per evitare la formazione di particelle inquinanti e per trasferire i contenitori rotti ed aperti alla sottostante calandra la cui luce operativa è inferiore a quella della calandra superiore, per realizzare la detta seconda fase di spremitura in ciclo continuo dei contenitori aperti e provenienti dalla detta prima fase di schiacciamento, in modo da assicurare il completo svuotamento degli stessi contenitori, sempre evitando di stressarli per impedire la formazione di particelle inquinanti, essendo previsto che i rulli (10, 10') della calandra inferiore ruotino ad una velocità superiore a quella dei rulli (8, 8') della calandra superiore, per evitare intasamenti di prodotto tra le due calandre ed essendo previsti dei mezzi (1, 4, 5) per alimentare con un flusso controllato i contenitori da aprire nella parte superiore della detta unità operativa (6), tra i rulli (8, 8') della detta prima calandra e mezzi (34, 36, 37) essendo previsti per raccogliere il prodotto liquido e cremoso ed i contenitori spremuti che escono dalla parte inferiore della detta unità principale (6), per convogliare gli uni e gli altri separatamente verso rispettivi mezzi di raccolta e di riciclo.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui i rulli dentati (8, 8', 10, 10') delle dette calandre sono azionati da rispettivi motoriduttori (9, 9’, 11, 11 ') con eventuale encoder e con motori elettrici a velocità regolabile ed azionabili a due a due con collegamento in albero elettrico, il tutto in modo che i rulli di ogni calandra possano ruotare alla stessa velocità prestabilita, che i rulli della calandra inferiore ruotino con una velocità superiore di quella dei rulli della calandra superiore e che le velocità dei rulli delle due calandre possano essere regolate a distanza in relazione alle caratteristiche dei contenitori da riciclare e del prodotto in queste confezionato.
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 3), caratterizzata dal comprendere dei mezzi servocomandati per regolare la distanza tra i rulli dentati (8, 8', 10, 10’) delle dette due calandre, per adattarne la larghezza delle luci operative alle caratteristiche di forma, dimensionali e costruttive del contenitori pieni da riciclare, essendo previsto che un rullo di ogni calandra (8', 10') sia mobile e regolabile parallelamente rispetto all'altro e che per questo scopo sia dotato alle estremità di alberi assiali (13, 13') che attraversano delle asole orizzontali (14, 14') delle pareti opposte del detto corpo scatolare (106) e che attraversano girevolmente delle slitte (15, 15') atte a chiudere a tenuta la superficie esterna di dette asole (14, 14') e che scorrono su guide (16, 16') fisse sulla faccia esterna delle pareti opposte di detto corpo (106), essendo su tali slitte (15, 15') fissate delle scatole con cuscinetti (17, 17') per sostenere i detti alberi (13, 13') del rullo mobile (8', 10') ed uno di tali alberi si estende per il calettamento al rispettivo motoriduttore (9', 11<1>) flangiato sulla vicina slitta per mezzo di una staffa di supporto (18), essendo le dette slitte (15, 15') dotate di tiranti orizzontali (19, 19') con delle viti di estensione (20, 20') che cooperano con scatole di trasmissioni ortogonali ad esempio a madrevite-ruota elicoidale (21, 2 Γ) fisse su una traversa (22) solidale al detto corpo scatolare (106), con disposizione parallela al rullo (8', 10') da regolare, essendo le stesse scatole di trasmissione (21, 2 Γ) azionate da un comune motore (23) fisso alla detta trave (22), il tutto in modo che a seguito della rotazione in un senso o nelfaltro dell'albero di tale motore (23), le viti (20, 20') vengano spostate assialmente in un senso o nell'altro, per allontanare od avvicinare il rullo mobile (8', 10') dal corrispondente rullo statico (8, 10), essendo previsti dei mezzi (24, 24', 25, 26, 27, 28, 28', 29) per quantificare e trasmettere a dei mezzi di programmazione e di controllo (38, 138) dei segnali elettrici relativi alla posizione del rullo mobile (8', 10') rispetto a quello statico (8, 10).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui aU'intemo del corpo scatolare (106) dell'unità di calandratura (6) sono previsti degli scivoli (7, 12) per guidare correttamente i contenitori pieni da riciclare nella luce dei primi rulli dentati di calandratura (8, 8') e per guidare i contenitori aperti ed il liquido che escono da tali primi rulli dentati, nella luce operativa dei secondi rulli di calandratura (10, 10') paralleli ai rulli superiori (8, 8'), essendo sotto tali scivoli previsti degli ugelli (32, 32') collegati ad un circuito esterno (31, 31', 33) che consente di inviare agli stessi ugelli del liquido in pressione utilizzabile per fluidificare il prodotto da recuperare dai contenitori pieni e/o per provvedere alla pulizia interna della stessa macchina ogni volta che ciò sia richiesto.
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 4), in cui sotto le dette guide (16, 16'), sulle pareti esterne del detto corpo scatolare (106) sono fissate delle grondaie (30, 30') per raccogliere i piccoli trafilamenti di liquido che attraversano le dette asole (14, 14') e per scaricarli per gravità, grazie ad una loro opportuna inclinazione longitudinale, dalla loro bocca di scarico (130, 130') alla quale sono collegati dei condotti di drenaggio.
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui le dentature (108, 108') dei primi rulli di calandratura (8, 8') sono riportate per saldatura su tali rulli ed i bordi di testa e di fondo di tali dentature sono opportunamente arrotondati, mentre le dentature (110, 110') dei secondi rulli di calandratura (10, 10'), che sono dimensionalmente meno accentuate delle dette prime dentature e che rispetto a queste hanno un passo più corto e sono per questo in numero molto superiore, sono ricavate su tali rulli (10, 10') per lavorazione alle macchine utensili ed anche i loro bordi sono opportunamente arrotondati per una cooperazione delicata coi contenitori da svuotare e per poter essere facilmente ed uniformemente puliti dal liquido di lavaggio.
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui i denti (108, 108') dei detti primi rulli di calandratura (8, 8') e quelli (110, 110') dei detti secondi rulli di calandratura (10, 10'), sono disposti tra loro sfalsati, sostanzialmente come i denti di un ingranaggio, ma in modo da non interferire mai tra di loro.
  9. 9. Macchina secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal comprendere un quadro di comando (38) al quale sono collegati tutti i componenti elettrici, elettromeccanici ed elettronici della macchina stessa, coi vari encoder ed i vari sensori di sicurezza e di controllo ed è prevista una unità di programmazione e controllo (138) per fornire a tale quadro tutte le informazione previste e relative al prodotto da riciclare e dal canto suo, lo stesso quadro (38) è dotato di un software che sulla base delle informazioni fomite, è in grado di comandare la regolazione automatica della distanza tra i rulli dentati di schiacciatura (8, 8') e tra quelli di spremitura (10, 10'), nonché la regolazione della velocità di rotazione dei motori di tali rulli dentati di prima e seconda calandratura e di comandare la regolazione della velocità di rotazione delle coclee dei trasportatori di alimentazione e scarico (4, 34), per far si che tutta la macchina si adegui nel modo migliore e stabilito attraverso prove sperimentali, alle esigenze del prodotto da trattare, essendo previsti dei mezzi di sicurezza per controllare l'assorbimento dei vari motori e per invertirne temporaneamente il senso di rotazione o per arrestarli qualora l'assorbimento stesso superi dei valori prefissati.
  10. 10. Procedimento e macchina per lo svuotamento di contenitori di varia forma e dimensione, pieni di prodotti liquidi o cremosi, ad uso alimentare o per altri usi e per il recupero di detti contenitori e dei prodotti in questi confezionati, senza sostanziale formazione di inquinanti, concepiti e realizzati in particolare, in tutto o sostanzialmente, come descritto, come illustrato nelle figure delle due tavole allegate di disegno e per gli scopi i
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