ITBO20110610A1 - Dispositivo manipolatore di impasto alimentare - Google Patents

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Description

DISPOSITIVO MANIPOLATORE DI IMPASTO ALIMENTARE
La presente invenzione concerne un dispositivo manipolatore di impasto alimentare.
In particolare, la presente invenzione concerne un dispositivo manipolatore di impasto alimentare destinato alla produzione di pasta alimentare e prodotti da forno. È noto dal documento EP1072193 un apparato per produrre pasta alimentare che comprende una vasca di contenimento e rimescolamento di un impasto alimentare ed una camera di estrusione tubolare dell’impasto stesso. In particolare, la vasca di contenimento e rimescolamento à ̈ dotata di una base inferiore in comunicazione con la camera di estrusione.
La vasca di contenimento presenta al suo interno una pluralità di palette rotanti che rimescolano l’impasto e ne facilitano il trasferimento dalla vasca di contenimento alla camera di estrusione.
La camera di estrusione presenta al suo interno una coclea atta a trasferire con continuità l’impasto dalla base inferiore della vasca di contenimento verso una trafila la quale à ̈ dotata di una fessura calibrata attraverso la quale fuoriesce l’impasto alimentare trafilato.
Il profilo geometrico della fessura calibrata conferisce all’impasto alimentare trafilato una forma funzionale alla tipologia di pasta alimentare che si vuole realizzare a valle della trafila.
L’impasto alimentare trafilato viene successivamente lavorato da appositi dispositivi formatori, posti a valle della camera di estrusione, atti a realizzare pasta alimentare sia corta che lunga.
La qualità della pasta alimentare realizzata dai rispettivi dispositivi formatori à ̈ determinata da una molteplicità di fattori riguardanti sia il processo di lavorazione dell’impasto che la ricetta dell’impasto stesso.
In particolare, una fase del processo di lavorazione dell’impasto che determina fortemente la qualità della pasta prodotta à ̈ la realizzazione di un impasto alimentare trafilato omogeneo ed uniforme, dal momento che un impasto trafilato non omogeneo genera, durante le successive lavorazioni, vuoti o lacerazioni ai bordi che possono determinare lo scarto della pasta alimentare in uscita dal rispettivo dispositivo formatore, con conseguenti costi di mancata produzione.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di evitare l’inconveniente sopra citato, ovvero di realizzare un dispositivo manipolatore di impasto alimentare che consenta di realizzare un impasto alimentare trafilato il più possibile omogeneo ed uniforme, rispetto alla tecnica nota.
Lo scopo specificato à ̈ raggiunto da un dispositivo presentante le caratteristiche esposte nella rispettiva rivendicazione indipendente 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla seguente descrizione che à ̈ indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita di un dispositivo come illustrato negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra un dispositivo manipolatore di impasto alimentare in una vista frontale schematica, con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre; - la figura 2 illustra il dispositivo di figura 1 in una vista laterale con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre ed alcune parti in sezione;
- la figura 3 illustra il dispositivo di figura 1 in una vista schematica in pianta;
- la figura 4 illustra un particolare del dispositivo di figura 1 in scala maggiorata;
- la figura 5 illustra in vista prospettica il dispositivo di figura 1 in una configurazione doppia. Come illustrato nelle figure da 1 a 3, con 1 Ã ̈ indicato un dispositivo manipolatore di impasto alimentare 3.
Il dispositivo 1 comprende una vasca di contenimento 2 dell’impasto alimentare 3 ed una camera di estrusione 4 dell’impasto alimentare 3, disposta a valle della vasca di contenimento 2.
La vasca di contenimento 2 presenta una bocca di carico 5 dell’impasto alimentare 3, delle pareti laterali 6 di contenimento ed un fondo 7 dotato di un’apertura 8, contrapposta alla bocca di carico 5.
La bocca di carico 5 Ã ̈ collocata in una porzione superiore 2a della vasca 2 ed il fondo 7 con la relativa apertura 8 Ã ̈ collocato in una porzione inferiore 2b della vasca 2.
La vasca di contenimento 2 presenta al suo interno una pluralità di palette 9 di mescolamento dell’impasto alimentare 3. Le palette 9 sono supportate da un albero 10 disposto in una posizione sostanzialmente trasversale rispetto allo sviluppo verticale della vasca 2. L’albero 10 à ̈ rotante attorno al proprio asse 10a.
Le palette 9 sono interposte tra la bocca di carico 5 ed il fondo 7 in modo tale da facilitare il trasferimento dell’impasto alimentare 3 dalla porzione superiore 2a della vasca 2 verso la porzione inferiore 2b. In particolare, la porzione inferiore 2b della vasca 2 si sviluppa verso il fondo 7 con un andamento di tipo convergente, facilitando ulteriormente il convogliamento dell’impasto alimentare 3 verso l’apertura 8.
La camera di estrusione 4 Ã ̈ disposta a valle della vasca di contenimento 2.
La camera di estrusione 4 ha uno sviluppo sostanzialmente tubolare lungo un’asse longitudinale L ed à ̈ dotata di una bocca di ingresso 11 ed una bocca di uscita 12. L’asse longitudinale L di sviluppo della camera di estrusione 4 à ̈ un’asse di sviluppo orizzontale.
La bocca di ingresso 11 à ̈ ricavata lungo una parete laterale longitudinale 13 della camera di estrusione 4. In particolare, la bocca di ingresso 11 della camera di estrusione 4 à ̈ in comunicazione con l’apertura 8 della vasca di contenimento 2.
La bocca di uscita 12 Ã ̈ ricavata in corrispondenza di una parete trasversale 14 della camera di estrusione 4.
La camera di estrusione 4 presenta al suo interno una coclea 15, rotante attorno all’asse longitudinale L, atta ad avanzare l’impasto alimentare 3 dalla bocca di ingresso 11 verso la bocca di uscita 12.
In corrispondenza della bocca di uscita 12 à ̈ disposta una trafila 16 dell’impasto alimentare 3.
La trafila 16 à ̈ dotata di un condotto convergente 17 avente un’estremità comunicante con l’ambiente esterno mediante una fessura 18.
Attraverso la fessura 18 l’impasto alimentare 3 diviene un impasto alimentare trafilato 3a, assumendo una determinata conformazione a seconda del profilo geometrico della fessura 18. Ad esempio l’impasto alimentare trafilato 3a può assumere una configurazione del tipo a spaghetto o grissino.
Il dispositivo 1 comprende dei mezzi di omogeneizzazione 19 dell’impasto alimentare 3 disposti a monte della bocca di ingresso 11 della camera di estrusione 4.
I mezzi di omogeneizzazione 19 sono definiti in quanto tali dal momento che sono atti a rendere l’impasto alimentare 3 il più possibile omogeneo ovvero privo di vuoti causati dalla presenza di aria rimasta intrappolata entro l’impasto 3 stesso. In altre parole, i mezzi di omogeneizzazione 19 sono atti a svolgere un’azione di compressione sull’impasto alimentare 3 assimilabile alla manipolazione dell’impasto 3 ad opera di una massaia.
I mezzi di omogeneizzazione 19 comprendono un primo ed un secondo rullo 20 e 21 controrotanti attorno a rispettivi assi di rotazione 20a e 21a, secondo il verso indicato in figura 1 dalle frecce F. In particolare, il primo ed il secondo rullo 20 e 21 si sviluppano longitudinalmente lungo il rispettivo asse di rotazione 20a e 21a. Gli assi di rotazione 20a e 21a sono assi di rotazione orizzontali e risultano sostanzialmente paralleli all’asse longitudinale L della camera di estrusione 4.
Il primo ed il secondo rullo 20 e 21 sono contraffacciati tra loro e distanziati l’uno dall’altro in modo da definire una luce di passaggio 22. In particolare, la luce di passaggio 22 à ̈ definita dalle rispettive superficie cilindriche esterne 33 del primo ed il secondo rullo 20 e 21.
Il primo ed il secondo rullo 20 e 21 sono interposti tra la vasca di contenimento 2 e la camera di estrusione 4. In particolare, entrambe i rulli 20 e 21 sono affacciati all’apertura 8 della vasca di contenimento 2 e la luce di passaggio 22 pone in comunicazione la vasca di contenimento 2 con la bocca di ingresso 11 della camera di estrusione 4.
Il primo ed il secondo rullo 20 e 21 sono entrambi dotati di una pluralità di sedi 23 destinate ad accogliere una porzione 24 di impasto alimentare 3 definita dalla conformazione della sede stessa 23.
Le sedi 23 sono disposte equidistanziate le une dalle altre lungo la superficie cilindrica del rispettivo rullo 20 e 21.
Ciascuna sede 23 ha uno sviluppo prevalente lungo l’asse di rotazione del rispettivo rullo 20a e 21a. Più precisamente, ciascuna sede 23 à ̈ concava di forma sostanzialmente rettangolare allungata, ad angoli raccordati.
Tra la luce di passaggio 22 del primo e secondo rullo 20 e 21 e la bocca di ingresso 11 della camera di estrusione 4 à ̈ presente un’area di compressione 25 dell’impasto alimentare 3.
L’area di compressione 25 à ̈ definita da una parete di fondo 26 che si sviluppa parallelamente agli assi di rotazione 20a e 21a del primo e del secondo rullo 20 e 21, ed à ̈ disposta in prossimità delle rispettive porzioni delle loro superfici cilindriche esterne 33 che definiscono la luce di passaggio 22. La parete di fondo 26 presenta un foro 27 passante che pone in comunicazione la luce di passaggio 22 con la camera di estrusione 4.
Il primo ed il secondo rullo 20 e 21 sono disposti in una rispettiva sede di alloggiamento 28.
Ciascuna sede di alloggiamento 28 Ã ̈ definita da una parete sagomata 28a presentante una superficie esterna coniugabile con la superficie esterna cilindrica 33 del rispettivo rullo 20 e 21.
Le pareti sagomate 28a si sviluppano da bande opposte della parete di fondo 26 e definiscono con quest’ultima dei mezzi raschiatori 29 dei rulli 20 e 21 stessi, come illustrato in figura 4.
In corrispondenza dell’estremità di ciascuna sede di alloggiamento 28 opposta alla parete di fondo 26 si protendono due pareti di laterali di estremità 30 tra loro complanari. Tali pareti laterali di estremità 30 sono disposte ad un livello superiore rispetto la parete di fondo 26 in modo da definire parzialmente il fondo 7 della vasca 2 e conseguentemente l’apertura 8.
Le pareti laterali di estremità 30, le pareti sagomate 28a e la parete di fondo 26 sono realizzate in un unico componente.
Il primo ed il secondo rullo 20 e 21, la coclea 15 e le palette 9 supportate dall’albero 10 ruotano attorno a rispettivi assi di rotazione orizzontali 20a, 21a, L e 10a, paralleli tra loro. In particolare, il primo ed il secondo rullo 20 e 21, la coclea 15 e le palette 9 sono connesse cinematicamente tra loro mediante un riduttore ad ingranaggi 31 e sono movimentate da un unico mezzo di azionamento 32 collegato al riduttore 31. Preferibilmente, il mezzo di azionamento 32 à ̈ un motore elettrico.
In uso, l’impasto alimentare 3 viene introdotto attraverso la bocca di carico 5 nella vasca di contenimento 2.
Le palette 9, poste in rotazione dall’albero 10, mescolano l’impasto alimentare 3 in modo da amalgamarlo e, nel contempo, lo trascinano dalla parte superiore 2a della vasca 2 verso la parte inferiore 2b in cui à ̈ localizzata l’apertura 8.
In corrispondenza dell’apertura 8 della vasca 2, ogni sede 23 del primo e del secondo rullo 20 e 21, uscente dalle rispettive pareti sagomate 28a, preleva una porzione 24 di impasto alimentare 3.
Durante la rotazione del primo e del secondo rullo 20 e 21, le sedi 23 del primo rullo 20, presentanti la porzione 24 di impasto alimentare 3, si dispongono contraffacciate alle rispettive sedi 23 del secondo rullo 21, presentanti anch’esse la porzione 24 di impasto alimentare 3. In particolare, tale condizione si verifica entro la luce di passaggio 22, definita dai due rulli 20 e 21, e nell’area di compressione 25. In questo modo, l’impasto alimentare 3 à ̈ soggetto ad un’azione di compressione durante l’attraversamento della luce di passaggio 22 e, successivamente, durante la permanenza nell’area di compressione 25. Infatti, le sedi 23 del primo e secondo rullo 20 e 21 continuano a cooperare comprimendo l’impasto alimentare 3 interposto tra quest’ultime omogeneizzandolo, fintanto che quest’ultimo à ̈ collocato nell’area di compressione 25.
In seguito alla rotazione dei rulli 20 e 21, i mezzi raschiatori 29 agiscono sulle sedi 23 del primo e del secondo rullo 20 e 21 distaccando da quest’ultime l’impasto alimentare 3 eventualmente presente al loro interno.
Vantaggiosamente, l’azione di compressione del primo e del secondo rullo 20 e 21 sull’impasto alimentare 3 consente di eliminare eventuale aria presente all’interno di quest’ultimo, rendendolo il più omogeneo possibile.
L’impasto alimentare 3 omogeneizzato si immette nella camera di estrusione 4 attraverso il foro 27 della parete di fondo 26 dell’area di compressione 25.
La coclea 15 avanza l’impasto alimentare 3 dalla bocca di ingresso 11 lungo la camera di estrusione 4 verso la trafila 16. In corrispondenza della bocca di uscita 12 della camera di estrusione 4, l’impasto alimentare 3 viene forzato dalla coclea 15 nel condotto convergente 17 sfociando esternamente attraverso la fessura 18 come impasto alimentare trafilato 3a.
L’impasto alimentare trafilato 3a in uscita dalla fessura 18 si presenta sotto forma di spaghetto o grissino.
L’azione di omogeneizzazione dell’impasto alimentare 3 ad opera del primo e secondo rullo 20 e 21 à ̈ fondamentale per l’ottenimento di un impasto trafilato 3a che risulta omogeneo ed uniforme, ovvero privo di vuoti d’aria. Infatti, a differenza del primo e secondo rullo 20 e 21, l’azione delle palette 9 di mescolamento, a monte dei rulli 20 e 21 stessi, non à ̈ sufficiente ad imprimere all’impasto alimentare 3 una compressione, tale per cui viene espulsa dall’impasto 3 la maggiore quantità di aria possibile.
Vantaggiosamente, dall’ottenimento di un impasto alimentare trafilato 3a omogeneo ed uniforme à ̈ possibile produrre una pasta alimentare di elevata qualità, dal momento che si evita la formazione di difetti nel prodotto finito che comportano lo scarto dello stesso. Ulteriore vantaggio di un impasto trafilato 3a omogeneo ed uniforme à ̈ un suo possibile impiego nel settore dei prodotti cosiddetti “da forno†che richiedono una lavorazione tale per cui risulta fondamentale l’assenza di vuoti di aria, come ad esempio nella lavorazione di prodotti denominati “taralli†.
Ulteriore vantaggio del dispositivo 1 à ̈ dato dalla sua flessibilità, in quanto à ̈ possibile collocare a valle del dispositivo 1 stesso un dispositivo formatore atto a realizzare qualsivoglia tipologia di pasta, corta o lunga, o prodotto da forno.
In una forma di realizzazione alternativa, illustrata in figura 4, il dispositivo 1 si presenta come dispositivo doppio, ovvero con un’unica vasca di contenimento 2 suddivisa internamente in una prima e seconda porzione in modo tale che ciascuna porzione sia associata ad una rispettiva coppia di rulli 20 e 21, ed una rispettiva camera di estrusione 4. Tale configurazione à ̈ particolarmente adatta per produzioni industriali in cui si richiede un’elevata produzione oraria.
In un’ulteriore soluzione realizzativa non illustrata, i mezzi di omogeneizzazione 19 comprendono un solo rullo 20 dotato di almeno una sede 23 ed una parete di contrasto, non illustrata, contraffacciata al rullo 20. Il rullo 20 e la parete di contrasto, non illustrata, definiscono la luce di passaggio 22 e l’area di compressione 23 in comunicazione con la bocca di ingresso 11 della camera di estrusione 4.
L’invenzione concepita à ̈ suscettibile di evidente applicazione industriale, può essere altresì oggetto di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo, e tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo manipolatore di impasto alimentare comprendente una vasca di contenimento (2) dell’impasto alimentare (3) ed una camera di estrusione (4) disposta a valle della vasca di contenimento (2) ed in comunicazione con essa; la camera di estrusione (4) presenta una bocca di ingresso (11) ed una bocca di uscita (12), dispositivo caratterizzato dal fatto di comprendere dei mezzi di omogeneizzazione (19) disposti a monte della bocca di ingresso (11) della camera di estrusione (4).
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di omogeneizzazione (19) sono interposti fra la vasca di contenimento (2) e la camera di estrusione (4); la vasca di contenimento (2) presentando un fondo (7) dotata di un’apertura (8) affacciata ai mezzi di omogeneizzazione (19).
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di omogeneizzazione (19) sono almeno parzialmente inseriti all’interno della vasca di contenimento (2).
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di omogeneizzazione (19) definiscono una luce di passaggio (22) ed un’area di compressione (25) in comunicazione con la bocca di ingresso (11) della camera di estrusione (4); l’impasto alimentare (3) venendo compresso durante l’attraversamento della luce di passaggio (22) ed in corrispondenza dell’area di compressione (25) prima di essere immesso nella camera di estrusione (4).
  5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che i mezzi di omogeneizzazione (19) comprendono un primo ed un secondo rullo (20;21) contraffacciati e distanziati l’uno dall’altro definendo la detta luce di passaggio (22) e l’area di compressione (25); il primo ed il secondo rullo (20;21) essendo rotanti attorno a rispettivi assi (20a;21a).
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo rullo (20;21) presentano ciascuno almeno una sede (23) di alloggiamento di una porzione (24) di impasto alimentare (3); le sedi (23) del primo rullo (20) e del secondo rullo (21) cooperano tra loro convogliando l’impasto alimentare (3) attraverso la detta luce di passaggio (22) nell’area di compressione (25).
  7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che l’area di compressione (25) à ̈ definita da una parete di fondo (26) che si sviluppa parallelamente agli assi di rotazione (20a;21a) del primo e del secondo rullo (20;21), ed à ̈ disposta in prossimità delle rispettive porzioni delle loro superfici cilindriche esterne (33) che definiscono la luce di passaggio (22); la parete di fondo (26) presentando almeno un foro (27) passante che pone in comunicazione la luce di passaggio (22) con la bocca di ingresso (11) della camera di estrusione (4).
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi rivendicazione da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo rullo (20;21) sono disposti in una rispettiva sede di alloggiamento (28) definita da una rispettiva parete sagomate (28a) sviluppantesi da bande opposte della detta parete di fondo (26); le pareti sagomate (28a) definiscono con la parete di fondo (26) dei mezzi raschiatori (29) del primo e del secondo rullo (20;21).
  9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi rivendicazione da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che il primo ed il secondo rullo (20;21) si sviluppano longitudinalmente lungo il proprio asse di rotazione (20a;21a); gli assi di rotazione (20a;21a) del primo e del secondo rullo (20;21) essendo sostanzialmente paralleli ad un’asse longitudinale (L) di sviluppo della camera di estrusione (4).
  10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che le sedi (23) del primo e del secondo rullo (20;21) si sviluppano longitudinalmente lungo l’asse di rotazione (20a;21a) del rispettivo rullo (20;21).
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