ITBO20100533A1 - Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch'essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci impilati in configurazione tubolare e piatta. - Google Patents

Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch'essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci impilati in configurazione tubolare e piatta. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell’ invenzione industriale dal titolo:
“Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch’essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci impilati in configurazione tubolare e piattaâ€
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato tratta un apparato per l’alimentazione continua ad una confezionatrice ad esempio di tipo rettilineo o d’altro tipo a funzionamento continuo, di scatole od astucci inizialmente impilati in configurazione tubolare appiattita, così come giungono dalla cartotecnica di produzione. Come stato della tecnica più prossimo all’apparato di cui trattasi, si cita la pubblicazione della domanda di brevetto intemazionale WO 1992/015450 dal titolo “Feeder mechanism for sleeve type cartoons†ed il brevetto europeo EP 1.597.150 concesso il 14-5-2008, dal titolo “Apparatus for forming containe". Il primo dei detti brevetti descrive un apparato per l alimentazione di astucci al trasportatore a stalli di una macchina confezionatrice, nel quale il magazzino con gli astucci impilati à ̈ aperto verso il basso ed à ̈ posto al di sopra della parte iniziale di detto trasportatore a stalli e tra questi due componenti à ̈ collocata una giostra ad asse orizzontale ed ortogonale alla direzione di marcia dello stesso trasportatore a stalli, sulla quale sono montati con disposizione radiale ed angolarmente equidistanziata, più gruppi di presa a ventose, il cui assetto à ̈ controllato da camme. La detta giostra mota in fase col trasportatore della confezionatrice ed in successione porta ogni suo gruppo di presa ad afferrare e ad estrarre un astuccio dal fondo del magazzino, a traslarlo verso il basso, a cooperare con mezzi di srombatura e, dopo una rotazione di circa 180°, ad inserire in fase l astuccio stesso sostanzialmente aperto in uno stallo in via di composizione nella parte iniziale del sottostante trasportatore, sostenendo l’astuccio medesimo per la parete opposta a quella con la quale tale astuccio tocca il fondo dello stallo. Ne consegue che al variare del formato degli astucci, il detto apparato richiede registrazioni estremamente complesse, lunghe, difficili e costose. Questo stesso apparato presenta poi difficoltà di messa a punto per evitare danneggiamenti dell’astuccio nella fase di trasferimento al trasportatore della confezionatrice, i cui stalli devono necessariamente presentarsi aperti posteriormente e devono poi chiudersi sull’astuccio alimentato. Questo stesso apparato presenta anche un notevole ingombro verticale ed obbliga a disporre il magazzino con gli astucci ad una quota molto alta, che ne rende difficile il rifornimento ciclico ed il controllo operativo. Per contro, questo stesso apparato à ̈ in grado di operare in continuo e ad alte velocità.
L’apparato descritto nel secondo dei brevetti prima citati, risolve in parte le manchevolezze del primo in quanto consente di posizionare il magazzino ad una quota molto bassa e perché gli astucci vengono inseriti negli stalli del trasportatore di confezionamento con trattenimento per la parete inferiore da parte degli stessi mezzi che prima hanno estratto gli astucci stessi dal magazzino d’alimentazione. I mezzi di alimentazione degli astucci devono quindi compiere spostamenti tra due posizioni di riferimento “zero†, il fondo del magazzino di alimentazione, ed il fondo degli stalli, che non cambiano al variare del formato degli astucci, con conseguente notevole semplificazione delle fasi di adattamento dell’apparato alle dette variazioni di formato. In particolare gli astucci vengono prelevati ad imo per volta dal fondo del magazzino, da parte di un braccio a ventose che dapprima oscilla vero il basso e che poi si estende verso la parte iniziale del trasportatore a stalli della confezionatrice, dove operano dei mezzi di srombatura che in giusta fase aprono l’astuccio affinché questo possa essere inserito in fase nello stallo aperto posteriormente ed in via di composizione nella parte iniziale di detto trasportatore. Dopo la fase d’alimentazione, il detto braccio a ventose abbandona l’astuccio, scende, arretra sotto al magazzino e risale per ripetere il ciclo descritto. E’ evidente come un simile apparato presenti dei lunghi tempi morti e non sia in grado di lavorare alle stesse alte velocità del dispositivo a giostra del primo dei brevetti citati. Anche quest’ultimo apparato presenta gli stessi problemi di messa a punto del primo dianzi detto, per evitare danneggiamenti dell’astuccio nella fase di trasferimento al trasportatore della confezionatrice, i cui stalli devono presentarsi aperti posteriormente e devono poi chiudersi sull’astuccio alimentato.
Il trovato propone un apparato per alimentare al trasportatore di una confezionatrice delle scatole od astucci inizialmente impilati in configurazione tubolare appiattita, che presenta i vantaggi dei due apparati noti detti in precedenza, ma non i loro inconvenienti, ossia che à ̈ in grado di lavorare in continuo, ad alte velocità, che non richiede regolazioni complesse al variare del formato degli astucci, che à ̈ in grado di inserire gli astucci negli stalli sostanzialmente formati e che consente il posizionamento del magazzino ad una quota bassa e facile per il rifornimento ed il controllo. Le caratteristiche innovative dell’apparato secondo l’invenzione sono compendiate nell’annessa rivendicazione 1) ed appariranno ora evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo nelle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:
- Le figg. 1 e 2 illustrano l’apparato rispettivamente secondo una vista schematica ed in elevazione laterale e secondo una lieve prospettiva, visto sempre dallo stesso fianco degli organi di presa e di alimentazione degli astucci;
- La fig. 3 illustra l’apparato in pianta dall’alto, con una sola unità di presa e trasferimento degli astucci e con parti in sezione.
Nelle figure, con M à ̈ indicato il magazzino di tipo noto, nel quale sono impilati gli astucci A nella configurazione tubolare appiattita, con una delle due estremità aperte rivolta verso chi guarda la figura 1 e lo stesso magazzino presenta la propria estremità inferiore rivolta verso il basso, con una inclinazione ad esempio di circa 45°. Il fondo dello stesso magazzino M à ̈ posto poco a monte e ad una quota poco superiore a quella del ramo attivo del trasportare a stalli T della confezionatrice che marcia in continuo nella direzione F. Con PA e PP sono indicate rispettivamente le pareti anteriori e quelle posteriori che definiscono gli stalli del trasportatore T, all dei quali deve essere alimentato un astuccio nella conformazione tubolare ed aperta, per potervi poi inserire il prodotto attraverso una delle sue aperture laterali.
Al disotto del magazzino M, a monte del trasportatore T e sostanzialmente alla stessa quota di tale trasportatore, à ̈ collocato l’apparato di alimentazione degli astucci, che comprende una giostra 1 sostenuta da una estremità di un albero principale 101, orizzontale, ortogonale alla detta direzione F d’avanzamento del trasportatore T e sostenuto girevolmente da un supporto 2 fisso alla piastra verticale 3 di una più ampia struttura di basamento (non illustrata). Sull’estremità opposta a quella di supporto della giostra 1, l’albero 101 à ̈ collegato ad una trasmissione di moto 4, 104 di qualsiasi tipo in grado di trasmettere alla giostra una rotazione in senso orario per chi guarda le figure 1 e 2, continua ed in fase col movimento continuo delle catene del trasportatore T. Di preferenza la detta trasmissione 4 trasmette il moto all’albero 101 con interposto un giunto di sicurezza 5 ed appositi sensori, non illustrati in quanto intuibili dai tecnici del ramo, sono previsti per trasmettere al processore centrale della macchina dei segnali elettrici corrispondenti alla fase della trasmissione 4, 104 e ad un eventuale sfasamento tra questa e l’albero 101 qualora dovesse intervenire il detto giunto di sicurezza 5. Sull’estremità dell’albero 101 che à ̈ prossima alla trasmissione 4, à ̈ montato anche un distributore rotante 6 collegato ad un circuito pneumatico 106 del quale si dirà più avanti.
La giostra 1 calettata suH’estremità dell’albero 101, ha una forma a stella ad esempio a tre raggi 201, uguali, tra loro angolarmente equidistanziati e che con le loro estremità distali sostengono girevolmente dei rispettivi perni di fulcro 7 paralleli al detto albero 101, sporgenti da una parte e dall’altra dei rispettivi raggi 201 e su una cui estremità sono calettate delle corrispondenti unità di alimentazione Ul, U2, U3 come a seguito descritte. Sull’altra estremità di ogni detto perno 7 che sporge dalla parte della fiancata di basamento 3, à ̈ calettata una leva 8 a forma di squadro, che sull’estremità del braccio di maggior lunghezza 108 porta sul fianco rivolto verso detta fiancata 3, un rullino 9 che legge il profilo a doppio effetto ed anularmente chiuso 110 di una camma frontale 10, fissa alla stessa fiancata di basamento 3. Il profilo 110, come appare dalle figure 1 e 2, presenta una forma sostanzialmente ellittica, disassata dall’albero 101 e presenta sul ramo ascendente, un picco interno 110’ utile per quanto più avanti detto. Sull’estremità del braccio più corto dello squadro 8 à ̈ montato lateralmente un rullino 11 che può leggere il profilo curvo 112, 112’ di due successivi settori di camma frontale 12, 12’ fissati sulla camma 10 ed in parte, per il solo settore 12’, anche sulla fiancata di basamento 3, con interposti degli spessori 13 (fig. 3). Almeno le estremità d’ingresso dei profili 112, 112’ e di preferenza anche l’estremità di uscita del profilo 112’, presentano delle forme ad invito 14, 14’, 14†per una miglior cooperazione col detto rullino 11. Sull’altra estremità di ogni detto perno di fulcro 7, à ̈ fissato perpendicolarmente un braccio 15 con forma in pianta a Z per far si che la propria estremità distale 115 risulti opportunamente distante dalla attigua giostra 1 e tale estremità 115 à ̈ predisposta per potervi montare sulla stessa in modo registrabile ed intercambiabile, un piatto 16 di forma correlata a quella degli astucci A e che à ̈ dotato di ventose 116 in giusto numero ed opportunamente distribuite, che in giusta fase vengono collegate con mezzi d’aspirazione o con l’atmosfera. Buoni risultati sono stati ad esempio ottenuti montando nella parte inferiore di ogni piatto 16, in collegamento con le sue cavità interne alle quali sono attestate le dette ventose 116, una piccola pompa statica per il vuoto 17, ad effetto Venturi, con relativo filtro di scarico silenziato 117 e che col proprio ingresso 217 à ̈ collegato ad un tubetto 18 di mandata d’aria compressa, sostenuto in almeno una parte intermedia da un supporto 19 fisso al braccio 15 e che con l’altra estremità à ̈ connesso ad un raccordo 20 fisso sull’estremità del perno di fulcro 7 che sostiene tale braccio 15. Il raccordo 20 à ̈ attestato ad una cavità assiale 21 del perno di fulcro 7, dotata di uno sbocco radiale ed asolato 121 aperto su un tratto dello stesso perno 7 sul quale à ̈ montato con interposti dei mezzi di tenuta, un collettore rotante 22 che per mezzo di un tubetto 23 con relativi raccordi 123, 223 à ̈ collegato ad una cavità assiale 24 dell’albero 101, che sull’altra estremità di tale albero à ̈ collegata al circuito 6, 106 a sua volta connesso ad una sorgente d’alimentazione d’aria compressa. Attraverso il circuito descritto, l’aria compressa viene inviata ad ogni pompa ad effetto Venturi 17 che la trasforma in forza aspirante sulle ventose 116. Il collettore rotante 22 à ̈ profilato internamente in modo tale che nella cooperazione con rotazione relativa col detto sbocco radiale ed asolato 121, forma un cassetto di distribuzione automatico che in talune e determinate posizioni angolari della giostra 1 e di ogni braccio 15, fa si che le ventose 116 di ogni braccio siano in aspirazione o siano collegate con l’atmosfera (vedi oltre). Per il bilanciamento del peso di ogni braccio 15 col relativo piatto 16, sulla stessa estremità del perno di fulcro 7 che porta detto braccio à ̈ fissato in contrapposizione a quest’ultimo un idoneo contrappeso 25 di bilanciamento statico e dinamico.
Dalla figura 1 si rileva che l’apparato à ̈ tale per cui mentre il piatto 16 di una unità U1 si trova a cooperare col magazzino M, l’unità U2 à ̈ in cooperazione col trasportatore T e l’unità U3 à ̈ in una posizione intermedia di passaggio da T ad M, sempre col piatto 16 orientato verso l’alto. L’unità U3 à ̈ da poco uscita col proprio rullino 11 dalla cooperazione col profilo 112’ del settore fisso di camma 12’, mentre il rullino 9 scorre sul tratto inferiore del profilo 110 della camma fissa e principale 10. Le ventose dell’unità U3 sono inattive. Durante la successiva rotazione in senso orario della giostra 1 , il rullino 11 dell’unità U3 coopera col profilo 112 del settore fisso di camma 12, per cui il piatto 16 di tale unità oscilla verso l’alto e si predispone con l’assetto necessario per la corretta cooperazione col fondo del magazzino M. Durante la percorrenza del tratto ascendente del profilo 110, prima che il rullino 9 giunga in corrispondenza del picco interno 110’ di tale profilo, il rullino 11 à ̈ uscito dal profilo 112 della camma 12 così che quando il rullino 9 legge il detto picco 110’, il piatto 16 con le ventose dell’unità che si attesta al magazzino M, come nell’esempio dell’unità Ul, si avvicina al fondo dello stesso magazzino per prelevare l’astuccio di fondo e per estrarlo con traslazione verso l’alto, mentre intervengono i mezzi noti di cui lo stesso magazzino dispone per trattenere gli altri astucci della pila. In questa fase le ventose 116 del piatto 16 sono in aspirazione per trattenere saldamente l’astuccio da estrarre e poi estratto. Nel passaggio dal magazzino M al trasportatore T, il rullino 11 dell’unità di alimentazione giunge a cooperare col profilo 112’ della camma 12 ed il piatto 16 di tale unità si inserisce nella parte iniziale del ramo superiore del trasportatore T, disponendo l’astuccio A in posizione orizzontale all’interno dello stallo PA, PP sostanzialmente formato di tale trasportatore, mentre il giusta fase le ventose di tale unità si disattivano per lasciare l’astuccio. Durante il trasferimento dal magazzino M al trasportatore T, almeno una delle pareti dell’astuccio sostenuto dall’unità di alimentazione in transito, coopera con dei qualsiasi adatti mezzi di srombatura che provvedono all’apertura dello stesso astuccio, affinché questo possa essere inserito aperto nello stallo PA, PP del trasportatore T. Nell’esempio di cui trattasi la parete anteriore Al dell’astuccio che sta per essere alimentato sul trasportatore T, coopera con una guida fissa e registrabile 26 che determina la voluta apertura dell’astuccio. Ad inserimento effettuato dell’astuccio nello stallo del trasportatore T, il piatto 16 dell’unità U2 oscilla verso il basso con la propria estremità distale, favorendo un distacco progressivo dallo stesso astuccio delle ventose 116 che in giusta fase vengono scollegate dal vuoto.
E’ evidente come l’apparato descritto sia in grado di risolvere tutti i problemi tecnici e di assicurare tutti i vantaggi detti nella parte introduttiva del presente esposto, assicurando alti ritmi di alimentazione, ad esempio fin sull’ordine di circa 120 astucci per minuto.
Resta inteso che all’apparato come descritto possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’ invenzione, come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch’essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci impilati in configurazione tubolare e piatta, del tipo che comprende un magazzino (M) con gli astucci impilati, aperto verso il basso e posto nella parte iniziale del trasportatore a stalli (T) della macchina confezionatrice e che comprende un dispositivo a giostra per prelevare gli astucci ad uno per volta dal fondo del detto magazzino e per inserirli in fase negli stalli del detto trasportatore, previa cooperazione con mezzi di srombatura per far si che l’astuccio venga inserito aperto in un rispettivo stallo, caratterizzato dal fatto che il detto magazzino à ̈ posizionato con la propria bocca inferiore ad una quota anche poco superiore di quella del detto trasportatore (T) ed opportunamente a monte di questo e che un detto dispositivo a giostra (1), rotante su un asse orizzontale ed ortogonale alla direzione (F) d’avanzamento continuo del ramo superiore dello stesso trasportatore a stalli (T) della confezionatrice, à ̈ posto sotto detto magazzino ed a monte di tale trasportatore (T) e che questo dispositivo a giostra comprende più unità aspiranti (U1-U3) tra loro angolarmente equidistanziate, il cui assetto viene condizionato dalla cooperazione con camme (10, 12, 12’) e che tali unità (U1-U3) sono predisposte per afferrare l’astuccio dal fondo del magazzino (primo punto di riferimento zero) per la stessa parete di fondo con la quale tali unità depositano poi dinamicamente l’astuccio sul fondo (secondo punto di riferimento zero) dello stallo del detto trasportatore (T), il tutto in modo da semplificare l’adattamento dell’apparato alle variazioni di formato degli astucci.
  2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che la detta giostra (1) ha il proprio albero orizzontale (101) sostenuto girevolmente ed a sbalzo da una fiancata di supporto (3) e collegato ad una trasmissione di moto (4, 104) in grado di trasmettere alla stessa giostra una rotazione che nel tratto superiore e discendente va dal magazzino (M) al trasportatore (T) e che à ̈ in fase col movimento continuo dello stesso trasportatore (T), essendo detta giostra (1) caratterizzata da una forma a stella, ad esempio a tre raggi (201), uguali, tra loro angolarmente equidistanziati e che con le loro estremità distali sostengono girevolmente dei rispettivi perni di fulcro (7) paralleli al detto albero principale (101), sporgenti da una parte e dall’altra dei rispettivi detti raggi (201) e che su un’estremità portano calettate delle corrispondenti unità di presa e trasferimento degli astucci (Ul, U2, U3), mentre sull’altra estremità che à ̈ rivolta verso detta fiancata di supporto (3), portano calettata una leva a squadro (8) che con propri rullini d’estremità (9, 11) coopera rispettivamente col profilo chiuso (110) di una camma primaria (10) e col profilo (112, 112’) di successivi settori di camma secondaria (12, 12’) fissi su detta fiancata di supporto (3), in modo da controllare attivamente l’assetto di dette unità di presa e di trasferimento (Ul, U2, U3), per assicurare la corretta cooperazione delle stesse dapprima col magazzino (M) e poi col detto trasportatore (T).
  3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2), caratterizzato dal fatto che il profilo anularmente chiuso (110) della detta camma primaria (10) presenta una forma sostanzialmente ellittica, disassata dall’albero (101) della giostra (1) e presenta sul ramo ascendente un picco interno (110’) utile per assicurare alle dette unità di presa e di trasferimento (Ul, U2, U3) i movimenti necessari per la corretta estrazione di un astuccio dal fondo del magazzino di alimentazione (M), mentre i profili (112, 112’) dei detti settori di camma secondaria (12, 12’) sono provvisti di appositi inviti d’estremità (14, 14’, 14†) e sono tali da predisporre correttamente l’assetto delle stesse unità di presa e di trasferimento (Ul, U2, U3) prima della cooperazione col magazzino (M) e poi durante la cooperazione con gli stalli del trasportatore (T) e durante l’abbandono di quest’ultimo.
  4. 4. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ogni detta unità di presa e di trasferimento (Ul, U2, U3) comprende fissato perpendicolarmente su un detto rispettivo perno di fulcro (7), un braccio (15) con forma in pianta a Z per risultare con la propria estremità distale (115) opportunamente distante dalla giostra attigua (1) e tale estremità (115) à ̈ predisposta per potervi montare in modo rapido, registrabile ed intercambiabile, un piatto (16) di forma correlata a quella degli astucci (A) e che à ̈ dotato di ventose (116) in giusto numero ed opportunamente distribuite, che in giusta fase vengono collegate automaticamente con mezzi d’aspirazione o con l’atmosfera.
  5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che sulla parte inferiore di ogni detto piatto (16), in collegamento con le sue cavità interne alle quali sono attestate le dette ventose (116), à ̈ montata una piccola pompa statica per il vuoto, ad effetto Venturi (17, 117, 217), collegata ad un tubetto (18) di mandata d’aria compressa che con l’altra estremità à ̈ connesso ad un raccordo (20) fisso sull’estremità di un detto perno di fulcro (7) e che si collega ad una cavità assiale (21) di tale perno (7), dotata di uno sbocco radiale ed asolato (121) aperto su un tratto dello stesso perno (7) sul quale à ̈ montato con interposti mezzi di tenuta, un collettore rotante (22) che per mezzo di un tubetto (23) con relativi raccordi (123, 223) à ̈ collegato ad una cavità assiale (24) dell’albero (101) della giostra (1), che sull’altra estremità di tale albero à ̈ a sua volta collegata ad un circuito (6, 106) attestato ad una sorgente d’alimentazione d’aria compressa, il tutto essendo previsto per far si che attraverso il detto circuito od un circuito equivalente, l’aria compressa giunga ad ogni detta pompa ad effetto Venturi (17) che la trasforma in forza aspirante sulle dette ventose (116), essendo previsto che il detto collettore rotante (22) sia profilato internamente in modo tale che nella cooperazione con rotazione relativa col detto sbocco radiale ed asolato (121) del perno (7), formi un cassetto di distribuzione automatico che in talune e prefissate posizioni angolari della giostra (1) e di ogni detto braccio (15) fa si che le relative ventose (116) siano in aspirazione o siano collegate con l’atmosfera.
  6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 4), caratterizzato dal fatto che sulla stessa estremità del perno di fulcro (7) che porta un detto braccio (15) col piatto aspirante (16, 116), à ̈ fissato in contrapposizione a tale braccio un idoneo contrappeso (25) di bilanciamento statico e dinamico.
  7. 7. Apparato secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere degli adatti mezzi di srombatura (26) di tipo statico e/o dinamico, che durante il trasferimento dell’ astuccio dal magazzino di alimentazione (M) al trasportatore (T) della confezionatrice, aprono lo stesso astuccio, affinché questo possa essere inserito aperto nello stallo (PA, PP) sostanzialmente formato od in via di formazione dello stesso trasportatore (T).
  8. 8. Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch’essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci inizialmente impilati in configurazione tubolare e piatta, realizzato in particolare, in tutto o sostanzialmente, come descritto, come illustrato nelle tre tavole allegate di disegni e per gli scopi sopra esposti.
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ITBO2010A000533A IT1401655B1 (it) 2010-08-31 2010-08-31 Apparato per alimentare in continuo ad una confezionatrice anch'essa a funzionamento continuo, delle scatole od astucci impilati in configurazione tubolare e piatta.

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