ITBO20100478A1 - Divisorio mobile per separare due vani - Google Patents

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ITBO20100478A1
ITBO20100478A1 IT000478A ITBO20100478A ITBO20100478A1 IT BO20100478 A1 ITBO20100478 A1 IT BO20100478A1 IT 000478 A IT000478 A IT 000478A IT BO20100478 A ITBO20100478 A IT BO20100478A IT BO20100478 A1 ITBO20100478 A1 IT BO20100478A1
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guide
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Adelco Colleluori
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    • E05DHINGES OR SUSPENSION DEVICES FOR DOORS, WINDOWS OR WINGS
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    • E05D15/06Suspension arrangements for wings for wings sliding horizontally more or less in their own plane
    • E05D15/0621Details, e.g. suspension or supporting guides
    • E05D15/0626Details, e.g. suspension or supporting guides for wings suspended at the top
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
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    • E05Y2900/142Partition walls

Description

DIVISORIO MOBILE PER SEPARARE DUE VANI
DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce ai divisori mobili per separare due vani di un ambiente interno.
In particolare essa si riferisce ai divisori destinati all’impiego in abitazioni, uffici, locali pubblici, e così via.
Sono noti divisori mobili a scorrimento.
Tali divisori a scorrimento sono configurati in modo da permettere od ostruire il passaggio o la vista tra più vani, o due parti dello stesso vano, in funzione di come sue parti vengano fatte scorrere lungo una guida, di norma lineare.
Un divisorio a scorrimento comune è quello conformato a guisa di soffietto che viene di seguito descritto.
Esso comprende una parete formata da una serie di pannelli tutti collegati tra loro, a due a due, in corrispondenza di entrambi i loro bordi laterali, tramite un accoppiamento rotoidale ad asse verticale, rispetto al quale i pannelli possano ruotare mutuamente, cosicché la parete stessa possa deformarsi allungandosi o accorciandosi a guisa di fisarmonica.
Sopra ad un accoppiamento rotoidale sì ed uno no, quindi in maniera alternata, è fissato un pattino, il quale è cioè disposto lungo lo stesso asse di rotazione dell’accoppiamento rotoidale, ed il quale è vincolato a scorrere lungo una guida lineare posta sopra la parete.
In pratica, l’insieme dei pattini accoppiati alla guida sostiene la parete e la vincolano a muoversi lungo una linea di scorrimento.
La guida lineare è fissa rispetto al vano in cui il divisorio è ospitato, e ad esempio e fissata sopra o a fianco lo stipite superiore di un’apertura, nel qual caso il divisorio è la ben nota porta “a soffietto”.
Per consentire il passaggio di una persona, per esempio, la parete di questo divisorio a soffietto viene ripiegata a pacco in corrispondenza di una estremità laterale.
In questo caso, si dice che il divisorio a soffietto è aperto.
Quando il divisorio è aperto, la sua parete risulta tutta addossata immediatamente a fianco di uno stipite, o di simili elementi architettonici.
All’estremità laterale della parete opposta a quella in corrispondenza della quale essa si ripiega a pacco, è presente una maniglia, su cui gli utilizzatori agiscono per aprire e chiudere il divisorio mobile noto.
Chiaramente, per ostruire il passaggio, la parete viene dispiegata, sempre agendo sulla maniglia, fino a che essa assume una conformazione sostanzialmente piana e quindi definisce una linea ideale di separazione tra due vani, o più in generale tra due volumi.
In questa disposizione, il divisorio è chiuso.
Questo tipo di divisorio scorrevole presenta gli inconvenienti di seguito richiamati. Se una persona vuole oltrepassare la citata linea di separazione, ad esempio per attraversare un passaggio tra vani o per recarsi in un'altra parte di un “open space” cosiddetto, essa deve per forza andare all’estremità laterale della parete in cui è presente la maniglia, e poi agire su di questa, allontanandola lateralmente da sé.
Per cui, soprattutto se la parete del divisorio è lunga, perché si prevede di coprire una linea di separazione lunga, e a maggior ragione se quest’ultima deve essere oltrepassata di frequente, l’impiego di un tale divisorio a soffietto risulta poco comodo se non proprio irritante per l’utilizzatore.
Inoltre, visto che gli utilizzatori aprono e chiudono il divisorio a soffietto sempre nello stesso punto, cioè in corrispondenza della maniglia, ne consegue che essi non solo sono costretti a passare per quel punto magari allungando il percorso, il ché e notoriamente irritante e dispendioso in termini di tempo, ma essi, è esperienza comune, si trovano sovente ad intralciarsi a vicenda nel passaggio in direzioni opposte tra vani o volumi.
Questo perché, se anche il divisorio a soffietto è lungo e potrebbe aprirsi per far passare più persone, di fatto tutti gli utilizzatori, quando il divisorio a soffietto è chiuso, si recano comunque in corrispondenza della maniglia, e solo dopo averla aperta si trovano di fronte un altro utilizzatore.
Gli inconvenienti citati, ed altri ancora, sono superati da un divisorio mobile, conforme alla rivendicazione 1 , congeniato per separare due spazi, ad esempio due vani di un interno, e comprendente:
- almeno una coppia di ante, ciascuna delle quali ante ha un bordo laterale di collegamento, collegato al bordo laterale di collegamento dell’altra anta mediante un accoppiamento rotoidale,
- almeno un carrello di scorrimento per ciascuna anta, montabile su un bordo superiore della relativa anta in modo da sostenerla, e
- un guida superiore per vincolare il carrello di scorrimento ad un moto di scorrimento lungo la guida superiore stessa.
Il divisorio mobile secondo la rivendicazione 1 prevede inoltre che i carrelli di scorrimento siano accoppiabili alla guida superiore in maniera che le ante, in uso, possano scorrere sotto e lungo la guida superiore, sostenute dai carrelli accoppiati alla guida superiore, e che il citato accoppiamento rotoidale definisca un asse verticale comune di rotazione rispetto al quale possono ruotare le ante.
Ulteriormente, secondo l’invenzione in accordo con la rivendicazione 1 , ciascuna delle ante ha un bordo laterale libero contrapposto al relativo bordo laterale di collegamento e ciascun carrello di scorrimento è montabile girevole sul bordo superiore della relativa anta, in una posizione discosta rispetto a detto asse verticale comune di rotazione, in modo che l’anta, in uso, possa ruotare sia rispetto all’asse verticale comune di rotazione sia attorno ad un asse verticale interno di rotazione che passa per tale posizione discosta, così che, in uso, la coppia di ante sia apribile e chiudibile a guisa di libro restando in posizione rispetto alla guida superiore, e così che la coppia di ante possa scorrere, sotto e lungo la guida superiore, sia restando aperta sia restando chiusa.
In pratica, l’asse verticale comune di rotazione e gli assi verticali interni di rotazione sono mobili rispetto alla guida, ma si muovono solidalmente con la relativa coppia di ante.
Quando le ante di una coppia ruotano per aprirsi o chiudersi a guisa di libro, l’asse verticale comune si muove trasversalmente alla guida superiore e può sia scorrere che non scorre lungo di essa, in base a come la coppia di ante è usata dagli utilizzatori.
Questo significa che, quando la coppia di ante viene chiusa restando in posizione rispetto alla guida, l’asse verticale comune si muove solo trasversalmente alla guida, ma non scorre lungo di essa.
D’altro canto, la coppia di ante può essere fatta scorrere lungo la guida senza che le ante ruotino rispetto ai relativi assi verticali interni di rotazione.
Di converso, in virtù dei suoi elementi essenziali sopra citati, la coppia di ante è scorrevole lungo la guida sia in una configurazione intermedia tra l’essere aperta o chiusa sia mentre viene aperta o mentre viene chiusa.
Chiaramente, di norma, la citata guida superiore è fissata o ad uno stipite superiore di un’apertura tra vani oppure ad una intelaiatura o ancora essa fa parte di un’apposita intelaiatura.
Va da se che anche se l’anta è adatta a separare due vani di un interno, questo non implica che non sia impiegabile per separare due zone di un terrazzo, per esempio, o altri spazi architettonici interni o esterni.
Allo stesso modo, in funzione di particolari strutture architettoniche, il divisorio secondo l’invenzione potrebbe essere impiegato per separare più di due vani. Quando, nel corso della presente descrizione, si dice che la coppia di ante si apre a “a libro” o “a guisa di libro”, si intende che le ante stesse, che in generale saranno di forma planare, divergono verso la disposizione in cui sono affiancate in modo da essere sostanzialmente sullo stesso piano, cioè “in linea”.
Invece, quando si dice che esse si chiudono “a libro”, si intende che esse si avvicinano verso le disposizioni in cui sono inclinate ad angolo acuto, e quindi sono sostanzialmente affacciate l’una all’altra (ed al limite sono parallele e financo a contatto).
In pratica, nel caso in cui il divisorio mobile sia formato da una sola coppia di ante, quando questa è aperta (sottinteso “a libro”), allora il divisorio è chiuso, e viceversa.
Chiaramente si intende chiuso il divisorio mobile, quando esso ostruisce il passaggio ed eventualmente la vista (se opaco).
Le ragioni per cui un divisorio mobile secondo l’invenzione, comprendente una o più coppie di ante, supera gli inconvenienti della tecnica nota, sono riportati di seguito.
Innanzitutto, se un utilizzatore deve attraversare una linea di separazione ideale tra due vani o due volumi di uno stesso vano, e nel tragitto incontra il divisorio mobile in configurazione chiusa (coppia/e di ante aperta/e), che quindi ostruisce il passaggio, egli deve compiere semplicemente le azioni di seguito descritte.
In primo luogo, egli chiuderà la copia di ante, agendo manualmente sulle ante stesse, senza impiegare inutili maniglie che infatti non sono previste.
Questo è semplicissimo, perché la coppia di ante si può vantaggiosamente aprire o chiudere a libro anche senza farla scorrere lungo la guida il suddetto asse verticale comune,
Di conseguenza, la coppia di ante, mentre viene chiusa, può rimanere sostanzialmente in posizione davanti all’utilizzatore, il quale quindi non deve spostarsi.
Dopodiché l’utilizzatore potrà eventualmente, con il gesto di una mano, far scorrere la coppia di ante chiusa, in una direzione o l’altra lungo la guida superiore, spostando la coppia di ante nello spazio laterale non più occupato dalle ante stesse, ora che la coppia è chiusa.
Infatti, la coppia di ante può vantaggiosamente scorrere lungo la guida superiore, in entrambe le due possibili direzioni, diciamo a destra e a sinistra dell’utilizzatore, anche se essa è in configurazione chiusa a libro.
Anche in questo caso, l’utilizzatore non deve spostarsi.
Infine l’utilizzatore potrà passare nell’altro vano o nell’altro volume del medesimo vano.
Quindi, gli utilizzatori non hanno più bisogno di raggiungere una maniglia che si trovi in una posizione fissa.
Non solo, ma vantaggiosamente, se le ante sono sufficientemente larghe, dopo la chiusura della coppia di ante, due persone possono attraversare nello stesso momento i due passaggi creati ai lati della coppia chiusa, una persona per passaggio, senza scontrarsi.
Questo è uno dei vantaggi del fatto che l’invenzione prevede che siano liberi i bordi laterali di ciascuna anta contrapposti a quelli di collegamento.
Non essendo collegati ad altri bordi o stipiti, i bordi laterali liberi di una coppia di ante non vincolano il movimento della coppia di ante stessa e, quando la coppia è chiusa, permettono il formarsi di passaggi laterali.
D’altro canto, prevedendo il montaggio girevole del carrello direttamente all’anta, si ottiene che la coppia di ante è comunque sostenuta ed in grado sia di scorrere che di ruotare, pur se presenta un bordo laterale libero per anta.
Le ante possono essere di conformazione planare.
Il bordo laterale di collegamento e il bordo laterale libero delimitano lateralmente ciascuna anta.
Le ante sono preferibilmente di forma speculare rispetto all’asse verticale comune di rotazione.
Le ante possono essere in materiale rigido come il legno, i metalli, diversi materiali plastici, ecc...
Gli assi verticali interni di rotazione che attraversano le ante di una coppia sono di preferenza simmetrici rispetto all’asse verticale comune di rotazione, il ché vuol dire in pratica che i carrelli sono montati sul bordo superiore delle ante in posizione simmetrica, cioè sono equidistanti, rispetto all’asse verticale comune (in precedenza tale posizione è stata anche chiamata “posizione discosta”).
La scelta di tale posizione discosta dei carrelli rispetto all’asse verticale comune è determinata dalle specifiche esigenze costruttive.
Di preferenza, la posizione discosta è la posizione mediana rispetto alla lunghezza dei bordi superiori delle ante.
L’angolo acuto tra le ante di una coppia chiusa ha ampiezza funzione sia della posizione discosta scelta, sia dell’ingombro dei carrelli, i quali, quando la coppia di ante è chiusa, sono a battuta, ma su questo si tornerà successivamente in sede di descrizione, con l’ausilio delle figure allegate, di specifiche forme di attuazione dell’invenzione.
In pratica, l’asse verticale comune di rotazione sarà in generale un asse di rotazione esterno alle ante, e cioè non le attraversa, mentre ciascun asse verticale interno è specifico per una data anta e la attraversa.
Forme di realizzazione specifiche dell’invenzione, e vantaggiose caratteristiche tecnico-funzionali correlate a tali forme di realizzazione solo in parte derivabili dalla descrizione suesposta, saranno descritte nel seguito della presente trattazione, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
- le figure 1 , 2 e 3 sono una vista schematica dall’alto del divisorio mobile secondo l’invenzione, in tre configurazioni d’suo diverse;
- le figure 4 e 5 sono una vista dall’alto, in parte in sezione orizzontale, di una coppia di ante e dei loro mezzi di accoppiamento rotoidale del divisorio mobile, in due configurazioni d’uso diverse;
- la figura 6 è una vista assonometrica di una parte del divisorio mobile, in cui una delle ante di una coppia è mostrata divisa in due per illustrare graficamente il fatto che la sua altezza mostrata nella figura 6 è meramente rappresentativa;
- la figura 7 è una vista in sezione verticale della parte di divisorio mobile rappresentata in figura 6;
- la figura 8 è una vista in esploso di un dispositivo antisbandamento previsto in una forma di realizzazione dell'invenzione; e
- la figura 9 è una vista in sezione verticale del dispositivo antisbandamento della figura precedente.
Secondo la preferita forma di realizzazione dell’invenzione, illustrata nelle figure 1 , 2 e 3, il divisorio mobile 1 proposto comprende più coppie indipendenti di ante 10,11, in cui i relativi carrelli di scorrimento 2 (uno dei quali è mostrato in figura 6, e verrà descritto in dettaglio successivamente) sono accoppiabili alla medesima guida superiore 3, in modo tale che le coppie di ante 10,11 siano apribili e chiudibili indipendentemente l’una dall’altra e tale che ciascuna coppia di ante 10,11 possa scorrere sotto la guida superiore 3 indipendentemente dalle altre. Sempre secondo questa preferita forma di attuazione, le coppie di ante 10,11 sono accoppiabili alla guida superiore 3 in modo che, quando sono tutte aperte a guisa di libro, il divisorio mobile 1 definisce, o costituisce, una ostruzione al passaggio tra i vani, tra i quali vani il divisorio mobile 1 è disposto.
L’ostruzione del passaggio tra vani diversi, prodotta dal divisorio mobile 1 , può essere una ostruzione continua.
Quando le coppie di ante 10,11 sono tutte aperte a libro, i bordi liberi 102 di ciascuna coppia di ante 10,11 sono affacciati ed in prossimità, o anche battuta, con i bordi liberi 102 della coppia di ante 10,11 susseguente, cioè adiacente lungo la linea di separazione tra i vani.
In pratica, i carrelli si scorrimento 2 di una coppia di ante 10,11 sono disposti uno di seguito all’altro lungo la guida superiore 3, e cioè carrelli di scorrimento 2 di coppie diverse di ante 10,11 non sono disposti intercalati lungo la guida superiore 3.
Una copia di ante 10,11 è chiusa del tutto se i rispettivi carrelli 2 sono a battuta. Come sopra anticipato, i carrelli 2 hanno un ingombro e questo determina l’angolo tra le rispettive ante 10,11.
Più la distanza dei carrelli 2 rispetto all’asse verticale comune C è piccola, a parità di ingombro dei carrelli, e più le ante di una coppia 10,11 , nella disposizione di chiusura a libro, sono divaricate, cioè presentano un angolo maggiore.
Se i carrelli 2 sono sufficientemente piccoli o sono disposti sul bordo superiore 101 della rispettiva anta 10,11 ad una sufficiente distanza dall’asse verticale comune C, allora, quando più coppie di ante 10,11 susseguenti nel divisorio mobile 1 sono chiuse, uno dei carrelli 2 di una delle coppie di ante 10,11 può andare a battuta con un carrello 2 dell’altra coppia di ante 10,11.
Come mostrato in figura 1 , quando tutte le coppie di ante 10,11 sono aperte a libro, allora il divisorio mobile 1 è chiuso e può ostruire del tutto l’attraversamento della linea di separazione tra vani, e cioè in pratica impedisce il passaggio da un vano all’altro a meno, che il divisorio mobile non venga aperto.
Se invece alcune coppie di ante 10,11 vengono chiuse ed altre no, allora il divisorio mobile 1 sarà parzialmente aperto.
Per motivi di chiarezza, nelle figure 1 , 2, 3, 4 e 5 abbiamo indicato con S le coppie di ante 10,11 in configurazione chiusa, mentre abbiamo indicato con O le coppie di ante in configurazione aperta.
Come si può dedurre guardando le figure 1 , 2 e 3, in generale la guida superiore 3 è una guida lineare, e cioè è retta, e la sua configurazione verrà descritta in seguito.
In pratica, si può dire che, quando il divisorio mobile 1 è chiuso esso definisce la linea ideale di separazione tra vani, più volte menzionata.
Con questa forma di realizzazione, si amplificano i vantaggi dell'invenzione.
Infatti, più utilizzatori possono attraversare la linea di separazione ideale tra due vani, in più punti ed anche contemporaneamente.
In pratica, ciascun utilizzatore può recarsi ad una coppia di ante 10,11 qualunque del divisorio mobile 1, ad esempio quella che si trova sul tragitto più breve, e chiuderla per passare al di là della linea di separazione.
Questo perché le coppie di ante 10,11 sono vincolate ai carrelli 2 ma non sono collegate ad altre ante (al contrario della tecnica nota), e quindi ciascuna di esse può essere aperta, chiusa e/o scorrere indipendentemente dalle altre, fatti salvi i limiti fisici di scorrimento (cioè dei “fine corsa” del moto di scorrimento), costituiti da uno stipite o da un’altra coppia di ante 10,11.
Questo diminuisce notevolmente la probabilità che più persone contemporaneamente debbano attraversare in direzioni opposte la linea di separazione.
Ciò rende persino ancora meno probabile che esse si ostruiscano vicendevolmente, fermo restando che, come sopra spiegato, più persone possono passare a fianco di una coppia di ante 10,11 chiusa.
Inoltre, qualora fosse necessario far passare molte persone contemporaneamente o trasportare oggetti voluminosi da un vano ad un altro, tra i quali è presente il divisorio mobile 1 dell’invenzione, basterà chiudere più coppie di ante 10,11 e poi spingerle lateralmente, ad esempio a ridosso l’una dell’altra, creando così un passaggio sufficientemente largo (si vedano le figure 2 e 3).
Come noto, si pensi al caso degli uffici, è più probabile che la linea di separazione tra vani sia attraversata molte volte da una o due persone per volta, piuttosto che da molte persone tutte in una volta.
Nel divisorio a soffietto della tecnica nota, questo porta ad una più frequente movimentazione di quei pannelli con i relativi pattini che stanno più vicini alla maniglia, mentre quelli più discosti saranno interessati più raramente.
Infatti, per il passaggio di una singola persona non è necessario aprire completamente il divisorio a soffietto.
Questa circostanza accelera l’usura di quei pattini che si trovano in prossimità della maniglia, nonché l’usura degli accoppiamenti rotoidali dei relativi pannelli. Con il divisorio mobile 1 dell’invenzione, questo problema non si pone più perché, per chiare ragioni statistiche, verranno interessate di volta in volta diverse coppie di ante 10,11 e quindi le sollecitazioni sono distribuite su di esse in modo più uniforme.
In pratica, in questa forma di realizzazione, il divisorio mobile 1 è modulare e ciascuna coppia di ante 10,11 è un modulo.
Il numero e le dimensioni delle coppie di ante 10,11 possono essere stabilite in funzione della lunghezza della linea di operazione tra vani diversi, e/o per ragioni estetiche, e così via.
L’accoppiamento rotoidale tra ante può essere formato da una o più cerniere 4 (si vedano le figure 4, 5 e 6) fissate ai summenzionati bordi di collegamento 100 delle ante 10,11 di ciascuna coppia in modo che essa si chiuda a libro solo se entrambe le sue ante sono spinte o tirate in modo da avvicinarsi passando in uno solo dei due semispazi definiti dalla coppia di ante 10,11 chiusa.
Quando la coppia di ante 10,11 chiusa viene aperta, allora i bordi di collegamento 100 vanno a battuta, cosicché le ante non possano passare nell’altro semispazio.
Questo rende più comodo aprire e chiudere le coppie di ante 10,11.
Di seguito descriviamo nel dettaglio il carrello 2 e la guida superiore secondo la preferita forma di attuazione dell’invenzione, facendo in particolare riferimento alle figure 6 e 7.
Ciascun carrello 2 comprende un corpo 21 collegato alla relativa anta 10,11 mediante mezzi di accoppiamento girevole 103 per permettere all’anta 10,11 di ruotare rispetto al corpo 21 del carrello 2 e per consentire al corpo 21 stesso di sostenere l’anta 10,11.
I mezzi di accoppiamento girevole 103 possono comprendere un blocchetto 104 fissato sul bordo superiore 101 dell’anta 10,11 e un perno 106 fissato al corpo 21 del carrello 2 e girevole rispetto al blocchetto 104.
II carrello 2 comprende quattro ruote 22 montate folli sul corpo 21.
La guida superiore comprende un profilato 3 avente una cavità 30 assiale definita lateralmente da due pareti verticali 301.
La cavità 30 può accogliere il carrello 2 (si veda la figura 7) ed ha, in corrispondenza di un proprio fondo, un passaggio inferiore 300 assiale per l’attraversamento dei citati mezzi di accoppiamento girevole 103, a lati opposti del quale passaggio inferiore 300, la guida superiore 3 conforma due binari di guida 31 a sviluppo assiale e paralleli.
Le ruote 22 del carrello 2 sono disposte rispetto la corpo 21 e conformate in modo da potersi impegnare a due a due su un rispettivo binario 31.
In pratica, ciascun binario 31 può essere conformato a mo’ di nervatura, o costa o cordonatura, e ciascuna ruota può essere un disco con un solco circonferenziale sul bordo cilindrico (si vedano le figure 6 e 7).
In questo modo, le ruote 22, in uso, possono ruotare sopra i binari 31 così da permettere al carrello 2 di scorrere lungo la guida superiore 3 sostenendo l’anta 10,11.
In pratica, il passaggio inferiore 300 è parallelo ai binari 31 così da consentire lo scorrimento dei mezzi di accoppiamento girevole 103, quando il carrello 2 scorre lungo la guida 3, e quindi non intralciare il funzionamento del divisorio mobile 1. In forme di realizzazione alternative si prevede che: il carrello 2 abbia una sola ruota 22 destinata all’impegno con un solo binario 31 conformato dalla guida 3, o che abbia due ruote 22 per impegnarsi ciascuna con uno dei due binari 31, in questo caso realizzati nel medesimo modo della forma di attuazione preferita dell’invenzione.
Secondo un accorgimento particolarmente vantaggioso della forma preferita di attuazione, il carrello comprende un elemento distanziale 23, montato sul corpo 21 e conformato in modo che, quando il carrello 2 è accolto nella cavità 30, siano limitate oscillazioni delle ruote 22 in direzioni trasversali rispetto ai relativi binari 31.
Di preferenza, l’elemento distanziale 23 è configurato in modo che, in uso, le ruote 22 siano mantenute in disposizione verticale, cioè con i rispettivi assi di rotazione orizzontali.
In particolare, l’elemento distanziale del carrello 2 può comprendere una ruota 23, montata folle sulla faccia superiore 211 del corpo 21 , girevole rispetto ad un asse verticale, ed avente un diametro sostanzialmente uguale alla distanza tra le pareti verticali 301 della guida superiore 3 (si vedano le figure 6 e 7).
Grazie all’accorgimento di prevedere l’elemento distanziale 23, è garantita la perfetta scorrevolezza delle ruote 22 sui binari 31, evitando quindi che esse vi striscino sopra perché maldisposte su di essi, prevenendo del tutto che le ruote 22 possano urtare contro le pareti verticali 301 della cavità 30.
Inoltre, il distanziale 23 limita, fino anche aN’azzeramento, lo sbandamento delle ante 10,11 rispetto alla guida superiore 3, visto che limita l'oscillazione del carrello 2 entro la guida superiore 3 stessa.
In dettaglio, se l’elemento distanziale comprende la ruota 23, allora, vantaggiosamente, si riduce al minimo l’attrito che l’elemento distanziale 23 stesso può produrre con le pareti verticali 301 della cavità 30.
Come mostrato in figura 7, la guida superiore 3 può essere fissata entro un profilato cavo di montaggio 7, che può servire ad esempio a fissare il divisorio mobile 1 allo stipite superiore di un’apertura tra vani, e così via...
Secondo un aspetto particolare, illustrato in figura 6, ciascun carrello 2 comprende due respingenti 24 disposti contrapposti in modo da assorbire gli urti tra carrelli 2 quando essi vanno a battuta tra loro, nei casi e nelle modalità già spiegate.
I respingenti 24 possono essere in materiale elastico e morbido come la gomma. In una particolare versione, il divisorio mobile 1 può comprendere degli accorgimenti antisbandamento, ed in particolare dei dispositivi antisbandamento 6, uno per ciascuna anta 10,11.
Lo scopo di tali accorgimenti, che saranno in seguito descritti nel dettaglio, è quello di evitare lo “sbandieramento” delle ante 10,11.
In pratica, potrebbe accadere, ed in effetti capita proprio al divisorio a soffietto della tecnica nota, che le ante 10,11 , mentre sono spostate dagli utilizzatori, vadano soggette a sollecitazioni trasversali rispetto alla traiettoria di scorrimento dei carrelli 2 (che poi è parallela alla linea di separazione ideale tra vani); questo può portare le ante 10,11 ad oscillare trasversalmente.
Queste oscillazioni producono sollecitazioni che si ripercuotono sull’accoppiamento tra i carrelli di scorrimento 2 e la guida superiore 3, accelerandone l’usura, ed inoltre è opinione comune che l’effetto visivo dello sbandieramento sia antiestetico.
Ricordiamo, per chiarezza che, di preferenza, le ante 10,11 sono sostanzialmente piane ed, in uso, sono disposte verticalmente.
In dettaglio, le ante 10,11 possono avere un corpo principale piano 106 delimitato superiormente dal bordo superiore 101 , lateralmente dai bordi laterali di collegamento e libero 101 ,102 ed inferiormente da un bordo inferiore 105.
Qualora l’anta sbandierasse, il corpo principale piano 106 non sarebbe più sempre verticale, ma oscillerebbe trasversalmente.
Il summenzionato elemento distanziale 23, qualora previsto, limita fortemente lo sbandieramento, per le ragioni già spiegate ma, soprattutto se le ante 10,11 sono lunghe, il loro bordo inferiore 105, se libero, potrebbe egualmente oscillare lo stesso trasversalmente al piano verticale su cui giace l’anta 10,11 (o per meglio dire su cui giace il suo corpo principale piano 106, se ha la particolare conformazione citata).
Per evitare del tutto questi possibili inconvenienti, sono vantaggiosamente previsti gli accorgimenti antisbandamento di seguito descritti, che possono essere resi disponibili in particolari forme di realizzazione del divisorio mobile 1 anche assieme a all’elemento distanziale 23.
Il divisorio mobile 1 può comprendere: un guida inferiore 5 (rappresentata nelle figure 4, 5, 6 e 7), fissabile al suolo in modo da essere verticalmente sottostante la guida superiore 3 ed un dispositivo antisbandamento 6, accoppiabile alla guida inferiore 3, in modo da essere vincolato a scorrere lungo la guida inferiore 3, in una traiettoria parallela e complanare alla traiettoria lungo cui scorrono i carrelli di scorrimento 2 accoppiati alla guida superiore 3.
Il dispositivo antisbandamento 6 può ruotare liberamente nella guida inferiore 6 ed inoltre è montabile solidale a ciascuna anta 10,11 in modo da forzare l’anta 10,11 a mantenersi in disposizione verticale quando, in uso, scorre e/o ruota.
Prima di spiegare una particolare attuazione del dispositivo antisbandamento 6 e della guida inferiore 5, chiariamo che, in pratica, il dispositivo antisbandamento 6, la guida inferiore 5, la guida superiore 3, il carrello di scorrimento e l’anta 10,11 sono disponibili l’uno rispetto all’altro in modo che, in uso, l’asse verticale interno di rotazione I dell’anta 10,11 sia sempre complanare e perpendicolare alle suddette traiettorie definite dalle guide superiore ed inferiore 3,5.
La guida inferiore può comprendere un nastro 5 conformante un canale antisbandamento 51 superiore destinato ad affacciarsi ai bordi inferiori 105 delle ante 10,11.
Il dispositivo antisbandamento 6 può comprendere quindi un’asta antisbandamento 61 inseribile in detto canale antisbandamento 51 , con l’asta antisbandamento 61 ed il canale antisbandamento 51 essendo conformati in modo che la prima possa scorrere nel secondo solo lungo la direzione longitudinale di quest’ultimo e possa ruotare nel canale antisbandamento 51 solo rispetto un asse verticale.
In questo caso, ciascun dispositivo antisbandamento 6 è montabile nella relativa anta 10,11 in modo che, in uso, l’asta antisbandamento 61 sporga inferiormente dal bordo inferiore 105 dell’anta 10,11 così da inserirsi nel canale antisbandamento 51 e poter scorrere lungo esso e ruotare in esso solo rispetto all’asse verticale interno I dell’anta 10,11.
In pratica, quindi, le ante 10,11 di ciascuna coppia sono supportate e guidate dai relativi carrelli 2 accoppiati alla guida 3, mentre sono vincolate a non sbandierare in virtù dell’accoppiamento tra l’asta antisbandamento 61 ed il suddetto canale antisbandamento 51.
Come mostrato nelle figure 8 e 9, il dispositivo antisbandamento 6 può comprendere: un cannotto cavo di guida 60 per accogliere l’asta antisbandamento 61 , il cannotto cavo 60 essendo configurato in modo da consentire all’asta antisbandamento 61 , in uso, di oscillare solo verticalmente, alternatamente verso l’alto, venendo quindi man mano accolta nel cannotto cavo 60 e verso il basso, risultando man mano più sporgente rispetto al bordo inferiore 105 della relativa anta 10,11.
In questo caso, il dispositivo antisbandamento 6 comprende mezzi elastici di contrasto 62 disponibili entro il cannotto cavo 60 e sopra l’asta antisbandamento 61 per spingerla (cioè urgerla, sollecitarla) verso il basso.
Questo accorgimento consente vantaggiosamente di evitare che, qualora vi fosse qualche dislivello al suolo (cioè in generale nel pavimento), ove è fissata la guida inferiore 5, tale dislivello si traduca in sollecitazioni contro le ante 10,11.
In pratica, la punta (o estremità libera) dell’asta antisbandamento 61 è a battuta col fondo del canale antisbandamento 51.
Se la guida inferiore 5 presenta una gobba, o un rilievo, allora, durante lo scorrimento dell’asta antisbandamento 61 nel canale antisbandamento 51 , nel momento in cui l’asta antisbandamento 61 stessa passa per tale gobba, essa si ritrae, in tutto o in parte, entro il cannotto cavo 60, e poi, finita la gobba, spinta dai mezzi elastici di contrasto 62, essa si protende nuovamente, o si protende maggiormente, oltre il bordo inferiore 105 dell’anta 10,11.
Di preferenza, come si può comprendere dalle figure 6 e 7, il dispositivo antisbandamento 6 è montato entro la relativa anta 10,11.
I mezzi elastici di contrasto possono essere una o più molle precaricate 62.
Di seguito, viene descritta nel dettaglio una versione preferita del dispositivo antisbandamento 6 (si vedano le figure 8 e 9).
L’asta antisbandamento 61 può comprendere un codolo superiore cavo 610 le cui periferia laterale è dimensionata in modo da contattare la superficie interna del cannotto cavo 60, la quale guida e vincola l'oscillazione verticale dell’asta antisbandamento 61.
II codolo cavo 610 comprende un foro cieco 611 , per accogliere le molle precaricate 62, chiuso dal tappo 64.
Entro il codolo cavo 610, tra il fondo del foro cieco 611 e le molle è interposta una sfera, ad esempio in acciaio, per ridurre l’attrito tra le molle 62 ed il fondo del foro cieco 611 stesso.
Infine, entro il cannotto cavo 60 è ricavato uno spallamento, contro cui può andare a battuta il codolo cavo 610, in modo che sia definito il fine corsa inferiore del moto di oscillazione dell’asta antisbandamento 61.
Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo esemplificativo e non limitativo, per cui eventuali varianti costruttive si intendono rientranti neN'ambito protettivo della presente soluzione tecnica, come nel seguito rivendicata.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Divisorio mobile per separare due zone, ad esempio due vani di un interno, il quale divisorio mobile (1) comprende: - almeno una coppia di ante (10,11 ), ciascuna delle quali ante (10,11) ha un bordo laterale di collegamento (12), collegato al bordo laterale di collegamento (100) dell’altra anta (10,11) mediante un accoppiamento rotoidale (4), ed ha inoltre un bordo superiore (101), - almeno un carrello di scorrimento (2) per ciascuna anta (10,11), collegabile all’anta (10,11 ) in modo da poterla sostenere, e - un guida superiore (3) per vincolare il carrello di scorrimento (2) a scorrere lungo la guida superiore stessa (3), i carrelli di scorrimento (2) essendo accoppiabili alla guida superiore (3) in maniera che, in uso, le ante (10,11) possano scorrere sotto e lungo la guida superiore (3), sostenute dai carrelli di scorrimento (2) accoppiati alla guida superiore (3), e che il citato accoppiamento rotoidale (4) definisca un asse verticale comune di rotazione (C) rispetto al quale possono ruotare le ante (10,11); il divisorio mobile (1) essendo caratterizzato dal fatto che: - ciascuna anta (10,11) ha un bordo laterale (102) libero contrapposto al bordo laterale di collegamento (100), e che - ciascun carrello di scorrimento (2) è montabile girevole sul bordo superiore (101) della relativa anta (10,11), in una posizione (P) discosta rispetto a detto asse verticale comune di rotazione (C), in modo che l’anta (10,11), in uso, possa ruotare sia rispetto all’asse verticale comune di rotazione (C) sia attorno ad un asse verticale interno di rotazione (I) che passa per tale posizione discosta (P) così che la coppia di ante (10,11) sia apribile e chiudibile a guisa di libro restando in posizione rispetto alla guida superiore (3), e cosicché la coppia di ante (10,11) possa scorrere lungo la guida superiore (3), sia restando aperta sia restando chiusa.
  2. 2. Divisorio mobile secondo la rivendicazione precedente, comprendente più coppie indipendenti di ante (10,11), in cui i relativi carrelli di scorrimento (2) sono accoppiabili alla medesima guida superiore (3) in modo tale che: - le coppie di ante (10,11) possano essere aperte o chiuse indipendentemente l’una dall’altra, - ciascuna coppia di ante (10,11) possa scorrere sotto la guida superiore (3) indipendentemente dalle altre, e tale che - quando tutte le coppie di ante (10,11) sono aperte a guisa di libro, il divisorio mobile (1) ostruisce il passaggio tra i vani che esso separa.
  3. 3. Divisorio mobile secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la guida superiore (3) conforma almeno un binario di guida (31) a sviluppo assiale, ed in cui ciascun carrello di scorrimento (2) comprende: - un corpo (21) collegato alla relativa anta (10,11) mediante mezzi di accoppiamento girevole (103) per permettere all’anta (10,11) di ruotare rispetto al corpo (21) del carrello (2) e per consentire al corpo (21) stesso di sostenere l’anta (10,11 ), ed - almeno una ruota (22) montata folle sul corpo (21) del carrello (2), conformata in modo da potersi impegnare sul binario di guida (31) per ruotarvi sopra e permettere al carrello (2) di scorrere lungo la guida superiore (3) sostenendo l’anta (10,11).
  4. 4. Divisorio mobile secondo la rivendicazione precedente, in cui: - la guida superiore comprende un profilato (3) avente una cavità (30) assiale definita lateralmente da due pareti verticali (301), la quale cavità (30) può accogliere il carrello (2) ed ha, in corrispondenza di un proprio fondo, un passaggio inferiore assiale (300) per l’attraversamento dei citati mezzi di accoppiamento girevole (103), a lati opposti del quale passaggio inferiore (300), la guida superiore (3) conforma due binari di guida (31) assiali e paralleli, - il carrello (2) comprende almeno due ruote (22) montate folli sul corpo (21), in modo da potersi impegnare ciascuna su un rispettivo binario (31), ruotandovi sopra, quando il carrello (2) è accolto nella cavità (30) della guida superiore (3), ed in cui - il carrello (2) comprende un elemento distanziale (23), montato sul corpo (21) e conformato in modo tale che, quando il carrello (2) è accolto nella cavità (30), siano limitate oscillazioni delle ruote (22) in direzioni trasversali rispetto ai relativi binari (31).
  5. 5. Divisorio mobile secondo la rivendicazione precedente, in cui l’elemento distanziale del carrello (2) comprende una ruota (23), montata folle su una faccia superiore (212) del corpo (21), girevole rispetto ad un asse verticale, ed avente un diametro sostanzialmente uguale alla distanza tra le pareti verticali (301) della guida superiore (3).
  6. 6. Divisorio mobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna anta (10,11) ha una conformazione planare ed è disponibile verticalmente, il divisorio mobile (1) comprendendo: - un guida inferiore (5), fissabile al suolo in modo da essere verticalmente sottostante la guida superiore (3), e - un dispositivo antisbandamento (6), accoppiabile alla guida inferiore (5), in modo da essere vincolato a scorrere lungo la guida inferiore (5) in una traiettoria parallela e complanare alla traiettoria lungo cui scorrono i carrelli di scorrimento (2) accoppiati alla guida superiore (3); il dispositivo antisbandamento (6) potendo ruotare liberamente nella guida inferiore (5) ed essendo inoltre montabile solidale a ciascuna anta (10,11) in modo da forzare l’anta (10,11) a mantenersi in disposizione verticale quando scorre e/o ruota.
  7. 7. Divisorio mobile secondo la rivendicazione precedente, in cui: - ciascuna anta (10,11) comprende un bordo inferiore (105) per delimitarla inferiormente, - la guida inferiore comprende un nastro (5) conformante un canale antisbandamento (51) superiore per affacciarsi ai bordi inferiori (105) delle ante (10,11), - il dispositivo antisbandamento (6) comprende un’asta antisbandamento (61) inseribile in detto canale antisbandamento (51), l’asta antisbandamento (61) ed il canale antisbandamento (51) essendo conformati in modo che la prima possa scorrere nel secondo solo lungo la direzione longitudinale di quest’ultimo e possa ruotare nel canale antisbandamento (51) solo rispetto un asse verticale, ed in cui - ciascun dispositivo antisbandamento (6) è montabile nella relativa anta (10,11) in modo che, in uso, l’asta antisbandamento (61) sporga inferiormente dal bordo inferiore (105) dell’anta (10,11) così da inserirsi nel canale antisbandamento (51) e poter scorrere lungo esso e ruotare in esso solo rispetto all’asse verticale interno (I) dell’anta (10,11).
  8. 8. Divisorio mobile secondo la rivendicazione precedente, in cui il dispositivo antisbandamento (6) comprende: - un cannotto cavo di guida (60) per accogliere l’asta antisbandamento (61), configurato in modo da consentire all’asta antisbandamento (61), in uso, di oscillare solo verticalmente alternatamente o verso l’alto, venendo quindi man mano accolta nel cannotto cavo (60), o verso il basso, risultando man mano più sporgente rispetto al bordo inferiore (105) della relativa anta (10,11 ), e - mezzi elastici di contrasto (62) disponibili entro il cannotto cavo (60) e sopra l’asta antisbandamento (61) per spingerla verso il basso.
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