ITBO20090463A1 - Organo per il bloccaggio di sicurezza, particolarmente per accoppiamenti del tipo vite-dado. - Google Patents
Organo per il bloccaggio di sicurezza, particolarmente per accoppiamenti del tipo vite-dado. Download PDFInfo
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Description
Titolo: ORGANO PER IL BLOCCAGGIO DI SICUREZZA, PARTICOLARMENTE PER ACCOPPIAMENTI DEL TIPO VITE-DADO.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un organo per il bloccaggio di sicurezza, particolarmente per accoppiamenti del tipo vite-dado
Come è noto, si verifica di sovente la necessità di impedire il libero accesso a determinate aree di lavoro, allo scopo di scongiurare il pericolo di eventuali manomissioni o danneggiamenti, nonché quello di incidenti e infortuni, in particolare laddove operino macchinari e/o utensili pericolosi.
Al fine quindi di rendere impossibile l'accesso a tali aree, è oggigiorno diffuso il ricorso a recinzioni e protezioni costituite da una pluralità di pannelli modulari verticalmente disposti e presentanti dimensioni variabili in funzione delle specifiche esigenze.
I pannelli sono a due a due reciprocamente vincolati grazie ad una piantana che viene interposta fra essi: ciascuna piantana (tipicamente tubolare) è infatti fissata a ciascun pannello mediante il serraggio di una vite con un rispettivo dado (realizzando così un accoppiamento del tipo noto come bullone).
Va altresì osservato come le protezioni impiegate negli ambienti lavorativi devono infatti rispettare le direttive nazionali ed internazionali che impongono rigidi criteri di sicurezza da osservare.
Una di queste direttive (direttiva macchine europea 2006/42/CE) impone che le connessioni delle recinzioni di sicurezza siano costituiti da componenti imperdibili, per i quali cioè, a seguito di operazioni di smontaggio e montaggio, non vi sia alcuna possibilità di smarrimento.
Appare evidente come tale direttiva sia volta a evitare che l'addetto alla manutenzione o alla installazione stessa della protezione per svogliatezza o impossibilità pratica non completi il corretto reciproco fissaggio delle parti a seguito dello smarrimento di uno o più dei componenti (si pensi alla possibilità non certo remota di perdere una vite o un dado all'interno di un capannone industriale durante le operazioni sopra illustrate), lasciando con ciò una potenziale fonte di pericolo per gli operatori.
La soluzione realizzativa sopra illustrativa, che realizza la connessione reciproca dei pannelli mediante semplici elementi come viti e dadi, che vengono fisicamente separati dai pannelli per realizzare lo smontaggio, presenta quindi l'evidente inconveniente di non rispettare i criteri di sicurezza sopra presentati.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un organo per il bloccaggio di sicurezza che garantisca l'imperdibilità dei vari componenti che concorrono all'accoppiamento vite-dado, scongiurando quindi il pericolo dello smarrimento di uno o più di essi a seguito di operazioni di montaggio e smontaggio.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un kit per l'accoppiamento con vite e dado che rispetti i vincoli e i criteri imposti dalle direttive nazionali e internazionali di riferimento.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un organo per il bloccaggio di sicurezza che assicuri un'elevata affidabilità di funzionamento. Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un organo per il bloccaggio di sicurezza che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un organo per il bloccaggio di sicurezza di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un organo per il bloccaggio di sicurezza, particolarmente per accoppiamenti del tipo con vite e dado, accoppiamenti idonei a vincolare reciprocamente almeno due elementi distinti, caratterizzato dal fatto di essere sostanzialmente costituito da un anello provvisto di mezzi di ancoraggio ad una porzione non filettata del gambo della vite, dalla superficie laterale di detto anello sviluppandosi esternamente almeno un aggetto sporgente in direzione radiale, detto aggetto essendo elasticamente deformabile per consentire l'inserimento della vite nella sede, la reazione elastica di detto aggetto), ad inserimento avvenuto, opponendosi per interferenza allo sfilamento della vite dalla sua sede.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra l'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato, in vista prospettica;
la figura 2 illustra l'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato, in alzato frontale; la figura 3 è una sezione di figura 2, eseguita lungo l'asse III-III;
la figura 4 illustra una applicazione dell'organo per il bloccaggio di sicurezza, in alzato laterale.
Con riferimento alle figure citate, l'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 1, è particolarmente indicato per accoppiamenti del tipo con vite 2 e dado 3 (con un bullone quindi), accoppiamenti idonei a vincolare reciprocamente almeno due elementi 4a, 4b tra loro distinti.
Va sin da ora precisato che, secondo l'applicazione preferita dell'organo 1 secondo il trovato, gli elementi 4a, 4b sono costituiti da una piantana (indicata in figura con 4a e per esempio di forma tubolare) e dal telaio di un pannello modulare (indicato in figura con 4b e anch'esso, per esempio, di forma tubolare). Le piantane sono tipicamente interposte fra coppie di pannelli modulari da connettere (mediante appunto almeno due accoppiamenti fra viti 2 e dadi 3), per costituire una recinzione da disporre a protezione di aree o macchinari pericolosi, in particolare all'interno di luoghi di lavoro quali stabilimenti produttivi, officine, laboratori e simili.
A tale specifica applicazione si farà quindi riferimento nel prosieguo della presente trattazione ma non si esclude la possibilità di utilizzare l'organo 1, nonché la vite 2 e il dado 3, su differenti tipologie di elementi 4a, 4b, laddove le specifiche esigenze dovessero consigliarne l'impiego.
Secondo il trovato, l'organo 1 è sostanzialmente costituito da un anello 5 che è provvisto di mezzi di ancoraggio 6 ad una porzione non filettata del gambo 2a della vite 2, porzione non filettata che è normalmente interposta tra la porzione filettata e la testa 2b.
Dalla superficie laterale 5a dell'anello 5 si sviluppa esternamente almeno un aggetto 7 che sporge in direzione radiale; l'aggetto 7 è deformabile in modo elastico per consentire l'inserimento della vite 2 nella sede. Ad inserimento avvenuto, la reazione elastica dell'aggetto 7, che si sviluppa a seguito della sua deformazione, si oppone per interferenza allo sfilamento della vite 2 dalla sua sede (riscontrando per esempio contro la sua imboccatura), garantendo così l'impossibilità di smarrire la vite 2 stessa, anche qualora questa, a seguito di operazioni di smontaggio, non sia accoppiata con il dado 3, assolvendo quindi al compito prefissato.
Secondo una soluzione realizzativa di particolare interesse pratico, citata a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, l'aggetto 7 è sostanzialmente costituito da un'aletta esterna 8 che presenta orientamento sostanzialmente assiale e che per esempio ha lunghezza inferiore allo sviluppo assiale dell'anello 5 stesso. Tale aletta esterna 8 è fissata in corrispondenza di un suo lato alla superficie laterale 5a dell'anello 5 (superficie laterale 5a che in corrispondenza dell'aletta esterna 8 presenta un rispettivo smanco 9).
Come si evince dalle figure allegate l'aletta esterna 8 sporge esternamente ed è pieghevole per forzatura elastica in corrispondenza dell'inserimento della vite 2 nella sede.
Successivamente, la reazione elastica porta l'aletta esterna 8 a premere contro le pareti e/o l'imboccatura della sede sviluppando quindi per interferenza una forza che si oppone allo scorrimento della vite 2, tale forza è in grado di impedire lo sfilamento della vite 2 stessa.
In particolare, secondo la soluzione realizzativa preferita, l'organo di bloccaggio 1 comprende due aggetti 7, disposti da parti diametralmente opposte dell'anello 5.
Utilmente, i mezzi di ancoraggio 6 sono sostanzialmente costituiti da un'aletta interna 10 (presentante forma e orientamento analoghi a quelli delle alette esterne 8 già presentate), che è fissata alla superficie laterale 5a dell'anello 5 e che sporge verso l'interno. Anche in corrispondenza dell'aletta interna 10 lungo la superficie laterale 5a dell'anello 5 può essere previsto uno smanco 9.
L'aletta interna 10 è deformabile in modo elastico per consentire il montaggio dell'anello 5 sulla porzione non filettata del gambo 2a della vite 2; a montaggio avvenuto un eventuale scivolamento dell'anello 5 sul gambo 2a della vite 2 porta l'aletta interna 10 a riscontrare contro la filettatura del gambo 2a stesso per impedire lo sfilamento involontario dell'anello 5 stesso.
Vantaggiosamente, la superficie laterale 5a dell'anello 5 presenta un intaglio longitudinale 11, che è idoneo ad incrementare la deformabilità elastica dell'anello 5, consentendone così una dilatazione in fase di montaggio sulla vite 2 e garantendone in particolare lo scorrimento sulla porzione filettata del gambo 2a (che presenta diametro maggiore). Successivamente, una volta raggiunta la porzione non filettata del gambo 2a (di diametro minore), la presenza dell'intaglio 11 consente la contrazione dell'anello 5 per il ripristino della sua configurazione di riposo e il suo accoppiamento stabile con la vite 2.
Con riferimento alla soluzione realizzativa preferita, l'anello 5 è realizzato in un materiale preferibilmente scelto tra un materiale metallico, una lega metallica e una resina sintetica; non si esclude comunque la possibilità di fare ricorso a diverse tipologie di materiali per la realizzazione dell'anello 5, laddove ciò sia da ritenersi preferibile.
Il funzionamento dell'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato è il seguente.
Di fronte alla necessità di accoppiare in modo stabile due elementi 4a, 4b distinti quali la piantana e il telaio di una protezione modulare, è possibile fare ricorso ad un vite 2 e ad un dado 3, per realizzare un accoppiamento di tipo noto (un bullone) e serrare reciprocamente i sopracitati elementi 4a, 4b.
Per garantire l'imperdibilità della vite 2 (scongiurando cioè il pericolo di un suo smarrimento durante le successive eventuali operazioni di smontaggio), è possibile ancorare ad essa l'organo 1 secondo il trovato.
Sfruttando la presenza dell'intaglio longitudinale 11, è possibile far scorrere l'anello 5 lungo il gambo 2a della vite 2, fino a posizionarlo in corrispondenza della sua porzione non filettata. La presenza dei mezzi di ancoraggio 6 scongiura il pericolo di un eventuale sfilamento dell'anello 5, in quanto, come già osservato, l'aletta interna 10 riscontra contro la filettatura e si oppone allo scorrimento dell'anello 5 sul gambo 2a.
Il diametro esterno dell'anello 5 è tale da consentire l'inserimento della vite 2, anche con l'anello 5 montato su di essa, nella sede di ricezione definita negli elementi 4a, 4b.
La forza che viene esercitata per l'alloggiamento della vite 2 nella sede, consente in questa fase di deformare elasticamente le alette esterne 8, le quali, sporgendo in direzione radiale, sarebbero altrimenti di ostacolo all'inserimento.
Una volta inserita la vite 2, è possibile realizzare l'accoppiamento con il dado 3, per serrare fra loro la piantana e il telaio della protezione modulare.
Qualora in un secondo momento venga svitata la vite 2, per esempio per temporanee operazioni di manutenzione o riparazione dei vari componenti in gioco, la presenza dell'organo 1 impedisce che essa possa sfilarsi dalla sua sede, non essendo presenti altre forme di vincolo reciproco.
Il ritorno elastico delle alette esterne 8, deformate durante l'inserimento, le porta infatti a premere contro le pareti interne e/o l'imboccatura della sede, esercitando per interferenza una reazione che si oppone ad un eventuale sfilamento, e rendendolo possibile solo qualora l'operatore eserciti per trazione una forza di intensità rilevante (determinando così la rottura dell'anello 5).
Appare così evidente come anche a seguito dell'allentamento della vite 2 e del successivo disaccoppiamento dal dado 3, la vite 2 rimanga comunque vincolata alla sede definita negli elementi 4a, 4b (più precisamente, rimane alloggiata nella piantana o nel telaio della protezione modulare) e l'addetto può così agevolmente averla costantemente a disposizione e servirsene nuovamente non appena ciò si renderà necessario.
Il kit per l'accoppiamento con vite e dado di elementi distinti comprende almeno una vite 2 che è accoppiabile con un dado 3 per vincolare tra loro almeno due elementi 4a, 4b distinti, e un organo per il bloccaggio di sicurezza 1.
L'organo 1 è sostanzialmente costituito da un anello 5 che è provvisto di mezzi di ancoraggio 6 ad una porzione non filettata del gambo 2a della vite 2; dalla superficie laterale 5a dell'anello 5 si sviluppa verso l'esterno almeno un aggetto 7 che sporge in direzione radiale.
L'aggetto 7 è deformabile in modo elastico per consentire l'inserimento della vite 2 nella sede e, ad inserimento avvenuto, la reazione elastica dell'aggetto 7 si oppone per interferenza allo sfilamento della vite 2 da una sede definita in almeno uno dei due elementi 4a, 4b.
Secondo una soluzione di rilevante interesse pratico, il kit comprende almeno un dado 3, che si può accoppiare con la vite 2, per il reciproco fissaggio dei due elementi 4a, 4b; il dado 3 è preferibilmente del tipo autoaggrappante.
Con particolare riferimento a quest'ultima soluzione realizzativa, la possibilità di fare ricorso a dadi 3 di tipo autoaggrappante conferisce anche a quest'ultimo elemento la peculiarità di essere imperdibile (soddisfacendo appieno le direttive europee di riferimento).
Come è noto infatti, i dadi 3 autoaggrappanti presentano flange zigrinate o comunque opportunamente sagomate in corrispondenza di una delle due basi: se quindi in sede di montaggio tale flangia viene rivolta verso gli elementi 4a, 4b da serrare reciprocamente, durante il serraggio la zigrinatura deforma localmente e superficialmente l'elemento 4a, 4b penetrando al suo interno, realizzando così, per interferenza, un accoppiamento stabile, anche in assenza della vite 2.
Anche a seguito di operazioni di temporaneo smontaggio, e con riferimento alla soluzione illustrata in figura, dopo lo svitamento della vite 2 si realizza quindi il disaccoppiamento dell'elemento 4a (la piantana) dall'elemento 4b (il telaio della protezione modulare), ma la vite 2 si mantiene vincolata alla piantana grazie all'organo 1 mentre il dado 3 permane aggrappato al telaio, senza quindi possibilità di smarrimento e nel pieno rispetto delle normative.
Si è in pratica constatato come l'organo per il bloccaggio di sicurezza secondo il trovato, assolva pienamente il compito prefissato, in quanto, la scelta di ancorare alla vite un anello provvisto di un aggetto elasticamente deformabile in grado di sviluppare una reazione elastica tale da opporsi, ad inserimento avvenuto, allo sfilamento della vite dalla sua sede garantisce l'imperdibilità della vite stessa, scongiurando quindi il pericolo di un suo smarrimento a seguito di operazioni di montaggio e smontaggio.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre è da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Claims (1)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1.Organo per il bloccaggio di sicurezza, particolarmente per accoppiamenti del tipo con vite (2) e dado (3), accoppiamenti idonei a vincolare reciprocamente almeno due elementi (4a, 4b) distinti, caratterizzato dal fatto di essere sostanzialmente costituito da un anello (5) provvisto di mezzi di ancoraggio (6) ad una porzione non filettata del gambo (2a) della vite (2), dalla superficie laterale (5a) di detto anello (5) sviluppandosi esternamente almeno un aggetto (7) sporgente in direzione radiale, detto aggetto (7) essendo elasticamente deformabile per consentire l'inserimento della vite (2) nella sede, la reazione elastica di detto aggetto (7), ad inserimento avvenuto, opponendosi per interferenza allo sfilamento della vite (2) dalla sua sede. 2.Organo per il bloccaggio di sicurezza, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto aggetto (7) è sostanzialmente costituito da un'aletta esterna (8) fissata in corrispondenza di un suo lato a detta superficie laterale (5a) di detto anello (5), detta aletta esterna (8) sporgendo esternamente ed essendo pieghevole per forzatura elastica in corrispondenza dell'inserimento della vite (2) nella sede. 3.Organo per il bloccaggio di sicurezza, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere due di detti aggetti (7), disposti da parti diametralmente opposte di detto anello (5). 4.Organo per il bloccaggio di sicurezza, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ancoraggio (6) sono sostanzialmente costituiti da un'aletta interna (10), fissata a detta superficie laterale (5a) di detto anello (5) e sporgente internamente, detta aletta interna (10) essendo elasticamente deformabile per consentire il montaggio di detto anello (5) sulla porzione non filettata del gambo (2a) della vite (2), un eventuale scivolamento di detto anello (5) sul gambo (2a) della vite (2) portando detta aletta interna (10) a riscontrare contro la filettatura del gambo (2a) per impedire lo sfilamento involontario di detto anello (5). 5.Organo per il bloccaggio di sicurezza, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta superficie laterale (5a) di detto anello (5) presenta un intaglio longitudinale (11), idoneo ad incrementare la deformabilità elastica di detto anello (5) e consentirne una dilatazione in fase di montaggio sulla vite (2). 6.Organo per il bloccaggio di sicurezza, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto anello (5) è realizzato in un materiale preferibilmente scelto tra un materiale metallico, una lega metallica e una resina sintetica. 7.Kit per l'accoppiamento con vite e dado di elementi distinti, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una vite (2), accoppiabile con un dado (3) per vincolare tra loro almeno due elementi (4a, 4b) distinti, e un organo per il bloccaggio di sicurezza (1), sostanzialmente costituito da un anello (5) provvisto di mezzi di ancoraggio (6) ad una porzione non filettata del gambo (2a) di detta vite (2), dalla superficie laterale (5a) di detto anello (5) sviluppandosi esternamente almeno un aggetto (7) sporgente in direzione radiale, detto aggetto (7) essendo elasticamente deformabile per consentire l'inserimento della vite (2) nella sede, la reazione elastica di detto aggetto (7), ad inserimento avvenuto, opponendosi per interferenza allo sfilamento di detta vite (2) da una sede definita in almeno uno dei due elementi (4a, 4b). 8.Kit, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un dado (3), accoppiabile con detta vite (2), detto dado (3) essendo preferibilmente del tipo autoaggrappante.
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