ITBO20090098A1 - Dispositivo per la termosaldatura di lembi sovrapposti in una confezione avvolgente un insieme di articoli - Google Patents

Description

DISPOSITIVO PER LA TERMOSALDATURA DI LEMBI SOVRAPPOSTI IN UNA CONFEZIONE AVVOLGENTE UN INSIEME DI ARTICOLI

DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE

La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alle macchine automatiche preposte al confezionamento di un insieme di articoli, ordinati con prefissato schema, entro un involucro protettivo di materiale plastico termosaldabile.

Più in particolare, l’invenzione riguarda un dispositivo per la termosaldatura dei lembi sovrapposti che sono localizzati nei due fianchi longitudinali della confezione, ovvero quelli che determinano la sigillatura finale di quest’ultima.

Nel novero delle citate confezioni rientrano, ad esempio, quelle che racchiudono rotoli di carta (da cucina, igienica, assorbente, ecc.) disposti affiancati secondo uno o più strati sovrapposti.

Le suddette macchine, note anche come impaccatrici, prevedono, in un primo schema costruttivo, una linea di trasporto provvista di una apertura inferiore, attraverso cui l’introduzione del gruppo di articoli avviene dapprima con un movimento verticale, dal basso verso l’alto, durante il quale viene intercettato un foglio di materiale plastico disposto in orizzontale, che pertanto viene indotto ad avvolgere parzialmente il gruppo stesso; con un successivo movimento orizzontale del gruppo di articoli e dell’associato foglio, si completa l’inserimento nella linea di trasporto e, per l’azione di idonei piegatori inferiori, l’avvolgimento in senso longitudinale del medesimo foglio, i cui bordi trasversali vengono a trovarsi, sovrapposti, nella faccia orizzontale inferiore della confezione.

In relazione di fase sono quindi comandati opportuni organi di termosaldatura che provvedono ad unire stabilmente i suddetti bordi trasversali.

Sono altresì note macchine impaccatrici nella cui linea di trasporto viene inizialmente introdotto e fatto avanzare, con movimento orizzontale, il solo gruppo di articoli, già ordinato e tenuto da appositi riscontri laterali e superiori.

Il gruppo di articoli, avanzando, intercetta un foglio verticale del suddetto materiale plastico, che viene indotto ad avvolgere in senso longitudinale il medesimo gruppo e, in una stazione successiva, termosaldato in corrispondenza dei bordi trasversali che vengono sovrapposti nella parte posteriore della confezione.

In ambedue le configurazioni di macchina sopra descritte, una volta completato l’avvolgimento longitudinale del foglio e la termosaldatura dei bordi trasversali, la confezione viene fatta avanzare sulla linea di trasporto dove intercetta piegatori fissi che, con azioni successive, agiscono sulle porzioni del foglio sporgenti dai lati verticali longitudinali V della confezione C per formare in ciascuno di detti lati V, nell’ordine, un lembo inferiore Li, piegato verso l’alto, ed un lembo superiore Ls, piegato verso il basso e sovrapposto parzialmente al primo, in corrispondenza di una striscia S avente sviluppo orizzontale (si veda a tale proposito la Fig.1).

All’uscita della macchina impaccatrice à ̈ associato, in linea, un dispositivo atto a ricevere la confezione C, mantenendo in posizione i lembi Ls, Li piegati in corrispondenza dei lati verticali longitudinali V, ed a termosaldare i medesimi lembi Ls, Li.

Un tale dispositivo, di tipo noto e largamente impiegato, à ̈ illustrato schematicamente in pianta nella Fig. 2 ed à ̈ costituito da una coppia di nastri trasportatori N, simmetricamente disposti in modo che i rispettivi rami attivi Ra aderiscano ai citati lati verticali longitudinali V della confezione C, garantendo allo stesso tempo l’avanzamento di quest’ultima ed il trattenimento dei lembi Ls, Li piegati.

All’interno dei suddetti rami attivi Ra, sono previste rispettive file di piastre riscaldate Pc, molleggiate in direzione trasversale all’avanzamento della confezione C e sulle quali strisciano i corrispondenti nastri trasportatori N.

Le piastre Pc, ad esempio di alluminio, sono riscaldate mediante resistenze elettriche e mantenute a temperature comprese tra i 250° ed i 330°, mentre i nastri N sono realizzati preferibilmente in teflon con spessore sottile, in modo da avere un basso coefficiente d’attrito con le piastre Pc e garantire un’efficace trasmissione del calore ai lembi Ls, Li che, presi tra i nastri N medesimi, sono progressivamente portati alla temperatura di fusione ed uniti per aggregazione del rispettivo materiale.

All’interno degli stessi rami attivi Ra, a seguire le file di piastre calde Pc, sono altresì previste piastre fredde Pf, anch’esse preferibilmente molleggiate, destinate ad abbassare la temperatura dei lembi Ls, Li per solidificarne il materiale e stabilizzare così la saldatura realizzata.

L’inconveniente principale che si lamenta con un dispositivo così conformato à ̈ quello dell’elevata usura dei nastri trasportatori N in teflon che, a causa dello strisciamento contro le piastre, sia calde che fredde, devono essere sostituiti frequentemente, all’incirca ogni sette, dieci giorni di lavoro, con pesanti oneri dovuti sia ai costi propri dei ricambi che a quelli inerenti la manodopera ed il tempo di fermo macchina.

All’usura dei nastri N contribuisce anche il fatto che il sistema di trasporto delle macchine impaccatrici più diffuse, a causa della sua conformazione, imprime alla confezione C, nel tratto finale in cui la stessa à ̈ rilasciata per entrare nel dispositivo, una accelerazione transitoria che provoca uno strisciamento sul tratto iniziale dei nastri N.

Scopo della presente invenzione à ̈ perciò quello di proporre un dispositivo per la termosaldatura di lembi sovrapposti in una confezione avvolgente un insieme di articoli, conformato in modo da ovviare agli inconvenienti dei dispositivi noti.

Un altro scopo dell’invenzione riguarda la volontà di proporre un dispositivo universale, in grado cioà ̈ di interfacciarsi con tutti i tipi di impaccatrici senza alcuna modifica.

Ancora uno scopo dell’invenzione à ̈ quello di offrire un dispositivo conformato in modo tale da assorbire senza conseguenze negative l’eventuale transitorio di accelerazione impresso alle confezioni dal sistema di trasporto della macchina impaccatrice.

Un ulteriore scopo dell’invenzione consiste nel proporre un dispositivo particolarmente affidabile nel funzionamento, in grado di realizzare in maniera ottimale la termosaldatura dei lembi e, al tempo stesso, di semplice concezione così da limitare i costi di produzione.

Le caratteristiche dell’invenzione saranno rese evidenti nella descrizione seguente di una preferita forma di realizzazione del dispositivo, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:

· la Fig.1 illustra, in prospettiva, una confezione di rotoli di carta con evidenziati i lembi da termosaldare;

· la Fig. 2 illustra una vista schematica in pianta di un dispositivo per la termosaldatura dei lembi di tipo noto, citato in premessa;

· la Fig. 3 illustra una vista schematica in pianta del dispositivo per la termosaldatura dei lembi oggetto dell’invenzione;

· la Fig. 4 illustra una vista laterale del dispositivo di Fig.3, sezionato secondo il piano IV-IV di quest’ultima;

· la Fig.5 illustra una sezione trasversale del dispositivo, secondo il piano V-V di Fig. 4;

· la Fig. 6 illustra, in scala ingrandita, una porzione della Fig. 3, con i relativi organi in condizione operativa;

· la Fig. 7 illustra, in scala ulteriormente ingrandita, il dettaglio K della Fig.6, per evidenziare alcune peculiarità costruttive ed operative;

· la Fig. 8 illustra, in una vista simile alla Fig. 6, una variante costruttiva del dispositivo.

Con riferimento alle seguenti figure, Ã ̈ stato indicato con 1 il dispositivo per la termosaldatura in oggetto, nel suo complesso.

Il dispositivo 1 à ̈ atto ad essere associato, in linea, a valle di una macchina impaccatrice di tipo noto, non illustrata in dettaglio, della quale à ̈ visibile nelle figure la sola porzione terminale della linea di convogliamento T.

Come già descritto in premessa, la macchina impaccatrice à ̈ atta a confezionare un insieme di articoli, ad esempio rotoli di carta da cucina, igienica, assorbente e simili, ordinati con prefissato schema, entro un involucro protettivo di materiale plastico termosaldabile, ad esempio politene.

La confezione C che risulta all’uscita della linea di convogliamento T presenta, in ognuno dei due lati verticali longitudinali V, di cui uno solo visibile nella Fig. 1, un lembo inferiore Li, piegato verso l’alto, ed un lembo superiore Ls, piegato verso il basso e sovrapposto parzialmente al primo, in corrispondenza di una striscia S avente sviluppo orizzontale.

Il dispositivo 1, similmente a quello di tipo noto illustrato nella Fig. 2 e citato in premessa, Ã ̈ atto a ricevere la suddetta confezione C, mantenendo in posizione i lembi Ls, Li piegati in corrispondenza dei lati verticali longitudinali V, ed a termosaldare i medesimi lembi Ls, Li.

Il dispositivo 1 comprende mezzi 2 per il ricevimento delle suddette confezioni C, altresì atti a movimentare queste ultime a valle di detta linea di convogliamento T, nella medesima direzione, con lo stesso verso e con velocità almeno pari a quella della stessa linea T.

Detti mezzi 2, nella preferita forma di realizzazione del dispositivo 1 di cui alle Figg. 3, 4, 5, 6, comprendono un gruppo di ingresso 10, costituito da una coppia di nastri di trasporto 11, 12, disposti simmetricamente e previsti per intercettare i detti lati verticali longitudinali V della confezione C, in uscita dalla citata linea di convogliamento T.

Ciascuno di detti nastri 11, 12 Ã ̈ avvolto ad anello chiuso e teso tra corrispondenti coppie di pulegge, rispettivamente motrice 110, 120 e condotta 111, 121, aventi i relativi assi verticali.

I nastri 11, 12 sono realizzati con materiale ad elevata robustezza, ad esempio tessuto oppure gommoso con inserti di fili metallici, ed in grado di offrire un buon coefficiente d’attrito nella superficie di contatto con i lati verticali V della confezione C.

Le pulegge motrici 110, 120 sono calettate sui rispettivi alberi con interposizione di corrispondenti frizioni del tipo a scatto libero (non illustrate in dettaglio in quanto note), che permettono la libera rotazione delle stesse pulegge 110, 120 rispetto ai relativi alberi nel verso di avanzamento, mantenendo il vincolo nel verso opposto; le ragioni di tale accorgimento costruttivo risulteranno evidenti in seguito.

I rami operativi 11A, 12A di detti nastri 11, 12 sono assoggettati all’azione di rispettivi rulli tenditori 112, 122, che ne assicurano il contatto con detti lati verticali V della confezione C.

I rulli tenditori 112, 122 utilizzati sono vantaggiosamente del tipo oscillante elasticamente, per mezzo di relativi organi elastici 113, 123.

Le pulegge motrici 110, 120 sono azionate in sincronia con versi opposti, in modo che i rami operativi 11A, 12A abbiano un senso di avanzamento W1 concorde ed una velocità almeno pari a quella della linea di convogliamento T.

Il gruppo d’ingresso 10, con la rispettiva parte iniziale, à ̈ parzialmente “sovrapposto†alla parte terminale della linea di convogliamento T.

I citati mezzi 2 comprendono, inoltre, pianetti di raccordo 13, 14, rispettivamente situati a monte ed a valle dei nastri 11, 12 del gruppo d’ingresso 10, atti ad agevolare l’imbocco e l’uscita della confezione C in e da quest’ultimo (Fig.3).

I suddetti mezzi 2 comprendono, infine, cinghioli di trasporto superiori 21 ed inferiori 22, atti a cooperare con il citato gruppo d’ingresso 10, e rispettivamente previsti per riscontrare il lato orizzontale superiore Os ed orizzontale inferiore Oi della confezione C (Figg.4, 5); i suddetti cinghioli 21, 22 sono azionati in sincronia da organi motore non illustrati, in modo che i relativi rami operativi abbiano un senso di avanzamento W2 concorde tra loro e con il senso di avanzamento W1 del gruppo d’ingresso 10.

I cinghioli superiori 21 presentano la parte iniziale situata in posizione opportunamente avanzata rispetto a quella dei nastri 11, 12, in modo da consentire l’uscita dei denti di trascinamento Td della linea di convogliamento T, come meglio precisato in seguito (si veda in particolare la Fig.4).

A valle del gruppo d’ingresso 10 sono previste due batterie 3, 4 di rulli folli termosaldanti 30, 40, simmetricamente contrapposte, dislocate nel tratto longitudinale in cui si estendono i cinghioli superiori 21 ed inferiori 22.

I rulli folli termosaldanti 30, 40 di ciascuna batteria 3, 4 sono disposti con il relativo asse verticale, mutuamente affiancati e destinati ad intercettare, in successione, il corrispondente lato verticale longitudinale V della confezione C, interessando anche detta striscia S di sovrapposizione dei lembi Ls, Li, per riscaldare questi ultimi sino ad una temperatura sufficiente a provocarne l’unione per aggregazione del rispettivo materiale.

Ognuno dei suddetti rulli 30, 40 à ̈ portato da rispettivi organi basculanti di supporto 31, 41, costituiti, ad esempio, da una leva a squadro, articolata centralmente in corrispondenza del vertice, con un braccio recante ad un’estremità il relativo rullo 30, 40 e con il restante braccio assoggettato all’azione di organi elastici 32, 42, previsti per consentire al rullo 30, 40 stesso di premere elasticamente sui citati lembi Ls, Li, in direzione trasversale a detta confezione C, in conseguenza dell’intercettazione del relativo lato verticale longitudinale V.

Come risulta evidente dalle Figg.3 e 6 l’oscillazione elastica di ogni rullo 30, 40 à ̈ indipendente da quella degli altri rulli.

I rulli 30, 40 sono riscaldati e mantenuti costantemente ad una temperatura prestabilita (indicativamente compresa tra i 200° ed i 300°) mediante sistemi di per sé noti, non illustrati in dettaglio.

Ad esempio, à ̈ possibile prevedere una resistenza elettrica, opportunamente dotata di sonda termica, inserita nel perno di ciascun rullo 30, 40, per trasmettere il calore a quest’ultimo.

I rulli 30, 40, secondo una preferita soluzione costruttiva, presentano la rispettiva superficie laterale ad elevata rugosità, per aumentare la coesione del materiale dell’involucro della confezione C, durante l’azione di termosaldatura, ottimizzando quest’ultima.

La rugosità di cui si à ̈ detto, può essere ottenuta, ad esempio, mediante zigrinatura (si veda la Fig.7).

I rulli 30, 40 sono realizzati preferibilmente in metallo e la loro superficie laterale può essere rivestita con un riporto di altro materiale, ad esempio teflon, ceramica o altro.

A valle di dette batterie 3, 4 di rulli 30, 40, sono previsti organi di raffreddamento 5, atti ad agire cui citati lembi Ls, Li, termosaldati dai suddetti rulli 30, 40, per abbassarne la temperatura e stabilizzarne l’unione.

Detti organi di raffreddamento 5, di tipo sostanzialmente noto, sono costituiti da piastre 50, preferibilmente molleggiate, interessate internamente dalla circolazione (non illustrata) di un fluido di raffreddamento.

Gli organi del dispositivo 1 sin qui descritti sono portati da relativi telai di supporto, non illustrati, con interposizione di idonei mezzi di regolazione, anch’essi non illustrati, per la taratura delle rispettive posizioni di lavoro, in funzione del formato della confezione C.

In particolare, con riferimento alla larghezza di detta confezione C, vengono regolate:

- la luce libera tra i nastri di trasporto 11, 12 del gruppo d’ingresso 10, di conserva con le posizioni dei relativi pianetti di raccordo 13, 14;

- la luce libera tra le batterie 3, 4 di rulli termosaldanti 30, 40, in modo da definire l’interferenza con i lati verticali longitudinali V e quindi la pressione esercitata elasticamente da ciascun rullo sui lembi Ls, Li, dalla quale deriva una deformazione dinamica della confezione C in transito che aumenta la superficie di contatto con il corrispondente rullo 30, 40 (si veda la Fig.7);

- la luce libera tra le piastre di raffreddamento 50;

- l’interasse trasversale tra i cinghioli superiori 21 e, corrispondentemente, tra quelli inferiori 22 (si veda la Fig.5).

La variazione dell’altezza nella confezione C comporta il solo adeguamento del livello dei cinghioli superiori 21, in quanto tutti gli altri organi descritti presentano uno sviluppo in altezza calibrato in modo tale da risultare adatti per il “range†compreso tra l’altezza minima e quella massima della confezione C.

Si descrive ora il funzionamento del dispositivo 1, con i nastri 11, 12 del gruppo d’ingresso 10 ed i cinghioli superiori 21 ed inferiori 22 azionati alla velocità conforme a quella della linea di convogliamento T, e con i rulli 30, 40 riscaldati alla temperatura di regime.

La confezione C, trasportata dai relativi denti di trascinamento Td della linea di convogliamento T, imbocca i nastri 11, 12 del gruppo d’ingresso 10 che viaggiano con la stessa velocità (posizione C* tratteggiata nella Fig.4). ;Quando i denti Td iniziano a percorrere la traiettoria circolare attorno alla puleggia di rinvio della linea di convogliamento T, imprimono alla confezione C un’accelerazione transitoria ed un conseguente aumento di velocità, che viene assecondato senza strisciamento dai nastri 11, 12 per la presenza delle citate frizioni a scatto libero sulle pulegge motrici 110, 120 (posizione C* tratteggiata nella Fig.4).

La confezione C entra quindi nella presa dei cinghioli superiori 21 ed inferiori 22 e viene trasportata per transitare tra le batterie 3, 4 di rulli termosaldanti 30, 40 dove, come già descritto, vengono uniti i lembi sovrapposti Ls, Li.

Immediatamente a valle, le piastre di raffreddamento 50 provvedono a stabilizzare la termosaldatura appena realizzata.

Una prima variante costruttiva del dispositivo 1 prevede che le batterie 3, 4 siano costituite da rulli termosaldanti motorizzati 30M, 40M, atti a realizzare l’avanzamento della confezione C, a valle del gruppo d’ingresso 10, in luogo dei cinghioli superiori 21 ed inferiori 22; il sostegno orizzontale della confezione C à ̈ dato, ad esempio, da un piano di scorrimento a basso attrito non illustrato.

Alcuni di detti rulli termosaldanti motorizzati 30M, 40M, ed i relativi organi di trasmissione flessibile 35, 45 con i quali vengono azionati in sincronia nel medesimo verso, sono illustrati schematicamente nella Fig.8.

In detta prima variante, i citati mezzi 2 per il ricevimento e la movimentazione delle suddette confezioni C comprendono, oltre al gruppo d’ingresso 10 con i relativi pianetti di raccordo 13, 14, gli stessi rulli termosaldanti motorizzati 30M, 40M ed il citato piano di scorrimento.

Una seconda variante costruttiva del dispositivo 1, derivata dalla prima e non illustrata, prevede un certo numero di rulli motorizzati, disposti a precedere quelli termosaldanti motorizzati 30M, 40M delle batterie 3, 4, a definire detto gruppo d’ingresso 10 in luogo dei nastri 11, 12.

Ciascuno di detti rulli motorizzati à ̈ portato con asse verticale da organi basculanti di supporto uguali a quelli già descritti, ed à ̈ calettato sul relativo ingranaggio di trascinamento con interposizione di una frizione a scatto libero, in modo da avere le stesse caratteristiche funzionali descritte con riferimento ai nastri 11, 12 nel transitorio di aumento della velocità della confezione C.

Anche in questo caso, l’appoggio della confezione C à ̈ dato da un piano di scorrimento a basso attrito.

In detta seconda variante, i citati mezzi 2 per il ricevimento e la movimentazione delle suddette confezioni C comprendono, quindi, i detti rulli motorizzati all’ingresso, gli stessi rulli termosaldanti motorizzati 30M, 40M, il citato piano di scorrimento, oltre ad idonei pianetti di raccordo.

Da quanto sopra detto emergono con estrema evidenza le peculiari caratteristiche del dispositivo in oggetto, in particolare per offrire un funzionamento ottimale per lunghi periodi temporali senza le frequenti e costose manutenzioni che affliggono i dispositivi di arte nota.

Il dispositivo, così come proposto, può essere considerato universale, potendo vantaggiosamente essere interfacciato con tutti i tipi di impaccatrici senza alcuna modifica.

Tra le soluzioni costruttive adottate per il dispositivo in oggetto, Ã ̈ doveroso citare le frizioni a scatto libero che assecondano, senza generare strisciamenti,

il transitorio di accelerazione impresso alle confezioni dal sistema di trasporto della macchina impaccatrice.

Il dispositivo descritto, grazie alla sua concezione semplice, si rivela particolarmente affidabile nel funzionamento ed in grado di realizzare in maniera ottimale, con le batterie di rulli, la termosaldatura dei lembi.

Una ulteriore, e non ultima, nota positiva riguarda l’aspetto economico, che registra costi di produzione sicuramente paragonabili a quelli delle soluzioni note, ma permette considerevoli risparmi nei costi di gestione e manutenzione, così come specificato.

Si intende comunque che quanto sopra detto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali modifiche di dettaglio che si rendesse necessario introdurre per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin d’ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sotto riportate rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo per la termosaldatura di lembi sovrapposti in una confezione avvolgente un insieme di articoli, previsto per essere associato a valle di una macchina impaccatrice in cui viene formata la suddetta confezione C di articoli, con i citati lembi disposti in corrispondenza dei lati verticali longitudinali V di quest’ultima, piegati con un prefissato ordine in modo che il lembo superiore Ls risulti esterno e sovrapposto al lembo inferiore Li e che la striscia S di sovrapposizione abbia sviluppo orizzontale, con il suddetto dispositivo 1 caratterizzato dal fatto di comprendere: due batterie 3, 4 di rulli termosaldanti 30, 40, simmetricamente contrapposte, con i rulli 30, 40 di ciascuna batteria 3, 4 disposti con il relativo asse verticale, mutuamente affiancati e destinati ad intercettare, in successione, il corrispondente lato verticale longitudinale V della confezione C, interessando anche detta striscia S di sovrapposizione dei lembi Ls, Li, per riscaldare questi ultimi sino ad una temperatura sufficiente a provocarne l’unione per aggregazione del rispettivo materiale; organi basculanti di supporto 31, 41, associati a ciascuno di detti rulli 30, 40 e previsti per consentire ad esso di premere elasticamente sui citati lembi Ls, Li, in direzione trasversale a detta confezione C, in conseguenza dell’intercettazione del relativo lato verticale longitudinale V ed in maniera indipendente dagli altri rulli 30, 40; organi di raffreddamento 5, disposti a valle di dette batterie 3, 4 di rulli ed atti ad agire cui citati lembi Ls, Li sovrapposti e termosaldati da questi ultimi, per abbassarne la temperatura e stabilizzarne l’unione; mezzi 2 per il ricevimento di dette confezioni C, al termine di una linea di convogliamento T prevista in detta macchina impaccatrice, con i suddetti mezzi 2 altresì atti a movimentare le stesse confezioni C a valle di quest’ultima, nella medesima direzione, con lo stesso verso e con velocità almeno pari a quella di detta linea di convogliamento T, per un tratto di lunghezza tale da consentire alle citate confezioni C di transitare prima in corrispondenza di dette batterie 3, 4 di rulli termosaldanti e, quindi, dei citati organi di raffreddamento 5.
2. 2) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detti rulli termosaldanti 30, 40 sono portati folli dai rispettivi citati organi basculanti di supporto 31, 41.
3. 3) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che a detti rulli termosaldanti 30, 40 sono associati mezzi atti a riscaldarli e mantenerli ad una prestabilita temperatura.
4. 4) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detti rulli termosaldanti 30, 40 presentano la rispettiva superficie laterale ad elevata rugosità.
5. 5) Dispositivo secondo la riv.1, caratterizzato dal fatto che detti organi basculanti di supporto 31, 41 sono costituiti da una leva a squadro, articolata centralmente in corrispondenza del vertice, con un braccio recante ad un’estremità il relativo rullo 30, 40 e con il restante braccio assoggettato all’azione di organi elastici 32, 42, previsti per consentire al rullo 30, 40 stesso di premere elasticamente sui citati lembi Ls, Li, in direzione trasversale a detta confezione C, in conseguenza dell’intercettazione del relativo lato verticale longitudinale V.
6. 6) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi 2 per il ricevimento e la movimentazione delle confezioni C comprendono: un gruppo d’ingresso 10, atto ad intercettare i citati lati verticali longitudinali V di queste ultime, in uscita dalla suddetta linea di convogliamento T, a monte delle citate batterie 3, 4 di rulli; mezzi a frizione, associati a detto gruppo d’ingresso 10, atti ad assecondare incrementi transitori di velocità di dette confezioni C all’uscita della citata linea di convogliamento T; pianetti di raccordo 13, 14, rispettivamente situati a monte ed a valle di detto gruppo d’ingresso 10, atti ad agevolare l’imbocco e l’uscita della confezione C in e da quest’ultimo; cinghioli di trasporto superiori 21 ed inferiori 22, rispettivamente previsti per riscontrare il lato orizzontale superiore Os ed orizzontale inferiore Oi della confezione C, estesi a valle del citato gruppo d’ingresso 10 ed atti a cooperare con quest’ultimo per l’avanzamento di detta confezione C.
7. 7) Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzi 2 per il ricevimento e la movimentazione delle confezioni C comprendono: un gruppo d’ingresso 10, atto ad intercettare i citati lati verticali longitudinali V di queste ultime, in uscita dalla suddetta linea di convogliamento T, prima delle citate batterie 3, 4 di rulli; mezzi a frizione, associati a detto gruppo d’ingresso 10, atti ad assecondare incrementi transitori di velocità di dette confezioni C all’uscita della citata linea di convogliamento T; pianetti di raccordo 13, 14, rispettivamente situati a monte ed a valle di detto gruppo d’ingresso 10, atti ad agevolare l’imbocco e l’uscita della confezione C in e da quest’ultimo; rulli termosaldanti motorizzati 30M, 40M, previsti in dette batterie 3, 4, atti a cooperare con il citato gruppo d’ingresso 10 per l’avanzamento di detta confezione C; un piano di scorrimento per il sostegno orizzontale di quest’ultima.
8. 8) Dispositivo secondo la riv. 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detto gruppo d’ingresso 10 à ̈ costituito da una coppia di nastri di trasporto 11, 12, disposti simmetricamente, ciascuno dei quali à ̈ avvolto ad anello chiuso e teso tra corrispondenti coppie di pulegge, rispettivamente motrice 110, 120 e condotta 111, 121, aventi i relativi assi verticali, e dal fatto che i citati mezzi a frizione sono definiti da meccanismi a scatto libero, interposti tra dette pulegge motrici 110, 120 ed i rispettivi alberi, atti a consentire la libera rotazione delle stesse pulegge 110, 120 rispetto a questi ultimi nel verso di avanzamento, mantenendo il vincolo nel verso opposto.
9. 9) Dispositivo secondo la riv. 8, caratterizzato dal fatto che i rami operativi 11A, 12A di detti nastri 11, 12 sono assoggettati all’azione di rispettivi rulli tenditori 112, 122, che ne assicurano il contatto con detti lati verticali V della confezione C.
10. 10) Dispositivo secondo la riv. 7, caratterizzato dal fatto che detto gruppo d’ingresso 10 à ̈ costituito da due serie di rulli motorizzati, disposte simmetricamente, con detti rulli portati con asse verticale da relativi organi basculanti di supporto, e dal fatto che i citati mezzi a frizione sono definiti da meccanismi a scatto libero, interposti tra ognuno di detti rulli motorizzati ed il relativo ingranaggio di trascinamento, atti a consentire la libera rotazione dello stesso rullo motorizzato rispetto a quest’ultimo nel verso di avanzamento, mantenendo il vincolo nel verso opposto.