ITBO20070760A1

ITBO20070760A1 - Impianto combinato con pannelli solari e caldaia murale

Info

Publication number: ITBO20070760A1
Application number: IT000760A
Authority: IT
Inventors: Raffaello Rastelli; Remo Spaggiari
Original assignee: O T M A S N C Di Spaggiari & C
Priority date: 2007-11-16
Filing date: 2007-11-16
Publication date: 2009-05-17
Also published as: WO2009063308A2; WO2009063308A3; EP2223018A2; EP2223018B1; ES2461344T3

Description

D E SCR IZ ION E

La presente invenzione è relativa ad un impianto combinato comprendente dei pannelli solari ed una caldaia murale a gas.

Le nuove leggi in materia di risparmio energetico obbligano in alcuni casi, ed incentivano in generale, l'installazione di impianti termici domestici che utilizzano l'energia solare per la produzione di acqua calda in abbinamento a caldaie combinate per il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda sanitaria.

Questo tipo di impiantistica prevede l'utilizzo di dispositivi per la selezione automatica del modo di produzione dell'acqua calda sanitaria con priorità conferite ai pannelli solari ed eventuale integrazione del calore prodotto dalla caldaia a gas qualora la produzione di energia da fonte solare non fosse sufficiente.

La caldaia a gas viene attivata da un sensore di temperatura che in abbinamento ad una valvola a 3 vie devia l'acqua calda sanitaria verso la caldaia quando la temperatura dell'accumulatore solare si abbassa sotto ai 45°/50°C.

Inoltre, una valvola miscelatrice termostatica controlla la temperatura dell'acqua invita all'utenza per evitare che insorgano sovra-temperature indesiderate .

Nelle apparecchiature note tutti questi dispositivi sono installati singolarmente sulle tubazioni nei pressi della caldaia a gas direttamente in vista o rinchiusi all'interno di una cassetta separata dal resto della caldaia a gas.

Entrambe le soluzioni comportano un aumento considerevole dell' ingombro dell'intera apparecchiatura di riscaldamento con conseguenze negative per quanto riguarda la sua installazione, inoltre, le soluzioni finora adottate comportano notevoli risvolti negativi dal punto di vista estetico. Difatti, non risulta molto piacevole la vista di una caldaia murale a gas provvista, all'esterno delle sue dimensioni d'ingombro, o di un groviglio di tubazioni, oppure di una cassetta al disotto della caldaia stessa.

Scopo principale della presente invenzione, pertanto, è quello di fornire una apparecchiatura combinata di riscaldamento dell'acqua che sia il più possibile compatta e che risolva i problemi posti dalle apparecchiature analoghe presenti nell'Arte Anteriore .

La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano degli esempi di attuazione non limitativi, in cui:

- la figura 1 illustra uno schema di massima di un impianto autonomo combinato per la produzione di acqua calda secondo la presente invenzione;

- la figura 2 rappresenta schematicamente un ingrandimento di un gruppo valvolare utilizzato nell'impianto di figura 1;

la figura 3 mostra un complessivo tridimensionale di una prima forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 2;

- la figura 4 illustra un esploso della prima forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 3;

la figura 5 rappresenta una sezione C-C eseguita con un piano ∑1 sul complessivo di figura 3;

- la figura 6 mostra una sezione A-A eseguita con un piano ∑2 sui particolari di figura 5;

la figura 7 rappresenta una sezione B-B eseguita con un piano ∑3 sui particolari di figura 5;

la figura 8 mostra un complessivo tridimensionale di una seconda forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 2;

- la figura 9 illustra un esploso della seconda forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 8;

la figura 10 mostra un complessivo tridimensionale di una terza forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 2; e

- la figura 11 illustra un esploso della terza forma di attuazione del gruppo valvolare di figura 10.

in figura 1, con 10 è stato indicato, nel suo complesso, un impianto autonomo combinato per la produzione di acqua calda.

L'impianto 10 comprende in maniera nota una prima apparecchiatura 11 per la produzione di acqua calda con almeno un pannello solare 12.

L'inpianto 10 comprende, inoltre, una seconda apparecchiatura 13 , nella fattispecie una caldaia murale, una rete idraulica 14 collegante idraulicamente la prima apparecchiatura 11 con la seconda apparecchiatura 13 e con gli utilizzatori, ed un gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15 che serve a regolare i flussi di acqua da/verso la prima apparecchiatura 11 e da/verso la seconda apparecchiatura 13. L'impianto 10 è completato da almeno un rubinetto RB erogatore di acqua e da almeno un elemento riscaldante (non mostrato in figura 1) di ambienti.

Inoltre, come è noto, la prima apparecchiatura 11 comprende un accumulatore di energia termica 16 ed un circuito idraulico 17 provvisto di una serpentina 18 immersa nell'acqua 19 contenuta nell'accumulatore 16 stesso.

L'acqua fredda proveniente dall'acquedotto AQD viene deviata, in corrispondenza di un nodo ND di deviazione, in parte verso l'accumulatore 16 attraverso un condottò DCT2, ed in parte verso la seconda apparecchiatura 13 attraverso un condotto DCT1 provvisto di una valvola VL1 di apertura/chiusura manuale per degli scopi che verranno specificati meglio in seguito.

Per completezza di esposizione descriveremo qui di seguito per sommi capi gli elementi circuitali compresi nella seconda apparecchiatura 13.

Come mostrato sempre in figura 1, la seconda apparecchiatura 13 (che nella fattispecie, come abbiamo detto in precedenza, è una caldaia murale a gas) comprende un involucro 20 nel cui interno si trovano alloggiati un bruciatore atmosferico a gas 21, un primo scambiatore di calore 22, un secondo scambiatore di calore 23, una valvola di sicurezza VS, una pompa PP, una valvola a tre vie 24, un circuito idraulico 25 provvisto di un flussostato 26 ed un camino CHM per lo smaltimento dei prodotti della combustione.

vi è, inoltre, un tubo di alimentazione gas TG che collega il bruciatore atmosferico a gas 21 con un impianto di distribuzione gas (non mostrato).

Come si può evincere dalla osservazione della figura 1, mentre l'acqua circolante nel primo scambiatore di calore 22 è riscaldata direttamente dal calore prodotto dal bruciatore atmosferico a gas 21, nel secondo scambiatore di calore 23 avviene uno scambio di calore tra l'acqua calda proveniente dal primo scambiatore di calore 22 e dell'acqua tiepida alimentata per mezzo del circuito idraulico 25 (vedi oltre).

Inoltre, la seconda apparecchiatura 13 comprende un ingresso 27 del gas nel tubo di alimentazione TG, una uscita di mandata 28 dell'acqua calda per alimentare un impianto di riscaldamento (non illustrato), un ingresso di ritorno 29 dell'acqua tiepida proveniente dall'impianto di riscaldamento stesso, un ingresso di acqua fredda 30 proveniente dall'acquedotto AQD (o meglio, dal gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15) ed una uscita di acqua calda 31 verso il rubinetto di prelievo utenza RB (o meglio, verso il gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15).

L'acqua calda prodotta nell'accumulatore 16 fluisce verso il gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15 per mezzo di un condotto DCT3 provvisto di una valvola VL2 di apertura/chiusura manuale.

In definitiva il gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15 comunica con l'esterno per mezzo di un ingresso 32 dell'acqua fredda proveniente dal condotto DCT1, tramite un ingresso 33 dell'acqua calda proveniente dall'accumulatore 16 attraverso il condotto DCT3, e per mezzo di una uscita 34 di un condotto DCT4 che collega idraulicamente il gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15 stesso con il rubinetto di prelievo utenza RB.

Come mostrato in figura 2 il gruppo valvolare 15 contiene al suo interno un miscelatore 15A ed una valvola deviatrice 15B collegati tra di loro da opportuni raccordi (vedi oltre).

Inoltre, come sarà visto meglio in seguito, grazie alla sua compattezza il gruppo valvolare 15 è sostanzialmente compreso per intero all'interno dell'involucro 20 migliorando gli ingombri e le caratteristiche estetiche dell'impianto 10.

A grandi linee l'impianto 10 funziona nel seguente modo:

[A] L'acqua che serve per il riscaldamento dei radiatori viene riscaldata nel primo scambiatore di calore 22 dalle fiamme e dai fumi prodotti dal bruciatore atmosferico a gas 21; tale acqua esce calda dall'uscita di mandata 28 e torna a temperatura inferiore, attraversando l'ingresso di ritorno 29 dopo aver attraversato l'impianto di riscaldamento (non mostrato); si noti altresì che l'acqua utilizzata nell'impianto di riscaldamento (non mostrato) degli ambienti non attraversa il gruppo valvolare 15.

[B] Per quanto riguarda l'acqua per usi sanitari, invece, se, per esempio, la temperatura dell'acqua che esce dall'accumulatore di energia termica 16 ha una temperatura superiore a 45°C (quindi ad una temperatura empiamente sufficiente a soddisfare i più comuni usi sanitari) la valvola deviatrice 15B devia l'acqua verso il miscelatore 15A per mezzo di un condotto 35 (tubolare a sezione circolare); come mostrato nelle figure 1, 2 nel miscelatore 15A termina anche il condotto DCT1 dell'acqua fredda,-pertanto, nel miscelatore 15A avviene eventualmente la miscelazione dell'acqua proveniente dall'accumulatore 16, e quindi di produzione solare, con l'acqua fredda dell'acquedotto AQD che fluisce attraverso il condotto DCT1 ed entra nel gruppo valvolare 15 attraverso l'ingresso 32; tutto questo per ottenere in uscita verso il rubinetto di prelievo RB dell'acqua avente una temperatura pre-impostata nel miscelatore 15A, attraverso una manopola di regolazione 43 (figura 3).

[C] Se, invece, la temperatura dell'acqua che esce dall'accumulatore di energia termica 16 ha una temperatura inferiore a 45°C (e quindi ad una temperatura insufficiente a soddisfare i più comuni usi sanitari) la valvola deviatrice 15B devia l'acqua verso il secondo scambiatore di calore 23 attraverso un condotto 36; l'acqua riscaldata ulteriormente nel secondo scambiatore di calore viene indirizzata verso il miscelatore 15A utilizzando un condotto 37; anche in questo caso nel miscelatore 15A avviene la eventuale miscelazione con l'acqua fredda dell'acquedotto AQD che fluisce attraverso il condotto DCT1 ed entra nel gruppo valvolare 15 attraverso l'ingresso 32; tutto questo per ottenere in uscita verso il rubinetto di prelievo RB dell'acqua miscelata avente una temperatura preimpostata attraverso la manopola 43 (figura 3).

Nelle figure 3, 4, 5, 6, 7 è stata illustrata un prima forma di attuazione di un gruppo valvolare 15* estremamente compatto.

Per prima cosa bisogna dire che il gruppo valvolare 15* comprende gli elementi circuitali già descritti con riferimento alle figure 1 e 2. in più sono previsti un tubo congiuntore 38 (tubolare a sezione circolare) di ingresso acqua fredda proveniente direttamente dall'ingresso 32, un filtro 39 dell'acqua fredda alloggiato in un corpo filtro/ingresso fredda/ingresso caldaia 40, un corpo miscelatore 41 ed un corpo deviatore 42 (tubolare a sezione circolare).

L'insieme dei condotti 35, 36, 37, del tubo congiuntore 38, del corpo filtro/ingresso fredda/ingresso caldaia 40, del corpo miscelatore 41 e del corpo deviatore 42 forma un carter CRT monoblocco estremamente compatto visibile in particolare in figura 3.

Pertanto, uno dei punti più innovativi della presente invenzione consiste nel fatto che, grazie alla sua estrema compattezza, il carter CRT a monoblocco può essere accolto compìetamente nell'involucro 20 della seconda apparecchiatura 13.

Andando più nel dettaglio, e con riferimento alla figura 4, possiamo notare che il miscelatore 15A comprende, in modo noto, la manopola di regolazione 43 per mezzo della quale si imposta la temperatura dell'acqua miscelata in uscita dal gruppo valvolare 15* verso il rubinetto di prelievo RB.

Il miscelatore 15A comprende, inoltre, una cartuccia termostatica 44 ed un attuatore termostatico 45, alloggiati, entrambi nel citato corpo miscelatore 41.

A sua volta la valvola deviatrice 15B conprende, in maniera conosciuta, un supporto 46 di un attuatore termostatico 47, un otturatore 48 ed una sede mobile 49.

La sede mobile 49 contiene al suo interno una molla deviatore 50 ed è imbussolata in una molla extracorsa 51.

Come mostrato in figura 4, il supporto 46, 1'attuatore termostatico 47, l'otturatore 48, la sede mobile 49, la molla deviatore 50 e la molla extracorsa 51 sono contenuti, in uso, nel condotto 35, nel corpo deviatore 42, e nel condotto 36 conpreso nel corpo 40.

Il funzionamento dei singoli elementi circuitali conpresi nel gruppo valvolare 15* non verrà spiegato in questa sede perché ampiamente conosciuto nell'ambito della costruzione dei gruppi idraulici per caldaie murali a gas.

In definitiva, osservando le figure 3, 4 si può dire che il carter CRT (che contiene tutti i mezzi funzionali, a parte la manopola di regolazione 43) del gruppo valvolare 15* conprende i seguenti elementi circuitali in metallo oppure in plastica:

- un primo elemento circuitale ELI conprendente, a sua volta, l'ingresso 30, l'ingresso 32, il condotto 36, ed il corpo 40;

un secondo elemento circuitale EL2 conprendente, a sua volta, l'ingresso 31, l'ingresso 33, il condotto 35, il condotto 37 ed il corpo deviatore 42;

- un terzo elemento circuitale EL3 conprendente il tubo congiuntore 38; ed

- un quarto elemento circuitale EL4 comprendente l'uscita 34 ed il corpo miscelatore 41.

Inoltre, come mostrato in particolare nelle figure 3, 4, il miscelatore 15A è contenuto nel quarto elemento circuitale EL4 da cui sporge la manopola di regolazione 43. La valvola deviatrice 15B è contenuta, a sua volta, nel secondo elemento circuitale EL2 e nel primo elemento circuitale ELI.

I quattro elementi circuitali ELI, EL2, EL3, EL4 sono facilmente montabili/smontabili tra di loro e si collegano ad incastro l'uno con l'altro, inoltre, il fissaggio degli elementi circuitali ELI, EL2, EL3, EL4 tra di loro è effettuato mediante delle semplici viti (non mostrate).

Nelle figure 8, 9 è stata illustrata una seconda forma di attuazione del gruppo valvolare 15**.

Per comodità di interpretazione dei disegni si sono utilizzati, per quanto possibile, gli stessi numeri di riferimento (aggiungendo un particolare apice) usati nel descrivere la prima forma di attuazione delle figure 3-7.

La differenza maggiore tra le due forme di attuazione consiste nella diversa posizione degli attacchi per adattare il gruppo valvolare 15** ad un diverso tipo di caldaia. E' da notare altresì che nella seconda forma di attuazione si è tolto il tubo congiuntore 38 che da solo costituiva il terzo elemento circuitale EL3, e si è aggiunto un ulteriore filtro 52' in corrispondenza dell'ingresso 33' dell'acqua proveniente dall'accumulatore 16.

Nelle figure 10, 11 è stata mostrata una terza forma di attuazione del gruppo valvolare 15***.

Per comodità di interpretazione dei disegni si sono utilizzati, per quanto possibile, gli stessi numeri di riferimento (aggiungendo un particolare apice) usati nel descrivere la prima forma di attuazione delle figure 3-7 e la seconda forma di attuazione mostrata nelle figure 8, 9.

La terza forma di attuazione mostrata nelle figure 10, 11 differisce dalla seconda forma di attuazione delle figure 8, 9 per alcuni particolari.

Difatti, nella terza forma di attuazione l'ingresso 33" dell'acqua proveniente dall'accumulatore 16 è posizionato in un altro modo rispetto alla seconda forma di attuazione. Inoltre, come si evince facilmente da una comparazione tra le figure 9 e 11, è cambiata anche la posizione dell'ingresso 30" in caldaia.

E' utile notare che in ciascuna delle tre forme di attuazione della presente invenzione la distanza fra gli attacchi idraulici è predefinita in modo da soddisfare le esigenze di tutti i tipi di caldaie murali a gas attualmente presenti sul mercato.

Riassumendo si può dire che ciascuna delle tre forme di attuazione mostrate rispettivamente nelle figure 3, 8, 10 sono previsti:

- un flusso di acqua FI (verso la caldaia 13) che attraversa l'ingresso 30; 30',- 30";

- un flusso di acqua F2 (dalla caldaia 13) che attraversa l'ingresso 31; 31'; 31";

- un flusso di acqua F3 (dall'acquedotto AQD) che attraversa l'ingresso 32; 32'; 32";

- un flusso di acqua F4 (dall'accumulatore 16) che attraversa l'ingresso 33; 33'; 33"; ed

- un flusso di acqua F5 (verso il rubinetto di prelievo RB) che attraversa l'uscita 34; 34'; 34".

Consideriamo adesso un asse (X) di simmetria longitudinale del corpo deviatore 42 ed un piano ∑1 su cui giacciono i flussi di acqua FI, F2 e l'asse (X) (in tutti e tre i casi).

Nella prima forma di attuazione di figura 3 i flussi di acqua FI, F2 sono paralleli tra di loro, mentre i flussi di acqua F3, F4, F5 sono tutti perpendicolari al piano ∑1. I flussi d'acqua F2, F5 giacciono su un piano ∑2 perpendicolare al piano ∑1; mentre i flussi di acqua FI, F3 giacciono su un piano ∑3 perpendicolare al piano ∑1 e parallelo al piano ∑2.

Nella seconda forma di attuazione mostrata in figura 8 i flussi di acqua FI, F2, pur sempre giacendo sul piano £1, sono perpendicolari tra di loro; il flusso di acqua F3 è parallelo al piano ∑1; il flusso di acqua F4 giace sul piamo ∑2 ; i flussi di acqua F2, F5 giacciono sul piano ∑2.

Nella terza forma di attuazione di figura 10 i flussi di acqua FI, F2 sono paralleli tra di loro; il flusso di acqua F3 è parallelo al piano ∑1 ma non giace su di esso,- i flussi di acqua F2, F5 giacciono sul piano ∑2.

Come si può dedurre dalla osservazione degli esplosi mostrati nelle figure 4, 9, 11, le tre forme di attuazione utilizzano molti elementi in comune. Difatti, per esempio, le tre forme di attuazione utilizzano tutte gli stessi elementi circuitali EL2, EL4, lo stesso miscelatore 15A; 15A'; 15A", la stessa valvola deviatrice 15B; 15B'; 15B", la stessa manopola di regolazione 43; 43</>; 43" e lo stesso filtro 39; 39'; 39".

Per queste regioni utilizzando gli insegnamenti della presente invenzione si ha una riduzione drastica degli elementi che devono essere presenti in magazzino poiché, come abbiamo visto, molti degli elementi che costituiscono il gruppo valvolare miscelatore/deviatore 15; 15*; 15**,- 15*** sono gli stessi in tutte e tre le forme di attuazione mostrate nelle figure allegate.

E' chiaro per l'Uomo dell'Arte che, senza uscire dall'ambito della presente invenzione, è possibile iirenaginare altre forme di attuazione non illustrate che utilizzano uno o più elementi che sono serviti alla realizzazione delle tre forme di attuazione descritte in dettaglio. Tutto ciò per adattare la conformazione del gruppo valvolare miscelatore/deviatore agli attacchi idraulici murali precostituiti ed agli attacchi idraulici che si trovano sui diversi tipi di caldaia a gas.

I vantaggi dell'impianto oggetto della presente invenzione e del relativo gruppo valvolare sono i seguenti :

una riduzione notevole dell'ingombro dell'intera apparecchiatura di riscaldamento con conseguenze positive in termini di costi per quanto riguarda la sua installazione,-una riduzione drastica degli elementi che devono essere presenti in magazzino; ed

- un miglioramento considerevole dell'estetica complessiva dell'impianto.

Claims

R IV E N D I C A Z IO N I 1 .~ Impianto (10) combinato per la produzione di acqua calda; impianto (10) comprendente: una prima apparecchiatura (11) per la produzione di acqua calda per mezzo di almeno un pannello solare (12); una seconda apparecchiatura (13) atta a bruciare un idrocarburo; una rete idraulica (14) collegante idraulicamente la prima apparecchiatura (11) con la seconda apparecchiatura (13) e con gli utilizzatori; ed - un gruppo valvolare miscelatore/deviatore (15) atto a regolare i flussi di acqua da/verso la prima apparecchiatura (11), da/verso la seconda apparecchiatura (13) e verso almeno un utilizzatore (RB) di acqua sanitaria; impianto (10) caratterizzato dal fatto che - detto gruppo valvolare miscelatore/deviatore (15) è contenuto sostanzialmente per intero nell'involucro (20) di detta seconda apparecchiatura (13).
2. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) per impianti (10) combinati per la produzione di acqua calda; gruppo valvolare (15; 15*,- 15**; 15***) caratterizzato dal fatto di essere compatto e di comprendere degli elementi circuitali (ELI, EL2, EL3, EL4; ELI', EL2', EL4'; ELI", EL2", EL4 ") interconnessi tra di loro in modo da formare un monoblocco.
3. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere un carter (CRT), contenente la maggior parte dei mezzi funzionali, il quale comprende almeno tre elementi circuitali (ELI, EL2, EL3, EL4 ; ELI', EL2', EL4'; ELI", EL2", EL4") facilmente montabili/smontabili tra di loro e che si collegano ad incastro l'uno con l'altro in modo da formare, in uso, un monoblocco.
4. Gruppo valvolare (15; 15*,- 15**,- 15***) come rivendicato alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di comprendere un ulteriore elemento circuitale (EL3).
5. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto di comprendere , inoltre, una manopola di regolazione (43; 43',- 43") per mezzo della quale si regola manualmente la temperatura dell'acqua sanitaria in uscita da detto gruppo valvolare (15,15*; 15**; 15***) stesso.
6. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un primo elemento circuitale (ELI; ELI'; ELI") comprendente, a sua volta, un ingresso (30; 30',· 30"), un ingresso (32; 32'; 32"), un condotto (36; 36'; 36"), ed un corpo (40; 40'; 40"); - un secondo elemento circuitale (EL2; EL2'; EL2") comprendente, a sua volta, un ingresso (31; 31'; 31"), un ingresso (33; 33'; 33"), un condotto (35; 35'; 35"), un condotto (37; 37'; 36") ed un corpo deviatore (42; 42'; 42"),-eventualmente un terzo elemento circuitale (EL3) comprendente un tubo congiuntore (38); ed un quarto elemento circuitale (EL4; EL4'; EL4") comprendente una uscita (34; 34',- 34") ed un corpo miscelatore (41; 41',- 41").
7. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**,· 15***) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni 2, 4, caratterizzato dal fatto che un miscelatore (15A; 15A'; 15A") è contenuto nel quarto elemento circuitale (EL4; EL4'; EL4") da cui sporge una manopola di regolazione (43; 43',- 43"); mentre una valvola deviatrice (15B; 15B', 15B") è contenuta, a sua volta, nel secondo elemento circuitale (EL2, EL2'; EL2") e nel primo elemento circuitale (ELI; ELI'; ELI").
8. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 6, o alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di comprendere un primo filtro (39; 39'; 39") in corrispondenza dell'ingresso (32; 32'; 32") dell'acqua fredda.
9. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni 6-8, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo filtro (39; 39'; 39") in corrispondenza dell'ingresso (33; 33'; 33") dell'acqua proveniente da un accumulatore (16) solare.
10. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di prevedere: un flusso di acqua (FI) che attraversa l'ingresso (30; 30'; 30"); un flusso di acqua (F2) che attraversa l'ingresso (31; 31'; 31"); un flusso di acqua (F3) che attraversa l'ingresso (32; 32'; 32"); un flusso di acqua (F4) che attraversa l'ingresso {33; 33'; 33"); ed un flusso di acqua (F5) che attraversa l'uscita (34; 34'; 34").
11. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che il corpo deviatore (42; 42'; 42") presenta un asse (x) di simmetria longitudinale ed un piano (∑1) su cui giacciono i flussi di acqua (FI, F2) e l'asse (X).
12. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i flussi di acqua (FI, F2) sono paralleli tra di loro, ed i flussi di acqua (F3, F4, F5) sono tutti perpendicolari al piano (∑1).
13. Gruppo valvolare (15; 15*,- 15**,- 15***) come rivendicato alla rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i flussi di acqua (FI, F2), pur sempre giacendo sul piano (∑1), sono perpendicolari tra di loro,- il flusso di acqua (F3) è parallelo al piano (∑1); il flusso di acqua (F4) giace sul piano (∑1); ed il flusso di acqua (F5) è parallelo al piano (∑1) ma non giace su di esso.
14. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che i flussi di acqua (FI, F2) sono paralleli tra di loro; il flusso di acqua (F3) è parallelo al piano (∑1) ma non giace su di esso; il flusso di acqua (F4) è normale al piano {∑!) ; ed il flusso di acqua (F5) è parallelo al piano (∑1) pur non giacendo su di esso.
15. Gruppo valvolare (15; 15*; 15**; 15***) come rivendicato alla rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che tre forme di attuazione utilizzano tutte degli stessi elementi circuitali (EL2, EL4; EL2', EL4'; EL2", EL4 "), uno stesso miscelatore (15A; 15A'; 15A"), una stessa valvola deviatrice (15B; 15B'; 15B"), una stessa manopola di regolazione (43; 43'; 43"), ed uno stesso filtro (39; 39'; 39").