ITAN20000006A1 - Produttore di acqua calda ad accumulo a riscaldamento rapido di nuovaconcezione - Google Patents

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ITAN20000006A1
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Andrea Manini
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Merloni Termosanitari Spa
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Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE avente per titolo: PRODUTTORE DI ACQUA CALDA AD ACCUMULO A RISCALDAMENTO RAPIDO DI NUOVA CONCEZIONE
RIASSUNTO
Vengono descritti un metodo di riscaldamento dell'acqua sanitaria in un serbatoio di accumulo (5) ed alcune apparecchiature implementanti tale metodo.
La caratteristica principale nell'invenzione è che l'acqua fredda di acquedotto, entrando in detto serbatoio di accumulo (5) è costretta ad attraversare una porzione (15.b) di uno scambiatore di calore (15) sufficientemente potente da portare detta acqua immediatamente a temperature pari o prossime a quelle di utilizzo. Lo stesso scambiatore di calore (15) provvede a riscaldare l’acqua durante le fasi di accumulo.
Il vantaggio di tale invenzione è che vengono eliminati o notevolmente ridotti gli effetti negativi della miscelazione dell'acqua fredda entrante con quella calda già presente nell'accumulo (5).
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo di riscaldamento ed accumulo di acqua calda sanitaria e ad apparati implementanti tale metodo particolarmente utili per la produzione di acqua calda sanitaria per piccole utenze quali ad esempio i fabbisogni domestici.
Sono noti, allo stato attuale dell’arte, molti modi di produrre acqua calda che verranno ora sommariamente descritti ponendone in evidenza vantaggi e svantaggi.
Gli scaldaacqua ad accumulo hanno in comune tra loro le seguenti caratteristiche: una bassa potenza termica installata, relativamente grande riserva di acqua, temperatura di accumulo molto maggiore di quella di utilizzo.
I vantaggi principali degli accumulatori di acqua calda sono:
• la bassa potenza di riscaldamento necessaria, caratteristica particolarmente importante per gli scaldaacqua elettrici nei Paesi di limitata potenza elettrica disponibile per usi domestici;
• la possibilità di disporre di una portata di acqua calda molto elevata, si da poter servire contemporaneamente da più utenze senza reciprochi disturbi quali diminuzioni di portata o di temperatura;
• la facilità di regolare, manualmente o con miscelatore termostatico, la temperatura di utilizzo t.util essendo temperatura e portata dell'acqua erogata grandezze tra loro del tutto indipendenti al contrario di quanto avviene negli scaldaacqua di tipo istantaneo.
Per contro gli scaldaacqua ad accumulo hanno i seguenti svantaggi.
• La quantità di acqua calda è limitata dal volume dell'accumulo, si che, se i consumi sono elevati, l’utilizzo non può che essere discontinuo.
• I tempi di riscaldamento per il ripristino della riserva d’acqua sono di alcune ore, tipicamente 5 -7 per uno scaldaacqua ad accumulo elettrico; la metà in genere per scaldabagni ad accumulo a gas.
• Durante il prelievo, l'acqua fredda in ingresso si miscela con l'acqua calda ancora presente nel serbatoio abbassandone la temperatura al di sotto della la temperatura di utilizzo t.util, in genere pari a circa 35 - 40 °C; di conseguenza non tutta l’acqua che era stata riscaldata, ad una temperatura in genere ben maggiore di quella necessaria alle utenze, è immediatamente utilizzabile; infatti quel volume di acqua che prima del prelievo era sufficientemente caldo, ma che durante il prelievo si è raffreddato per miscelazione al di sotto di t.util, avrà bisogno di ulteriore riscaldamento per essere riportato almeno a temperatura t.util.
Il fenomeno è ben noto ai tecnici del ramo tanto da essere misurato con apposite procedure normalizzate, di conseguenza viene qui solo sommariamente esposto. Se la temperatura dell’acqua proveniente dall’acquedotto è t.h2o e se l’accumulo, contenente un volume di acqua V.acc, è riscaldato ad una temperatura media t.acc in genere pari a 70 °C e comunque superiore a t.util, la quantità massima di acqua calda teoricamente disponibile alle utenze a temperatura di utilizzo t.util risulta essere V.util = V.acc x (t.acc - t.h2o)/(t.util - t.h2o) ma il volume effettivamente disponibile, V.util.eff, si ottiene di fatto miscelando alla temperatura desiderata t.util, manualmente o con miscelatori termostatici, l’acqua proveniente dall’accumulo, a temperatura via via decrescente, con l'acqua fredda di acquedotto, a temperatura t.h2o; tale prelievo però non può che arrestarsi non appena dall'accumulo giunge acqua, pur calda, ma a temperatura minore di t.util.
Detto “fattore di mescolanza" il rapporto tra V.util.eff e V.util, esso è sempre minore di 1; in pratica è come se di disponesse, di fatto, di un serbatoio di accumulo minore di quello effettivo V.acc. Tale inconveniente si limita attualmente, ma non elimina, curando opportunamente le modalità di ingresso dell'acqua fredda nell'accumulo affinché sia limitato il rimescolamento dell'acqua in ingresso con l’acqua già riscaldata. Il fenomeno è tanto più fastidioso quanto più piccolo è il serbatoio di accumulo, come nel caso di piccoli scaldaacqua da 15 - 30 litri utilizzati per delle docce.
Anche prescindendo dal fenomeno della mescolanza, l’acqua accumulata è stratificata con temperature t.acc più alte alla sommità; di conseguenza la temperatura di uscita non è costante, il che obbliga, in assenza di miscelatori termostatici, a successivi aggiustamenti delle manopole del rubinetto per mantenere costante t.util. E’ poi noto ai tecnici del ramo come, a parità di temperatura media, quanto più è disuniforme la distribuzione della temperatura in un serbatoio di accumulo, tanto maggiori siano le dispersioni termiche.
Gli scaldaacqua istantanei hanno caratteristiche sostanzialmente antitetiche rispetto a quelli ad accumulo: elevata potenza termica installata, nessuna riserva di acqua, riscaldamento alla temperatura di utilizzo.
Questi sono i vantaggi principali degli scaldaacqua istantanei:
• quantità di acqua calda illimitata, in quanto l’energia erogata riscalda con continuità l’acqua che attraversa l'apparecchio;
• disponibilità immediata di acqua calda in ogni momento.
Svantaggio comune a tutti i tipi di istantanei è il fatti che la portata di acqua calda è limitata dalla potenza installata; di conseguenza è difficile servire contemporaneamente più utenze. Vi sono poi i seguenti ulteriori svantaggi a seconda del tipo di apparecchio.
Scaldaacqua istantaneo elettrico:
• per avere portate di acqua soddisfacenti sono necessarie potenze di 10 - 30 kW, per cui il mercato è limitato a quei pochi Paesi che hanno tali disponibilità in ambito domestico;
• la regolazione della potenza avviene a gradini, inserendo o meno gruppi di resistenze; è impossibile o difficilissimo regolare indipendentemente portata e temperatura, quindi la temperatura t.util è gradevole solo a determinate portate.
Scaldaacqua istantaneo a gas con portata del gas regolata in funzione della portata di acqua o della sua temperatura in uscita:
• la temperatura dovrebbe essere costante al variare della portata ma in realtà, per portate molto basse, la temperatura è troppo alta oppure la fiamma si spegne, infatti il bruciatore non può sostenere una combustione a potenza troppo minore della massima; se il controllo è sulla temperatura di uscita, si ha pendolazione a bassissime ma usuali portate.
Nelle caldaie a gas con produzione di acqua calda sanitaria, questa è riscaldata in genere indirettamente dal circuito primario di riscaldamento. Se il riscaldamento è ad accumulo, la regolazione della potenza di fiamma può essere di tipo ON - OFF. Il riscaldamento di tipo istantaneo è invece possibile solo per caldaie con fiamma modulante, affinché la temperatura t.util resti costante al variare della portata; in realtà il riscaldamento non è propriamente istantaneo: la presenza di un circuito primario tra fiamma ed acqua di rete può comportare un tempo di 20 - 40 secondi per il raggiungimento della temperatura richiesta. Per il resto le due alternative hanno gli stessi pregi e difetti appena esposti per gli scaldaacqua.
Vi sono poi modelli di caldaie che prevedono il riscaldamento istantaneo dell'acqua sanitaria tramite uno scambiatore di adeguata potenza ma, in più, a monte o a valle dello scambiatore, è previsto un piccolo serbatoio di accumulo (4 - 5 litri) allo scopo di fornire immediatamente acqua calda finché lo scambiatore istantaneo si porta a regime. Seppur migliorata, resta difficile la regolazione della temperatura di utilizzo t.util.
Scopo della presente invenzione è indicare un metodo di riscaldamento dell’acqua sanitaria ed apparati implementanti tale metodo tali da eliminare i difetti su enunciati sia del riscaldamento di tipo ad accumulo che istantaneo, mantenendo i pregi di entrambe le versioni.
In particolare scopo principale della presente invenzione è quello di ottenere uno scaldaacqua ad accumulo in cui il fattore di mescolanza, così come sopra definito, sia uguale all'unità.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di ottenere in modo ininterrotto quantità di acqua illimitate da uno scaldaacqua ad accumulo.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello assicurare una accuratezza nella regolazione della temperatura dell'acqua erogata almeno pari a quella consentita dagli scaldaacqua ad accumulo.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti da un metodo di riscaldamento dell'acqua in un serbatoio di accumulo utilizzando un generatore di calore di potenza analoga a quella prevista per scaldaacqua di tipo istantaneo e secondo modalità che sono definite nella seguente descrizione e nelle rivendicazioni allegate.
Scopi e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti da una illustrazione de! metodo di riscaldamento dell’acqua sanitaria secondo l'invenzione e da alcuni apparati che a titolo esemplificativo e non esclusivo permettono l'applicazione di tale metodo.
La fig. 1 mostra in forma schematica una caldaia a gas per riscaldamento domestico munita di un serbatoio di accumulo dell’acqua calda sanitaria.
La fig. 2 mostra schematicamente il suddetto serbatoio accumulo in modalità di riscaldamento in assenza di prelievi.
La fig. 3 mostra schematicamente il serbatoio di accumulo di fig. 2 in modalità di riscaldamento istantaneo in fase di erogazione di acqua calda.
La fig. 4 mostra in vista prospettica una parte della caldaia di fig. 1
La fig. 5 mostra, in sezione laterale, il serbatoio di accumulo delle precedenti figure.
La fig. 6 mostra schematicamente uno scaldaacqua elettrico secondo l'invenzione.
Con riferimento alla fig. 1 , sono posti in evidenza, con il n. 1 , lo scambiatore di calore tra fiamma e circuito primario del riscaldamento ambiente; con il n. 2, il bruciatore; con il n. 3, la valvola di regolazione del gas al bruciatore; con il n. 4, il circuito primario del riscaldamento ambiente; con il n.
5, il serbatoio di accumulo dell'acqua sanitaria, a sua volta diviso in due zone: 5.a, di uscita, e 5.b, di ingresso; con il n. 6, la sonda di controllo della temperatura dell'accumulo; con il n. 7, la valvola deviatrice del circuito primario 4 verso il riscaldamento ambiente o verso il riscaldamento acqua sanitaria; con il n. 8, il miscelatore termostatico per la regolazione della temperatura dell’acqua sanitaria; con il n. 9, la zona di raccolta, nel serbatoio di accumulo 5, dell'acqua sanitaria diretta all'utenza; con il n. 10, la zona di distribuzione, nel serbatoio di accumulo 5, dell'acqua sanitaria proveniente dall'acquedotto; con il n. 11, il flussostato che rileva se vi è un prelievo di acqua sanitaria in atto; con il n. 12, la pompa di circolazione del circuito primario 4; con il n. 13, un setto di divisione parziale, in verticale, del serbatoio di accumulo 5 in una prima ed in una seconda zona rispetivamente 5.a e 5.b; con il n. 14, ulteriori setti di divisione parziale in verticale; con il n. 15, lo scambiatore di calore; con il n. 15. a, una prima parte dello scambiatore 15 al di sopra nella zona 9 di raccolta dell'acqua sanitaria diretta all'utenza; con il n. 15.b, una seconda parte dello scambiatore 15 al di sopra della zona 10 di distribuzione dell'acqua sanitaria proveniente dall’acquedotto; con il n.
16, l’ingresso del circuito primario 4 nello scambiatore 15; con il n. 17, l'uscita del circuito primario 4 dallo scambiatore 15; con il n. 18, una apertura di passaggio del circuito primario 4 dalla prima parte 15. a alla seconda parte 15.b dello scambiatore 15. Sono poi indicati: con MR, la mandata al circuito di riscaldamento; con RR, il ritorno dal circuito di riscaldamento; con IS, l’ingresso dell'acqua di rete nel serbatoio di accumulo 5; con US, l'uscita dell’acqua calda sanitaria verso le utenze; con GAS, l'allaccio alla rete di erogazione del gas.
Con riferimento alla fig. 2, oltre ad elementi o zone già indicate nella fig. precedente, sono indicate frecce rappresentanti i moti convettivi dell'acqua per circolazione naturale nell'accumulo.
Con riferimento alla fig. 3, oltre ad elementi o zone già indicate nelle figg. precedenti, sono indicate frecce mostranti la direzione del flusso di acqua durante un prelievo di acqua calda.
La fig. 4 mostra esclusivamente elementi già descritti in precedenza.
La fig. 5 mostra esclusivamente elementi già descritti in precedenza.
La fig. 6 mostra, oltre ad elementi già identificati nelle precedenti figure, la sezione di uno scambiatore 15.1, in alternativa allo scambiatore 15. Lo scambiatore 15.1 potrebbe essere costituito da un fascio tubiera o da una batteria di resistenze elettriche corazzate.
Si descrivono ora in dettaglio le modalità di funzionamento ed i vantaggi del metodo di riscaldamento e di un apparato atto ad utilizzare tale metodo secondo l'invenzione.
A titolo esemplificativo le modalità di riscaldamento dell'acqua secondo l'invenzione vengono ora innanzitutto descritte applicate ad una caldaia per riscaldamento d'ambiente e produzione di acqua calda sanitaria dotata di un serbatoio di accumulo secondo una possibile variante dell'invenzione. Come è evidente soprattutto in fig. 4, nel primo esempio trattato, il serbatoio di accumulo 5 è del tipo a “zaino", di forma sostanzialmente prismatica, attraversato da setti 13 e 14 aventi note funzioni strutturali; il setto 13 è anche un elemento della variante che ora si illustra della presente invenzione. Con riferimento alla fig. 1, si supponga un periodo in cui non sono in atto prelievi di acqua calda sanitaria; tramite la sonda 6 è controllata la temperatura dell'acqua nel serbatoio di accumulo 5; se tal temperatura è inferiore ad un valore prefissato t.acc, ad es. 70 °C, la valvola deviatrice 7 commuta la sua posizione per far sì che il circuito primario 4 si chiuda attraverso lo scambiatore di calore 15. Allora il fluido del circuito primario 4 entra nello scambiatore 15 attraverso l'ingresso 16, ne percorre la prima parte 15.a, oltrepassa quindi il setto 13 di divisione parziale dello scambiatore attraverso l’apertura 18, percorre la seconda parte 15.b dello scambiatore 15 da cui esce attraverso l'uscita 17 per tornare allo scambiatore di calore 1. Naturalmente il riscaldamento del fluido circolante nel circuito primario 4 può avvenire con qualsiasi mezzo noto.
Nello scambiatore 15 la camicia di contenimento del fluido secondario, vale a dire la camicia di contenimento dell'acqua sanitaria, é costituita dall'involucro stesso del serbatoio di accumulo 5; in altre parole l'acqua sanitaria deve essere libera di circolare tutto attorno alle superfici dello scambiatore 15 che confinano il fluido primario. Quanto alle dimensioni ed alla potenza di scambio minima di detto scambiatore 15, esse saranno precisate qui di seguito.
Con riferimento alla figura 2, è facile vedere come, in tal modalità di funzionamento, si attivino dei moti convettivi, indicati dalle frecce, che permettono il riscaldamento sostanzialmente uniforme di tutta l’acqua contenuta nel serbatoio di accumulo 5 sino al raggiungimento della temperatura desiderata t.acc al di sopra della quale viene disattivato il riscaldamento del circuito primario 4.
Con riferimento alla figura 3, viene descritta ora la modalità di funzionamento durante un prelievo di acqua sanitaria. In tale situazione acqua di rete entra nel serbatoio 5 attraverso l'ingresso IS, poi si distribuisce nella zona 10, quindi attraversa la seconda parte 15.b dello scambiatore 15, sale poi nel serbatoio 5 lungo la seconda zona 5.b, supera la sommità del setto 13, ridiscende il serbatoio 5 lungo la prima zona 5 a, attraversa quindi la prima parte 15.a dello scambiatore 15, si raccoglie nella zona 9 e di qui si dirige alle utenze tramite l’uscita dell'acqua calda US, dopo essere stata opportunamente miscelata nel miscelatore 8 con acqua fredda per essere portata alla temperatura di utilizzo t.util.
Durante il prelievo, il flussostato 11 rileva il passaggio di acqua e di conseguenza, con mezzi noti, fa sì che attraverso lo scambiatore 15, secondo le modalità sopra descritte, circoli il fluido di riscaldamento primario.
Lo scambiatore 15 deve occupare tutta la sezione di passaggio dalle zone 10 a 5.b e dalle zone 5.a a 9. Ciò per evitare che parte dell’acqua sanitaria, durante i prelievi, possa by-passare la prima e la seconda parte 15.a e 15.b dello scambiatore 15.
Il setto 13 ha lo scopo di costringere l’acqua sanitaria percorrere tutto il serbatoio 5 in modo che, nella parte più alta del serbatoio, non si creino delle zone di ristagno dell’acqua né delle sacche d'aria che non possano essere rimosse per trascinamento da parte dell’acqua in transito.
Come è chiaro, la potenza termica dello scambiatore 15, nel suo complesso, deve essere sufficiente a garantire l'erogazione dell’energia termica necessaria far giungere alle utenze, per un tempo illimitato, acqua calda sanitaria alla portata alla temperatura di utilizzo t.util massime previste a prescindere dal fatto che nel serbatoio di accumulo sia già disponibile o meno acqua a temperatura t.acc. Ma il requisito minimo dello scambiatore di calore 15 secondo la forma preferita dell'invenzione è che la sua seconda parte 15.b abbia di per sé potenza di scambio sufficiente a garantire che l'acqua di acquedotto che lo attraversa durante le fasi di prelievo possa essere riscaldata ad una temperatura non inferiore alla temperatura di utilizzo t.util.
E’ evidente come la modalità di riscaldamento dell’acqua appena descritta raggiunga gli scopi sopra elencati con i seguenti vantaggi.
Durante la fase di riscaldamento senza prelievi, poiché lo scambiatore 15 ha la potenza termica tipicamente prevista per gli scambiatori istantanei utilizzati per usi domestici, cioè almeno 10 - 11 kW, la circolazione naturale dovuta agli scambi termici convettivi è molto vivace, cosa che dà luogo ad una bassissima stratificazione dell’acqua, in altre parole fa temperatura cresce in modo molto uniforme in tutto il serbatoio 5. Un primo vantaggio che si ottiene è allora una minor dispersione termica rispetto ad accumuli di pari temperatura media ma più disuniforme distribuzione della stessa. Durante le fasi di prelievo, poiché l’acqua fredda entrante nel serbatoio 5 è preriscaldata, secondo la versione preferita dell'invenzione, almeno al valore della temperatura di utilizzo t.util, il fattore di mescolanza non può essere inferiore ad 1 , cioè tutta l’acqua contenuta nel serbatoio 5 è utilizzabile in virtù del preriscaldamento ad opera della seconda parte 15.b dello scambiatore 15 a prescindere dall’eventuale ulteriore riscaldamento in uscita ad opera della prima parte 15. a dello scambiatore 15 stesso; più esattamente, utilizzando i simboli sopra definiti, è disponibile immediatamente una quantità di acqua V.util.eff pari a V.acc x (t.acc - t.h2o)/(t.util - t.h2o); consumata l’acqua contenuta nel serbatoio di accumulo 5, lo scaldaacqua continua a funzionare secondo le modalità tipiche di un riscaldatore istantaneo, erogando per un tempo illimitato alla temperatura di utilizzo t.util la portata consentita dalla potenza disponibile.
Ma se anche il metodo di riscaldamento appena descritto utilizzasse un generatore di calore di modesta potenza, tale cioè da non riuscire, all'ingresso a portare l'acqua dalla temperatura di acquedotto alla temperatura di utilizzo t.util, i suoi effetti benefìci sul valore del fattore di mescolanza sarebbero ugualmente sensibili; si otterrebbe in tal caso uno scaldaacqua ad accumulo non in grado di funzionare anche come scaldaacqua istantaneo ma tuttavia caratterizzato da un ottimo valore del fattore di mescolanza.
La bassa stratificazione ed il preriscaldamento dell’acqua in ingresso fanno si che la temperatura dell'acqua calda sanitaria in uscita sia più uniforme che in serbatoi di accumulo non utilizzanti gli insegnamenti della presente invenzione; di conseguenza è molto più agevole mantenere costante, tramite miscelatori termostatici o ancor più tramite miscelazione manuale, la temperatura dell'acqua calda alle utenze.
Il metodo di riscaldamento appena descritto in una forma preferita, che lo vede utilizzato su una caldaia di riscaldamento con produttore di acqua calda ad accumulo, è suscettibile di molte varianti applicative di cui qui di seguito si forniscono alcuni esempi.
Secondo le caratteristiche essenziali dell'invenzione, lo scambiatore di calore 15 potrebbe essere costituito da un generatore di calore di altra natura rispetto a quello sopra illustrato mentre il serbatoio di accumulo potrebbe avere una forma più tradizionale.
Innanzitutto non è essenziale che il serbatoio di accumulo 5 sia conformato in maniera tale da prevedere due zone 5. a, di uscita, e 5.b, di ingresso oltre che una prima parte 15. a dello scambiatore 15; la prima parte 15.a è necessaria per il riscaldamento in fase di assenza di prelievi nella particolare esecuzione del serbatoio 5 appena descritta e particolarmente vantaggiosa per il montaggio in una caldaia di riscaldamento ma altrimenti, ai fini dell'essenza inventiva, lo scambiatore 15 potrebbe essere benissimo costituito esclusivamente di una parte, cioè da quella definita in questa relazione seconda parte 15.b mentre l'uscita dell’acqua calda US dal serbatoio di accumulo 5, come già accennato, potrebbe essere prevista in alto, secondo la forma tradizionale schematicamente illustrata in fig. 6.
Infatti è vantaggiosamente concepibile uno scaldaacqua a gas ad accumulo nel quale la camera di combustione ed il camino dei fumi sono disposti in orizzontale in corrispondenza della parte bassa del serbatoio 5; le modalità di costruzione di una tale camera di combustione con relativo camino sono sufficientemente descritte nei Brevetti italiani n. 1 182 951 concesso il 05.10.1987 e n. 1 178 296 concesso il 09.09.1987.
Parimenti vantaggioso è uno scaldaacqua elettrico misto ad accumulo-istantaneo di elevata potenza (almeno 10 - 11 kW) in cui, con riferimento alla fig. 6, è previsto un fascio di resistenze elettriche 15.1 in corrispondenza del punto di ingresso dell'acqua di acquedotto. L’implementazione delle modalità di riscaldamento secondo l’invenzione in tal tipo di generatore di acqua calda elimina infatti totalmente le difficoltà di regolazione della temperatura di uscita poiché, come evidente al tecnico del ramo, pur restando a gradini la regolazione della potenza elettrica erogata, il serbatoio di accumulo 5 funge da volano termico permettendo, all'uscita US, una agevole regolazione della temperatura ad opera di un miscelatore termostatico.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI Riv. 1 - Metodo di riscaldamento dell’acqua sanitaria da conservare in un accumulo (5) ad una determinata temperatura di accumulo (t.acc) e da distribuire in utenza ad una determinata temperatura di utilizzo (t.util) minore o uguale alla temperatura di accumulo (t.acc) caratterizzato da fatto di prevedere i seguenti passi: durante i prelievi, obbligare tutta l’acqua in ingresso proveniente dalla rete idrica, ad attraversare uno scambiatore di calore (15, 15.b) per essere riscaldata ad una temperatura maggiore di quella di acquedotto (t.h2o) durante la fase di riscaldamento senza prelievi, riscaldare per moti convettivi l'acqua contenuta nel serbatoio di accumulo (5) con il medesimo scambiatore (15, 15.b) sino al raggiungimento della temperatura di accumulo (t.acc). Riv. 2 - Metodo di riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo la Riv. 1 caratterizzato ulteriormente dal fatto che durante i prelievi, viene erogata all’acqua, tramite lo scambiatore di calore (15, 15.b), una potenza termica sufficiente a riscaldare tutta la portata richiesta ad una temperatura maggiore o uguale alla temperatura di utilizzo (t.util). Riv. 3 - Metodo di riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo la Riv. 1 caratterizzato dal fatto che durante i prelievi, all’acqua viene ulteriormente erogata, all’uscita del serbatoio di accumulo (5) e tramite lo scambiatore di calore (15, 15.a), una potenza termica supplementare. Riv. 4 - Metodo di riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo una qualsiasi precedente Riv. caratterizzato dal fatto che prima di essere inviata alle utenze, l’acqua viene miscelata alla temperatura di utilizzo (t.utìl) con opportuni mezzi automatici (8). Riv. 5 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell’acqua sanitaria caratterizzata dal fatto di comprendere un serbatoio di accumulo (5) dotato in basso di un ingresso dell'acqua di rete (IS) sfociante, sempre in basso, in una zona di distribuzione (10) dell’acqua in ingresso durante i prelievi, uno scambiatore di calore (15, 15.b) disposto al di sopra di detta zona di distribuzione (10), essendo detto scambiatore di calore (15, 15.b) conformato in maniera tale da obbligare l'acqua in ingresso, durante i prelievi, ad attraversarlo prima di poter giungere ad una uscita (US). una cosi detta seconda zona 5.b disposta al di sopra dello scambiatore (15, 15.b). Riv. 6 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto di comprendere ulteriormente una cosi detta prima zona 5. a disposta al di sopra dello scambiatore (15, 15. a), uno scambiatore di calore (15, 15. a) disposto al disotto di detta prima zona (5. a) una zona di raccolta dell'acqua (9) al disotto di detto scambiatore (15, 15. a), essendo detto scambiatore di calore (15, 15. a) conformato in maniera tale da obbligare l'acqua in uscita, durante i prelievi, ad attraversarlo prima di poter giungere all'uscita (US). ed infine un setto 13 di divisione del serbatoio di accumulo 5 nelle cosi dette prima e seconda zona (5.a, 5.b) conformato in maniera tale da obbligare l'acqua, durante i prelievi, a circolare nella parte alta del serbatoio di accumulo (5). Riv. 7 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell’acqua sanitaria secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che sia l'ingresso IS che l'uscita US dell'acqua sanitaria sono disposte nella parte bassa del serbatoio (5). Riv. 8 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 5 a 7 caratterizzata dal fatto che detto scambiatore di calore (15,15.a,15.b) è costituito da un corpo scaldante attraversato da un fluido riscaldante primario e che sono previsti mezzi (4, 7, 16, 18, 17, 12) per consentire la circolazione di detto fluido primario all'interno di detto scambiatore (15, 15. a, 15.b) Riv. 9 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell’acqua sanitaria secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 5 a 8 caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi di controllo (6, 12) per decidere l'erogazione di potenza termica all’acqua sanitaria sia in fase di riscaldamento senza prelievi che durante i prelievi. Riv. 10 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 5 a 9 caratterizzata dal fatto che sono previsti mezzi (8) di miscelazione automatica dell’acqua calda sanitaria con acqua di rete prima dell'invio alle utenze. Riv. 11 - Apparecchiatura per il riscaldamento dell'acqua sanitaria secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 5 a 10 caratterizzata dal fatto che il serbatoio di accumulo 5 è di forma sostanzialmente prismatica e che sono previsti setti (13, 14) aventi la duplice funzione di irrobustimento della struttura e di guida nel flusso dell’acqua. Riv. 12 - Caldaia per il riscaldamento d’ambiente con produzione di acqua calda sanitaria caratterizzata da! fatto che in essa è implementato il metodo di riscaldamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4 Riv. 13 - Caldaia per il riscaldamento d’ambiente con produzione di acqua calda sanitaria secondo la rivendicazione precedente caratterizzata dal fatto che viene utilizzata una qualsiasi delle apparecchiature da 5 a 11. Riv. 14 - Scaldaacqua a gas ad accumulo caratterizzato dal fatto che in essa è implementato il metodo di riscaldamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4 Riv. 15 - Scaldaacqua a gas ad accumulo secondo la rivendicazione precedente caratterizzato dal fatto che viene utilizzata una qualsiasi delle apparecchiature da 5 a 11. Riv. 16 - Scaldaacqua a gas ad accumulo secondo le rivendicazioni 14 o 15 caratterizzato dal fatto che lo scambiatore di calore (15, 15. a, 15.b) è costituito da una camera di combustione e da un condotto di fumi disposti in posizione sostanzialmente orizzontale. Riv. 17 - Scaldaacqua ad accumulo elettrico caratterizzato dal fatto che in esso è implementato il metodo di riscaldamento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4 Riv. 18 - Scaldaacqua ad accumulo elettrico secondo la rivendicazione precedente caraterizzato dal fato che viene utilizzata una qualsiasi delle apparecchiature da 5 a 11 salvo lo scambiatore di calore (15.1) che è costituito da un fascio di resistenze elettriche.
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