ITBO20040086U1 - Perfezionamenti nei carrelli cingolati a motore per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano di una carrozzina col disabile a bordo - Google Patents

Perfezionamenti nei carrelli cingolati a motore per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano di una carrozzina col disabile a bordo Download PDF

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ITBO20040086U1 IT000086U ITBO20040086U ITBO20040086U1 IT BO20040086 U1 ITBO20040086 U1 IT BO20040086U1 IT 000086 U IT000086 U IT 000086U IT BO20040086 U ITBO20040086 U IT BO20040086U IT BO20040086 U1 ITBO20040086 U1 IT BO20040086U1
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Description

DESCRIZIONE del modello industriale di utilità dal titolo:
“Perfezionamenti nei carrelli cingolati a motore, per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano, di una carrozzina col disabile a bordo”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato tratta dei perfezionamenti costruttivi e funzionali nei carrelli cingolati a motore per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano, di una carrozzina col disabile a bordo. In particolare i carrelli di cui trattasi sono del tipo illustrato schematicamente ed in elevazione laterale nella figura 1, che comprendono una coppia di cingoli A paralleli, motorizzati, con l’estremità posteriore Al inclinata verso l’alto a guisa di una slitta e montati sui fianchi di un telaio D piatto e di dimensioni tali da poter essere agevolmente inserito dalla parte posteriore, sotto alla carrozzina C da trasportare e che porta a bordo i mezzi di motorizzazione dei cingoli, l’accumulatore elettrico di alimentazione e che sull’estremità posteriore porta articolata trasversalmente in E ed agganciata in F, una stegola o timone di guida S, coi vari pulsanti di comando. A posizionamento avvenuto del carrello sotto alla carrozzina, si sgancia la stegola dai punti posteriori di ancoraggio F e la si fa oscillare sul fulcro E per avvicinarla posteriormente allo schienale della stessa carrozzina C e per fissarla a questo con degli appositi mezzi B di cui la stegola è dotata. In questa fase, dei bracci inferiori e laterali G della stegola, toccano le ruote posteriori della carrozzina. Successivamente l’operatore fa oscillare la stegola S all’indietro per riportarla nella normale posizione inclinata e di aggancio in F al telaio del carrello cingolato, ed in questa fase la carrozzina che è saldamente ancorata alla stegola e le cui ruote posteriori appoggiano contro i bracci G, viene sollevata dal suolo e risulta nella condizione adatta per il trasporto lungo le scale per mezzo del carrello cingolato che potrà essere azionato con marcia in avanti od all’indietro a seconda che si debbano rispettivamente scendere o salire le scale. Per agevolare la detta operazione di sollevamento della carrozzina, anche quando questa è del tipo a motore, quindi di per se molto pesante e/o quando porta un disabile particolarmente pesante od anche quando l’operatore ha poca forza fisica, il brevetto italiano per modello di utilità n. 1.299.833 a nome della stessa richiedente, insegna che ad un punto medio-basso e posteriore H della stegola S del carrello, può essere articolata trasversalmente l’estremità di una leva L che a riposo è orientata verso l’alto ed è tenuta abbattuta sulla stegola stessa da mezzi elastici e che all’occorrenza può essere ruotata verso il basso e portata in una posizione stabile e tale da formare con la parte superiore della stegola medesima, un angolo ottuso, come illustrato nella figura 1. Dopo aver vincolato la carrozzina alla stegola con gli appositi mezzi di dotazione, l’operatore afferra con le mani la sommità della stegola ed appoggia un piede sull’estremità a sbalzo della detta leva, caricandola verso il basso col peso del proprio corpo, così da far oscillare verso il basso la stegola e da sollevare la carrozzina con minimo sforzo, come illustrato con segno continuo e con segno a trattini nella figura 1. Per il trasporto di carrozzine particolarmente pesanti e/o con ruote posteriori di piccolo diametro, nello stesso brevetto di cui sopra era anche prevista la possibilità di ancorare ai bracci laterali ed inferiori G della stegola, delle piccole pedane P d’acciaio, sulle quali far salire ed appoggiare le ruote posteriori della carrozzina C.
Nel corso della pratica attuazione e nell’uso di un carrello cingolato coi detti perfezionamenti, si sono riscontrate le seguenti problematiche. Nella fase di sollevamento della stegola con la carrozzina, per mezzo della detta leva L sulla quale l’utente caricava il peso del proprio corpo, quando tale leva giungeva a toccare il suolo, la stessa leva veniva per reazione spinta verso la posizione alta di riposo, in quanto non era dotata di un posizionamento in uso di tipo stabile ed irreversibile. A causa di questo inconveniente, il baricentro della carrozzina fissata alla stegola poteva uscire dall’ingombro in pianta del carrello e quest’ultimo poteva rovesciarsi all’indietro, con le conseguenze intuibili. Il trovato intende ovviare a questo inconveniente prevedendo dei mezzi di blocco per rendere stabile ed accidentalmente irreversibile il posizionamento in uso della detta leva, in modo che questa possa fungere da appoggio di sicurezza al suolo quando la stegola viene sollevata per l’aggancio all’ancoraggio posteriore del telaio del carrello. Per riportare la detta leva nella posizione sollevata di riposo contro la stegola, l’operatore deve eseguire una vera e propria operazione di neutralizzazione dei detti mezzi di blocco.
Un altro inconveniente riscontrato nella tecnica anteriore dianzi detta, era rappresentato dal fatto che anche quando ai bracci laterali ed inferiori G della stegola venivano associate delle piccole pedane P sulle quali far salire ed appoggiare le ruote posteriori della carrozzina, quando quest’ultima era di peso molto elevato e/o portava a bordo una persona di peso notevole, tutto il peso si scaricava nei pochi punti delle ruote posteriori che erano a contatto con le pedane e ciò poteva determinare deformazioni permanenti nelle stesse ruote e/o nei relativi supporti. Con le pedane di tipo noto era inoltre possibile caricare una tipologia limitata di carrozzine. Il trovato intende ovviare a questo inconveniente, allungando le pedane in modo che su di esse possano appoggiare tutte le ruote delle carrozzine, sia quelle posteriori che quelle anteriori, in modo da distribuire su tutte le ruote le sollecitazioni che derivano dal peso proprio della carrozzina e dal peso della persona trasportata. Con queste pedane è stato possibile caricare carrozzine molto pesanti, anche molto ingombranti e di tipologie anche molto diverse ed in questi casi, per aumentare la stabilità del carrello che per ragioni di economicità viene prodotto con una lunghezza fissa dei cingoli, sul fronte anteriore dello stesso carrello viene disposta girevole almeno una coppia di ruote gommate di adatto diametro, che per mezzo di una trasmissione positiva derivano il moto dall’asse anteriore motorizzato dello stesso carrello, in modo da ruotare nello stesso senso ed alla stessa velocità dei cingoli, così da realizzare un vero e proprio prolungamento dell’azione dei cingoli stessi.
Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione fatta con riferimento alle figure delle cinque tavole allegate di disegno, in cui, oltre alla già considerata figura 1 si rileva che:
- Le figg. 2 e 3 sono viste in prospettiva della detta leva ausiliaria per il sollevamento agevolato della stegola con la carrozzina a bordo, ripresa rispettivamente in una posizione intermedia ed in quella d’uso;
- Le figg. 4 e 5 illustrano in prospettiva un carrello cingolato con le pedane dell’ultima generazione nella esecuzione composita e rispettivamente nella condizione di carico della carrozzina ed a carrozzina caricata e sollevata;
- Le figg. 6 e 7 illustrano in prospettiva uno dei due elementi della pedana di cui alle figure 4 e 5, rispettivamente secondo una vista dal basso e nella fase di applicazione o rimozione di uno degli scivoli di estremità che consentono le operazioni di carico e scarico della carrozzina;
- La fig. 8 è una vista in pianta dall’alto dell’estremità anteriore del carrello con gli elementi di pedana e con le ruote gemellali anteriori e motorizzate di prolungamento dell’azione dei cingoli, come dalle figure 4 e 5;
- La fig. 9 illustra in prospettiva una parte di un carrello cingolato del tipo di cui trattasi, predisposto per il supporto di un’unica paletta di carico in alternativa alle pedane di cui alle figure precedenti;
- La fig. 10 è una vista in prospettiva dal basso della paletta di carico per il carrello come dalla figura 9;
- La fig. 11 illustra in prospettiva il carrello con la paletta come dalla figura 10, montata in opera e nella posizione sollevata di trasporto della carrozzina.
Nelle figure 2 e 3, con L è indicata la leva tubolare e con forma ad U che con proprie forcelle d’estremità 1, 1 è fulcrata in H ad orecchiette 2, 2’ con profilo a gradini solidali a staffe 3, 3’ che per mezzo di viti possono essere fissate nella posizione più adatta e posteriore dei montanti della stegola S del carrello cingolato. Ad una delle dette orecchiette e ad un ramo della leva L è ancorata una molla 4 che mantiene stabilmente la stessa leva nella posizione sollevata di ingombro ridotto che la vede orientata verso l’alto ed abbattuta posteriormente sulla stegola, o nella posizione bassa di lavoro che la vede orientata verso il basso e formare con la stessa stegola un angolo ottuso, mentre le forcelle d’estremità della leva appoggiano contro i gradini dei battuta delle dette orecchiette 2, 2’. In questa fase, la molla 4 ha oltrepassato l’asse ideale trasversale che contiene il fulcro H, in modo che le forcelle d’estremità della leva risultano spinte dalla stessa molla 4 contro le battute di arresto delle orecchiette 2, 2’. Poiché questa condizione si è dimostrata insufficiente ad evitare che nella fase di sollevamento all’indietro della stegola S con la carrozzina fissata anteriormente, la leva L ritornasse verso l’alto per interferenza col suolo, il trovato prevede un dispositivo per bloccare stabilmente la stessa leva L nella posizione d’uso. Secondo il trovato, ad una delle staffe 3, 3’ ad esempio a quella che non porta la molla 4, viene fulcrata trasversalmente in 5, al di sotto del fulcro H, l’estremità di una leva piatta 6 posta di costa sul fianco interno del vicino ramo della leva L e che sull’altra estremità porta fissata trasversalmente una piccola impugnatura formata da un pemetto trasversale 7 con un pomello 107. In corrispondenza di questa stessa estremità la leva 6 porta longitudinalmente una piccola asola 8 a forma di L, col tratto di piede 108 rivolto verso il fulcro 5 ed orientato verso l’alto. L’asola 8 scorre nella gola anulare di un perno 9 fissato sul fianco interno del vicino ramo della leva L. Quando la leva L è nella posizione di riposo, orientata verso l’alto ed abbattuta posteriormente sulla stegola S, il perno 9 coopera col tratto longitudinale dell’asola 8. Viceversa, quando la leva L viene ruotata verso il basso e portata nella posizione d’uso, il perno 9 scorre nel tratto longitudinale dell’asola 8 e quando le forcelle d’estremità 1, 1’ della stessa leva giungono in battuta contro gli arresti delle orecchiette 2, 2’, il detto perno 9 si dispone sull’estremità dell’asola 8 che è provvista dell’estensione di piede 108. Agendo sulla impugnatura 7, 107, l’operatore spinge la leva 6 verso il basso, in modo da inserire il piede 108 dell’asola nella gola del perno 9. In queste condizioni la leva L risulta impedita nel movimento di rotazione verso l’alto, in quanto ogni sollecitazione in tal senso porterebbe il perno 9 sempre più ad inserirsi nel piede 108 dell’asola 8 e la leva 6 fungerebbe da diagonale di blocco. In queste condizioni, la leva L può essere caricata col peso dell’operatore e quando tale leva giunge a contato col suolo, questa rimane stabilmente nella posizione d’uso e funge da valido mezzo di fine corsa e da stabilizzatore per arrestare la stegola S nella posizione sollevata di aggancio al telaio del carrello, impedendo ogni movimento improprio al carrello stesso, come per contro poteva avvenire nella tecnica anteriore. Per riportare la leva L nella posizione alta di riposo, è necessario effettuare una operazione inversa di sblocco della leva 6, tirando tale leva verso l’alto attraverso l’impugnatura 7, 107, in modo da portare la gola del perno 9 ad uscire dal piede 108 dell’asola 8 ed a tornare sul tratto longitudinale della stessa asola. Resta inteso che, occorrendo, la leva 6 potrà essere corredata di un microinterruttore o sensore per rilevare e per eventualmente segnalare a scopo di sicurezza, attraverso altri adatti mezzi ai quali è collegato, la corretta esecuzione o meno delle dette operazioni di blocco o sblocco della stessa leva 6, che in tal caso potrà essere realizzata in parte con forma tubolare per fungere da scatola di contenimento parziale del detto micro e per contenere i fili elettrici che collegano lo stesso micro alle altre parti del circuito elettrico di segnalazione.
Per poter sollevare in modo razionale e sicuro qualsiasi tipo di carrozzina, anche con la interposizione delle lunghe pedane più avanti dette che aumentano la sollecitazione meccanica sui bracci di tubo G fissati lateralmente alla parte bassa della stegola S, il trovato prevede che questi stessi bracci che prima avevano una conformazione ad S, con un solo punto di fissaggio al piede della stegola, vengano ora rinforzati nella resistenza alla flessione e vengano per questo scopo dotati di un secondo rispettivo ramo 10, 10’ di unione alla stegola S, così da assumere una conformazione in pianta sostanzialmente ad Y. Sulla parte orizzontale e più a sbalzo dei bracci G, vengono innestate le boccole d’estremità 11, 11 ’ di pedane 12, 12’ specularmente uguali, poste sui fianchi esterni dei cingoli A del carrello, aventi, una lunghezza pressoché uguale od anche superiore a quella del carrello stesso e comprendenti un primo tratto 112, 112’ dritto od a forma di spezzata che si diparte dalle dette boccole 11, 11’, che si estende verso il basso con giusta inclinazione e che si collega al secondo e più lungo tratto orizzontale 212, 212’. Per contenere il più possibile il peso delle pedane di cui trattasi, senza per altro limitarne la resistenza meccanica, le stesse pedane vengono dotate di un rispettivo telaio portante inferiore 312, 312’ realizzato con un tubolare d’acciaio a sezione rettangolare, che col corto tratto inclinato d’estremità è saldato alle boccole 11, 11 ’ e sul quale è fissato per rivettatura o con altra adatta tecnica e con disposizione simmetrica, un piano d’appoggio di maggior larghezza destinato al contatto con le ruote della carrozzina, che completa le pedane e che è ad esempio realizzato con una lamiera di adatto spessore in lega d’alluminio, quindi di basso peso ma di alta resistenza, avente almeno la superficie superiore opportunamente ruvida, per cooperare senza slittamenti con le ruote della carrozzina. Il piano d’appoggio delle pedane è dotato di piccole sponde laterali rialzate 412, 412’, ottenute per piegatura della lamiera che forma lo stesso piano d’appoggio. A breve distanza dal tratto inclinato d’estremità del telaio inferiore 312, 312’, allo stesso telaio è fissata sul fianco interno rivolto verso il carrello, un’appendice 512 che porta i ganci 612, 612’ destinati all’ancoraggio ai bracci G del carrello, per trattenere le pedane saldamente in posizione. Con riferimento anche alle figure 6 e 7 si rileva che sull’estremità anteriore, il telaio inferiore 312, 312’ delle pedane porta in solido e perpendicolarmente un piccolo piede 13 realizzato ad esempio con un tratto di profilato tubolare saldato al detto telaio e chiuso inferiormente da un tappo di materiale sufficientemente morbido, ad esempio di una adatta materia plastica. Quando la stegola S è nella posizione sollevata come illustrato nella figura 4, il piede 13 delle pedane 12, 12’ appoggia sul suolo e le pedane stesse sono in posizione parallela ai cingoli ed opportunamente sollevate dal suolo. Per evitare movimenti relativi tra le pedane, soprattutto nella fase di carico e di scarico della carrozzina, dopo aver agganciato le stesse pedane ai bracci G, si provvede ad intercollegarle con l’estremità anteriore per mezzo di uno spuntone 14 ad esempio di tondino metallico, che con le proprie estremità rastremate 114 viene inserito in corrispondenti asole 115 di cui sono dotate delle appendici metalliche 15, 15’ a forma di C (vedi anche fig. 8) saldate sull’estremità anteriore del telaio 312, 312’ di ogni pedana. Lo spuntone 14 ha una lunghezza tale da esercitare sulle pedane una lieve spinta di allontanamento reciproco, in modo da renderle agganciate senza possibilità di oscillazioni relative ai bracci inferiori G della stegola S. Per agevolare le manovre di carico e scarico della carrozzina sulle e dalle pedane 12, 12’, che come già detto sono sollevate dal suolo, sulle estremità anteriori dei telai 312, 312’ sono fissati dei robusti passanti d’acciaio 16, 16’ ai quali poter agganciare (fig. 7) le appendici piegate d’estremità 117 di scivoli 17, 17’ realizzati con la stessa lamiera in lega d’alluminio che forma la copertura superiore delle pedane e che come illustrato nella figura 4, realizzano dei piani inclinati sui quali è possibile far scorrere la carrozzina nelle dette fasi di carico e scarico sulle e dalle stesse pedane. Quando non sono più utili, per consentire la libera movimentazione del carrello con la carrozzina a bordo, gli scivoli 17, 17’ vengono rimossi dai passanti 16, 16’ e vengono ad esempio appoggiati capovolti sul tratto intermedio e di minor larghezza delle pedane 12, 12’, in modo da risultare posizionati tra le ruote posteriori e quelle anteriori della carrozzina da trasportare (vedi figura 4) e da poter essere prontamente disponibili per ogni uso successivo. Dalla figura 6 si rileva anche che quando le pedane vengono rimosse dal carrello per poter stivare il tutto in poco spazio, lo spuntone 14 può essere vantaggiosamente fissato a scatto in morsetti elastici 18 posti inferiormente alla copertura di una delle due pedane 12, lateralmente al relativo telaio 312.
Per poter trasportare carrozzine di tipo particolare, la figura 5 illustra come la stegola o timone S possa essere all’occorrenza dotata di una slitta longitudinale 19 a posizionamento regolabile, sulla quale sono montati sempre con possibilità di regolazione e di adattamento alle diverse necessità, un appoggio 20 per lo schienale della carrozzina, ed un poggiatesta 21 per la persona che è seduta sulla stessa carrozzina. Il manubrio 22 della stegola può essere di tipo rialzato, con manopole eventualmente orientate in avanti. Resta comunque inteso che per il trasporto di carrozzine di tipo particolare, dotate ad esempio di schienali reclinabili, con ruote posteriori di piccolo diametro, con strutture poco resistenti e con dimensioni strutturali tali da creare interferenza con la base del carrello e/o col timone, oppure la cui distanza tra le ruote è superiore alla stessa base del carrello, saranno previste pedane e/o timoni con differenti strutture e sistemi di aggancio per meglio adattarsi alle caratteristiche strutturali delle stesse carrozzine. Per soddisfare queste diverse esigenze, al posto delle pedane descritte in precedenza può essere impiegata un’unica paletta di carico associabile al carrello con una soluzione dedicata, come a seguito illustrato con riferimento alle figure da 9 a 11. La paletta di carico 23 illustrata nelle figure 10 ed 11 è realizzata con lamiera di adatto spessore in lega d’alluminio, con almeno la superficie superiore irruvidita e comprende due guide laterali 123, 123’ sulle quali possono scorrere in appoggio le ruote della carrozzina, che sono dotate di ampie sponde laterali di contenimento 223, 223’ e che sono intercollegate da una parte intermedia bombata 323 con un rialzo di estremità 423 sul quale è ricavata una coppia di fori 24. Sulla parte anteriore della paletta di carico 23 è fissato inferiormente un telaio di rinforzo 25 in profilato tubolare d’acciaio, con pianta ad U, che interessa la stessa struttura sia sul lato anteriore che in parte sui fianchi e su questo telaio sono fissati inferiormente i piedi 26 d’appoggio al suolo ed anteriormente sono fissati i passanti 27, 27’ per l’aggancio degli scivoli 28, 28’ analoghi a quelli 17, 17’ della soluzione precedente, che quando non vengono usati possono essere accatastati capovolti sulla detta parte mediana bombata 323, come illustrato nella figura 11. Sull’estremità posteriore della paletta di carico 23, alle sponde esterne del corto tratto inclinato delle guide 123, 123’, sono fissate le staffe d’estremità 129, 129’ di una robusta traversa 29 a forma di Omega, realizzata con profilato tubolare di acciaio e che sul ramo intermedio porta una coppia di ganci paralleli 30 aperti verso il basso e proiettati all’indietro. Dalle figure 9 ed 11 si rileva che il carrello destinato a portare la paletta di carico 23 dianzi detta, viene corredato sulla parte bassa della stegola S di una robusta traversina 31 ad esempio in tondino d’acciaio, che con le proprie estremità sporge opportunamente dai fianchi della stessa stegola alla quale è saldata, per potervi ancorare i ganci 30 della paletta 23 la quale viene poi fatta oscillare verso il basso fintanto che con la testa 423 della propria parte intermedia 323 la stessa paletta giunge a toccare un appoggio 31 solidale alla parte anteriore e bassa della stegola e dotato di una coppia di punte sporgenti 32 che impegnano i fori 24 della stessa testa 423 della paletta che risulta in questo modo saldamente vincolata al carrello fintanto che sarà caricata dal peso della carrozzina trasportata. Infatti, per togliere la paletta 23 dal carrello, occorre necessariamente eseguire i movimenti inversi a quelli di montaggio, ossia occorre far oscillare la paletta stessa verso l’alto per disimpegnarla dalle punte 32 e solo a questa condizione e possibile sganciare la medesima paletta dalla traversina 31.
Dalle figure 4, 5, 8 ed 11 appare evidente che per la necessità di trasportare carrozzine di grande peso e/o di notevole lunghezza e di avvalersi per questo di pedane 12, 12’ o di palette 23 di grande lunghezza, che oltrepassano la normale lunghezza dei cingoli A del carrello, per conferire maggiore stabilità al carrello stesso nella fase di marcia e per impedire interferenze col suolo delle parti trasportate, sarebbe necessario disporre di un carrello con cingoli di maggior lunghezza. Per evitare di dover disporre alla produzione di carrelli di diversa lunghezza, coi costi che questa condizione comporterebbe, il trovato prevede la possibilità di rendere un carrello tradizionale adatto per le nuove esigenze di trasporto, prowedendolo anteriormente, ad esempio in posizione mediana, di una coppia di ruote gommate 33 di diametro uguale, che quando il carrello marcia in piano appoggiano anch’esse sul piano, che sono montate girevoli su un asse sostenuto da una coppia di supporti 34 fissati sul fronte anteriore del telaio del carrello e che sono collegate per mezzo di una trasmissione rigida 35 ad esempio a pignoni e catene o pulegge dentate e cinghie dentate, all’albero anteriore 36 del carrello che è collegato alla motorizzazione schematicamente indicata nella figura 8 con 37, in modo da marciare nello stesso senso ed alla stessa velocità del fronte anteriore dei cingoli A, per realizzare una vera e propria estensione di questi componenti. Resta inteso che nell’ambito del trovato rientra anche la variante costruttiva, non illustrata nei disegni, che prevede al posto delle ruote 33 una puleggia dentata di adatto diametro, sulla quale viene rinviato almeno un corto cingolo simile a quelli A del carrello e rinviato con l’altra estremità su un’analoga puleggia dentata, calettata sull’albero di motorizzato 36 del carrello stesso, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo. Resta infine inteso che ai perfezionamenti come descritto, possono essere apportate tutte quelle piccole modifiche che conseguono pari utilità e che adottano lo stesso concetto innovativo, il tutto per altro senza uscire dai limiti di protezione del presente modello industriale, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Carrello cingolato a motore, per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano, di una carrozzina col disabile a bordo, di forma tale da poter essere posizionato longitudinalmente e dal di dietro, sotto alla carrozzina e dotato di una stegola o timone (S) che a comando può essere fatta oscillare trasversalmente sul telaio (D), per l’iniziale sollevamento e per il vincolo allo schienale della carrozzina da trasportare, che è dotata di bracci laterali (G) atti a sostenere la carrozzina stessa almeno per le ruote posteriori e che poi viene fatta oscillare all’indietro per il riaggancio al telaio del carrello, mentre la carrozzina viene sollevata dal suolo per effetto del vincolo alla stegola ed ai relativi supporti inferiori, carrello del tipo in cui ad un punto medio-basso posteriore della stegola è fissata in qualsiasi adatto modo una leva (L) che quando la stegola stessa è nella posizione sollevata di aggancio alla carrozzina è orientata verso il basso e con l’estremità libera è ad una distanza dal suolo tale per cui l’operatore può gravare su questa leva con un piede e col peso del proprio corpo, per agevolare la fase di oscillazione all’indietro della stegola e di sollevamento della carrozzina ed eventualmente anche per agevolare la fase inversa, caratterizzato dal fatto che sono previsti dei mezzi di blocco per rendere stabile la posizione attiva della detta leva (L), in modo che quando questa giunge a contatto del suolo, abbia ad arrestare il detto movimento di oscillazione ed a fungere da stabilizzatore di sicurezza per l’insieme del carrello con la carrozzina sollevata.
  2. 2) Carrello secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di blocco sono del tipo che richiedono l’intervento manuale su di essi dell’operatore, sia per la fase attiva di blocco che per quella passiva di sblocco della detta leva ausiliaria (L).
  3. 3) Carrello secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti mezzi di blocco comprendono una leva con funzione di diagonale (6), articolata con una estremità alla stegola e che in corrispondenza dell’altra estremità piatta, porta longitudinalmente un’asola (8) a forma di L avente il piede (108) rivolto verso la detta stegola e che scorre nella gola anulare di un perno (9) fisso lateralmente alla detta leva (L), il tutto in modo che quando tale leva è nella posizione attiva d’uso, il detto piede dell’asola giunga in corrispondenza del detto perno (9) e possa essere forzato a cooperare stabilmente con questo in seguito all’intervento manuale dell’operatore su una maniglia d’estremità (7, 107) della detta diagonale (6) che viene fatta oscillare in senso utile allo scopo, essendo previsto che in questa condizione, se la detta leva viene sollecitata verso la posizione alta di riposo, il detto perno (9) si inserisca sempre più nel detto piede (108) dell’asola, in modo da rendere impossibile il ritorno in alto della stessa leva, a meno che l’operatore non sottoponga la detta diagonale ad un movimento inverso a quello di blocco, per riportare il detto perno (9) a cooperare con la parte longitudinale della detta asola (8).
  4. 4) Carrello secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che alla detta diagonale di blocco (6) può essere associato un sensore o micro collegato ad un circuito elettrico di sicurezza utile per segnalare all’operatore l’esecuzione corretta o meno della dette operazioni di blocco e sblocco della leva (L) che consente di agevolare l’oscillazione all’indietro della stegola del carrello con associata la carrozzina da trasportare.
  5. 5) Carrello cingolato a motore, per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano, di una carrozzina col disabile a bordo, di forma tale da poter essere posizionato longitudinalmente e dal di dietro, sotto alla carrozzina e dotato di una stegola o timone (S) che a comando può essere fatta oscillare trasversalmente sul telaio del carrello, per l’iniziale sollevamento e per il vincolo allo schienale della carrozzina da trasportare, che è dotata di bracci laterali (G) atti a sostenere la carrozzina stessa almeno per le ruote posteriori e che poi viene fatta oscillare all’indietro per il riaggancio al telaio del carrello, mentre la carrozzina viene sollevata dal suolo per effetto del vincolo alla stegola ed ai relativi bracci inferiori (G), caratterizzato dal fatto che quando lo stesso carrello deve essere predisposto per il supporto di una carrozzina molto pesante e/od ingombrante e deve per questo essere dotato sulla parte inferiore della stegola di pedane, per meglio sostenere la stessa carrozzina, è previsto che tali pedane siano di dimensioni e forma tali da sostenere la carrozzina sia per le ruote posteriori che per quelle anteriori, in modo da mantenere distribuito su tutte le ruote il peso della carrozzina e della persona trasportata, anche nella condizione di vincolo al carrello di cui trattasi.
  6. 6) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 5), caratterizzato dal fatto che le pedane (12, 12’) associate alla parte inferiore della stegola (S), per il supporto della carrozzina, sono realizzate nella parte destinata al contatto con le ruote della carrozzina, con una lamiera di adatto spessore di un materiale resistente ma di basso peso, ad esempio di una lega d’alluminio, fissata in qualsiasi adatto modo su un robusto telaio portante inferiore, ad esempio d’acciaio, predisposto con una estremità per il fissaggio amovibile alla stegola (S) e dotato sull’altra estremità di piedini (13) per l’appoggio al suolo nella fase di carico e scarico della carrozzina e dotato su questa stessa estremità di passanti (16, 16’) ai quali poter ancorare i ganci d’estremità di piccoli scivoli (17, 17’) che appoggiano sul suolo per agevolare la detta fase di carico e scarico della carrozzina.
  7. 7) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 6), caratterizzato dal fatto che quando le pedane (12, 12’) debbono essere vincolate ai bracci laterali ed inferiori (G) della stegola (S), per mezzo di rispettive boccole (11, 11’) tali boccole sono fissate alla estremità posteriore del telaio inferiore (312, 312’) delle stesse pedane, ed i detti bracci laterali (G) della stegola sono collegati alla base della stegola stessa con un rispettivo secondo ramo (10, 10’), in modo da assumere una forma in pianta sostanzialmente ad Y e da risultare maggiormente resistenti alle sollecitazioni meccaniche, essendo il detto telaio inferiore delle pedane, provvisto a giusta distanza dalle dette boccole, di appendici (512) rivolte verso il carrello ed alle quali sono solidali i ganci (612, 612’) di ancoraggio ai detti bracci laterali (G) della stegola, per mantenere saldamente vincolate a sbalzo su questi le stesse pedane (12, 12’).
  8. 8) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 6), caratterizzato dal fatto che sull’estremità anteriore del telaio (312, 312’) di irrigidimento delle pedane (12, 12’) sono fissate delle appendici asolate (15, 15’, 115) alle quali è possibile ancorare le estremità rastremate di uno spuntone (14) che impedisce movimenti relativi indesiderati tra le stesse pedane e le mantiene nella corretta posizione d’uso.
  9. 9) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 8), caratterizzato dal fatto che quando le pedane (12, 12’) vengono rimosse dal carrello per poter stivare il tutto in poco spazio, il detto spuntone (14) può essere vantaggiosamente fissato a scatto in morsetti elastici (18) posti inferiormente alla copertura di una delle dette , pedane (12), lateralmente al relativo telaio di rinforzo (312).
  10. 10) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 6), caratterizzato dal fatto che gli scivoli (17, 17’) hanno una larghezza superiore a quella del tratto intermedio delle pedane (12, 12’), in modo che quando la carrozzina è stata caricata sulle stesse pedane, i detti scivoli possono essere rimossi dai relativi passanti (16, 16’) è possono essere appoggiati rovesciati sul detto tratto intermedio delle pedane, per viaggiare a bordo del carrello e per poter essere prontamente utilizzati in qualsiasi momento.
  11. 11) Carrello cingolato a motore, come dalla rivendicazione 5), caratterizzato dal fatto che per il trasporto di carrozzine particolarmente pesanti, può essere previsto l’uso di un’unica paletta di carico (23) realizzata con lamiera di adatto spessore in lega d’alluminio, comprendente due guide laterali (123, 123’) sulle quali possono scorrere in appoggio le ruote della carrozzina, che sono dotate di ampie sponde laterali di contenimento esterno (223, 223’) e che sono intercollegate da una parte intermedia bombata (323) con un rialzo d’estremità (423) sul quale è ricavata una coppia di fori (24) od altra adatta sede, essendo sulla parte anteriore della paletta di carico (23) fissato inferiormente un telaio di rinforzo (25) in profilato tubolare di acciaio, ad esempio con pianta ad U, in modo da interessare la stessa struttura sia sul lato anteriore che in parte sui fianchi e su questo telaio essendo fissati inferiormente dei piedi (26) di appoggio al suolo ed anteriormente essendo fissati i passanti (27, 27’) per l’aggancio degli scivoli (28, 28’) che quando non vengono usati per la fase di carico o scarico della carrozzina, possono essere impilati capovolti sulla detta parte mediana bombata (323), essendo sull’estremità posteriore della stessa paletta (23), alle sponde esterne del corto tratto inclinato delle sue guide (123, 123’), fissate le staffe d’estremità (129, 129’) di una robusta traversa (29) a forma di Omega, realizzata con profilato tubolare d’acciaio, che sul ramo intermedio porta una coppia di ganci paralleli (30) aperti verso il basso e proiettati all’indietro.
  12. 12) Carrello cingolato a motore secondo la rivendicazione 11), caratterizzato dal fatto che quando è destinato a portare la detta paletta di carico (23), la parte bassa della sua stegola (S) viene corredata di una robusta traversina (31) ad esempio in tondino di acciaio, che con le proprie estremità sporge opportunamente dai fianchi della stessa stegola alla è ad esempio saldata, per poter ancorare a tali estremità sporgenti i detti ganci posteriori (30) della paletta (23) la quale viene poi fatta oscillare verso il basso fintanto che con la testa (423) della propria parte intermedia e bombata (323) la stessa paletta giunge su un appoggio (31) solidale alla parte anteriore e bassa della stegola e dotato di una coppia di punte sporgenti (32) che impegnano i detti fori (24) della stessa testa (423) della paletta, che risulta in questo modo saldamente vincolata al carrello fintanto che sarà caricata dal peso della carrozzina trasportata.
  13. 13) Carrello cingolato a motore, come da una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno la superficie superiore delle pedane (12, 12’), della paletta di carico (23) e dei relativi scivoli, è opportunamente ruvida per una cooperazione con elevato coefficiente di attrito con le ruote della carrozzina.
  14. 14) Carrello cingolato a motore, caratterizzato dal fatto che per la necessità di trasportare carrozzine di grande peso e di notevole lunghezza e di avvalersi per questo di pedane (12, 12’) o di palette di carico (23) come dalle rivendicazioni precedenti, di lunghezza notevole, fino ad oltrepassare la normale lunghezza dei cingoli (A) dello stesso carrello, per conferire maggiore stabilità al carrello medesimo nella fase di marcia e per impedire interferenze col suolo delle parti trasportate, il carrello viene provvisto anteriormente, ad esempio in posizione mediana, di una coppia di ruote gommate (33) di diametro uguale, che quando il carrello marcia in piano appoggiano anch’esse sul piano, che sono montate girevoli su un asse sostenuto da supporti (34) fissati sul fronte anteriore del telaio del carrello e che sono collegat e per mezzo di una trasmissione rigida (35) ad esempio a pignoni e catene o pulegge dentate e cinghie dentate, all’albero anteriore e motorizzato (36) dello stesso carrello, in modo che le dette ruote marcino nello stesso senso ed alla stessa velocità del fronte anteriore dei cingoli (A), per realizzare una vera e propria estensione di questi componenti del carrello.
  15. 15) Carrello cingoiato a motore, come dalla rivendicazione 14), caratterizzato dal fatto che pre vede al posto delle dette ruote (33) almeno una puleggia dentata di adatto diametro, sulla quale viene rinviato almeno un corto cingolo simile a quelli (A) del carréllo e rinviato con l’altra estremità su un’analoga puleggia dentata, calettata sull’ albero anteriore motorizzato (36) dello stesso carrello, 16) Carrello cingolato a motore, come da una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che per poter trasportare carrozzine di tipo particolare, la stegola (S) può essere all’occorrenza dotata di una slitta longitudinaie (19) a pc sizionamento regolabile, sulla quale sono montati sempre con possibilità di regolazione e di adattamento alle diverse necessità, un appoggio (20) per lo schienale della carrozzina, ed un poggiatesta (21) per la persona che è seduta sulla stessa carrozzina, essendo altresì previsto che il manubrio (22) della stessa stegola possa essere i tipo rialzato, con manopole eventualmente orientate in avanti, 17) Perfezionamenti nei carrelli cingolati a motore, per il trasporto assistito lungo le scale ed in piano, di una carrozzina col disabile a bordo, realizzati in tutto o sostanzialment e come descritto, come illustrato nelle figure delle cinque tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti,
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