ITBO20030050U1 - "apparato per controllare a distanza l'uso di una bicicletta da parte di un bambino" - Google Patents

Description

DESCRIZIONE del modello industriale di utilità dal titolo:

“Apparato per controllare a distanza l’uso di una bicicletta da parte di un bambino”

TESTO DELTA DESCRIZIONE

Il trovato concerne un apparato per governare a distanza l’uso di una bicicletta da parte di un bambino, in modo da evitare che il bambino stesso si allontani eccessivamente dalla portata visiva di chi lo controlla, per poterlo all’occorrenza fermare in caso di pericolo ed, eventualmente, per poterlo aiutare in caso di bisogno.

Lo stato dell’arte nota non insegna come poter risolvere questo problema. Scopo del trovato è la soluzione di questo stesso problema, con una soluzione di facile realizzazione e di elevata affidabilità tecnologica, di costo limitato e proponibile sul mercato anche sotto forma di Kit per il montaggio da parte dell’utente su biciclette di caratteristiche diverse e con ruote anche di diverso diametro tra quelle ovviamente destinate alle biciclette per bambini.

Per risolvere il problema sopraddetto, il trovato propone di collocare sulla bicicletta per bambini, un dispositivo elettromagnetico collegato preferibilmente alla ruota posteriore della stessa bicicletta, che con un comando a distanza, generato da un telecomando posto nelle mani del genitore o di chi controlla a distanza il bambino, può funzionare da frizione o da freno elettromagnetico, in modo da poter rallentare o fermare la corsa della bicicletta.

Secondo una esecuzione ulteriormente evoluta, il detto dispositivo elettromagnetico può essere tale da poter essere predisposto, attraverso il telecomando, per funzionare anche come motore, per aiutare il bambino in determinate situazioni di necessità. Il dispositivo elettromagnetico può essere vantaggiosamente costituito da un piccolo generatore elcttnco, ad esempio in corrente continua, collegato ad una interfaccia di comando predisposta per poter dialogare con un telecomando attraverso un radioricetrasmettitore e con l’ alimentazione fornita da una batteria elettrica collegata in tampone allo stesso generatore. La batteria può essere di piccola capacità se il generatore elettrico viene usato solo come frizione o freno elettromagnetico, mentre può essere di capacità superiore se aH’occorrenza deve poter alimentare il generatore elettrico che allo scopo viene predisposto attraverso l’interfaccia per funzionare come motore.

Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione fatta con riferimento alle figure delle due tavole allegate di disegno, in cui:

La fig. 1 illustra in prospettiva una bicicletta per bambino con l’apparato di cui trattasi secondo una prima forma di installazione sulla stessa bicicletta;

- La fig. 2 è una vista dall’alto della ruota posteriore della bicicletta di figura 1 con l’apparato secondo il trovato ed illustra uno schema a blocchi del circuito di comando e di governo dello stesso apparato;

La fig. 3 ò una vista frontale della ruota posteriore di una bicicletta col dispositivo secondo un’altra forma di installazione.

Nelle figure, con B è indicata una bicicletta per bambini la cui ruota posteriore R viene collegata cinematicamente ad un dispositivo elettromagnetico e rotante 1, fisso al telaio T della stessa bicicletta e tale da poter fungere almeno da frizione o da freno. Il dispositivo elettromagnetico 1 è di preferenza costituito da un generatore elettrico, preferibilmente in corrente continua, che secondo una possibile forma evoluta di realizzazione del trovato è tale da poter fungere alternativamente da motore.

Nell’esempio di cui alle figure 1 e 2, per consentire l’adattamento dell’apparato a biciclette di diverso tipo, il dispositivo 1 è ad esempio montato lateralmente su una struttura 2 di tipo composito, ad esempio a forma di arco, dotata sui bracci laterali, con articolazioni 102 per la parziale apertura, di asole e fori coi quali può essere fissata alle estremità del mozzo M della ruota posteriore, sfruttando i dadi di dotazione e che è a sua volta dotata di mezzi 202 per il fissaggio al telaio T della stessa bicicletta, in modo che la detta struttura 2 rimanga stabilmente fissa al medesimo telaio. All’albero del dispositivo 1 è collegato un rullo 3 che può essere sostenuto girevolmente dalla struttura 2 e che ha una forma cilindrica, con generatrice concava verso l’esterno e la cui superficie laterale è dentata o ruvida, in modo da cooperare a frizione ed in condizioni di volvenza col battistrada del pneumatico della ruota R, per realizzare un collegamento rotatorio positivo con la stessa ruota, come già insegna la tecnica nota in taluni sistemi di propulsione a motore per biciclette. Il rullo 3 può essere in metallo od in adatta materia plastica e per ragioni di sicurezza può essere protetto da un piccolo carter fisso sulla struttura 2, non illustrato in quanto intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.

L’apparato secondo il trovato comprende un box 4 aH’intemo del quale è collocata una unità elettronica 5 di commutazione dello stato operativo del dispositivo 1 ed è montata una batteria elettrica 6 collegata ad esempio in tampone con lo stesso dispositivo 1 (vedi oltre) ed eventualmente servita da mezzi non illustrati che ne consentono la ricarica attraverso la rete elettrica, quando la bicicletta è a riposo. Se il dispositivo 1 deve fungere solo da frizione o freno elettromagnetico, la batteria 6 può essere di piccola capacità ed il box 4 può ad esempio essere fissato sullo stesso braccio della struttura 2 che porta il dispositivo 1. Nel box 4 è infine alloggiato un radioricetrasmettitore 7 con la relativa antenna 107, alimentato dalla batteria 6 e predisposto al governo dell’unità di commutazione 5, come più avanti descritto. Se invece il dispositivo 1 deve fungere anche da propulsore, la batteria 6 sarà di capacità sufficientemente ampia e tutto il box 4 potrà essere predisposto ad esempio per il fissaggio sul portapacchi posteriore P della bicicletta, come illustrato nella figura 1 . Nel box 4 potranno infine essere alloggiati dei mezzi noti, a funzionamento manuale e/od automatico, per economizzare il consumo della batteria 6.

Completa l’apparato secondo il trovato, un telecomando 8 in radiofrequenza, comprendente un piccolo radioricetrasmettitore che attraverso la propria antenna 108 è in grado di dialogare col gruppo 7 posto nel box 4, ad esempio in un raggio d’azione compreso all’incirca nei cinquanta metri. 11 telecomando 8 è dotato di una propria pila di alimentazione 9, eventualmente ricaricabile con quella 6, è dotato di un LED luminoso 10 che ne segnala il corretto funzionamento o meno, è dotato di un avvisatore acustico 1 1 che si attiva automaticamente quando il gruppo 7 esce dalla portata del telecomando ed è dotato di uno o più canali con relativi pulsanti di azionamento 12, per poter comandare l’apparato nei modi diversi, come a seguito ipotizzati. 11 telecomando 8 può infine essere dotato di un interruttore ON-OFF non illustrato e/o di tutti quei mezzi noti che consentono di economizzare il consumo della pila 9.

Una prima ipotesi di funzionamento dell’apparato descritto è la seguente. Normalmente il dispositivo 1 è diseccitato e/o scollegato e quindi in condizioni completamente folli, in modo da non rallentare minimamente lo sforzo che il bambino esercita sulla bicicletta. Se il bambino si allontana eccessivamente, attraverso i comandi 12 del telecomando 8 è possibile far funzionare il dispositivo 1 come generatore e collegarlo ad un carico di adatta impedenza, in modo che questo rallenti la corsa propria e quella della bicicletta, con l’ intensità voluta, per rallentare o fermare la bicicletta medesima, ovviamente con una opportuna rampa di decelerazione per non far cadere il bambino. In questa fase, il dispositivo 1 produce corrente che può essere impiegata per ricaricare la batteria 6.

Secondo un’altra ipotesi, il dispositivo 1 è normalmente in una condizione tale da generare un minimo di tensione e di corrente necessari ad esempio per mantenere carica la batteria 6 e per risvegliare l’apparato dalla condizione di attesa nella quale si dispone dopo un determinato tempo di non impiego. La resistenza che il dispositivo 1 trasmette alla bicicletta è minima, paragonabile ad esempio a quella che oppone una dinamo per biciclette quando è in cooperazione con la ruota per generare la corrente necessaria all’attivazione delle luci della stessa bicicletta.

Una ulteriore ipotesi di impiego dell’apparato prevede una qualsiasi delle ipotesi fatte in precedenza, con in più la possibilità di attivare il dispositivo 1 attraverso uno dei comandi 12 del telecomando 8, in modo tale che questo abbia a fungere da motore, per prelevare energia elettrica dalla batteria 6 e trasformarla in lavoro meccanico che promuove l’avanzamento della bicicletta se ad esempio il bambino è su un percorso in salita, se è in una situazione difficile, se è particolarmente stanco o per altre necessità e scopi.

La figura 3 illustra un’altra ipotesi di installazione dell’apparato sulla bicicletta, che prevede la predisposizione di appositi mezzi sul mozzo posteriore della bicicletta stessa, per il collegamento cinematico di questo col dispositivo 1. Su una estremità della parte girevole MI del mozzo M, che porta il pignone a scatto libero, con la catena di propulsione A, è calettata una piccola puleggia dentata 13 od un mezzo equivalente, che attraverso una cinghia dentata od altro mezzo 14 è collegata cinematicamente ad una piccola puleggia dentata 15 od altro mezzo calettato sull’albero del dispositivo 1 , che attraverso la propria staffa 101 è predisposto per il fissaggio sul telaio T della bicicletta, anche in modo da consentire la eventuale messa in opera delle ruotine ausiliario di stabilizzazione ed anticaduta R’, come indicato con segno a trattini. Completano l’apparato anche in questa versione, le stesse parti da 4 a 12 descritte per la soluzione di cui alle figure 1 e 2.

Resta inteso che all’apparato come descritto, possono essere apportate altre piccole modifiche, ad esempio relative al modo di vincolo del dispositivo 1 al telaio della bicicletta o relative al collegamento cinematico dello stesso dispositivo 1 alla ruota della medesima bicicletta. Nell’ipotesi di realizzazione considerata nelle figure 1 e 2 del presente esposto, l’apparato può essere predisposto in forma di Kit, in quanto facilmente montabile dallo stesso utente su biciclette di qualsiasi tipo. E’ evidente invece che se l’apparato viene predisposto all’origine su una bicicletta, il dispositivo 1 può essere fissato in un qualsiasi punto del telaio T e può essere collegato alla ruota R della bicicletta in qualsiasi modo adatto, ad esempio come nell’ipotesi di figura 3. Altre varianti possono riferirsi all’impiego di un dispositivo 1 anche con funzioni tachimetriche e nella predisposizione di mezzi in grado di limitare automaticamente la velocità della bicicletta quando questa supera determinati limiti eventualmente programmabili dall’utente. Queste e tutte quelle piccole modifiche che conseguono pari utilità e che adottano lo stesso concetto innovativo, non esulano dai limiti di protezione del presente modello industriale, come sopra esposto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitati vi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Apparato per controllare a distanza l’uso di una bicicletta (B) da parte di un bambino, caratterizzato dal comprendere montato sul telaio della stessa bicicletta un dispositivo elettromagnetico rotante (1), collegato cinematicamente ad una delle ruote della bicicletta medesima, preferibilmente alla ruota posteriore (R) e dal comprendere una interfaccia di commutazione (5), una battona elettrica di alimentazione (6) ed un gruppo radioricetrasmettitore (7) che attraverso la propna antenna (107) può dialogare a distanza con un telecomando (8) posto nelle mani del genitore o di chi controlla a distanza il bambino, ed attraverso il quale telecomando, il detto dispositivo elettromagnetico (1 ) può all’occorrenza essere fatto funzionare da frizione o da freno, rispettivamente per rallentare o fermare la corsa della bicicletta quando il bambino tende ad allontanarsi eccessivamente e/o si avvicina a situazioni di pericolo.
2. 2) Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il detto dispositivo elettromagnetico (1) ò costituito da un freno o da una frizione elettromagnetica.
3. 3) Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il detto dispositivo elettromagnetico (1) è costituito da un generatore elettrico, preferibilmente in corrente continua, che nel funzionamento come frizione o freno viene collegato ad impedenze elettriche di valore adeguato e che può essere impiegato per la ricarica delle batterie (6) collegate in tampone.
4. 4) Apparato secondo la rivendicazione 3), in cui il generatore elettrico ( 1 ) in corrente continua, è tale da poter alternativamente funzionare come motore, essendo in tal caso le batterie (6) di capacità adeguata ed essendo collocate unitamente agli altri mezzi (5, 7, 107) che compongono la parte dello stesso apparato associata alla bicicletta, in un box (4) predisposto ad esempio per la collocazione sul portapacchi posteriore della stessa bicicletta.
5. 5) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, in cui nel box (4) associato alla bicicletta possono essere previsti dei mezzi anche a funzionamento automatico, per economizzare il consumo della batteria (6).
6. 6) Apparato secondo la rivendicazione 1 ), in cui il dispositivo elettromagnetico (1) è montato su una struttura di supporto (2) predisposta in qualsiasi modo tale da poter essere facilmente fissata al telaio (T) della bicicletta, anche direttamente dall’utente e su tale struttura e sull’albero del detto generatore ( 1 ) è montato girevole un rullo cilindrico (3), con generatrice concava verso l’esterno e con superficie ad alto coefficiente di attrito, che coopera a frizione ed in modo volvente con la ruota posteriore (R) della bicicletta, in modo da collegare cinematicamente tale ruota col detto generatore (1).
7. 7) Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui il dispositivo elettromagnetico (1) è fissato con una propria staffa (101 ) sul telaio (T) della bicicletta e porta calettato sul proprio albero una piccola puleggia dentata od altro mezzo (15) che attraverso una cinghia dentata (14) od un mezzo equivalente è collegata ad una puleggia dentata od altro mezzo (13) calettata su una estremità della parte girevole (MI) del mozzo (M) della ruota posteriore della stessa bicicletta.
8. 8) Apparato secondo la rivendicazione 1 ), in cui il telecomando (8) comprende un piccolo gruppo radioricetrasmettitore che attraverso la propria antenna (108) è in grado di dialogare col radioricetrasmettitore (7) posto nel box (4) associato alla bicicletta, entro un raggio d’azione prestabilito, essendo lo stesso telecomando dotato di una propria pila di alimentazione (9) eventualmente ricancabile con la batteria (6) associata alla bicicletta, essendo eventualmente dotato di un LED luminoso (10) che ne segnala il corretto funzionamento o meno, ed essendo dotato di uno o più canali con relativi pulsanti di azionamento (12), attraverso i quali è possibile comandare il funzionamento come frizione, freno o come motore del dispositivo elettromagnetico (1) associato alla bicicletta del bambino.
9. 9) Apparato secondo la rivendicazione 8), in cui il telecomando (8) è dotato di un avvisatore (1 1) ad esempio di tipo acustico, che si attiva automaticamente quando il gruppo radioricetrasmettitore (7) associato alla bicicletta esce dal campo d’azione dello stesso telecomando.
10. 10) Apparato secondo la rivendicazione 8), in cui il telecomando (8) può essere dotato di un interruttore e/o di tutti quei mezzi noti, a funzionamento manuale od automatico, che consentono di economizzare il consumo della pila (9) di alimentazione dello stesso telecomando. 1 1 ) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal comprendere dei mezzi per cui il generatore elettrico (1 ) è normalmente diseccitato e/o scollegato e quindi in condizioni completamente folli, in modo da non rallentare minimamente lo sforzo che il bambino esercita sulla bicicletta, mentre se vengono attivati taluni dei comandi (12) del telecomando (8), il detto generatore elettrico (1) viene eccitato e/o viene collegato ad un carico, in modo da rallentare la corsa propria e quella della bicicletta con lo sforzo voluto e con una opportuna rampa di decelerazione, potendo essere previsto che in questa fase il detto generatore produca corrente per ricaricare la batteria (6). 12) Apparato secondo la rivendicazione 1 1), caratterizzato dal fatto che, secondo una diversa forma di attuazione, sono previsti dei mezzi per cui il generatore (1) è normalmente in condizione tale da generare un minimo di tensione e di orrente necessari per mantenere carica la batteria (6) e per risvegliare lo stesso l’apparato dalla condizione di attesa nella quale si dispone dopo un determinato tempo di non impiego. 13) Apparato secondo le rivendicazioni 11) o 12), caratterizzato dal comprendere dei mezzi che attraverso i comandi (12) del telecomando (8) consentono di predisporre il generatore elettrico (1) a funzionare come motore, prelevando energia elettrica dalla batteria (6) associata alla bicicletta e trasformandola in lavoro meccanico per l’avanzamento della bicicletta stessa, 14) Apparato secondo una qualsiasi o più delle rivendicazioni precedenti, in cui il generatore elettrico (1) ha anche funzioni tachimetriche e sono previsti dei mezzi per elaborare i valori di velocità prodotti dal detto generatore, per confrontarli con dei parametri eventualmente programmabili e per limitare automaticaménte la velocità di rotazione dello stesso generatore e della bicieletta quando questa supera dei limiti stabiliti. 15) Apparato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il dispositivo elettromagnetico (1) è montato in qualsiasi modo tale da consentire all’occorrenza la facile messa in opera delle ruotine ausiliarie stabilizzatrici od anticadu ta (R’) lateralmente alla ruota posteriore della bicicletta, 16) Apparato per controllare a distanza l’uso di una bicicletta da parte di un bambino, com e descritto, illustrato e per gli scopi sopra esposti.