ITBO20020121U1 - Poltrona a rotelle per invalidi, semovente, sterzante, con movimento di saliscendi, perticolarmente per l'impiego nell'ambito domestico - Google Patents

Poltrona a rotelle per invalidi, semovente, sterzante, con movimento di saliscendi, perticolarmente per l'impiego nell'ambito domestico Download PDF

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ITBO20020121U1 IT000121U ITBO20020121U ITBO20020121U1 IT BO20020121 U1 ITBO20020121 U1 IT BO20020121U1 IT 000121 U IT000121 U IT 000121U IT BO20020121 U ITBO20020121 U IT BO20020121U IT BO20020121 U1 ITBO20020121 U1 IT BO20020121U1
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Description

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DESCRIZIONE del modello industriale di utilità dal titolo:
“Poltrona a rotelle per invalidi, semovente, sterzante, con movimento di saliscendi, particolarmente per l’impiego nell’ambito domestico”
della T.G.R. S.r.l.
di nazionalità italiana
Indirizzo: OZZANO DELL’EMILIA (Bologna) via Lombardia 12
Depositata li ! .<'1>',! J '/t2002 al No. B02002U 0 0 0 1 2 1
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Il trovato fa riferimento alle poltrone a rotelle, semoventi e sterzanti, destinate all’impiego nell’ambito domestico da parte di persone invalide, caratterizzate da un ingombro in pianta molto contenuto, da un raggio di sterzatura limitato e dal potersi sollevare ed abbassare per consentire all’invalido di muoversi
con sufficiente libertà e comodità in un ambiente di normale composizione. Le
poltrone a rotelle alle quali si fa riferimento, sono del tipo che comprendono una
struttura di basamento a pianta sostanzialmente rettangolare, con le zone
d’angolo smussate, orientata con la maggior dimensione in senso longitudinale e
che attualmente appoggia sul suolo con quattro ruote piroettanti di piccolo diametro, collocate nelle zone d’angolo di tale struttura e con due ruote gommate e
di maggior diametro, montate sulle estremità di una molla a balestra posta
sull’asse longitudinale di mezzeria della stessa struttura di basamento ed a questa
interfulcrata con un asse trasversale e mediano, in modo che tali ruote risultino
entrambe in permanente contatto col suolo, anche se su questo esistono piccole
irregolarità in rilievo od in recesso. Queste ruote di maggior diametro, sono
entrambe motorizzate per la marcia in avanti od indietro e sono predisposte per
una sterzatura servocomandata ed integrale, nel senso che sono predisposte per
\·> sterzare contemporaneamente ed in verso opposto, in modo che la poltrona possa
al limite girare su se stessa. Nelle poltrone del tipo dianzi detto, si è rilevato che
l'uso delle ruotine piroettanti di piccolo diametro crea notevoli problemi nel
superamento di ostacoli anche di piccola entità e che le stesse ruotine danneggiano rapidamente pavimenti delicati quali ad esempio quelli con rivestimento in
legno o con materiali sintetici. Il trovato intende ovviare a questi inconvenienti,
con l’uso di ruote piroettanti di diametro uguale a quello delle ruote motrici e
sterzanti. Il numero delle ruote piroettanti viene ridotto a due e tali ruote vengono collocate nella mezzeria o preferibilmente poco più avanti della mezzeria dei
longheroni del telaio di base che risulta in questo modo provvisto di sole quattro
ruote di grande diametro, due laterali e piroettanti, come dianzi detto e due ruote
mediane, motrici e sterzanti che sono state però anch’esse oggetto della seguente
modifica. Le ruote motrici di tipo noto, montate sulle estremità della molla a
balestra interfulcrata al telaio carrellato, gravavano sul suolo esclusivamente con
la pressione data dalla elasticità della balestra e non dal peso dell’utente seduto
sulla poltrona. Ne derivava che se l’utente era particolarmente pesante, od in
presenza di ostacoli anche di piccola entità, le ruote motrici potevano slittare o
non essere in grado di far avanzare la poltrona. Si è ovviato a questi inconvenienti montando una delle ruote motrici, preferibilmente quella posteriore, sul
telaio di base della poltrona, disponendo le ruote laterali e piroettanti poco più
avanti della mezzeria dello stesso telaio, come già detto, in modo che la ruota
motrice posteriore sia sempre caricata dal peso dell’utente e montando
sull’estremità anteriore di una molla a balestra longitudinale e fissa con l’altra
estremità al telaio carrellato, la sola ruota motrice e sterzante anteriore, che
assicura il corretto avanzamento della poltrona anche in presenza di piccoli
recessi o rilievi sul pavimento. Ulteriori caratteristiche della poltrona di cui trattasi, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione fatta con riferimento alle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:
La fig. 1 è una vista schematica e laterale della poltrona nella posizione bassa di marcia sul piano;
La fig. 2 è una vista in prospettiva e da un fianco del basamento carrellato della poltrona;
- Le figg. 3 e 4 illustrano altri dettagli del basamento carrellato di figura 2, visto rispettivamente in pianta dall’alto e lateralmente, con parti in sezione;
La fig. 5 illustra in parte e con uno schema a blocchi, il circuito elettrico di governo della poltrona;
La fig. 6 è una vista in prospettiva e posteriore della poltrona, con l’evidenza dei mezzi preposti al sollevamento ed all’abbassamento della stessa poltrona;
La fig. 7 illustra in elevazione frontale e schematicamente degli ulteriori dettagli dei mezzi di sollevamento e di abbassamento di figura 6.
Nelle figure 1, 2, 3, 4, 6, con 1 è indicato il telaio carrellato ed a pianta sostanzialmente rettangolare, con le zone d’angolo convenientemente smussate, che sulla traversa posteriore 101 porta fissata una guida rettilinea 2 che si estende verso l’alto, che è lievemente inclinata all’indietro e sulla quale può esser fatta scorrere con un servocomando del quale verrà detto più avanti, una slitta 3 che porta la poltrona P coi braccioli, atta ad ospitare l’invalido. Il telaio 1 delle poltrone di tipo noto, è in genere predisposto per contenere un solo accumulatore elettrico, dimensionato in modo da garantire il funzionamento della poltrona per
un determinato numero di ore, che sono quelle di un normale uso della poltrona stessa nell’arco di una giornata. Se nell’arco di una giornata l’utente si trova a dover usare la poltrona per un tempo superiore a quello di scarica dell’accumulatore, l’uso gli è impedito, con l’inconveniente che la poltrona può arrestarsi in situazioni particolarmente delicate. Per ovviare in parte a questi inconvenienti, l’accumulatore potrebbe essere scelto con una capacità tale da assicurare una piccola riserva di funzionamento oltre al tempo ufficialmente dichiarato, riserva che a volte potrebbe non essere sufficiente. A questo inconveniente si aggiungerebbe il fatto che se l’utente usasse giornalmente la poltrona per un tempo normale od inferiore a quello nominale, a fine giornata l’accumulatore verrebbe messo sotto carica ancora parzialmente carico e potrebbe per questo subire una ricarica non profonda a causa dei noti effetti di polarizzazione dei suoi elettrodi. Il trovato intende ovviare a questi inconvenienti con la seguente soluzione. Sulla mezzeria del telaio 1 viene ricavato un alloggiamento longitudinale 4 fatto ad esempio di profilati longitudinali 104 di tipo piatto e di traversine 204 con profilo ad L, in grado di contenere due accumulatori elettrici A, A’, di uguali caratteristiche, che di preferenza vengono scelti con una capacità singola tale che un accumulatore si scarichi completamente alla fine od ancor prima della fine del normale uso giornaliero della poltrona. Dallo schema di figura 5 si rileva che gli accumulatori A, A’ sono collegati col polo positivo ad un commutatore 5 il cui comune 105 è collegato a due schede elettroniche 6 e 106. La scheda 6 controlla il funzionamento dei vari motori elettrici M di trazione e di sterzata della poltrona (vedi oltre) attraverso il comando a joystick 7 posto su uno dei braccioli della stessa poltrona. La scheda 106, attraverso comandi 122 situati anch’essi su un bracciolo della poltrona, controlla il funziona mento dei motori elettrici M’ di movimentazione della seduta. Il comune 105 del commutatore 5 è anche collegato all’uscita di un caricabatteria 8 che attraverso un interruttore 9 ed una spina 10 può essere collegato alla rete elettrica di casa, per la fase di ricarica degli accumulatori. Mezzi non illustrati, sono previsti per far si che selezionando la fase di ricarica attraverso rinterruttore 9, vengano disabilitate automaticamente tutte le funzionalità della poltrona. Il polo negativo degli accumulatori è collegato al polo negativo delle schede 6, 106. Attraverso il commutatore 5, la poltrona viene alimentata da uno solo dei due accumulatori A od A’ e verso la fine della giornata, se la poltrona viene usata in modo normale, è previsto che questo accumulatore si scarichi e questa condizione, oltre che essere evidenziata da un rallentamento dei movimenti della poltrona, viene segnalata da un avvisatore 11 ad esempio di tipo ottico. In questi casi, se l’utente ha ancora necessità di usare la poltrona, agisce sul commutatore 5 per isolare l’accumulatore scarico e per collegare alle schede 6, 106 l’accumulatore carico. A fine giornata, quando la poltrona viene messa a riposo e la spina 10 viene collegata alla rete, l’utente porta il commutatore 5 nella posizione diversa in cui si trova, per collegare l’accumulatore scarico col caricabatteria 8 ed attiva questo componente attraverso l’interruttore 9. Nella giornata successiva, l’utente apre l’interruttore 9, stacca la spina 10 dalla rete ed interviene sul commutatore 5 per isolare l’accumulatore caricato durante la notte e per attivare l’accumulatore che era stato usato solo temporaneamente il giorno prima. E’ evidente come, con questa soluzione, si raggiungano entrambi gli scopi di assicurare alla poltrona una grande autonomia di funzionamento e di assicurare una ricarica profonda ed efficace degli accumulatori, con minimizzazione degli effetti di polarizzazione degli elettrodi di questi componenti. Resta inteso che al posto del commutatore manuale 5 può essere previsto un corrispondente commutatore automatico, governato da mezzi che rilevano lo stato degli accumulatori e del caricabatterie, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.
Dalle stesse figure da 1 a 4 e 6 si rileva che il telaio di basamento 1 appoggià sul suolo con solo quattro ruote preferibilmente con battistrada gommato, tutte di grande diametro ed uguali. In particolare, sui fianchi del telaio 1 sono montate liberamente girevoli su assi verticali 112 posti poco più avanti della mezzeria dello stesso telaio, delle rispettive ruote piroettanti 12. Una terza ruota 13 è montata girevole attorno al proprio asse verticale 113 sostenuto da un supporto 201 collocato nella mezzeria del fronte posteriore del telaio 1. Una quarta ruota 14 è posta nella parte anteriore e mediana del telaio 1 ed è montata girevole attorno al proprio asse verticale 114 portato dall’estremità di una molla a balestra 15 posta longitudinalmente e nella mezzeria del telaio 1, saldata alle traversine intermedie del telaio 4 e saldata con l’altra estremità alla traversa 101 e/o alla vicina traversa 204 dello stesso telaio 4 che porta gli accumulatori. L’estremità libera della molla a balestra 15 è caratterizzata da un profilo concavo verso l’alto, tale per cui la stessa molla normalmente non tocchi la traversina anteriore 204’ del telaio 4 e quando la poltrona è a riposo, la ruota 14 è nella posizione indicata in figura 4 con 14’ e con segno a tratto e punto, così che la poltrona appoggia sul solo con le ruote 14, 13 e con una sola delle ruote laterali 12. Quando invece l’utente si siede sulla poltrona, il peso di questo fa si che la poltrona appoggi sul suolo con tutte quattro le ruote, in quanto la ruota 14 si porta nella posizione indicata in figura 4 con segno continuo. In questa posizione la molla 15 può ulteriormente oscillare verso l’alto, come indicato con 14” e con segno a trattini o può oscillare verso il basso come indicato con 14’, per superare piccoli ostacoli in rilievo od in recesso sul pavimento (vedi oltre).
Entrambe le ruote 13 e 14 sono motorizzate da rispettivi motoriduttori 16, 16’ di uguali caratteristiche e con motori elettrici M in corrente continua ed a doppio senso di rotazione, collegati alla scheda 6 di figura 5 e flangiati sui telai di tali ruote, che nella parte alta portano dei bracci di leva 213, 214 di ugual lunghezza, orientati l’uno sul fianco sinistro e l’altro sul fianco destro del telaio 1. Le estremità di tali leve sono collegate, per mezzo di snodi sferici, alle estremità di rispettivi tiranti 17, 17’ che con le altre estremità, sempre per il tramite di snodi sferici, sono articolati alle estremità della testa di una leva 18 a forma di T, calettata con l’estremità di base sull’asse verticale 119 di rotazione lenta di un motori duttore 19 con motore elettrico M anch’esso in corrente continua ed a doppio senso di rotazione, collegato alla scheda 6 per l’azionamento attraverso il joystick 7 delle figure 1 e 5. Il motoriduttore 19 è flangiato su un ponticello 20 fissato sotto e nella parte intermedia del telaio 4, come si evince dalle figure 2, 3 e 6, sostanzialmente in corrispondenza del punto di fissaggio intermedio della molla a balestra 15, in modo che la posizione in sterzata della ruota 14 non varia durante l’oscillazione della stessa molla 15. La sterzatura sincrona ed in direzioni contrarie delle ruote 13 e 14, realizzata attraverso il motoriduttore 19, consentirà alla poltrona di sterzare al limite su se stessa e di muoversi in spazi anche angusti. Resta inteso che appositi mezzi di limitazione della sterzata, di tipo elettronico e/o meccanico, sono previsti per evitare il superamento di punti morti da parte del complesso dei tiranti 17, 17’ e delle leve 213, 214.
E’ evidente dalla figura 3 come il peso dell’utente gravi ora essenzialmente sulla tema di mote 12 e 13 e come quindi la mota posteriore 13 sia sempre in una condizione di presa efficace sul suolo. Dovendo superare un piccolo ostacolo sul suolo, costituito ad esempio da una nervatura di congiunzione tra due parti diverse del pavimento o da una guida sulla quale scorre una porta, questo ostacolo verrà superato senza difficoltà dalla ruota anteriore e molleggiata 14, in quanto la poltrona è efficacemente spinta dalla ruota posteriore 13. Anche le ruote laterali 12 potranno agevolmente superare l’ostacolo, in quanto spinte efficacemente dalla ruota motrice posteriore 13 ed anche per effetto del traino della ruota anteriore 14. Quando la ruota posteriore 13 giunge vicino all’ostacolo, poiché la molla a balestra 15 ancora non tocca anteriormente la traversa 204’ del telaio 4, l’utente può oscillare col busto in avanti, in modo da far beccheggiare la poltrona che filiera sulle ruote laterali 12 e solleva la ruota posteriore 13 che può così agevolmente scavalcare l’ostacolo, anche per effetto della rotazione propria e del tiro esercitato dalla ruota motrice anteriore 14.
Resta inteso che una qualsiasi od entrambe le ruote motrici e sterzanti 13 e/o 14 possono essere di tipo gemellare o possono essere sostituite da coppie di ruote tra loro sincronizzate nel movimento di sterzata.
Per consentire all’utente di posizionarsi col piano di seduta della poltrona anche ad un livello uguale o leggermente inferiore a quello del sedile di un WC, per poter agevolmente passare da questo alla stessa poltrona, sono stati usati dei servocomandi per la movimentazione della slitta 3, tali da consentire anche il raggiungimento di queste condizioni. Nelle figure 6 e 7 si rileva che la guida 2 ha una conformazione a portale e che sui suoi montati scorrono con interposti degli inserti di adatta materia plastica, i fianchi profilati ad U della slitta 3. Sulla parte inferiore della stessa guida 2, ai suoi montanti è fissata una piastra 21 sulla quale è flangiato un motoriduttore 22 con motore elettrico M’ in corrente continua ed a doppio senso di rotazione, il cui albero lento attraversa un foro della detta piastra 21 e porta calettato un pignone di piccolo diametro 23. Il motore M’
del motoriduttore 22 viene azionato attraverso il comando 122 posto su uno dei braccioli della poltrona e collegato alla scheda 106 di figura 5. Sull’architrave della guida 2 è fissato un supporto 124 orientato in basso e che porta girevole un pignone 24 più grande del pignone motore 23 e su questi pignoni è rinviata almeno una robusta catena 25 collegata con le estremità consecutive ad un supporto 26 solidale alla slitta 3, in modo che in seguito alla rotazione in un senso o nell’altro del motoriduttore 22, la poltrona sale o scende. Il riduttore del gruppo 22 , analogamente a quelli dei gruppi 16, 16’ e 19, è di tipo irreversibile, ad esempio a vite senza fine e ruota elicoidale. Per effetto del peso della poltrona e dell’utente su questa collocato, il tratto di catena che intercorre tra il supporto 26 ed il pignone superiore 24 e tra questo pignone e quello inferiore 23, è sempre in tiro, mentre il tratto di catena che intercorre tra il pignone inferiore 23 ed il supporto 26 non è mai in tiro ed in esso possono accumularsi i piccoli allungamenti che con l’uso intervengono sulla catena. Per evitare che questo ramo della catena che non è in tiro, si disponga non correttamente nei confronti del pignone motore 23, può essere previsto che lo stesso sia collegato al supporto 26 con dei mezzi elastici di compensazione, non illustrati, ed è comunque previsto che sulla piastra 21 sia montata una piccola incarteratura 27 dotata di un collare 127 che circoscrive il pignone 23 per il tratto di rinvio della catena 25, che presenta dei tratti terminali 127 divergenti e che porta in solido un piccolo pattino 227 che agisce sul fianco interno del detto ramo di catena, in modo da correttamente orientarlo, anche se lasco, nella cooperazione col pignone motore 23. Il ramo di catena che intercorre tra i pignoni 23, 24 e che è continuo, scorre in una guida tubolare ed a sezione poligonale 28 fissa al vicino montante della guida 2 ad esempio per
mezzo di supporti 128 ed in una delle maglie di tale ramo di catena viene inserito il piolo di un pattino 29 ad esempio di materia plastica, coi bordi anteriori e posteriori smussati, che scorre guidato nella detta guida 28. Sulla parete della guida 28 sulla quale scorre il pattino 29, vengono ricavate delle aperture presso le quali sono alloggiati i terminali di microcontatti 30, 30’ che arrestano il movimento della poltrona rispettivamente al massimo della corsa di salita ed alla fine della massima corsa di discesa, mentre un micro intermedio 30” azionato ad esempio dalla slitta 3 o da parti a questa associate, abilita il movimento orizzontale del mezzo solo se la poltrona P è in una posizione di vicinanza al telaio 1 sufficiente a garantire stabilità e sicurezza al detto movimento orizzontale.
I cavi elettrici 31 che collegano gli attuatori inferiori posti sul telaio 1, coi comandi posti sui braccioli della poltrona e dei quali uno solo è visibile nella figura 6, sono del tipo a spirale e sono attraversati ciascuno da una molla ad elica cilindrica 32 che con l’estremità superiore 132 è fissata alla slitta 3, unitamente ad un tratto del cavo 31 e che con l’estremità inferiore è fissata in 232 alla piastra fissa 21, unitamente ad un corrispondente punto del detto cavo 31, il tutto in modo che questo stesso cavo possa allungarsi ed accorciarsi rimanendo guidato sulla molla e senza interferire con le parti relativamente mobili della poltrona che saranno dotate di apposite incarterature di protezione, aventi sia funzioni di sicurezza che funzioni estetiche e che non sono state illustrate in quanto non necessarie alla comprensione del trovato.
La poltrona di cui trattasi è infine dotata anteriormente e sotto al sedile, di una struttura nota a parallelogramma articolato 33, che porta anteriormente un trespolo poggiapiedi 133, a sbalzo regolabile e che quando la poltrona è tutta bassa, appoggia col proprio componente 233 sul telaio 1, per mantenere il detto trespolo opportunamente distante dal suolo. Nelle poltrone note, la struttura 33 viene agganciata alla poltrona con una catenella che assicura la corretta distensione verso il basso della struttura articolata 33 quando la poltrona è sollevata. Il trovato prevede di eliminare questa catenella, che può limitare i movimenti dell’utente e di sostituirla con una vite registrabile 34 montata ad esempio sulla bielletta superiore del parallelogramma 33, orientata verso la bielletta opposta e tale da toccare quello vicino dei lati verticali del parallelogramma quando la poltrona è sollevata e le biellette sono inclinate verso il basso, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo.
Resta inteso che alla poltrona come descritta, possono essere apportate tutte quelle piccole modifiche che conseguono pari utilità e che adottano lo stesso concetto innovativo, il tutto per altro senza uscire dai limiti di protezione del presente modello industriale, come descritto, come illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni, i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (17)

RIVENDICAZIONI
1) Poltrona a rotelle per invalidi, semovente, sterzante, con movimento di saliscendi, particolarmente per l’impiego nell’ambito domestico, del tipo che comprende un telaio di basamento (1) che appoggia sul suolo con delle ruote in parte piroettanti e folli ed in parte motrici e sterzanti e che posteriormente porta solidale una guida rettilinea (2) che si estende verso l’alto e sulla quale può esser fatta scorrere a comando una slitta (3) che porta la poltrona (P) sulla quale si siede l’invalido, caratterizzata dal fatto che il detto basamento (1) è dotato di ruote preferibilmente gommate e tutte di grande diametro, due delle quali (12) sono piroettanti, folli e disposte con simmetria sui fianchi del detto telaio, mentre almeno una terza ruota motrice e sterzante (13) è sostenuta dalla mezzeria della parte posteriore dello stesso telaio (1) ed almeno una quarta ruota motrice (14) e sterzante in fase con la detta ruota posteriore, è posta nella parte anteriore e mediana del medesimo telaio (1) ed è montata su mezzi che le consentono di molleggiare in verticale con una corsa prefissata, il tutto in modo che la ruota motrice e sterzante posteriore (13) sia sempre caricata dal peso dell’utente, mentre la ruota motrice e sterzante anteriore (14) assicura col proprio molleggio il corretto avanzamento della poltrona, anche se sul pavimento sono presenti piccoli ostacoli in rilievo od in recesso.
2) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui le ruote piroettanti laterali (12) sono poste poco più avanti della mezzeria del telaio carrellato (1), in modo che il peso della poltrona e dell’utente gravi sempre su tali ruote laterali e sulla ruota motrice e sterzante posteriore (13), a meno che lo stesso utente non compia col busto un movimento oscillatorio in avanti, in conseguenza del quale la poltrona oscilla sulle stesse ruote laterali (12), rimane in appoggio sul suolo con la ruota motrice e sterzante anteriore (14), che può molleggiare con una corsa di ampiezza massima prefissata, mentre la ruota motrice e sterzante posteriore (13) si solleva proporzionalmente, per poter scavalcare con facilità piccoli ostacoli in rilievo sul pavimento.
3) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui la ruota motrice e sterzante anteriore (14) è montata girevole col proprio asse (114), sull’estremità anteriore di una molla a balestra (15) posta longitudinalmente e nella mezzeria del telaio carrellato (1) ed a questo fissata almeno con l’altra estremità.
4) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 3), in cui la molla a balestra (15) è saldata con l’estremità posteriore e preferibilmente anche con una parte intermedia al telaio carrellato (1) e l’estremità anteriore della stessa molla a balestra presenta un profilo concavo verso l’alto e tale per cui la medesima molla normalmente non tocca una soprastante traversina anteriore (204’) del telaio e quando la poltrona è a riposo e non è caricata dal peso dell’utente, la stessa poltrona appoggia sul solo con le ruote anteriori e posteriori (14, 13) e con una sola delle ruote laterali (12), mentre quando sulla poltrona si siede l’utente, la stessa poltrona appoggia sul suolo con tutte quattro le ruote (14, 13, 12) ed alla ruota anteriore (14) rimane una ulteriore possibilità di oscillare verso l’alto prima che la relativa molla a balestra (15) tocchi la detta traversina (204’), in modo che tale ruota possa liberamente oscillare verso il basso o verso l’alto in presenza di piccoli ostacoli in recesso od in rilievo sul pavimento.
5) Poltrona a rotelle secondo le rivendicazioni prevedenti, in cui le ruote motrici e sterzanti (13, 14) sono motorizzate da rispettivi motoriduttori (16, 16’) di uguali caratteristiche, con motori elettrici (M) in corrente continua ed a doppio senso di rotazione, flangiati sui telai di tali ruote, che nella parte alta portano dei bracci di leva (213, 214) di ugual lunghezza, orientati l’uno sul fianco sinistro e l’altro sul fianco destro del telaio carrellato (1), essendo le estremità delle dette leve, collegate per mezzo di snodi sferici alle estremità di rispettivi tiranti (17, 17’) che con le altre estremità, sempre per il tramite di snodi sferici, sono articolati alle estremità della testa di una leva a T (18) che con l’estremità della base è calettata sull’asse verticale (119) di rotazione lenta di un motoriduttore (19) con motore elettrico (M) anch’esso in corrente continua ed a doppio senso di rotazione e che unitamente ai motori di rotazione delle ruote di cui trattasi è predisposto per l’azionamento attraverso un joystick (7) posto su uno dei braccioli della poltrona, essendo il detto motoriduttore (19) montato su un ponticello (20) fissato sotto e nella parte intermedia del telaio (1), sostanzialmente in corrispondenza del punto di fissaggio intermedio della molla a balestra (15) che porta la ruota anteriore (14), in modo che la posizione in sterzata di tale ruota non vari durante l’oscillazione della detta molla.
6) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui il telaio carrellato (1) porta longitudinalmente e nella mezzeria un telaio con spondine (4), atto a contenere due accumulatori elettrici (A, A’) aventi complessivamente capacità tale da assicurare il normale funzionamento della stessa poltrona anche durante un tempo superiore a quello di normale uso quotidiano.
7) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui gli accumulatori elettrici (A, A’) sono collegati ad uno per volta al circuito utilizzatore della stessa poltrona ed ognuno di essi ha di preferenza una capacità tale da scaricarsi verso la fine di un normale uso quotidiano della poltrona e mezzi di segnalazione e di commutazione essendo previsti per isolare l’accumulatore scarico e per inserire l’accumulatore carico e mezzi sono previsti per far si che a fine giornata, quando la poltrona viene messa a riposo e sotto carica, il solo accumulatore scarico venga interessato dalla ricarica e per far si che il successivo uso della poltrona avvenga con l’attivazione dell’accumulatore che non è stato sottoposto all’ultima ricarica, il tutto in modo da limitare gli effetti della polarizzazione che si manifestano quando gli accumulatori vengono caricati se non sono completamente scarichi.
8) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 7), in cui i mezzi di commutazione degli accumulatori (A, A’) sono di tipo manuale (5).
9) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 7), in cui i mezzi di commutazione degli accumulatori (A, A’) sono di tipo automatico e sono governati da mezzi che rilevano lo stato degli stessi accumulatori e dell’unità di ricarica (8).
10) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui la guida (2) sulla quale scorre la slitta (3) che porta la poltrona (P), ha una conformazione a portale e sulla parte inferiore dei suoi montanti, sui quali scorrono i fianchi profilati ad U della detta slitta (3), è fissata una piastra (21) sulla quale è flangiato un motoriduttore (22) con motore elettrico (M’) in corrente continua ed a doppio senso di rotazione, azionabile attraverso un comando (122) posto su uno dei braccioli della poltrona e l’albero lento di tale motoriduttore attraversa un foro della detta piastra (21) e porta calettato un pignone di piccolo diametro (23), parallelamente al quale è previsto un pignone (24) di maggior diametro, sostenuto folle da un supporto fisso sulla mezzeria dell’architrave della detta guida (2), essendo previsto che su tali pignoni sia rinviata almeno una robusta catena (25) collegata con le estremità consecutive ad un supporto (26) solidale alla detta slitta (3), in modo che in seguito alla rotazione in un senso o nell’altro del detto motoriduttore (22), la poltrona (P) salga o scenda.
11) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 10), in cui il ramo di catena (25) che intercorre tra il pignone conduttore inferiore (23) ed il supporto (26) fisso alla slitta (3) con la poltrona (P), può essere collegato a tale supporto con una molla che mantiene tale ramo di catena sempre disteso e correttamente orientato nei confronti dello stesso pignone (23).
12) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 10), in cui sulla piastra (21) che porta il motoriduttore (22) col pignone inferiore (23) di sollevamento e di abbassamento della poltrona, è montata una incarteratura (27) dotata di un bordo curvo (127) che circoscrive il tratto di catena (25) in presa con tale pignone, che termina con tratti superiori e tra loro divergenti e che porta un pattino (227) atto a mantenere correttamente orientato nei confronti di questo stesso pignone il ramo di catena che intercorre tra tale pignone ed il supporto soprastante (26) fisso alla slitta (3) con la poltrona (P).
13) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 10), in cui il ramo di catena (25) che intercorre tra i detti pignoni (23, 24) e che è continuo, scorre in una guida tubolare ed a sezione poligonale (28) fissa al vicino montante della guida (2) per mezzo di supporti (128) ed in una delle maglie di tale ramo di catena è inserito il piolo di un pattino (29) ad esempio di materia plastica, che scorre guidato nella detta guida (28) su una cui parete sono ricavate delle aperture presso le quali sono alloggiati i terminali di microcontatti (30, 30’) atti a cooperare col detto pattino per arrestare il movimento di saliscendi della poltrona rispettivamente al massimo della corsa di salita ed alla fine della massima corsa di discesa, essendo inoltre previsto un micro di sicurezza (30”) che abilita il movimento orizzontale del mezzo solo se la seduta (P) è in una posizione sufficientemente vicina al telaio carrellato (1), che garantisce stabilità al detto movimento orizzontale.
14) Poltrona a rotelle secondo le rivendicazioni precedenti, in cui tutti i motoriduttori (16, 16’, 19, 22) comprendono dei riduttori di tipo irreversibile, ad esempio a vite senza fine e ruota elicoidale.
15) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione (1), in cui i cavi elettrici (31) che collegano gli attuatoli inferiori posti sul telaio carrellato (1), coi comandi posti sui braccioli della poltrona (P), sono del tipo a spirale e sono attraversati ciascuno da una molla ad elica cilindrica (32) che con l’estremità superiore (132) è fissata alla slitta (3) con la poltrona (P), unitamente ad un tratto del detto cavo (31) e che con l’estremità inferiore (232) è fissata alla piastra fissa (21) col motoriduttore (22), unitamente ad un corrispondente punto del detto cavo (31), il tutto in modo che questo possa allungarsi ed accorciarsi rimanendo guidato sulla molla, senza interferire con le parti relativamente mobili della poltrona.
16) Poltrona a rotelle secondo la rivendicazione 1), in cui la struttura a parallelogramma articolato (33) che porta anteriormente un trespolo poggiapiedi (133) e ad assetto regolabile, che quando la poltrona è tutta bassa, appoggia con un proprio componente (233) sul telaio carrellato (1), per mantenere il detto trespolo opportunamente distante dal suolo, quando si distende in seguito al sollevamento della poltrona, viene limitata in tale corsa di distensione da una vite registrabile (34) montata su una delle biellette della detta struttura a parallelo-gramma (33), orientata verso la bielletta opposta e tale da toccare quello vicino dei lati verticali della stessa struttura a parallelogramma od un’altra parte fissa.
17) Poltrona a rotelle per invalidi, semovente, sterzante, con movimento di saliscendi, particolarmente per l’impiego nell’ambito domestico, realizzata in particolare come descritto, come illustrato nelle figure delle tre tavole allegate di disegno e per gli scopi sopra esposti. Bologna, lì 2 5 ΠΟΥ. 2002 p. T.G.R. Srl Dino
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