ITBO20010531A1 - Ago composto per il prelievo di campioni bioptici - Google Patents

Ago composto per il prelievo di campioni bioptici Download PDF

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Paolo Avaltroni
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Gallini S R L
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    • A61B10/0233Pointed or sharp biopsy instruments
    • A61B10/0266Pointed or sharp biopsy instruments means for severing sample
    • A61B10/0275Pointed or sharp biopsy instruments means for severing sample with sample notch, e.g. on the side of inner stylet
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    • A61B90/03Automatic limiting or abutting means, e.g. for safety
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Description

AGO COMPOSTO PER IL PRELIEVO DI CAMPIONI BIOPTICI
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico relativo alla produzione di dispositivi ad ago per L effettuazione di biopsie, cioè per il prelievo, dal corpo di un paziente, di campioni di tessuto biologico da analizzare.
In particolare l'invenzione riguarda un ago, utilizzabile in un particolare tipo di tali dispositivi, composto da una cannula esterna e da un mandrino interno.
E’ nota resistenza di numerosi tipi di dispositivi ad ago per il prelievo di campioni bioptici. Questi sono in genere provvisti di una cannula, internamente cava, che viene introdotta nel corpo di un paziente, in corrispondenza di un organo o di una neoformazione dei quali si intende prelevare un campione. Quest’ultimo viene trattenuto, mediante tecniche diverse dipendenti dal tipo di dispositivo, all’ interno della cannula, che viene quindi estratta insieme al campione da analizzare. Molto spesso l’introduzione della cannula è agevolata dalla presenza di un mandrino, scorrevole all’intemo della cannula stessa, una cui porzione distale sporge dall’estremità distale della cannula. Questo consente, tra l’altro, di raggiungere la zona di prelievo senza che nella cannula vengano introdotti tessuti diversi da quello che si intende prelevare.
Un tipo di dispositivo particolarmente utilizzato, soprattutto adatto per l’esecuzione di biopsie di tessuti molli, è quello definito “a ghigliottina”. In questo dispositivo, in prossimità dell’estremità distale del mandrino è prevista una cavità laterale. Mentre l’ago viene introdotto nel corpo del paziente tale cavità risulta disposta completamente all’intemo della cannula. Quando la punta di quest’ultima raggiunge la zona di prelievo, il mandrino viene fatto scorrere in avanti, esponendo la cavità, che viene sostanzialmente riempita dal tessuto da prelevare. A questo punto viene fatta scattare in avanti la cannula, con vari meccanismi noti, che recide per effetto “ghigliottina” la porzione di tessuto interna alla cavità del mandrino, separandola dal tessuto rimanente. La cannula ed il mandrino vengono quindi estratti congiuntamente, e portano con sé il campione reciso.
Per effettuare l’operazione sopra descritta in modo sicuro e ripetitivo, e così evitare errori che potrebbero portare alla perdita del campione od al prelievo di una quantità insufficiente dello stesso, sono noti dispositivi che effettuano la parte finale della stessa in modo automatico. In sostanza, l’introduzione dell’ago viene effettuata manualmente da un operatore specializzato, sotto controllo radiografico od ecografìco, mantenendo il mandrino in posizione di inserimento. Quando l’estremità distale della cannula e del mandrino si trovano in corrispondenza del tessuto da prelevare, l’ago viene inserito nel dispositivo automatico. Questo presenta internamente due carrelli, opportunamente distanziati, uno atto ad accogliere la testa del mandrino ed un altro per la testa della cannula. Il montaggio dell’ago avviene tramite idonei innesti di tipo maschio-femmina, previsti nei carrelli e sulle predette teste di mandrino e di cannula.
Il dispositivo viene tenuto in mano dall’operatore, in posizione sostanzialmente fissa. Costui, al momento opportuno, avvia l’esecuzione in automatico delle operazioni di avanzamento del mandrino e del successivo scatto in avanti della cannula, per ottenere il campione bioptico, incastrato fra la cavità del mandrino e la parete interna della cannula.
Il mandrino e la cannula che, al contrario del dispositivo automatico, sono componenti monouso, sono in genere inseriti in un’unica confezione, ma sono fra loro svincolati e staccabili. Poiché sono liberamente scorrevoli uno dentro l’altra, risulta difficile per l’operatore mantenerli nella corretta mutua posizione di introduzione nel corpo del paziente durante l’esecuzione della sopra descritta prima fase manuale del prelievo. Inoltre, una volta effettuato il posizionamento dell’ago nella zona di prelievo, è necessario che la testa di mandrino e quella di cannula si trovino esattamente alla stessa distanza che intercorre fra le posizioni dei relativi carrelli nel dispositivo automatico. Ciò è ovviamente problematico da ottenere, se il mandrino è lasciato libero di scorrere entro la cannula.
Per ovviare, od almeno attenuare, gli inconvenienti sopra esposti, l’ago viene generalmente fornito con un proprio distanziatore, che agisce anche da impugnatura durante la manipolazione dell’ago. Questo distanziatore è provvisto di organi di presa del tipo a pinza, fra loro opportunamente distanziati. Ciascuno di tali organi di presa è atto ad accoppiarsi con corrispondenti incastri previsti nelle teste di mandrino e di cannula.
I distanziatori del tipo sopra descritto, per quanto consentano di identificare con precisione una mutua posizione della coppia mandrino-cannula, presentano ancora alcuni inconvenienti. Infatti essi non offrono una buona resistenza alla spinta assiale, e possono staccarsi durante le operazioni di posizionamento dell’ago, facendo così perdere al mandrino la corretta posizione rispetto alla cannula.
Scopo della presente invenzione è quello di proporre un ago composto per l’esecuzione di prelievi bioptici che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra descritti.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di proporre un ago di semplice utilizzo e di poco costosa realizzazione.
Gli scopi sopra citati vengono interamente ottenuti, in accordo con il contenuto delle rivendicazioni.
Le caratteristiche dell'invenzione, così come risulteranno dalle rivendicazioni.
sono evidenziate nella seguente descrizione dettagliata, con riferimento alle tavole di disegno allegate, nelle quali:
- la figura 1 illustra un ago composto realizzato secondo i dettami della presente invenzione, in una posizione di introduzione;
- la figura 2 illustra l’ago di figura 1 in una posizione di estrazione della porzione distale del mandrino.
Con riferimento alle suddette figure, si indica nel seguito con 100, nel suo complesso, un ago per il prelievo di campioni bioptici del tipo comprendente un cannula 3 e da un mandrino 7. La cannula 3 è internamente cava, ed il mandrino 7 è inserito scorrevolmente nella stessa, fra una posizione arretrata A (figura 1) ed una posizione avanzata B (figura 2). L’ago per biopsia 100 è atto in particolare ad essere utilizzato con noti dispositivi automatici a scatto di prelievo del campione, le cui funzionalità sono del tutto note e non verranno pertanto descritte in dettaglio. A tale proposito, la posizione arretrata A definisce la corretta posizione di inserimento dell’ago 100 nel dispositivo automatico stesso, quando quest’ultimo si trova nella propria posizione di scatto.
Le dimensioni del mandrino 7 sono tali che, quando lo stesso si trova nella predetta posizione arretrata A, la sua punta affilata 7a fuoriesce leggermente dall’estremità distale 3a della cannula 3, mentre la sua estremità prossimale 7b risulta distanziata dall’estremità prossimale 3b della cannula 3. Quando lo stesso si trova nella posizione avanzata B, le estremità prossimali 3b,7b si trovano in posizione ravvicinata, mentre dalla suddetta estremità distale 3a fuoriesce una porzione distale del mandrino 7 comprendente una cavità laterale 9 in esso ricavata, ed atta ad accogliere il campione bioptico da prelevare.
La cannula 3 ed il mandrino 7 sono altresì provvisti, in corrispondenza delle rispettive estremità prossimali 3b,7b, di relative teste, rispettivamente di cannula 4 e di mandrino 8. Esse sono provviste di organi di accoppiamento 30,70, atti a consentirne L accoppiamento con il corrispondente dispositivo di esecuzione automatica del prelievo. Nella forma di realizzazione illustrata, gli organi di accoppiamento 30,70 consistono sostanzialmente in altrettanti fori di diametro predefmito, destinati ad ingaggiare corrispondenti piedini previsti nel dispositivo automatico. E’ tuttavia da rilevare che, a seconda del particolare dispositivo al quale si intende accoppiare il presente ago composto, tali organi di accoppiamento 30,70 possono altresì comprendere conformazioni peculiari delle medesime teste di cannula 4 e di mandrino 8, od altre modalità di accoppiamento note.
Alla testa di mandrino 8 è fissato uno stelo 10, avente sezione sostanzialmente cilindrica, che si protende in direzione della punta 7a del mandrino 7, parallelamente a quest’ultimo e ad una distanza predefinita dallo stesso. Lo stelo 10 risulta inoltre impegnato scorrevolmente in un foro longitudinale 5, realizzato nella testa di cannula 4 parallelamente alla cannula 3, per guidare e delimitare l’escursione del mandrino 7 nella cannula 3 medesima.
Lo stelo 10 presenta lunghezza sufficiente a consentire al mandrino 3 di compiere l’intera escursione fra le predette posizioni arretrata A ed avanzata B.
Lo stelo 10 prevede inoltre, in corrispondenza della propria estremità distale, un ingrossamento 11, avente sezione maggiore di quella del suddetto foro longitudinale 5. Tale ingrossamento 11 è atto ad impedire la fuoriuscita dello stelo 10 stesso dal predetto foro longitudinale 5, e definisce inoltre in modo preciso la predetta posizione arretrata A del mandrino 3 la quale, come già accennato, corrisponde alla corretta posizione di inserimento dell’ago 100 nel dispositivo automatico di prelievo del campione.
La testa di cannula 4 presenta, sul lato opposto a quello dal quale si estende la cannula 3, quale prolungamento della stessa, una sede 15 sostanzialmente cilindrica ed internamente cava. La sede 15 è destinata ad accogliere scorrevolmente il mandrino 7, e ad accogliere inoltre una corrispondente prominenza 16 interposta fra l’estremità prossimale 7b del mandrino 7 e la testa di mandrino 8 per operare da battuta fra quest’ultima e la testa di cannula 4.
L’utilizzo dell’ago composto 100 realizzato come sopra descritto è di agevole intuizione. L’ago composto viene portato dall’operatore che deve eseguire il prelievo bioptico nella posizione arretrata A (figura 1), sfilando il mandrino 7 dalla cannula 3 fino a quando la testa di cannula 8 non si porta a battuta dell’ ingrossamento 11 dello stelo 10. Egli può quindi agevolmente mantenere la suddetta posizione stringendo l’ago 100 fra pollice ed indice in corrispondenza della testa di cannula 8, avendo cura di fare anche presa sullo stelo 10 e sulla porzione di mandrino 7 ad esso parallela. In tal modo l’operatore può introdurre l’ago, con i componenti nella corretta posizione, nel corpo del paziente, fino a raggiungere una posizione operativa. A questo punto egli inserisce l’ago 100 nel dispositivo di prelievo a scatto, e può avviare l’operazione di prelievo del campione bioptico. Il dispositivo di prelievo può quindi effettuare l’operazione con la nota sequenza operativa, che solitamente comprende una prima fase di avanzamento del mandrino 7 fino alla posizione avanzata B (figura 2) e quindi un successivo avanzamento a scatto della cannula 3, fino a riportare l’ago nella posizione A. Quest’ultima fase consente di separare una porzione di tessuto contenuta nella cavità longitudinale 9 del mandrino 7, e quindi di riportarla all’ esterno del corpo del paziente per le successive analisi.
L’ago composto 100 sopra descritto consente di ottenere, in maniera semplice, poco costosa e con componenti poco ingombranti, il corretto posizionamento dell’ago stesso durante la fase manuale di esecuzione del prelievo bioptico, fornendo inoltre all’operatore una sicura presa del gruppo cannula-mandrino durante tale fase. Viene inoltre definita in modo altrettanto preciso la posizione di inserimento del gruppo cannula-mandrino nel relativo dispositivo di prelievo automatico del campione.
Si intende che quanto sopra è stato descritto a titolo puramente esemplificativo e non limitativo. Pertanto, possibili modifiche e varianti dell'invenzione si considerano rientranti nell'ambito protettivo accordato alla presente soluzione tecnica, così come sopra descritta e nel seguito rivendicata.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Ago composto per il prelievo di campioni bioptici, del tipo comprendente una cannula 3 internamente cava ed un mandrino 7, atto ad inserirsi scorrevolmente in detta cannula 3, provvisto in corrispondenza della propria porzione distale di una cavità laterale 9 destinata ad accogliere un campione bioptico da prelevare, detti cannula 3 e mandrino 7 essendo altresì provvisti, in corrispondenza delle rispettive estremità prossimali 3b,7b, di relative teste, rispettivamente di cannula 4 e di mandrino 8, detto ago composto 1 caratterizzandosi per il fatto di comprendere almeno uno stelo 10, estendentesi per una lunghezza prefissata da detta testa di mandrino 8, parallelamente a detto mandrino 7 e verso la citata porzione distale dello stesso, con detto stelo 10 altresì impegnato scorrevolmente in un foro longitudinale 5, realizzato nella citata testa di cannula 4 parallelamente a detta cannula 3, per guidare e delimitare l' escursione entro quest’ultima del citato mandrino 7.
  2. 2. Ago composto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto stelo 1 prevede, in corrispondenza della propria estremità distale, mezzi di bloccaggio 11 , atti ad impedire la fuoriuscita della citata testa di cannula 4 dal citato stelo 10.
  3. 3. Ago composto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di bloccaggio 11 sono costituiti da un riporto avente sezione maggiore di quella del citato foro longitudinale 5.
  4. 4. Ago composto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti stelo 10 e foro 5 presentano sezione circolare.
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