ITBO20010333A1 - Dispositivo a pinze per formare contenitori - Google Patents

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ITBO20010333A1
ITBO20010333A1 IT2001BO000333A ITBO20010333A ITBO20010333A1 IT BO20010333 A1 ITBO20010333 A1 IT BO20010333A1 IT 2001BO000333 A IT2001BO000333 A IT 2001BO000333A IT BO20010333 A ITBO20010333 A IT BO20010333A IT BO20010333 A1 ITBO20010333 A1 IT BO20010333A1
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Roberto Barufatto
Simone Barufatto
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T M Di Tiziana Mazza
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Description

DISPOSITIVO A PINZE PER FORMARE CONTENITORI
DESCRIZIONE DELL’ INVENZIONE
La presente invenzione si riferisce al settore tecnico concernente il confezionamento di prodotti, in particolare farmaceutici e cosmetici.
In particolare l’invenzione si riferisce ad un dispositivo a pinze per formare contenitori, del tipo monodose singoli od uniti in stecche, normalmente inserito in una giostra di una macchina confezionatrice automatica.
Le macchine confezionatrici note per chiudere e saldare contenitori, realizzati in materiale plastico termosaldabile e dotati di estremità di fondo aperte per consentirne il riempimento, sono in genere costituiti da giostre o tamburi, ad asse verticale, dotati di pinze di supporto, che bloccano e movimentano i contenitori, e di pinze di riscaldamento e/o di formatura, che provvedono alla chiusura ed alla saldatura di tali contenitori.
Le pinze di supporto sono conformate in base alle dimensioni ed alla forma del contenitore o della stecca di contenitori, e quindi sono soggette a sostituzione completa o parziale nel caso di un cambio formato, ossia nel caso in cui il nuovo lotto di produzione richieda un diverso contenitore.
Il trasporto dei contenitori avviene mediante il serraggio delle pinze in prossimità del fondo degli stessi, una volta che sono stati riempiti con il prodotto da confezionare, mentre la saldatura è realizzata tramite la compressione, secondo una direzione trasversale all'asse longitudinale dei contenitori, del fondo di questi ultimi tra le superfici riscaldate delle branche delle pinze di riscaldamento.
Generalmente, le giostre note si muovono con moto alternato e la maggior parte delle operazioni sui contenitori è effettuata durante le fasi di sosta di detta movimentazione. In particolare il riscaldamento della porzione terminale dei contenitori viene effettuata in una, due o tre fasi successive, in funzione del ciclo di macchina, ossia della durata della sosta stessa, e del tempo necessario a saldare il contenitore.
Pertanto le macchine note comprendono pinze di supporto dei contenitori vincolate alla giostra rotante in alternato e pinze di riscaldamento e formatrici che sono disposte all’esterno della giostra in postazioni fisse e che intervengono sui contenitori solamente in una condizione di arresto della rotazione della giostra stessa.
II principale svantaggio dei dispositivi a pinze noti risiede nel fatto che questi formano i contenitori solamente in corrispondenza dell’arresto della giostra e mediante l’impiego di pinze a bordo della giostra e di pinze fisse disposte esternamente alla giostra aumentando così notevolmente l’ingombro della giostra su di un piano orizzontale sottoposto al flusso laminare dell’atmosfera controllata presente nella macchina confezionatrice.
Un altro svantaggio consiste nel fatto che con tali dispositivi a pinza è possibile ottenere contenitori chiusi la cui porzione terminale è saldata e formata solo a foggia di pinna od aletta a sezione sostanzialmente appiattita con spigoli vivi e taglienti ed inoltre avente una forma irregolare e grossolana, tale da richiedere una successiva ed ulteriore operazione di rifilatura.
Ulteriore svantaggio delle pinze di supporto note risiede nel fatto che, essendo conformate in base alle dimensioni ed alla forma del contenitore, o della stecca di contenitori, sono soggette a sostituzione completa o parziale nel caso di un cambio formato, ossia a procedure di manutenzione e messa a punto generalmente complesse e laboriose, che richiedono manodopera specializzata e comportano lunghi fermi macchina.
Altro svantaggio dei dispositivi a pinze noti consiste nel considerevole ingombro determinato non solo dalle pinze disposte esternamente alla giostra ma anche dal fatto che la giostra è ad asse verticale per cui giace su di un piano orizzontale: tale ingombro, nel caso particolare di macchine confezionatrici per impiego farmaceutico in atmosfera asettica, dotate di protezioni od isolatori e di un flusso laminare, limita fortemente l'accessibilità alle parti interne della macchina aumentando la superficie sottoposta al flusso laminare.
Il principale scopo della presente invenzione è quello di proporre un dispositivo a pinze che consenta di movimentare, chiudere e formare i contenitori su un piano verticale, consentendo di limitare l'ingombro, soprattutto in larghezza, della macchina in cui tale dispositivo è inserito per una migliore accessibilità interna da parte dell'operatore e per una minore superficie da esporre al flusso laminare.
Ulteriore scopo consiste nel proporre un dispositivo à pinze per formare contenitori che permetta di ottenere una porzione terminale saldata a forma di pinna od aletta priva di spigoli taglienti e tale da fungere da base d’appoggio per il posizionamento verticale stabile del contenitore, singolo od associato ad altri in stecca, o di ottenere una superficie di riscontro sufficiente a consentire il trasferimento dei contenitori stessi in fila indiana.
Ulteriore scopo è quello di proporre un dispositivo a pinze dotato di mezzi di supporto dei contenitori, singoli od associati in stecche, che siano conformati in base alle dimensioni e alla forma dei contenitori stessi ma che consentano procedure di cambio formato rapide, semplici che non richiedono manodopera specializzata e lunghi fermi macchina.
Gli scopi sopraindicati sono ottenuti in accordo con il contenuto delle rivendicazioni.
Le caratteristiche della presente invenzione sono evidenziate nel seguito con particolare riferimento alle allegate tavole di disegno, in cui:
la figura 1 illustra una vista frontale schematica di una giostra in cui sono presenti una pluralità di dispositivi a pinze oggetto della presente invenzione;
la figura 2 illustra una vista sezionata secondo il piano II-II di figura 1;
la figura 3 illustra una vista parzialmente sezionata ed ingrandita del dispositivo a pinze di figura 2; - la figura 4A illustra una vista frontale del dispositivo a pinze oggetto della presente invenzione; la figura 4B illustra una vista in assonometria parzialmente sezionata delle testate del dispositivo a pinze di figura 4A in cui alcune parti sono state asportate per meglio evidenziarne altre;
le figure 4C e 4D illustrano viste rispettivamente dall’alto ed in assonometria parziale delle pinze interne chiuse;
- le figure 4E e 4F illustrano rispettivamente una vista dall’alto di una variante di una pinza interna chiusa ed una vista in assonometrìa parziale di un pinza interna ed una esterna chiuse in cui sono state asportate delle parti per meglio evidenziarne altre;
la figura 5 illustra una vista in sezione dall’alto del dispositivo a pinze di figura 2, in cui alcune parti sono state asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 6 illustra una vista ingrandita parziale dall’alto del dispositivo a pinze di figura 3;
le figure 7A e 7B illustrano viste frontali ingrandite rispettivamente di mezzi di ricalcatura del dispositivo a pinze di figura 4 A e di una variante di tali mezzi.
Con riferimento alle figure da 1 a 6, con il numero 1 viene indicato il dispositivo a pinze per formare la porzione di fondo 4 di contenitori 2 inserito all’interno di una macchina automatica confezionatrice. Tale macchina confezionatrice comprende essenzialmente una stazione di inserimento nel dispositivo 1 di ciascun contenitore 2, riempito di prodotto e con il fondo aperto, ed una stazione di estrazione dal dispositivo 1 del contenitore 2 chiuso, formato e quindi sigillato.
Nella preferita forma di realizzazione, il dispositivo 1 è essenzialmente costituito da una pinza interna 21, una pinza esterna 22, mezzi fusori 60 e mezzi di ricalcatura 80.
La preferita forma di utilizzazione del dispositivo 1 prevede la disposizione di una pluralità di tali dispositivi su di una giostra 10, illustrata particolarmente nella figura 1, girevolmente supportata dalla macchina confezionatrice.
La pinza interna 21 presenta una coppia di branche, una cui estremità è calettata in prossimità della prima estremità di un albero interno 24 girevolmente supportato da un supporto 23 fissato alla giostra 10. La pinza esterna 22 presenta una coppia di branche, ciascuna delle quali è calettata in prossimità della prima estremità di un albero esterno 25 coassiale al rispettivo albero interno 24 e girevolmente sostenuto dal supporto 23. La pinza esterna 22 è foggiata in modo tale da contenere al suo interno la pinza interna 21.
Facendo ora particolare riferimento alle figure 2 e 5, i due alberi interni 24 sono cinematicamente collegati tramite primi mezzi dentati 91, in particolare due ruote dentate. Analogamente i due alberi esterni 24 sono cinematicamente collegati tramite secondi mezzi dentati 92, ad esempio due ruote dentate.
In corrispondenza della seconda estremità di uno dei due alberi interni 24 sono fissati primi mezzi di movimentazione 29 costituiti da una leva interna 93 ad una cui estremità reca primi mezzi seguicamma 95, ad esempio un rullino folle destinato a seguire una camma interna 97 fissata, ad esempio, alla giostra 10 in posizione pressoché concentrica ed il cui profilo è compreso tra l’asse orizzontale 99 di rotazione della giostra 10 e la pinza interna 21 ed esterna 22.
In corrispondenza della seconda estremità di uno dei due alberi esterni 25 sono fissati secondi mezzi di movimentazione 30 comprendenti una leva esterna 94 ad una cui estremità reca secondi mezzi seguicamma 96, ad esempio un rullino folle destinato a seguire una camma esterna 98 fissata alla giostra 10 in posizione pressoché concentrica e con il profilo compreso tra il suo asse orizzontale 99 e la pinza interna 21 ed esterna 22.
Con particolare riferimento alle figure 3, 4A e 6, il dispositivo 1 comprende inoltre sia una sede a busta 26, amovibilmente connessa al supporto 23 e destinata ad alloggiare i contenitori 2, sia un mezzo di connessione 27, che collega le estremità libere della coppia di alberi interni 24 e supporta amovibilmente la sede a busta 26 ed un mezzo centratore 28, amovibilmente connesso ad una branca della pinza interna 21 e destinato a posizionare correttamente ciascun contenitore 2 aH’intemo della sede a busta 26.
Con particolare riferimento alle figure da 4A a 4D, ciascuna branca della pinza interna 21 reca all’ estremità libera una porzione terminale interna 31 provvista di una pluralità di incavi 35 destinati ad alloggiare il fondo 3 del contenitore 2 al fine di modellarne la porzione che viene fusa. In particolare in figura 4D, tra ciascun incavo 35 è presente una sporgenza 37 che ne riscontra a battuta una corrispondente presente sull’altra branca della pinza interna 21 così da formare una parete divisoria tra i fondi 3 dei contenitori 2.
Nella variante di figura 4B, la sporgenza 37 è conformata elevata e forma un rebbio 37a che si eleva da ciascun relativo incavo 35 in modo da “confinare” eventuale materiale fuso della porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2.
All’estremità libera di ciascuna branca della pinza esterna 22 è fissata, tramite mezzi elastici di collegamento 32, una porzione terminale esterna 33 avente una sagoma tale da formare la porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2 pressoché a forma di pinna piatta e dotato di un cordone terminale sagomato 7 avente una sezione pressoché triangolare o rettangolare a sviluppo trasversale oppure sezione pressoché circolare o rettangolare allungata.
Ciascuna porzione terminale esterna 33 presenta una battuta 38 piana tale da essere contrapposta, senza interferenza, a quella della branca affacciata della medesima pinza esterna 22 in corrispondenza della sua chiusura.
Facendo ora riferimento alle figure 1 e 7A, il dispositivo 1 comprende inoltre mezzi fusori 60 destinati alla fusione della porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2 ed essenzialmente costituiti da un corpo riscaldato a circa 200-250°C. Per il medesimo scopo, il dispositivo 1 prevede inoltre mezzi riscaldanti 70 associati alle testate delle pinze, interna 21 ed esterna 22, costituiti ad esempio da una serie di resistenze elettriche, note e non illustrate.
Facendo riferimento alle figure 7 A e 7B, il dispositivo 1 comprende inoltre almeno mezzi di ricalcatura 80 destinati a formare plasticamente la porzione di fondo fusa 4 di ciascun contenitore 2 comprimendola secondo una direzione pressoché parallela all’asse longitudinale del contenitore stesso.
Nella preferita forma di realizzazione del dispositivo 1, i mezzi di ricalcatura 80 comprendono un punzone esterno 81 in grado di inserirsi tra le branche della pinza esterna 22 chiuse, in corrispondenza di una condizione di ricalcatura G per formare la porzione di fondo 4 fusa del contenitore 2.
Il gruppo fusore 60 ed i mezzi di ricalcatura 80 sono movimentabili in direzione pressoché parallela all’asse longitudinale del contenitore 2.
Il funzionamento del dispositivo oggetto della presente invenzione prevede l’iniziale apertura della pinza interna 21 in corrispondenza della condizione di apertura interna A e della pinza esterna nella sua condizione di apertura esterna C. Tale apertura avviene mediante una rotazione dei relativi alberi, interno 24 ed esterno 25.
Ciascun contenitore 2, preferibilmente riempito e con il fondo 3 aperto, viene quindi inserito nella sede a busta 26.
Quindi la pinza esterna 22 rimane aperta mentre la pinza interna 21 viene chiusa tramite la movimentazione della coppia di alberi interni 24.
Nel caso in cui il dispositivo 1 sia vincolato alla giostra 10, la chiusura della pinza interna 21 è ad esempio determinata della rotazione della leva interna 93 imposta dal relativo rullino seguicamma 95 che è destinato a seguire la camma interna 97, dalla condizione di apertura interna A ad una condizione di chiusura B in cui la pinza interna 21 schiaccia il fondo 3 di ciascun contenitore 2 definendone la porzione di fondo 4 in prossimità dell’estremità libera.
Le branche della pinza interna 21 sono poste reciprocamente in rotazione in virtù della rotazione degli alberi interni 24 che sono vincolati dall’ ingranamento tra le relative prime ruote dentate 91 dei primi mezzi di movimentazione 29.
Quindi i mezzi fusori 60 vengono mossi in direzione dei contenitori 2, in corrispondenza di una loro condizione di riscaldamento E, in modo tale da contattare e schiacciare la porzione di fondo 4 dei contenitori 2 di una stecca, così da fondere e formare progressivamente un fondo piano.
In alternativa al posto dei mezzi fusori sono presenti i mezzi riscaldanti 70 svolgenti la stessa funzione. Una volta fusa la porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2, ad esempio per mezzo di ripetuti cicli di contatto dei mezzi fusori 60, tale porzione di fondo rimane forgiata a “piedino senza spigoli vivi” in virtù anche dello “stampo” costituito dai due incavi 35 della coppia di branche affacciate della pinza interna 21 e delle relative sporgenze 37 o dei rebbi 37a.
Infine l’apertura della pinza interna 21 permette l’estrazione dei contenitori 2 dalla sede 26
Come illustrato nella figura 4 A, prima di aprire la pinza interna 21, la pinza esterna 22 viene chiusa tramite la movimentazione dalla coppia di alberi esterni 25, collegati e posti in rotazione dai secondi mezzi di movimentazione 30, dalla condizione di apertura esterna C, in cui le branche della pinza esterna 22 non contattano i contenitori 2 della stecca, alla condizione di formatura F, in cui la pinza esterna 22 si chiude sulla pinza interna 21 in modo tale da affacciare, lasciando una fessura 39, le battute 38 delle porzioni terminale esterne 33 delle due branche affacciate della pinza esterna 22 così formando plasticamente la porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2.
Pertanto, nel caso in cui il dispositivo 1 sia montato sulla giostra 10, il passaggio della pinza esterna 22 dalla condizione di apertura esterna C alla condizione di schiacciamento D, e quindi di chiusura della pinza stessa, è determinato dalla rotazione della leva esterna 94 in virtù dello scorrimento del rullino seguicamma 96 lungo la camma esterna 98 e la conseguente rotazione di un albero esterno 25, a cui tale leva esterna è vincolata, e del restante albero esterno 25 grazie aH’ingranamento delle seconde ruote dentate 92 inchiavettate ai relativi alberi esterni 25.
Un’ulteriore variante del dispositivo 1 prevede che il punzone esterno 81 dei mezzi di ricalcatura 80 penetri tra le porzioni terminali esterne 33 delle branche della pinza esterna 22 al punto di comprimere la
dalla battuta piana 38 delle porzioni terminali esterne 33 delle branche della pinza esterna 22 e dal punzone esterno 81 tra di esse inserito.
L’apertura della pinza esterna 22 e di quella interna 21, ad esempio nel caso in cui il dispositivo sia montato sulla giostra 10, avviene tramite la rotazione delle relative leve, rispettivamente esterna 94 ed interna 93 costrette a seguire l’opportuno profilo rispettivamente delle camme, esterna 98 ed interna 97 Un’ulteriore variante del dispositivo 1, illustrata nella figura 7B, prevede che i mezzi di ricalcatura 80 comprendano un punzone a bordo pinza 82, elasticamente connesso ad una branca della pinza esterna 22 in modo tale che il punzone 82 rimanga distanziato dalla porzione di fondo 4 di ciascun contenitore 2. Un mezzo percussore 83 viene movimentato in modo tale da forzare il punzone 82 ad inserirsi tra le branche della pinza esterna 22, in corrispondenza della condizione di ricalcatura G per formare la porzione di fondo 4 fusa del contenitore 2.
Nelle figure 4E e 4F è illustrata una variante delle testate delle due branche della pinza interna 21, in cui non sono presenti gli incavi 35 e le sporgenze 37, bensì, per ciascuna branca, una parete piana 36 destinata a comprimere, senza contattare quella ad essa affacciata, la porzione di fondo fusa del contenitore 2.
La realizzazione delle pinze, interna 21 ed esterna 22, aventi corrispondenti alberi coassiali, determina la ridotta dimensione del dispositivo.
Il principale vantaggio della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo a pinze che consente di movimentare, chiudere e formare i contenitori su un piano verticale, consentendo di limitare l'ingombro, soprattutto in larghezza, della macchina in cui tale dispositivo è inserito per una migliore accessibilità interna da parte dell'operatore e per una minore superficie da esporre al flusso laminare. Ulteriore vantaggio consiste nel fornire un dispositivo a pinze per formare contenitori che permette di ottenere una porzione terminale saldata a forma di pinna od aletta priva di spigoli taglienti e tale da fungere da base d’appoggio per il posizionamento verticale stabile del contenitore, singolo od associato ad altri in stecca, o di ottenere una superficie di riscontro sufficiente a consentire il trasferimento dei contenitori stessi in fila indiana.
Ulteriore vantaggio è quello di fornire un dispositivo a pinze dotato di mezzi di supporto dei contenitori, singoli od associati in stecche, che siano conformati in base alle dimensioni e alla forma dei contenitori stessi ma che consentano procedure di cambio formato rapide, semplici che non richiedono manodopera specializzata e lunghi fermi macchina.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo a pinze per formare contenitori (2), in materiale plastico termosaldabile e dotati di un fondo (3) aperto, detto dispositivo essendo vincolato ad una macchina confezionatrice è caratterizzato dal fatto di comprendere: un supporto (23); una pinza interna (21) le cui branche sono connesse ad una coppia di alberi interni (24) girevolmente sostenuti dal supporto (23); una pinza esterna (22) le cui branche sono connesse ad una coppia di alberi esterni (25), coassiali ai rispettivi alberi interni (24) e sostenuti dal supporto (23), e foggiata in modo tale da contenere al suo interno detta pinza interna (21); una sede a busta (26) destinata ad alloggiare almeno un contenitore (2) ed amovibilmente connessa al supporto (23); la pinza interna (21) essendo movimentata tramite la rotazione dalla coppia di alberi interni (24) da una condizione di apertura interna (A), in cui ciascun contenitore (2) è inserito nella o disinserito dalla sede a busta (26), alla condizione di chiusura (B), in cui detta pinza interna (21) schiaccia il fondo (3) di ciascun contenitore (2); la pinza esterna (22) essendo movimentata tramite la rotazione dalla coppia di alberi esterni (25) da una condizione di apertura esterna (C), in cui le branche della pinza esterna (22) non contattano il contenitore (2), ad una condizione di formatura (F), in cui detta pinza esterna (22) si chiude sulla pinza interna (21) così formando plasticamente la porzione di fondo (4) di ciascun contenitore (2).
  2. 2) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che all’estremità libera di ciascuna branca della pinza interna (21) è amovibilmente fissata una porzione terminale interna (31).
  3. 3) Dispositivo secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che l’estremità libera della porzione terminale interna (31) presenta una pluralità di incavi (35) terminanti con almeno una sporgenza (37) destinati ad alloggiare il fondo (3) del contenitore (2) ed a formare detto fondo in corrispondenza della condizione di chiusura (B).
  4. 4) Dispositivo secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che la sporgenza (37) è del tipo complanare con i relativi incavi (35) oppure si eleva a guisa di rebbio (37a) da questi ultimi in direzione della pinza esterna (22).
  5. 5) Dispositivo secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che le estremità libere delle porzioni terminali interne (31) di ciascuna pinza interna (21) presentano pareti (36) che sono affacciate lasciando una fessura (39) in corrispondenza della condizione di chiusura (B).
  6. 6) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che una porzione terminale esterna (33) è amovibilmente fissata all’estremità libera di ciascuna branca della pinza esterna (22), tramite mezzi elastici di collegamento (32).
  7. 7) Dispositivo secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che la porzione terminale esterna (33) è sagomata per formare la porzione di fondo (4) di ciascun contenitore (2) pressoché a forma di pinna piatta e dotato di un cordone terminale sagomato (7) avente una sezione pressoché triangolare o rettangolare a sviluppo trasversale oppure sezione pressoché circolare o rettangolare allungata.
  8. 8) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i due alberi interni (24) di ciascuna pinza interna (21) sono cinematicamente collegati tramite primi mezzi dentati (91).
  9. 9) Dispositivo secondo la rivendicazione 8 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre primi mezzi di movimentazione (29) che comprendono almeno una leva interna (93) fissata ad almeno un albero interno (24) di ciascuna pinza interna (21) e girevolmente supportante primi mezzi seguicamma (95) destinati a seguire una camma interna (97) fissata ad una giostra (10) della macchina confezionatrice a cui è vincolato detto dispositivo.
  10. 10) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che i due alberi esterni (25) di ciascuna pinza esterna (22) sono cinematicamente collegati tramite secondi mezzi dentati (92).
  11. 11) Dispositivo secondo la rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre secondi mezzi di movimentazione (30) che comprendono almeno una leva esterna (94) fissata ad almeno un albero esterno (25) di ciascuna pinza esterna (22) e supportante girevolmente secondi mezzi seguicamma (96) destinati a seguire una camma esterna (98) di una giostra (10) della macchina confezionatrice a cui è vincolato detto dispositivo. ■ 12) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un mezzo centratore (28), amovibilmente connesso ad una branca della pinza interna (21), destinato a posizionare correttamente ciascun contenitore (2) all’ interno della sede a busta (26). 13) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre un mezzo di supporto (27) che collega le estremità libere della coppia di alberi interni (24) e supporta amovibilmente la sede a busta (26). 14) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi fusori (60) dotati di un movimento alternativo pressoché in direzione dell’asse longitudinale dei contenitori (2) in corrispondenza di una loro condizione di riscaldamento (E) in cui le relative porzioni di fondo (4) vengono progressivamente fuse a formare un cordone terminale sagomato (7). 15) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi riscaldanti (70) associati alle testate della pinza interna 21 e/o esterna 22 destinati a fondere le porzioni di fondo (4) dei contenitori (2) per formare un cordone terminale sagomato (7). 16) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 14 o la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi di ricalcatura (80) dotati di un punzone esterno (81) in grado di inserirsi tra le pinze esterne (22), chiuse in corrispondenza della loro condizione di formatura (F), per comprime la porzione di fondo (4) fusa di ciascun contenitore (2) in corrispondenza di una sua condizione di ricalcatura (G) al fine di formarne un cordone sagomato (7). 17) Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 14 o la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi di ricalcatura (80) aventi almeno un punzone a bordo pinza (82), fissato ad almeno una branca della pinza esterna (22) e movimentato da un mezzo percussore (83) in corrispondenza di una condizione di ricalcatura (G) in cui detto punzone a bordo pinza (82) si inserisce tra le branche della pinza esterna (22) chiusa per comprimere la porzione di fondo (4) fusa di ciascun contenitore (2).
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