ITBO20000585A1 - Macchina per la piegatura di elementi metallici filiformi, in particolare tondini - Google Patents

Macchina per la piegatura di elementi metallici filiformi, in particolare tondini Download PDF

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    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
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    • B21F27/12Making special types or portions of network by methods or means specially adapted therefor
    • B21F27/20Making special types or portions of network by methods or means specially adapted therefor of plaster-carrying network
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    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
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    • B21F1/04Undulating

Description

MACCHINA PER LA PIEGATURA DI ELEMENTI METALLICI FILIFORMI, IN PARTICOLARE TONDINI
DESCRIZIONE DELL ’ INVENZIONE
La presente invenzione si inquadra nel settore tecnico concernente le macchine per la piegatura di elementi metallici filiformi, in particolare tondini.
Più in particolare essa si riferisce alla piegatura di tondini metallici utilizzati nella realizzazione di armature per travi in cemento armato e/o solai.
Le armature in esame, infatti, sono spesso costituite da un’anima centrale definita da un tondino metallico piegato, comunemente noto come “greca” dai tecnici del settore, alle cui estremità inferiore e superiore sono bilateralmente fissate, mediante saldatura, corrispondenti coppie di tondini rettilinei, tra loro preferibilmente complanari.
Le macchine che effettuano tradizionalmente la piegatura dei tondini metallici utilizzano una coppia di pinze flottanti., di valle e di monte, che scorrono su corrispondenti guide orizzontali individuanti un’unica retta di lavoro, sulla quale giace sostanzialmente il tondino da piegare. Come si può agevolmente dedurre dalla figura 1 , che rappresenta schematicamente le modalità di funzionamento di una macchina secondo l’arte nota, si è indicato come pinza di valle 90 quella preposta al bloccaggio del tondino da piegare dal “lato matassa”, mentre si è indicato come pinza di monte 91 quella preposta al bloccaggio del tondino piegato, in prossimità dell’ultima maglia piegata.
Una terza pinza 95, scorrevole su una relativa guida sostanzialmente ortogonale alla stessa retta di lavoro, risulta mobile da una posizione di riposo C, nella quale giace sulla retta di lavoro K, ad una posizione operativa C’, in cui si disallinea dalla stessa retta K andando ad intercettare il tondino e costituendo il vertice superiore del tondino piegato.
Lo scostamento della terza pinza 95 dalla retta di lavoro, nella sua posizione operativa C' definisce l’altezza del tondino piegato e, in associazione con le pinze di valle 90 e di monte 91, anche il passo dello stesso tondino piegato.
In fase di transizione secondo il verso Kc delia terza pinza 95 dalla posizione di riposo C alla posizione operativa C’, le pinze di valle 90 e di monte 91 tendono ad avvicinarsi tra loro.
La pinza di valle 90 si sposta lungo la retta di lavoro K con un verso KA, fino all’ideale raggiungimento di una prima posizione A, mentre la pinza di monte 91 si sposta lungo la stessa retta di lavoro K con un verso KB opposto al verso KA, fino all’ideale raggiungimento di una seconda posizione Et.
Dal punto di vista teorico, le posizioni, prima A e seconda B, dovrebbero essere simmetriche rispetto alla posizione operativa C della terza pinza 95.
A causa delle differenti inerzie dei rami del tondino metallico a cui fanno capo le pinze di monte 91 e di valle 90, le posizioni reali risultano rispettivamente B’ ed A’ genericamente indicate, non in scala, in figura 1.
Infatti, mentre la pinza di valle 90 è associata al “lato matassa” del tondino da piegare, la pinza di monte è associata al segmento di tondino già piegato, di inerzia molto maggiore rispetto al lato matassa. Ne deriva la sostanziale impossibilità di dedurre di volta in volta le reali posizioni, prima A’ e seconda B’, nelle quali le pinze di valle 90 e di monte 91 si vanno a trovare al termine della transizione della terza pinza 95 dalla posizione di riposo C a quella operativa C’.
Otenuta la desiderata, piegatura del tondino, la terza pinza 95 ritorna nella posizione di riposo C e la pinza di monte 91 si ritrae per un tempo strettamente necessario a permettere l’avanzamento della maglia piegata del tondino, in modo da sgombrare la zona di lavoro.
L’avanzamento del tondino piegato, quindi il posizionamento di una porzione di tondino da piegare nella zona di lavoro, è generalmente ottenuto mediante una pinza operativa (non illustrata) posizionata tra la matassa di alimentazione e la pinza di valle 90.
Ovviamente, tale pinza operativa è realizzata in modo tale da non opporre alcuna resistenza all’avanzamento della pinza di valle 90 secondo il verso KA in fase di piegatura del tondino nella zona di lavoro.
Le modalità di funzionamento delle macchine per la piegatura di tondini secondo l’arte nota, come sinteticamente descritte, non garantiscono in alcun modo la costanza del passo del tondino ottenuto, inficiandone quindi la precisione delle caratteristiche geometriche.
A peggiorare ciò contribuiscono notevolmente le caratteristiche elastiche del tondino metallico che, nel momento in cui la terza pinza 95 si sposta dalla posizione operativa C’ a quella di riposo C, tende a ritrarsi per reazione elastica.
Un passo del tondino metallico piegato che non risulti costante crea ingenti problematiche in fase di realizzazione delle armature, sopratutto in fase di saldatura automatica della greca ottenuta con le coppie di tondini rettilinei poste bilateralmente alle estremità inferiore e superiore della stessa greca a causa della difficile individuazione dei punti oggetto di saldatura.
Tale fenomeno è particolarmente gravoso nel caso di tondini a bassa sezione, ad esempio per tondini con diametri che vanno da dieci a quattordici millimetri, e nel caso di materiali ad elevato modulo di elasticità longitudinale.
Tali macchine non permettono, tantomeno, la possibilità di ottenere un ampia gamma di regolazioni del passo del tondino a causa delle limitate escursioni che possono essere previste per le pinze di valle 90 e di monte 91. La stessa altezza del tondino piegato è limitata dalla massima escursione cui può essere sottoposta la terza pinza 95 nel passaggio dalla posizione di riposo C a quella operativa C’.
Tali tipologie di macchine per la piegatura di tondini operano con velocità di funzionamento particolarmente limitate a causa della notevole inerzia che presenta il lato “tondino piegato” per quanto concerne l’ avanzamento del tondino da piegare da parte della pinza operativa. I tondini piegati finali possono infatti raggiungere lunghezza variabili dai quattro ai sei metri di lunghezza.
Ciò provoca un certo rallentamento del processo produttivo, con relativo inficiamento del corrispondente rendimento dello stesso.
Un’inerzia variabile del lato “tondino piegato” in fase di piegatura, da un minimo iniziale (con poche maglie piegate) ad un massimo finale (con il tondo grecato terminato), contribuisce notevolmente a rendere eccessivamente variabile il passo dello stesso tondo grecato in uscita dalla macchina.
Scopo delia presente invenzione è quello di ovviare ai menzionati inconvenienti proponendo una macchina per la piegatura di elementi metallici filiformi, in particolare tondini, in grado di garantire la realizzazione di elementi metallici filiformi piegati contraddistinti da caratteristiche geometriche particolarmente precise, nonché da un passo rigorosamente costante e regolabile entro un vasto intervallo di valori.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di proporre una macchina estremamente affidabile e funzionale, in grado di garantire elevate velocità di funzionamento e l'ottenimento di elementi metallici filifórmi piegati di caratteristiche geometriche variabili entro una vasta gamma, a seconda delle esigenze del settore tecnico in questione.
A ciò si aggiunge la volontà di realizzare una macchina in grado di garantire un'ottimale precisione in fase di piegatura degli elementi metallici filiformi in funzione delle differenti caratteristiche intrinseche e geometriche dei medesimi elementi.
Le caratteristiche dell’ invenzione saranno evidenziate ne! seguito in cui è descritta una preferita, ma non esclusiva, forma di realizzazione, con riferimento alle allegate tavole di disegno, nelle quali si utilizzano scale differenti per questioni di chiarezza, in cui :
- la figura 1 rappresenta schematicamente, non in scala, lo schema di funzionamento di una macchina per la piegatura di tondini metallici secondo l’arte nota;
- la figura 2 rappresenta schematicamente una vista parziale laterale della macchina oggetto dell’ invenzione;
- le figure 2a, 2b mostrano in modo schematico altrettante viste in pianta di elementi operativi della macchina particolarmente significativi illustrati in figura 2;
- la figura 3 illustra schematicamente una vista frontale della stazione di raccolta dei tondini metallici piegati dalla proposta macchina;
- la figura 4 illustra in modo schematico un esempio di tondino metallico piegato secondo una “greca a dente di sega”.
La macchina oggetto dell’invenzione risulta fondamentalmente costituita da una stazione di piegatura 1 di elementi metallici filiformi 2, ad esempio tondini, all'ingresso della quale sono generalmente previste corrispondenti stazioni di alimentazione e di raddrizzamento di tondini 2, tra loro in cascata.
Tali stazioni di alimentazione e di raddrizzamento non sono state volutamente rappresentate in quanto la loro struttura e le loro modalità di funzionamento rientrano nelle ordinarie conoscenze del tecnico medio del settore in esame.
La stazione di piegatura 1 permette di realizzare la sagomatura della porzione di tondini 2 che interessa la stessa secondo prestabilite caratteristiche geometriche di passo p, altezza h ed apertura a.
Essa prevede un primo gruppo operativo 4 essenzialmente costituito da una prima slitta 4b scorrevolmente guidata da rispettivi primi binari 41, supportata da una relativa seconda slitta 40b, anch’essa scorrevolmente guidata da rispettivi secondi binari 40, sostanzialmente vincolati al basamento la della stazione di piegatura 1.
La prima slitta 4b supporta organi di intercettazione 4a di tali tondini 2, ad esempio costituiti da un barilotto, azionati secondo gli assi cartesiani, primo Y e secondo Z, mediante corrispondenti organi motori facenti capo alle rispettive slitte, prima 4b e seconda 40b.
Tali organi motori, di ti;oo noto, sono costituiti ad esempio da idonei steli, primo 4Y e secondo 4Z, atti ad azionare le rispettive slitte, prima 4b e seconda 40b in cooperazione con corrispondenti attuateli (non illustrati).
La prima slitta 4b risulta mobile da una configurazione di riposo L nella quale il barilotto 4a non interessa la suddetta porzione di tondini 2, che si mantiene parallela al secondo asse Z, ad una configurazione op erativa M in cui il barilotto 4a va ad intercettare la medesima porzione di tondini 2, inducendo un processo di piegatura della stessa, fino a posizionarsi secondo coordinate cartesiane tali da definire la prestabilita altezza h (Fig. 2).
La stazione di piegatura 1 prevede, in prossimità della relativa sezione di uscita, una prima pinza 5, di tipo fìsso, In grado di permettere il bloccaggio amovibile della medesima porzione di tondini 2 in relazione di fase con la movimentazione della prima slitta 4b.
La stessa stazione di. piegatura 1 è provvista, in prossimità della relativa sezione di ingresso, di un secondo gruppo operativo 3 essenzialmente costituito da un carrello 3b, sostanzialmente allineato con la prima pinza 5, scorrevolmente guidato da una relativa guida 30 secondo un terzo asse X, sostanzialmente parallelo al secondo asse Z.
Tale carrello 3b supp orta una seconda pinza 3a in grado di vincolare e/o svincolare ad essa la suddetta porzione di tondini 2 in relazione di fase con la movimentazione delia prima slitta 4b. Lo stesso carrello 3b risulta mobile, parallelamente al terzo asse X, in relazione di fase con la movimentazione della prima slitta 4b e con il bloccaggio e/o sbloccaggio della prima pinza 5, da una configurazione iniriale E ad una configurazione terminale F nelle quali lo stesso carrello 3b dista dalla prima pinza 5 di quantità rispettivamente pari a AL e (AL - p), dove AL indica l'estensione del tondino 2 piegato compreso entro il passo p.
Ciò permette, in corrispondenza della configurazione operativa M della prima slitta 4b, la definizione delle desiderate caratteristiche di passo p, altezza h ed apertura al vertice a.
Il carrello 3b supporta organi di taglio 3d atti a recidere la porzione di tondini 2 interessante la stazione di piegatura 1 dopo un prefissato numero di piegature, cioè in corrispondenza di un tondino 2 grecato di prestabilita lunghezza.
In prossimità della stazione di piegatura 1 , è vantaggiosamente prevista una stazione di raccolta 10 preposta a ricever 2 tondini 2 piegati e convogliarli in un magazzino di stoccaggio MS.
La stazione di raccolta IO prevede fondamentalmente organi convogliatori 20, ad esempio costituiti da un nastro convogliatore sviluppantesi ad anello chiuso, che supportano i tondini 2 piegati e li movimentano secondo un quarto asse W, in relazione di fase con la movimentazione del carrello 3b secondo il terzo asse X.
Sono altresì previsti idonei organi di supporto 21, ad esempio costituiti da una piastra incernierata alla struttura di supporto IOa di tale stazione di raccolta 10, preposti a ricevere in appoggio e guidare i tondini 2 piegati.
Tale piastra 21 è sua volta inferiormente incernierata con lo stelo di azionamento di un attuatore 23, ad esempio costituito da un martinetto idraulico o pneumatico, che ne permette la movimentazione da una configurazione di prelievo Q, in cui i tondini 2 piegati sono supportati e movimentati dal nastro convogliatore 20, ad una configurazione di scarico R, nella quale gli stessi tondini 2 piegati sono convogliati nel magazzino di stoccaggio MS.
La piastra 21, in corrispondenza della configurazione di prelievo Q, è vantaggiosamente inclinata rispetto alla verticale, ad esempio di un angolo compreso tra i 10° e i 20°, in modo da agevolare il convogliamento degli stessi tondini 2 piegati in uscita dalla stazione di piegatura 1. Nel magazzino MS i tondini 2 piegati risultano supportati da mezzi di convogliamento 24 azionati a passo, ad esempio costituiti da un idoneo numero di costipatori a catena, in relazione di fase con la movimentazione della piastra 21.
Con riferimento acl una generica fase di funzionamento della macchina oggetto delfinvenzione, si descrivono nel seguito le modalità di funzionamento relativamente ad un ciclo di piegatura elementare.
A tal scopo si assume il carrello 3b nella configurazione iniziale E, in cui dista AL dalla prima pinza S, con la seconda, pinza 3a che blocca il tondino 2 da piegare; la prima slitta 4b nella configurazione di riposo L, con il bariloto 4a posizionato ad una quota inferiore rispetto alla porzione di tondino 2 da piegare, e la prima pinza 5 che vincola la stessa porzione di tondino 2 in corrispondenza della sezione di separazione tondino 2 da piegare - tondino 2 piegato.
In funzione delle caratteristiche geometriche di passo p, altezza h ed apertura a che si vogliono conferire alla corrente porzione di tondino 2 da piegare, si provvede a movimentare opportunamente il bariloto 4a, quindi le relative slite 4b, 40b secondo i corrispondenti assi cartesiani, primo Y e secondo Z, agendo correttamente sui corrispondenti attuatoli.
Nella transizione della prima slitta 4b dalla configurazione di riposo L a quella operativa M, il bariloto 4a intercetta la corrispondente porzione di tondino 2 ammorsato dalle pinze, prima 3a e seconda 5, generando isn processo di piegatura della stessa porzione, fino a che la prima slitta 4b si posiziona secondo coordinate cartesiane tali da permetere la definizione della prestabilita altezza h della porzione di tondino 2 da piegare.
In relazione di fase con lo scostamento della prima slitta 4b dalla configurazione di riposo L, il carrello 3b viene movimentato dalla suddetta configurazione iniziale E alla configurazione terminale che permete, in corrispondenza della configurazione operativa M della prima slitta 4b, di definire la prestabilita caratteristica geometrica di passo p della porzione di tondino 2 interessata.
In tal caso, infatti, il carrello 3b si posiziona ad una distanza (AL - p) dalla prima pinza S, in modo tale da garantire uno scostamento tra le pinze, prima 5 e seconda 3a, esattamente pari al valore di passo p desiderato.
Allo stesso modo il bariloto 4a supportato dalla prima slitta 4b, nella medesima configurazione operativa M, definisce il vertice di piegatura del tondino 2, quindi la sua apertura a e la sua altezza h.
La transizione del carrello 3b fino alla menzionata configurazione terminale F, permete di svolgere il tondino 2 presente nella stazione di alimentazione a monte di una quantità pari allo spostamento effettuato, vale a dire (AL - p) (Fig.2).
In relazione di fase; con il raggiungimento della configurazione terminale F del carrello 3b, la seconda pinza 3a sblocca la porzione di tondino 2 in prossimità della sezione tondino 2 da piegare - tondino 2 piegato ed il carrello arretra allontanandosi dalla prima pinza 5 di una quantità pari al passo p prestabilito, assumendo una configurazione intermedia.
In relazione di fase con il raggiungimento della stessa configurazione intermedia, la prima pinza 5 sblocca il tondino 2 ritraendosi assialmente (cioè ortogonalmente al piano di figura); la seconda pinza 3a ritorna a bloccare lo stesso tondino 2, e la prima slitta 4b effettua la transizione dalla configurazione operativa M a quella di riposo L, permettendo di disimpegnare il barilotto 4a dal vertice del tondino 2 in virtù della traiettoria assunta o della ritrazione assiale dello stesso barilotto 4a.
Ciò permette di azionare il carrello 3b che passa dalla configurazione intermedia a quella terminale F spingendo Verso la sezione di uscita della stazione di piegatura 1 il tondino 2 piegato, senza alcun intralcici né da parte del barilotto 4a né da parte della prima pinza 5, e svolgendo di una ulteriore quantità p il tondino 2 presente nella stazione di alimentazione a monte.
H tondino piegato 2 oltrepassa quindi la prima pinza 3 di una quantità pari al passo p permettendo alla stessa, in opportuna relazione di fase, di bloccare nuovamente il tondino 2 in corrispondenza della sezione di separazione tondino 2 da piegare - tondino 2 piegato.
In relazione di fase con il bloccaggio del tondino 2 da parte della prima pinza 5, di tipo fisso, il carrello 3b toma nuo vamente nella configurazione iniziale E, raggiunta la quale la corrispondente seconda pinza 3a vincola il tondino 2.
Se ne deduce agevolmente che, successivamente all’operazione di piegatura del tondino 2, in seguito alle transizioni del carrello 3b descritte : configurazione terminale F-configurazione intermedia (scostamento p), configurazione intermedia-configurazione terminale F (scostamento p), configurazione terminale F - configurazione iniziale E (scostamento AL-p), è stato possibile svolgere dalla stazione di alimentazione a monte una quantità di tondino 2 pari a AL, cioè pari all’estensione del tondino 2 piegato compreso entro il passo p.
In tal modo vengono ripristinate le condizioni di lavoro necessarie per affrontare un nuovo ciclo elementare di piegatura, cioè con il carrello 3b nella configurazione iniziale E, in cui dista AL dalla prima pinza 5, con la seconda pinza 3a che blocca il tondino 2 da piegare; la prima slitta 4b nella configurazione di riposo L, e la prima pinza 5 che vincola la stessa porzione di tondino 2 in corrispondenza della sezione di separazione tondino 2 da piegare - tondino 2 piegato.
In relazione di fase con lo sbloccaggio del tondino 2 piegato da parte della prima pinza 5, ed il corrispondente avanzamento della maglia piegata dello stesso verso la sezione di uscita della stazione di piegatura 1, gli organi convogliatori a nastro 20 sono azionati a passo secondo il quarto asse W, in relazione di fase con la movimentazione del carrello 3b secondo il terzo asse X. Così facendo si permette di supportare le maglie piegate del tondino 2 in uscita dalla stazione di piegatura 1 e movimentarle secondo lo stesso quarto asse W.
La piastra 21 della stazione di raccolta IO, nella corrispondente configurazione di prelievo Q, riceve in appoggio e supporta le maglie piegate del tondino 2, permettendone la movimentazione a passo secondo W da parte del nastro convogliatore 20.
Ad ottenimento della prestabilita dimensione longitudinale del tondino 2 piegato in uscita dalla stazione di piegatura 1 (generalmente di lunghezza variabile tra i quattro ed i sei metri), la cesoia 3d prevista dal carrello 3b permette di separare fisicamente lo stesso tondino 2 finito dal tondino 2 proveniente dalla stazione di alimentazione.
In relazione di fase con l’azionamento delle cesoie 3d e l'avanzamento di almeno un passo p del tondino 2 piegato, l’attuatore 23 permette la transizione della piastra 21 dalla configurazione di prelievo Q alla corrispondente configurazione di scarico R, sostanzialmente ortogonale alla precedente, nella quale lo stesso tondino 2 piegato è convogliato nel magazzino di stoccaggio MS.
Idonei costipatori a catena 24 azionati a passo previsti nel magazzino di stoccaggio MS permettono il supporto e lo stoccaggio dei tondini piegati 2 in relazione di fase con la movimentazione della, piastra 21.
Secondo un’interessante variante realizzativa, possono essere previste cesoie per il taglio dei tondini 2 piegati anche in corrispondenza della prima slitta 4b, in cooperazione o meno con quelle previste sul carrello 3b.
La proposta macchina per la piegatura di elementi metallici filiformi 2, in particolare tondini, permette di ottenere con estrema precisione tondini 2 variabili entro una vasta gamma di prestabilite caratteristiche geometriche di passo p ed altezza h.
La precisione ottenuta è raggiungibile indipendentemente dalle caratteristiche geometriche desiderate (diametro, passo, ecc.) e dalle caratteristiche intrinseche del materiale trattato (elasticità, ecc.).
A tal riguardo è opportuno sottolineare che la stazione di piegatura 1 si presta particolarmente ad un funzionamento con coppie di azionamento variabili che permettono alle slitte, prima 4b e seconda 40b, di adeguare le reali escursioni secondo i corrispondenti assi, primo Y e secondo Z, in funzione delle caratteristiche geometriche ed intrinseche del tondino 2 da realizzare.
In tal modo è possibile prevedere, ad esempio in funzióne del diametro e del modulo di elasticità del tondino 2, gli effettivi valori di passo p ed altezza h che presenta la porzione di tondino 2 che subisce il processo di piegatura successivamente al disimpegno con il barilotto 4a portato dalla prima slitta 4b e al rilascio della seconda pinza 3a prevista dal carrello 3b.
Così facendo è possibile correggere e/o modificare le reali escursioni delle slitte, prima 4b e seconda 40b, in foninone di differenti diametri e di disomogeneità presentate dal tondino 2 da piegare, in modo da definire i prestabiliti valori di tali escursioni ed ottenere tondini con le desiderate caratteristiche geometriche di passo p ed altezza h.
Questa prerogativa è attuabile a priori ovvero in fase di piegatura a seguito del rilevamento delle reazioni elastiche della porzione di tondino 2 in corrispondenza delle slitte, prima 4b e seconda 40b, e del carrello 3b, mediante comparazione dei valori misurati rispetto a quelli impostati.
La stessa maccliina permette di ottenere sagomature dei tondini estremamente variabili da tondino a tondino, ovvero da maglia a maglia di uno stesso tondino; a titolo esemplificativo è possibile ottenere anche greche sagomate a “dente di sega”, come evidenziato in figura 4.
La possibilità di ottenere tondini 2 caratterizzati da un passo p costante garantisce di prevenire tutte quelle problematiche che si possono incontrare in fase di realizzazione delle corrispondenti armature, sopratutto in fase di saldatura della greca ottenuta con le coppie di tondini rettilinei poste bilateralmente alle estremità inferiore e superiore della stessa greca.
Ciò permette di realizzare agevolmente armature con greche aventi diametri relativamente limitati, ad esempio diametri che vanno da dieci a quattordici millimetri, e nel caso di materiali ad elevato modulo di elasticità longitudinale.
Le modalità di funzionamento, particolarmente intuitive e semplici, garantiscono l’ottenimento di processi produttiva particolarmente rapidi e veloci, caratterizzati da rendimenti di funzionamento molto elevati.
I suddetti vantaggi sono conseguibili mediante una soluzione tecnica di semplice concezione, estremamente affidabile e funzionale, tale garantire elevate velocità di funzionamento e l’ottenimento di elementi metallici filiformi piegati di caratteristiche geometriche variabili entro una vasta gamma, a seconda delle esigenze del settore tecnico in questione.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Macchina per la piegatura di elementi metallici filiformi, in particolare tondini, cooperante con almeno una stazione di alimentazione di detti elementi metallici filiformi 2, caratterizzata dal fatto di prevedere, a valle di detta stazione di alimentazione, una stazione di piegatura 1 atta a realizzare la sagomatura della porzione di detti elementi metallici filiformi 2 che interessa la stessa, secondo prefissate caratteristiche geometriche di passo p e di altezza h, comprendente : almeno un primo gruppo operativo 4, mobile secondo relativi assi cartesiani, primo Y e secondo Z, provvisto di organi di intercettazione 4a di detta porzione dei citati elementi metallici filiformi 2, essendo detto secondo gruppo operativo 4 mobile da una configurazione di riposo L nella quale i citati organi di intercettazione 4a non interessano detta porzione dei citati elementi metallici filiformi 2, che si mantiene sostanzialmente parallela a detto secondo asse Z, ad una configurazione operativa M in cui gli stessi organi di intercettazione 4a intercettano detta porzione dei citati elementi metallici filiformi 2 inducendo un processo di piegatura della stessa, fino a posizionarsi secondo coordinate cartesiane tali da definire la suddetta caratteristica geometrica di altezza h; almeno un primo organo di presa 5, di tipo fisso, previsto in prossimità della sezione di uscita di detta stazione di piegatura 1, atto a bloccare e/o sbloccare detta porzione dei citati elementi metallici filiformi 2 in relazione di fase con la movimentazione del citato primo gruppo operativo 4; almeno un secondo gruppo operativo 3, sostanzialmente allineato con il suddetto primo organo di presa 5, posizionato in prossimità della sezione di ingresso di detta stazione di piegatura 1, provvisto di secondi organi di presa 3a atti a vincolare e/o svincolare ad essi detta porzione dei citati elementi metallici filiformi 2 in relazione di fase con la movimentazione di detto primo gruppo operativo 4, essendo la movimentazione del citato secondo gruppo operativo 3 effettuata secondo un terzo asse X, sostanzialmente parallelo al secondo asse Z, in relazione di fase con la movimentazione di detto primo gruppo operativo 4 e con il bloccaggio e/o lo sbloccaggio del citato primo organo di presa 5, in modo tale da permettere, in conrispondenza della suddetta configurazione operativa M del citato primo gruppo operativo 4, la definizione della suddetta caratteristica geometrica di passo p.
  2. 2) Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il citato secondo gruppo operativo 3, mobile secondo detto terzo asse X relativamente a corrispondenti guide 30, è costituito da un carrèllo 3b supportante i citati secondi organi di presa 3a, questi ultimi essendo costituiti sostanzialmente da elementi a pinza.
  3. 3) Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il citato primo gruppo operativo 4 è costituito da una prima slitta 4b, scorrevolmente guidata da rispettivi primi binari 41, relativamente al suddetto primo asse Y, essendo tale prima slitta 4b supportata da una relativa seconda slitta 40b, scorrevolmente guidata da rispettivi secondi binari 40, relativamente al suddetto secondo asse Z, con la citata prima slitta 4b supportante detti organi di intercettazione 4a, questi ultimi costituiti da almeno un barilotto.
  4. 4) Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto di prevedere, in corrispondenza del citato secondo gruppo operativo 3, organi di taglio 3 d atti a recidere il suddetto elemento metallico filiforme 2.
  5. 5) Macchina secondo la rivendicazione 1 o 3, caratterizzata dal fatto di prevedere, in corrispondenza del citato primo gruppo operativo 4, organi di taglio atti a recidere il suddetto elemento metallico filiforme 2.
  6. 6) Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il citato primo organo di presa 5, di tipo fisso, è ritraibile ortogonalmente rispetto al suddetto terzo asse X.
  7. 7) Macchina seconde la rivendicazione 1 o 6, caratterizzata dal fatto che il citato primo organo di presa 5 è costituito sostanzialmente da elementi a pinza.
  8. 8) Macchina secondo la rivendicazione 1 o 6, o 7, caratterizzata dal fatto che il citato primo organo di presa 5, opera in corrispondenza della regione di separazione tra elementi metallici filiformi 2 piegati ed elementi metallici filiformi 2 da piegare.
  9. 9) Macchina secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di prevedere, in uscita rispetto a detta stazione di piegatura 1 , una stazione di raccolta 10 preposta al ricevimento di detti elementi metallici filiformi 2 piegati ed al loro convogliamento in un magazzino di stoccaggio MS.
  10. 10) Macchina secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detta stazione di raccolta 10 prevede : organi convogliatori 20 atti a supportare detti elementi metallici filiformi 2 e movimentarli secondo un quarto asse W, in relazione di fase con la movimentazione del suddetto primo gruppo operativo 3 di tale stazione di piegatura 1 secondo il citato terzo asse X; organi di supporto 21 , preposti a ricevere in appoggio e guidare detti elementi metallici filiformi 2, azionati da un attuatore 23 che ne permette la transizione da una configurazione di prelievo Q, in cui detti elementi metallici filiformi 2 piegati sono supportati e movimentati dai citati organi convogliatori 20, ad ima configurazione di scarico R, nella quale gli stessi elementi metallici filiformi 2 piegati sono convogliati su detto magazzino di stoccaggio MS e supportati da relativi mezzi di convogliamento 24 azionati a passo, in relazione di fase con la movimentazione dei citati organi di supporta 21.
  11. 11) Macchina secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzata dal fatto che i citati organi di supporto 21 previsti da detta stazione di raccolta 10 sono sostanzialmente inclinati rispetto ad un piano verticale.
  12. 12) Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che le suddette slitte, prima 4b e seconda 40b, sono azionate secondo i citati relativi assi cartesiani, primo Y e secondo Z, mediante corrispondenti organi motori costituiti da relativi steli, primo 4Y e secondo 4Z, in cooperazione con corrispondenti attuatoli.
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