ITBL20080017A1 - Dispositivo a carrucola turbo frenante , particolarmente per teleferiche. - Google Patents

Dispositivo a carrucola turbo frenante , particolarmente per teleferiche. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell’INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: “DISPOSITIVO A CARRUCOLA TURBO FRENANTE, PARTICOLARMENTE PER TELEFERICHE”
Forma oggetto della presente innovazione un nuovo dispositivo a carrucola, con velocità auto frenante, per il trasporto a gravità di persone e/o cose, lungo campate disposte su normali pendenze.
Caratteristica principale del presente dispositivo è quella di permettere una discesa regolata della carrucola e del suo peso, in particolare per il trasporto di persone lungo la campata della fune, raggiungendo una velocità massima predeterminata ed assicurata dalla presenza di opportune alette che sono indirettamente associate ad una coppia di pulegge volventi lungo la fune della teleferica, dette alette essendo frenate dall’aria che ne frena la velocità di rotazione, rallentando quindi la rotazione delle stesse pulegge sulla fune di scorrimento e quindi la velocità di discesa del carrello o carrucola a cui è agganciato il peso o la persona da trasferire a valle. Notoriamente, le tradizioni teleferiche hanno la funzione di trasporto di cose tra due punti relativamente distanti e con sufficiente dislivello tra loro, separati da ostacoli naturali come fiumi, boschi, avallamenti o terreni scoscesi ed accidentati.
Il tipo più semplice di teleferiche è sicuramente quello costituito da una fune avente un’estremità di partenza che è solidale ad un albero o punto di fissaggio a monte, e l’estremità opposta che è solidale ad un altro albero o comunque al previsto punto di arrivo, per il trasporto a valle ad esempio di tronchi o cose, lungo il percorso di una campata avente dislivelli e lunghezze anche considerevoli.
Proprio per la loro semplicità costruttiva, queste teleferiche sono normalmente mobili, disponendo di funi sufficientemente lunghe e potendone fissare le estremità di partenza e di arrivo in prossimità del cantiere di prelievo, situato a monte, e del cantiere di lavorazione o immagazzinaggio, situato a valle.
Esigenza comune di questi impianti di trasporto a fune è quella di poter regolare la velocità di discesa della carrucola e del materiale trasportato, in particolare in prossimità del punto d’arrivo, per evitare che lo stesso materiale si deteriori, a causa del suo forte impatto.
Questo problema è normalmente risolto, da un esperto posizionatore ed operatore di teleferiche, dotando l’impianto di una fune avente una lunghezza notevolmente superiore alla distanza aerea tra i due punti da collegare, in modo tale che, a prescindere dal dislivello tra gli stessi punti, la parte finale della fune si presenti sostanzialmente piana, ammortizzando così la forza di gravità accumulata dal materiale durante la fase iniziale della sua discesa.
Recentemente, l’uso di questo tipo di teleferiche è stato esteso anche al trasporto di persone, come occasione di divertimento e brivido in sicurezza, naturalmente disponendole su campate aventi dislivelli minimi rispetto alle loro lunghezze, oltre che presentare un tratto finale assolutamente piano, in modo da non raggiungere mai velocità di discesa, anche lungo la loro parte iniziale, che possano costituire pericolo per le stesse persone trasportate.
Detti limiti di dislivello e di lunghezza, hanno limitato anche la possibilità applicazione di questo tipo di teleferiche per il trasporto di persone, proprio per garantire le massime condizioni di sicurezza, mentre le stesse persone, non solo giovani, vorrebbero provare qualche emozione più forte, passando su superfici scoscese e su panorami da poter vedere e godere a quote più elevate, pur condividendone i limiti necessari per la loro assoluta sicurezza.
Compito principale della presente innovazione è quello di poter realizzare impianti di teleferiche, per il trasporto e divertimento anche delle persone che vogliano provare emozioni forti, scendendo per gravità da altezze e distanze anche notevoli, pur viaggiando nella massima sicurezza lungo tutto il tragitto.
Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo dell’innovazione è quello di poter ammirare paesaggi e situazioni panoramiche altrimenti non accessibili neanche con normali scalate ed ascensioni, poiché dette situazioni cambiano e si trasformano continuamente lungo tutto il percorso.
Un altro importante scopo della presente innovazione è quello di poter usare comunque questo mezzo di trasporto per portare a valle materiali e beni, come ad esempio strumentazioni di rilevazione meteorologica o dispositivi di ripesa televisiva, che debbano essere trasportati con cura.
Non ultimo scopo della presente innovazione è quello di permettere ad ogni persona normale, non particolarmente preparata come potrebbe essere un paracadutista, di vivere una esperienza di sospensione area che gli assicura una forte emozione ed un gradevole ricordo della sua esperienza.
Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con la presente innovazione, applicando alla fune della teleferica un dispositivo a carrucola che sia dotato di almeno una puleggia di arrotolamento e discesa lungo la stessa fune, la quale carrucola sia associata ad almeno un pignone alettato, la cui rotazione, causata dalla rotazione della carrucola, sia frenata dall’aria ambiente, frenando così anche la rotazione della stessa carrucola e quindi limitando la velocità di discesa del dispositivo e della persona o delle cose che vi siano agganciate.
Una migliore comprensione della soluzione proposta ed una evidenziazione del conseguimento degli scopi specificati viene di seguito più dettagliatamente descritta ed illustrata, secondo una forma costruttiva puramente indicativa e non limitativa, anche con l’ausilio di n. 6 figure schematiche riprodotte in n.3 tavole allegate e delle quali:
- la fig. 1 di tav. 1 rappresenta una vista di un profilo di pendio di forma casuale, sul quale sia stata disposta una teleferica dotata del dispositivo in oggetto;
- la fig. 2 di tav. 2 rappresenta una vista trasversale del dispositivo applicabile alla teleferica di fig.1, essendo raffigurata secondo il piano di sezione II – II di fig.3;
- la fig. 3 di tav. 2 rappresenta una vista verticale esterna dello stesso dispositivo applicabile alla teleferica di fig.1;
- la fig. 4 di tav.2 rappresenta una vista analoga alla vista di fig. 3, essendo raffigurata lungo il piano di sezione IV – IV di fig.2;
- la fig. 5 di tav. 3 rappresenta una vista del dispositivo che è analoga alle figg. 3 e 4, essendo raffigurata in associazione con la fune della teleferica di fig. 1, ed essendo raffigurata parzialmente in una parte sinistra che è analoga alla sezione di fig. 4, mentre la parte destra è analoga alla vista di fig.3, ma senza il coperchio di protezione;
- la fig. 6 di tav. 3 rappresenta una vista trasversale analoga alla vista del dispositivo di fig. 2, ma con scomposizione degli elementi principali che lo compongono, indicativamente secondo il piano di sezione VI – VI di fig.5;
In tutte le figure, gli stessi particolari sono rappresentati, o si intendono rappresentati, con lo stesso numero di riferimento.
Secondo la soluzione costruttiva esemplificativamente proposta in fig. 1, una teleferica (A) è sostanzialmente realizzata per collegare un piano o punto di partenza (B) ad un piano o punto di arrivo (C) di un avvallamento (V), per mezzo di una fune (F), alla quale fune (F) è possibile applicare un dispositivo a carrucola (D), anche per il sostegno ed trasporto di persone, per la loro discesa a velocità regolata.
Come per ogni normale teleferica, la fune (F) avrà una estremità (F1) solidalmente fissata ad un palo di partenza o altro solido punto di sostegno (B1) ed una estremità opposta (F2) che sia solidalmente fissata ad una altro palo d’arrivo o altro solido punto di sostegno (C1).
Un pianerottolo di partenza (B2), eventualmente anche a sbalzo o sollevato dal piano di partenza (B), è disposto ad una distanza ridotta dalla fune (F), in modo da potervi agganciare agevolmente il dispositivo di discesa (D), così come un pianerottolo d’arrivo (C2) è disposto sul piano d’arrivo (B), eventualmente anche a sbalzo o sospeso, per consentirne lo sgancio dalla stessa fune (F).
La freccia formata dalla fune (F) della teleferica (A), rispetto all’arco tra le sue due estremità (F1 – F2), è normalmente inferiore alla corrispondente freccia delle attuali teleferiche, pur assicurando una discesa ed un arrivo a velocità di sicurezza, poiché tale velocità è regolata dal particolare dispositivo a carrucola (D) che forma l’oggetto della presente innovazione.
Con riferimento particolare alle figg. 5 e 6, detto dispositivo (D) è sostanzialmente costituito da una coppia di piastre (10 – 11) che sono atte sostenere una coppia di pulegge di scorrimento (20 - 30), le quali sono dotate di doppie rispettive bordature dentellate (21a - 21b e 31a – 31b) che sono poste in presa diretta con i rispettivi rocchetti (40 – 50).
Detti rocchetti (40 – 50) sono pure dotati di rispettive dentature (41a - 41b e 51a 51b), e sono resi solidali ad un rispetitvo alberino (42 – 52) alle cui estremità, sporgenti da dette piastre (10 – 11), sono applicabili altrettante palette di ventilazione (43 – 44) e (53 – 54) che sono impegnate a ruotare solidalmente con i rispettivi rocchetti (40 – 50).
Dette pulegge (20 – 30) sono naturalmente rese folli entro dette piastre (10 – 11), essendo sostenute da opportuni cuscinetti o mezzi volventi (22 – non rappresentato) e (32) che sono solidali ad un albero (23 - 33) avente le sue estremità solidalmente applicate ad altrettante sedi delle stesse piastre (10 – 11).
Sempre con riferimento a detta fig. 6, esemplificativamente, la puleggia (30) presenta una doppia bordatura dentata (31a - 31b) separate tra loro dalla presenza di una gola (34) che è destinata ad alloggiare la fune (F) della teleferica (A), assieme e parallelamente alla corrispondente gola (24 non rappresentata) della carrucola o puleggia (20).
Dette gole (24 – 34) sono normalmente dotate di pareti interne troncoconiche e tra loro opportunamente raccordate, per poter alloggiare funi (F) di vario diametro, assicurando sempre la massima superficie di contatto con detta fune (F), per garantire il regolare svolgimento delle pulegge sulla medesima fune.
Le piastre (10 – 11) sono unite e posizionate tra loro, oltre che dal fissaggio dell’albero (33), anche dalla presenza di tiranti (12 – 13 – 14), con relativi distanziali (12a – 13a e 14a), oltre che di rispettive rondelle, dadi e copiglie, per una normale stabile chiusura di tutto il dispositivo a carrucola (D).
Le stesse piastre (10 – 11) sono poi dotate di un rispettivo foro di aggancio (15 – 16), per l’applicazione di un moschettone di sicurezza (17) al quale agganciare l’imbragatura con la quale la persona si fissa al dispositivo a carrucola (D), dopo averne disposto le gole (24 – 34) delle pulegge (20 – 30) sulla fune (F), per la sua discesa regolata lungo la teleferica (A).
Le medesime piastre (10 – 11) sono poi vantaggiosamente dotate di una serie di fori passanti (18 – 19), con i quali assicurare la massima aerazione nel vano tra loro compreso e, specialmente, per la massima aerazione delle palette esterne (43 – 44 – 53 – 54), mentre gli stessi fori (18) possono essere usati anche per l’aggancio di una fune di sicurezza, da tensionare a monte, dal piano di partenza (B2) e/o a valle dal piano di arrivo (C2), ad esempio in fase di prova dell’impianto oppure per la presenza di persone titubanti.
Secondo la soluzione fino ad ora descritta ed illustrata, un dispositivo (D) è quindi costituito da una coppia di piastre (10 – 11) che racchiudono e sostengono una coppia di pulegge o carrucole (20 – 30), le quali sono poste in rotazione con il loro movimento di scorrimento, in discesa sulla fune (F), determinando la rotazione dei rispettivi rocchetti dentati (40 – 50) e quindi rispettivamente delle palette (43 – 44) dell’alberino (42) e delle palette di ventilazione (53 – 54) dell’alberino (52).
Con riferimento ancora alle figg.2 e 6, alternativamente alla formazione di due rocchetti (40 – 50) dotati di rispettive dentature (41a - 41b e 51a - 51b), è possibile realizzare quattro singoli rocchetti (40a - 40b e 50a - 50b), associandoli comunque stabilmente ai rispettivi alberini (42 e 52), essendo posti sempre in presa diretta con le bordature dentate (21a - 21b e 31a - 31b) delle rispettive pulegge (20 – 30).
Per evitare i pericoli di contatto della persona con le palette (43 – 44 – 53 – 54) in rotazione durante la discesa, il dispositivo (D) è vantaggiosamente dotato di protezioni o carter (61 – 62), detti carter potendo essere dotati di opportuna foratura frontale o laterale (63), per cooperare con le prese d’aria (18 – 19) delle piastre (10 – 11) alla massima aerazione delle stesse palette (43 – 44 – 53 – 54).
Con la discesa della persona, dal punto (B al punto C), dopo essersi agganciato con il dispositivo (D) alla fune (F) e dopo una iniziale accelerazione per gravità, l’aerazione delle palette (43 – 44 – 53 – 54) determina una notevole azione di attrito sulle stesse palette, la quale azione è direttamente proporzionale al peso della persona agganciata al dispositivo (D).
Conseguentemente, l’aria, frenando la rotazione delle palette (43 – 44 – 53 – 54), rallenta la rotazione del loro albero (42 – 52) e quindi dei rocchetti ( 40 – 50) ad essi solidali.
Il turbo rallentamento della rotazione dei rocchetti (40 – 50) comporta quindi il rallentamento della velocità di scorrimento delle pulegge (20 – 30) lungo la fune (F), determinando una continua frenata della velocità di discesa del dispositivo a carrucola (D) e della persona ad esso agganciata, lungo tutta la discesa della campata da (F1 a F2) della teleferica (A), assicurando le migliori condizioni di sicurezza, conforme allo scopo principale proposto.
Naturalmente, il dispositivo a carrucola turbo frenante (D), oltre al trasporto ideale di persone, consente di trasportare a valle qualsiasi altro bene, come ad esempio dispositivi e attrezzature, assicurandone le migliori condizioni di trasporto e di arrivo, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Lo stesso dispositivo (D) fino ad ora illustrato può assicurare ad ogni persona la passibilità di vivere forti emozioni di volo, senza necessità di essere ad esempio un paracadutista, così come consente di ammirare paesaggi e situazioni che restano impresse nei bei ricordi di una persona, conforme ad altri scopi specificati.
Rispetto a quanto fino ad ora descritto ed illustrato, sono naturalmente possibili delle variazioni e adattamenti, rispondenti a particolari esigenze. A titolo di esempio, si vuole indicare la possibilità che, a fronte di un diverso peso della persona da trasportare, ad esempio tra un bambino ed una persona adulta ed obesa, possa variare il numero di palette (43 – 44 – 53 – 53), disponendo ad esempio dispositivi (D) dotati di quattro, tre o due sole palette, in relazione al decrescente peso della persona da trasportare, in modo che la velocità di discesa sia sempre sufficientemente emozionante, seppure entro solidi limiti di sicurezza.
E’ possibile poi realizzare analoghi dispositivi che siano dotati di un diverso numero di pulegge (20 – 30) e di rocchetti (40 – 50), quindi un diverso numero di palette (43 – 44 – 53 – 54), oltre che adeguare il diametro delle stesse palette, per sostenere e trasportare nella massima sicurezza persone e cose di pesi diversi da quelli esemplificati.
E’ ancora possibile inoltre variare il tensionamento della fune (F), lungo la campata ((F1 – F2) della teleferica (A), in relazione alla prevista forza frenante del dispositivo (D), realizzando così impianti di discesa diversificati per età delle persone o per livello di emozione, così come è possibile prevedere l’applicazione di funi di scorta o di sicurezza, da agganciare ai fori (18) delle piastre (10 – 11).
E’ ancora possibile poi, modificare ed adattare i diametri primitivi delle corone dentate (21a -21b – 31b - 31b) delle pulegge (20 – 30), oltre che i diametri delle loro gole (24 – 34), ed i diametri primitivi delle dentature (41a - 41b – 51a - 51b) dei rocchetti (40 – 50), per determinare velocità e condizioni di discesa rispondenti a specifiche esigenze.
E’ inoltre possibile prevedere l’interposizione di opportuni cuscinetti o corrispondenti mezzi anti attrito volvente, tra gli alberini (42 – 52) ed i punti di loro sostegno sulle piastre (10 – 11).
Queste ed altre analoghe modifiche ed adattamenti si intendono comunque rientranti nell’originalità del trovato che si vuole proteggere.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI dell’INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: “DISPOSITIVO A CARRUCOLA TURBO FRENANTE, PARTICOLARMENTE PER TELEFERICHE” 1.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, particolarmente per teleferiche per il trasporto a gravità di persone e cose, caratterizzato dal fatto di essere dotato di almeno una coppia di palette che, per effetto dell’attrito con l’aria incontrata lungo la sua discesa della campata, subiscono un rallentamento della velocità di rotazione che è loro impressa dalla rispettiva puleggia di scorrimento sulla fune, trasmettendo detto rallentamento di velocità di rotazione alla stessa puleggia; 2.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, particolarmente per teleferiche per il trasporto a gravità di persone e cose, come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di prevedere la presenza di almeno una puleggia, scorrevole lungo la discesa di una fune (F), il bordo esterno della quale puleggia è dotato di una dentatura che è posta in presa diretta con la dentatura di un corrispondente rocchetto, il quale è solidale allo stesso alberino a cui sono solidali una coppia di palette che, con l’attrito dell’aria sono indotte a rallentare la loro rotazione, rallentando conseguentemente la velocità di rotazione e di discesa della stessa puleggia; 3.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che una coppia di pulegge (20 – 30) sono sostenute e posizionate da una coppia di pareti (10 – 11) che sostengono e posizionano anche corrispondenti rocchetti (40 – 50), i quali sono posti in presa diretta con i bordi dentati delle stesse pulegge (20 -30); 4.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che ogni puleggia, ad esempio (30), è supportata da un albero (33) che, per interposizione di mezzi volventi (32), la uniscono solidamente alle due contrapposte pareti (10 – 11) del dispositivo (D) in modo da renderla libera di ruotare sullo stesso albero (33); 5.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni 3 e 4, caratterizzato dal fatto che ogni carrucola, ad esempio (30), è dotata di una gola svasata (34) con bordi dotati o di una corona dentata o comunque abbinata ad una rispettiva corona dentata (31); 6.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che ogni corona dentata (21a - 21b) della puleggia (20) e (31a - 31b) della puleggia (30) sono poste in presa diretta con rispettive dentature (41a - 41b) e (51a - 51b) di rocchetti o pignoni (40 – 50), i quali sono solidali a rispettivi alberini (42 – 52) che sostengono solidalmente, alle loro estremità, rispettivamente le coppie di palette di ventilazione (44 – 44) e (53 – 54); 7.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alla rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che gli alberini (42 – 52) sono calettati o comunque stabilmente uniti ai rocchetti (40 – 50) ed alle palette (43 – 44) e (53 – 54), assicurandone il sostegno ed il posizionamento tra le pareti (10 – 11) del dispositivo (D), oltre che la loro connessione con le pulegge (20 – 30), assicurandone il loro solidale movimento rotatorio; 8.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che una ottimale aerazione delle palette , per la loro azione turbo frenante, è assicurata, oltre che dalla completa o parziale apertura del vano di alloggiamento delle carrucole, tra le pareti di sostegno (10 e 11), anche dalla presenza di forature (18 – 19) sulle stesse pareti (10 – 20) e di possibili forature (63) sulle superfici delle protezioni (61 – 62) di copertura delle alette (43 – 53) e (44 – 54); 9.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzato dal fatto che le pareti (10 – 11) sono stabilmente ed amovibilmente unite tra loro da alcuni tiranti (12 – 13 – 14) completi di rispettivi distanziali (12a – 13a – 14a) e da rispettiva bulloneria di sicurezza; 10.- Dispositivo a carrucola turbo frenante, come alle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzato dal fatto che la coppia di piastre (10 – 11) dello stesso dispositivo (D) sono dotate di rispettivi fori (15 – 16) per l’applicazione di ganci (17) per l’imbragaggio delle persone o mezzi da trasportare lungo la campata (F) della teleferica (A). CLAIMS of the INDUSTRIAL INVENTION entitled: “TURBO BRAKING PULLEY DEVICE FOR CABLEWAYS”, 1.- Turbo braking pulley device, especially designed for cableways, for the gravitational transport of persons and things, characterised by the fact that it has at least one pair of fan blades, the rotation speed of which is reduced by effect of attrition with the air encountered as it descends the cableway span, that is impressed upon them by the respective cable pulley system, transmitting said reduction in rotation speed to said pulley; 2.- Turbo braking pulley device, especially designed for cableways, for the gravitational transport of persons and things, as per claim 1, characterised by the fact that it envisages the presence of at least one pulley, that descents along a cable (F). The external rim of the pulley has gear teeth that are positioned in order to mesh with the gear teeth of a corresponding sprocket, which is firmly attached to the spindle, to which one pair of fan blades are attached, the rotation of which is reduced by attrition with the air, consequently resulting in the reduced rotation and descent speed of the pulley; 3.- Turbo braking pulley device, as per claims 1 and 2, characterised by the fact that one pair of pulley wheels (20 - 30) are supported and positioned by one pair of walls (10 - 11), which support and position the corresponding sprockets (40-50), which are positioned in order to mesh with the toothed rims of said pulleys (20 - 30); 4.- Turbo braking pulley device, as per claim 3, characterised by the fact that each pulley wheel, for example (30), is supported by a spindle (33) that firmly secures it to the two opposing walls (10 -11) of the device (D) by interposition of the rolling mediums (32), thus allowing it to rotate on the same shaft (33); 5.- Turbo braking pulley device, as per claims 3 and 4, characterised by the fact that each pulley wheel, for example (30), has a flared groove (34) and has either a toothed rim or is at any rate paired with a respective ring gear (31); 6.- Turbo braking pulley device, as per claims 1 to 5, characterised by the fact that each crown gear (21a - 21b) of the pulley (20) and (31a — 31b) of the pulley wheel (30) is positioned in order to mesh with the respective gear teeth (41 - 41b) and (51a - 51b) of the sprockets or pinions (40 -50), which are firmly attached to the respective spindles (42 - 52), the respective ends of which firmly support the pair of ventilation blades (44 - 44) and (53 - 54); 7.- Turbo braking pulley device, as per claim 6, characterised by the fact that the spindles (42 -52) are aligned or at any rate firmly joined onto the sprockets (40 -50) and the fan blades (43 -44) and (53 - 54), thus ensuring the support and the positioning between the walls (10 -11) of the device (D) as well as their connection with the pulley wheels (20 -30), thus ensuring their firm rotational movement; 8.- Turbo braking pulley device, as per claims 1 to 7, characterised by the fact that the turbo braking action of the fan blade ensures that optimal aeration is achieved by the fan blades, through their turbo braking action, as well as the full or partial aperture of the pulley wheel housing, between the supporting walls (10 - 11), even in the case of perforations (18 - 19) in said walls (10 20) and of any perforations (63) in the protective surfaces (61 - 62) covering the flaps (43 - 53) and (44 - 54); 9.- Turbo braking pulley device, as per claims 1 to 8, characterised by the fact that the walls (10 - 11), although removable, are firmly joined together by various tie-rods (12 - 13 - 14) and their respective spacers (12a - 13a - 14a) and the respective nut-and-bolt-works as required for safety purposes; 10.- Turbo braking pulley device, as per claims 1 to 9, characterised by the fact that the pair of plates (10 - 11) of said devices (D) have respective holes (15 - 16) for the application of hooks (17) for the harnessing persons or means of transport to be conveyed along the span (F) of the cableway (A).
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