ITBG20120002A1 - Struttura modulare per la costruzione di mobili e pareti polifunzionali. - Google Patents

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Description

STRUTTURA MODULARE PER LA COSTRUZIONE DI MOBILI E PARETI POLIFUNZIONALI.
Questa invenzione si riferisce ad una struttura modulare per la costruzione di mobili e di pareti polifunzionali.
Come à ̈ noto, nell’arredamento di case o di uffici, o di ambienti chiusi in genere, c’à ̈ sempre la necessità di poter disporre di ripiani che consentano l’appoggio di oggetti in vista. Detti ripiani trovano generalmente espressione in scaffali appoggiati sul pavimento, oppure appesi a pareti.
In questi scaffali gli oggetti sono esposti senza alcun elemento che impedisca alle mani di prenderli in modo diretto, facile.
Gli scaffali sono mobili che offrono ripiani su cui appoggiare qualsiasi oggetto in un modo che consenta ad esso di essere facilmente visibile ed accessibile alle mani, per la sua rimozione d’uso. Detti scaffali trovano impiego per la riposizione ordinata di libri, per la riposizione di oggetti domestici o da cucina, per la riposizione di attrezzi da lavoro, per l’archiviazione di faldoni o cartelle da ufficio, per la esposizione di bottiglie, per la esposizione della merce in piccoli negozi, eccetera.
Agli scaffali à ̈ generalmente richiesta una notevole robustezza, come dimostrato dal fatto che sono generalmente costruiti in lamiera d’acciaio, oppure con tavole di legno molto spesse. Inoltre, essi devono avere la possibilità di avere grandezze che siano adeguabili con precisione all’estensione delle pareti domestiche destinate ad accoglierli.
Altro requisito degli scaffali à ̈ poi la loro gradevolezza estetica, la loro finitura, il pregio del loro materiale costitutivo.
Quest’ultimo requisito à ̈ quello che crea una distinzione tra gli scaffali da lavoro e gli scaffali d’arredamento, determinando notevoli differenze di costo tra essi.
Tali differenze di costo diventano poi notevoli, quando all’estetica deve essere associata anche una grande robustezza, come quando gli scaffali hanno la funzione di libreria. È infatti notorio che, il grande peso dei libri tende a creare l’incurvamento dei ripiani ed impone un grande spessore di essi. È notorio che tale spessore à ̈ proporzionale alla distanza degli appoggi su cui gravano le loro due estremità.
Un altro elemento presente nell’arredamento, oppure nella definizione degli spazi interni dei locali abitativi o di ufficio, sono le pareti divisorie rimovibili. Tali pareti divisorie trovano il principale impiego nella creazione di piccole aree da adibire ad ufficio, ricavandole da saloni molto grandi. Anche nell’ambito domestico tuttavia, a volte si ha la necessità di ricavare una pluralità di ambienti da diversificare, per rendere più funzionale la casa.
Le pareti usate a tale scopo sono, generalmente, create da telai realizzati con profilati di alluminio associati a pannelli di varia natura.
Tali pareti sono tuttavia molto costose; anche perché richiedono ditte specializzate per la loro posa in opera, essendo molto pesanti e voluminose, al punto che la loro gestione richiede generalmente almeno due operai. Ciò vale anche per altri tipi di pareti divisorie mobili, quali ad esempio quelle realizzate in “cartongesso†.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di definire una struttura modulare per la costituzione di mobili e pareti divisorie rimovibili che sia particolarmente economica.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, che offra grande robustezza anche con l’impiego di materiali di basso costo.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, di pregio estetico idoneo anche ad un suo impiego nell’arredamento domestico e di ufficio.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, che sia facilmente assemblabile anche da un solo operatore.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, le cui parti siano assemblabili anche da parte di persone con scarsa preparazione tecnica.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra che sia composta da pochissime parti che consentano una loro congiunzione secondo qualsiasi estensione.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, con altezza e larghezza liberamente realizzabili per poter creare addirittura pareti divisorie.
Altro scopo à ̈ quello di definire una struttura, come sopra, particolarmente idonea alla costruzione di scaffali con ripiani di esiguo spessore.
Questi ed altri scopi appariranno come raggiunti dalla lettura della descrizione dettagliata seguente, illustrante una struttura modulare, per la costruzione di mobili e pareti polifunzionali, avente la particolarità di comprendere tavole essenzialmente parallelepipede di uguale larghezza e spessore con due lunghezze differenti, per costituire tavole corte orizzontali con funzione di ripiani per l'appoggio di oggetti e per costituire tavole lunghe verticali con funzione sia di fianchi per il sostegno dei citati ripiani che di schiene posteriori perpendicolari a detti fianchi; dette tavole lunghe verticali sono dotate di coppie di fori poste a livelli equidistanti per fissare perpendicolarmente ai due lati grandi di ogni fianco ripiani orizzontali posti a livelli differenti in posizioni prestabilite e per fissare le schiene posteriori con singoli fori di tali coppie disposti a zig-zag su un lato posteriore delle tavole corte ubicate ai citati livelli differenti; detti fori consentono l'unione tra le parti mediante alloggiamento forzato in essi di spine oppure di viti mordenti in fori predisposti nello spessore delle tavole corte costitutive dei ripiani.
L’invenzione à ̈ illustrata, a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo, nelle allegate tavole di disegno in cui:
- la Fig. 1 mostra un tratto di una tavola lunga parallelepipeda a disposizione operativa verticale, sulla cui superficie più estesa sono presenti coppie di fori a vari livelli, o distanze da un piano di riferimento di base;
- la Fig. 2 mostra una sezione mediana orizzontale di una tavola corta, con larghezza e spessore uguali a quelli della tavola di cui alla fig.1 , a disposizione operativa orizzontale e con coppie di fori presenti sullo spessore di suoi lati di intestazione destro e sinistro e con una coppia di fori sullo spessore di un suo lato posteriore;
- la Fig. 3 mostra con vista frontale come, i due tipi di tavola di cui alle Figg. 1 e 2, sono assemblati tra essi; - la Fig. 4 mostra, con vista dall’alto, l'assemblaggio di cui alla Fig. 3;
- la Fig. 5 mostra, con vista laterale sezionata specificata, l'assemblaggio di cui alle Figg. 3 e 4;
- la Fig. 6 mostra, con vista posteriore, l’assemblaggio di cui alle Figg. 3, 4, 5;
- la Fig. 7 mostra, mediante una sezione con piano orizzontale mediano, la corta tavola di cui alla Fig. 2 fissata con sei spine a due coppie di lunghe tavole verticali perpendicolari tra esse;
- la Fig. 8 mostra, con vista dall’alto, due distinte strutture, di cui all’invenzione, disposte parallele e congiunte perpendicolarmente alla parte posteriore di una terza struttura;
- la Fig. 9 mostra, con vista dall’alto, due strutture congiunte vincolate perpendicolarmente tra esse utilizzando una sola fila verticale di fori presenti sulle tavole lunghe posteriori;
- la Fig. 10 mostra, con vista frontale, l'implementazione della struttura con alcuni pannelli di schiena alloggiati in vani rettangolari di essa;
- la Fig. 11 mostra, con la vista laterale sezionata specificata, la collocazione dei pannelli di schiena di cui alla fig. 10 in un vano rettangolare della struttura; - la Fig. 12 mostra con vista frontale come, una struttura di una parete divisoria, possa offrire una sua parziale interruzione per la realizzazione di un varco di attraversamento di essa.
Con riferimento alla sopra citata Fig. 1 , una tavola lunga verticale parallelepipeda 1 , porta una molteplicità di coppie di fori 2, 2<1>disposte su un asse orizzontale di livello 3, perpendicolare ad un asse verticale 4 della citata lunga tavola lunga verticale parallelepipeda 1.
I due fori 2, 2<1>hanno un’uguale distanza 5, 5<1>, da rispettivi bordi 6, 6<1>della loro tavola lunga parallelepipeda.
Le coppie di fori 2, 2<1>hanno il loro asse orizzontale di livello 3 che ha una distanza verticale 7, da altri assi orizzontali di livello 3<1>, 3", 3<m>, che à ̈ costante ed espressa da 7<1>, 7".
L’asse orizzontale di livello 3 della coppia di fori 2, 2<1>dista, da bordi di intestazione 8 di una lunghezza 7 Z, che à ̈ la metà della lunghezza indicata da 7.
Le distanze 7, 7<1>, 7", stabiliscono i livelli ai quali sono disposte tavole corte 9 (Fig. 2) con funzione di ripiani, e possono essere diverse da distanze trasversali 10 esistenti tra i fori 2 e 2<1>.
Con riferimento alla Fig. 2, la tavola corta 9 ha una larghezza 11 che à ̈ uguale alla larghezza della tavola lunga parallelepipeda 1.
Detta tavola corta 9 Ã ̈ preposta ad essere assemblata con disposizione orizzontale tra due lunghe tavole verticali parallelepipede 1 , aventi funzione di fianchi della struttura.
La pluralità delle tavole corte 9 à ̈ costitutiva di un insieme di ripiani da cui la struttura modulare, di cui all’invenzione, trae la sua robustezza e la sua funzionalità.
Ogni tavola corta 9 ha due bordi di estremità 12A, 12B sullo spessore dei quali à ̈ presente una coppia di fori 13, 13<1>, disposti con loro assi 31 alle citate distanze 5 e 5<1>da loro bordi frontali 14 e posteriori 15.
Tale coppia di fori 13, 13<1>à ̈ finalizzata a coincidere con la coppia di fori 2 e 2<1>, presente sulle superfici ampie delle tavole lunghe verticali parallelepipede 1 ; ciò allo scopo di fissare le due parti 1 e 9 mediante spine “concettuali†comuni 16 (Fig. 7) alloggiate nei citati fori.
Tali spine possono essere costituite da usuali forme cilindriche 16 infilate nei fori in un modo forzato.
Tale modo forzato può ovviamente essere più efficacemente espresso dall’azione di vincolo che può derivare da spine che siano costituite da viti mordenti 16A invece delle citate spine concettuali cilindriche 16 (Fig. 7). Dette viti mordenti sono preferibilmente intese dell’usuale tipo autofilettante, ma possono essere di qualsiasi altro tipo usuale, in ragione deH’economicità, o del pregio, o dell’estetica che sia richiesta alla struttura di cui all’invenzione.
In ogni caso, tali viti 16A possono essere tutte uguali, per evitare errori di assemblaggio.
Dette viti mordenti sono finalizzate a collegare le tavole corte 9 non solo a tavole lunghe verticali 1 disposte lateralmente con funzione di fianchi 17, ma anche ad uguali tavole verticali 1 che siano disposte posteriormente ad esprimere una funzione di “schiena†21 , collegante tavole corte 9 in posizioni attigue 18, 19 disposte su livelli differenti: vedasi Figg. 3, 6.
A tale scopo, le tavole corte 9 sono dotate di una coppia di fori 20, 20 ' disposti simmetricamente e centralmente sullo spessore del lato posteriore 15.
Poiché le citate tavole corte 9 ubicate su posizioni attigue sono poste su differenti livelli 3, 3<1>, 3", 3<m>, i fori 2 delle lunghe tavole verticali 1 , a disposizione posteriore e con funzione di schiene 21 , sono utilizzati con disposizione alterna: ciò à ̈ indicato dalla sottile linea tratteggiata 22 con andamento a zig-zag.
Si ha pertanto che le tavole lunghe verticali 1 posteriori di schiena 21 hanno i loro fori 2, 2<1>di ogni coppia che sono usati solo per metà; cioà ̈ con fori 2X, 2Y, 2W che rimangono vuoti, non necessari alla solidità della struttura.
Ciò implica le seguenti opzioni.
Prima opzione: le lunghe tavole verticali 1 con funzione di schiene posteriori 21 possono essere differenziate dalle analoghe lunghe tavole verticali 1 con funzione di fianchi 21 eseguendo su di esse i citati fori a zig-zag 2, 2A, 2B, 2C, ed eliminando i fori 2X, 2Y, 2W...
Seconda opzione: le lunghe tavole verticali 1 con funzione di fianchi 17 e posteriori con funzione di schiena 21 sono lasciate identiche mantenendo liberi in vista i fori non utilizzati 2X, 2Y, 2W... , eventualmente mimetizzati da appositi piccoli tappi decorativi infilati a pressione.
Terza opzione: le lunghe tavole verticali 1 , laterali con funzione di fianchi 17 e posteriori con funzione di schiene 21 , sono lasciate identiche, e quindi con tutte le coppie di fori 2-2<1>; ciò allo scopo di utilizzare i fori disponibili 2X, 2Y, 2W, per l'inserimento di spine o di viti mordenti di fissaggio di pannelli verticali 23, di chiusura di vani 30 (Figg. 10, 12) che risultano dalTunione tra le tavole corte 9 e le tavole lunghe verticali 1 con funzione di fianchi 17.
Ciò à ̈ quanto illustrato dalle Figg. 10, 11. Nella Fig. 10, i fori liberi 2X, 2Y, 2W... sono disegnati con un cerchietto vuoto a linea sottile.
Quando tali fori sono utilizzati per il fissaggio dei pannelli verticali 23, la loro posizione à ̈ quella di viti 24, inserite in fori 2 collimanti, presenti allo scopo sui pannelli 23; le teste di tali viti 24 sono illustrate mediante una piccola croce airinterno di un cerchietto.
I fori 2, 2A, 2B, 2C... , presenti sulle lunghe tavole verticali posteriori con funzione di schiene 21 non sono invece visibili, perché coperti dai bordi frontali 14 delle corte tavole 9, impegnate su dette tavole lunghe verticali di schiena 21 con le loro coppie di fori 20, 20<1>.
Le posizioni dei fori 2, 2<1>delle lunghe tavole verticali dei fianchi 17 sono indicate in Fig. 11.
Con riferimento alla Fig. 10, si può comprendere che la struttura di cui all’invenzione esprime la sua polivalenza anche con un’ulteriore proprietà: quella di poter prescindere da uno o più ripiani realizzati dalle tavole corte 9. Vediamo infatti per esempio che, privando la struttura un ripiano, si può creare un alto vano 33 con un’altezza 34 che à ̈ doppia rispetto ad un’altezza normale 35; anzi, addirittura leggermente maggiore, perché tale altezza non à ̈ ridotta dallo spessore del ripiano teoricamente rimosso. Ciò consente di utilizzare il vano alto 33 per la riposizione di oggetti alti, quali per esempio bottiglie 36, e perfino anche oggetti 37 dotati di una profondità 38 maggiore della larghezza 11 dei ripiani.
Detti ripiani hanno infatti una loro zona 39 che à ̈ liberamente attraversabile nel caso che la struttura non sia appoggiata ad una parete e/o nel caso che non sia implementata da pannelli verticali 23 di chiusura dei vani 30.
Con riferimento alle Figg. 8, 9 si ha l'illustrazione di come la struttura di cui all'invenzione offra intrinsecamente fori per la congiunzione perpendicolare di una pluralità di altre strutture: nella Fig. 8 si hanno strutture parallele 41 A, 41 B congiunte ad una terza struttura 41 C mediante coppie di fori 2, 2<1>. Nella Fig. 9, invece, tale congiunzione perpendicolare tra due strutture 41 D, 41 E à ̈ affidata ad una sola fila di fori 2 tipicamente presenti nelle tavole lunghe 1 , impiegate come schiene 21.
Con riferimento alla Fig. 12, una struttura 25, Ã ̈ considerabile inferiormente appoggiata ad un pavimento 26 e superiormente a contatto di un soffitto 27 mediante usuali viti di appoggio forzato 28 per costituire una parete divisoria di una stanza.
Come tutte le pareti divisorie, la struttura di cui all'invenzione offre, ovviamente, la possibilità di un varco di attraversamento 29.
La realizzazione di tale varco à ̈ attuata semplicemente non installando le tavole corte 9 nella zona bassa; lasciando cioà ̈ libera una serie di fori 2<1>di una lunga tavola di schiena 21A ed un’altra serie di fori 2 di un’altra lunga tavola di schiena 21 B.
In questo modo, la larghezza del varco à ̈ stabilita dalla lunghezza di tavole corte 9A, 9B, che potrebbe eventualmente essere maggiore della lunghezza unificata delle tavole corte 9 realizzative dei ripiani.
I vani 30, impliciti nella struttura di cui all'invenzione, possono essere liberamente lasciati aperti; in questo modo, oggetti appoggiati sulle corte tavole 9 possono essere accessibili sia dal lato anteriore, sia dal lato posteriore della citata struttura 25 con funzione di parete divisoria.
Ciò non esclude, per contro, che tali vani 30 siano tutti, o alcuni di essi, chiusi dai citati pannelli verticali 23.
Detti pannelli 23 possono essere trasparenti oppure translucidi per consentire il passaggio della luce, ma possono essere anche opachi e liberamente colorati. Liberamente colorate possono essere anche le corte tavole 9 con funzione di ripiani e le lunghe tavole verticali 1 , con funzione di fianchi 17 oppure di schiene 21 della struttura: in questo modo si possono vantaggiosamente realizzare strutture con estetiche differenziate in funzione dei gusti dell’utilizzatore.
Da quanto finora detto si può cogliere che la struttura di cui all'invenzione, potendo adottare tavole corte 9, o ripiani, aventi una lunghezza 40 che può essere breve, le assoggetta ad inflessioni minime; ovvero consente ad esse di rimanere diritte anche nel caso siano gravate da pesi ragguardevoli.
Ciò consente vantaggiosamente di impiegare materiali poco costosi, quali i pannelli truciolati nobilitati da rivestimenti plastici, tipicamente melamminici. Tali pannelli potendo avere rivestimenti in grado di conferire ad essi l’aspetto di qualsiasi tipo di legno naturale e qualsiasi colore, consentono ovviamente arredamenti di notevole pregio estetico ed architettonico con costi esigui. Un’esiguità di costi derivante vantaggiosamente dal fatto che tutti gli elementi costitutivi della struttura, essendo stretti e/o corti e/o di piccolo spessore, sono facilmente trasportabili ed assemblabili da una sola persona. Altro vantaggio della presente struttura à ̈ quello che i suoi pezzi costitutivi sono liberamente vendibili, presso i negozi di bricolage o “fai da te†, a sé stanti: ciò consente infatti di comperare solo il numero di pezzi per il quale si ha denaro necessario all’acquisto. Si ha infatti possibilità di sviluppare la struttura anche in tempi successivi, usufruendo nel frattempo della struttura comperata.

Claims (9)

  1. Rivendicazioni 1 ) Struttura modulare, per la costruzione di mobili e pareti poli-funzionali, caratterizzata dal fatto di comprendere tavole parallelepipede di uguale larghezza (1 1 ) e spessore ma con due lunghezze differenti per costituire tavole corte orizzontali (9) con funzione di ripiani per l'appoggio di oggetti e per costituire lunghe tavole verticali (1 ) con funzione sia di fianchi (17) per il sostegno dei citati ripiani, sia di schiene posteriori (21 ) perpendicolari a detti fianchi, dette tavole lunghe verticali (1 ) essendo dotate di coppie di fori (2 - 2<1>) poste a livelli (3, 3<1>, 3<11>; 3<m>) equidistanti (7, 7<1>, 7<11>) per fissare perpendicolarmente ai due lati grandi di ogni fianco (17) ripiani orizzontali (9) posti a livelli differenti (18, 19) in posizioni prestabilite e per fissare le schiene posteriori (21 ) con singoli fori (2, 2A, 2B, 2C) di tali coppie (2, 2<1>) disposti a zig-zag (22) su un lato posteriore (15) delle tavole corte (9) ubicate ai citati livelli differenti (18, 19), detti fori (2, 2A, 2B, 2C) consentendo l’unione tra le parti (9, 17, 21 ) mediante alloggiamento forzato in essi di spine (16) oppure viti mordenti (16A) in fori (13, 1 3<1>, 20, 20<1>) predisposti nello spessore delle tavole corte (9) costitutive dei ripiani.
  2. 2) Struttura modulare, come alla rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che presenta vani (30) delimitati da coppie di tavole corte (9) e tratti di coppie di tavole lunghe (1 ) che sono implementabili da pannelli verticali (23) traenti il loro fissaggio da apposite viti (24) coincidenti con fori liberi (2x, 2y, 2w) offerti dalle tavole lunghe verticali (1 ) delle schiene (21 ) ausiliarmente finalizzati all’impegno delle citate viti (24).
  3. 3) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di offrire un varco (29) di attraversamento delle persone con la semplice rimozione di un idoneo numero di tavole corte (9) quando essa svolge la funzione di una parete divisoria che si eleva fino ad un soffitto (27).
  4. 4) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di offrire vani (30) di altezze differenti (33) ottenute con la mancata collocazione di una o più tavole corte (9).
  5. 5) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che i pannelli verticali (23) possono essere realizzati con qualsiasi materiale, anche trasparente, al fine di poter esprimere una pluralità di colorazioni e combinazioni estetiche.
  6. 6) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’unione tra le parti (1 , 9, 17, 21 ) à ̈ effettuata mediante un solo tipo di vite (1 6A).
  7. 7) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che tutte le sue parti sono realizzabili in materiali e colori differenti per l'ottenimento di una pluralità di combinazioni estetiche.
  8. 8) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, che ha la possibilità di congiungersi perpendicolarmente con altre strutture, sia con una sola fila di viti (Fig. 9) sia con coppia di viti (Fig. 8).
  9. 9) Struttura modulare, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di poter trarre una sua stabilizzazione mediante usuali appoggi forzati (28) sul soffitto (27).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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