ITBG20010002A1 - Bollitore polifunzionale con campana a sommita' forata tappabile, particolarmente per la produzione di unfusi o soluzioni. - Google Patents

Bollitore polifunzionale con campana a sommita' forata tappabile, particolarmente per la produzione di unfusi o soluzioni. Download PDF

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ITBG20010002A1
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Descrizione di un Brevetto d'invenzione
DESCRIZIONE
Questa invenzione si riferisce ad un bollitore con campana a sommità forata per liquidi, particolarmente per la produzione di infusi o soluzioni. Come è noto, moltissime bevande traggono loro specifiche proprietà dal fatto che hanno subito un processo di ebollizione. Il raggiungimento di temperature prossime a quelle di ebollizione dell’acqua comporta infatti non solo una pastorizzazione del liquido, ma anche una parziale trasformazione dei sapori: per esempio, la differenza di sapore tra il vino normale ed il vino bollito; oppure la differenza tra il latte normale ed il latte bollito. Il raggiungimento di temperature prossime ai cento gradi centigradi consente inoltre, ai liquidi acquosi, di poter sciogliere degli olii essenziali da certi prodotti vegetali; ovvero, consente di estrarre da questi particolari sostanze aromatiche e/o gustose e/o toniche e/o terapeutiche. Degli esempi di ciò sono espressi da molteplici bevande, tra le quali il caffè, il tè, la camomilla, e le varie usuali tisane. Per la produzione delle sopra citate bevande, si usano generalmente bollitori specifici: dal comune pentolino per il vino bollito, alla lattiera; dalla teiera alla caffettiera; dalla orziera alla infusiera per tisane. La differenziazione dei vari bollitori deriva dal differente comportamento dei vari liquidi e/o delle sostanze. E’ infatti notorio che la bollitura del latte comporta un suo grande aumento di volume che lo fa uscire dai bordi della lattiera. E’ altresì notorio che le caffettiere MOKA non possono usare il latte, in vece dell’acqua, per non creare pericoli di occlusione dei fori di risalita del liquido e per non creare problemi di pulizia, connessi ai recessi interni ed alla presenza della tipica guarnizione di gomma. E’ altresì notorio che la caffettiera MOKA non è idonea per la preparazione del tè, a causa dei tempi di infusione troppo brevi, legati alla rapida risalita dell’acqua. E' altresì notorio che la usuale caffettiera MOKA non è idonea per preparare bevande con granulati a base di certi cereali (per esempio orzo) perché questi tapperebbero il suo filtro e creerebbero pericoli di scoppio. Esistono, peraltro, dei bollitori “a campana" (vedasi domanda di brevetto italiano N° BG2000A00001 7 dello stesso inventore) che, pur idonei a risolvere alcuni degli inconvenienti sopra citati, presentano degli svantaggi, ostativi alla loro divulgazione o industrializzazione. In tali bollitori a campana, infatti, l’acqua deve essere versata nella campana capovolta “a bicchiere” e poi, su tale campana, deve essere infilato dall’alto verso il basso il corpo del bollitore; infine, l’infusore deve essere rovesciato per fargli acquisire la sua posizione operativa. Oltre all’inconveniente di tale macchinosa manovra preparatoria, gli usuali bollitori a campana presentano l'inconveniente che l’acqua residua sul fondo del bollitore realizza una “guarnizione di tenuta”, che mantiene l’interno della campana in depressione a seguito del suo raffreddamento. Ciò crea notevole fatica o estrema difficoltà nell'estrazione della campana, allorquando si deve pulire tale bollitore o si deve usarlo nuovamente. Scopo della presente invenzione è quello di definire un bollitore che consenta l’introduzione dell’acqua senza utilizzare la campana rovesciata; ovvero, che sia riempibile come qualsiasi recipiente. Altro scopo è quello di definire un bollitore che consenta un’agevole estrazione della sua campana di fondo. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che possa offrire dei tempi di infusione variabili, per essere idoneo a disciogliere qualsiasi tipo di sostanza, sia essa caffè, tè, camomilla, piante officinali, granulati per brodo, eccetera. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che sia idoneo ad impiegare qualsiasi liquido, sia esso acqua, latte, vino o altro. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che disponga di elementi di filtrazione realizzati mediante intercapedini di transito del liquido che siano lineari, continue, periferiche e mobili, onde evitare le tipiche occlusioni a cui sono assoggettati gli usuali filtri a fori o a maglia di rete. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che sia concettualmente strutturato in modo da impedire la formazione al suo interno di pressioni anomale capaci di provocare pericolosi scoppi. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che offra una rapidità di ebollizione mantenendo in pressione il liquido senza richiedere l'impiego di guarnizioni di gomma, tipicamente soggette a degradazione chimico-fisica. Altro scopo è quello di definire un bollitore che consenta l'assemblaggio operativo e lo smontaggio di pulizia delle sue parti senza alcuno sforzo apprezzabile, indipendentemente dalla sua grossezza. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che possa offrire una capacità anche di vari litri di liquido. Altro scopo è quello di definire un bollitore, come sopra, che possa produrre soluzioni o infusi mediante un’azione combinata di vapore e di liquido bollente. Questi ed altri scopi appariranno come raggiunti dalla lettura della descrizione dettagliata seguente, illustrante un bollitore polifunzionale, particolarmente per la produzione di infusi o soluzioni, avente la particolarità di attuare il riscaldamento del liquido in una camera inferiore di un serbatoio delimitata da una campana che è dotata di un foro sulla sua sommità per consentire la sua introduzione ed estrazione, detto foro venendo tappato per consentire al liquido di risalire e stramazzare in una caraffa di raccolta, passando prima attraverso aperture di fondo sospinto dalla pressione del sovrastante vapore generato dal riscaldamento del serbatoio e, poi, attraverso dei granulati con cui produrre l’infuso o soluzione. Il citato tappamento del foro superiore della campana può avvenire in tre modi:
- o mediante un tappo indipendente avvitato sulla sommità della campana;
- o mediante mezzi tappanti con azione dall'alto verso il basso presenti sul fondo esterno della sovrastante caraffa;
- o mediane mezzi tappanti con azione dal basso verso l’alto presenti sul fondo interno del serbatoio. Nei primi due modi di tappamento la campana risulterebbe libera di risalire nel serbatoio a seguito della pressione generata al suo interno dal vapore; in tali due modi si ha, pertanto, l’esigenza di bloccare la campana sul fondo del serbatoio mediante mezzi che vincolino assialmente la caraffa al serbatoio, onde consentire alla base della caraffa di impedire la risalita della campana. Nel terzo modo di tappamento, invece, la campana potrebbe essere anche vincolata assialmente al fondo del serbatoio con mezzi diretti; in tal caso la sovrastante caraffa non riceverebbe più le forti spinte della pressione del vapore, bensì le sole esigue spinte generate dal liquido infuso in risalita. L’invenzione è illustrata, a titolo puramente indicativo ma non limitativo, nelle allegate tavole di disegno in cui:
- la fig. 1 mostra un bollitore in vista frontale diametrale sezionata, del tipo con manico sul coperchio e con un primo tipo di mezzo tappante della sommità della campana;
- la fig. 2 mostra parti equivalenti del bollitore di cui alla figura precedente, ma con superfici superiori coniche e con un secondo tipo di mezzo tappante della sommità della campana;
- le figg. 3,4,5 mostrano un terzo tipo di mezzo tappante riferito a differenti fori di sommità di tre campane;
- la fig. 6 mostra con vista laterale sezionata un bollitore del tipo con manico sulla caraffa;
- la fig. 7 mostra il bollitore di cui alla fig. 6 in vista dall'alto;
- la fig. 8 mostra in vista dall’alto un bollitore con mezzo di chiusura a scorrimento prestabilito;
- la fig. 9 mostra un bollitore con manico sul serbatoio con mezzo di chiusura attuato da un vincolo assiale della caraffa mediante spostamento angolare reciproco tra le due parti;
- la fig. 10 mostra un bollitore con mezzo di chiusura attuato da un vincolo della caraffa mediante coperchio rotante con asse verticale;
- la fig. 11 mostra una parte superiore di un bollitore con mezzo di chiusura attuato da un vincolo della caraffa realizzato mediante coperchio incernierato ed avvitabile;
- la fig. 12 mostra una sezione trasversale di un coperchio di un bollitore illustrante un mezzo di chiusura attuato da due scrocchi contrapposti;
- la fig. 13 mostra in vista laterale una sezione di un bollitore a caraffa idonea a brevi sollevamenti assiali;
- la fig. 14 mostra un quarto mezzo tappante della sommità di una campana libera;
- la fig. 15 mostra un quinto mezzo tappante della campana comportante l’ancoraggio di essa al serbatoio;
- la fig. 16 mostra un sesto mezzo tappante della campana comportante l’ancoraggio di essa al serbatoio e comportante pure la risalita dell'acqua verso i granulati anche o solo dal centro del bollitore;
- la fig. 17 mostra un settimo mezzo tappante della campana comportante l’ancoraggio di essa al serbatoio;
- la fig. 18 mostra un ottavo mezzo di tapppamento della sommità di una campana libera, utilizzabile anche con funzione di valvola anti-scoppio;
- la fig. 19 mostra una campana ancorata al serbatoio con avvitamento delle sue pareti.
Con riferimento alla citata fig. 1 , un serbatoio 1 è preposto a contenere inferiormente una campana 2 e superiormente una caraffa 3. La campana 2 è di forma sostanzialmente cilindrica ed è coniugata con l'interno del serbatoio con un gioco minimo. Anche la caraffa 3 è di forma sostanzialmente cilindrica ed è coniugata con l’interno del serbatoio con un gioco minimo. In figura 1 , la caraffa 3 è indicata con diametro maggiore della campana 2, ma da un punto di vista concettuale i due diametri potrebbero essere uguali. La caraffa 3 è mantenuta all’interno del serbatoio 1 da mezzi di chiusura 4. Il bollitore ha il seguente funzionamento. Nel serbatoio 1 , privo di campana 2, privo di caraffa 3 e privo di mezzi di chiusura 4, si introduce una prestabilita quantità di liquido che, per semplicità espositiva, verrà di seguito chiamato acqua 5. Dopo di ciò, si infila la campana 2 nella sua sede all’interno del serbatoio 1. Tale campana è dotata di un piccolo foro 6 di sommità, per consentire all'aria di uscire, man mano che detta campana 2 viene affondata nell’acqua 5. Vantaggiosamente, la presenza di tale piccolo foro evita la complicata manovra di introdurre l’acqua nel serbatoio mantenendolo in posizione rovesciata, facendo contenere provvisoriamente l’acqua all'interno della campana rovesciata come un bicchiere, ed infine rovesciando il tutto. Dopo aver posizionato la campana 2, fino a porre suoi bordi 7 a contatto di un fondo 8 del serbatoio 1 , si introduce al di sopra della campana la polvere di caffè o altri granulati 14 da infondere; infine, si introduce nel serbatoio 1 anche la caraffa 3. Tale caraffa dispone, in posizione centrale ed all’esterno del suo fondo, di mezzi tappanti 9, cooperanti con il piccolo foro 6. Tali mezzi possono essere costituiti da un primo tipo consistente in un piccolo cono 9A, oppure da un terzo tipo consistente in una piccolo sfera 9B, preferibilmente di acciaio, con diametro circa doppio rispetto al piccolo foro 6. Tali primo e terzo tipo di mezzi tappanti sono utilizzabili se il bollitore è progettato per non creare movimenti assiali relativi tra campana 2 e caraffa 3. Nel caso invece che tali movimenti siano progettualmente stabiliti, allora tali mezzi tappanti consistono in un secondo tipo consistente in una sporgenza cilindrica 9C (fig. 2), preposta ad infilarsi nel piccolo foro 6 allo scopo di tapparlo, e perciò dotata di diametro uguale a quello di tale foro. Il gioco di accoppiamento tra dette due parti è idealmente “zero”, giacché tale foro deve risultare tappato; tuttavia, siccome la quantità di vapore che si produce durante il riscaldamento usuale del bollitore è enormemente maggiore di quella che può trafilare negli eventuali giochi esistenti tra la sporgenza cilindrica 9C ed il piccolo foro 6, all'interno della campana 2 si verifica ugualmente un aumento di pressione. Tale aumento di pressione è creato da vapore 101 prodotto dal riscaldamento dell'acqua 5 quando il serbatoio 1 è posto sopra usuali mezzi di riscaldamento: fiamme, oppure piastre elettriche. Il citato vapore tende ovviamente a raccogliersi sulla sommità dell’interno della campana 2. Man mano che la sua pressione aumenta, essa agisce su un pelo libero 11 dell'acqua 5, spingendo quest’ultima a trafilare in un’intercapedine minima 12, presente tra esterno della campana 2 ed interno del serbatoio 1. A seguito di ciò, l’acqua calda risale fino a riempire una superiore camera anulare di infusione 13 dove erano stati preventivamene posti dei granulati 14 o simili. Il percorso seguito dall’acqua 5 è indicato in fig. 2 mediante una freccia corposa; un’altra freccia più sottile indica invece il percorso di un eventuale sfiato di vapore attraverso il piccolo foro 6. La massa bagnata dei granulati 14 tende a compattarsi e ad ostacolare la risalita dell’acqua nell’intercapedine 12, cosicché il riscaldamento del serbatoio 1 fa aumentare la pressione del vapore all’interno della sommità della campana 2 fino a vincere tali ostacoli, innalzando parimenti la temperatura dell'acqua. La risalita dell’acqua 5 oltre la camera anulare 13 è ostacolata volutamente, realizzando un gioco minimo 15 nell’accoppiamento tra caraffa 3 e la corrispondente zona superiore del serbatoio 1. A tale gioco 15 è infatti affidata la funzione di filtrare un infuso 17 formatosi nella camera anulare 13, trattenendo in questa le particelle solide e lasciando risalire solo la soluzione acquosa. Indicativamente, tale gioco è meno di mezzo millimetro. L’entità di tale gioco, estesa all’intera circonferenza in cui si sviluppa, deve offrire una sezione di efflusso maggiore di quella richiesta dalla portata d'acqua, risalente in 12 e in 15 per effetto della spinta del vapore in condizioni di massimo riscaldamento del bollitore. Altrimenti, si dovrà tener conto dei valori di pressione che permangono all’interno, dimensionando adeguatamente le pareti del bollitore. Ciò premesso, si ha che l'infuso o soluzione si infiltra nel gioco 15 esistente tra caraffa 3 e serbatoio 1 , risalendo fino a quando può creare una “colonna d'acqua" di pressione che reagisce alla pressione presente all’interno della sommità della campana 2. Siccome ad un certo livello 16 sono posteriormente presenti delle finestre 20 aperte verso l’interno della caraffa 3, l'infuso 17 passa attraverso di esse e si raccoglie su un fondo 18 della caraffa. Allo stesso livello 16 di stramazzo dell’infuso 17, il serbatoio 1 presenta un’ampia intercapedine 19, costitutiva di una camera anulare attraverso la quale l’infuso 17 in risalita transita circolarmente, per raggiungere le posteriori finestre 20 e stramazzare sul fondo 18 della caraffa 3. In fig. 1 , la caraffa 3 è dotata di bordi circonferenziali inferiori 21 per consentire una migliore bagnatura o sfruttamento dei granulati 14 da infondere. L’adozione di tali bordi, tuttavia, dipende da una pluralità di scelte progettuali, legate alle esigenze di filtratura, alle tecniche costruttive del serbatoio 1 ed ai flussi di vapore di sfiato dal foro 6 che sono prestabiliti. Va infatti considerato che, più il vapore sfiata dal foro 6, più è lenta la risalita dell'acqua calda; ovvero, più si prolunga il tempo di infusione. Tale proprietà tecnologica è pertanto utilizzabile per trasformare una caffettiera (che richiede tempi di infusione brevi) in una teiera o in una “infusiera” per camomilla o altre particelle (che richiedono tempi di infusione più lunghi). Per consentire all’acqua 5 in risalita di attraversare in modo più uniforme e completo i granulati 14 presenti nella camera anulare 13, è preferita l’adozione di una campana 2 avente una sua sommità 22 posta ad un livello inferiore ad un piano di rientranza 23 della sede di alloggiamento della caraffa 3, avente ovviamente diametro maggiore della campana 2.
Il funzionamento finora illustrato è possibile, tuttavia, solo se i bordi 7 della campana 2 non si allontanano dal fondo 8 del serbatoio; altrimenti, il vapore avrebbe libertà di espansione e non creerebbe la pressione voluta per spingere sul pelo libero 1 1 dell’acqua 5. Nel bollitore di cui alla figura 1 , tale vincolo della campana 2 al serbatoio 1 è attuato con l’interposizione della stessa caraffa 3. I mezzi di chiusura 4 impediscono alla caraffa 3 di risalire quando il corpo esterno della campana 2 spinge al di sotto di essa. In fig. 1 tale spinta è materialmente esercitata dall’esterno di una sommità 10, che è conformata a pomolo per consentire di afferrare la campana 2 quando deve essere estratta dal serbatoio 1 per un impiego successivo. I mezzi di chiusura 4 illustrati nelle figure 1 e 2 sono costituiti da un coperchio a scorrimento o cursore 83 che, con movimento trasversale, impegna dei suoi bordi in sottosquadro 24 per vincolare alette sporgenti 25 e 26, rispettivamente del serbatoio 1 e della caraffa 3. Tale cursore 83 (figg. 1 , 2, 6, 7, 8) comprende ovviamente una superficie piana superiore 27 per la copertura dell’infuso 17 e per la protezione da eventuali spruzzi dell’infuso 17 in risalita nel gioco 15. La manovra del cursore 83 può essere effettuata mediante un manico 28, utilizzabile anche per il trasporto del bollitore e per la mescita. In tal caso è necessario che detto cursore 83 scorra, dalla zona in cui è presente un tipico becco di mescita 78 della caraffa alla zona posteriore, arrestandosi con sua apposita zona 79 contro un riscontro posteriore 77. Un altro analogo riscontro potrebbe essere costituito da una parte anteriore 80 del serbatoio 1 oppure della caraffa 3. In tal modo detto altro riscontro consentirà al bollitore di appoggiare contro zone anteriori 81 del cursore 83 e di non sfilarsi da questo. Detto cursore 83, costitutivo dei citati mezzi di chiusura 4, comprende infatti il manico 28 e dispone orizzontalmente il bollitore durante l’operazione di mescita dell’infuso. Le zone di riscontro 77 sono sopraelevate rispetto al bordo della caraffa 3, ed impediscono pertanto l'inserimento del coperchio-cursore nel verso sbagliato, opposto a quello citato. Con riferimento alla fig. 2, si può rilevare un accoppiamento conico tra la caraffa 3 ed il serbatoio 1 . Tale conicità, potrebbe essere quella richiesta per una comoda sformatura di stampaggio. Tutte le parti del bollitore sono infatti concepite per una realizzazione con stampaggio ad un solo movimento, onde consentire enorme riduzione dei costi. Benché le superfici realizzative del gioco 15 possano essere integralmente coniche, è preferibile che esse comprendano un breve tratto cilindrico 84 con un gioco che esprima la minima dimensione dei granulati 14 da trattenere con azione filtrante. Tale cilindricità del tratto 84 consente una costanza della capacità filtrante anche nel caso in cui la campana 2 si sollevi insieme alla caraffa 3, a seguito di una eccessiva pressione interna, di un'entità inferiore a quella del tratto cilindrico 84. Superata la lunghezza di tale tratto, l'infuso in risalita sulla citata intercapedine conica potrebbe sfociare in un gioco 15 molto ampio che provvederebbe in tal modo ad abbassare la citata pressione a valori non pericolosi, o riduttori della temperatura dell'acqua di infusione. Tale sollevamento dell’insieme campana - caraffa avviene ovviamente a seguito del superamento di reazioni elastiche fornite da usuali mezzi. Tali reazioni elastiche potrebbero essere tratte o da una divaricazione dei mezzi di chiusura 4 del tipo indicato in fig. 1 , oppure da specifiche molle a lamina 29 (figure 2, 8) che presuppongono sottosquadri 24 di chiusura praticamente rigidi. L'adozione di un accoppiamento con sole superfici coniche tra caraffa 3 e serbatoio 1 cooperanti con la citata molla a lamina 29 (o con altri mezzi elastici) consente la realizzazione di una filtrazione a valori minimi prestabiliti. Nel senso che, in assenza di pressione interna il gioco 15 avrebbe valore nullo, mentre in presenza di pressione interna tale gioco viene fatto aumentare fino a valori prestabiliti mediante i cedimenti connessi alle reazioni fatte esercitare dalle molle 29. Ciò, ovviamente, costituirebbe anche una garanzia assoluta anti-scoppio. Lo scorrimento relativo delle due superfici coniche illustrate in fig. 2, determinerebbe un proporzionale aumento del gioco 15 e quindi una proporzionale facilitazione all’infuso 17 in risalita. Con riferimento alle figg. 3, 4, 5 si può rilevare un esempio di mezzi tappanti 9B di terzo tipo, costituito da una piccola sfera di acciaio 30 solidale ad una sua sede presente su un lato esterno 31 del fondo della caraffa 3. Tale sfera (del tipo usato per la costruzione dei cuscinetti volventi) è posta al centro del piccolo foro 6 della campana 2 per tapparlo. Il tappamento avviene per contatto tra il bordo circonferenziale “spigoloso” del foro ed una superficie sferica. Più il foro è grande, più la circonferenza di contatto sarà “lunga”. Ciò significa che, a parità di trafilamento di vapore, dovuto alle imperfezioni delle superfici a contatto, attraverso il foro 6A trafilerà meno vapore rispetto al foro 6B; così pure, attraverso il foro 6B trafilerà meno vapore rispetto a quello che può trafilare attraverso il maggiore foro 6C. In questo modo, predisponendo delle campane intercambiabili 2 con fori 6A, 6B, 6C, si possono realizzare bollitori con tempi di risalita dell’acqua 5 differenti, e specifici per le sostanze da infondere: caffè, té, camomilla, bacche, erbe per tisane, granulati per brodo, cacao, eccetera. Con riferimento alla fig. 6 ed alla sua vista dall’alto indicata in fig. 7, si può rilevare una versione di bollitore in cui la caraffa 3 è integrata ad un manico 32 utilizzabile per la movimentazione di tutto il bollitore. In tale versione, in cui gli accoppiamenti sono cilindrici, la filtrazione dei granulati 14 è affidata solo ai giochi stabiliti con precisione dal bordo circonferenziale di un disco 33 (indicato con linea nera molto grossa) rispetto all’interno cilindrico del serbatoio 1. In tale versione la campana 2 è priva di pomolo 10 di sommità, giacché la presa di estrazione con le dita è da applicarsi direttamente sulla sommità cilindrica di essa. In tale versione il tappamento del piccolo foro 6 centrale di sommità della campana è affidato ad una bugna conica 9C, espressiva di un mezzo tappante del citato primo tipo. Con riferimento alla fig. 9 si può vedere un ulteriore mezzo di chiusura del bollitore. Tale ulteriore mezzo consiste nel vincolare assialmente una propaggine radiale 34 di una caraffa 35 ad una propaggine quasi radiale 36 di un serbatoio 37. Tale vincolo consiste nel disporre la propaggine radiale 34 della caraffa al di sotto di un sottosquadro 38 presente nella propaggine radiale 36 del serbatoio. Ciò avviene con un movimento rotatorio relativo tra caraffa 35 e serbatoio 37 attorno ad un asse centrale 39 del bollitore. In tal modo, quando le due propaggini radiali 34 e 36 sono sovrapposte esse possono costituire, insieme, un particolare manico di movimentazione e di mescita del bollitore. In questa configurazione la caraffa 35 è vincolata assialmente al serbatoio 37, e consente la risalita e la raccolta dell'infuso in essa. Girando di circa 45° la propaggine della caraffa, la si libera dal sottosquadro 38 della propaggine del serbatoio 37 e la si può liberamente estrarre da questo con un movimento secondo l’asse 39. Ciò, sia per una mescita che non richieda il trasporto anche del serbatoio 37, sia per lo smontaggio e la pulizia o ripristino del bollitore per un successivo uso. Va infatti considerato che la propaggine radiale 34 potrebbe avere anche un prolungamento verticale 34A, che la farebbe diventare un usuale manico verticale laterale di caraffa. In tale versione la caraffa 35 può essere integrata da un usuale coperchio 40 incernierato con asse 41. Con riferimento alla fig. 10, è illustrato un mezzo di chiusura del bollitore consistente in un coperchio 42, imperniato verticalmente ad una sua estremità secondo un asse 43. Detto asse è realizzato mediante un tratto cilindrico 44 di un lungo perno 45 con rotazione impedita con usuali modalità: per esempio mediante una spina diametrale 46. L’adozione di tale spina consente al lungo perno 45 anche un suo fissaggio assiale, finalizzato a consentire ad una superiore battuta anulare 47 di reagire alle spinte verso l'alto esercitate dal coperchio 42 a seguito delle spinte a sua volta ricevute in un bordo 76 dalla caraffa 3 a sua volta sospinta dalla campana 2. La citata battuta anulare 47 potrebbe essere integrata da una impugnatura superiore 48 e da mezzi elastici 74 per consentire al coperchio 42 un eventuale piccolo sollevamento. Per consentire ad un becco di mescita 78 un corretto posizionamento contrapposto al manico 48 esso viene collocato in un incavo 75 del serbatoio. Con riferimento alla fig. 11 , si può vedere un ulteriore mezzo di chiusura. Tale mezzo consiste nell’affidare la reazione assiale verso l’alto, esercitata dalla caraffa durante la risalita dell'infuso, ad un robusto coperchio 51 incernierato alla sommità del serbatoio 1 mediante un perno 52. In una zona compresa tra tale perno ed il robusto coperchio 51 agisce un bullone 53 che si avvita in un foro filettato 54 presente sullo stesso corpo del serbatoio 1 , o su parti 49 ad esso solidali. In questo modo, agendo su una ghiera 55 si invita il bullone 53 nel foro filettato 54 fino a serrare il robusto coperchio 51 contro la caraffa 3. Una usuale rondella 56 provvede a trattenere il bullone 53 in un foro lasco 50 quando esso non è avvitato. Per estrarre la caraffa 3 è sufficiente svitare completamente il bullone 53 mediante la ghiera 55 e sollevare di 90° verso l’alto il robusto coperchio 51 , agendo su una sua usuale linguetta posteriore 57. Nella citata fig. 11 il coperchio 51 è rappresentato in una configurazione “non serrante “ per meglio illustrare le singole parti del bollitore. Particolarmente, per illustrare come del vapore 85 possa uscire dal piccolo foro 6 non tappato dai mezzi tappanti 9A, attraversare i granulati 14 e risalire liberamente all'esterno attraverso l'intercapedine creata dal gioco 15 (contrassegnata con linea grossa). Questa situazione è quella in cui il tappamento avviene a seguito della risalita della campana solo al raggiungimento di certe elevate pressioni. Il transito del vapore 85 attraverso il foro 6 potrebbe avvenire anche nel caso che esso sia tappato dai mezzi tappanti 9, ma in un modo non idoneo per eccessive e pericolose pressioni all’interno della campana 2; in questo caso detto sfiato svolgerebbe un ruolo di sicurezza anti-scoppio. Con riferimento alla fig. 12 è visibile un ulteriore mezzo di chiusura del bollitore. Anche in questa versione è un coperchio 58 che trattiene all’interno del serbatoio 1 la caraffa 3. Tale coperchio 58 è dotato di usuali alette 59A, 59B per ancorarsi ad un’aletta 60 , solidale al serbatoio 1 , mediante usuale perno 61 con asse 62. Tale asse è sovrastante un piano orizzontale 63 di appoggio del coperchio 58 sui bordi della caraffa 3. In posizione diametrale, parallela all’asse 62, il coperchio presenta superiormente due ponticelli 64A, 64B entro i quali scorrono due scrocchi 65A, 65B, sospinti reciprocamente verso l’esterno da una molla comune 66. Abbassando il coperchio 58 per chiudere il bollitore, si determina l'impegno automatico degli scrocchi 65A, 65B all'interno di appositi fori 67A, 67B, nei quali permangono stabilmente a causa della perpendicolarità delle loro superfici impegnate 68A, 68B rispetto alla verticalità delle spinte di apertura esercitate dalla caraffa 3 sul coperchio 58 . Avvicinando reciprocamente due appigli 69A, 69B degli scrocchi, mediante l’azione esercitabile con il pollice e l'indice della mano, si possono disimpegnare gli scrocchi 65A, 65B, e quindi aprire il bollitore sollevando il suo coperchio 58. Nel bollitore di cui all’invenzione, l’infuso è soggetto a risalire infiltrandosi nel gioco 15 presente tra caraffa 3 e serbatoio 1. Il serbatoio 1 ha tuttavia le sue pareti molto calde, sia perché soggette ad essere lambite dalla fiamma su cui è generalmente posto il bollitore, sia per intrinseca conduzione termica delle sue pareti. Ciò comporta una violenta ebollizione dell'infuso durante la sua risalita nella citata intercapedine con gioco 15. Per ovviare a tale inconveniente sono adottabili varie soluzioni . La prima è quella di realizzare un serbatoio 1 con materiali che siano cattivi conduttori termici: per esempio, vetro da fuco (noto commercialmente con il marchio PIREX), oppure vetro-ceramica; nel caso di metalli, è adatto l’acciaio inossidabile. Una seconda soluzione è quella di prolungare, verso l’alto, il gioco 15, associandolo alle ampie intercapedini 19 anulari di espansione e di smorzamento. Una terza soluzione è quella di impedire che le fiamme lambiscano le parti superiori del serbatoio creando una base 70 più larga, come quella indicata in fig. 6. Una quarta soluzione è quella dì ridurre al minimo gli spessori delle pareti del serbatoio, specialmente nelle sue zone superiori. Una quinta soluzione è quella di creare delle superfici 71 di smaltimento calore nelle zone superiori del serbatoio. Un esempio di tali superfici 71 è illustrato in fig. 10 mediante un bordo circonferenziale. Tali superfici di dissipazione termica sono poste preferibilmente al livello della camera anulare 13 in cui sono posti i granulati 14: cioè prima che inìzi l’intercapedine con gioco 15 e dopo il livello di sommità 22 della campana 2. Con riferimento alla fig. 14, si ha un quarto mezzo tappante costituito da una vite amovibile 86, attuante l’occlusione del piccolo foro 6 della campana 2 mediante serraggio: per esempio con l'impegno di superfici coniche coniugate 87. Tale quarto mezzo può essere applicato sia su campane 2 liberamente scorrevoli all’interno del serbatoio 1 , sia su campane che siano vincolate con specifici mezzi al citato serbatoio 1. Con riferimento alla fig. 15, si ha una campana 2 che è ancorata al serbatoio 1 mediante mezzi 88 che esprimono pure un quinto mezzo tappante. Tali mezzi consistono in uno stelo 89 dotato di una filettatura 90 di estremità impegnata su un foro filettato 91 , del serbatoio e di una rondella di ritegno 92 che mantiene lo stelo 89 sempre unito alla campana 2. Mediante una ghiera di manovra 93 si avvita l’estremità dello stelo 89 nel foro filettato 91 , facendo prima appoggiare dei bordi 94 della campana 2 sul fondo del serbatoio 1 e poi esercitando l’azione tappante del piccolo foro 6 con un serraggio tra superfici coniche coniugate 95. Con riferimento alla fig. 17, un settimo tipo di mezzo tappante è realizzato da un bordo anulare 96 di un elemento colonnare 97, solidale al serbatoio 1 , dotato superiormente di una filettatura 98 impegnata sulle pareti filettate di una camera 99 presente sulla sommità della campana 2. Tale fatto consente sia il tappamento indiretto del piccolo foro 6, sia il ritegno assiale della campana 2 sul fondo del serbatoio 1. Tale soluzione si presta tuttavia ad essere implementata da altri importanti aspetti tecnici che sono illustrati nella fig.
16 e che costituiscono un sesto tipo di mezzo tappante.
Infatti, dotando l’elemento colonnare 97 di un foro assiale 99-99A e di canalizzazioni radiali 100 di fondo, si può consentire all'acqua 5 di risalire attraverso il piccolo foro 6, mentre del vapore 101 è trattenuto all’interno della campana 2 dalla tenuta esercita dai bordi anulari 96 o da altri mezzi equivalenti. Ciò consente evidentemente un transito dell’acqua 5 attraverso i granulati 14 che avviene in modo centrifugo. Tale flusso centrifugo potrebbe essere associato al flusso verticale in risalita attraverso l’intercapedine 12, ma potrebbe addirittura essere il solo flusso operativo. Per fare ciò sarebbe infatti sufficiente o eliminare l’intercapedine 12 dotando le superfici realizzative di una conicità coniugata 102, oppure rendere ermetici i bordi inferiori della campana 2 appoggiati sul fondo del serbatoio 1. Nel caso che al flusso dell’acqua in risalita nel piccolo foro 6 si volesse associare un certo sfiato di vapore, ciò potrebbe avvenire semplicemente riducendo la tenuta del bordo anulare 96 riducendo il serraggio esercitato dalla filettatura 98; in tal caso il vapore 101 fluirebbe ovviamente percorrendo la stessa filettatura 98. Con riferimento alla fig. 18, un ottavo tipo di mezzo tappante è costituito da una occlusione del piccolo foro 6 mediante una spina cilindrica 103 con gioco minimo tendente a zero; tale spina è integrata ad un elemento colonnare 104 solidale ad un fondo 106 del serbatoio 1.
Tale ottavo tipo di mezzo tappante presuppone che la campana 2 sia scorrevole verticalmente all’interno del serbatoio 1 , e consente di costituire una valvola di sicurezza volta ad evitare pressioni interne eccessive. Infatti, basta consentire alla campana 2 di sollevarsi di un tratto uguale ad una lunghezza 105 del piccolo foro tappabile 6, per far fluire il vapore 101 nella camera anulare 13, e poi nell'intercapedine con gioco 15 fino all'esterno. Tale sollevamento della campana 2 può ovviamente essere regolato mediante usuali molle antagoniste, agenti sulla caraffa 3 che trattiene in basso la campana 2. Degli esempi di tali “molle” sono offerti dai bordi in sottosquadro 24, oppure dalle molle a lamina 29. Con riferimento alla fig. 19, si ha una variante dell'ottavo tipo di mezzo tappante, in cui l'elemento colonnare 104 è sostituito dal corpo stesso della campana 2, la quale viene resa solidale al fondo del serbatoio 1 mediante una filettature di fondo 107. In tale versione la spina cilindrica costitutiva del mezzo tappante 9C è solidale alla caraffa 3, la quale, come nel caso della fig. 9 è assistita da mezzi elastici di reazione

Claims (29)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Bollitore polifunzionale, particolarmente per la produzione di infusi o soluzioni, caratterizzato dal fatto di attuare il riscaldamento di un liquido (5) in una camera inferiore di un serbatoio (1 ) delimitata da una campana (2) dotata di un piccolo foro (6) di sfiato sulla sua sommità per consentire la sua introduzione ed estrazione, detto piccolo foro (6) cooperando con mezzi tappanti (9, 9A, 9B, 9C) per risultare parzialmente o totalmente escluso dal transito del vapore (101 ) generato dal riscaldamento del liquido, onde consentire a detto liquido (5) di risalire adeguatamente e stramazzare (16-20) in una caraffa (3) di raccolta, passando prima attraverso aperture di fondo (72) ed intercapedini (12) sospinto dalla pressione del sovrastante vapore (101 ) generato dal riscaldamento del serbatoio (1 ) e, poi, attraverso dei granulati (14) con cui produrre l’infuso o soluzione (17), fluendo in giochi (15) di intercapedine filtranti.
  2. 2) Bollitore, come alla rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che i mezzi tappanti (9) del piccolo foro (6) di sommità della campana (2) consistono in una sporgenza cilindrica (9C).
  3. 3) Bollitore, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che i mezzi tappanti (9) del piccolo foro (6) di sommità della campana (2) consistono in un cono (9A).
  4. 4) Bollitore, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che i mezzi tappanti (9) del piccolo foro (6) di sommità della campana (2) consistono in una sfera (9B, 30) avente diametro circa doppio rispetto a quello del piccolo foro (6), onde agire sulla circonferenza costitutiva dello spigolo di esso.
  5. 5) Bollitore, come alla rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che i mezzi tappanti (9A, 9B, 9C) del piccolo foro (6) di sommità della campana (2) sono integrati in un disco (33) interposto liberamente tra campana (2) e caraffa (3).
  6. 6) Bollitore, come alle rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che la campana (2) presenta sulla sua zona superiore una conformazione a pomolo cilindrico (10), detta conformazione essendo finalizzata sia alla presa con le dita esercitata nell'introduzione e nell'estrazione di essa nel serbatoio (1 ), sia ad una collocazione periferica dei granulati (14), che favorisca l’integrale attraversamento di essi dal liquido solvente (5) in risalita verso le finestre (20) della caraffa (3) di raccolta.
  7. 7) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il pomolo cilindrico (10) realizza una corona circolare di sommità (22) della campana (2) ubicata ad un livello inferiore ad un piano di rientranza (23) conformato anch’esso a corona circolare e presente sul serbatoio (1 ).
  8. 8) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il serbatoio (1 ) è inferiormente dotato di una rientranza (23) per realizzare un accoppiamento con la campana (2) che realizzi un’intercapedine (12) più interna rispetto a quella creante il gioco (15) tra serbatoio e caraffa (3), onde attraversare secondo una direttrice più centrale la camera anulare (13) di contenimento dei granulati (14).
  9. 9) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la caraffa (3) è inferiormente dotata di una propaggine tubolare inferiore (73) onde guidare l'eventuale vapore di sfiato dal piccolo foro (6) tappato (9) il più in basso possibile, per imporre ad esso una via di attraversamento dei granulati (14) che sia più lunga possibile.
  10. 10) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la propaggine tubolare inferiore (73) ha dimensioni idonee per alloggiare in modo coniugato con gioco minimo il pomolo cilindrico di sommità (10) della campana.
  11. 11 ) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la propaggine tubolare (73) ha una sezione rastremata verso il basso per favorire la sua penetrazione nella massa dei granulati (14) presenti nella camera anulare (13) in cui detta propaggine trova collocazione.
  12. 12) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la caraffa (3) possiede posteriormente delle finestre (20) da un cui livello di fondo (16) stramazza al suo interno (18) per la raccolta l’infuso (17) risalito attraverso il gioco (15) esistente tra caraffa (3) e serbatoio (1 ).
  13. 13) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il serbatoio (1 ) è superiormente e internamente conformato in modo da realizzare un’ampia intercapedine circonferenziale (19) in cooperazione con la parete esterna della caraffa (3), detta intercapedine avendo la sua base ubicata allo stesso livello (16) del fondo delle finestre (20).
  14. 14) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il serbatoio (1 ) è realizzato in materiale a scarsa conduttività termica, per impedire che le sue pareti realizzanti il gioco (15) con la caraffa (3) raggiungano temperature che facciano ribollire l’infuso in risalita, detto materiale potendo indicativamente essere acciaio inox, oppure vetro da fuoco, oppure vetro-ceramico.
  15. 15) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da mezzi di chiusura operanti il trattenimento della campana (2) sul fondo del serbatoio (1 ) mediante appoggio delle sommità (10) della campana contro il fondo della caraffa (3) e mediante vincolo della caraffa alla struttura del serbatoio (1 ) o a parti solidali ad esso.
  16. 16) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi di chiusura (4) consistono in una superficie piana (27) con funzione di coperchio-cursore (83) che possiede ai suoi lati dei bordi in sottosquadro (24) preposti a contenere delle alette laterali (25, 26) della caraffa (3) e del serbatoio (1) a seguito di uno scorrimento lineare trasversale.
  17. 17) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il coperchio - cursore (24, 27, 83), porta integrato su di sé un manico di manovra (28) a sviluppo verticale, detto manico trovando collocazione anteriore nel senso del moto di chiusura del cursore per trovarsi posteriormente rispetto al corpo del bollitore, onde poter trattenere quest'ultimo con apposite battute (81 ) presenti nella zona del coperchio-cursore che, in configurazione di chiusura, è prossima ad un tipico becco di mescita (78) della caraffa (3).
  18. 18) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da mezzi di chiusura (4) consistenti in un robusto coperchio (42) rigidamente girevole su di un tratto cilindrico (44) di un perno (45) ad asse (43) verticale solidale al serbatoio (1 ) ed assialmente trattenuto da una battuta anulare (47), presente in questo per impedirgli sollevamenti a seguito delle spinte verso l’alto esercitate dai bordi della caraffa (3) spinta dalla sottostante campana (2).
  19. 19) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il perno (45) comprende una impugnatura (48), per la manovra dell’intero bollitore.
  20. 20) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il perno (45) è distinto dal serbatoio (1 ) ed è dotato di mezzi antirotazione e di mezzi di vincolo assiale (46) rispetto al serbatoio.
  21. 21 ) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la caraffa (3) è trattenuta all'interno del serbatoio (1 ) mediante un coperchio (51 ) incernierato con un perno orizzontale (52) al serbatoio (1 ) o a parti (49) solidali ad esso, detto coperchio traendo un suo vincolo assiale da un bullone (53) con superiore ghiera di manovra (55), liberamente girevole in un foro lasco (54) del coperchio (51 ) in cui è mantenuto da usuali mezzi (56) ed avvitabile in un foro filettato verticale (54) presente sul serbatoio (1 ) o su parti solidali ad esso.
  22. 22) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il coperchio (42,83) è vincolato assialmente al serbatoio (1 ) mediante mezzi elastici (24,29,74) che gli consentano una breve corsa di scorrimento verso l’alto finalizzata ad un sollevamento della caraffa (3) attuativo dello scarico di pressioni interne (101 ) eccessive.
  23. 23) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i mezzi antirotazione e di vincolo assiale del perno (45) sono entrambi realizzati mediante l'impiego di una spina diametrale (45) di unione al serbatoio (1 ).
  24. 24) Bollitore, come alla rivendicazione 18, caratterizzato da una caraffa (3) impegnata con il robusto coperchio (42) solo con un suo bordo posteriore (76), il suo bordo anteriore essendo dotato di un tipico becco di mescita (78) angolarmente posizionato in opposizione all’asse (43) di rotazione e ad un manico (48) mediante sua collocazione in un apposito incavo (75) presente anteriormente sul serbatoio (1 ).
  25. 25) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da mezzi di chiusura consistenti in un coperchio (58, 59A-59B) imperniato (61 ) al serbatoio (1 ) con asse orizzontale (62) e dotato di scrocchi (65A, 65B) collocati e scorrevoli diametralmente per impegnarsi in appositi fori (67A, 67B) presenti su bordi del serbatoio (1 ), detti scrocchi operando all'interno di ponticelli (64A, 64B) e scorrevoli o per l'azione di sgancio esercitata dalle dita su appositi appigli (69) o per l'azione antagonista di una molla comune (66).
  26. 26) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da alette o bordi circonferenziali (71 ) per la dispersione del calore fornito alla base del serbatoio, onde ridurre la temperatura nella zona dei giochi (15) di intercapedine tra caraffa (3) e serbatoio (1 ).
  27. 27) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da un accoppiamento tra caraffa (3) e serbatoio (1 ) attuato da superfici coniche, detta conicità consentendo la realizzazione di giochi minimi di filtrazione (15) compatibili con la risalita dell'infuso e la eliminazione di pressioni interne eccessive, detti giochi derivando da un piccolo sollevamento verticale della caraffa (3) contrastato da appositi mezzi elastici (29,24,74).
  28. 28) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da un accoppiamento tra caraffa (3) e serbatoio (1 ) attuato sia da inferiori superfici cilindriche (84), sia da superiori superfici coniche.
  29. 29) Bollitore come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una caraffa (3) dotata di manico 30) Bollitore come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che inferiori alette (71 ) di raffreddamento abbiano una estensione angolare tale da consentire la creazione anche di alette superiori (25) per la realizzazione di mezzi di chiusura (83) mediante coperchio scorrevole impiegando economici stampi ad un solo movimento di estrazione. 31) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il piccolo foro (6) è tappato mediante serraggio di una vite (86) cooperante con apposite superfici di tenuta coniche (87) oppure piane. 32) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la campana (2) è vincolata assialmente al serbatoio (1 ) mediante mezzi a vite (88) comprendenti una filettatura di estremità (90) impegnata in un foro filettato (91 ), una ghiera esterna di manovra (93), delle superfici di tenuta (95) ed una rondella (92) impegnata su uno stelo (89) dei citati mezzi a vite (88). 33) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una campana (2) vincolata da mezzi a vite su di un elemento colonnare (97) solidale al serbatoio (1 ) e dotato di un foro assiale (99,99A) unito a canalizzazioni radiali (100) di fondo per far transitare l’acqua (5) fino al piccolo foro (6) ubicato centralmente, detto piccolo foro potendo essere isolato, o escluso, dalla ermeticità realizzabile da un bordo anulare (96) dell’elemento colonnare rispetto alla sommità interna della campana (2), o da altra tenuta equivalente. 34) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il piccolo foro (6) della campana è filettato (98) per consentire ad essa di ancorarsi ad un elemento colonnare centrale (97) solidale al serbatoio (1 ), detta filettatura (98) cooperando con usuali battute anulari (96) e/o superfici coniche (95) per la creazione del necessario tappamento di esso (6). 35) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di attuare il tappamento del piccolo foro (6) della campana (2) mediante una spina cilindrica (103) assiale e centrale integrata ad un corpo colonnare (104) solidale al fondo del serbatoio (1 ), onde consentire una condizione di stappamento anti-scoppio a seguito di un prestabilito sollevamento (105) della campana (2) consentito da appositi mezzi elastici (29). 36) Bollitore, come alle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la campana (2) è vincolata assialmente all’interno del serbatoio (1 ) mediante suoi bordi filettati (107) e coopera con mezzi tappanti scorrevoli assialmente (9C) o premuti elasticamente (9A, 9B) contro il bordo del piccolo foro (6).
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