ITAR20130029A1 - Innovativa pelle o panno, composto un da tessuto vegetale naturale rinforzato nella massa con particelle di pietre, marmi, cotto, cristalli, metalli vari; duro ma duttile, adattabile a rivestire ogni tipo di superficie, oggetto o forma, inattaccabile - Google Patents

Innovativa pelle o panno, composto un da tessuto vegetale naturale rinforzato nella massa con particelle di pietre, marmi, cotto, cristalli, metalli vari; duro ma duttile, adattabile a rivestire ogni tipo di superficie, oggetto o forma, inattaccabile

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ITAR20130029A1
ITAR20130029A1 IT000029A ITAR20130029A ITAR20130029A1 IT AR20130029 A1 ITAR20130029 A1 IT AR20130029A1 IT 000029 A IT000029 A IT 000029A IT AR20130029 A ITAR20130029 A IT AR20130029A IT AR20130029 A1 ITAR20130029 A1 IT AR20130029A1
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"INNOVATIVA PELLE O PANNO, COMPOSTO DA UN TESSUTO VEGETALE NATURALE RINFORZATO NELLA MASSA CON PARTICELLE DI PIETRE, MARMI, COTTO, CRISTALLI, METALLI VARI; DURO MA DUTTILE, ADATTABILE A RIVESTIRE OGNI TIPO DI SUPERFICIE, OGGETTO O FORMA, INATTACCABILE DALL’ACQUA, ANTIMACCHIA, ANTIFIAMMA"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un pannello flessibile che costituisce un inconsueto prodotto, innovativo per il composto della materia ed i possibili utilizzi, e ad un metodo che permette di trasformare un morbido tessuto, di origine vegetale quale ad esempio iuta o cotone, od altro, oppure sintetica, inorganica od artificiale, in un foglio, assimilabile ad esempio ad una robusta pelle o panno, costituito da pietre, metalli, che avrà caratteristiche di durezza ma nel contempo di flessibilità tali da poter essere adattabile a rivestire ogni tipo di superficie, oggetto o forma.
STATO DELLA TECNICA
È noto che le pelli hanno un’antichissima tradizione di conciatura, le stoffe altrettanta antica tradizione di coloritura, queste tradizioni consolidate rendono sicuramente questi materiali molto belli, morbidi, con materiali, colori e texture pressoché infiniti.
Ma à ̈ altrettanto noto come le metodiche di lavorazione delle stoffe e delle pelli, siano estremamente inquinanti per Γ ambiente: i bagni di colorazione dei tessuti animali o vegetali impongono costosi impianti di depurazione che spesso non riescono ad eliminare del tutto Γ inquinamento delle acque e le lavorazioni a caldo producono vapori e nano particelle carboniose che vengono immesse in atmosfera.
E’ noto, inoltre, come nelle ristrutturazioni edilizie, specie nei centri storici, siano pressoché esclusi materiali come pietre marmi e cotto fatto a mano, a causa del loro notevole peso e alto spessore, che se fossero richiesti, costringerebbero a demolire le vecchie pavimentazioni e rivestimenti.
Attualmente sono reperibili sul mercato piastrelle o lastre di basso spessore, ma queste nuove piastrelle sono fragili e soggette a rotture o scheggiature durante le lavorazioni del cantiere.
E’ noto, inoltre, che la posa in opera di lastre e piastrelle tradizionali può presentare svantaggi legati al fatto che lastre e piastrelle tradizionali sono rigide e poco adattabili alle diverse, innumerevoli, forme esistenti nei locali da ristrutturare; nella tecnica nota, l’artigiano posatore à ̈ pertanto costretto ad effettuare tagli di piastrelle o adattamento di muri in cantiere.
Questi tagli vengono effettuati con mole abrasive a disco che producono polvere e rumore, oltre ad impegnare Γ artigiano applicatore in costosi dispendi di tempo di lavoro.
I metodi di posa tradizionali di piastrelle o lastre hanno inoltre l’inconveniente di richiedere lunghi tempi di lavorazione e, di conseguenza, ritardi nella consegna per l’utilizzo di locali che, se adibiti ad esercizio commerciale od alberghiero, incidono sul costo della ristrutturazione anche come mancato guadagno.
Per evitare i costi diretti ed indiretti e per ottenere una considerevole riduzione dei costi di messa in opera delle pavimentazioni, si ricorre tipicamente a soluzioni di basso spessore e peso che sono rappresentate da laminati plastici, lastre di PVC, linoleum.
Questi materiali, di scarso spessore e peso, presentano il vantaggio di poter essere sovrapposti alle precedenti pavimentazioni senza demolirle, ma indubbiamente sono impersonali, piatti e scivolosi, con la tendenza a deteriorarsi nel tempo senza realistiche possibilità di ripristino.
Altro materiale di basso spessore, peso e facilità di posa in opera à ̈ la moquette ma, come noto, questo materiale non trova gradimento a causa delle sua ben nota ritenzione dello sporco, difficilmente e comunque costosamente igienizzabili, e per questo non gradite per l’igiene degli ambienti in cui si vive. Altre soluzioni oggi reperibili sul mercato sono le resine autolivellanti o spatolate in opera.
Queste soluzioni hanno mostrato i loro limiti, accettabili solo in pavimentazioni industriali, in quanto condizionate dalle molte difficoltà di buona riuscita della posa in opera, sia a causa della difficile reperibilità di personale preparato ad applicarle, sia dalle condizioni ambientali che devono essere perfette, sia dai lunghi tempi di asciugatura delle varie mani da applicare, necessarie per ottenere una finitura a buona regola d’arte e, di conseguenza, queste applicazioni hanno un alto costo finale in opera.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di superare i limiti di cui alla tecnica nota, in particolare proponendo alternati a\lj pelli o panni itilizzati nel settore della pelletteria, valigeria, tappezzeria che possano essere utilizzati senza necessità di processi inquinanti o che consumino carburanti fossili.
Altro scopo ancora à ̈ quello di fornire soluzioni alternative ai tradizionali materiali lapidei come il cotto, la pietra, i marmi, nelle ristrutturazioni edilizie, dove à ̈ importantissimo evitare la demolizione delle vecchie pavimentazioni e rivestimenti, senza dover ricorrere a materiali di basso spessore e peso privi di qualità e personalizzazione come avviene per i laminati plastici, parquet a basso spessore, pavimenti vinilici.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, il Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
Salvo che siano definiti altrimenti, tutti i termini tecnici e scientifici utilizzati qui e di seguito hanno lo stesso significato comunemente inteso da una persona di ordinaria esperienza nel campo della tecnica cui appartiene il presente trovato. Anche se metodi e materiali simili o equivalenti a quelli qui descritti possono essere utilizzati nella pratica o nelle prove di verifica del presente trovato, di seguito sono descritti, a titolo di esempio, i metodi e i materiali. In caso di conflitto prevale la presente domanda, incluse le definizioni. I materiali, metodi ed esempi hanno carattere puramente illustrativo e non devono essere intesi in modo limitativo.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, forme di reali;<' †̃ 1 †̃†̃>te sono relative ad un pannello flessibile, che supera i limiti della tecnica nota ed elimina i difetti in essa presenti, comprendente un telo di tessuto, impregnato con una dispersione di resina alifatica all’acqua in cui à ̈ distribuito omogeneamente un granulato di materiale lapideo o minerale.
In accordo con la presente descrizione, il tessuto può essere formato da fibre di origine naturale, quale vegetale, animale o minerale, oppure da tecnofibre, quali fibre artificiali, sintetiche od inorganiche.
In accordo con la presente descrizione, fibre naturali utilizzabili in forme di realizzazione possono essere fibre vegetali, ad esempio scelte in un gruppo comprendente: cotone, lino, canapa, iuta, ramià ̈ (o filato di ortica), sisal, cocco, ginestra, ibisco, mania paglia, bamboo.
In accordo con la presente descrizione, fibre naturali utilizzabili in forme di realizzazione possono essere fibre animali, ad esempio scelte in un gruppo comprendente: lana, pelo, seta, crine, bisso.
In accordo con la presente descrizione, fibre naturali utilizzabili in forme di realizzazione possono essere fibre minerali, ad esempio scelte in un gruppo comprendente: amianto, fili metallici, lana di vetro.
In accordo con la presente descrizione, fibre sintetiche utilizzabili in forme di realizzazione possono essere scelte in un gruppo comprendente: acrilico, modacrilico (acrilico modificato per resistenza alla fiamma), poliammide (nylo), poliestere, polipropilene, polietilene, clorovinile, poliuretano (elastam), teflon (gore-tex), aramidiche (kevlar).
In accordo con la presente descrizione, fibre inorganiche utilizzabili in forme di realizzazione possono essere scelte in un gruppo comprendente: vetro tessile, fibra di carbonio, basalto, fibre metalliche (rame, argento, oro, acciaio), fibre metallizzate.
In accordo con la presente descrizione, fibre artificiali utilizzabili in forme di realizzazione possono essere scelte in un gruppo comprendente: rayon, modal, cupro, acetato, triacetato, lyocell, gomma o caucciù, viscosa o seta artificiale.
Inoltre, fa parte del presente trovato anche un metodo per la produzione di un pannello flessibile, che comprende almeno le seguenti fasi:
- mettere a disposizione una quantità di granulato di materiale lapideo o minerale in forma secca;
- mettere a disposizione una quantità di una dispersione di resina alifatica all’acqua;
- mescolare ed omogeneizzare fra loro mediante agitazione la dispersione di resina alifatica all’acqua ed il granulato di materiale lapideo o minerale, ottenendo una mescola omogenea;
- immergere completamente un telo di tessuto in detta mescola omogenea; - prelevare il telo di tessuto intriso nella mescola omogenea ed essiccare completamente;
- rifilare a misura il telo di tessuto intriso nella mescola omogenea ed essiccato, per ottenere detto pannello flessibile.
Ulteriormente, rientra nello spirito della presente descrizione anche un kit per l’applicazione di un pannello flessibile come sopra descritto, comprendente:
- un pannello flessibile in accordo con la presente descrizione,
- almeno un contenitore contenente una mescola omogenea di una dispersione di resina alifatica all’acqua e di un granulato di
- una colla elastica, priva di solventi e composti cementizi.
In accordo con la presente descrizione, l’oggetto del presente trovato à ̈ caratterizzato dal fatto di essere un prodotto nuovo, inconsueto, molto bello per l’aspetto estetico e materico, composto da granulati di vera pietra, marmi, cristalli, metalli, eventualmente anche metalli preziosi, che, con un processo di produzione a freddo trasforma tessuti morbidi e delicati come il cotone o la iuta od altre, in robusta stoffa o pelle, dura ma nel contempo flessibile, duttile, lavorabile con forbici e cucitura, fortemente resistente ai graffi, inalterabile dall’acqua, resistente alla penetrazione delle macchie, ignifuga, ripristinabile nel tempo; doti queste che ne permettono l’utilizzo in sicurezza in vari ambienti adattandosi ad ogni elemento architettonico, come scale, rivestimenti, mobili, arredi, sia in edilizia che nella cantieristica navale, aeronautica, ferroviaria. I coefficienti di attrito che risultano dall’uso del trovato nei pavimenti e scale, sono superiori a 0,40 Î1⁄4 e pertanto sono rispondenti al disposto del DM 236/89 art. 8.2.2, e più rigorose norme di sicurezza antiscivolo europee ed U.S.A.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dalla scelta delle scale granulometriche che variano in relazione dei materiali utilizzati per realizzare il trovato e, a titolo di esempio non limitativo, riportiamo alcuni casi: la granulometria, o distribuzione granulometrica, usata per la produzione del cotto fatto a mano viene compresa da grani da 0,3 mm a 1 mm, mentre la granulometria del marmo o dei quarzi può considerarsi in una curva che può essere determinata fra 0 pm (micron) - 45 pm (micron), oppure da 0 pm (micron) a 160 pm (micron); per realizzare marmi bianchi tipo Carrara si usano granulometrie finissime da 0 pm a 50 pm.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dal fatto che le scelte granulometriche sono determinate in fase preliminare per ogni tipo di materiale lapideo o metallico in schede che saranno messe a disposizione del responsabile addetto alla produzione e che queste saranno tenute in evidenza unitamente al campione realizzato con la nota della granulometria utilizzata.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dalla determinazione delle proporzioni delle resine alifatiche all’acqua rispetto al granulato, che sono previste in un rapporto variabile in funzione della durezza e della contemporanea duttilità che si vogliono ottenere. Questi rapporti vengono determinati in fase di progettazione delle produzioni ed i relativi valori verranno riportati nelle schede di produzione, così come sopra descritto.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dalla determinazione delle proporzioni del composto delle resine e del granulato come sopra descritto; a titolo esemplificativo non limitativo, riportiamo alcuni casi: cotto fatto a mano: rapporto di 1 (una) parte in peso del composto consolidante e 3 (tre) parti di granulato di cotto della curva granulometrica da 0 mm a 1 mm; bronzo: il rapporto sarà di 1 (una) parte del composto consolidante e 5 (cinque) parti di granulato di bronzo di 100 mesh., mentre le parti di bronzo saranno 4 (quattro) se il granulato fosse di 200 mesh.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato si caratterizza per le diverse proporzioni e variabili delle medesime che, come sopra evidenziato, si differenziano in funzione della granulometria e dell’assorbenza del minerale oggetto della produzione, della durezza, della duttilità e della texture che si intendono conferire al trovato nella sua finitura. Queste proporzioni, se pur indicate in modo esemplificativo ma non limitativo, non sono determinabili in altro modo che in base a test contestuali al progetto di produzione, con la redazione di specifiche tabelle di produzione, dove saranno indicate le suddette specifiche.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dalle fasi di produzione che prevedono miscelazione del composto delle resine alifatiche all’acqua con agitatore con giranti “elicoidali†a basso numero di giri, versamento del composto in un agitatore a “frusta†o a “pale†ed immissione a filo dei granulati, agitazione del composto a basso e medio numero di giri perOttenere una malta fluida ed omogenea, immissione della malta fluidificata in teglie in gomma siliconica antiaderente delle dimensioni previste per la produzione.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato prevede immersione del panno di tela dello spessore che potrà variare da 0,5 mm a 10 mm, in particolare da 1 mm a 8 mm, a seconda del tipo di risultato che si vuole ottenere, estrazione con apposite pinze del tessuto e posizionamento dei tessuti su un piano di gomma siliconica o nylon resi antiaderenti, essiccazione in condizioni ambientali di temperatura non inferiore ai 15° con umidità non superiore a 50%, carteggiatura, depolveratura ed impregnazione antifiamma; protezione antimacchia, e rifilatura delle pezze, conservazione in scaffale areato per poi essere imballato in scatole di cartone per la spedizione commerciale.
In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dalla sua durezza e contemporanea duttilità, ità che potrà permettere piegature anche di 100° nella massa soli da della stoffa, e non solo negli spazi liberi di fuga come avviene per altri manufatti posati su rete. In accordo con possibili forme di realizzazione, il trovato à ̈ caratterizzato dal poter mescolare materiali fra essi diversi, come pietre, cotto, metalli, eventualmente anche metalli preziosi, combinabili così fra loro, a piacimento. Il trovato si differenzia pertanto dai filati costituiti da un solo elemento sia esso organico che minerale.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 Ã ̈ una rappresentazione di un tessuto vegetale naturale utilizzabile in forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 2 Ã ̈ una rappresentazione di forme di realizzazione qui descritte con granuli di cotto;
- la fig. 3 Ã ̈ una rappresentazione di forme di realizzazione qui descritte con bronzo;
- la fig. 4 Ã ̈ una rappresentazione di una teglia utilizzabile in forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 5 Ã ̈ una rappresentazione di un miscelatore ad elica utilizzabile in forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 6 Ã ̈ una rappresentazione di un miscelatore a pale utilizzabile in forme di realizzazione qui descritte.
DESCRIZIONE DEL TROVATO
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle<' n>'<' '>’el trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio à ̈ fornito a titolo di illustrazione del trovato e non à ̈ inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Forme di realizzazione qui descritte sono relative alla trasformazione a freddo di telo di tessuto (fig. 1) od una stoffa di fibre tessute, di origine naturale, in particolare vegetale, oppure sintetica, inorganica od artificiale, in un pannello flessibile secondo il trovato, che rappresenta un’innovativa “pelle o stoffa minerale†, dura ma flessibile, adattabile e lavorabile sia al taglio con forbici che al cucito, con proprietà ignifughe, inattaccabile dall’acqua e impenetrabile alle macchie anche di olio e grassi.
La realizzazione del trovato può avvenire inglobando nella massa del tessuto, di origine naturale o sintetica, inorganica od artificiale, i granuli dei materiali prescelti per il tipo di produzione, esempio cotto, pietra, metallo, per immersione in un composto di resine alifatiche all’acqua, prive di solventi e di leganti idraulici che consolideranno a freddo, a temperatura ambiente, senza ricorrere a forni per la cottura.
In accordo con forme di realizzazione qui descritte, le resine potranno essere bilanciate qualitativamente e quantitativamente in modo da produrre un indurimento assimilabile alla durezza dell’elemento minerale scelto per il composto, mantenendo nel contempo la duttilità tipica dei tessuti.
L’aspetto materico del trovato potrà essere quello del minerale che lo compone, e pertanto le variabili realizzabili sono veramente molteplici sia per la natura del composto minerale che per la sua texture, avvertibile al tatto e non solo alla vista, come invece avviene per le riproduzioni di materiali con processi fotografici e tipografici.
Oltre alla naturalezza e alla varietà dell’aspetto materico, il trovato si caratterizza per le sue doti di repellenza all’acqua e per questo à ̈ perfettamente compatibile anche per l’utilizzo in ambienti esterni; la pelle o stoffa oggetto del presente trovato non assorbe anche gli elementi di sporco veicolati dall’ olio o dai grassi e, al contatto con il fuoco, carbonizza senza fiamma e senza emettere fumi tossici.
Date le caratteristiche totalmente innovative e le doti di bellezza del materiale, il presente trovato potrà trovare convenienti utilizzi nel molteplici settori manifatturieri, come la pelletteria, la fabbricazione di borse, valigie, bauli ed altri similari, l’abbigliamento, le calzature, l’oreficeria o gioielleria, o il rivestimento di mobili, sia negli arredi, scale, colonne, pavimenti e componenti architettoniche varie.
Le caratteristiche di leggerezza, basso spessore, impenetrabilità dell’acqua e dello sporco grasso, resistenza al fuoco, possono inoltre soddisfare importanti esigenze nel settore delle finiture di interni ed esterni dell’edilizia, della nautica, interni dell’aeronautica ed altre similari.
Il trovato permette di sovrapporre ai vecchi rivestimenti materiali di qualità come le pietre naturali, il cotto fatto a mano o pregiati metalli che, alle doti di basso spessore e peso, uniscono il pregio della qualità dei materiali, la finitura personalizzata e, grazie al trovato, la duttilità necessaria per potersi adattare ad ogni tipo di forma e superfìcie.
Il trovato à ̈ infatti un innovativo prodotto assimilabile alle pelli e alle stoffe, ma con il vantaggio di proporre un’elevata qualità estetica e materia e della robustezza costituita dai materiali minerali che lo compongono, unita alla duttilità che permette un vasto uso come materiale da rivestimento.
A questi vantaggi si deve aggiungere la resistenza all’acqua, l’impenetrabilità dello sporco anche grasso, la forte resistenza al graffio, la facile ripristinabilità: queste doti pongono il trovato come un innovativa “pelle minerale†, utilizzabile nel settore della pelletteria, valigeria, rivestimenti di mobili e arredi, in vari settori delle produzioni industriali.
In aggiunta a quanto detto si può inoltre mettere in evidenza che la semplicità della produzione, unita all’ eco-compatibilità di tutto il ciclo e del prodotto finale, permetteranno un’economica industrializzazione del trovato. Relativamente all’uso nel settore della pelletteria, valigeria, tappezzeria, si sottolinea che il trovato viene invece prodotto a freddo senza produrre acque di scarico e, essendo una produzione a freddo, senza emissione di fumi e particellare in atmosfera.
L’ inglobamento dei granulati minerali nella massa dei tessuti avviene attraverso un processo di consolidamento senza cotture in fornace, in totale assenza di solventi, senza consumo di carburanti fossili, quindi in modo ecosostenibile.
Con il trovato si possono realizzare stoffe o pelli di straordinaria robustezza e qualità estetica alla vista e al tatto paragonabili alle pelli di rettili come il coccodrillo, pitone, ed altri animali, ma nel caso del trovato non occorre uccidere animali.
I tessuti ed i composti del trovato, al contrario, sono realizzati con materiali riciclati, scartati a causa di rotture, o di giacenza su piazzali per mancata vendita.
Questi granulati sono ottenuti mediante granulazione con appositi mulini a martelli, depurazione delle polveri, e progressiva setacciatura finalizzata ad ottenere determinate gamme granulometriche.
Queste sono le materie prime utilizzate per la realizzazione del trovato, per il quale escludiamo la riutilizzazione dei rifiuti, di qualsiasi natura essi siano.
La lavorazione del trovato per la confezione di modelli o per rivestimenti vari, potrà avvenire con i sistemi tradizionali di taglio e cucitura, così come avviene per le pelli o stoffe di una certa consistenza.
Il trovato ha caratteristiche di non assorbenza dell’acqua, dello sporco e, in caso di incendio carbonizza senza produrre fiamme né vapori tossici, e ciò apportando un netto miglioramento prestazionale rispetto ai tessuti vegetali e animali che assorbono l’acqua, lo sporco e bruciano quasi sempre producendo fiamme.
Relativamente all’uso nel settore dell’edilizia, cantieristica varia, rivestimenti, di componenti architettonici, mobili e arredi, si sottolinea che il presente trovato permette di rifinire con materiali di basso spessore e leggero peso, senza dover rinunciare alla bellezza e valore architettonico dei materiali lapidei come pietre, cotto fatto a mano (fìg. 2), materiali metallici come il bronzo (fig. 3), l’acciaio, il ferro.
Il trovato apporta inoltre un grande vantaggio rispetto alla posa in opera di lastre e piastrelle tradizionali, in termini di flessibilità di preparazione e posa, nonché di tempi ridotti di produzione e posa. Il medesimo vantaggio si può rilevare nella cantieristica navale, aerea, treni, dove oltre alla leggerezza e al basso spessore sono apprezzate anche le doti di sicurezza antiscivolamento, alta resistenza alla penetrazione dello sporco, la resistenza ad essere bagnato e l’inerzia al fuoco.
Altro considerevole vantaggio rispetto a quanto oggi disponibile, consiste nella riduzione dei tempi e assoluta precisione del lavoro, in quanto i tessuti ricavati dal trovato si possono tagliare con normali forbici da lavoro, adattandoli così con precisione ad ogni forma, in modo silenzioso, senza produrre polveri, e quindi in assoluta sicurezza per l’operatore, senza disagi per i vicini e senza danni per l’ambiente circostante.
In altre parole, i pannelli del presente trovato, pur essendo costituiti da materiali di notevole pregio come le pietre naturali, il cotto fatto a mano, composti marmorei e metalli, si possono posare velocemente, a costi ridotti, così come avviene, ad esempio, per la posa della moquette.
Inoltre, il presente trovato aiuta a superare diversi limiti quali:
a) realizzare finiture interne ed esterne biocompatibili, in quanto vantaggiosamente formati da prodotti naturali vegetali, o sintetici, inorganici od artificiali, preferibilmente biodegradabili, e minerali, ricomposti con legante organico all’acqua, esente da leganti cementizi e da composti organici volatili; b) permette di riciclare materiali che altrimenti sarebbero stati inviati allo smaltimento a causa di rotture o di giacenze di invenduto che occupano ingombrano inutilmente piazzali di fabbriche e fornaci, deturpando l’ambiente; c) limitare l’estrazione di materiale di cava o di cottura di argilla con risparmio e deturpazione del territorio e conseguente eliminazione delle emissioni di C02e altri gas serra.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Di seguito si descrivono alcune forme di realizzazione di un metodo per la produzione di un pannello flessibile in accordo con la presente descrizione, comprensive delle seguenti fasi operative:
1. Si preparerà il granulato della materia che si vuole produrre (es.: cotto, pietra Serena, marmo, bronzo, ed altri) scelto nella scala granulometrica più idonea a realizzare quanto si vuole produrre. La granulometria varierà in funzione del tipo di granulato da produrre, dalla scala granulometrica minima e massima disponibile, dall’assorbimento che la natura del materiale e la sua composizione granulometrica determinano. A titolo di esempio non limitativo, riportiamo la granulometria usata per la produzione del cotto fatto a mano che à ̈ setacciata e depolverata con grani da 0,3 mm a 1 mm, mentre la granulometria del marmo o dei quarzi può considerarsi in una curva determinabile fra 0 pm (micron) e 45 pm (micron), oppure tra 0 pm (micron) e 160 pm (micron); per i marmi si raggiungono granulometrie finissime, da 0 pm (micron) fino a 50 pm (micron).
2. Si preparerà a parte una dispersione di resina alifatica all’acqua, formulata ad esempio con composti poliuretanici, e/o acrilici e/o stirenici, ed altri composti consolidanti e ignifuganti, adeguatamente bilanciati in modo da ricomporre le doti di durezza della pietra o del metallo, e la flessibilità tipica di una pelle o di un rivestimento tessile. Il rapporto dei componenti la dispersione di resine alifatiche all’acqua varierà in funzione della tipologia del materiale minerale che si vuole produrre, oltreché al livello di duttilità che si desidera ottenere.
3. Per la produzione industriale i dati variabili esposti al punto 1. e 2. saranno preventivamente determinati ed esposti nelle apposite schede di produzione, che saranno messe a disposizione del responsabile della produzione. La stessa cosa sarà stabilita per determinare il rapporto la dispersione delle resine alifatiche all’acqua e i granulati, suddivisi per tipo.
4. Determinato il peso della produzione che si vuole attuare, si determinerà, come previsto al precedente punto 3, quanto segue:
4.1 II peso dei granulati in proporzione al peso della dispersione consolidante.
4.2 Si sceglierà la curva granulometrica prevista per quella produzione e la miscela secca dei granulati verrà immessa, tutta insieme, in un idoneo contenitore.
4.3 Si immetteranno nel serbatoio di un agitatore elettromeccanico munito di giranti elicoidali (fig. 5) i componenti delle resine alifatiche all’acqua dosate nel rapporto stabilito per quella produzione. Si metterà quindi in funzione l’agitatore a basso numero di giri.
4.4 Dopo circa 5 minuti di agitazione, si verserà il composto in un altro miscelatore elettromeccanico a “frusta†o a “pale†(fig. 6) nel quale, in leggera agitazione, saranno immessi, dal contenitore dove erano stati posti, lentamente “a filo†, i granulati predisposti al punto 4.2.
4.5 Immesso l’intero quantitativo dei granulati, si prowederà ad aumentare il numero dei giri dell’agitatore a “frusta†o a “pale†che, nel caso sia a “frusta†dovrà essere munito di testata oscillante per meglio omogeneizzare il composto in agitazione.
5. Ottenuta così una malta fluida e ben omogeneizzata, questa sarà versata in un contenitore a forma di teglia (fig. 4) in gomma siliconica o nylon o acciaio resi antiaderenti. Il contenitore sarà delle dimensioni delle pezzature di stoffa che si vogliono produrre.
5.1 Sulla teglia così preparata si adagerà un telo di fibra, ad esempio naturale vegetale, oppure sintetica, inorganica od artificiale, (fig. 1) che avrà uno spessore che potrà variare da 1 ,00 mm a 8 mm circa; il telo verrà immerso e affondato nella malta per essere ricoperto in maniera completa; si preleverà quindi il telo ben intriso con un’apposita pinza, per essere poi adagiato su un piano di gomma siliconica o nylon o acciaio traforato opportunamente trattato con prodotto antiaderente posto in un ambiente a temperatura non inferiore ai 15° con umidità non superiore a 50%.
5.2 La completa essiccazione delle pezze di stoffa prodotte avverrà, nelle condizioni sopra indicate, dopo circa 24 ore, dopodiché verrà valutato se la stoffa prodotta rispetta esteticamente le proprietà del materiale al quale si riferisce (es.: cotto fatto a mano, bronzo e altri) e sulla base di questa valutazione si procederà a rifinirlo mediante carteggiatura, depolveratura ed impregnazione in un liquido antifiamma appositamente predisposto.
5.3 Sul pannello verrà infine passato il protettivo antimacchia costituito da una dispersione di specifiche resine alifatiche all’acqua o da una speciale cera antimacchia all’acqua; queste protezioni saranno applicate usando un rullo in microfibra; l’essiccazione delle protezioni richiederà circa 4 o 5 ore per mano.
5.4 Raggiunta l’essiccazione, ogni telo prodotto sarà rifilato delle dimensioni dovute, tutte uguali, e quindi depositato in uno scaffale aperto, ben areato, dove ogni specie prodotta sarà conservata divisa per tipo di materiale, forma e dimensione, per poi essere imballato in scatole di cartone per essere spedito alla destinazione d’uso commerciale.
5.5 Unitamente ai teli prodotti si confezioneranno dei secchi di polietilene contenenti lo stesso composto utilizzato per la produzione della malta dei teli, in modo che questa possa essere fornita unitamente ai teli per poter eseguire operazioni di finitura e personalizzazioni in opera.
6. Per Γ applicazione dei pannelli oggetto del presente deposito si produrranno due tipi di colla estremamente elastica, esente da solventi e composti cementizi: una colla all’acqua di basso spessore per l’incollaggio nel settore dell 'oggettistica, arredi, mobili, pelletteria, ed altre applicazioni similari, ed una colla a spessore caricata di inerti finissimi, ma priva anch’essa di solventi e di composti cementizi, da utilizzare per incollare il trovato alle pavimentazioni, scale ed altri elementi architettonici
7. Per l’uso nel settore della pelletteria ed altri manufatti, le modalità di utilizzo dei teli della stoffa o pelle oggetto del presente trovato, saranno decise da ogni acquirente utilizzatore, che adotterà le migliori tecniche di lavoro in funzione del proprio prodotto, mantenendone la legittima riservatezza.
8. Nel settore dei rivestimenti in edilizia, e cantieristica varia, le esigenze sono diverse e la scelta dei sistemi applicativi dipende dalle situazioni che saranno trovate da chi opererà la posa, personalizzando ogni finitura con effetti di spatolatura, colori, tonalizzazioni colore su colore, che sono la caratteristica più preziosa della finitura del trovato, con il quale si potranno realizzare lavori di grande prestigio, personalizzati, caratterizzati da texture sempre diverse, mai uguali, così come avviene invece per i prodotti realizzati con stampi.
È chiaro che al pannello flessibile e metodo per la sua realizzazione fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di pannello flessibile e metodo per la sua realizzazione, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Pannello flessibile, caratterizzato dal fatto che comprende un telo di tessuto, impregnato con una dispersione di resina alifatica all’acqua in cui à ̈ distribuito omogeneamente un granulato di materiale lapideo o minerale.
  2. 2. Pannello flessibile come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il tessuto à ̈ a base di fibre naturali, oppure di tecnofibre.
  3. 3. Pannello flessibile come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto materiale lapideo o minerale à ̈ scelto da un gruppo comprendente cotto, pietra, marmo, cristalli, quarzi, metalli in generale, in particolare bronzo, acciaio o ferro.
  4. 4. Pannello flessibile come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che nel caso del cotto, quest’ultimo presenta una granulometria da 0,3 mm a 1 mm ed il cotto e la dispersione di resina alifatica all’acqua sono previsti in rapporto: 1 parte in peso di dispersione di resina alifatica e 3 parti in peso di cotto, oppure nel caso del marmo o quarzo, quest’ultimo presenta una granulometria tra 0 pm (micron) e 160 pm (micron), oppure tra 0 pm (micron) e 50 pm (micron), oppure ancora tra 0 pm (micron) e 45 pm (micron), oppure ancora nel caso del bronzo, quest’ultimo presenta una granulometria di 100 mesh, oppure di 200 mesh ed il bronzo e la dispersione di resina alifatica all’acqua sono previsti in rapporto: 1 parte in peso di dispersione di resina alifatica e 5 parti in peso di bronzo a 100 mesh, oppure 1 parte in peso di dispersione di resina alifatica e 4 parti in peso di bronzo a 200 mesh.
  5. 5. Pannello flessibile come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta dispersione di resina alifatica all’acqua comprende composti poliuretanici, acrilici e stireni<'>fidanti e ignifuganti.
  6. 6. Pannello flessibile come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il telo di tessuto ha uno spessore compreso tra 0,5 mm a 10 mm, in particolare tra 1 mm a 8 mm.
  7. 7. Pannello flessibile come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti per l’uso nella realizzazione di articoli di pelletteria, valigeria o tappezzeria oppure per l’uso come materiale di rivestimento nell’edilizia e/o nell’arredamento.
  8. 8. Metodo per la produzione di un pannello flessibile, caratterizzato dal fatto che comprende almeno le seguenti fasi: - mettere a disposizione una quantità di granulato di materiale lapideo o minerale in forma secca; - mettere a disposizione una quantità di una dispersione di resina alifatica all’acqua; - mescolare ed omogeneizzare fra loro mediante agitazione la dispersione di resina alifatica all’acqua ed il granulato di materiale lapideo o minerale, ottenendo una mescola omogenea; - immergere completamente un telo di tessuto in detta mescola omogenea; - prelevare il telo di tessuto intriso nella mescola omogenea ed essiccare completamente; - rifilare a misura il telo di tessuto intriso nella mescola omogenea ed essiccato, per ottenere detto pannello flessibile.
  9. 9. Metodo come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che prima della rifilatura a misura prevede di rifinire il telo di tessuto intriso nella mescola omogenea ed essiccato mediante carteggiatura, depolveratura ed impregnazione in un liquido antifiamma e di realizzare una protezione antimacchia.
  10. 10. Kit comprendente : - un pannello flessibile come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, - almeno un contenitore contenente una mescola omogenea di una dispersione di resina alifatica all’acqua e di un granulato di materiale lapideo o minerale, - una colla elastica, priva di solventi e composti cementizi.
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